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Candidatura per Razza Mutaforma - Linnèa

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2020 01:17
01/02/2020 19:44
 
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Eccomi!
Finalmente mi sono decisa ad intraprendere il lungo percorso della candidatura!
Ho molto pensato, letto e sbirciato e spero di presentare una candidatura decente.
Non è stato facile e per un attimo mi è sembrato di tornare all'università XD ma è stato stimolante impegnarsi in questa stesura.

Grazie in anticipo per il vostro lavoro e (speriamo) buona lettura!


1- Una breve storia iniziale del personaggio; cosa sta facendo, come vive, come si colloca all'interno della società. 

La storia non è affatto breve e vi stimo sempre moltissimo per la pazienza che avete di leggervi tutti i bg, studiarli, capirli e trovare le incoerenze.
Per questo facilito il compito e la risposta alla domanda sulla situazione attuale di Linnèa è l’ultimo paragrafo del background.
Non è utile alla convalida se non si legge tutto, lo so, ma ho provato a fare un riassunto finale che desse più o meno un’idea del pg, attualmente.
Per la lunghezza del bg.... SCUSATEMI TANTISSIMO!




NIENTE IN CAMBIO DI NIENTE

Era inverno e Urd lasciava a casa due bambini di pochi anni ed una moglie, che tanto amava, stesa su un letto che puzzava di morte.
Chiunque l’aveva sconsigliato su questa sua decisione, così come molti furono i consigli e le parole donate, figlie della paura e della prudenza. Ma lui non volle ascoltare.
Il viaggio era stato lungo e faticoso e il freddo di quelle alture era qualcosa che nemmeno un uomo del Nord sopportava a cuor leggero.
In una radura di pietra, a ridosso della cresta chiamata “Scaglie del Drago”, quella misera costruzione di legno e pelli era tutto ciò che si poteva intravedere a distanza di chilometri e lui vi entrò senza riuscire neppure ad immaginare chi, o cosa avrebbe trovato ad attenderlo.
La capanna era malamente illuminata da un piccolo braciere posto di fronte a quella figura ripiegata su se stessa, il tintinnio dei monili e delle ossa intrecciate a piume e perline era tutto ciò che poteva udire, nel silenzio di quella notte senza Luna.
Spiegò con voce tremante il motivo per cui fosse li, poi dalla tasca estrasse una pesante scarsella tintinnante e la strinse al petto come fosse tutto ciò che gli rimaneva, e probabilmente lo era. “Dovete salvarla, a qualsiasi costo. Posso pagare…”
La voce dello sciamano assomigliava ad un sibilo agghiacciante, levato nella notte a rendere ancora più cupe le ombre di quel piccolo rifugio.
“Possiamo aiutarti, ma non è il denaro, quello che ci interessa” gli occhi scuri come due pozze si potevano appena intravedere al di sotto di una cascata di placche di metallo, grandi ognuna come una piccola moneta, sulle quali erano incise rune e simboli arcani.
Sorrise coi suoi denti gialli e sproporzionati, le labbra secche quasi bianche, si tirarono al punto da dar l’impressione di potersi spaccare da un momento all’altro. Tutto il resto, di lui, era avvolto da un largo cappuccio che si apriva ai lati del corpo, ricadendo sul pavimento, oltre le gambe incrociate.
L’uomo rimase in silenzio, intirizzito dal freddo, confuso e intimorito da quella figura che si trovava di fronte, poi guardò quel sacco di monete, l’aria di chi non riesce a comprendere.
“N-non volete n-nulla, in c-cambio?” un balbettio appena percettibile. Non aveva considerato altre opzioni e il timore che la richiesta superasse le sue fantasie lo colse con un brivido lungo la schiena.
Lo sciamano sorrise di nuovo.
“Le conoscenze di Uphir sono infinite e le sue capacità curative non trovano eguali fra i mortali. Lo invocherò per te e farà visita a tua moglie la notte stessa in cui tornerai a casa. Non dovrai vederla per nessun motivo, fino al mattino successivo quando potrai riabbracciarla e riaverla in salute.”
Parlava lentamente, sembrava avere a sua disposizione tutto il tempo del mondo, al contrario dell’uomo che lo implorava tenendo stretto a se un sacchetto pieno di monete inutili. Annuiva senza capire, ma non trovava il coraggio, o forse la forza, di domandare di più.
Lo sciamano proseguì
“Quando giungerà il giorno, lui tornerà a prendersi ciò che gli appartiene di diritto.”
Quelle labbra esangui si incresparono un’ultima volta, prima di immobilizzarsi in una linea piatta.
“Niente in cambio di niente”
Una mano ossuta, dalla pelle secca e cinerea, si protese verso Urd e rimase immobile, in attesa.
Lui posò sul quel palmo aperto una ciocca di capelli biondi, pallidi come la neve baciata dal sole d’inverno.
“Tyra non deve sapere, mai”

Tornò al villaggio due giorni dopo.
Aveva assistito a quel rituale col terrore dipinto sul volto e il suono dei tamburi gli rimbombava ancora nelle orecchie.
Camminò per chilometri lasciando dietro di se una scia di orme pesanti sulla neve fresca, accanto a lui una creatura dall’aspetto terrificante, nera come la notte, sgraziata e sproporzionata, avanzava in silenzio. Un’ombra indistinta invisibile ad occhi mortali ma capace di demolire l’animo dei più valorosi quando procedeva al loro fianco.


IL SECONDO DONO

Tyra dormiva attorcigliata alle pelli che ne ricoprivano il corpo consumato dalla malattia.
Aveva lunghi capelli biondi e occhi verdi che non si aprivano sul mondo da giorni, le labbra schiuse nel respiro di un sonno al limite fra la vita e la morte.
Non avrebbe saputo dire con certezza quanto tempo fosse passato dall’ultima volta che aveva sognato ma, quella notte, le palpebre si schiusero nella penombra della piccola stanza. Il fuoco accanto a lei danzò all’improvviso, allungando lingue di fiamma sotto il tocco di un vento invisibile, poi le ombre si addensarono staccandosi dal buio come dotate di vita propria.
Le era impossibile capire da dove fosse giunto; di fianco a lei c’era un giovane, occhi azzurri e un sorriso gentile, così simile nei tratti all’uomo che amava. Eppure in lui qualcosa stonava, come una nota sbagliata nel mezzo di una melodia perfetta.
Le si avvicinò e la sfiorò con mani gelide ma gentili e lei si abbandonò senza riuscire a distinguere se si trattasse di un sogno o della realtà. Si lasciò accarezzare, poi baciare e, quando lui le fu sopra, sentì la vita tornare a scorrerle nelle vene: si sentì di nuovo viva, passionale, forte… poi tutto cambiò.
Il tempo di un battito di ciglia.
Quando riaprì gli occhi Urd era svanito, al suo posto una creatura orrenda e informe la inchiodava al letto. Non aveva un volto eppure, dal punto in cui avrebbe dovuto esserci una bocca, un sibilo agghiacciante salì a riempire il silenzio. Un “la” che diede il via alle urla di Tyra.
Ma dalla sua bocca non uscì alcun suono e, nonostante fosse certa di essere sveglia, non uno dei suoi muscoli rispondeva al richiamo. Era semplicemente paralizzata, occhi spalancati su quell’ombra impalpabile che offuscava le travi in legno del soffitto, un grido senza voce incastrato in gola. Cercò con tutte le sue forze di ribellarsi, pregando di svegliarsi da quell’incubo, ma nonostante gli sforzi quella “cosa” continuava a tenerla ferma, rubandole il calore e l’aria e lei rimase immobile, congelata nel terrore che solo gli incubi sanno provocare.
Lo sentì insinuarsi dentro di lei come, una morsa agghiacciante che le paralizzò il sangue nelle vene, la sua mente scivolava in un abisso denso di paura mentre il corpo riceveva il secondo dono di quella notte.
Fuori dalla stanza, Urd ascoltava in silenzio. Non riusciva a cogliere alcun suono, neppure il più lieve.

Il mattino seguente, illuminata dai raggi di un timido sole d’inverno, pallido quasi quanto lo era lei, Tyra si svegliò.
Poteva respirare senza che il petto le esplodesse di dolore e riusciva persino a mettersi seduta, senza che le ossa minacciassero di frantumarsi. Chiamò Urd e quando lui arrivò accolse la sua gioia con un sorriso tirato, gli occhi vacui, le immagini di quella notte ancora impigliate fra le ciglia.
“Ho fatto un sogno terribile” mormorò stretta nel suo abbraccio caldo e rassicurante.
Lui non ebbe il coraggio di dirle nulla, le baciò la fronte e la strinse a se ancora una volta “E’ tutto a posto ora”.


DI INCUBI, ATTESE E RIMPIANTI

Nove mesi dopo nasceva Linnèa.
L’attesa fu lunga e inaspettata, costellata di incubi che le toglievano il sonno, oltre che la ragione.
Tyra non riusciva a spiegarsi una cosa simile. Logorata dalla malattia, era passato più di un anno dall’ultima volta che si era unita al marito e quella gravidanza le sembrava semplicemente impossibile.
“Tu sai cosa penso della Magia, vero Urd?” Glielo chiese una sera di primavera, Einar e Brandr dormivano già da qualche ora, sereni nel loro sonno di bambini.
Lui la guardò in silenzio, il sorriso rimpiazzato da una sottile linea piatta.
“Tu sai che si è presa tutte le donne della mia famiglia e che non voglio che se ne parli nemmeno, mai!” Le sue guance, ora più piene, avvamparono e lei rimase a guardarlo a lungo, aspettando una sua risposta.
Questa non venne.
La rabbia sul volto di Tyra si trasformò lentamente in disgusto e da quella notte non condivisero più il letto. Nè sguardi, o carezze.
Passarono così i primi anni. Quell’incubo continuava a tormentarla, costringendola a stare sveglia più a lungo di quanto desiderasse e prendersi cura di una neonata, in quelle condizioni, era l’ultima cosa che riusciva a fare. Chiusa in casa, sempre più stanca e distaccata dalla realtà cominciò a scivolare in un abisso di rimpianti e follia, mentre Urd divenne quasi invisibile. Con la scusa del lavoro e di impegni ogni volta più incombenti, passava fuori casa la maggior parte delle sue giornate, portando con se i due figli maggiori, ancora dei bambini in realtà, ma grandi a sufficienza perchè cominciassero a seguire le orme del padre.

Le poche volte che parlavano finivano col litigare furiosamente.
“Hai lasciato che quella… “cosa” mi usasse!” gridava sempre lei.
“Ti ho salvato la vita!” urlava di rimando lui
“Avrei preferito morire” una porta che sbatteva oltre il corridoio
“Avrei dovuto lasciartelo fare!” Un’ultimo grido furioso, prima che il silenzio si mangiasse ogni cosa.
Altre volte li si poteva sentire sussurrare.
“Prima o poi verrà a prendersela, e sarà tutto come prima” una promessa che Urd le ripeteva spesso.
“E’ pur sempre nostra figlia” Le lacrime di Tyra rendevano ancora più amara quella consapevolezza.
“Non è “mia” ” Una verità fredda e spietata, sputata in faccia come veleno. Poi il silenzio tornava come sempre, a mangiarsi ogni cosa.


UNA NOIOSA VITA NORMALE

Linnèa a dispetto di tutto si dimostrò essere una bambina normale, se così vogliamo dire, forse un pò più curiosa e vivace del necessario, spesso incurante delle regole, ribelle e qualche volta inaspettatamente dispettosa. Grandi occhi verdi appuntati sul mondo intorno a lei e capelli biondi, così chiari da assomigliare alla neve baciata dal sole, crebbe in quella casa semi deserta in compagnia di una madre che la guardava come se in lei rivedesse qualcosa di osceno e terribile, e con la mancanza di un padre che non la degnava di nessuna attenzione.
Non le fu fatto mancare nulla, tuttavia, e quando fu grande abbastanza le fu insegnato a leggere e scrivere, a governare una casa, cucinare, rammendare e medicare le ferite dei suoi fratelli. Nessun demone tornava a reclamare ciò che gli spettava e, lentamente, le cose assunsero un barlume di normalità.
Ci vollero anni prima che quella famiglia tornasse ad essere tale e lentamente Tyra e Urd rincominciarono a pensare ad un futuro più luminoso, insieme. Fu una di quelle notti che venne concepita Mornann, l’ultima nata in casa Guththor e considerata un miracolo, più di quanto non lo fosse stata la nascita di Linnèa.
Presto le attenzioni della madre si riversarono sulla piccola, un legame quasi morboso capace di donarle un sorriso che Linnèa non ricordava di aver mai visto. Ne era in qualche modo gelosa, un sentimento così intimo ed inspiegabile che tenne per se, adeguandosi ai sentimenti di tutti gli altri e sforzandosi di amare quella bambina così come faceva chiunque altro.

Trascorse il resto della sua vita in una lunga sequenza di giorni sempre uguali. Non c’era nulla che la aspettava fuori, niente di speciale che sapesse fare, nulla che riuscisse ad emozionarla, eccetto quando si ritrovava per boschi insieme ad Harald, un vecchio dalla faccia rugosa ed un sorriso perenne, che le insegnava tutto quello che sapeva (poco invero) sulle piante mediche ed i loro utilizzi. Lui le raccontava anche storie fantastiche di creature magiche, forti e terribili, che camminavano sulla terra insieme ai mortali ma quando Linnèa chiedeva di saperne di più ai suoi genitori, questi si rifiutavano semplicemente di farne parola.
“Sono tutte sciocchezze, non esistono Dèi, nè creature di alcun genere. Pensa ad aiutare tua madre e prenderti cura di tua sorella, piuttosto. E quel vecchio, ti proibisco di vederlo di nuovo!” Urd si infuriava sempre troppo, per i suoi gusti. Ma suo padre era così, per quel che ne sapeva, burbero e dallo sguardo gelido, non ricordava le avesse mai fatto una carezza.
Sua madre era diversa. La guardava con occhi così simili ai suoi, ma lo faceva in un modo che le metteva sempre un moto d’angoscia addosso. Magra, pallida e persa in chissà quale baratro in equilibrio fra i mondi, non le rivolgeva quasi mai la parola passando da momenti di pura gioia in cui era capace di illuminare l’intero mondo, col suo sorriso, ad altri in cui sprofondava in un abisso profondo e apparentemente senza uscita.

Trascorsero gli anni, e ne trascorsero molti, senza che nulla cambiasse.
I fratelli di Linnèa crescevano senza che lei potesse condividere molto con loro, se non qualche chiacchierata davanti al camino, la sera, al rientro delle loro battuta di caccia o delle fiere mercatali durante le quali si allontanavano per giorni e giorni, in compagnia del padre.
Lei osservava tutto e tutti, in silenzio, imparando quello che poteva e rubando qua e là quella conoscenza di cui veniva costantemente privata. Passava spesso intere notti a bere e fumare con qualche altro disperato e non ci volle molto prima che rivelasse la sua indole ribelle. Se qualcosa le veniva proibito, era certo che Linnèa lo avrebbe fatto e se voleva qualcosa prendeva semplicemente tutto quello che le serviva senza chiedere il parere di nessuno e poichè nessuno si curava di lei, questo le riusciva piuttosto facile.
Suo padre cercò di liberarsene innumerevoli volte, proponendole un matrimonio dietro l’altro con la promessa di un futuro migliore. Lei ne frequentò qualcuno sforzandosi di adeguarsi a quello che sapeva non essere il suo destino, ma finì sempre col demolire ogni rapporto quando, nella speranza di poter finalmente cominciare a vivere sbatteva contro la cruda realtà di una vita che non le prometteva di più.
Sarebbe appartenuta ad un altro uomo che l’avrebbe lasciata a casa, fra faccende e figli da crescere, senza offrirle altre aspettative e lei sapeva di doversele creare, in un modo o nell’altro, da sola come aveva sempre fatto. Avvertiva l’urgenza di conoscere cosa sarebbe stata in grado di fare, se solo gliene fosse stata offerta l’opportunità. Si sentiva diversa da tutti quelli che la circondavano, lei desiderava altro, qualcosa di così lontano da quella realtà che conosceva da non riuscire neppure a definirlo. Sapeva solo di meritarsi di più.
Ma non lo ammise mai, nemmeno con se stessa.

Conobbe Wulfris che ormai era una donna. Lui era forte e capace, un gran chiacchierone dalla risata facile e la prese sotto la sua ala insegnandole a conciare e tingere le pelli. Linnèa mostrò subito un’innato talento per l’estrazione dei colori più particolari dai pigmenti delle piante e dei fiori che raccoglieva in primavera e faceva seccare, con cura, in un capanno abbandonato dietro casa. Si impegnò così spassionatamente e con così tanta determinazione, che presto questo divenne il suo lavoro principale dandole la scusa per uscire di casa, finalmente, e cominciare ad intravedere un futuro diverso.
Tyra morì di lì a poco, consumata da un’apatia inspiegabile alla quale persino suo padre si arrese, dilaniato dal senso di colpa e dalla consapevolezza di aver salvato la vita di sua moglie ad un prezzo troppo alto. La morte, a questo punto, giunse quasi come una salvezza.
“La magia ti toglie più di quello che ti dà. Tienitene lontana. Non parlarne, mai, con nessuno. Te lo proibisco!”
Era una nenia sempre uguale quella che gli propinava Urd, e non importava se Linnèa avesse chiesto qualcosa a riguardo, oppure no. Puntualmente suo padre non mancava di ricordarglielo, ogni giorno, dalla morte di sua madre.
Mornann lasciò la casa del padre un anno dopo, andata in sposa al primo che le promise una vita di agi e di rendita.


IL PRIMO VIAGGIO…

Fu così che, di quella strana famiglia, non rimasero che lei e Urd a convivere sotto lo stesso tetto.
I suoi fratelli vivevano chissà dove, sparsi per l’Aengard con le loro nuove famiglie, e lei, che di “Famiglia” non capiva esattamente il significato, si sentì in dovere di prendersi cura del padre, ormai vecchio, mossa dal sentimento inspiegabile di essere in debito con lui. Qualcosa, nel suo sguardo di ghiaccio, lo suggeriva.
Fu Wulfris a convincerla a preparare carne secca e una borsa con gli abiti di ricambio. L’avrebbe portata fuori da quel piccolo villaggio di cinquanta anime dalla mente ottusa e limitata, le avrebbe fatto vedere una vera Città, mostrato la vita fuori da quel piccolo recinto e sarebbe stata libera di decidere se tornare indietro o meno.
Non ci volle molto, perchè lei accettasse e, in un mattino di settembre, si mise in viaggio assieme a lui.
Sul carro le pelli accuratamente arrotolate si accompagnavano a qualche capo di bestiame di piccole dimensioni, una modesta cassa contenente pigmenti da rivendere e poche altre cose utili alla loro permanenza lontani da casa per i prossimi tre o quattro giorni.
Fu a meno di un'ora di cammino che il suo cavallo si piantò all’improvviso, quasi disarcionandola; attorno a loro non si muoveva una foglia ma, da qualche parte nel folto accanto a loro, qualcuno prese a fischiettare un motivetto lento, sguaiato e decisamente inquietante...
Fu questione di un attimo e gli furono addosso. Briganti!

Cinque uomini armati di asce, bastoni e coltelli si scaraventarono sul povero Wulfris, che cadde quasi immediatamente dalla sella ancora mezzo addormentato com'era. Ribaltarono il carro disperdendo le scorte di cibo ed acqua, rovesciando e calpestando le pelli che rotolavano sul selciato.
Un braccio nerboruto afferrò la vita della donna, trascinandola giù dal cavallo che ripartì immediatamente, dandosi alla fuga terrorizzato.
Linnèa ricorda poco di quello che accadde poi, eccetto il volto dell'uomo che la teneva stretta, stringendola al suo corpo sudato e maleodorante, costringendola con la mano stretta al suo mento a fissarlo negli occhi.
Provò a chiamare Wulfris cercando di liberarsi dalla morsa del bruto per voltarsi in sua direzione e accertarsi che fosse ancora vivo, ma l'uomo la trascino via ridendo senza ritegno, i denti storti e lo sguardo terribile. Provò a dimenarsi con tutte le sue forze, urlando fino a perdere la voce per farsi sentire da qualcuno, finchè non perse conoscenza, forse per via di un colpo ben assestato da parte dello sconosciuto che continuava a trascianarla fra i rovi e gli arbusti, fino dentro il bosco.
Quando riprese conoscenza si trovò legata, mani e piedi, al tronco di un albero, poco distante dal calore di un fuoco crepitante attorno al quale i banditi si stavano spartendo le scorte appena rubate. Erano tutti palesemente ubriachi ed uno, in particolare, la stava fissando con quel sorriso sghembo sulle labbra.

Finita la cena i più si accasciarono laddove si trovavano, qualcuno stava russando rumorosamente all'interno di una tenda ancora illuminata e lui, sorriso storto, si alzò per dirigersi barcollando in sua direzione.
Quando le slegò i polsi e le caviglie, continuando a fissarla con quello sguardo viscido, Linnèa sapeva perfettamente a cosa stava per andare in contro. Cercò di opporre resistenza mentre l'uomo l'afferrava per un braccio e la trascinava verso una tenda buia, lontana dal fuoco... ma era stanca e spaventata, lui decisamente più forte e più intenzionato a portare a termine la giornata nel migliore dei modi.
La scaraventò su una sudicia stuoia di pelle e le si inginocchio sopra, armeggiando maldestramente con la cintura, nel tentativo di sganciarla.
Puzzava terribilmente di vino, il suo alito maleodorante la costrinse a distogliere lo sguardo e cercare una boccata d'aria pulita, le braccia tese nel tentativo di tenere lontano quell'energumeno dal suo corpo. Quando il bandito si accasciò sul suo corpo, complice la forza della disperazione e la quantità di vino che offuscava la coordinazione dell'uomo, Linnèa provò a ribellarsi assestandogli una ginocchiata in mezzo alle gambe, puntellandosi sui gomiti nel tentativo di scivolare alla sua presa. Lo scontro che ne seguì fu piuttosto rapido e violento: l'uomo cercò di tramortirla con un ceffone ben assestato e la prese per le spalle tirandola a sè, lei scalciava, urlava e si dimenava come meglio poteva, cercando di guadagnarsi l'uscita della tenda e provare a correre via. Fu in quel momento che, accecato dalla rabbia il bandito estrasse il coltello e, dopo averla mancata per un caso fortuito le scagliò un rovescio in pieno volto, ferendola gravemente.
Vide rosso per interminabili secondi fino a che il suo sguardo riuscì a posarsi su un oggetto che ancora adesso non saprebbe identificare, lo afferrò e con tutta la forza che le rimaneva in corpo colpì l'uomo in piena faccia. Fece per uscire dalla tenta, provando a rimettersi sulle gambe, ma di nuovo un braccio l'afferrava, questa volta per la caviglia. Scalciò il buio, ancora una volta più forte che riusciva e, si liberò, finalmente, riuscendo a scappare dalla tenda e prendendo a correre nel bosco.
Sentiva le voci degli uomini, che nel frattempo si erano svegliati, urlarle contro mentre qualcuno la inseguiva nel folto. Sanguinava, tremava e piangeva, ma non smise di correre, finchè non scivolò sul fogliame umido e rotolò per alcuni metri, fin contro ad una grossa radice cava, dentro alla quale provò a cercare riparo.

Rimase lì tutta la notte, in preda alla paura più terrificante e al dolore più atroce, domandandosi cosa ne sarebbe stato di lei, e se sarebbe sopravvissuta. E Wulfris? Lo avrebbe mai più rivisto?
I giorni che seguirono non furono molti, fino ad oggi.
Linnèa cercò di tamponare la ferita con alcuni lembi di stoffa, applicando un cataplasma cicatrizzante sull'occhio nella speranza di trovare al più presto un villaggio e qualcuno che potesse darle cibo e cure. Prese a camminare verso una direzione qualunque e lo fece per due giorni ed una notte fino a che, con sua sorpresa, al termine del secondo giorno, appena prima del crepuscolo, non riuscì a scorgere le luci lontane della città.
Linnèa era giunta a Balsjord.


… DI MOLTI.

Stanca e ferita, si trovò di fronte a quanto di più simile ad una città avesse mai visto. Le sembrava enorme, circondata dal mare, ed era la prima volta, in vita sua, che poteva saggiare il profumo della salsedine e udire il canto delle onde, attorcigliate fra loro nella risacca.
Il primo contatto col mondo che tanto aveva desiderato non era stato dei migliori e l’idea che fossero tutti pronti a farle la pelle, per ovvi motivi, si era insinuata in lei. Sgusciò nella notte all’interno delle mura di Balsjord fino a ritrovarsi sul retro del Kraken. La fame era più forte della paura e spinta da chissà quale istinto provò a scassinare la porta sul retro, con l’intenzione di procurarsi del cibo senza dover chiedere aiuto a nessuno.
Inutile dire che non fu così facile come avrebbe potuto pensare e, dopo innumerevoli tentativi, si arrese, facendo il suo ingresso dalla porta principale. Sporca, ricoperta di sangue, fango e lacrime.
La sua fortuna fu quella di incontrare Rhea, da poco Reggente del Brehorn e impegnata nell’organizzazione dei soccorsi dopo l’incendio di Ultima.
Le fu offerto da mangiare, un letto morbido e cure. Di lì a poco giunse anche l’offerta di un lavoro, lentamente, la sua vita divenne una sequenza di inaspettati avvenimenti.
Balsjord è diventata la terra che chiama “casa” e ha viaggiato per l’Aengard in compagnia di un nobile mercante di Idromele ed un ragazzino dai riccioli neri ed occhi verdi come due laghi. Ha conosciuto persone che inaspettatamente definisce amiche e grazie a loro ha sentito storie, visto cose e scoperto verità che credeva possibili solo nei racconti del vecchio Harald.
E’ stato il giorno in cui la magia si è risvegliata in lei, però, che quel velo fra lei e il resto del mondo è caduto definitivamente, riempiendo la sua esistenza di nuove probabilità.
Adesso vuole OGNI COSA.
Vedere, toccare, conoscere e sprofondare in tutto quello che le è sempre stato negato, conquistandoselo un pezzo alla volta, a dispetto degli Dèi. Ha perso un occhio nel tentativo, ed ora che l’ha fatto, non c’è nulla che la convinca a fermarsi e tornare indietro.
Soprattutto adesso che Urd ha seguito la moglie, lasciando questo mondo che chiamava infame dopo aver appreso della morte di Wulfris e della scomparsa di Linnèa.
Lei rimane a Balsjord, stabilendosi al Kraken e rincominciando lì la sua nuova vita.
Studia Alchimia con passione, stranamente interessata ai veleni più che alle pozioni curative, ed è decisa ad imparare a combattere, perchè non le capiti mai più di portare addosso altre ferite come quella che le deturpano il volto. Prima o poi troverà il modo di farla sparire, è una promessa che ha fatto a se stessa.
E la magia, quella probabilmente la consumerà proprio come gli diceva suo padre, ma la vuole conoscere, sviluppare e domare, perchè lei ne è certa, sarà immenso il suo potere.


2- Una concisa ma chiara presentazione del genitore demone che possa donare un'idea della genesi; le ragioni che hanno spinto il demone a concepire. 

Ho trovato una breve descrizione di un demone di fantasia che mi ha incuriosita e l’ho colorato un po’!
Spero abbia un senso


UPHIR: Demone delle ombre. Appare nei sogni sotto forma di qualcosa o qualcuno di amato, poi si trasforma in un incubo, nutrendosi della paura e del terrore. Chi riceve la sua visita, durante la notte, giura di essere sveglio ma di non potersi muovere; incapace di parlare o urlare è preda del panico nella sua forma più pura. Questo stato di sonno/veglia viene descritto, da chi lo ha provato, come una piccola morte, quasi come se l’anima non fosse più in grado di animare il corpo. Per questo sono nate storie e leggende, riguardo al Demone, che lo investono della capacità di togliere o donare la vita e non sono pochi quelli che lo invocano nella speranza di riceverne il favore.
Considerato competente nella preparazione di composti chimici e alchimistici da stregoni medici e sciamani viene invocato con lo scopo di ottenre consigli curativi ma il prezzo da pagare per tali servigi è sempre alto e non se ne conosce mai l’entità, fino al momento in cui è semplicemente troppo tardi.
Uphir procrea così, ingannando gli uomini che si rivolgono alle sue conoscenze, promettendo di salvare una vita a patto che un’altra gli venga donata. Solitamente, però, la vittima di una tale possessione sprofonda in un baratro di incubi, confusione e follia che porteranno inevitabilmente ad una morte prematura.


3- Una descrizione di cosa è (per il candidato) un Mutaforma e quali dovrebbero essere i tratti distintivi del suo comportarsi. 

Essendo il prodotto di due entità così distinte- appartenenti a due mondi così dissimili come quello Terreno e quello della Discrepanza - credo che la razza si adatti ad infinite interpretazioni.
Innanzitutto, secondo il mio personalissimo parere, è da tenere in considerazione l’aspetto ambivalente della personalità di un personaggio nato dall’unione di un demone ed un umano ( od una qualsiasi delle razze possibili); questa immagino possa essere fortemente altalenante (in linea con le modalità in cui il player intende giocare il proprio pg, ovviamente), in bilico fra il desiderio di esprimere un lato di sè più bramoso, oscuro e fors’anche egoistico ed individualista e la necessità di tenere a bada tali impulsi, nel caso specifico di Linnèa, per assecondare quel lato umano che la costringe ad un’empatia diversa; sarebbe spinta a fare ciò che va fatto piuttosto che ciò che vorrebbe fare (perchè di base non è un personaggio malvagio) e soggetta ad un’empatia del tutto in contrasto con altri sentimenti che le appartengono per via della sua natura in parte demoniaca.
Andando oltre, la capacità di adattare il proprio corpo a piacimento lo trovo uno spunto interessante per analizzare la relazione fra le capacità fisiche e mentali. Guidato da una volontà, che va allenata e poi sostenuta, il mutaforma viene a conoscenza del proprio corpo, lo studia e lo plasma, facendone uno strumento oltremodo potente e affascinante. Immagino che la soddisfazione per una tale abilità conquistata lo spinga a sfruttare questa capacità ogni qual volta gli sia possibile, probabilmente seguendo quegli stessi impulsi che lo spingono ad ottenere ciò a cui ambisce ( che sia brama di potere, ma anche la salvezza di persone a lui care o per ingannare qualcuno che vuole/deve spiare o uccidere - per fare degli esempi spiccioli. Le possibilità, come dicevo, sono infinite!).
In sostanza, e sempre secondo me, il mutaforma è un essere che scopre di avere fra le mani un potere incredibile e inimmaginabile e che potrà sfruttare, nel bene o nel male, a proprio vantaggio. Nonostante questo, e a seconda del suo allineamento, il pieno controllo di tale innata capacità è qualcosa che va conquistato e che il percorso per farlo non è scevro di problematiche morali, dubbi, quesiti ed emozioni in netto contrasto fra loro.


4- Motivo per cui si ritiene il pg proposto adatto a far parte della razza Mutaforma. 

Questa è una domanda che mi sono posta spesso, ancora prima di leggerla in forum, e la risposta non è semplice.
Linnèa è nato come pg test, al momento dell’iscrizione in land, e ho voluto crearla su una base del tutto neutra così da affidarmi completamente all’on nel momento in cui avrei deciso di restare.
Inutile dire che sono rimasta e che ho trovato pg a cui mi sono affezionata, creando la storia di Linnèa insieme e grazie a loro. Il background da cui sono partita è il penultimo paragrafo del punto 1- ( l’ho letteralmente copincollato) e da quello, in base al percorso on, sono andata a ritroso ricomponendo i pezzi del puzzle fino a creare una storia che mi convincesse. Questo lo dico per amore di onestà, perchè il pg non è nato con l’intento di fare richiesta, poi, alla razza chiusa, ma di seguire gli andamenti di gioco e lasciarmi trasportare dall’imprevedibile.
Dall’inizio però mi sono voluta tenere aperta le porte, giocando un pg in linea col suo allineamento (caotico neutale), che fosse all’oscuro di tante cose ( non si potrebbe dire se è lei ad essere “tonna” o se qualcuno gliele ha volutamente occultate) ma con una curiosità ed un’impulsività che la spingono in questa o quella scelta, a volte senza neppure rendersi conto che il passo è più lungo della gamba.
In on è circondata da creature di cui nemmeno lei conosce l’esistenza ma sta venendo piano piano in contatto con nuove realtà e prendendo consapevolezza del mondo dal quale è stata tenuta lontana. Ha scoperto l’esistenza della magia negli altri, prima che dentro di sè, e nel momento in cui si è rivelata parte del suo potenziale ha dimostrato un interesse inaspettato, quasi bramoso e che vorrò sicuramente sviluppare, a prescindere dall’ottenimento della razza, come un percorso complesso da perseguire.
Ora che si sta avvicinando a qualcosa di più oscuro, Drakul e creature dello squarcio ad esempio, mi sembra coerente che in lei possa risvegliarsi questa parte demoniaca che la abita, forse proprio richiamata da una vicinanza così esigua con “quell’altro” mondo e sarebbe interessante vedere gli sviluppi on ora che si sta decidendo ad imparare qualcosa di utile per “combattere il male” ( lo metto fra virgolette perchè anche questo percorso è ancora in fase di sviluppo, il “male” non lo conosce ancora davvero e questa sua decisione è solo un seme che deve ancora germogliare, ma tutto l’on porta in questa direzione).

5- Prospettive di sviluppi di gioco in seguito ad un eventuale cambio razza, cosa cambierebbe del suo stato attuale e cosa comporterà per la psiche del Personaggio. 

Se la domanda di prima mi ha messa in crisi, questa rischia di mettere in crisi chi dovrà sorbirsi la risposta! XD
Per questo cercherò di essere concisa premettendo che le idee e le prospettive di gioco sono, appunto, idee e del tutto opinabili. Sinceramente non sono sicura che siano tutte attuabili e per questo mi rimetto a voi (*si aspetta il cazziatone)

Innanzi tutto, mettendomi nei panni di qualcuno che sia all’oscuro di praticamente TUTTO quello che riguarda il mondo “magico”, credo che se Linnèa scoprisse di avere la capacità di comandare il proprio corpo a comando, si concentrerebbe su qualcosa di banale, all’inizio, puramente umano. Non le verrebbe di trasformarsi in orso di punto in bianco, per dire!
Piuttosto, forse, si concentrerebbe su di se cercando di tornare ad essere quella che era prima della ferita che le deturpa mezza faccia.
E’ pur sempre una donna e la vista del suo riflesso non la fa impazzire. E se dovesse innamorarsi, poi? (difficile XD ma chissà) Cosa dovrebbe imperdirle di diventare la versione migliore di se stessa per conquistare qualcuno? O piacergli di più?

Da qui si svilupperebbe il resto; se può cancellare una ferita, forse può cambiare altre parti di se, potrebbe assomigliare di più a questo o quello, potrebbe rubare i tratti di chi ha attorno per forgiare un’immagine di sè che, per lei, risulta perfetta (questa bramosia e invidia a volte vengono fuori nel carattere di Linnèa, lei cerca di non alimentarle, ma tant’è che sono lì e potrebbero già essere un indice di una personalità ambivalente)
Non so dire in chi o cosa esattamente muterà, perchè come per tutto il resto vorrei che fosse l’on a guidarmi, ma credo che principalmente le prime mutazioni saranno di carattere umano perchè mi intriga un sacco la tipologia di gioco che potrebbe uscirne.
Sta studiando e imparando a creare veleni, e cosa c’è di meglio per avvelenare qualcuno se non dprendere le sembianze di chi potrebbe avvicinarsi alla vittima senza destare sospetti? ( E’ un’idea, eh? tanto per fare un esempio, non è detto che accadrà, ma potrebbero crearsi infiniti spunti di gioco!)
Le forme animali arriverebbero dopo e sarebbero dettate da esigenze specifiche che, per forza di cose, ora non sarei in grado di elencare.

In ultimo, e lo tengo per ultimo perchè la faccenda è ancora in corso, Linnèa potrebbe far richiesta di entrare nei Cacciatori (questo sempre perchè sta accadendo on e non per una scelta creata ad hoc per sviluppare un gioco in contrasto razza/gilda, anzi, sarebbe bello che le due cose coesistessero).
Questo porterebbe inevitabilmente il pg a porsi domande sulla sua natura, sulla natura delle creature che invadono l’Aengard e che l’Ordine ha il compito di uccidere e probabilmente la spingerebbe a cercare risposte sulla sua identità.
Da qui la speranza è che si creino spunti con altri player che, per motivi on non ho modo di incontrare, e allargare così il gioco dandole un motivo per viaggiare, visitare altre terre e creare nuovi legami.

Ci sono poi due questioni un pò spinose e vorrei condividerle se non altro per capire. CI aspettiamo un No come risposta, ma non si sa mai! XD

Avevo pensato alla possibilità di recuperare la vista totale, sotto mutazione, e rendere Linnèa capace di tornare a vedere in modo ottimale e magari avere più possibilità di centrare un bersaglio ( visto che la sua percezione della prospettiva e delle distanze è inevitabilmente manomessa) Di questo so già che se ne dovrà parlare a lungo xD
Così come tento di azzardarne un’altra: aumentando i parametri di forza, quando ne avrò motivo e soprattutto i punti necessari, potrei renderli disponibili solo sotto mutazione? Spiego. Linnèa potrebbe creare un’immagine di se più “guerriera” (passatemi il termine) e così come avviene per la forma animale che prende le caratteristiche di quello prescelto ( es. un orso darà una zampata più violenta di quello che farebbe il mutaforma nel suo corpo originario) prendere in considerazione l’abilità solo nel momento in cui la mutazione è avvenuta.
Es. 80 punti forza sono disponibili al pg solo sotto quella specifica mutazione, altrimenti sono da considerarsi i parametri base. Questo è un bonus che da regolamento non potrebbe essere accettato, lo so, ma non sarebbe utilizzabile altrimenti, quindi è anche un malus che mi tengo sul pg nel momento in cui gioco Linnèa sotto altre forme, oltre quella umana.


6- Il marchio

Avevo pensato all’Enso, un simbolo formato da un cerchio da apporre sull’avambraccio destro, ma forse ho visto qualcuno che lo ha già proposto e non so se marchi così simili sono accettati, quindi la mia proposta è più che altro una richiesta di consiglio.
Una cosa del genere potrebbe avere senso? Magari più piccola?

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02/02/2020 14:11
 
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Buongiorno
ti ringrazio per l'interesse mostrato per questa bellissima razza, ovviamente il BG è lungo ed io ho preferito, dato il sovraffollamento, concludere prima un altro esame così da potermi concentrare su di te per bene, quindi mi serve ancora un po' per leggere bene tutto.

Intanto accolgo la domanda di candidatura e ti auguro buona fortuna!

*~*~*~*
Keiko
*~*~*~*


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02/02/2020 15:42
 
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Immaginavo fosse un momento "caldo" ma non ho nessuna fretta, aspetto volentieri tutto il tempo che ti sarà necessario!
Intanto grazie della disponibilità; so che il bg è lungo e rileggendolo ci sono alcuni refusi e qualche punteggiatura da sistemare, ma l'ho cambiato così tante volte, aggiungendo sempre un pezzo, che ad un certo punto ho deciso di fermarmi per non correre il rischio di arricchirlo ulteriormente e consegnare un malloppone.
Buon lavoro! :)
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04/02/2020 13:48
 
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Buongiorno!
Eccomi con i primi appunti sul BG -finalmente- scusa l'attesa ma è stato un periodo caldo anche personalmente.


In una radura di pietra, a ridosso della cresta chiamata “Scaglie del Drago”, quella misera costruzione di legno e pelli era tutto ciò che si poteva intravedere a distanza di chilometri e lui vi entrò senza riuscire neppure ad immaginare chi, o cosa avrebbe trovato ad attenderlo.



Come fatto per alcuni BG in precedenza questa nuova definizione si colloca dentro i confini dell'Aengard? perchè se in qualche modo è così cambia leggermente la geografia interna mentre se è considerata oltre non è consigliabile comunque definire un'area geografica che smebra esse un'intera catena montuosa (?)

Più che altro perchè se ognuno da un nome ad una montagna, tra tutti i PG giocanti, e tutte le montagne vengono approvate geograficamente come a ridosso rischiamo che lo stesso posto, qualora si usino chat periferiche per giocarci, si chiami in mille modi ed è un po' improbabile.


accanto a lui una creatura dall’aspetto terrificante, nera come la notte, sgraziata e sproporzionata, avanzava in silenzio. Un’ombra indistinta invisibile ad occhi mortali ma capace di demolire l’animo dei più valorosi quando procedeva al loro fianco.



Non è chiaro, ha assistito al rituale di evocazione ma lui vede la creatura e gli altri no? è corretto? è tangibile? lascia orme o in qualche modo interagisce con lo spazio?


Non vedo molte macchie sul BG in sè, ha un filo logico, ci ho messo tanto anche epr valutare il demone genitore perchè è molto simile alla genesi di un altro attuale razziato e volevo assicurarmi che non lo fosse troppo. Ma mi sembra che il richiamo alle ombre sia piuttosto marginale e coerente, trovandoli molto dissimili poi nel contenuto

Ho una domanda però

Considerato competente nella preparazione di composti chimici e alchimistici da stregoni medici


In che senso? Non riesco proprio a immaginarmi un demone che si mette a fare pozioni, potrebbe essere una limitatezza mia ma boh...Non mi piace questa immagine, non riesco a figurarmela e la trovo troppo umanizzata. Se ci tieni tanto a questa definizione possiamo lavorarci un attimo?


questa immagino possa essere fortemente altalenante (in linea con le modalità in cui il player intende giocare il proprio pg, ovviamente), in bilico fra il desiderio di esprimere un lato di sè più bramoso, oscuro e fors’anche egoistico ed individualista e la necessità di tenere a bada tali impulsi, nel caso specifico di Linnèa, per assecondare quel lato umano che la costringe ad un’empatia diversa; sarebbe spinta a fare ciò che va fatto piuttosto che ciò che vorrebbe fare (perchè di base non è un personaggio malvagio) e soggetta ad un’empatia del tutto in contrasto con altri sentimenti che le appartengono per via della sua natura in parte demoniaca.




Spesso mi capita di dover arginare supposti bipolarismi, personalità distinte.
Posso capire che quando si dice genitore demone la tentazione sia molto forte, così come il 90% dei figli di alcolizzati diventano co-dipendenti, ma questa similitudine non la fa quasi mai nessuno perchè è abbastanza meno figo, allo stesso modo è tuttavia una prerogrativa psicologica, che sia piuttosto chiaro che l'influenza di questo "altalenare" non è meramente genetica o sgusciamo in un discorso molto vecchio che non ripeterò mai abbastanza.

La personalità è qualcosa di dlicato, che è facile scalfire ma non cambiare brutalmente dall'oggi al domani. Nel contesto di questa razza, che esula da possessioni, dire che c'è un istinto o natura demoniaca è qualcosa che mi fa sempre storcere un po' le labbra.

Quindi ciò detto

perchè di base non è un personaggio malvagio) e soggetta ad un’empatia del tutto in contrasto con altri sentimenti che le appartengono per via della sua natura in parte demoniaca.



spiegami meglio questi sentimenti di natura demoniaca. A cosa sono dovuti e che contesto hanno.
Ricollegandomi alla parentesi di poco prima

(perchè di base non è un personaggio malvagio)


Non di base, dopo un eventuale cambio razza?



Ora che si sta avvicinando a qualcosa di più oscuro, Drakul e creature dello squarcio ad esempio, mi sembra coerente che in lei possa risvegliarsi questa parte demoniaca che la abita, forse proprio richiamata da una vicinanza così esigua con “quell’altro” mondo e sarebbe interessante vedere gli sviluppi on ora che si sta decidendo ad imparare qualcosa di utile per “combattere il male” ( lo metto fra virgolette perchè anche questo percorso è ancora in fase di sviluppo, il “male” non lo conosce ancora davvero e questa sua decisione è solo un seme che deve ancora germogliare, ma tutto l’on porta in questa direzione).



Non ho capito, Linnea è in contatto con i demoni? è a conoscenza dell'esistenza dei Mutaforma?
Il discorso di coerenza del risveglio lo lascerei un attimo da parte altrimenti avrei intere gilde da risvegliare perchè in un modo o l'altro entrano in contatto con i demoni, come questo avviene è scelta del master e del percorso, non fraintendermi se così è sarà anche probabile sia preso come spunto ma è anche probabile che non centri nulla.

Non è una traccia o una vicinanza che comunque reputo fondamentale.Appunto perchè l'essere nati da un demone non è una scelta del PG mentre quelle ON come questa o quella gilda sono scelte



Avevo pensato alla possibilità di recuperare la vista totale, sotto mutazione, e rendere Linnèa capace di tornare a vedere in modo ottimale e magari avere più possibilità di centrare un bersaglio ( visto che la sua percezione della prospettiva e delle distanze è inevitabilmente manomessa) Di questo so già che se ne dovrà parlare a lungo xD
Così come tento di azzardarne un’altra: aumentando i parametri di forza, quando ne avrò motivo e soprattutto i punti necessari, potrei renderli disponibili solo sotto mutazione? Spiego. Linnèa potrebbe creare un’immagine di se più “guerriera” (passatemi il termine) e così come avviene per la forma animale che prende le caratteristiche di quello prescelto ( es. un orso darà una zampata più violenta di quello che farebbe il mutaforma nel suo corpo originario) prendere in considerazione l’abilità solo nel momento in cui la mutazione è avvenuta.
Es. 80 punti forza sono disponibili al pg solo sotto quella specifica mutazione, altrimenti sono da considerarsi i parametri base. Questo è un bonus che da regolamento non potrebbe essere accettato, lo so, ma non sarebbe utilizzabile altrimenti, quindi è anche un malus che mi tengo sul pg nel momento in cui gioco Linnèa sotto altre forme, oltre quella umana.


-Ricreare l'occhio in maniera "permanente" essendo stato leso e non un difetto genetico, è plausibile tra le mutazioni speciali, richiede un percorso approfondito durante il quale FORSE sarà possibile recuperare la vista ma dubito interamente, dovrei discuterne con la gestione. Mi sembra però assolutamente improbabile che comporterà per giunta un bonus, anzi è più probabile che l'occhio abbia un qualche malus te lo dico da subito, a fronte di un aspetto sano.
-No la forza è quella del PG, altrimenti tutti avrebbero bonus anche razziali, e sarebbe pure coerente dire se so diventare un lupo e sento gli ultrasuoni perchè da elfo non posso? eh...perchè comunque esiste un livello di gioco, sarebbe terribilmente PP. Inoltre sarebbe confusionario e poco coerente anche avendo tu le statistiche che esista una forma più forte fisicamente, a che pro se l'unica modifica è di mero aspetto? Nulla vieta a Linnea di fingersi braccia di ricotta in una forma e forzuna in un altra ma trattasi di una finzione, non di un permesso alle stats su forme varie.

Per il momento non faccio domande e aspetto i chiarimenti perchè, a fronte di un BG molto carino, leggo tanta, troppa, confusione su questa razza

*~*~*~*
Keiko
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Re:
Oh, salve!
In realtà pensavo ci sarebbe voluto più tempo, quindi nessun problema, anzi!
Grazie per la supersonicità con cui mi hai risposto.
Faccio una premessa alle risposte, ed è: BECCATA!
XD
In effetti tutti i punti che hai sollevato sono quelli che mi hanno messa più in difficoltà nella creazione del bg e non mi dispiacerebbe rivederli insieme per aggiustare il tiro.


Come fatto per alcuni BG in precedenza questa nuova definizione si colloca dentro i confini dell'Aengard? perchè se in qualche modo è così cambia leggermente la geografia interna mentre se è considerata oltre non è consigliabile comunque definire un'area geografica che smebra esse un'intera catena montuosa (?)




Dunque, durante la fase di creazione del bg ho pensato di collocare "il suo villaggio" da qualche parte nei pressi di Via Del Nord. Dove di preciso e come si possa chiamare questo villaggio non l'ho voluto mettere appositamente perchè essendo appena arrivata in land non avevo ben chiara la geografia dettagliata del luogo. Mi sono immaginata fosse plausibile che potesse esistere una quantità di piccoli villaggi sparsi ( un pò come accade nella realtà nelle zone di montagna, per intenderci) e che Linnèa provenisse da uno di questi.
Sulla geografia della montagna, lo ammetto spassionatamente, non ne so nulla e sono assolutamente disposta a modificare o dettagliare meglio questo punto, ma devo chiedere l'aiuto da casa per farlo, perchè di mio non saprei come.
Ho immaginato che, da questo villaggio sperso da qualche parte ai piedi della montagna, il padre della futura Linnèa abbia camminato in direzione della cresta per due giorni, fino a raggiungere la capanna dello sciamano. Magari seguendo le indicazioni di qualcuno a cui ha chiesto consiglio?
Non l'ho collocato fuori dall'Aengard, proprio per non rischiare di inventarmi location impossibili.
(Spero di aver capito la domanda che mi hai fatto e di aver risposto in modo sensato)



Non è chiaro, ha assistito al rituale di evocazione ma lui vede la creatura e gli altri no? è corretto? è tangibile? lascia orme o in qualche modo interagisce con lo spazio?



No l'immagine mentale che ho avuto è proprio quella di un'ombra che lo seguiva, senza lasciare tracce o essere tangibile in nessuna maniera. Di fatto, Urd, non lo ha mai visto questo demone, è stato solo il ponte che lo ha condotto fino a casa, dalla donna da "guarire".
L'unica prova della sua presenza potrebbe essere lo sconforto che ho immaginato l'abbia assalito durante il viaggio di rientro, perchè comunque ha un demone che gli cammina al fianco.


Non vedo molte macchie sul BG in sè, ha un filo logico



Oddio grazie, non ero sicura di esserci riuscita a dargli una logica XD



Non riesco proprio a immaginarmi un demone che si mette a fare pozioni, potrebbe essere una limitatezza mia ma boh...Non mi piace questa immagine, non riesco a figurarmela e la trovo troppo umanizzata. Se ci tieni tanto a questa definizione possiamo lavorarci un attimo?




Ehm... questa parte ha fatto storcere il naso anche a me, ed era proprio la descrizione trovata on line.
Mi era piaciuto il discorso che fosse ricollegabile in qualche maniera all'alchimia ( faccenda on per Lin) ma anche io trovo poco plausibile un demone che spignatti allegramente per questo ho inteso, ma probabilmente non l'ho spiegato troppo bene, che questa "competenza" gli sia stata appioppata dai mortali, non che gli appartenga realmente.
Mi sono immaginata che essendo un demone che con l'inganno procrea, dando l'impressione di salvare la vita ( cosa che in realtà fa, ma a modo suo e non del tutto condivisibile), fosse una presenza vicina a sciamani e stregoni. Potrebbe usarli per entrare in contatto con questo mondo e trovare così le sue "vittime".
Il fatto che sia in qualche maniera legato all'alchimia potrebbe essere una mera leggenda che gira fra i comuni mortali, che solitamente all'inspiegabile cercano di trovare un senso.
Mi chiederai perchè non ho semplicemente eliminato questa parte, e me lo chiedo anche io, però mi piaceva tenere questo collegamento fra il genitore demone e l'interesse del mio pg per pozioni e veleni, giustificherebbe un pò di più la scelta on ( che è saltata un pò "out of the blue" in effetti).
Se riusciamo a trovarci un senso in insieme sono più che disposta a lavorarci, altrimenti non è di vitale importanza e posso eliminarlo.





Spesso mi capita di dover arginare supposti bipolarismi, personalità distinte.
Posso capire che quando si dice genitore demone la tentazione sia molto forte, così come il 90% dei figli di alcolizzati diventano co-dipendenti, ma questa similitudine non la fa quasi mai nessuno perchè è abbastanza meno figo, allo stesso modo è tuttavia una prerogrativa psicologica, che sia piuttosto chiaro che l'influenza di questo "altalenare" non è meramente genetica o sgusciamo in un discorso molto vecchio che non ripeterò mai abbastanza.



Forse ho capito che intendi ( non ne sono sicura però, quindi scusa se la mia risposta non ha senso con la tua domanda)
No. Linnèa non è bipolare, se è questo che si è capito dalle mie parole mi sono spiegata malissimo! XD
Ha dei lati del carattere più o meno oscuri, come li hanno tutti, e questi possono essere più o meno evidenti a seconda della psicologia del pg.
Di suo diciamo che potrebbe svilupparli ( a livello psicologico) in maniera più marcata a seconda della tipologia di gioco che mi si proporrà. Non ho intenzione di farla impazzire da un giorno all'altro perchè una voce nella sua testa le dice di ammazzare tutti, ecco.
Rimane sempre lei, magari un tantinello sconvolta nell'apprendere che non è proprio l'umana insipida e noiosa che crede di essere!


La personalità è qualcosa di dlicato, che è facile scalfire ma non cambiare brutalmente dall'oggi al domani. Nel contesto di questa razza, che esula da possessioni, dire che c'è un istinto o natura demoniaca è qualcosa che mi fa sempre storcere un po' le labbra.



Il discorso "possessione" sinceramente è una cosa che mi inquieta abbastanza e non credo riuscirei nemmeno a giocarla con coerenza a meno che non abbia uno sviluppo on ( o magari sia decisa dal master in quest) quindi su questo mi trovi pienamente d'accordo.
Però di base, essendo una mezzodemone, immagino possa essere propensa di altri nel lasciar andare certi impulsi più distruttivi ( per dire, quando mi alzo male mi capita di voler dare testate a chiunque incontro, ma non lo faccio perchè sono una persona sana e dotata di buon senso. Ecco, magari Linnèa farebbe un tantino più fatica dal trattenersi. Rimane un esempio, eh?)
Una parte di lei che una persona normale reprimerebbe, potrebbe trovare maggior facilità di sfogo
E' un'idea mia, se sbaglio a riguardo sono più che disponibile a capirci di più



perchè di base non è un personaggio malvagio) e soggetta ad un’empatia del tutto in contrasto con altri sentimenti che le appartengono per via della sua natura in parte demoniaca.

spiegami meglio questi sentimenti di natura demoniaca. A cosa sono dovuti e che contesto hanno.



Sempre per l'idea che mi sono fatta sulla natura di un mezzodemone, immagino che sia più predisposta ad un'attrazione innata per ciò che possa essere considerato "oscuro". Questo non significa, per me, che di punto in bianco si mette a sacrificare bambini a Shannan ma potrebbe sviluppare una curiosità ed anche un'empatia con ciò che appartiene alla discrepanza ( in fondo in qualche forma ne farebbe parte anche lei)
Per fare un esempio pratico di quello che intendo: immaginiamo che entri nei Cacciatori e vada ad uccidere mostri usciti dallo squarcio (ammesso che non ci rimanga secca, lei coi i suoi coltellini da lancio e l'occhio guercio), combatterebbe perchè è questo che è chiamata a fare e crede sia giusto, ma potrebbe anche provare un senso di rimorso nel far fuori qualcosa che "vibra" in maniera così simile a quanto l'ha creata. Magari ne sarebbe attratta, in qualche modo, e questo la porterebbe ad avvicinarsi maggiormente a quel mondo, se non altro per capire cosa è lei, esattamente, che tipo di natura le appartenga ( non senza drammi psicologici comparabili ad una qualsiasi puntata di beautiful)




(perchè di base non è un personaggio malvagio)

Non di base, dopo un eventuale cambio razza?


Nemmeno. A patto che l'on non la porti a diventarlo o, come detto prima, in fase di quest non sia deciso dal master .



Non ho capito, Linnea è in contatto con i demoni? è a conoscenza dell'esistenza dei Mutaforma?
Il discorso di coerenza del risveglio lo lascerei un attimo da parte altrimenti avrei intere gilde da risvegliare perchè in un modo o l'altro entrano in contatto con i demoni, come questo avviene è scelta del master e del percorso, non fraintendermi se così è sarà anche probabile sia preso come spunto ma è anche probabile che non centri nulla.



No, Linnèa non è in contatto coi demoni nè conosce nulla riguardo ai mutaforma.
Quello che ho scritto l'ho inteso proprio come nella risposta precedente, essendo una mezzodemone potrebbe essere giustificata questa sua "attrazione" per le cose più oscure. Non intreccia ghirlande di fiori nei prati, insomma, piuttosto si mette a creare intrugli potenzialmente dannosi, si è presa una cotta per un Drakul e se qualcuno le ha detto che esistono i mostri non ci ha pensato un attimo prima di fare in modo che glieli mostrassero pure.
Sul risveglio, mi rimetto a voi, da bg ho immaginato che il demone genitore tornasse a prendersi la sua progenie nel momento in cui avrebbe rivelato la sua natura, cosa che non è mai accaduta fino ad ora perchè i genitori di Linnèa magari si sono pure impegnati a fare in modo che non venisse a conoscenza, nè a contatto, con un certo tipo di realtà
Ora che l'ha fatto ho pensato fosse coerente che, se deve risvegliarsi in lei una parte demoniaca, questo accada per la vicinanza di "cose" più simili a quell'aspetto.
Ma, ripeto, è un'idea mia e del tutto personale, assolutamente opinabile!



Non è una traccia o una vicinanza che comunque reputo fondamentale.Appunto perchè l'essere nati da un demone non è una scelta del PG mentre quelle ON come questa o quella gilda sono scelte




Sono d'accordissimo. Il mio era uno spunto, possiamo lavorarci assieme ^^



-Ricreare l'occhio in maniera "permanente" essendo stato leso e non un difetto genetico, è plausibile tra le mutazioni speciali, richiede un percorso approfondito durante il quale FORSE sarà possibile recuperare la vista ma dubito interamente, dovrei discuterne con la gestione. Mi sembra però assolutamente improbabile che comporterà per giunta un bonus, anzi è più probabile che l'occhio abbia un qualche malus te lo dico da subito, a fronte di un aspetto sano.



Questi punti erano proposte/richieste e li ho fatti nella piena consapevolezza che potessero essere bocciati.
Non sono vitali e non li esigo assolutamente, sono idee che ho avuto e chiedevo se fosse possibile realizzarle. Se così non è mi adatto tranquillamente alle regole del gioco ( che se ci sono, come per i semafori, un motivo c'è!)



-No la forza è quella del PG, altrimenti tutti avrebbero bonus anche razziali, e sarebbe pure coerente dire se so diventare un lupo e sento gli ultrasuoni perchè da elfo non posso? eh...perchè comunque esiste un livello di gioco, sarebbe terribilmente PP. Inoltre sarebbe confusionario e poco coerente anche avendo tu le statistiche che esista una forma più forte fisicamente, a che pro se l'unica modifica è di mero aspetto? Nulla vieta a Linnea di fingersi braccia di ricotta in una forma e forzuna in un altra ma trattasi di una finzione, non di un permesso alle stats su forme varie.



Capisco e approvo. Inoltre l'idea delle finte braccia di ricotta mi piace un casino!
XD
Sarebbe coerente con l'aspetto "ingannevole" del genitore, che si mostra per qualcosa che poi, di fatto, non è.


Per il momento non faccio domande e aspetto i chiarimenti perchè, a fronte di un BG molto carino, leggo tanta, troppa, confusione su questa razza



La confusione, in minima parte, è inevitabile che ci sia e lo ammetto apertamente.
Non gioco da molto in land e per forza di cose ognuno ha un'idea personale sulla visione di un demone o mezzodemone che dir si voglia.
Si tratta di capire e aderire ad un'idea che non appartiene completamente a me ma che devo interpretare e, soprattutto per razze dal carattere così psicologico più che fisico, credo sia inevitabile che non ci si riesca immediatamente.
Ma per questo ci sono i moderatori di razza che hanno il potere di dissipare le nebbie, quindi sono aperta a chiarimenti e correzioni fintanto che non avrò compreso esattamente quali sono le caratteristiche da giocare on in coerenza con gli altri player, i master e le regole generali della land.


Spero di essermi espressa in modo comprensibile, e di nuovo grazie per la disponibilità!

Attendo il seguito!



04/02/2020 18:36
 
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Re: Re:


Questo non significa, per me, che di punto in bianco si mette a sacrificare bambini a Shannan



*Shanaas! Shannan appartiene a tutt'altra storia XD Ho avuto un lapsus!
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05/02/2020 18:16
 
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Re: Re:
Ri-buongiorno
•Linnèa•, 04/02/2020 18.25:



Dunque, durante la fase di creazione del bg ho pensato di collocare "il suo villaggio" da qualche parte nei pressi di Via Del Nord. Dove di preciso e come si possa chiamare questo villaggio non l'ho voluto mettere appositamente perchè essendo appena arrivata in land non avevo ben chiara la geografia dettagliata del luogo. Mi sono immaginata fosse plausibile che potesse esistere una quantità di piccoli villaggi sparsi ( un pò come accade nella realtà nelle zone di montagna, per intenderci) e che Linnèa provenisse da uno di questi.
Sulla geografia della montagna, lo ammetto spassionatamente, non ne so nulla e sono assolutamente disposta a modificare o dettagliare meglio questo punto, ma devo chiedere l'aiuto da casa per farlo, perchè di mio non saprei come.
Ho immaginato che, da questo villaggio sperso da qualche parte ai piedi della montagna, il padre della futura Linnèa abbia camminato in direzione della cresta per due giorni, fino a raggiungere la capanna dello sciamano. Magari seguendo le indicazioni di qualcuno a cui ha chiesto consiglio?
Non l'ho collocato fuori dall'Aengard, proprio per non rischiare di inventarmi location impossibili.
(Spero di aver capito la domanda che mi hai fatto e di aver risposto in modo sensato)



Va benissimo, era per capire meglio, il villaggio con poche anime a nord ci sta. Rimuovi solo la definizione del costale scaglie del drago (se non esiste) giusto per non inventarci nuove morfologie visto che è appunto nei confini. Poi che ci sia un villaggio non per forza animato o punto di interesse non è forzatamente un problema.



L'unica prova della sua presenza potrebbe essere lo sconforto che ho immaginato l'abbia assalito durante il viaggio di rientro, perchè comunque ha un demone che gli cammina al fianco.



Come immagini che sia avere un demone accanto che non puoi vedere? è una questione del demone questa percezione in questo caso o è generica? Immagina pure Linnea con un demone vicino che non può vedere, ed inconsapevole che sia lì e fammi due esempi, mantenendo il regolamento azioni caratteri della land
1- Linnea umana
2- Linnea Mutaforma.

Evidenzia eventuali differenze e motivale.




Mi chiederai perchè non ho semplicemente eliminato questa parte, e me lo chiedo anche io, però mi piaceva tenere questo collegamento fra il genitore demone e l'interesse del mio pg per pozioni e veleni, giustificherebbe un pò di più la scelta 0n ( che è saltata un pò "out of the blue" in effetti).
Se riusciamo a trovarci un senso in insieme sono più che disposta a lavorarci, altrimenti non è di vitale importanza e posso eliminarlo.



No ma il legame con il campo dei veleni ci piò anche stare, è il fatto che sia lui l'esperto che mi cozza, ma vedo che cozza anche a te quindi...Pensandoci. è chiamato demone del veleno, supponiamo sia così, quindi considerato di buonasorte tra pozionisti e sciamani. Non serve che sia giustificato per forza da qualcosa che il demone sa, potrebbe essere perchè dalle sue capacità curative ha iniziato a divenire famoso nell'"ambiente" per questo e basta. Cioè ovviamente tu saprai riscrivere in modo più carino, io la butto lì.





immagino possa essere propensa di altri nel lasciar andare certi impulsi più distruttivi ( per dire, quando mi alzo male mi capita di voler dare testate a chiunque incontro, ma non lo faccio perchè sono una persona sana e dotata di buon senso. Ecco, magari Linnèa farebbe un tantino più fatica dal trattenersi. Rimane un esempio, eh?)
Una parte di lei che una persona normale reprimerebbe, potrebbe trovare maggior facilità di sfogo
E' un'idea mia, se sbaglio a riguardo sono più che disponibile a capirci di più



Sempre per l'idea che mi sono fatta sulla natura di un mezzodemone, immagino che sia più predisposta ad un'attrazione innata per ciò che possa essere considerato "oscuro".


Perchè? E se uno magari è sempre stato per tutta una vita devoto al bene perchè dovrebbe avere un impulso distruttivo? è questo il nocciolo della questione per cui ti dico che leggo della confusione, perchè se da una parte dici che non c'è bipolarità di fondo, dall'altra ci sono dinamiche (istinto, impulsi, etc) che mi ricordano più razze simili al mannaro, possessioni e maledizioni che i mutaforma. Ovvio che tutto si basa allo status psicologico del personaggio che in sè potrebbe CERCARE di giustificare la sua azione con la propria natura, ma l'indole, il carattere, le reazioni, una Linnea se li è formata in 20/30 anni. Mi pare scontato ci sia un'evoluzione ma c'è un cardine fondamentale nel Mutaforma che è sempre stato così (da passata moderazione, non ti sto chiedendo di interpretare la razza a modo mio è proprio una cosa che sempre così era e sempre così probabilmente sarà):
il mutaforma è un essere neutrale, non ha alcuna, nessuna mai, predisposizione genetica ad atti di alcun tipo. L'essere figlio di un demone può provocare delle deviazioni, deformazioni, che nel tuo caso mi sembra sia la propensione alla creazione dei veleni, ma resta una nota caratteriale.

So che i miei esempi non sono il massimo ma è come dire che se uno nasce figlio di mafioso diventa mafioso, non conta l'ambiente che frequenta, nè dove viene cresciuto, nè il contesto che lo vede crescere. è così e punto. Può diventare signorotto se viene adottato alla nascita dal rpincipe filiberto ma siccome è figlio di mafioso avrà sempre un po' quella tendenza a chiedere il pizzo alla gente, rispetto ad uno che non lo è. (questo, in soldoni, per quanto sutpido possa apparire è come io leggo quando dicono che il mutaforma ha gli istinti cattivi). Poi è ovvio che in un ambiente fantasy e parlando di demoni ci siano delle leggere caratterizzazioni ma dipendono SOLO dal carattere del personaggio. Avrei molto voluto vedere un Mutaforma buono, magari fedele in Morwell, davvero in conflitto con quello che è, ma probabilmente è qualcosa che non mi capiterà mai quindi mi permetto di essere anche abbastanza sincera e diretta con te proprio perchè sei in una gilda particolare, dove se già parti con il presupposto sbagliato quel presupposto diventa interazione collettiva: il mutaforma non è cattivo in quanto tale.

Spero che questo punto sia abbastanza chiaro perchè colgo lo stesso per chiederti, se ho dedotto male prima, quale pensi che sia la caratteristica di Linnea ereditata dal genitore demone? Se ce ne è una.





Per fare un esempio pratico di quello che intendo: immaginiamo che entri nei Cacciatori e vada ad uccidere mostri usciti dallo squarcio (ammesso che non ci rimanga secca, lei coi i suoi coltellini da lancio e l'occhio guercio), combatterebbe perchè è questo che è chiamata a fare e crede sia giusto, ma potrebbe anche provare un senso di rimorso nel far fuori qualcosa che "vibra" in maniera così simile a quanto l'ha creata. Magari ne sarebbe attratta, in qualche modo, e questo la porterebbe ad avvicinarsi maggiormente a quel mondo, se non altro per capire cosa è lei, esattamente, che tipo di natura le appartenga ( non senza drammi psicologici comparabili ad una qualsiasi puntata di beautiful)



Questo che intendo, cioè vedo l'esempio pertinente ma non riesco a catalogarlo come un impulso "fisico" o qualcosa di indotto che la attrae verso qualcuno. L'esempio calza perchè mi fa vedere che anche tu stai parlando di uno stato psicologico, morale, come l'attaccare qualcosa che in fondo senti simile. Leggendo l'esempio in sè tutto il mio pippone prima non esiste, capisci che intendo?



Per quantor iguarda l'eventuale spunto vedremo con il master, del resto è un filone di cambio razza che si prospetterebbe non uno di gilda, per ora non mi esprimo.



Si tratta di capire e aderire ad un'idea che non appartiene completamente a me ma che devo interpretare e, soprattutto per razze dal carattere così psicologico più che fisico, credo sia inevitabile che non ci si riesca immediatamente.
Ma per questo ci sono i moderatori di razza che hanno il potere di dissipare le nebbie, quindi sono aperta a chiarimenti e correzioni fintanto che non avrò compreso esattamente quali sono le caratteristiche da giocare on in coerenza con gli altri player, i master e le regole generali della land.



Per carità hai ragione in toto. Infatti sono ancora qua, compito del moderatore però è anche capire se la razza viene compresa, e non tutto è interpretato. Il punto sul quale ci siamo soffermati, ovvero le "tendenze" del personaggio, non sono una mia creazione, sono anche punti saldi che c'erano nelle passate moderazioni. Il fatto che il Mutaforma sia una razzza molto variegata rispetto ad altre concede più spunti, non significa però che il senso della razza possa essere stracambiato, come tutte la razza va abbracciata per com'è e accarezzata per come la si interpreta, solo alla fine baciata, quando se ne è pienamente colto il senso. Del resto si chiama razza, ed è chiusa, perchè altrimenti costituirebbe solo un gruppo di gioco con delle skills in più.



Tornando a noi.
Riguardo al marchio in linea di massima, in diversa situazione, avrei chiesto ad Izmaji se qualcosa di simile per lui andasse bene. Tuttavia il marchio è proprio una macchia "ereditaria" fisica. Ho sempre supposto che due Mutaforma con lo stesso marchio se non sono fratelli discendono quantomento dalla stessa razza di demoni. Ora, visto che il dmeone da te proposto con quello di Izmaji non centra assolutamente nulla, sarei per lo stile del velo sulla spalla (o altre proposte se non ti convince). Giusto perchè non mi sembra corretto nei confronti di un altro Mutaforma e non c'è una somiglianza di fondo, che secondo me lo giustifichi.



Anche per oggi mi fermo breve, così approfondiamo un po' di cose se magari, tra una pausa e l'altra a lavoro con cui sono riuscita a risponderti potrei sembrare mozzicata e non essermi spiegata bene. (in tal caso scusami anche se i toni possono sembrare altalenanti o strani, preferisco farti aspettare poco che toccarla piano preparando un panegirico formale)


*~*~*~*
Keiko
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06/02/2020 01:27
 
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Re: Re: Re:
Ri-eccomi!
Io e i miei orari magnifici.


Va benissimo, era per capire meglio, il villaggio con poche anime a nord ci sta. Rimuovi solo la definizione del costale scaglie del drago (se non esiste) giusto per non inventarci nuove morfologie visto che è appunto nei confini. Poi che ci sia un villaggio non per forza animato o punto di interesse non è forzatamente un problema.



Il nome "Scaglie del drago" l'ho preso dalla mappa del Brehorn. Non sono informatissima a riguardo e non è una location giocabile, con chat,descrizione, etc, però all'effettivo esiste, come i golfi o la baia.
Qui mi devo rimettere alla gestione per capire se tenerlo o meno.



Come immagini che sia avere un demone accanto che non puoi vedere? è una questione del demone questa percezione in questo caso o è generica? Immagina pure Linnea con un demone vicino che non può vedere, ed inconsapevole che sia lì e fammi due esempi, mantenendo il regolamento azioni caratteri della land
1- Linnea umana
2- Linnea Mutaforma.

Evidenzia eventuali differenze e motivale.



Dunque, nello specifico io intendevo la percezione legata strettamente a Uphir. Non volevo includere in questo OGNI tipo di demone, perchè credo che sia un discorso più delicato legato al tipo di role in atto e comunque a discrezione del master.

Immagino che camminare accanto ad Uphir, essendo un demone che si nutre in qualche modo del terrore generato dagli incubi, sia simile a quella sensazione che ti rimane appiccicata addosso dopo un brutto sogno, quel senso di ineluttabilità, quasi stia per accadere qualcosa di terribile da un momento all'altro. Ingiustificato, per altro, proprio perchè il demone non è visibile nè percepibile da un umano qualsiasi.

La differenza fra la percezione di un demone di questo tipo, in Linnèa, credo sarebbe la medesima, Umana o Mutaforma, soprattutto partendo dal presupposto che lei ne sia inconsapevole ( e si presume anche all'oscuro della sua condizione):
Non sa cosa sono i demoni, come si presentao ( se lo fanno) nè come interagiscono coi mortali, pertanto non evidenzio differenze fra una forma e l'altra.
Forse l'unica che mi sovviene è l'attivarsi del marchio?

Altro discorso sarebbe se lei, già venuta a contatto con questa realtà sia consapevole di una possibilità simile. Allora interpreterebbe quelle sensazioni in modo diverso, probabilmente con più allerta e la reazione, che sia terrore puro o una sorta di ribellione (della serie: "cosa vuoi? vai via!" ), dipenderebbe molto dal suo stato in on.
Spiego: se è nei cacciatori e combatte contro creature malvagie di questo genere ( quindi sa tutto quello che c'è da sapere a riguardo) con tutta probabilità proverebbe, se non a combatterlo, per lo meno a cercare di provocarlo, fare in modo che si palesi e quindi tentare di scacciarlo o eliminarlo.
Se, invece, ne è venuta a contatto per sentito dire, chessò da Lusha che va in giro cercando di capire chi sia sto demone che lo perseguita, allora con tutta probabilità penserebbe di essere finita nel suo stesso pasticcio e cercherebbe aiuto, dopo essersela fatta addosso XD

Provo a giocarmele tenendo di conto che la seconda ammette che la possibilità che il marchio si attivi in presenza del demone

-Linnèa Umana




- Linnèa Mutaforma


(Da qui seguirebbe giocata 1 o giocata 2 a seconda di quanto detto sopra)



No ma il legame con il campo dei veleni ci piò anche stare, è il fatto che sia lui l'esperto che mi cozza, ma vedo che cozza anche a te quindi...Pensandoci. è chiamato demone del veleno, supponiamo sia così, quindi considerato di buonasorte tra pozionisti e sciamani. Non serve che sia giustificato per forza da qualcosa che il demone sa, potrebbe essere perchè dalle sue capacità curative ha iniziato a divenire famoso nell'"ambiente" per questo e basta. Cioè ovviamente tu saprai riscrivere in modo più carino, io la butto lì.



Ok, perfetto, lo riscrivo!

UPHIR: Demone delle ombre. Appare nei sogni sotto forma di qualcosa o qualcuno di amato, poi si trasforma in un incubo, nutrendosi della paura e del terrore. Chi riceve la sua visita, durante la notte, giura di essere sveglio ma di non potersi muovere; incapace di parlare o urlare è preda del panico nella sua forma più pura. Questo stato di sonno/veglia viene descritto, da chi lo ha provato, come una piccola morte, quasi come se l’anima non fosse più in grado di animare il corpo. Per questo sono nate storie e leggende, riguardo al Demone, che lo investono della capacità di togliere o donare la vita e non sono pochi quelli che lo invocano nella speranza di riceverne il favore, convinti che egli padroneggi l'arte dell'Alchimia come nessun mortale possa sognarsi di fare. Il prezzo per tale servigio è sempre alto e non se ne conosce mai l’entità, fino al momento in cui è semplicemente troppo tardi.
Stregoni medici e sciamani sfruttano da tempi immemori questa credenza popolare, a volte facendosi pagare dagli ignari sprovveduti, altre volte ottenendo i favori dello stesso Demone come compenso alla loro mediazione nella ricerca delle sue vittime.

Uphir procrea così, ingannando gli uomini che si rivolgono alle sue conoscenze, promettendo di salvare una vita a patto che un’altra gli venga donata. Solitamente, però, la vittima di una tale possessione sprofonda in un baratro di incubi, confusione e follia che porteranno inevitabilmente ad una morte prematura.



Perchè? E se uno magari è sempre stato per tutta una vita devoto al bene perchè dovrebbe avere un impulso distruttivo? è questo il nocciolo della questione per cui ti dico che leggo della confusione, perchè se da una parte dici che non c'è bipolarità di fondo, dall'altra ci sono dinamiche (istinto, impulsi, etc) che mi ricordano più razze simili al mannaro, possessioni e maledizioni che i mutaforma. Ovvio che tutto si basa allo status psicologico del personaggio che in sè potrebbe CERCARE di giustificare la sua azione con la propria natura, ma l'indole, il carattere, le reazioni, una Linnea se li è formata in 20/30 anni. Mi pare scontato ci sia un'evoluzione ma c'è un cardine fondamentale nel Mutaforma che è sempre stato così (da passata moderazione, non ti sto chiedendo di interpretare la razza a modo mio è proprio una cosa che sempre così era e sempre così probabilmente sarà):
il mutaforma è un essere neutrale, non ha alcuna, nessuna mai, predisposizione genetica ad atti di alcun tipo. L'essere figlio di un demone può provocare delle deviazioni, deformazioni, che nel tuo caso mi sembra sia la propensione alla creazione dei veleni, ma resta una nota caratteriale.

So che i miei esempi non sono il massimo ma è come dire che se uno nasce figlio di mafioso diventa mafioso, non conta l'ambiente che frequenta, nè dove viene cresciuto, nè il contesto che lo vede crescere. è così e punto. Può diventare signorotto se viene adottato alla nascita dal rpincipe filiberto ma siccome è figlio di mafioso avrà sempre un po' quella tendenza a chiedere il pizzo alla gente, rispetto ad uno che non lo è. (questo, in soldoni, per quanto sutpido possa apparire è come io leggo quando dicono che il mutaforma ha gli istinti cattivi). Poi è ovvio che in un ambiente fantasy e parlando di demoni ci siano delle leggere caratterizzazioni ma dipendono SOLO dal carattere del personaggio. Avrei molto voluto vedere un Mutaforma buono, magari fedele in Morwell, davvero in conflitto con quello che è, ma probabilmente è qualcosa che non mi capiterà mai quindi mi permetto di essere anche abbastanza sincera e diretta con te proprio perchè sei in una gilda particolare, dove se già parti con il presupposto sbagliato quel presupposto diventa interazione collettiva: il mutaforma non è cattivo in quanto tale.



Per fare un esempio pratico di quello che intendo: immaginiamo che entri nei Cacciatori e vada ad uccidere mostri usciti dallo squarcio (ammesso che non ci rimanga secca, lei coi i suoi coltellini da lancio e l'occhio guercio), combatterebbe perchè è questo che è chiamata a fare e crede sia giusto, ma potrebbe anche provare un senso di rimorso nel far fuori qualcosa che "vibra" in maniera così simile a quanto l'ha creata. Magari ne sarebbe attratta, in qualche modo, e questo la porterebbe ad avvicinarsi maggiormente a quel mondo, se non altro per capire cosa è lei, esattamente, che tipo di natura le appartenga ( non senza drammi psicologici comparabili ad una qualsiasi puntata di beautiful)



Questo che intendo, cioè vedo l'esempio pertinente ma non riesco a catalogarlo come un impulso "fisico" o qualcosa di indotto che la attrae verso qualcuno. L'esempio calza perchè mi fa vedere che anche tu stai parlando di uno stato psicologico, morale, come l'attaccare qualcosa che in fondo senti simile. Leggendo l'esempio in sè tutto il mio pippone prima non esiste, capisci che intendo?





Guarda, su questo mi sono mangiata le mani da sola perchè, rileggendomi, ho avuto la conferma di non essere riuscita a spiegarmi e quando ho provato a correggere il forum non mi ha dato il permesso, quindi onde evitare di intasare il topic di messaggi ho aspettato il tuo commento a riguardo.

Cerco di riassumere tutto in un'unica risposta, spero più comprensibile e meno contraddittoria.

Linnèa è un pg neutrale, nè buona, nè cattiva, con una sua morale e questo resta immutato che sia umana o mutaforma.
Anzi, mi piacerebbe molto ruolare tutto quel discorso inerente alla caccia di mostri sviluppandolo poi con quella lotta interiore che ne nascerebbe nel momento in cui scoprirà ( se accadrà) di essere il frutto di una di quelle creature che lei va a sterminare in giro.
La sua natura non è malvagia, piuttosto è individualista, ma se vede una famiglia morire sotto l'attacco di una bestia immonda probabilmente si muoverà per farla fuori, mossa da un senso di giustizia tutto suo. Non è una paladina, per intenderci, ma se non altro ci tiene alla pelle e non vorrebbe che una cosa simile capitasse a lei o a chi ha a cuore (al punto in cui mi trovo ora, perlomeno, potrebbe sempre maturare un diverso tipo di consapevolezza, ma non dipende da me :P).

Certo che nel momento in cui qualcuno le dice " guarda che di quei mostri, in un certo qual modo, ne fai parte anche tu" scatterebbe in lei il conflitto. Una sorta di rifiuto. Dapprima.
Immagino che non lo accetterebbe, probabilmente sarebbe persino spaventata da se stessa, farebbe qualche ricerca a riguardo e, soprattutto se entrata a far parte dell'Ordine dei cacciatori, nasconderà la sua natura per paura di essere considerata una minaccia e via dicendo. Non riesco a fare supposizioni certe, perchè come sempre vorrei fosse l'on a guidare il tutto.
Col tempo, scoperti i suoi poteri, le sue capacità e appurato che la sua natura non fa di lei un mostro, che rimane Linnèa e che, anzi, può sfruttare tutto questo a suo vantaggio (sempre in coerenza col giocato) penso che potrebbe pure prenderci gusto e sfiorare le manie di grandezza. Dipende, da come digerisce la faccenda, da chi incontra, cosa le sapranno dire, etc, etc.

Il discorso riguardante gli impulsi di natura demoniaca è contorto e capisco che possa fuorviare.
A prescindere dal suo carattere ( che altalenante è di suo, è diffidente, a volte prende in giro, si diverte a stuzzicare e provocare - il più delle volte per ottenere quello che vuole dagli altri) quello a cui mi riferivo riguardava una Linnèa mutaforma.
Se può provare "empatia" o una sorta di famigliarità con creature appartenenti a "quel mondo", immagino che nel momento in cui entri a contatto con qualcuno che ha a che fare con questo tipo di energia ne sia in qualche maniera attratta.
A questo mi riferivo quando parlavo di interesse per le cose "oscure".
Per quello che riguarda gli impulsi, immagino che, una volta scoperta la sua natura e il suo potere, se qualcuno le minaccia chessò Tyrwell, credo lascerebbe volentieri andare quella sua vena distruttiva, capace di incenerire chiunque sotto l'impatto di una Colonna Nera.
Una Linnèa umana magari non saprebbe come fare, penserebbe di non essere in grado di contrastare una minaccia simile e via discorrendo ( magari ci prova eh? Ma senza quella cazzutaggine che le diventerebbe propria nel momento in cui viene a conoscenza di certe sue peculiarità)
A questo mi riferivo. Insomma, se si arrabbia non sta lì a mordersi la lingua ( già non lo fa di suo) ma, sempre ammesso che sia conscia del suo potere, credo cederebbe più facilmente al suo uso.

Inoltre mi viene da farti questo esempio, se può aiutare ulteriormente.
Poniamo che sia di fronte ad una scelta: uccidere un innocente per salvarne cento.
Una parte di lei, più fredda e razionale la farebbe agire in tal senso, spingendola ad accettare un sacrificio simile e agendo per quello che lei crede necessario.
Un'altra parte di lei si stupirebbe di essere anche solo capace di pensare una cosa simile, e qui entrerebbe in scena quel conflitto di cui sopra.
Non è bipolarismo ( lo spero, perchè altrimenti scopro ora di esserlo io per prima) ma quell'impulso che a volte abbiamo tutti di seguire un istinto più calcolato, mettendo da parte le emozioni perchè è necessario.
Ecco, un umano magari cercherebbe mille soluzioni per salvare quell'unico innocente. Forse il figlio di un demone sarebbe più propenso ad agire in quell'altro senso, proprio perchè in qualche modo subisce l'effetto di quella mancanza di emozioni ed empatia puramente umani.
(Con questa spero di non essermi impelagata in un ginepraio da sola.
So che potrà essere usata contro di me!!
XD)



Spero che questo punto sia abbastanza chiaro perchè colgo lo stesso per chiederti, se ho dedotto male prima, quale pensi che sia la caratteristica di Linnea ereditata dal genitore demone? Se ce ne è una.



Oltre alla faccenda dei veleni di cui sopra, quello che è emerso in Linnèa giocando è la tendenza a fare in modo di essere e comportarsi in modi lievemente differenti a seconda di chi ha davanti e di quello che vorrebbe ottenere.
Non dico che sia una manipolatrice, ma c'è la tendenza a dare agli altri quello che si aspettano da lei, in modo che le si avvicinino, si fidino e, infine, le diano ciò che va cercando ( che siano risposte, soldi, lavoro, etc)
Questo emerge anche da bg, ama la sorella perchè lo fanno tutti, in realtà ne è gelosa e sa che se fa quello che ci si aspetta da lei, nessuno si accorgerà che in realtà lei sta facendo tutt'altro ( es. fa la buona donnina di casa, ma di nascosto osserva i fratelli combattere, forse "imparando" qualcosa che le tornerà utile)
Nello specifico, una volta mutaforma, continuerebbe ad "ingannare" , proprio come Uphir che da sogno meraviglioso si trasforma in incubo, per ottenere quello che le serve e lo farebbe cambiando forma, appunto!

Inoltre, saltando di palo in frasca, i veleni sono l'inganno per eccellenza ( “Dosis sola facit venenum” ), la pianta apparentemente più innoqua potrebbe rivelarsi la più letale, così come quella più immonda potrebbe salvare la vita.

Una volta maturata come mutaforma immagino potrebbe anche trovare uno strano piacere nelle forti emozioni altrui e potrebbe innescarle o manipolarle per un suo vantaggio personale?


Per carità hai ragione in toto. Infatti sono ancora qua, compito del moderatore però è anche capire se la razza viene compresa, e non tutto è interpretato. Il punto sul quale ci siamo soffermati, ovvero le "tendenze" del personaggio, non sono una mia creazione, sono anche punti saldi che c'erano nelle passate moderazioni. Il fatto che il Mutaforma sia una razzza molto variegata rispetto ad altre concede più spunti, non significa però che il senso della razza possa essere stracambiato, come tutte la razza va abbracciata per com'è e accarezzata per come la si interpreta, solo alla fine baciata, quando se ne è pienamente colto il senso. Del resto si chiama razza, ed è chiusa, perchè altrimenti costituirebbe solo un gruppo di gioco con delle skills in più.



Non mi riferivo alla tua moderazione nello specifico, eh?
Parlavo in linee generali.
Per quanto posso aver letto e aver cercato informazioni, rimango sempre una niubba della land e sicuramente non ho colto appieno l'intero ventaglio delle caratteristiche di un mutaforma ( o di qualsiasi altra razza, ad essere sinceri).
Per questo ti dicevo che è una cosa che devo capire a fondo, far maturare e fare mia, lungi da me cambiare una virgola del regolamento di razza o muovere critiche, questi sono i parametri e le caratteristiche e tali rimangono.
Sono io che devo "aderire" e per farlo ne devo capire ogni sfaccettatura, anche sbagliando e venendo corretta ( anzi, soprattutto così)



Tornando a noi.
Riguardo al marchio in linea di massima, in diversa situazione, avrei chiesto ad Izmaji se qualcosa di simile per lui andasse bene. Tuttavia il marchio è proprio una macchia "ereditaria" fisica. Ho sempre supposto che due Mutaforma con lo stesso marchio se non sono fratelli discendono quantomento dalla stessa razza di demoni. Ora, visto che il dmeone da te proposto con quello di Izmaji non centra assolutamente nulla, sarei per lo stile del velo sulla spalla (o altre proposte se non ti convince). Giusto perchè non mi sembra corretto nei confronti di un altro Mutaforma e non c'è una somiglianza di fondo, che secondo me lo giustifichi.



Ho pensato proprio a questo quando ho cercato un'alternativa all'Enso ( mannaggia, è uno dei simboli che preferisco).
Ma mi tengo volentieri quello proposto, se in corso di candidatura non ne trovo un altro che mi sconfinferi di più



Anche per oggi mi fermo breve, così approfondiamo un po' di cose se magari, tra una pausa e l'altra a lavoro con cui sono riuscita a risponderti potrei sembrare mozzicata e non essermi spiegata bene. (in tal caso scusami anche se i toni possono sembrare altalenanti o strani, preferisco farti aspettare poco che toccarla piano preparando un panegirico formale)




Ti ringrazio per il tempo dedicatomi e, ti dirò, questa cosa serve un sacco a definire il pg e capire meglio le caratteristiche future, nell'eventualità di un cambio razza avvenuto.
Quindi, andiamo pure avanti!!!

XD

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Re: Re: Re: Re:
•Linnèa•, 06/02/2020 01.27:

Ri-eccomi!
Io e i miei orari magnifici.

Il nome "Scaglie del drago" l'ho preso dalla mappa del Brehorn. Non sono informatissima a riguardo e non è una location giocabile, con chat,descrizione, etc, però all'effettivo esiste, come i golfi o la baia.
Qui mi devo rimettere alla gestione per capire se tenerlo o meno.




Okay... sono ignorante io, mea culpa mea grandissima culpa, la geografia non è mai stata il mio forte figurarsi quella fantasy. Direi che va bene così se c'è sulla mappa non stiamo dando nomi a nulla di nuovo nè scolvongendo alcun sistema politico interno.




Immagino che camminare accanto ad Uphir, essendo un demone che si nutre in qualche modo del terrore generato dagli incubi, sia simile a quella sensazione che ti rimane appiccicata addosso dopo un brutto sogno, quel senso di ineluttabilità, quasi stia per accadere qualcosa di terribile da un momento all'altro. Ingiustificato, per altro, proprio perchè il demone non è visibile nè percepibile da un umano qualsiasi.



Scusa se è ingiustificato allora come è possibile? Non è una cosa che fa il demone come avevo comrpeso... Inoltre. La reale forma di Uphir è quella di un ombra o è lui che permane celato in qualche modo?


Forse l'unica che mi sovviene è l'attivarsi del marchio?


beh...hai detto nulla.



Provo a giocarmele tenendo di conto che la seconda ammette che la possibilità che il marchio si attivi in presenza del demone



Questo argomento è stato già trattato.
Forse è il caso che lo aggiunga in dubbi e domande per il bene collettivo, comunque l'ultima volta se ne è parlato in un cambio razza abbastanza recente.
Quindi, visto che mi tocca e soprattutto anche per te è importante questo punto sia chiaro, mi ricito da sola copincollando:

Info Marchio/Demoni


Questo concetto se non è chiaro fammelo notare, anche qui, sono cose che per chi come te interagisce facilmente con queste forme è importante sapere prima e non supporre una volta in quest.



-Linnèa Umana


Potresti spiegarmi meglio perchè da umana prova questa sensazione? Si tratta di Uphir(supposizione mia)? Senza un contesto è difficile valutare questa azione. Vi lascio liberi apposta ma poi un po' spiegatelo quello che fate XD

Per favore me ne fai una con un demone che non abbia questo potere di crare malessere accanto agli uomini? uno normale.

- Linnèa Mutaforma


Anche per il Mutaforma bene ma non benissimo, forse il chiarimento sul marchio ti potrebbe aiutare.
Restiamo quindi sul campo interpretativo come Linnea Mutaforma vorrei mi muovessi in un'azione, per vedere le reazioni, le seguenti situazioni
-Linnea in mezzo alla folla percepisce la vicinanza di un demone
-Linnea in mezzo alla folla percepisce la vicinanza di un Mutaforma
-Linnea nella sua stanza, da sola, percepisce da un po' un demone nel suo raggio senza vederlo
-Linnea per le vie percepisce ed intercetta un altro Mutaforma (non ti dico quale, nè come, solo che Linnea non lo conosce o riconosce) e cerca di ingaggiare una conversazione con lui.

In tutto quanto di cui sopra supponiamo che Linnea abbia già avuto modo di comprendere ONGAME le differenze, così da poterne vedere il giocato "scevro" da dubbi ongame che spontaneamente sorgerebbero altrimenti.




UPHIR: Demone delle ombre. Appare nei sogni sotto forma di qualcosa o qualcuno di amato, poi si trasforma in un incubo, nutrendosi della paura e del terrore. Chi riceve la sua visita, durante la notte, giura di essere sveglio ma di non potersi muovere; incapace di parlare o urlare è preda del panico nella sua forma più pura. Questo stato di sonno/veglia viene descritto, da chi lo ha provato, come una piccola morte, quasi come se l’anima non fosse più in grado di animare il corpo. Per questo sono nate storie e leggende, riguardo al Demone, che lo investono della capacità di togliere o donare la vita e non sono pochi quelli che lo invocano nella speranza di riceverne il favore, convinti che egli padroneggi l'arte dell'Alchimia come nessun mortale possa sognarsi di fare. Il prezzo per tale servigio è sempre alto e non se ne conosce mai l’entità, fino al momento in cui è semplicemente troppo tardi.
Stregoni medici e sciamani sfruttano da tempi immemori questa credenza popolare, a volte facendosi pagare dagli ignari sprovveduti, altre volte ottenendo i favori dello stesso Demone come compenso alla loro mediazione nella ricerca delle sue vittime.

Uphir procrea così, ingannando gli uomini che si rivolgono alle sue conoscenze, promettendo di salvare una vita a patto che un’altra gli venga donata. Solitamente, però, la vittima di una tale possessione sprofonda in un baratro di incubi, confusione e follia che porteranno inevitabilmente ad una morte prematura.



A prescindere ti direi che va bene, ma ho pensato, perchè demone delle ombre e non demone del sogno?
Ti spiego le ragioni per cui ti chiedo se la definizione ti andrebbe bene:
1) Demoni delle Ombre li abbiamo già avuti anche se sono prettamente diversi (mi riferisco a Jayden) mentre con i sogni c'è una vena più originale.
2) Quando leggo una candidatura io penso sempre agli spunti fighi che possono uscirne per il personaggio, che culminano in genesi maledette che esistono solo nella mia testa. Per il tipo che è Uphir che Linnea abbia un rapporto particolare con il sonno, volontario o meno (ed è lì piuttosto che in istinti strani che interverrebbe la genetica) sarebbe uno spunto davvero figo.


quindi mi allaccio al punto seguente perchè non voglio rischiare di essere fraintesa o contraddirmi (in apparenza) e stavolta vado di pratico




Guarda, su questo mi sono mangiata le mani da sola perchè, rileggendomi, ho avuto la conferma di non essere riuscita a spiegarmi e quando ho provato a correggere il forum non mi ha dato il permesso, quindi onde evitare di intasare il topic di messaggi ho aspettato il tuo commento a riguardo.

Cerco di riassumere tutto in un'unica risposta, spero più comprensibile e meno contraddittoria.

Linnèa è un pg neutrale, nè buona, nè cattiva, con una sua morale e questo resta immutato che sia umana o mutaforma.
Anzi, mi piacerebbe molto ruolare tutto quel discorso inerente alla caccia di mostri sviluppandolo poi con quella lotta interiore che ne nascerebbe nel momento in cui scoprirà ( se accadrà) di essere il frutto di una di quelle creature che lei va a sterminare in giro.
La sua natura non è malvagia, piuttosto è individualista, ma se vede una famiglia morire sotto l'attacco di una bestia immonda probabilmente si muoverà per farla fuori, mossa da un senso di giustizia tutto suo. Non è una paladina, per intenderci, ma se non altro ci tiene alla pelle e non vorrebbe che una cosa simile capitasse a lei o a chi ha a cuore (al punto in cui mi trovo ora, perlomeno, potrebbe sempre maturare un diverso tipo di consapevolezza, ma non dipende da me :P).

Certo che nel momento in cui qualcuno le dice " guarda che di quei mostri, in un certo qual modo, ne fai parte anche tu" scatterebbe in lei il conflitto. Una sorta di rifiuto. Dapprima.
Immagino che non lo accetterebbe, probabilmente sarebbe persino spaventata da se stessa, farebbe qualche ricerca a riguardo e, soprattutto se entrata a far parte dell'Ordine dei cacciatori, nasconderà la sua natura per paura di essere considerata una minaccia e via dicendo. Non riesco a fare supposizioni certe, perchè come sempre vorrei fosse l'on a guidare il tutto.
Col tempo, scoperti i suoi poteri, le sue capacità e appurato che la sua natura non fa di lei un mostro, che rimane Linnèa e che, anzi, può sfruttare tutto questo a suo vantaggio (sempre in coerenza col giocato) penso che potrebbe pure prenderci gusto e sfiorare le manie di grandezza. Dipende, da come digerisce la faccenda, da chi incontra, cosa le sapranno dire, etc, etc.

Il discorso riguardante gli impulsi di natura demoniaca è contorto e capisco che possa fuorviare.
A prescindere dal suo carattere ( che altalenante è di suo, è diffidente, a volte prende in giro, si diverte a stuzzicare e provocare - il più delle volte per ottenere quello che vuole dagli altri) quello a cui mi riferivo riguardava una Linnèa mutaforma.
Se può provare "empatia" o una sorta di famigliarità con creature appartenenti a "quel mondo", immagino che nel momento in cui entri a contatto con qualcuno che ha a che fare con questo tipo di energia ne sia in qualche maniera attratta.
A questo mi riferivo quando parlavo di interesse per le cose "oscure".
Per quello che riguarda gli impulsi, immagino che, una volta scoperta la sua natura e il suo potere, se qualcuno le minaccia chessò Tyrwell, credo lascerebbe volentieri andare quella sua vena distruttiva, capace di incenerire chiunque sotto l'impatto di una Colonna Nera.
Una Linnèa umana magari non saprebbe come fare, penserebbe di non essere in grado di contrastare una minaccia simile e via discorrendo ( magari ci prova eh? Ma senza quella cazzutaggine che le diventerebbe propria nel momento in cui viene a conoscenza di certe sue peculiarità)
A questo mi riferivo. Insomma, se si arrabbia non sta lì a mordersi la lingua ( già non lo fa di suo) ma, sempre ammesso che sia conscia del suo potere, credo cederebbe più facilmente al suo uso.

Inoltre mi viene da farti questo esempio, se può aiutare ulteriormente.
Poniamo che sia di fronte ad una scelta: uccidere un innocente per salvarne cento.
Una parte di lei, più fredda e razionale la farebbe agire in tal senso, spingendola ad accettare un sacrificio simile e agendo per quello che lei crede necessario.
Un'altra parte di lei si stupirebbe di essere anche solo capace di pensare una cosa simile, e qui entrerebbe in scena quel conflitto di cui sopra.
Non è bipolarismo ( lo spero, perchè altrimenti scopro ora di esserlo io per prima) ma quell'impulso che a volte abbiamo tutti di seguire un istinto più calcolato, mettendo da parte le emozioni perchè è necessario.
Ecco, un umano magari cercherebbe mille soluzioni per salvare quell'unico innocente. Forse il figlio di un demone sarebbe più propenso ad agire in quell'altro senso, proprio perchè in qualche modo subisce l'effetto di quella mancanza di emozioni ed empatia puramente umani.
(Con questa spero di non essermi impelagata in un ginepraio da sola.
So che potrà essere usata contro di me!!
XD)



Leggendo questo esempio, e scorrelandolo dai precedenti, mi sembra lapalissiano che parliamo appunto di scelte morali, del PG, cose in cui io non metto becco (è scelta vostra). Probabilmente ci siamo comrpese male, è un punto così importante questo degli "istinti" che per me approfondire che non sia mal interpretato è necessario e fondamentale.


Quindi riprendendo la questione degli istinti ed anche perchè la nomenclatura appropriata del demone può essere uno spunto rilevante
- Kaderin è figlia diretta di un demone del rancore (non dell'ira, del rancore, chè è un sentimento diverso) dopo un lungo periodo di accettazione di sè stessa ha appreso che in fondo anche a lei piace crogiolarsi nell'odio a lungo termine, proprio come sentimento a cui aggrapparsi per andare avanti e stimolarsi ad essere più forte -> Questa è una scelta morale, con cui Kaderin giustifica sè stessa, è il modo in cui lei si vede e si completa, quindi mero e puro gioco di interpretazione.
Sempre Kaderin si trova spesso ad abusare delle proprie skills, demoniache appunto, a volte combinandole, quando accade lei si abbandona al senso principale della discrepanza, si aggrappa a quel suo essere figlia del rancore e lo fa con una tale forza che a seconda della skill usata subentra una freddezza ed una mancanza di empatia che portano con sè degli straschi postumi per un po', che ledono la sua psiche in un certo senso -> Questa è una scelta fisica, più ti aggrappi alla parte malevola del tuo sangue (intesa come potere che esso ti permette di manipolare come individuo) più è corretto dire che ti allontani da uno stato di quiete, anche spirituale, che ti permette di essere lucido e razionale. (rifacendomi al tuo esempio quindi)

-Aeden è figlio di un demone succubus, ha delle fortissime tendenze, ereditate ed approvate, che diramano un impulso sessuale-> Questa è una prerogativa di discendenza fisica, ma dalla quale è il PG che in senso anche diretto e volontario attinge, quindi miscela quella sorta di "istinti" come li hai chiamati tu, pur sempre ad una scelta morale, è il personaggio di Aeden che (già prima del cambio razza) trova corretti quegli impulsi e dà libero sfogo agli stessi

Non è per tutti uguale, però una buona definizione della genetica genitoriale, in questi due esempi i primi che mi venivano in mente, possono offrire degli spunti non indifferenti che sembrano avvicinarsi e legare insieme la questione che dici tu, pulsione, istinto, morale, conflitto...Insomma è una razza figa dai fermiamoci qua. Spero di aver spiegato meglio cosa intendo ed il motivo per cui ho corretto certi punti.

Sistemato il demone il BG mi sembra completo, puoi riformularlo delle poche correzioni fatte così lo vediamo in re-style




Non mi riferivo alla tua moderazione nello specifico, eh?
Parlavo in linee generali.
Per quanto posso aver letto e aver cercato informazioni, rimango sempre una niubba della land e sicuramente non ho colto appieno l'intero ventaglio delle caratteristiche di un mutaforma ( o di qualsiasi altra razza, ad essere sinceri).
Per questo ti dicevo che è una cosa che devo capire a fondo, far maturare e fare mia, lungi da me cambiare una virgola del regolamento di razza o muovere critiche, questi sono i parametri e le caratteristiche e tali rimangono.
Sono io che devo "aderire" e per farlo ne devo capire ogni sfaccettatura, anche sbagliando e venendo corretta ( anzi, soprattutto così)



No no avevo capito XD non la stavo prendendo sul personale, io stessa se vedi la mia candidatura è stata lunga, sono stata corretta in quasi tutto, ma poi con il tempo ho abbracciato questa razza e se il passato moderatore insieme alla gestione hanno deciso che l'ho fatto abbastanza da poterla tramandare affettuosamente ad altri credo e spero di averlo fatto bene, e che la passione che ci ho messo io a crescere come personaggio sia la stessa che infonda nei nuovi razziati. Nessuno nasce "imparato" era giusto per dire che ci sono delle cose su cui c'è molta elasticità altre che sono punti saldi ed è corretto che gli stessi io li renda chiari e noti piuttosto che ritrovarmi a farti un richiamo formale tra 2 mesi.


Aspetto il BG, commenti se ne hai, su quanto detto sino ad ora iniziando il pratico, prenditi tutto il tempo che ti serve :)


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Re: Re: Re: Re: Re:
Oggi il forum cade in continuazione, che nervi!! XD


Scusa se è ingiustificato allora come è possibile? Non è una cosa che fa il demone come avevo comrpeso... Inoltre. La reale forma di Uphir è quella di un ombra o è lui che permane celato in qualche modo?



Ingiustificata l'ho intesa come sensazione provata da Urd, nel senso che lui non ha idea di avere un demone che lo segue e che sia causa del suo sconforto.
Forse mi sono espressa male, anzi sicuramente, ma lo intendevo proprio specifico di questa parte di racconto. Uphir l'ho immaginato come un demone che instilli questa sensazione con la sua stessa presenza. Non deve essere per forza così, nel caso crei problemi di incoerenza è solo la maniera in cui me lo sono figurato.
La reale forma me la immagino come ombra, fintanto che non decide di prendere l'aspetto e le sembianze di qualcuno nel momento in cui appare, solitamente lo fa durante lo stato di sonno, infilandosi nei sogni e trasformandoli in incubi.
Può aver senso, secondo te?



beh...hai detto nulla.

Questo argomento è stato già trattato.
Forse è il caso che lo aggiunga in dubbi e domande per il bene collettivo, comunque l'ultima volta se ne è parlato in un cambio razza abbastanza recente.
Quindi, visto che mi tocca e soprattutto anche per te è importante questo punto sia chiaro, mi ricito da sola copincollando:

Info Marchio/Demoni


Questo concetto se non è chiaro fammelo notare, anche qui, sono cose che per chi come te interagisce facilmente con queste forme è importante sapere prima e non supporre una volta in quest.



Il concetto è chiarissimo e ammetto che, nonostante abbia letto questa candidatura dalla quale riporti la citazione, mi è sfuggito come dettaglio portante. Quindi mea culpa, non ho memorizzato bene :/



Potresti spiegarmi meglio perchè da umana prova questa sensazione? Si tratta di Uphir(supposizione mia)? Senza un contesto è difficile valutare questa azione. Vi lascio liberi apposta ma poi un po' spiegatelo quello che fate XD

Per favore me ne fai una con un demone che non abbia questo potere di crare malessere accanto agli uomini? uno normale.



Come sopra, si, me la sono immaginata sempre come conseguenza alla presenza di Uphir. E' lui a creare questa sensazione.
Un demone "normale" che non abbia potere di creare questo malessere negli uomini, non saprei come ruolarlo, se devo essere sincera. A meno che il personaggio in questione non abbia la capacità di percepire i demoni o anomalie generate dalla discrepanza, non saprei come fare in modo che Linnèa, in forma umana e fuori dall'Ordine dei Cacciatori, possa percepirlo.
Forse non capisco cosa intendi, se hai voglia di chiarirmelo te lo gioco nel prossimo post! :)



Anche per il Mutaforma bene ma non benissimo, forse il chiarimento sul marchio ti potrebbe aiutare.
Restiamo quindi sul campo interpretativo come Linnea Mutaforma vorrei mi muovessi in un'azione, per vedere le reazioni, le seguenti situazioni
-Linnea in mezzo alla folla percepisce la vicinanza di un demone
-Linnea in mezzo alla folla percepisce la vicinanza di un Mutaforma
-Linnea nella sua stanza, da sola, percepisce da un po' un demone nel suo raggio senza vederlo
-Linnea per le vie percepisce ed intercetta un altro Mutaforma (non ti dico quale, nè come, solo che Linnea non lo conosce o riconosce) e cerca di ingaggiare una conversazione con lui.

In tutto quanto di cui sopra supponiamo che Linnea abbia già avuto modo di comprendere ONGAME le differenze, così da poterne vedere il giocato "scevro" da dubbi ongame che spontaneamente sorgerebbero altrimenti.



Il chiarimento è stato illuminante ma non c'è nulla che mi metta in crisi come le giocate in solitaria ( non ne faccio nemmeno per prendere i punti, per dire, è proprio un mio limite) soprattutto quando si tratta di calarsi nel personaggio ad uno stato avanzato che non so quali percorsi si porti dietro.
Faccio una fatica immane (!!!) però capisco la necessità in sede d'esame, quindi procedo, sperando di aver bene inteso ed interpretato le differenze.
Parto dal presupposto che Linnèa sia mutaforma, come richiesto, ma non appartenente a gilde o ordini che dir si voglia. Solo consapevole delle differenze ongame, quindi immaginando che abbia già avuto modo di riconoscere un mutaforma grazie al marchio e che non abbia mai incontrato un demone, nè sappia cosa fare in un caso simile.
Scusa le precisazioni, ma nella testa mi devo creare un minimo di situation ( e questo spiega perchè il primo post introduttivo non risponde a nessuna delle tue domande, ma solo ad un'esigenza mia XD )


Intro 1-2


-Linnea in mezzo alla folla percepisce la vicinanza di un demone



-Linnea in mezzo alla folla percepisce la vicinanza di un Mutaforma


-Linnea nella sua stanza, da sola, percepisce da un po' un demone nel suo raggio senza vederlo



-Linnea per le vie percepisce ed intercetta un altro Mutaforma


Scusa se esco di poco dal limite dei caratteri, mi parte la logorria anche quando sono in crisi!


A prescindere ti direi che va bene, ma ho pensato, perchè demone delle ombre e non demone del sogno?
Ti spiego le ragioni per cui ti chiedo se la definizione ti andrebbe bene:
1) Demoni delle Ombre li abbiamo già avuti anche se sono prettamente diversi (mi riferisco a Jayden) mentre con i sogni c'è una vena più originale.
2) Quando leggo una candidatura io penso sempre agli spunti fighi che possono uscirne per il personaggio, che culminano in genesi maledette che esistono solo nella mia testa. Per il tipo che è Uphir che Linnea abbia un rapporto particolare con il sonno, volontario o meno (ed è lì piuttosto che in istinti strani che interverrebbe la genetica) sarebbe uno spunto davvero figo.



Ah, l'idea non mi dispiace, se poi è fautrice di spunti per l'ongame, tutto di guadagnato!
Il mondo onirico è una cosa che mi affascina e mi appartiene molto in real, quindi non posso che appoggiare la proposta!


Leggendo questo esempio, e scorrelandolo dai precedenti, mi sembra lapalissiano che parliamo appunto di scelte morali, del PG, cose in cui io non metto becco (è scelta vostra). Probabilmente ci siamo comrpese male, è un punto così importante questo degli "istinti" che per me approfondire che non sia mal interpretato è necessario e fondamentale.

Non è per tutti uguale, però una buona definizione della genetica genitoriale, in questi due esempi i primi che mi venivano in mente, possono offrire degli spunti non indifferenti che sembrano avvicinarsi e legare insieme la questione che dici tu, pulsione, istinto, morale, conflitto...Insomma è una razza figa dai fermiamoci qua. Spero di aver spiegato meglio cosa intendo ed il motivo per cui ho corretto certi punti.



E' decisamente tutto più chiaro, l'unico dubbio che mi sovviene a riguardo è: quale sarebbe in questo caso l'istinto di Linnèa se parliamo nello specifico di un demone che instilla il terrore negli uomini tramite gli incubi notturni?
Rimane quanto detto nelle discussioni precedenti o dobbiamo rivedere la cosa?


Sistemato il demone il BG mi sembra completo, puoi riformularlo delle poche correzioni fatte così lo vediamo in re-style



Qui ti riferisci alla sola correzione della dicitura del demone nel punto 2 o ci sono altri cambiamenti da apportare che mi sono sfuggiti?
Chiedo prima di postare l'intero bg 800 volte, lo faccio in un'unica tirata quando ho ben compreso tutte le modifiche da apportare ( per il bene di entrambe, si intende!)




No no avevo capito XD non la stavo prendendo sul personale, io stessa se vedi la mia candidatura è stata lunga, sono stata corretta in quasi tutto, ma poi con il tempo ho abbracciato questa razza e se il passato moderatore insieme alla gestione hanno deciso che l'ho fatto abbastanza da poterla tramandare affettuosamente ad altri credo e spero di averlo fatto bene, e che la passione che ci ho messo io a crescere come personaggio sia la stessa che infonda nei nuovi razziati. Nessuno nasce "imparato" era giusto per dire che ci sono delle cose su cui c'è molta elasticità altre che sono punti saldi ed è corretto che gli stessi io li renda chiari e noti piuttosto che ritrovarmi a farti un richiamo formale tra 2 mesi.



Ricevuto!
Tutto cristallino!


Aspetto il BG, commenti se ne hai, su quanto detto sino ad ora iniziando il pratico, prenditi tutto il tempo che ti serve :)



Grazie! il BG arriva appena chiarito il dubbio di cui sopra e riguardo al tempo che (NON) mi sono presa vorrei spezzare una lancia a mio favore; non è frettolosità con la quale mi approccio alla candidatura, sono a casa con la febbra, non ho trovato con chi giocare e mi sto annoiando a morte, quindi rispondere alle tue domande è un passatempo preferibile a fetere sul divano davanti a Netflix!
;)

OFF-TOPIC
(Volevo consigliarti la trilogia di Nevernight, se non l'hai letta, secondo me è una figata e tratta temi molto simili a quelli proposti da questa (magnifica ù.ù) razza su LOM :D )
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Eccomi qua, forum permettendo che ha avuto non pochi problemi XD

•Linnèa•, 07/02/2020 01.38:

Oggi il forum cade in continuazione, che nervi!! XD



Ingiustificata l'ho intesa come sensazione provata da Urd, nel senso che lui non ha idea di avere un demone che lo segue e che sia causa del suo sconforto.
Forse mi sono espressa male, anzi sicuramente, ma lo intendevo proprio specifico di questa parte di racconto. Uphir l'ho immaginato come un demone che instilli questa sensazione con la sua stessa presenza. Non deve essere per forza così, nel caso crei problemi di incoerenza è solo la maniera in cui me lo sono figurato.
La reale forma me la immagino come ombra, fintanto che non decide di prendere l'aspetto e le sembianze di qualcuno nel momento in cui appare, solitamente lo fa durante lo stato di sonno, infilandosi nei sogni e trasformandoli in incubi.
Può aver senso, secondo te?



Ti dirò che onestamente, inizialmente ho pensato alla skill Svanire nelle Ombre, una skill di razza che ti invierò via MP, ora però ho capito meglio. è una caratteristica forma sua, non c'è un regolamento contrario ed il fatto che sia ombra potrebbe giustificare il senso di inquietudine che si trascina.
Mi sembra chiaro che non è una generalizzazione quindi va bene così.





Come sopra, si, me la sono immaginata sempre come conseguenza alla presenza di Uphir. E' lui a creare questa sensazione.
Un demone "normale" che non abbia potere di creare questo malessere negli uomini, non saprei come ruolarlo, se devo essere sincera. A meno che il personaggio in questione non abbia la capacità di percepire i demoni o anomalie generate dalla discrepanza, non saprei come fare in modo che Linnèa, in forma umana e fuori dall'Ordine dei Cacciatori, possa percepirlo.
Forse non capisco cosa intendi, se hai voglia di chiarirmelo te lo gioco nel prossimo post! :)



Beh direi che la risposta te la sei un po' data da sola XD mi aspettavo un'azione in cui Linnea semplicemente non percepisce nulla ed era un po' trabocchetto, non serve che tu la faccia adesso, l'importante è fosse chiaro il punto e credo lo sia

Il giocato nel complesso è molto interessante (la tua ansia mi mette ansia comunque, REEEELAX) quindi per quanto riguarda il marchio credo che tu abbia compreso. Anche in questo caso si conferma che nel complesso sei molto ricettiva sulle correzioni, e la voglia di apprendere è la base. So che questo esame sembra lungo e minuzioso, non è che voglio che tu sappia tutto, è proprio per gli spunti da te proposti e che riguardando anche la gilda, che almeno sulle cose importanti e di interazione vorrei che tutto ti fosse chiaro anche per evitare situazioni incerte del tuo stesso gioco.





Ah, l'idea non mi dispiace, se poi è fautrice di spunti per l'ongame, tutto di guadagnato!
Il mondo onirico è una cosa che mi affascina e mi appartiene molto in real, quindi non posso che appoggiare la proposta!


E' decisamente tutto più chiaro, l'unico dubbio che mi sovviene a riguardo è: quale sarebbe in questo caso l'istinto di Linnèa se parliamo nello specifico di un demone che instilla il terrore negli uomini tramite gli incubi notturni?
Rimane quanto detto nelle discussioni precedenti o dobbiamo rivedere la cosa?



Del demone non rivedrei più nulla l'abbiamo abbastanza definito così. Più che di un istinto in sé (per come immagino io se fossi io il pg coinvolto ma questa non è una direttiva, tu saprai benissimo come muoverti e deve essere SEMPRE gioco per compiacere te stessa) non faticherei ad immaginare che il figlio di un demone del sonno abbia un rapporto complesso, dopo il risveglio, proprio con il mondo del sogno, dell'incubo e conseguentemente dell'illusione (e di skill illusorie di razza e non ce ne sono di veramente belle). Un personaggio quindi che potrebbe accrescere questo lato traendone spunto. Tieni conto che in molte skill di razza si cerca sempre un legame con quella parte, oso immaginare che questo ruolo di sogno/incubo illusione/tangibilità, possa muoversi su corde molto interessanti e perchè no, anche concedere a Linnea stessa una voglia e consapevolezza maggiore in questo campo.

Ma ripeto, quella è una cosa mia. Nel piano generale Linnea potrebbe avere anche solo le palle girate perchè quella notte specifica, dopo che magari ha abusato delle skills di razza, gli incubi l'hanno perseguitata eh? nel senso che io immagino questo, c'è una tale ricchezza di spunti che BOH, si potrebbe fare davvero tanto di bello.


La questione della "genesi maledetta" invece è più delicata e potremmo affrontarla in futuro se mai sarai interessata a quella skill, ma anche lì, essendo una skill personalizzata, immaginare che intervenga su sè o su una vittima proprio tramite sonno e sogno apre la fantasia.




Qui ti riferisci alla sola correzione della dicitura del demone nel punto 2 o ci sono altri cambiamenti da apportare che mi sono sfuggiti?
Chiedo prima di postare l'intero bg 800 volte, lo faccio in un'unica tirata quando ho ben compreso tutte le modifiche da apportare ( per il bene di entrambe, si intende!)


Quei due punti, nulla più nulla meno di quanto discusso qui.



Grazie! il BG arriva appena chiarito il dubbio di cui sopra e riguardo al tempo che (NON) mi sono presa vorrei spezzare una lancia a mio favore; non è frettolosità con la quale mi approccio alla candidatura, sono a casa con la febbra, non ho trovato con chi giocare e mi sto annoiando a morte, quindi rispondere alle tue domande è un passatempo preferibile a fetere sul divano davanti a Netflix!
;)



Spero che la febbre sia passata, io alla fine tra un Crash e l'altro ho faticato a risponderti prima. nel senso che quando avevo abbastanza tempo da dedicarmi al giocato PUFF s'è svampato tutto.


OFF-TOPIC
(Volevo consigliarti la trilogia di Nevernight, se non l'hai letta, secondo me è una figata e tratta temi molto simili a quelli proposti da questa (magnifica ù.ù) razza su LOM :D )



Ci sarò un'occhiata perchè no ;)
Tornando a noi, ti mando qualche skill skill in via privata, proseguendo con il giocato vorrei che ne facessi un esempio d'uso completo, dalla concentrazione se serve, al lancio. Prometto che superato questo se non è necessario strettamente non ti faccio più giocar di solitaria.
Per aiutarti provo a dartelo io un contesto così magari sarà anche più semplice per te concretizzare.
1) Linnea si trova in allenamento, contro Rhea, e prevede che sta per arrivarle dalla Draakal un pugno in faccia che Tsunade levate. Messa alle strette decide di attingere alla discrepanza. -> Velo D'Inganno.
2) Linnea sta seguendo un sospetto dei cacciatori, è da sola, si trova tra le vie ma il sospettato inizia ad allontanarsi in campo aperto, deve trovare modo di seguirlo finché le sarà possibile e di trovare presto un altro riparo fisico. -> Svanire nelle Ombre
3)Linnea si trova in un forte stato di stress emotivo, sta litigando con una persona a lei MOLTO CARA, lascio scegliere te quale. La discussione è veemente e nell'ira la sua aura si sprigiona ->Ruaki. Lancio e strascichi dopo il lancio per il personaggio, annesse eventuali considerazioni sulla skill e su quelle presentate sopra.

Andale Andale ariba ariba altre domande.
4)Come pensi reagirebbe Linnea quando e se saprà che esistono altri esseri simili a lei?
5) Mi è sembrato di capire che sarebbe molto riservata sulla sua razza, correggimi se sbaglio, non pensi che sarebbe doppiamente difficile con i cacciatori celare la propria natura?
6) Che rapporto ha Linnea con gli Dei? è credente? credi che il suo culto possa essere messo in discussione da questa scoperta qualora si risvegliasse?





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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
TU! Hai creato un mostro!!!
XD
Ci ho preso gusto, troppo gusto, e ti ho scritto mezzo romanzo!
Spero di aver ben interpretato le skills, mi sono divertita.
Buona lettura ( spero) ^^


1) Linnea si trova in allenamento, contro Rhea, e prevede che sta per arrivarle dalla Draakal un pugno in faccia che Tsunade levate. Messa alle strette decide di attingere alla discrepanza. -> Velo D'Inganno.



1)



2) Linnea sta seguendo un sospetto dei cacciatori, è da sola, si trova tra le vie ma il sospettato inizia ad allontanarsi in campo aperto, deve trovare modo di seguirlo finché le sarà possibile e di trovare presto un altro riparo fisico. -> Svanire nelle Ombre



2)



3)Linnea si trova in un forte stato di stress emotivo, sta litigando con una persona a lei MOLTO CARA, lascio scegliere te quale. La discussione è veemente e nell'ira la sua aura si sprigiona ->Ruaki. Lancio e strascichi dopo il lancio per il personaggio, annesse eventuali considerazioni sulla skill e su quelle presentate sopra.



3)



4)Come pensi reagirebbe Linnea quando e se saprà che esistono altri esseri simili a lei?



Dipende molto dall’idea che si sarà fatta su se stessa, in primis. Ma credo, in generale, che sarebbe tentata di cercarli, avvicinarli e scoprire con e grazie a loro la natura della sua condizione. Probabilmente condividendo timori e dubbi a riguardo e, successivamente, a seconda del tipo di rapporto instaurato potrebbe considerarli come una sorta di nuova, vera famiglia


5) Mi è sembrato di capire che sarebbe molto riservata sulla sua razza, correggimi se sbaglio, non pensi che sarebbe doppiamente difficile con i cacciatori celare la propria natura?



Non sbagli, e si. Assolutamente. Sarà difficilissimo ( e qui sta il bello), ma non impossibile. Le basterà non castare in loro presenza nel caso non sia già entrata nell’ordine. A quel punto sarà protetta dalle rune e potrà tirare un sospiro di sollievo. Almeno finchè non si tradisce o decide di rivelarsi.


6) Che rapporto ha Linnea con gli Dei? è credente? credi che il suo culto possa essere messo in discussione da questa scoperta qualora si risvegliasse?



Al momento Linnèa non è credente. reputa gli Dèi come estranei al destino dei mortali e quando qualcuno le parla di loro, risponde sempre che per lei concedono favori, se lo fanno, solo per ottenere in cambio qualcosa. Capricciosi e incuranti, sfruttano la fede riposta in loro per raggiungere questo o quello scopo e non ha intenzione di adorarli nè di credere che possano intercedere per lei.


Rimango in attesa del tuo commento!
Grazie per gli spunti!






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Eccomi qui!

Ho un paio di domandine veloci veloci che mi sono venute leggendo il giocato (un ottimo giocato, abbastanza coerente con i log che vedo del tuo gioco in libera, di questo son contenta)

-Svanire nelle ombre è stata usata alla luce del sole?
-Come immagini il PG all'internod i questa skill? Com'è per lui muoversi ed in generale l'interazione con il resto intorno a lui MENTRE è all'interno della skill?
-Vedi qualche affinità tra velo d'inganno e svanire nelle ombre?

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Koko_, 10/02/2020 11.57:

Eccomi qui!

Ho un paio di domandine veloci veloci che mi sono venute leggendo il giocato (un ottimo giocato, abbastanza coerente con i log che vedo del tuo gioco in libera, di questo son contenta)

-Svanire nelle ombre è stata usata alla luce del sole?
-Come immagini il PG all'internod i questa skill? Com'è per lui muoversi ed in generale l'interazione con il resto intorno a lui MENTRE è all'interno della skill?
-Vedi qualche affinità tra velo d'inganno e svanire nelle ombre?

Eccomi! Sono da cellulare ho avuto un po' di difficoltà nel loggare (non so perché)

Intanto grazie! ^^ mi fa piacere!

Vado a rispondere

1. Non in pieno sole proprio perché la skill ne limita l'utilizzo in quella condizione, l'ho ipotizzata al tramonto e durante la fase di concentrazione l'ho fatta nascondere in un punto in ombra. L'inseguimento quindi l'ho immaginato nella poca luce che precede la sera e ho fatto in modo che, cmq, Linnéa facesse attenzione a sfruttare le ombre proiettate dagli edifici (o dalla nave stessa, sul finire) facendola camminare rasente ai muri.
Spero di aver ben interpretato!

2. Il personaggio vede normalmente e rimane tangibile, muri, persone, ostacoli possono entrare in contatto col suo corpo e se lei parlasse rimarrebbe udibile. Immagino che, per mantenere l'incanto (quindi una sorta di concentrazione continua) i movimenti sarebbero limitati, per questo non potrebbe correre, né combattere, tanto meno castare. Pena l'annullamento della skill o cmq un affaticamento che va ad incidere sui punti salute

3. Vedo piuttosto le differenze, per quanto le skill possano sembrare simili. Svanire nelle ombre innanzitutto è istantaneo, non richiede concentrazione (mentre il velo richiede un turno)
Quindi uno potrebbe essere visto come una difesa, l'altro come un sotterfugio o una strategia di attacco.
Inoltre la prima skill agisce sulla smaterializzazione fisica del pg, quindi è cellulare, mentre la seconda è un incanto di cui si serve, una vera e propria affinità con le ombre che si addensano attorno al loro corpo per nasconderla, non smaterializzarla.
A proposito di questo vorrei chiederti: immaginiamo un combattimento. Lin potrebbe, una volta armata e pronta ad un eventuale attacco, svanire dal punto in cui si trova per riapparire alle spalle del nemico e coglierlo di sorpresa? Una specie di attacco furtivo? (lo intendo per la skill svanire nelle ombre)

Spero di averti risposto in modo adeguato!
^^
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10/02/2020 21:55
 
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In realtà ci sono alcuni punti in cui il giocato è perfetto ma l'interpretazione non lo è.

Infatti con il velo di inganno non si diviene intangibili (abilità drakul) ma si viene dislocati attraverso la Discrepanza, quindi è un viaggio da una piana all'altra che può durare solo qualche frammento di secondo. Svanire nelle ombre invece crea un velo tra il nostro mondo e quello dei demoni (cosa esplicitata in skill) che permette al mutaforma di essere occultato alla vista... E solo a quella. È una sorta di limbo abbastanza complesso da ricreare per tale motivo richiede concentrazione (hai invertito i nomi XD) e l'altra no.

Per rispondere alla tua domanda il contrattacco dopo il velo dipende da destrezza, altre skill ed è a discrezione del master. È fattibile infatti mutaforma combattenti (come kaderin o come potrebbe essere una Linnea ) lo fanno abbastanza spesso, fattibile non vuol dire infallibile, capacità, rapidità ed effetto sorpresa sono fondamentali, inoltre il velo di inganno può essere usato solo quando ormai è chiaro che non puoi più schivare il colpo quindi c'è sempre l'amato adrenalitico fattore rischio.

Tornando alle skills, è importante nella loro interpretazione capire il legame che hanno con il mutaforma, e con la Discrepanza stessa per talune.
Che è l'esempio per velo dimganmo e svanire nelle ombre.

A tal proposito vorrei una tua analisi interpretativa (perché succede, come, come le vedi) delle skills
Rigenerazione del Mutaforna
Artiglio della Mente
Marchio demoniaco

A presto! 😀

*~*~*~*
Keiko
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Re:

Eeeeee... cade sul finale, signori!!
XD

Si, ho invertito i nomi, mannaggia!
Sto leggendo il libro che ti ho consigliato e la protagonista svanisce nelle ombre, proprio come nella skill del velo dei mutaforma... e voilà, i neuroni hanno fatto l'arrocco!

Con la tua spiegazione ho compreso meglio, effettivamente non ho usato il termine giusto con "smaterializzare>" e credo mi abbia tratto in inganno la parola "traslocare" nella descrizione della skill ^^'
(sempre merito del neurone di cui sopra!)

Grazie per i chiarimenti, anche sulla questione di un possibile utilizzo in combattimento (figata *_*)



Tornando alle skills, è importante nella loro interpretazione capire il legame che hanno con il mutaforma, e con la Discrepanza stessa per talune.
Che è l'esempio per velo dimganmo e svanire nelle ombre.

A tal proposito vorrei una tua analisi interpretativa (perché succede, come, come le vedi) delle skills




•Rigenerazione del Mutaforma

Questa skill permette al mutaforma una velocità di recupero fisico (salute) maggiore.
Avendo la capacità di conoscere, percepire e comandare le cellule del suo corpo avrà maggiori possibilità di rigenerare i tessuti, riconducendoli allo stato ottimale e, immagino dopo aver acquisito molta esperienza a riguardo, possa tentare di riparare fratture e agire sui propri organi interni.
Presumo questo non includa il contatto coi veleni ( è più una curiosità mia che una considerazione)
E' una skill che richiede il riposo assoluto, quindi va giocata nel tempo, con l'aggravante di un malus per ferite particolarmente gravi; in tal caso il mutaforma dovrà seguire un regime di riposo assoluto e non potrà viaggiare, castare o combattere.
La trovo una skill utile e interessante nel caso il pg non abbia a disposizione le cure immediate di un druido o un mago particolarmente capace e credo che un mutaforma, per orgoglio innato, preferirebbe curarsi da se che mettersi nelle mani dei chiunque altro, perchè conosce il proprio corpo e la modalità in cui reagisce.
Inoltre credo che acquisisca quella sorta di "piacere" derivante dalla manipolazione delle proprie cellule che riprendono la loro forma originaria (la vedo come una sorta di "armonia", non so se riesco a passarti il concetto).

P.S. Il piacere nella trasformazione si raggiunge dopo molte mutazioni altrettanto dolore, il corpo si deve abituare al rimodellamento ed i primi tentativi sono sempre molto difficili, spaventosi e per nulla piacevoli


Artiglio della Mente



Questa la vedo come la Skill più "cattiva di tutte. E' puro sadismo!
Il personaggio attinge direttamente al potere della discrepanza , quello più oscuro e malvagio, per proiettare la sensazione del dolore direttamente nella mente della vittima.
Non provoca ferite fisiche visibili, da quello che ho compreso, ma la sensazione che queste ci siano, infliggendo al malcapitato una perdita dei punti salute da recuperare nell'arco di più giorni.

E' una sorta di prova mentale che il mutaforma ingaggia con la controparte e, se questa è più forte di lui, può intentare una difesa. Il contatto visivo è essenziale affinche il mutaforma possa entrare nella coscienza della propria vittima e innescare questa sensazione che, immagino, sia frutto dell'aura demoniaca che il pg evoca e indirizza verso il soggetto in questione.
Richiede molta concentrazione e un'abilità mentale superiore alla media.

Sadica. Cattiva. Difficile
Se vuoi la mia opinione spassionata! XD
Ma molto utile contro i nemici!


Marchio demoniaco



Anche questo è un potere mentale ma più che un attacco la vedo come una sorta di "possessione". Qui passami il termine.
Il personaggio può intentare un controllo sulla vittima imponendo la sua volontà tramite il contatto diretto. Questo funge da ponte fra l'aura demoniaca e la mente del bersaglio che subirà una sorta di ammaliamento nei confronti del mutaforma:
istinto protettivo, di accondiscendenza e/o sudditanza, senza che se ne renda neppure conto.
Questo è un rapporto che va crescendo, consolidandosi nel tempo fino al punto in cui il mutaforma potrà chiedere alla vittima qualunque cosa ( eccetto forme di violenza sul soggetto stesso), quasi ne fosse diventata il burattinaio.
La skill, quindi, annulla la coscienza della vittima, insinuandosi all'interno della sua mente e direzionandola al punto che saranno possibili contatti telepatici.
Una volta terminata la possessione il mutaforma scivolerà via dalla coscienza della vittima lasciando sensazioni confuse e ben pochi ricordi, proprio come farebbe un sogno o un incubo al risveglio ( *_* )

E' una skill molto interessante a mio parere, ma richiede un assoluto controllo sulla propria aura e sulla propria mente ( e' da mutafroma "grandi" insomma XD)
Inoltre, come quella sopra, richiede una coerenza on col personaggio (per dirti non me la vedo Linnèa fare una cosa simile, al momento. Non sarebbe in linea col giocato. La vedo comunque come una skill prettamente malvagia)


Questa è un pò la mia analisi nel complesso, spero sia esaustiva e abbia un senso !

A presto :)
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Re: Re:
•Linnèa•, 11/02/2020 12.45:


Eeeeee... cade sul finale, signori!!
XD

Si, ho invertito i nomi, mannaggia!
Sto leggendo il libro che ti ho consigliato e la protagonista svanisce nelle ombre, proprio come nella skill del velo dei mutaforma... e voilà, i neuroni hanno fatto l'arrocco!




Ti prego basta invertire i nomi 🤣🤣🤣 svanire svanisce, velo vela!
Scherzo ovviamente, ma torno un momento più seria.

Riguardo alla rigenerazione con i veleni deduci bene, è un malanno, a meno che non ha traumatismi postumi di tipo fisico.

Riguardo al marchio vorrei chiederti una cosa, più una curiosità mia, come mai dici che Linnea non userebbe il marchio? Come sarebbe secondo te il rapporto tra Mutaforma e Marchiato, dall'uno e dall'altro? (in linea generica) Come sarebbe nel caso fosse Linnea ad aver marchiato, che so, Zukho. (la butto lì non me ne voglia male non vuol essere una proposta...forse) o nel senso, qualcuno per cui Linnea prova una sorta di...desiderio diciamo.

Sono curiosa della tua risposta, nel frattempo un'idea sto iniziando a farmela mi ritiro in collegio docenti




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Re: Re: Re:



Riguardo al marchio vorrei chiederti una cosa, più una curiosità mia, come mai dici che Linnea non userebbe il marchio? Come sarebbe secondo te il rapporto tra Mutaforma e Marchiato, dall'uno e dall'altro? (in linea generica) Come sarebbe nel caso fosse Linnea ad aver marchiato, che so, Zukho. (la butto lì non me ne voglia male non vuol essere una proposta...forse) o nel senso, qualcuno per cui Linnea prova una sorta di...desiderio diciamo.

Sono curiosa della tua risposta, nel frattempo un'idea sto iniziando a farmela mi ritiro in collegio docenti



Dico che non lo farebbe ADESSO, col tipo di psicologia e vissuto che ha al momento, non ha la propensione a prevaricare sugli altri. Al momento.
Ovvio che a seconda del giocato e dei risvolti on la cosa potrebbe assolutamente cambiare!
Il rapporto immagino dipenda esclusivamente dal tipo di carattere che la possessione assume. Può essere tremendamente sadico, come no.
Come dici tu, appunto, potrebbe essere utilizzata proprio per far proprie le attenzioni e i sentimenti di qualcuno particolarmente desiderato , oppure per ottenere favori, o più semplicemente per far fare a qualcun altro il lavoro sporco!
E' estremamente duttile nelle possibilità.
Non la vedo unilateralmente negativa come skill, la si potrebbe usare anche solo per "pararsi il culo" ( es. Linèa vuole tutte le ricette dei veleni in possesso di Marcus, e voilà, cosa di meglio che un bel Marchio demoniaco per ottenerle?)
Con Zukho non me la vedo proprio, però sarebbe interessante!! XD
Ad esempio, in questo caso ci terrebbe troppo al personaggio per imporre la sua volontà su di lui, ma è un aspetto della sua psiche attuale, come detto non è impossibile che accada in futuro




I neuroni ringraziano!

XD
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Esito Candidatura
Ti prego non invertirle più sei recidiva lo hai pure rifatto XD il velo vela lo svanire svane!

A parte gli scherzi ti ho mandato alcune considerazioni in privato che spero possano aiutarti.

Ho abbastanza materiale per formulare un esito a questa candidatura, vorrei quindi fare alcune premesse fondamentali che spero ti aiuteranno a comprendere la ragione di alcune mie scelte. (Non hanno un ordine di importanza o valutazione in positività o meno)

°Il bg me lo devi ancora riscrivere con le correzioni sul demone, la forma approvata sarà anche quella di riferimento per masters e quant'altro in futuro oltre a chiunque non debba andare a cercare correzioni nel corso della candidatura (anche se parliamo di una sola piccola modifica ti chiedo di formalizzarlo)°

°Una prima ma fondamentale premessa è che il tuo livello di gioco è indubbiamente alto. A parte un "l'ho ha avvistato" che è palesemente una scappata del correttore mi è difficile trovare nel tuo giocato, esposto qui e dai log, parti incomprensibili o errori grossolani. Al contrario anche dai contenuti letti ritengo che tu sia altamente capace di generare gioco e spunti.°

°Lo specchio introspettivo e generale del personaggio consente di modellare questa bellissima razza arricchendola profondamente, anche il tuo è un gioco che mi piacerebbe molto seguire in futuro.°

°Parlando anche con gli altri razziati mi hanno fatto notare un fatto ineluttabile, ovvero le difficoltà di questa razza. Non che non ne fossi consapevole ma anche seguendo le candidature, con la tua in particolare, ho dovuto interiorizzare il fatto che questa razza proprio a causa delle difficoltà interpretative sa essere tra le più difficili, se non la più difficile in assoluto. Nella tua candidatura questa difficoltà emerge molto, il velo d'inganno ad esempio era un fallo facile, nel tuo caso, dovuto anche al fatto che familiarizzando poco con la razza manchino certe "finezze" nel concepirla, se così vogliamo chiamarle, che poi in realtà sono strutturali per il Mutaforma in sè. °

°Se un personaggio razziato Mutaforma fosse una casa l'interpretazione del player sulla razza sono i pilastri. Più è solida la pienezza di tutte queste piccole ricchezze più è solida la casa che costruiamo in ON. Come ti ho detto in questa candidatura sei stata confusa su molti punti, a volte anche strutturali, tuttavia appena ti si sono fatti notare gli errori il tuo intervento è stato sempre accogliente, tempestivo e propositivo. Mi hai dato l'impressione di qualcuno pronto a collaborare ed apprendere, piuttosto che qualcuno che prova a girarsela in qualche modo impolpettando fallaci giustificazione che poi, gira che ti rigira, cascano sempre male. Questa capacità rapida di apprendimento, malgrado el carenze in parte colmate in questa sede, per me è fondamentale°


°Tendenzialmente, come dimostrano alcune passate candidature, quando l'interpretazione delle skills non mi convince del tutto per me la cosa più logica è un periodo di rodaggio a skills bloccate se non innate. In questo caso tuttavia reputo che il tuo personaggio abbia troppe poche opportunità di poter usare le skills innate "appieno", quindi un blocco del genere sarebbe un procrastinare di errori che tanto sarebbero soltanto rimandati°

In luce a queste considerazioni APPROVO la tua candidatura di cambio razza, la stessa tuttavia avverrà con modalità differenti (sperimentali se vogliamo) rispetto a quanto visto fino ad ora.

Ci ho messo un po' per rispondere, parte di questo tempo è dovuto al fatto che ho riflettuto su cosa farne di te. Come avverrebbe questo cambio razza? Cosa è meglio per me, per te e per Linnea?
Proseguo con le riflessioni in questo proposito.

Ho pensato ad una possibile traccia, ad un eventuale master ed a che tipo di direttive poter dare.

°La Gilda. Lungi da me dire che la gilda sia un malus a qualsiasi cambio razza, tuttavia la razza Mutaforma, malgiocata proprio nella tua gilda, potrebbe danneggiare tanto la razza quanto il gruppo di gioco dei cacciatori. Un percorso master destabilizzante per Linnea potrebbe quindi portare a gravi conseguenze nel tuo attuale ON. °

°Seppure il tuo BG appaia meno complesso rispetto ad altri, anzi, è posto in modo così consequenziale da sembrar semplice e credimi so che non lo è affatto, un percorso master di scoperta potrebbe essere anche peggio, proprio perchè vedo nel tuo interpretato una confusione di fondo che fatta in una quest o in 10 rischia uno stravolgimento netto del personaggio.°

°D'altra parte le tracce di cambio razza spesso servono anche a far concepire al personaggio cose che vanno oltre la sua natura, quindi cose, che Linnea ha probabilmente modo di approfondire domani, indagando sul suo passato se lo vorrà o su eventuali simili°

Per i motivi qui descritti il tuo cambio razza avverrà senza master.

Senza master non vuol dire allo sbando, interverrò, seguendo il tuo percorso che da oggi mi segnalerai dopo giocate che ritieni rilevanti per me come lettore (quindi in cui possa leggere qualcosa nel modo in cui giochi gli spunti, non segnalarmi giocate se le ritieni poco pertinenti non sono una stalker) con delle convalide mirate affinchè Linnea possa affrontare il graduale risveglio verso la propria reale natura di Mutaforma.

Questo metodo mi darà modo, malgrado io ora sia presa anche da altri due PG nuovi e con un filone in corso, di seguirti passo passo nel tuo percorso, verificare che ogni dubbio sia totalmente sedato ed acquisire la razza pian piano.

Quando gli spunti principali saranno a buon punto avverrà il cambio simbolo, dopo tale percorso sarò io a farti una, massimo due, quest per completare il percorso con la relativa attivazione della capacità di mutazione e le skills.

A partire da oggi gli spunti in gioco da attuare sono i seguenti:
-Nelle prossime 3 settimane gradualmente Linnea sarà sempre più sensibile alla luce, sempre maggiormente a suo agio nel buio fino a finalizzare la scurovisione Mutaforma
-Il sangue di Linnea se bevuto ha un sapore strano, particolarmente gustoso, ma non riconducibile a qualcosa di definito
-Quando morsa, che ricordi o meno, per tutto il giorno seguente Linnea proverà uno strano senso come di privazione, qualcosa di istintivo ed inspiegabile (soprattutto se non ha memoria del morso).
-Crescente nella prossima settimana un costante prurito alla spalla. Dopo una settimana sarà tale da raschiare la pelle, da quei graffi e dal rinnovo della cute (tale sarà la voglia di grattarsi) inizierà ad emergere il marchio demoniaco.

In qualsiasi momento, progresso, necessità di convalida sono qui, pronta, non esitare.

Altri spunti verranno in seguito al giocato e man mano crescendoa rriveremo al fine ultimo ;)

Benvenuta in questa bellissima razza. Per qualsiasi perplessità e per segnalare i log giocata questo post resta aperto.

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Congratulazioniiiiiii!!!! <3

E scusa Kad, se ti invado! Ma vengo citata spesso in sta sezione, mi sento quasi a casa! ahuahuahuhau
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