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Voglia di tè

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2020 20:28
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Giudice*****
21/05/2020 16:20
 
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Quarto Classificato - Valutazione
Caffè a Mezzanotte - ItalianDork



VALUTAZIONE ELISA



Grammatica: 2,5 su 3

Per quanto riguarda la grammatica ho avvistato errori per la maggior parte di distrazione, come ad esempio:

“contro il la porta” o “dei quei soldi”, o ancora “ma l'uomo sembrava comunque non essere intenzionata a spostare la mano” ed infine, “a figura intera in fondo alla stazza”.

Trama: 2 su 4

La trama mi è sembrata sconnessa, tutto ha un senso alla fine (o meglio, una doppia chiave di lettura), ma per la maggior parte del tempo mi sono ritrovata quasi in uno stato di confusione. Si salta dal presente al passato e alcuni pezzi non si agganciano subito bene fra loro, si avverte il salto.

Originalità: 1 su 2

Alcuni colpi di scena li avevo in un certo senso visti arrivare, come ad esempio la scoperta del corpo sul quale la protagonista si abbatte che viene trafitto dai vetri, o ad esempio il fatto che Clarissa fosse a conoscenza di più dettagli del normale su Maria. Ho gradito però altre scene come quelle riservate al caffè, al tragico evento del gatto Miele e alla routine di Maria per assicurarsi una protezione.

Personaggi: 5 su 5

Maria senza dubbio è una protagonista tormentata, tutto il racconto si basa sulla sua psicologia, è quindi un personaggio che si interroga, si lacera nei pensieri e nelle azioni. Clarissa invece tenta di sapere qualcosa in più su di lei e di avere una conversazione, ricevendo in risposta una completa chiusura. Ho apprezzato il

personaggio di Clarissa che sembra una ragazza che cerca di aiutare Maria in modo interessato, ma allo stesso tempo non può sembrare troppo invadente dato che non hanno un rapporto di amicizia. Per quanto riguarda la protagonista invece, Maria, credo che tu abbia fatto un buon lavoro nell'attribuirle una caratterizzazione degna della sua psiche, risulta subito fragile a livello psicologico e direi anche fisico, fin dalle prime righe si avverte questa sensazione, il lettore fiuta immediatamente l'alone di mistero e oscurità che la circonda.

Stile e Lessico: 3,5 su 5

Ho notato un uso massiccio dei colori sopratutto nella parte iniziale del testo, quando Maria si trova in ospedale, c'è una particolare attenzione alla descrizione degli oggetti e delle persone tramite appunto i colori, ad esempio:

“le crocs magenta”, “vestiti di blu”, “tavolo freddo e grigio”, “medici blu”, “interiora rosse”, “i soffitti sono bianchi”, “i pavimenti azzurri” ecc. ecc.

A livello psicologico capisco questa concentrazione verso i colori, pensavo fosse una tecnica per comprendere meglio il suo modo di vedere gli oggetti e il mondo mettendo in risalto appunto i colori. Ho trovato però questa concentrazione solo all'inizio, nel senso che nel resto del testo compaiono ancora i colori, ma nulla rispetto al modo in cui sono presenti nel primo pezzo. Ho notato inoltre che nel pezzo iniziale si fa già riferimento al fatto che Clarissa è in ospedale in seguito a delle ferite inflitte dal vetro, quindi quando si arriva al pezzo/rivelazione in cui capiamo che è lei la malcapitata ferita da Maria, siamo già a conoscenza di questo. E' una storia che in generale si prende il suo tempo per seguire il flusso di coscienza di Maria, che in certi punti si lascia andare letteralmente a veri dilemmi che riguardano la sua vita, mettendo prima di tutto in discussione se stessa e incolpandosi. Non scorre così veloce come testo, vira verso un'esplorazione della psiche per la maggior parte del tempo. Ho assegnato questo punteggio inoltre proprio per questo, ovvero che a tratti risulta essere macchinoso e lento.

Gradimento Personale: 1,5 su 3

Questo punteggio deriva da un mix dei commenti scritti nei criteri precedenti, ho gradito la storia per quanto riguarda il lato psicologico, ma avrei gradito più ancora più immersione nella psiche disturbata della protagonista. Una sensazione che mi ha invasa durante la lettura è quella della claustrofobia, data dalla routine di Maria per la sicurezza nella casa, il suo ritrovarsi sempre in uno stato di circospezione... Il finale è a doppia interpretazione, si può vedere l'uomo come un uomo vero e proprio quindi come un'altra persona nella scena, oppure come una proiezione della psiche di Maria e io opto decisamente per questa seconda interpretazione.

Inserimento del tè: 3,5 su 4

Avrei gradito fosse un poco più presente, ma il caffè è comunque una bevanda importante per la protagonista, dato che è la salvezza al posto di un sonno pieno di tenebre. Ho gradito ogni apparizione del caffè nella storia, le varie citazioni a questo.

Inserimento dell'elemento: 3 su 4

L'elemento era la privacy violata, qui si presenta varie volte, in ogni caso non ho apprezzato questo inserimento tanto quanto quello delle bevande/a precedente.

Le scene in cui la privacy viene violata sono veloci e la descrizione di queste violazioni non ha avuto su di me un effetto di pieno coinvolgimento, ho comunque assegnato questo punteggio per il fatto che hai esaudito all'inserimento e si avverte a brevi tratti il senso di intrusione.

VALUTAZIONE VALERIA


Grammatica: 2,5 su 3

Il testo è da rivedere, sotto certi aspetti. Ho trovato molti errori di distrazione e un uso della punteggiatura che non mi ha convinta.

Trama: 3 su 4

Come testo mi è piaciuto. Mi è piaciuto molto questo alternarsi fra passato e presente, anche se vi ho trovato molti spunti interessanti lasciati solo abbozzati. Inoltre vi ho trovato una serie di piccole inesattezze; in apparenza sono insignificanti, ma se ci si riflette fanno saltare la logica della storia.

1. Com’è possibile che i genitori della piccola Maria non le abbiano mai detto di tener chiusa la finestra? Al mattino, quando la andavano a svegliarla avranno di sicuro tro-vato il gatto in casa e la finestra aperta. Quindi perché non sgridarla e convincerla a tenere la finestra chiusa? Mi sembra la cosa più naturale, eppure la trama si fonda su questo.

2. Com’è possibile che Clarissa non si sia mai insospettita? Vive sotto lo stesso tetto di una sconosciuta, che ripudia lo sguardo altrui, che non dorme la notte, che ha problemi di sonnambulismo, attacchi d’ansia, pure un pochino sociopatica e che ogni notte si-gilla la casa di nascosto… Non serve essere degli psicologi per capire che prima o poi succederà qualcosa di brutto.

Originalità: 1 su 2

Ti ho dato un punto per il finale che mi ha sorpresa. Di per sé la storia non è molto originale e, già verso l’inizio, si poteva intuire come sarebbe andata a finire, che in realtà l’uomo era solo una proiezione della mente di Maria. Però, con quel finale aperto e misterioso (era davvero una proiezione o realtà?), mi hai sorpresa e questo ha aumen-tato un po’ il punteggio.

Personaggi: 4 su 5

Maria mi è piaciuta moltissimo come personaggio, anche se certi aspetti potevano es-sere approfonditi meglio. I personaggi secondari, invece, sono solo delle semplici com-parse che (come ho già detto nel criterio della trama) compiono azioni insolite e non troppo sensate.

Stile e lessico: 4,1 su 5

Lo stile mi è piaciuto molto, ho trovato che rendesse in modo veramente vivo lo stato d’angoscia di Maria e la sua inquietudine. Ti faccio i miei complimenti!

Gradimento personale: 2,1 su 3

Mi spiace molto dirlo… ma chiunque mi proponga un testo con un gatto morto non può sperare di andare oltre il 2/3 con me. Lo so che può sembrare strana come osser-vazione, ma non ci posso fare nulla… Più di una volta ho interrotto una lettura o la visione di un film perché un gatto veniva maltrattato.

Per il resto la storia mi è piaciuta anche se, come ho già detto, molti elementi potevano essere sviluppati un po’ meglio.

Inserimento del caffè: 3,1 su 4

Il caffè ha un ruolo chiave in questa storia e l’ho appezzato. Peccato solo per la scarsità delle descrizioni.

Inserimento dell'elemento: 2 su 4

L’elemento della privacy violata c’è: il bisogno di chiudersi in sé stessi, il terrore dello sguardo, la violazione delle mura domestiche… Ma credo come elemento avrebbe reso meglio se sviluppato sotto una luce un po’ più intima.

Totale Finale: 21,9 su 30
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