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24/01/2020 18:50 | |
Ed eccomi qua, come promesso!
Salve a tutti, sono Shantae, Mezzelfa fresca fresca di lv4, pronta per candidarmi ai Mutaforma <3
Spero di non fare troppi errori/orrori xD
1- Una breve storia iniziale del personaggio; cosa sta facendo, come vive, come si colloca all'interno della società.
Attualmente in scheda ho una Storia in Pillole e News, dove appunto in una sezione riassumo il bg del pg mentre nell'altra gli ultimi sviluppi più significativi avvenuti in gioco.
Vorrei perciò prendere come base queste due sezioni e snocciolarli nello specifico passo dopo passo.
STORIA IN PILLOLE
Testo nascosto - clicca qui - Viene abbandonata dai genitori in un orfanotrofio sperduto fra le montagne dell'Altopiano Artico quando era ancora in fasce. Tutt'ora non conosce la loro identità.
I genitori di Shantae sono un'umana di nome Brigitte e il Demone sottoforma di Elfo della Notte. La madre era residente a Dalen, ma per sfuggire al Demone, non appena Shantae nacque, scappò fino ad arrivare all'Altopiano dove lì appunto la abbandonò in un orfanotrofio poiché era consapevole che non sarebbe riuscita a scappare per sempre. Almeno così avrebbe avuto la certezza che la figlia sarebbe rimasta nascosta e quindi protetta. Stremata dal viaggio, morì assiderata il giorno dopo, il suo corpo tuttora sperduto fra i ghiacci, mentre del Demone pare si siano perse le tracce. Un approfondimento su di lei viene dopo riguardo la descrizione e storia del Demone.
- È trattata con amore sia dagli altri bambini che da coloro che gestiscono la struttura. All'età di 10 anni, un incendio (probabilmente di natura dolosa) scoppia nell'orfanotrofio. In quel momento Shantae si trovava all'esterno a raccogliere fiori e assistette alla tragica scena. Nessuno si salvò.
Nonostante sia Mezzelfa e per di più di carnagione scura, Shantae trova un'ambiente amorevole ad accoglierla, anche se alcune donne più anziane dell'orfanotrofio ne hanno timore ma non glielo mostrano. L'incendio fu appiccato proprio da una di loro, anche se involontariamente: essendo particolarmente religiosa, l'anziana aveva l'abitudine di purificare l'orfanotrofio bruciando con molte candele numerose erbe e incensi. Da quando Shantae era arrivata però, quest'abitudine era diventata una vera e propria ossessione e sbadatamente rovesciò una dopo l'altra le candele accese che ben presto presero fuoco insieme alla struttura in legno. Nessuno riuscì a salvarsi poiché tutte le vie di fuga furono bloccate a causa del fuoco. Shantae essendo ancora una bambina, non poté fare altro che assistere inerme alla scena. È un trauma che non ha ancora superato del tutto in quanto le capita ancora la notte di avere degli incubi in cui sente le voci dei bambini che la chiamano fra le fiamme in cerca d'aiuto. Questa inoltre sarà la prima di una serie di sfortunate sciagure che l'accompagneranno durante tutta la sua vita.
- La bambina, quasi morta assiderata, viene ritrovata qualche giorno dopo da dei nani che risiedono in un piccolo villaggio situato presso i Giganti di Ghiaccio. Vive con loro per qualche anno finché una valanga non si abbatte sul villaggio sotterrando sotto la neve tutti coloro che l'avevano fino ad ora aiutata. Shantae comincia a soffrire di piccoli squilibri mentali: sente le voci dei morti.
Attualmente Shantae sopporta bene il freddo. Il motivo deriva proprio da questo periodo della sua vita in cui ha vissuto praticamente nella neve, da quando era all'orfanotrofio. Ai nani del villaggio, anche se avevano anche loro i dubbi riguardo una Mezzelfa di pelle nera, faceva comodo avere un altro paio di braccia. Poi però accadde di nuovo una tragedia e di nuovo Shantae fu l'unica a sopravvivere: anche se venne coinvolta nella valanga, riuscì comunque a scavare nella neve e a uscirne fuori. Essendo ancora molto giovane, gli eventi che subisce sono dei traumi che influiscono sulla sua psiche e comincia a sentire le voci delle persone che sono morte, che la incolpano o le chiedono di salvarla. Accade soprattutto quando dorme tramite gli incubi (che ha tutt'ora ma con frequenza minore).
- Il viaggio di Shantae prosegue solo per colpa di una serie di sfortunati eventi. La dinamica è sempre la stessa: viene ritrovata in fin di vita da una o più persone che decidono di aiutarla finché qualche tragedia non si abbatte su di loro ponendo fine alla loro esistenza. Nel corso degli anni, la Mezzelfa si è convinta di possedere una qualche forma di maledizione che la rende una portatrice di sventure, perciò per evitare problemi cerca di non legarsi più con nessuno.
Onde evitare fraintendimenti, chiarisco subito che questa serie di sfortunati eventi NON dipendono né dal Demone, né da una qualche forma di strano potere sopito mezzodemoniaco di Shantae. Magari in futuro vorrò convalidare effettivamente la cosa giustificando che si tratti dell'operato di Shanaas (roba che comunque non avrebbe nulla a che fare con i Mutaforma), ma fino ad allora Shantae è solo una donna molto sfortunata che crede invece di essere maledetta e che quindi viaggia da una parte all'altra, a volte in condizioni di estrema sopravvivenza. Il suo isolamento inoltre giustifica sia il fatto che attualmente sia praticamente un'asociale, incapace di fidarsi del prossimo, sia la sua aggressività.
- In una delle sue avventure, capita a Dalsida. Lì incontra una vecchia megera che le insegna come leggere i tarocchi e introducendola al culto di Shanaas, di cui diventerà una fervida credente. Inoltre l'aiuta a controllare meglio i suoi poteri, potendo quindi parlare davvero con gli spiriti. L'anziana viene poi stroncata da un infarto, perciò Shantae può tornare a viaggiare per il mondo.
Shantae attualmente ha 80 anni quindi a livello temporale, quando è arrivata a Dalsida (avrà avuto una cinquantina d'anni, forse anche più), la città credo fosse ancora abitabile, ma se dovessi sbagliarmi, si può fare che l'abbia incontrata poco fuori le mura. La vecchietta era una Necromante (non aveva nulla a che vedere con la gilda che c'era prima qui in land) che decide di aiutare Shantae poiché in lei vede una possibile nuova fedele in Shanaas e le insegna ciò che sa. Al momento della creazione del pg, ho comprato l'Abilità "Parlare con gli Spiriti" a Shantae proprio per giustificare questi suoi poteri: gli squilibri che aveva erano in parte una forma di utilizzo di questa abilità ma non essendo a conoscenza del modo corretto di utilizzarla, sentiva solo delle voci e non entrava del tutto in contatto con il mondo dell'aldilà. È comunque appunto solo uno dei motivi per cui le sentiva, l'altro rimane il fatto che sia rimasta traumatizzata poiché sente ancora queste voci negli incubi a distanza di tanti anni.
- Shantae vuole credere che questa sua continua sfortuna possa significare qualcosa. Si convince che in qualche modo possa essere opera di Shanaas, che il Divino abbia in serbo per lei qualcosa di grandioso. Ciò la porta ad avere una fiducia cieca nei confronti della Divinità: è disposta a tutto pur di accontentarlo e ha intenzione di diffondere il suo culto ovunque. Nel frattempo fa la vita della zingara, guadagnandosi da vivere con tarocchi e (false) profezie.
Questa presa di coscienza è fondamentale per il PG in quanto da qui nascerà la carriera religiosa di Shantae: si autoproclama sacerdotessa di Shanaas e crede che tutto ciò che le accada, che siano le sventure o altro, sia per opera sua (perfino il suo essere coinvolta nelle Streghe crede sia stato per volere di Shanaas). Inoltre crede di essere sempre in contatto con lui: le divinizzazioni che lei fa sono "false" perché non viene coinvolta la magia e non c'è alcuna prova che Shanaas la stia a sentire, ma lei crede che siano profezie vere per davvero. Tutt'ora utilizza le carte per sapere cosa fare e l'esito delle sue possibili azioni future.
- La sua ultima sciagura l'ha costretta a perdere tutti i suoi averi. Rimasta solo con un mantello, cerca in qualche modo di procurarsi qualche soldo per ricomprarsi la roba.
Quest'ultimo punto mi serviva per giustificare in On il fatto che andasse in giro solo con il mantello dato che volevo conservarmi i soldi per comprare i tarocchi. Costavano più del previsto xD
Ho preferito comunque non collegare la sciagura a nessun evento in particolare dato che è roba accaduta di recente (al momento dell'iscrizione, quindi a dicembre) e che quindi poteva facilmente entrare in contrasto con eventi On accaduti per davvero.
NEWS
Testo nascosto - clicca qui - Giunge a Narvick dove si stabilisce per poter riempirsi le tasche di soldi, perciò si fa assumere da Re Iago per gestire i templi di Shanaas situati a Narvick e Namsos.
Shantae viene assunta ufficialmente come sacerdotessa di Shanaas presso il tempio del Divino che si trova sia a Narvick che Namsos. All'inizio è un modo come un altro per fare soldi unendo l'utile al dilettevole, ma col tempo si rende conto che i templi hanno bisogno di più manutenzione del previsto e prende più a cuore il suo lavoro. Tutt'ora il tempio a Narvick sta subendo degli ampliamenti significativi avendo ottenuto a gennaio il permesso da Iago per costruire; gli stessi però non verranno tutti applicati a Namsos dato che lì c'è l'influenza di Valekun (secondo Iago questi ampliamenti possono già essere dati per costruiti ma essendo veramente tanta roba preferisco aspettare ancora qualche giorno).
- Pochi giorni prima della fine dell'anno, grazie ad una lunga messa effettuata al tempio, Shantae e i fedeli assistono all'apparizione di Shanaas, lieto delle preghiere che la sacerdotessa gli ha dedicato.
Il lavoro di sacerdotessa di Shantae dà i suoi frutti. La messa è organizzata da Shantae sotto la fine dell'anno per celebrarne la sua fine, benedire quello nuovo, pregare per le persone morte durante l'anno vecchio e chiedere perdono a Shanaas per ciò che è accaduto a Dalsida (Shantae fu informata da Iago di quello che successe lì). Parteciparono in 4 + 1 ritardatario e il Master (Vhalor) convalidò che Shanaas arrivò al tempio di Narvick e fece silenziosamente sapere a tutti i partecipanti che le preghiere di Shantae erano state apprezzate (+1 Tacca di Benevolenza di Shanaas a tutti).
- Attraverso l'incontro con Isen, scopre di avere sangue e Seme Stregato. Viene quindi iniziata al percorso stregonesco per preservare l'Equilibrio tra Vita e Morte.
Isen si presenta qualche settimana dopo la messa a Narvick convincendo Shantae a raggiungerla alle Colline Ventose poiché sembra ci sia bisogno di lei. Non potendo parlare apertamente, Isen non può scendere nei dettagli, perciò Shantae chiede aiuto tramite le carte a Shanaas per sapere se deve accettare o meno il compito che la Suprema vuole affidarle. Le carte le danno il permesso di partire e quindi Shantae arriva alle Colline dove Isen può finalmente spiegarle come stanno le cose: lo Specchio ha rivelato che la sacerdotessa è pronta e il potere stregato che risiede in lei può essere risvegliato se lei lo desidera per preservare l'Equilibrio tra Vita e Morte (ovviamente Shantae rappresenta la Morte affinché l'ago della bilancia non penda unicamente su un lato). Shantae dunque accetta di risvegliare il suo potere, consapevole che lo userà più per accontentare il volere di Shanaas che per le Streghe in sé.
Attualmente risiede al tempio di Narvick mantenendo però l'abitudine da nomade avendo un Carro da Viaggio che funge da casa mobile quanto si sposta per lunghi tratti.
Era sul punto di organizzare una nuova messa per celebrare il rinnovamento del tempio, ma le Streghe le hanno fatto sapere che stanno dirigendosi a Dalsida a causa di una tempesta di sabbia che a quanto pare sta inghiottendo tutta Namsarek. Anche se è ancora solo un Seme, Shantae ha deciso che si recherà lì con loro dati i precedenti di Shanaas con Dalsida.
2- Una concisa ma chiara presentazione del genitore demone che possa donare un'idea della genesi; le ragioni che hanno spinto il demone a concepire.
Il nome con cui più comunemente si conosce questo Demone nell'Aengard è Il Barone, o semplicemente Barone. Ciò è dato dall'aspetto con cui si mostra agli esseri viventi: un Elfo della Notte di carnagione scura di bell'aspetto, vestito con abiti neri ed eleganti, con un grande cilindro nero in testa e bastone da passeggio. Dà quindi l'aria di essere un nobile, un Barone appunto. Nella Discrepanza invece veniva chiamato Tiamanicus.
Il Barone è il Demone dell'Inganno, Divoratore di Anime: egli stipula con la vittima un "contratto" in cui promette di esaudire un suo qualunque desiderio (fama, denaro, potere, ecc.) e in cambio riceve la sua anima (rappresenta quindi il nostro "Patto col Diavolo" in Off). Per convincere maggiormente i suoi clienti, si mostra affabile e gentile e assicura loro che non si prenderà la loro anima prima del tempo ma solo quando moriranno. Tuttavia i suoi si rivelano essere degli sporchi trucchetti: i desideri che avvera portano solo guai. Ad esempio, un uomo che chiede di essere ricco potrebbe ottenere molto denaro rubato però da un Nobile che accusandolo di essere un ladro, vuole tagliargli la testa; chi ambisce al potere si ritrova ad averne così tanto da attirare più traditori che amici non potendosi più fidare di niente e nessuno fino ad impazzire, e così via. Ed è proprio nel momento in cui questi poveri disgraziati decidono di porre fine alle loro sofferenze che il Barone si presenta di nuovo a loro per reclamare ciò che è suo poiché nel momento in cui i suoi clienti provano il forte desiderio di morire, automaticamente la loro anima va a lui, anche se il loro cuore batte ancora. Quando mangia l'anima di un vivente, quest'ultimo diventa un guscio vuoto privo di provare alcun genere di sentimento, senza più aspirazioni, né sogni, né voglie o desideri; più l'anima è colma di sentimenti negativi prima che venga mangiata, più essa è saporita secondo il Demone. All'inizio era insaziabile, ma a causa di un evento del passato, ora è "costretto" a risparmiare una gran parte di quelle anime affinché vadano a Shanaas.
Storia del Demone 150 anni prima
C'era una volta un bel giovanotto che si faceva chiamare Barone. Egli attirava a sé gli ignari sventurati promettendo loro di esaudire ogni loro desiderio in cambio della loro anima quando essi sarebbero deceduti. Poveri e ingenui, senza una Divinità a cui aggrapparsi, loro accettavano, senza sapere che stavano stipulando un patto con un Demone che non aspettava altro che divorare la loro anima dopo aver rovinato loro l'esistenza.
Un giorno, passeggiando per le vie della città, incrociò il suo cammino con una bellissima fanciulla, povera e pietosa, che vendeva pezzetti di carbone scuro come la sua pelle. Il Barone sentì che stava per assaporare un bel bocconcino e le propose come a chiunque altro il proprio patto, promettendole tanti tesori. Ma questa donna rifiutò, con suo grande stupore.
<<Meglio vivere in povertà che non vivere in ricchezza.>>
Il Demone ebbe il dubbio che fosse stato riconosciuto, perciò la pedinò per giorni, in attesa di scoprire cosa sapesse ed eventualmente eliminarla per mantenere il proprio segreto. Tuttavia quella donna non conosceva davvero l'identità del Demone. Era solo molto umile e buona d'animo e tutti in paese, nonostante il suo stile di vita, le volevano bene. Più il Demone trascorreva il tempo con lei, più assaporava il piacere di divorare quell'anima tanto innocente colmarsi di tristezza. Non l'avrebbe attaccata direttamente poiché non ci sarebbe stato gusto poi a mangiarla, doveva solo provare a convincerla. Ci riprovò diverse volte. Divenne gioco, poi caccia, infine ossessione. Non era amore, voleva solo ottenere quella maledetta anima. Shanaas intanto osservava, silenzioso.
Il Barone si presentò sulla strada come ogni giorno per poter incontrare la fanciulla e proporle come sempre il proprio scambio, aspettandosi già un rifiuto, ma non la trovò. Cercò informazioni in città, ma nessuno sapeva dove fosse. Arrivò quindi alla miniera di carbone dove era solita andare a raccogliere i pezzi che poi vendeva. Era stesa a terra, le labbra violacee e gli occhi rivoltati indietro. Non ci fu nulla da fare per salvarla, i medici del paese dissero che era morta per una malattia ai polmoni, dovuta probabilmente all'inalazione costante della polvere e dell'aria sporca della miniera. Il Barone non poteva credere di aver perso la sua anima. Era sua, solo sua. Il nome di quella fanciulla gli sfuggì dalle labbra in un moto di rabbia:
<<Shantae...>>
Il Barone se la prese con Shanaas poiché era lui fra i Sette ad occuparsi della morte e relativa riscossione dello spirito. Lo maledì a tal punto che alla fine Egli gli apparve tramite un corvo come messaggero che gli gracchiò:
<<Sì, sono stato io. Come tu hai sottratto a me molte anime che hai divorato, così io ho sottratto a te un'anima che tanto desideravi. E così sarà per tutte le altre. Ti farò morire di fame.>>
Il Demone provò, anche se con malavoglia, a scusarsi, a spiegare che non aveva intenzione di arrecargli offesa e che non avrebbe immaginato che se la sarebbe presa così tanto per qualche anima mancante al suo regno. Gli chiese quindi di patteggiare: ironicamente era diventato la vittima del suo stesso modus operandi.
<<Che tu possa allora vivere e perseguire la tua natura. Continua a raccogliere le anime, ma per ognuna di essa che tu divorerai, cento dovranno andare a me.>>
Al Barone non restò altro da fare che accettare la proposta.
80 anni prima
Il Barone teneva fede alla parola data. Non poteva fare altrimenti. Un'anima divorata, le altre cento da lasciare libere di ascendere nel Regno di Shanaas. Girovagando per l'Aengard, i suoi passi lo portarono a Dalen, terra di malfattori di ogni genere. In una locanda i suoi occhi incrociarono quelli della sguattera e per poco non si sentì male. Quella donna assomigliava moltissimo alla fanciulla di settanta anni prima. Il Barone le volle subito chiedere quale fosse il suo nome, da dove provenisse, ma non gli fornì abbastanza informazioni da capire se ci fosse un nesso con la donna di tanti anni prima. Chiese quindi informazioni a Shanaas che sempre tramite messaggero, gli rispose:
<<L'anima che ti sottrai apparteneva ad una donna di nome Shantae. Ella viveva al servizio di un nobile che nonostante fosse sposato, provò ripetutamente ad avere rapporti intimi con lei, promettendole grandi ricchezze se non avesse parlato. Ma lei lo rifiutò e minacciò di rivelare tutto alla moglie. Ella per questo venne violentata e quando si seppe che era rimasta incinta, fu bandita dal palazzo nobiliare, costretta a procurarsi da vivere vendendo carbone. Il bambino che teneva in grembo è sopravvissuto, ha vissuto e ha portato avanti la stirpe. Brigitte possiede un'anima molto simile a quella di Shantae, è anche lei povera ma buona di spirito. Tu però mi devi ancora un'ultima anima prima di poterne divorare un'altra. Quell'Umana non potrà essere tua.
L'Umana non sarà mia. Ma in un modo o nell'altro avrò ciò che mi spetta, così pensò il Demone.
Il Barone si presentò di nuovo a Brigitte e come voleva la prassi, gli fece la solita proposta. Stavolta però non voleva la sua anima. Voleva che generassero un figlio e che una volta nato, quel figlio sarebbe andato a lui cosicché lei avrebbe vissuto nella ricchezza. Non le disse cosa ne avrebbe fatto. Brigitte, ancor più disperata d'animo della sua antenata, a malincuore accettò lo scambio. Insieme generarono una creatura che si rivelò essere una femmina. Il Demone sapeva già che nome darle. Come promesso, rese Brigitte ricca come pochi nell'Aengard, ma prima che quella donna potesse bearsi della sua nuova vita agiata, si rese conto che c'era qualcosa di strano in quell'Elfo. Vuoi per istinto materno, vuoi per sesto senso, sentiva che in quell'uomo albergava qualcosa di strano, di malvagio. Che sua figlia era in serio pericolo. Non poteva lasciargliela. Scappò via con la bambina ancora in fasce. Il Demone provò ad inseguirle, ma non riuscì a tenere il passo. Il suo più grande tesoro era sparito.
...
Orfanotrofio
<<Guarda, amica mia. Un'altra povera creatura è stata abbandonata sui gradini della nostra dimora.>>
<<Poverina... chissà quanta gente si perde su queste montagne.>>
<<Che nome le diamo?>>
<<Mmm... che ne pensi di Shantae?>>
<<Sì... penso che le stia molto bene.>>
3- Una descrizione di cosa è (per il candidato) un Mutaforma e e quali dovrebbero essere i tratti distintivi del suo comportarsi.
Principalmente il Mutaforma è appunto una creatura in grado di cambiare la propria forma grazie al controllo completo che ha sulle proprie cellule. Non si tratta di una mutazione magica, ma di una mutazione naturale e al tempo stesso innaturale: naturale perché appunto non c'è uso di magia, una mutazione forse non tanto dissimile da un camaleonte che cambia colore per mimetizzarsi meglio; innaturale poiché tanto normale comunque non è, non è un'abilità che possiedono gli animali o le altre razze poiché derivata dal sangue demoniaco che scorre nelle vene.
Riguardo il come comportarsi, ogni Mutaforma può reagire in modo differente al proprio essere un mezzodemone: c'è chi potrebbe pensare che sia una cosa positiva poiché si è più potenti e quindi l'accettazione del nuovo sé è più facile, dunque si può potenzialmente diventare più sicuri di sé, magari più aggressivi. Poi c'è chi non ci sta, chi considera il proprio sangue demoniaco una maledizione, una sventura, che non lo accetta inizialmente ma che alla fine, a malincuore, deve arrendersi all'idea che dovrà convivere per sempre con questo nuovo peso sulle spalle. E chissà, magari col tempo potrebbe anche farselo piacere alla fine. Sta di fatto che, a prescindere che la cosa possa piacere o meno, c'è comunque un contrasto tra le due parti, di una dualità in eterno conflitto tra Natura Originaria (Umano, Mezzelfo, ecc.) e Natura Demoniaca. Ciò ovviamente non significa che il Mutaforma sia bipolare, né che diventa un pazzo furioso se si lascia più andare al suo lato demoniaco. È fondamentale che il Mutaforma rimanga equilibrato per così dire, perché appunto entrambe le Nature incidono sulla sua persona, come lo Yin e lo Yang.
4- Motivo per cui si ritiene il pg proposto adatto a far parte della razza Mutaforma.
Prima di rispondere, mi ricollego un po' alla domanda che mi hai posto in privato qualche giorno fa per renderla "ufficiale" in un certo senso, ovvero: dato che Shantae è così legata a Shanaas, perché non farsi un Drakul?
E ripropongo qui la risposta che ho dato: è sicuramente un tipo di gioco interessante e il legame con Shanaas sarebbe l'ideale, ma non mi ci troverei a giocarlo bene perché non è una razza che mi piacerebbe giocare tanto quanto il Mutaforma. Per Shantae tutto gira attorno a Shanaas, ma non per questo mi sento "costretta" a dover puntare i Drakul solo perché furono una creazione di Shanaas.
Chiarito questo (anche se non c'era niente da chiarire alla fine ma è giusto per specificare per chi non sapeva del nostro scambio di messaggi xD) torniamo a noi.
Il mio personaggio, seppur sia una sacerdotessa, non è un pg buono, anzi. Da background si può chiaramente capire che sia una donna nata diversa, sia per la razza che per il colore della sua pelle (non credo sia tanto comune trovare persone con la carnagione scura nell'Aengard, forse a Namsarek se ne potrebbero trovare di più per via del deserto?) e che a causa della sua sfortuna ne ha passate di tutti i colori, chiudendosi in se stessa e affidandosi a Shanaas, unica entità (fisica o spirituale che sia) di cui si possa fidare. Le cose le risolve tramite l'Intimidazione, se possibile anche con le armi, e non manca di minacciare la gente a destra e a manca, contenendo il proprio temperamento solo per il proprio tornaconto e non perché ci tenga davvero a comportarsi bene. Dunque a priori scarterei le razze chiuse considerate buone (secondo l'abilità Aura del Male e da descrizione da manuale) ovvero Aasimar, Drakaal e Elementali poiché non si adatterebbero bene con l'Allineamento attuale del pg.
I Drakul li abbiamo scartati per i motivi sopracitati che in fondo non sono tanto dissimili da quelli del Mannaro: razze molto belle, nulla da eccepire, ma Shantae ce la vedo decisamente meglio come Mutaforma, sia per il bg proposto qui, sia appunto per la capacità di mutare in varie forme e per lo scontro continuo di dualità con cui in effetti deve già fare i conti adesso: Natura Umana e Natura Elfica; Fede Religiosa e Fede verso gli Altri.
5- Prospettive di sviluppi di gioco in seguito ad un eventuale cambio razza, cosa cambierebbe del suo stato attuale e cosa comporterà per la psiche del Personaggio.
Di sicuro Shantae all'inizio non sarebbe tanto contenta di sapere che avesse un Demone come genitore (non avendoli mai conosciuti non ha la minima idea di cosa o come fossero, sa solo che in lei scorre il sangue Stregato perciò chiunque della sua famiglia può essere una Strega). Probabilmente considererà il suo sangue demoniaco come una maledizione, la stessa maledizione che le ha portato tante sfighe in passato (ma che ripeto, sarebbe una sua credenza, in realtà il Mutaforma non c'entrerebbe niente), e nel dover credere ciò, penserà che sia stato Shanaas a donarle questi poteri, propendendo ad accettarli con piacere. Questo almeno all'inizio, starà poi al gioco futuro che qualcuno le dica le cose come stanno, magari incontrando un altro Mutaforma. Al momento Shantae neppure ha idea che esistano i Mutaforma (sa che esistono i Demoni e che sono caotici e malvagi, ma non ha idea che se ne vadano in giro a figliare xD) perciò sarebbe un altro bel colpo per lei scoprire che ci sono altri simili a lei e che soprattutto i suoi poteri sono di natura demoniaca e non dati da Shanaas. Scoperta la vera origine dei suoi poteri, sicuramente si arrabbierà con Shanaas, forse per la prima volta nella sua vita sarà davvero infuriata con lui (questo perché secondo lei tutto ciò che le accade è per suo volere, perciò è per volere di Shanaas se il genitore Demone abbia voluto copulare con l'altro genitore e che dal loro atto sia nata lei). Ma è un pg troppo religioso per perdere la fede. Potrebbe venire incrinata, potrebbe non essere mai d'accordo con lui per questa scelta di averla resa metà demone, ma alla fine capirà. Capirà che è stato un atto necessario, che diventare un Mutaforma è il prezzo da pagare per ottenere il potere di cui ha bisogno per mandare avanti il proprio obiettivo di espansione e diffusione del culto di Shanaas, e che finché lo userà al suo servizio, non avrà rimpianti.
Purtroppo mi rendo conto che detta così sembra che Shantae diventi Mutaforma solo perché così fa felice Shanaas e non perché così possa sviluppare del gioco anche con gli altri Mutaforma. Questo "difetto" lo tiene anche con le Streghe: anche se hanno gli stessi scopi, lei lo fa solo perché c'è di mezzo Shanaas, ma sta comunque molto lentamente cercando di integrarsi per accettare anche le Streghe come persone degne della sua fiducia. Come detto prima infatti, Shantae prova rispetto solo per Shanaas, è asociale, perciò si affida unicamente a lui e perciò fa tutto per lui. Deve solo imparare a fidarsi di più degli altri, e come sta crescendo con le Streghe, così potrà crescere e svilupparsi con i Mutaforma per creare un gioco diverso in cui non debba per forza coinvolgere anche Shanaas. Lui è la base di partenza ecco, poi starà tutto all'On vedere come la cosa si svilupperà.
Credo sia tutto, perdonami se sono stata prolissa! Spero da BG di non aver coinvolto troppo il Demone con Shanaas ma come ti dicevo sono disposta a possibili cambi <3 [Modificato da Ravenn 24/01/2020 19:08] |