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Virus cinese:Coronavirus cosa sta succedendo nel mondo?

Ultimo Aggiornamento: 30/09/2021 17:01
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30/10/2020 18:39
 
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Giandujotta.50, 30/10/2020 11:46:


Gioele, dovresti passare anche solo qualche ora, nemmeno tutto il turno, con mia nuora in rianimazione covid e vedresti come si stia arrivando alla saturazione delle postazioni con il personale medico e paramedico che già ora, con il cumulo dell'esperienza di marzo, qualsi al limite della forza emotiva.

un po come per la Spagnola che ha ucciso milioni di persone..

il problema è duplice, salute ed economia, cosa privilegiare?
se sei giovane, è facile che te la cavi, se si ha piu di 50 anni con qualche patologia debilitante ci sono probabilità che si finisca in rianimazione e forse intubato e tenuto a pancia in giu per 16 h per aiutare a distendere i polmoni e poi 8 ore supino e così per tutto il tempo, fino a che o si guarisce o muore..da soli.

certo, rispetto alla spagnola del secolo scorso siamo messi meglio con le terapie...ma i soggetti deboli non sono solo gli ultra 65enni..
ci sono i cardiopatici, gli obesi, quelli in dialisi eltre patologie
che debilitano l'organismo...

dobbiamo sperare che oltre a cure efficaci e, magari preventive per molti, come il vaccino, ci siano anche provvedimenti organizzativi insieme a comportamenti responsabili da parte di tutti...

e come direbbe qualcuno: "io speriamo che me la cavo"





Cara Giandujotta,io non nego affatto il virus,anzi,sono certo che ci sia e che crei problemi in particolar modo alle persone anziane e con salute già di proprio precaria.Aggiungo che ci sono senza dubbio casi di persone che si ammalano e fanno anche fatica a saltarne fuori;ma non solo,anche persone che purtroppo muoiono,e sarebbe sciocco non vederlo o far finta di non vederlo. Tuttavia a livello nazionale,guardando i numeri complessivi,per me ci sono molte cose che non tornano.Ad esempio,su quali basi scientifiche è fondata questa pandemia? Su dei tamponi che nella maggioranza dei casi sono farlocchi,e sulla base di questi tamponi ci dicono di indossare la mascherina,tenerci distanti dagli altri,rinchiusi in casa ecc.Vorrei che fosse chiaro che queste cose non me le sto inventando io,ma lo dicono persone meritevoli di rispetto almeno quanto quelli che vediamo tutte le sere nei salotti televisivi,e chissà perchè costoro non li chiamano mai per un confronto. Per quanto attiene il resto,io non voglio convincere nessuno,ciascuno è libero di credere ed agire nel modo che più gli aggrada,ma per favore non attribuitemi l'etichetta di negazionista o fascista o comunista o che altro sia. Nei miei riguardi non è la prima che leggo in questa discussione,e credimi,sentirselo dire da fratelli in fede ritengo sia scorretto ed ingiusto.Io sono abituato al confronto delle idee e dei pensieri,NEL PIENO RISPETTO DELL'ALTRO,anche se non vede le cose come le vedo io,ma non per questo dico che deve piantarla di dire certe cose,tutt'altro. E il confronto delle idee e delle opinioni che aiuta la comprensione spesso. Non ricordiamolo solo con le persone del mondo,ma sarebbe più utile fra noi. Saluti. [SM=g27987]


30/10/2020 18:51
 
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Re: Re:
Gioele.c, 30/10/2020 18:39:



E il confronto delle idee e delle opinioni che aiuta la comprensione spesso. Non ricordiamolo solo con le persone del mondo,ma sarebbe più utile fra noi. Saluti. [SM=g27987]






beh, credo proprio che i veri cristiani, invece, dovrebbero essere ubbidienti alle autorità costituite e seguire le disposizioni dell' autorità medesima, come dice Paolo, invece di mettersi a fare dialoghi interni divisivi.
Per il resto non commento, perchè non sono d' accordo con te SU NULLA e quindi preferisco glissare

[Modificato da Aquila-58 30/10/2020 18:53]
30/10/2020 19:04
 
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Re:
anto_netti, 30/10/2020 13:21:

Le pandemie del passato ci insegnano. Tutte non sono durate meno di due anni. La Spagnola nella seconda ondata è stata molto più letale. La seconda ondata è sempre più letale. La Peste Nera uccise 2/3 della popolazione mondiale.

Quindi basta con questo negazionismo o questa fissa che le mascherine fanno male.

Il Sars-CoV2 è un virus molto forte. Vista la sua alta contagiosità. Chi l'ha preso in maniera forte, esposto ad una forte carica virale e ne è venuto fuori, ha sofferto molto. Qualcuno dice di aver avuto un prurito insopportabile all'interno degli organi respiratori, altri dicevano di sentirsi come avere dei sassi nei polmoni che raspavano.

Quindi cari negazionisti rendetevi conto delle testimonianze di chi è stato male e ne è venuto fuori.

Il governo non ama privarci di qualcosa. Ma le misure di sicurezza servono per salvare il più possibile le nostre vite. Rendiamoci conto di questo.

Capisco lo sconcerto dei ristoratori o di chi ha un'attività che non può mandare avanti per le restrizioni. Ma che cosa dobbiamo fare? Dobbiamo permettere al virus di circolare liberamente. Già circola liberamente nonostante le precauzioni. Figuriamoci se non prendiamo precauzioni. Il problema è che molti pensano che il virus non c'è ed è tutta un'invenzione. Ma non è così. Il virus c'è eccome.

Ciao
anto_netti







Scusa anto_netti.
Temo tu abbia sbagliato persona,perchè,ripeto anche a te,io non sono negazionista,perciò non nego chi sta male adesso e chi lo è stato in passato. Così come non nego che esista il coronavirus. Ma sai cosa nego? Che in tutta questa storia vi sia della buona fede da parte di chi non è stato capace di gestire l'emergenza. Poi per quanto mi riguarda sei libero di dissentire,anzi,ne sono certo. Ma una cosa permettimela.Te lo ribadisco,le mascherine sono inutili e dannose,non perchè lo dico io ma perchè diversi studi lo dimostrano.
Il governo non ama privarci di qualcosa? Ne sei certo? La privazione delle libertà fondamentali di ogni individuo è forse nulla? Il divieto di recarsi al lavoro è forse nulla? Il divieto di poter abbracciare i propri cari è forse nulla? Io ho quasi 60 anni.Ho un parente in casa con serie patologie polmonari,dunque non sono tanto felice di pensare che a questo mio caro è stata annullata una importantissima visita specialistica causa coronavirus. Sì caro anto_netti,perchè adesso le altre patologie sono scomparse in nome di una (pandemia?)che causerà più morti a motivo delle limitazioni forzate che comporta che del virus stesso. Qualcuno diceva:"Chi per tutelatre la propria salute rinuncia alla libertà(fondamentale)non merita nè l'una nè l'altra". Non condividerai quello che dico ma è lo stesso per me,e ti lascio volentieri l'ultima parola. Sempre che ci troviamo in tema di "discussioni libere". Saluti. [SM=g27987]
30/10/2020 19:09
 
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Re: Re: Re:
Aquila-58, 30/10/2020 18:51:




beh, credo proprio che i veri cristiani, invece, dovrebbero essere ubbidienti alle autorità costituite e seguire le disposizioni dell' autorità medesima, come dice Paolo, invece di mettersi a fare dialoghi interni divisivi.
Per il resto non commento, perchè non sono d' accordo con te SU NULLA e quindi preferisco glissare





E CHI TI DICE CHE DA PARTE MIA NON SIA COSì?
Penso che tu dia dei giudizi precipitosi.
Hai la pretesa di essere VERO CRISTIANO? Sono contento per te. Ma non sarò certo io a dirti se sei vero cristiano oppure no,pertanto sei pregato di avere un minimo di rispetto anche se non mi reputi tale.


30/10/2020 19:17
 
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Re: Re: Re: Re:
Gioele.c, 30/10/2020 19:09:




E CHI TI DICE CHE DA PARTE MIA NON SIA COSì?
Penso che tu dia dei giudizi precipitosi.
Hai la pretesa di essere VERO CRISTIANO? Sono contento per te. Ma non sarò certo io a dirti se sei vero cristiano oppure no,pertanto sei pregato di avere un minimo di rispetto anche se non mi reputi tale.






calma!
Ma scusa, io non ho detto che io sono un vero cristiano e tu no.
Ho detto che noi cristiani testimoni di Geova siamo veri cristiani, quindi non facciamo dibattiti divisivi tra noi (puoi smentirmi con le Scritture?) e obbediamo alle autorità superiori
E le autorità superiori - giustamente - hanno disposto l' uso delle mascherine per fermare la diffusione del virus e per rispetto per gli altri...

[Modificato da Aquila-58 30/10/2020 19:20]
30/10/2020 19:29
 
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Caro Gioele,

questo forum è in linea con le disposizioni attuali governative per quanto riguarda questo argomento. Se a te non va di mettere le mascherine, sono fatti tuoi, ma non ti è concesso di usare il nostro forum per divulgare informazioni discordanti da quelle governative in fatto di prevenzione e salute sul tema covid-19

Abbiamo capito il tuo punto di vista, adesso puoi voltare pagina

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Testimoni di Geova Online Forum

www.TdGonline.it
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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
30/10/2020 20:54
 
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crescita esponenziale
La conclusione di un articolo a firma di Stefano Mancuso su Repubblica di Oggi

rep.repubblica.it/pwa/commento/2020/10/29/news/covid-19_il_rompicapo_esponenziale-272309167/?ref=RHTP-BC-I271771713-...

“[.........]Vi lascio con un drammatico rompicapo esponenziale: se il numero totale di ricoverati in terapia intensiva raddoppia ogni settimana così che la prima settimana ci sono 100 pazienti, la seconda settimana 200, la terza 400 e così via con una progressione tale che in 7 settimane non ci saranno più posti disponibili, quante settimane ci vorranno per occupare la metà dei posti? Ci siete arrivati? La risposta è 6 settimane, inoltre dopo 3 settimane i posti occupati sarebbero meno del 10% dei disponibili. Non è intuitivo. È questo il subdolo pericolo dei fenomeni esponenziali: tutto sembra funzionare perfettamente fin quando, di colpo, nulla funziona più. È il medesimo motivo per cui nello stesso momento si trovano persone molto preoccupate come Giorgio Parisi e tanti altri che, invece, non riescono neanche a immaginare il motivo di tanta preoccupazione. Io non avrei dubbi su chi ascoltare.”
30/10/2020 21:14
 
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Il Messaggio è stato ritenuto non adatto e quindi censurato dai moderatori.
31/10/2020 06:30
 
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Ricerca su Repubblica 29 Ottobre

Lattoferrina contro i virus".

Senza arrivare a parlare di cura contro il Covid, per l'uso della lattoferrina esisterebbe, secondo Maria Lorella Giannì, che insegna pediatria all'università di Milano ed è specializzata nelle proprietà del latte materno. "La lattoferrina è una delle molecole del latte che chiamiamo bioattive e che hanno tra l'altro la proprietà di modulare il sistema immunitario. Giovano un ruolo nello spegnere la reazione infiammatoria, abbassandone l'intensità. E sappiamo che l'eccesso di risposta infiammatoria è uno dei problemi delle forme severe di Covid".


Da altra fonte

Lo studio sulla lattoferrina e il covid esiste e i risultati ottenuti possono suggerire che la cura funzioni, ma i pazienti sottoposti a questo trattamento sono stati troppo pochi e sono necessari ulteriori approfondimenti. La necessità di ulteriori ricerche è stata, inoltre, chiarita da uno degli autori della ricerca, Stefano Di Girolamo, responsabile dell’unità di Otorinolaringoiatria del Policlinico Tor Vergata Centro Covid 4. Il 28 luglio 2020, Di Girolamo spiegava in un’intervista al Messaggero che “dal punto di vista clinico, i risultati fin’ora sono molto incoraggianti ma abbiamo bisogno di continuare per avere dei dati statistici ed evidenze ulteriori[…] E’ una sostanza che facilita l’azione immunologica, da sola non può sconfiggere il virus, ma è capace di rendergli l’ambiente meno ospitale”. La ricercatrice Campione, conclude una delle interviste, sottolineando: “Usciremo da questo incubo solo con il vaccino e il vaccino è la strada maestra per sconfiggere il Covid-19″.
____________________________________

Ma va? E senza la risposta immunologica a cosa servirebbe mai il vaccini? A niente.
31/10/2020 07:42
 
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31/10/2020 08:51
 
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La notizia di questa sostanza che parrebbe contrastare il virus, non è farlocca...ma è solo l'inizio di un percorso di sperimentazione come tante altre che che si sono fatte..

Molte strade si sono provate in questi mesi e tante si sono abbandonate...il futuro dirà se la lattoferrina sarà utile o meno.

nel frattempo prudenza è d'obbligo
31/10/2020 09:34
 
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Re: Re:
Gioele.c, 30/10/2020 19:04:



Scusa anto_netti.
Temo tu abbia sbagliato persona,perchè,ripeto anche a te,io non sono negazionista,perciò non nego chi sta male adesso e chi lo è stato in passato. Così come non nego che esista il coronavirus. Ma sai cosa nego? Che in tutta questa storia vi sia della buona fede da parte di chi non è stato capace di gestire l'emergenza. Poi per quanto mi riguarda sei libero di dissentire,anzi,ne sono certo. Ma una cosa permettimela.Te lo ribadisco,le mascherine sono inutili e dannose,non perchè lo dico io ma perchè diversi studi lo dimostrano.
Il governo non ama privarci di qualcosa? Ne sei certo? La privazione delle libertà fondamentali di ogni individuo è forse nulla? Il divieto di recarsi al lavoro è forse nulla? Il divieto di poter abbracciare i propri cari è forse nulla? Io ho quasi 60 anni.Ho un parente in casa con serie patologie polmonari,dunque non sono tanto felice di pensare che a questo mio caro è stata annullata una importantissima visita specialistica causa coronavirus. Sì caro anto_netti,perchè adesso le altre patologie sono scomparse in nome di una (pandemia?)che causerà più morti a motivo delle limitazioni forzate che comporta che del virus stesso. Qualcuno diceva:"Chi per tutelatre la propria salute rinuncia alla libertà(fondamentale)non merita nè l'una nè l'altra". Non condividerai quello che dico ma è lo stesso per me,e ti lascio volentieri l'ultima parola. Sempre che ci troviamo in tema di "discussioni libere". Saluti. [SM=g27987]




Caro Giole

Se rileggi bene il post esso non era diretto a te e né ho quotato ciò che tu dicevi. Ma era diretto ai ragionamenti tipo negazionista. O ragionamenti divisivi tra fratelli. Che bisognerebbe evitare.

Forse i governi non ce la raccontano giusta? Può darsi. Ma veramente pensi che i governi hanno interesse a fermare l'economia? A che scopo? Ma se il virus si diffonde esponenzialmente. E' chiaro che non c'è altra scelta che limitare le relazioni sociali. Perché il virus siamo noi. Siamo noi che ce lo trasmettiamo.

Anch'io inizialmente facevo ragionamenti divisivi. Perché sospettavo che il virus fosse stato creato in laboratorio. Per distruggere l'economia. Ma a chi sarebbe andato a vantaggio? Visto che il virus è presente in ogni nazione? Ma poi ho capito che nessuna nazione ne avrebbe tratto vantaggio. Al limite potrebbe essere stato creato in laboratorio per creare vaccini. E sfuggito al controllo. Ma non lo sappiamo.

Quindi in conclusione è meglio non porsi queste domande e mandare avanti ragionamenti divisivi.

Le mascherine? Sono anni e anni che i medici usano le mascherine. I cinesi le usano in qualsiasi epidemia. Tanto è vero che sono quelli che hanno affrontato meglio di tutti la pandemia. Sono a contagi zero adesso. Di tutti questi non ho sentito mai dire di nessuno che si sia ammalato per la mascherina.

Ci sono quelli che dicono che le mascherine portano addirittura i tumori. O tanti altri tipi di malattie. Ma per me fanno parte di quella categoria di persone che vogliono solo fare confusione nel gran calderone di notizie. Delle quali solo poche dicono il vero.
E' vero c'è tanta confusione. Ma non ci resta che ubbidire alla nostra organizzazione e alle autorità.

Ciao
anto_netti
31/10/2020 09:35
 
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Re:
Giandujotta.50, 31/10/2020 08:51 a. m.:

La notizia di questa sostanza che parrebbe contrastare il virus, non è farlocca...ma è solo l'inizio di un percorso di sperimentazione come tante altre che che si sono fatte..

Molte strade si sono provate in questi mesi e tante si sono abbandonate...il futuro dirà se la lattoferrina sarà utile o meno.

nel frattempo prudenza è d'obbligo



Non siamo propriamente di fronte a una bufala perché rendere non ospital il virus ti salva se non dall infezione ma come fatto notare aiuta il recupero, se poi l integriamo con la quercitina, la eparina e altro, diventa pure un ottimo coadiuvante x guarire o non ammalarsi, ma lo sappiamo quando vai dal medici e ti inbottisce di cortisone e antibiotici non ti prescrive quasi mai gli indispensabili integratori , poi quando ci ritorni cadavere con la pelle che sanguina a primo sgraffio banale,ematomi, lo fanno.
31/10/2020 15:41
 
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I due errori che stiamo commettendo sulla pandemia

La ricerca di un capro espiatorio. La tendenza a fornire soluzioni semplici a problemi complessi. Solo se ridurremo questi atteggiamenti potremo contribuire al contenimento del virus

Siamo di nuovo là, e ci stiamo male. Ogni giorno in attesa di quelle decisioni che, rallentando le interazioni sociali ed il sistema economico, speriamo possano contenere la pandemia. Decisioni complesse, dettagliate in lunghe disposizioni normative a livello nazionale, regionale o anche comunale.Tutti preferiremmo, invece, che si adottassero soluzioni semplici, ma proprio per questo dobbiamo evitare di incorrere in due tipi di errore.

Il primo tipo di errore è quello già dipinto da Manzoni: la ricerca di un capro espiatorio. Durante le varie fasi dell'epidemia ne abbiamo trovati diversi. I cinesi, i runner, gli immigrati sui barconi, i giovani che si affollano nell'ora della movida, i continentali che invadono un'isola. Tutti potenziali portatori e diffusori di virus, e quindi facili colpevoli. Magari in qualche caso l'idea dell'untore è anche epidemiologicamente plausibile, poiché il virus si diffonde attraverso i contatti sociali. Quello manzoniano è però un errore ovvio. Innanzitutto, perché si presta a strumentalizzazioni che creano ulteriori danni ad un tessuto politico-sociale già indebolito. Ad esempio, quando Trump parla di "virus cinese", l'uso che fa del Covid-19 è totalmente politico, favorendo uno spostamento della responsabilità da sestesso verso il capro espiatorio, e versando benzina sul fuoco del razzismo. Poi, perché derivare misure politiche partendo dal riconoscimento di un capro espiatorio è poco utile, o dannoso, in una fase in cui la diffusione avviene in più modi.

Il secondo errore è forse più rischioso: quello dell'esperto troppo sicuro di sé, come si dice in inglese overconfident. L'overconfident fornisce una soluzione semplice, tale da sembrare ovvia, al complesso problema del contenimento della pandemia. I rischi qui sono maggiori perché la soluzionesemplice è proposta da scienziati, ricercatori che hanno credibilità. Gli scienziati sono portati a utilizzare le conoscenze specialistiche di cui sono in possesso senza considerare quelle di altri specialisti e a ragionare attraverso legami di causa-effetto semplificati, che danno origine alla magica soluzione anti-pandemia. Un esempio di soluzione semplice di questi giorni, già apparso durante la prima ondata, è la separazione tra classi di età diverse.

Coronavirus, lo studio dell'Ispi: isolare subito gli anziani può salvare migliaia di vite


Se potessimo separare ad esempio gli under 60, da lasciare a lavorare e studiare, dagli over 60, potremmo contenere l'epidemia evitando il lockdown generalizzato che nessuno desidera. Semplice, no? Proprio per questo non funziona. Le due classi di età non sono separabili, in particolare in Italia dove la convivenza tra generazioni è forte, e comunque non è possibile garantire una separazione assoluta "a bolle" tra fasce di età - come mostrano i casi di piccole isole, facilmente invase dall'epidemia quando anche un solo caso entra. L'idea, fondata, che i contatti tra persone di età diverse contribuiscano alla diffusione dell'epidemia, rimane vera. Ma portare i contatti fuori dalla famiglia tra fasce di età a zero, senza un lockdown generale, è praticamente impossibile.

Cosa fare allora? Accettare che risposte efficaci ad un problema complesso come il contenimento della seconda ondata del Covid-19 siano anch'esse complesse e a più dimensioni, magari da modificare nel corso dei giorni. Bisogna che i vertici politici lo spieghino in modo onesto, e che gli esperti smettano di proporre le soluzioni magiche (almeno fino al vaccino, che porrà comunque altri problemi complessi). Per assicurare che le risposte politiche complesse abbiano basi solide, è fondamentale che i modelli epidemiologici e i dati siano resi pubblici e accessibili, anche nei loro aggiornamenti quotidiani.

Gli esperti potrebbero così contribuire, unendosi in rete, a verificarli in modo indipendente, modificarli e magari anche a migliorarli come insegna l'approccio open. Solo così minimizzeremo il rischio di errori tragici, aumentando la trasparenza, l'accettabilità e l'impatto delle misure di contenimento della seconda ondata di Covid-19.

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01/11/2020 14:32
 
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A scuola e sui mezzi pubblici: così il coronavirus si trasmette per via aerea negli spazi chiusi

Gli spazi chiusi, affollati e con un tempo di permanenza prolungato sono i più pericolosi per la diffusione del virus. La ventilazione ha un ruolo cruciale per ridurre i rischi e sui mezzi pubblici c’è
di Cristina Marrone


A scuola e sui mezzi pubblici: così il coronavirus si trasmette per via aerea negli spazi chiusi


Perché si sta parlando molto si trasmissione vie aerosol?

Covid-19 non è contagioso come il morbillo ma si stanno moltiplicando studi e varie prove che confermano come la trasmissione del nuovo coronavirus avvenga non solo attraverso i droplets (goccioline pesanti che a causa di una dimensione maggiore, precipitano a terra per forza di gravità entro i due metri) ma anche attraverso minuscole goccioline (aerosol) esalate dalle persone infette quando tossiscono o starnutiscono ma soprattutto quando parlano, cantano, gridano, respirano. Inoltre studi recenti suggeriscono che gli aerosol possono muoversi di diversi metri e riempire una stanza per lunghi periodi mantenendo una carica di infettività elevata. Distanziamento e mascherine difendono dalle goccioline più grandi e sono indispensabili per questa modalità di contagio ma da soli non bastano per contrastare la trasmissione per via aerea.

Quali sono i luoghi in cui si diffonde più facilmente il coronavirus?

«I luoghi critici sono gli ambienti chiusi di dimensioni ridotte e con limitata ventilazione, soprattutto con un tempo di permanenza elevato» ricorda Giorgio Buonanno, professore ordinario di Fisica tecnica ambientale all’Università degli Studi di Cassino e alla Queensland University of Technology di Brisbane (Australia). Si è visto infatti in numerosi studi in tutto il mondo che Sars-CoV-2 si diffonde soprattutto in quegli ambienti chiusi dove si riuniscono molte persone: matrimoni, chiese, palestre, ristoranti, mezzi pubblici, cori, bar, mattatoi, carceri, feste soprattutto quando si parla ad alta voce o si canta senza mascherina.

Che cosa può succedere con la stagione fredda?

Ora che si va incontro alla stagione invernale i rischi di contagio, anche per via aerea aumentano (proprio come con l’influenza e gli altri virus respiratori) perché si trascorre più tempo al chiuso e la concentrazione di particelle infettive aumenta senza la presenza di un’adeguata ventilazione. È ipotizzabile che la scorsa estate in Italia la diffusione del virus, dopo l’effetto del lungo lockdown, sia rallentata sia per il maggior tempo trascorso all’aria aperta che per la maggiore ventilazione negli ambienti chiusi con le finestre aperte. In questo modo la modalità di trasmissione per via aerea è stata arginata.

Che cosa si intende per ventilazione?

In un’aula scolastica di medie dimensioni è possibile ricambiare completamente l’aria aprendo le finestre (areazione) in 10-20 minuti ma con la stagione fredda non è sempre fattibile. L’ideale sarebbe agire con impianti di ventilazione meccanica controllata: nel caso di ricircolo è consigliato l’utilizzo di filtri HEPA. Quando la ventilazione meccanica non è attuabile perché richiede importanti lavori di ristrutturazione si può pensare a purificatori d’aria portatili che possono essere spostati in vari ambienti.

Tutti gli infetti trasmettono allo stesso modo?

Secondo le stime di un numero sempre maggiore di studi gran parte delle persone infette potrebbe non contagiare nessuno. Uno studio di Hong Kong in cui sono stati tracciati i contatti è emerso che il 20% dei casi era responsabile dell’80% della trasmissione. Un’ altra ampia ricerca pubblicata su Science ha concluso che il 70% dei casi non era responsabile di nessun contagio mentre solo l’8% dei pazienti è risultato collegato al 60% delle nuove infezioni osservate evidenziando così il ruolo importante dei superdiffusori nella propagazione dell’epidemia . Già all’inizio della pandemia la ricerca aveva dimostrato che tra il 10 e il 20 per cento delle persone infette sono responsabili dell’80% della diffusione del coronavirus. Il problema è che un «superspreader» non è in alcun modo riconoscibile ma se si trova al posto sbagliato nel momento sbagliato darà origine a focolai importanti. Quel che si può fare è evitare che si verifichino «eventi superdiffusori», cioé tutte quelle attività che facilitano la diffusione del contagio.

Che cosa succede se in uno spazio chiuso come un’aula scolastica c’è un positivo?

I rischi aumentano quando è il docente a essere infetto perché parla più a lungo e ad alta voce per essere ascoltato, quindi emette 100 volte di più rispetto alla normale respirazione. Un potenziale alunno malato a confronto parla molto sporadicamente ed è decisamente meno pericoloso. Se in una classe di 150 metri cubi 25 studenti passassero 5 ore con un docente malato che spiega per due ore, senza prendere nessuna misura di precauzione contro gli aerosol, potrebbero contagiarsi fino a 12 studenti. Ogni singolo individuo avrebbe la possibilità di infettarsi pari al 15%. «Per avere un R0 accettabile, cioé inferiore a 1 in quella stanza potrebbero stare solo due studenti» spiega Buonanno.

Si può ridurre il rischio di contagio per via aerea in classe?

L’Università di Cassino ha pubblicato un tool per la stima del rischio di contagio per trasmissione aerea di Sars-CoV2 in ambienti chiusi. «Se tutti indossassero le mascherine si potrebbero contagiare al massimo 7 studenti (5 in meno della situazione base) e in quella stanza, sempre per avere un R0 inferiore a 1 potrebbero rimanere 3 persone mentre il rischio individuale di contagio si dimezzerebbe. Con la ventilazione forzata (un ricambio totale d’aria ogni 20 minuti) rischierebbero il contagio solo 4 persone e per abbassare l’R0 sotto 1 in quelle condizioni potrebbero restare in classe 5 persone. A scuola fa ancora meglio della ventilazione forzata dotare i docenti di un microfono (così non sarebbero costretti a parlare ad alta voce): solo 1,4 persone rischierebbero il contagio e in quella stanza potrebbero restare 9 persone (con rischio individuale di infezione pari al 2,7%). Se mettiamo insieme tutti i dispositivi: mascherine, ventilazione forzata, microfono il numero massimo di persone contagiate in presenza di un insegnante infettivo scenderebbe drasticamente a 0,4 (meno di un contagio) e in quella stanza potrebbero soggiornare fino a 30 studenti mantenendo comunque un R0 inferiore a 1: solamente con tutte queste precauzioni si potrebbe controllare adeguatamente l’indice R0 mantenendolo al di sotto di 1.

È possibile stimare il rischio anche su un autobus?

A bordo di un autobus urbano, con 80 passeggeri, un ricambio d’aria all’ora (sui mezzi i ricambi d’aria sono in verità ancora più elevati), un tempo di permanenza di 30 minuti e soggetti in piedi che parlano, in presenza di un passeggero infetto si potrebbero contagiare al massimo 2 persone. Per abbassare R0 sotto 1 su quell’autobus potrebbero salire 54 persone. Indossando le mascherine il problema si abbatte: potrebbero essere contagiate al massimo 0,7 persone e il bus potrebbe ospitare fino a 107 passeggeri tenendo comunque R0 sotto 1. Può aiutare anche l’incremento della ventilazione forzata con un ricambio d’aria ogni 10 minuti: il risultato è simile a quello ottenuto indossando le mascherine. Se si adottano tutte le misure insieme il numero massimo di persone contagiate sarà 0,4 e a bordo potrebbero salire fino a 193 passeggeri. «I mezzi pubblici, a differenza da quello che si possa credere, non sono luoghi particolarmente rischiosi per la trasmissione via aerosol nel caso di tempi di esposizione contenuti» chiarisce Buonanno. Ma con i tassi di incidenza così elevati di questi giorni è facile che a bordo di un mezzo pubblico possa salire più di un individuo infetto, in tal caso i rischi raddoppiano e triplicano.

Distanziamento e mascherine allora non bastano?

«Distanziamento e mascherine sono una condizione necessaria (soprattutto per difendersi dai droplets, le goccioline più grandi e dal contagio a breve distanza) ma non sono sufficienti per il contagio per via aerea negli ambienti chiusi. Sappiamo oggi stimare le condizioni di ventilazione, affollamento e tempi di esposizione negli ambienti chiusi per gestire al meglio il rischio contagio ».

Fonte
[Modificato da Amalia 52 01/11/2020 14:33]
01/11/2020 15:29
 
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Re: A scuola e sui mezzi pubblici: così il coronavirus si trasmette per via aerea negli spazi chiusi
Amalia 52, 01/11/2020 14:32:


Gli spazi chiusi, affollati e con un tempo di permanenza prolungato sono i più pericolosi per la diffusione del virus. La ventilazione ha un ruolo cruciale per ridurre i rischi e sui mezzi pubblici c’è
di Cristina Marrone


A scuola e sui mezzi pubblici: così il coronavirus si trasmette per via aerea negli spazi chiusi


Perché si sta parlando molto si trasmissione vie aerosol?

Covid-19 non è contagioso come il morbillo ma si stanno moltiplicando studi e varie prove che confermano come la trasmissione del nuovo coronavirus avvenga non solo attraverso i droplets (goccioline pesanti che a causa di una dimensione maggiore, precipitano a terra per forza di gravità entro i due metri) ma anche attraverso minuscole goccioline (aerosol) esalate dalle persone infette quando tossiscono o starnutiscono ma soprattutto quando parlano, cantano, gridano, respirano. Inoltre studi recenti suggeriscono che gli aerosol possono muoversi di diversi metri e riempire una stanza per lunghi periodi mantenendo una carica di infettività elevata. Distanziamento e mascherine difendono dalle goccioline più grandi e sono indispensabili per questa modalità di contagio ma da soli non bastano per contrastare la trasmissione per via aerea.

Quali sono i luoghi in cui si diffonde più facilmente il coronavirus?

«I luoghi critici sono gli ambienti chiusi di dimensioni ridotte e con limitata ventilazione, soprattutto con un tempo di permanenza elevato» ricorda Giorgio Buonanno, professore ordinario di Fisica tecnica ambientale all’Università degli Studi di Cassino e alla Queensland University of Technology di Brisbane (Australia). Si è visto infatti in numerosi studi in tutto il mondo che Sars-CoV-2 si diffonde soprattutto in quegli ambienti chiusi dove si riuniscono molte persone: matrimoni, chiese, palestre, ristoranti, mezzi pubblici, cori, bar, mattatoi, carceri, feste soprattutto quando si parla ad alta voce o si canta senza mascherina.

Che cosa può succedere con la stagione fredda?

Ora che si va incontro alla stagione invernale i rischi di contagio, anche per via aerea aumentano (proprio come con l’influenza e gli altri virus respiratori) perché si trascorre più tempo al chiuso e la concentrazione di particelle infettive aumenta senza la presenza di un’adeguata ventilazione. È ipotizzabile che la scorsa estate in Italia la diffusione del virus, dopo l’effetto del lungo lockdown, sia rallentata sia per il maggior tempo trascorso all’aria aperta che per la maggiore ventilazione negli ambienti chiusi con le finestre aperte. In questo modo la modalità di trasmissione per via aerea è stata arginata.

Che cosa si intende per ventilazione?

In un’aula scolastica di medie dimensioni è possibile ricambiare completamente l’aria aprendo le finestre (areazione) in 10-20 minuti ma con la stagione fredda non è sempre fattibile. L’ideale sarebbe agire con impianti di ventilazione meccanica controllata: nel caso di ricircolo è consigliato l’utilizzo di filtri HEPA. Quando la ventilazione meccanica non è attuabile perché richiede importanti lavori di ristrutturazione si può pensare a purificatori d’aria portatili che possono essere spostati in vari ambienti.

Tutti gli infetti trasmettono allo stesso modo?

Secondo le stime di un numero sempre maggiore di studi gran parte delle persone infette potrebbe non contagiare nessuno. Uno studio di Hong Kong in cui sono stati tracciati i contatti è emerso che il 20% dei casi era responsabile dell’80% della trasmissione. Un’ altra ampia ricerca pubblicata su Science ha concluso che il 70% dei casi non era responsabile di nessun contagio mentre solo l’8% dei pazienti è risultato collegato al 60% delle nuove infezioni osservate evidenziando così il ruolo importante dei superdiffusori nella propagazione dell’epidemia . Già all’inizio della pandemia la ricerca aveva dimostrato che tra il 10 e il 20 per cento delle persone infette sono responsabili dell’80% della diffusione del coronavirus. Il problema è che un «superspreader» non è in alcun modo riconoscibile ma se si trova al posto sbagliato nel momento sbagliato darà origine a focolai importanti. Quel che si può fare è evitare che si verifichino «eventi superdiffusori», cioé tutte quelle attività che facilitano la diffusione del contagio.

Che cosa succede se in uno spazio chiuso come un’aula scolastica c’è un positivo?

I rischi aumentano quando è il docente a essere infetto perché parla più a lungo e ad alta voce per essere ascoltato, quindi emette 100 volte di più rispetto alla normale respirazione. Un potenziale alunno malato a confronto parla molto sporadicamente ed è decisamente meno pericoloso. Se in una classe di 150 metri cubi 25 studenti passassero 5 ore con un docente malato che spiega per due ore, senza prendere nessuna misura di precauzione contro gli aerosol, potrebbero contagiarsi fino a 12 studenti. Ogni singolo individuo avrebbe la possibilità di infettarsi pari al 15%. «Per avere un R0 accettabile, cioé inferiore a 1 in quella stanza potrebbero stare solo due studenti» spiega Buonanno.

Si può ridurre il rischio di contagio per via aerea in classe?

L’Università di Cassino ha pubblicato un tool per la stima del rischio di contagio per trasmissione aerea di Sars-CoV2 in ambienti chiusi. «Se tutti indossassero le mascherine si potrebbero contagiare al massimo 7 studenti (5 in meno della situazione base) e in quella stanza, sempre per avere un R0 inferiore a 1 potrebbero rimanere 3 persone mentre il rischio individuale di contagio si dimezzerebbe. Con la ventilazione forzata (un ricambio totale d’aria ogni 20 minuti) rischierebbero il contagio solo 4 persone e per abbassare l’R0 sotto 1 in quelle condizioni potrebbero restare in classe 5 persone. A scuola fa ancora meglio della ventilazione forzata dotare i docenti di un microfono (così non sarebbero costretti a parlare ad alta voce): solo 1,4 persone rischierebbero il contagio e in quella stanza potrebbero restare 9 persone (con rischio individuale di infezione pari al 2,7%). Se mettiamo insieme tutti i dispositivi: mascherine, ventilazione forzata, microfono il numero massimo di persone contagiate in presenza di un insegnante infettivo scenderebbe drasticamente a 0,4 (meno di un contagio) e in quella stanza potrebbero soggiornare fino a 30 studenti mantenendo comunque un R0 inferiore a 1: solamente con tutte queste precauzioni si potrebbe controllare adeguatamente l’indice R0 mantenendolo al di sotto di 1.

È possibile stimare il rischio anche su un autobus?

A bordo di un autobus urbano, con 80 passeggeri, un ricambio d’aria all’ora (sui mezzi i ricambi d’aria sono in verità ancora più elevati), un tempo di permanenza di 30 minuti e soggetti in piedi che parlano, in presenza di un passeggero infetto si potrebbero contagiare al massimo 2 persone. Per abbassare R0 sotto 1 su quell’autobus potrebbero salire 54 persone. Indossando le mascherine il problema si abbatte: potrebbero essere contagiate al massimo 0,7 persone e il bus potrebbe ospitare fino a 107 passeggeri tenendo comunque R0 sotto 1. Può aiutare anche l’incremento della ventilazione forzata con un ricambio d’aria ogni 10 minuti: il risultato è simile a quello ottenuto indossando le mascherine. Se si adottano tutte le misure insieme il numero massimo di persone contagiate sarà 0,4 e a bordo potrebbero salire fino a 193 passeggeri. «I mezzi pubblici, a differenza da quello che si possa credere, non sono luoghi particolarmente rischiosi per la trasmissione via aerosol nel caso di tempi di esposizione contenuti» chiarisce Buonanno. Ma con i tassi di incidenza così elevati di questi giorni è facile che a bordo di un mezzo pubblico possa salire più di un individuo infetto, in tal caso i rischi raddoppiano e triplicano.

Distanziamento e mascherine allora non bastano?

«Distanziamento e mascherine sono una condizione necessaria (soprattutto per difendersi dai droplets, le goccioline più grandi e dal contagio a breve distanza) ma non sono sufficienti per il contagio per via aerea negli ambienti chiusi. Sappiamo oggi stimare le condizioni di ventilazione, affollamento e tempi di esposizione negli ambienti chiusi per gestire al meglio il rischio contagio ».

Fonte



conta la carica batterica , gli aerosol al massimo potrebbero servire come un vaccino .

[Modificato da geremia60(2019) 01/11/2020 15:30]
01/11/2020 18:23
 
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Re: Cosa sta facendo il Canada contro il Covid-19? La mappa rivela l'impressionante differenza con gli Usa
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Simon
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Pubblicato il
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Re: Statale di Milano, quattro ricercatrici inventano un nuovo test per il coronavirus
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