Caro Rodolfo,
A riguardo ti rispondo che se il fratello è debole è un problema suo non mio, se cade in tentazione di certo non è responsabilità mia interessarmene, per come la penso io
Non è proprio questo il pensiero cristiano... Paolo in Romani 15,1 dice: "Noi che siamo forti dobbiamo portare le debolezze di quelli che non sono forti, e non far piacere a noi stessi". Spesso basta poco per aiutare chi ha la coscienza più debole, non è richiesto che facciamo grandi sacrifici. Paolo va ancora più avanti e in 1 Corinti dice: "Ma non sarà il cibo ad avvicinarci a Dio; se non mangiamo non ci rimettiamo, e se mangiamo non ci guadagniamo. State attenti, però, che questo vostro diritto non diventi in qualche modo un ostacolo per chi è debole". Al cibo sostituisci iljeans o la cravatta che non ti piace. Se mettere la cravatta può servire a qualcuno d'altra parte non ti toglie nulla, cosa ci perdi a mettere una cravatta se non forse l'idea un po' ingenua di non sottostare a nessuna regola?
Io come ripeto so di esser in linea ai 10 comandamenti, tutto il resto non mi interessa
I 10 comandamenti non sono più in vigore, con Cristo prevale la legge dell'amore. Dovremmo ragionare sempre in termini di amore per il nostro prossimo. Comunque dubito che qualcuno possa "inciampare" perché ti metti i jeans in sala, diverso è rappresentare l'organizzazione, in quel caso ti presenti non come Rodolfo ma come ministro dei testimoni di Geova e dunque è
giusto che segui un abbigliamento più formale, secondo me.
Shalom