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Error creatività.exe ha smesso di funzionare

Ultimo Aggiornamento: 23/02/2020 11:59
Autore
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Post: 164
Utente Junior
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17/12/2019 11:57
 
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Non sono mai stata un'autrice vulcanica. Nella mia "carriera" mi sono dedicata a fanfiction di un solo capitolo, non avendo né la capacità né le idee per cimentarmi in una long. Il massimo a cui sono arrivata è una raccolta di one-shot e flashfic che in data odierna conta la bellezza di 8 capitoli. Sono però molto affezionata ai miei lavori e ho tratto grande sollievo dall'attività di scrittura. Il problema è che negli ultimi anni mi sono presa pause molto lunghe, perché assorbita dall'università. Non che non avessi tempo libero, ma quando mi mettevo a sedere di fronte al computer dopo lo studio nel cervello avevo solo balle di fieno che rotolavano e rumore di grilli. Ora che mi sono laureata (viva me, anche se devo continuare a studiare più di prima), pensavo che sarei riuscita a dedicarmi di più a questo passatempo. Invece ho scritto poco e, credo, anche male (non sono mai stata chissà quale talento, però una volta ero un po' più abile). Di idee ne ho poche e non riesco a svilupparle. Non vorrei abbandonare del tutto un'attività che mi piace così tanto, ma la mia creatività deve essere partita senza usarmi la cortesia di lasciarmi il recapito del suo nuovo domicilio. Avete mai avuto esperienze simili? Consigli?
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Post: 1.047
Utente Veteran
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29/12/2019 22:44
 
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Credo che potresti cercare qualche corrispondente con interessi comuni che ti stimoli. Magari qualcuno che proponga un problema tipo 'Come si potrebbe fa funzionare una storia così?' oppure 'Quale potrebbe essere il background di un personaggio cosi...'.
Post: 11
Utente Junior
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22/02/2020 12:02
 
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Ciao. Il veder affrontare questo genere di tematica mi fa sempre sorridere; un po' come quando in facoltà, i tuoi colleghi piangono lacrime di coccodrillo e pubblicano stati sui social sulla loro disastrosa carriera universitaria; ma quando li interroghi sulla loro situazione effettiva, su quanti esami hanno dato e quanto manchi loro per le lauree, stanno infinitamente meglio di te, che zitto zitto, non pensi ad altro che metterti sui libri e sbatterci la testa sopra. Il fatto di non avere ispirazione nello scrivere è un po' la stessa cosa: tutti hanno questa difficoltà, ma in realtà hanno scritto o scrivono dei romanzi. Non sto dicendo che sia il tuo caso; né ti sto dando dell'ipocrita. Non posso saperlo; non ti conosco. Voglio solo dire che ho il suo stesso problema, e tale premessa altro non è che l'argomentazione della veridicità del suddetto, tanto che sul sito ho solo 2 oneshot di numero. Sulla rete non esiste il "tono", non essendoci il parlato e non essendoci noi fisicamente. Preciso pertanto che il mio tono nelle righe che hai appena letto non è per nulla inquisitorio/irrisorio, bensì affabile e se vogliamo, avente un velo di sconforto.

Non riesco a elaborare trame, non riesco a formulare nuovi personaggi o caratterizzare quelli esistenti che già conosco. O meglio, riesco a farlo, ma in pochissime righe. Troppe, poche. Ne consegue che non so nemmeno io come ovviare a questo tipo di problematica. Mi rendo anche conto che forse, è una questione di "ridondanza". Cerco di spiegarmi:
quando guardo una serie tv o leggo un libro, mi rendo conto che la trama viene portata avanti da diversi accadimenti che allungano il brodo e creano intrecci. Io, questo tipo di accadimenti, non riesco a elaborarli, e se lo faccio, mi risultano troppo banali. Mi scoccio addirittura a scriverli, per quanto siano invece fondamentali per la stesura di un vero racconto.
Ecco quindi che il processo "creatività.exe" va in sovraccarico, perché le variabili sono troppe, infinite. Puoi anche avere una bella idea creativa, ma devi anche fare in modo di elaborare gli "accadimenti", i "filler", o la storia finisce dopo due capitoli.
"La principessa viene rapita, 1, e viene salvata dal principe, 2. Fine".
Invece, nel mezzo va elaborato anche altro: "il principe che cade da cavallo e si frattura la clavicola, venendo poi aiutato dagli elfi dei boschi". Vedi? So già che non scriverei mai una storia del genere anche se il principe fosse il personaggio meglio caratterizzato di questo mondo. Che devo fare? Farlo andare e venire dal castello del drago?

Ma non solo.

Personalmente, se descrivo un combattimento, mi scoccia a scriverne un altro in un'altra storia, e se mi annoio io stesso, scrivo male. Ecco quindi che se scrivo una ff in cui c'è un combattimento, non lo farò mai una seconda volta, e qualsiasi idea futura concernente un combattimento dovrà o esser accantonata o sovrascrivere una esistente se formulata meglio. "Creatività.exe" va in sovraccarico, quindi, perché deve elaborare altre cose all'infuori di quelle che hai già scritto, e se hai scritto già molto nella tua carriera, il processo smette "inesorabilmente di funzionare".

La soluzione? Penso sia davvero l'ultima persona che potrebbe aiutarti, alla luce di tutto questo; non so nemmeno io stesso perché ho scritto tutto questo senza proporti nulla che potrebbe aiutarti ahaha scusami ^^"
[Modificato da Sandro96 22/02/2020 12:07]
Post: 435
Utente Senior
OFFLINE
23/02/2020 11:59
 
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Be', ragazzi, non so voi, ma per ora a me non mi paga nessuno per scrivere. Lo faccio perché mi diverte. Le cose descritte qui sembrano essere, più che mancanza di creatività, di voglia. Se non vogliamo non siamo obbligati a scrivere per forza :)

Allo stesso modo, non è obbligatorio scrivere romanzi e storie lunghe. Ci sono scrittori di grandissimo successo che hanno scritto solo racconti o quasi; Conan Doyle scrisse solo tre romanzi e un oceano di racconti; H.P. Lovecraft scrisse solo un romanzo molto breve, le Montagne della Follia, e poi solo racconti. Si possono fare molti esempi. Chi scrive solo racconti non è inferiore a chi scrive romanzi, e scrivere storie lunghe non dovrebbe essere una decisione a priori, quanto un'esigenza: la storia che voglio raccontare richiede necessariamente lo spazio di un romanzo per essere raccontata.

Mai accàunt end mai stories! Engioi.

"Il mio regno è il deserto. Ed esso è anche la mia opera. Ovunque io giri lo sguardo, tutto ciò che mi sta intorno deve trasformarsi in deserto. Lo porto in me. Sono fatto di fuoco micidiale. Come potrebbe essermi destinata sorte diversa dall'eterna solitudine?"
(Michael Ende, "La Storia Infinita")



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