Dobbiamo vedere l'importanza, che è il parametro principale per la grandezza. L'abilità fa vedere chi è il migliore, e in ogni caso non ci sarebbe molto da discutere. Ormai è una cosa sdoganata da tutti, tranne forse dai seguaci di Colosso: i match da 6 di Hogan in tutta la sua carriera si contano sulle dita di una mano. E questo dovrebbe far pensare, se lo scopo dello sport – entertainment è proprio quello di divertire, perché il suo simbolo non diverte manco per un cazzo, ma ha sempre fatto tutti i match in meno di un quarto d'ora perché quando andava oltre diventava soporifero?
Ci sarà chi risponderà che nei match di Hogan non è importante il work – rate ma conta l’emozione e il rapporto con il pubblico. Ma io di work – rate non ne ho neanche parlato, parlo di qualità
Passiamo all'importanza, Hogan è il simbolo del cambiamento del wrestling americano. Come diceva un utente molto esperto:
Colosso:
Anche la più comune e banale persona al mondo conosce Hogan.
Che magari è un po' estremizzata, ma fa capire il concetto.
Il wrestling americano negli anni ’70 era una merda, essenzialmente ([non che negli anni ’80 diventi chissà che)]. Ed è il cambiamento di quest'epoca che mette le basi della futura, e le uniche figure moderne che si possono accostare ad Hogan per questo sono quelle di Inoki e Baba per quello che hanno fatto nel puroresu. Non parlo di El Santo perché è più un personaggio mitologico, restano solo i suoi film praticamente
Il caso di Inoki e Baba però è diverso da quello di Hulk. Loro due, negli anni '60 che hanno passato in JWA, hanno maturato una loro idea del wrestling, e nel 1972, anno rivoluzionario del puroresu, fondano le loro rispettive federazioni: NJPW e AJPW. Che hanno nomi simili, ma modi di fare wrestling completamente diversi: torneranno progressivamente simili solo dopo la morte di Baba e nascita della NOAH. Inoki e Baba, fondatori e booker delle loro rispettive federazioni, avevano delle idee di wrestling precise, e si sono dati da fare per renderle al meglio, prima di persona e poi attraverso gli altri top wrestler. Non a caso, quando la NJPW era diventata troppo diversa dalla sua idea originale (oltre a vari altri problemi), Inoki arriva a distaccarsi completamente e nel 2007 fonda la sua nuova federazione, la IGF, che rispecchia la sua vera idea di wrestling, molto più vicina allo shootfighting che al wrestling americano
Hogan non fa nulla di tutto questo. Anche lui aveva lottato in America e in Giappone ed era stato allenato proprio da un giapponese, Hiro Matsuda, a sua volta studente di Karl Gotch; ma più che altro si adattava allo stile di dove lottava. Un'idea di wrestling non ce l'ha mai avuta: ce l'aveva Vince McMahon al suo posto. Ora non voglio arrivare alla metafora di Hogan burattino nelle mani di Vince; ma ecco, renderebbe abbastanza l’idea. Molti fanno l'obiezione che al posto di Hogan non ci sarebbe potuto essere nessun altro, magari con post senza contenuto che a fine anno fanno vincere l'UOTY. Ma se si pensa bene, alla fine qualche nome viene in mente: d'altronde lo stesso Hogan ha avuto la fortuna di nascere in quel periodo. Un Cena al suo posto non avrebbe avuto lo stesso successo? E un The Rock? Pensiamo invece ad un Hogan che avesse debuttato nell'Attitude o nella PG Era.
Con questo non voglio ridimensionare la figura Hogan che ha trasceso il wrestling ed è diventato il simbolo dello stesso, allargandosi anche al cinema, alla musica e alla televisione. Certo i suoi film non sono dei capolavori; ma neanche quelli di El Santo se è per questo.
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Tornando al discorso di prima, ne ricaviamo alla fine tre ruoli separati: McMahon è il regista, Terry Bollea l'attore e Hogan il personaggio, creazione dello stesso Vince, attraverso il quale è riuscito a cambiare il wrestling mondiale. Bisogna sempre riconoscere a Terry Bollea la bravura nell'interpretazione di questo personaggio: ma anche se l'attore è quello che appare in prima persona, l'Oscar al miglior Film si consegna sempre al regista.