Boxe

Gli sport che amo incondizionatamente sono due: il tennis (Federer è la mia divinità) e la boxe (e qui scegliere è più dura).
Stanotte c'è stato il rematch più atteso dell'anno, dopo l'upset of the year di sei mesi fa, col bronzo di Riace Anthony Joshua che perdeva per ko contro lo sconosciuto (e grasso) Ruiz Jr. In quell'occasione lo sfidante, arrivato per caso al match visto che l'avversario previsto era un altro che era stato bloccato dall'antidoping, fece un match maiuscolo, di forza e potenza, mostrando un'agilità incredibile per il suo fisico obeso.
Mi aspettavo molto da questa sfida numero 2: la voglia di rivalsa di Joshua, un approccio serio di Ruiz Jr, che nei mesi scorsi aveva parlato dei chili persi per prepararsi al meglio a questa sfida che lo aveva fatto diventare ricco (20 milioni di dollari, la sua borsa), grande spettacolo.
Niente di tutto ciò: è stato uno degli incontri più brutti e noiosi a cui io abbia mai assistito, un match in cui i colpi andati a segno in dodici round saranno stati cinque a esagerare. Ruiz si è presentato sul ring, al contrario di quanto aveva annunciato, ancora più grasso. E questa volta appesantito oltre il proprio limite, tant'è che ha perso in agilità quello che incredibilmente era riuscito a fare pochi mesi fa. Più corto dell'avversario, ha cercato lo scambio ravvicinato per tutto il match, ma Joshua non è stato così scemo da accettarlo. E di fatto è scappato per tutto l'incontro, avvicinandosi solo per qualche fugace jab. Ha preso Ruiz due o tre volte in modo poderoso, ma quello, per lo meno, è rimasto l'eccellente incassatore della volta scorsa e non ha battuto ciglio. Per il resto nebbia: un Ruiz che a tratti fa cenno coi guantoni all'avversario di smetterla di scappare, di venire più sotto.
Joshua ha vinto ai punti, riprendendosi le tre cinture perse a sorpresa l'altra volta, ma non può sperare di fare un match così vergognoso anche con Tyson Fury o con quell'animale di Wilder o sarà distrutto. Nel mentre, un Ruiz che in fase di intervista post match dichiari che ha perso per i sei kg in più accumulati e pretenda la terza sfida per dimostrare che si allenerà meglio è di una tristezza pazzesca e torni pure da McDonald's a ingozzarsi come un tacchino.

A me piace un altro tipo di pugilato, che in questi anni stanno esprimendo più che altro classi inferiori di peso: Usik, Lomachenko, Canelo, GGG e il vecchio Pacquiao.
Mi entusiasma a tratti quel pazzo di Fury, ma dopo esser sbarcato nel carrozzone del wrestling il mese scorso ha screditato se stesso.

Te la dico sostanzialmente da profano, quale sono. La boxe è per molti versi uno sport arcaico, violento, uno sport che viene da tempi nei quali la vita aveva un valore relativo. Oggi ci sono mille paletti, mille salvaguardie - che non hanno eliminato del tutto i rischi, né ovviamente la violenza, ma che hanno addomesticato in qualche modo il pugilato. Non so neppure se i campioni di oggi avrebbero la struttura mentale (non fisica) per sostenere uno scontro con i vari Marciano, Liston, Frazier, Robinson che si allenassero con le metodiche di oggi. Figuriamoci con Louis o Dempsey.

V.

In effetti anche quest'anno sono morti diversi pugili (ho letto almeno di quattro decessi). Non può non essere rischioso. E molte volte, invece, gli effetti collaterali li vedi dopo decenni: malattie degenerative e rimbambimento sono una costante, specie per quei pugili che hanno attaccato come pazzi, badando meno alla difesa.
Allo stesso tempo, non giova alla credibilità di questo glorioso sport neanche la sua organizzazione, ormai suddivisa da decenni in molteplici sigle e siglette che hanno consentito in più occasioni di fregiarsi del titolo di campione del mondo anche a gente che nelle classifiche WBA o WBC stava molto indietro. Ora per esser definito campione indiscusso devi possedere QUATTRO cinture: WBA, WBC, IBF e WBO. La IBO non è ancora riconosciuta dalle altre. Joshua ne ha tre su quattro e il match di ieri mi ha mostrato quanto sia poco convincente lo stesso.

La boxe però non è solo questo. È superamento dei propri limiti, è una via per l'uscita dal ghetto (in questo, entrambi gli sfidanti di ieri erano un esempio) fatta di fatica, sudore, gioie e cadute rovinose. L'epica di questo sport ben si presta al cinema, che nei suoi 120 anni di vita l'ha ripresentato spesso, e sovente ne sono uscite pellicole memorabili.
La boxe è uno sport controverso, con infiltrazioni mafiose e giudici alle volte indegni di questo nome, ma è uno sport esaltante, in cui si pongono a nudo le radici ferine dell'essere umano. Ho visto sfide segnate ribaltarsi per un pugno, perché a quei livelli, te ne basta davvero uno solo, se sei un peso massimo.
Io non riesco a non emozionarmi ed esaltarmi ancora dinnanzi al gesto atletico, alla classe, quando me la trovo dinnanzi. 😊

E per assurdo, magari provocatoriamente, ti dico che con il tennis ha diversi punti in comune: in entrambi gli sport, salvo match a senso unico, spesso in entrambi gli sport si assiste a momenti favorevoli ad ambo i contendenti e l'abbattimento delle difese psicologiche dell'avversario è un momento basilare per giungere alla vittoria. 😉

Ma assolutamente sì, è uno sport che come NESSUN altro testa i limiti dell'essere umano. Perché più che in ogni altro sport devi realmente mettere in gioco tutto te stesso. Quel che dicevo è che oggi tutto ciò è in qualche modo ipocritamente mascherato: si vorrebbe far finta che la boxe non sia uno sport belluino, arcaico, mortale; si vorrebbe far credere di aver azzerato (o che azzerarli sia l'intento) i rischi mortali o che si lavori costantemente per azzerarli. Ma la morte non è un "rischio" dell'attività pugilistica, ne è parte costitutiva: se il rischio di morte scomparisse dal pugilato, il pugilato non avrebbe più ragion d'essere. E' la vita ciò che i pugili mettono in gioco: la tua vita per la mia. Far finta che la boxe sia qualcosa d'altro è pura ipocrisia, secondo me.

V.

Carlo Maria, 08/12/2019 11.43:

---

E per assurdo, magari provocatoriamente, ti dico che con il tennis ha diversi punti in comune: in entrambi gli sport, salvo match a senso unico, spesso in entrambi gli sport si assiste a momenti favorevoli ad ambo i contendenti e l'abbattimento delle difese psicologiche dell'avversario è un momento basilare per giungere alla vittoria. 😉

---

Ovviamente, e l'ho detto molte volte: il tennis è pugilato senza contatto fisico diretto. Il che, naturalmente, segna tutte le similarità e le differenze trai due.

V.

A ulteriore prova di quanto dite, basta pensare alla Formula 1: una volta sottratta -per fortuna, sia chiaro- la morte, sono finiti anche l'epica e lo spettacolo. E poi si è cercato di farli tornare con mille artifici tecnologici e di regolamento, o di semplice enfasi narrativa, ottenendo una roba mediamente freddissima.

Intendiamoci, non è sparito del tutto il rischio dalle gare, anzi, ma paradossalente è stato periferizzato: se si guardano i numeri degli ultimi vent'anni, hanno avuto conseguenze più gravi i tecnici ai box, i giudici di gara, i collaudatori, oppure piloti di altre formule con poche o nulle presenze in F1. Tutti elementi che, non partecipando se non lateralmente alla fase agonistica della serie maggiore, in pratica non contano ai fini della percezione spettacolare della stessa.

Sash

Alla fine, negli sport moderni c'è molto degli spettacoli circensi antichi.

V.

Sashimi, 08/12/2019 16.49:

---

A ulteriore prova di quanto dite, basta pensare alla Formula 1: una volta sottratta -per fortuna, sia chiaro- la morte, sono finiti anche l'epica e lo spettacolo. E poi si è cercato di farli tornare con mille artifici tecnologici e di regolamento, o di semplice enfasi narrativa, ottenendo una roba mediamente freddissima.

Intendiamoci, non è sparito del tutto il rischio dalle gare, anzi, ma paradossalente è stato periferizzato: se si guardano i numeri degli ultimi vent'anni, hanno avuto conseguenze più gravi i tecnici ai box, i giudici di gara, i collaudatori, oppure piloti di altre formule con poche o nulle presenze in F1. Tutti elementi che, non partecipando se non lateralmente alla fase agonistica della serie maggiore, in pratica non contano ai fini della percezione spettacolare della stessa.

Sash

---

Riguardo alla F1, si sono fatti più che altro grandi passi avanti sul campo della sicurezza dei piloti quando Coulthard ha deciso di ritirarsi. 😁😁😁

Carlo Maria, 09/12/2019 01.26:

---

Riguardo alla F1, si sono fatti più che altro grandi passi avanti sul campo della sicurezza dei piloti quando Coulthard ha deciso di ritirarsi. 😁😁😁

---

Video non disponibile, dice...

V.

Mannaggia, provo come link, se no va' su YouTube e cerca "Partenza Gran Premio di Spa 1998" 😁

Coulthard fa tutto da solo

Carlo Maria, 09/12/2019 14.45:

---

Mannaggia, provo come link, se no va' su YouTube e cerca "Partenza Gran Premio di Spa 1998" 😁

Coulthard fa tutto da solo

---

Sì, ora ricordo, un filotto epico. Che poi è esattamente il motivo per cui si guarda(va) la Formula Uno.

V.

Juan Galvez, 09/12/2019 14.49:

---

Sì, ora ricordo, un filotto epico. Che poi è esattamente il motivo per cui si guarda(va) la Formula Uno.

V.

---

Yes, e la gara non finì lì: fecero l'errore di dare il muletto a Coulthard, che abbatté VOLUTAMENTE (ammesso anni dopo) Schumacher per impedirgli di passarlo, quando la gara appariva ormai segnata dalla vittoria del tedesco.

Rientrando in topic, sì: il rischio reale e concreto di morte è il senso atavico di esistenza di questo sport, che rischia di sparire, temo.
Ho citato alcuni nomi, nei primi post, magari non li conosci, ma meritano qualche dettaglio in più: Deontay Wilder e Tyson Fury si risfideranno a febbraio 2020, se non salta l'incontro per qualche motivo. Il britannico, detto Gipsy, è matto come un cavallo, ha fatto qualche uscita un po' discutibile, ma è un istrione dalle qualità indubbie. Fu campione del mondo, ma poi perse le cinture per positività ai controlli antidoping. Ha un modo di boxare molto provocatorio, fatto di linguacce, mani basse e molta mobilità. Ha una buona castagna e una valida difesa.
Wilder, invece, The Bronze Bomber, è semplicemente un assassino del ring. Non ha mai ucciso nessuno per davvero, ma se ne è uscito già due volte con dichiarazioni orribili e delinquenziali in cui affermi di cercare il morto. Ha all'attivo 43 match, 42 dei quali vinti e uno pareggiato (appunto contro Fury, nel dicembre di un anno fa). Però nelle 42 vittorie ha piazzato 41 ko.
Ha una tecnica rudimentale, è grezzo e ha solo il pugno destro, ma cazzo, quel pugno è un treno in corsa capace di scrostare le pareti di una stanza.

Guarda che Nicolini lo leggo, eh 😂😂😂

V

Tu, mica tutti! 😉
E fai bene, comunque, perché quando è in vena è un narratore davvero buono e sicuramente accorato!

Tu, mica tutti! 😉
E fai bene, comunque, perché quando è in vena è un narratore davvero buono e sicuramente accorato!

Carlo Maria, 09/12/2019 18.51:

---

Tu, mica tutti! 😉
E fai bene, comunque, perché quando è in vena è un narratore davvero buono e sicuramente accorato!

---

Sa affascinare, e racconta divinamente la boxe.

V.

Nicolini lo leggo anch'io.

Parlando dell'attualità: Joshua è furbo, ha un gran fisico e ottima tecnica. Domenica ha saltellato per 12 round quindi era anche preparato perfettamente. Ma non mi piace granchè.
Match alla fine deludente, meglio invece il Canelo-Kovalev del mese scorso. L'avete visto?

ozymandias, 10/12/2019 10.49:

---

Nicolini lo leggo anch'io.

Parlando dell'attualità: Joshua è furbo, ha un gran fisico e ottima tecnica. Domenica ha saltellato per 12 round quindi era anche preparato perfettamente. Ma non mi piace granchè.
Match alla fine deludente, meglio invece il Canelo-Kovalev del mese scorso. L'avete visto?

---

No. Mi pare di capire che non è stato male.

V.

Juan Galvez, 10/12/2019 10.57:

---

No. Mi pare di capire che non è stato male.

V.

---

Niente di trascendentale ma Canelo è uno dei miei preferiti.
Non mi perdo nessuno dei suoi incontri!💪
E qui ha messo al tappeto Kovalev con un micidiale 1-2 dopo avrne prese tante come al solito.🙈