E anche nella civiltà greco-romana gli anniversari erano ampiamente diffusi. Sia sotto forma di riti religiosi che commemoravano la nascita delle divinità maggiori. Come la dea della luna Artemide, la Diana dei Latini, che veniva festeggiata con una torta di farina e miele con tanto di fiammelle a mo' di candele che simboleggiavano la luce dell' astro notturno. Sia sotto forma di solennità civili come quelle che a Roma e in altri paesi del mediterraneo celebravano la nascita dei sovrani e dei grandi uomini di Stato. E tutti quelli che potevano permetterselo imitavano i vip regalandosi dolci e lumina-rie. Che servivano a rischiarare il cammino del nuovo anno. È questa l' origine delle nostre cande-line. Ed è proprio in quanto eredità pagana che il compleanno viene rifiutato dal cristianesi-mo che considera la vera nascita il giorno del battesimo, quando cioè si rinasce alla vera vi-ta. Da questo derivano nomi come Renato, volgarizzazione di Rinato. Non a caso i registri parrocchiali riportavano solo le date di battesimo, matrimonio e morte, ovvero i sacramenti che corrispondevano ai tempi dell' anima e non a quelli del corpo. Per la Chiesa la morte, che inaugura la vita eterna, è molto più importante della nascita biologica, al punto che il cosiddetto dies natalis, ovvero il giorno natale dei santi è in realtà quello della loro morte. Il compleanno tor-na a galla con la società moderna che si secolarizza emancipandosi dalla tradizione cristia-na.
[Modificato da giusyforever 08/11/2019 21:28]