Quello che so è che negli anni '90 c'era molto scetticismo sugli europei, se no non avrebbero parlato di figuraccia per una eventuale sconfitta contro una delle migliori squadre del vecchio continente. A parte fenomeni inarrivabili come Kukoc o come Petrovic e Sabonis, i talenti venivano scelti molto bassi al draft o chiamati a fare minutaggi insufficienti a dimostrare il proprio valore per lo più a contratti non invitanti. Qualcosa cambiò sul finire del decennio ma chi non era più così giovane e quindi "costruibile" preferì non rischiare. Era una NBA meno atletica di quella di oggi ma forse più fisica, per cui certi giocatori europei, meno preparati facevano troppa fatica a tenere il parquet per 82 partite. Ricordo un Pozzecco in summer league tornare a casa "spaventato" dal livello oltreoceano.
[Modificato da SteveH 06/12/2019 16:43]