| | ONLINE | 2019 A&F Friend of the Year | |
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23/10/2019 00:02 | |
Coi sottogeneri non la finiamo più. Discogs lo apprezzo ma ci trovo parecchi svarioni. Traxsource e DJ Mag semplificano troppo, mi piacciono i siti come ledisquestore che taggano l'inverosimile.
Old School per me non esiste, quel periodo lì lo divido tra proto-house, house, piano house/italo house, hip house, deep house, jazz house. E già con questo elimino tutti i sottogeneri acid-qualcosa.
Più che old school a volte leggo di House Classic.
Ultimo Imperio non è euro dance, viene considerata techno. Euro dance è un aggiornamento dell'euro beat che a sua volta nasceva dalle ceneri di italo disco e hi-nrg.
Generalmente c'è il "basso cavalcante", una parte rappata quasi sempre al maschile e almeno 140 bpm.
Le produzione italiane in cui la parte rappata non sempre era presente sono italo dance, anche se questa definizione non mi piace perché la lego più alle carnevalate dei primi anni 2000.
Hardcore presuppone una cassa più pesante. Non ci capisco un cacchio di drum machine però, e per me è sempre stato un grande cruccio.
Tra l'hardcore pure/gabber ho sempre preferito l'happy hardcore. A proposito, non ho finito neanche quella di lista.
Aggiungerei pure Mediterrenean progressive/dream progressive (cmq compresa nel calderone trance), e il bubblegum pop.
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