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[fanfiction e originali] My beloved villain

Ultimo Aggiornamento: 11/05/2020 10:21
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15/01/2020 21:58
 
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Dark Sider, 13/01/2020 19.01:

Quinta classificata

”Per tutto.” di MaryLondon


Grammatica e stile:
8,3/10 (4,1 grammatica + 4,2 stile)

In generale, ho riscontrato alcuni errori riguardanti la consecutio temporum, che riporto qui di seguito. (-0,5, per via del fatto che l’errore sia ripetuto lungo il testo)

”esordisce, senza che io gli avessi chiesto nulla.” ---> Essendo il verbo principale della frase al presente, essa avrebbe dovuto essere: ”esordisce, senza che io gli abbia chiesto nulla”.

”Finché potevo tenerli sott’occhio, mi andava bene tutto, anche fingere di essere qualcuno che non sarò mai: un suo amico.” ---> La frase avrebbe dovuto essere: ”Finché potevo tenerli sott’occhio, mi andava bene tutto, anche fingere di essere qualcuno che non sarei mai stato: un suo amico.”

”dovevo mandarlo al cospetto del padre eterno perché Lidia è di mia proprietà.” ---> Dato che si sta parlando al passato, tutti i verbi devono esserlo. La frase, quindi, avrebbe dovuto essere: ”dovevo mandarlo al cospetto del padre eterno perché Lidia era di mia proprietà”.

Di seguito, riporto i refusi e gli errori grammaticali riscontrati, con il relativo punteggio detratto.

”Una guardia penitenziaria passa e spassa nel lungo corridoio costeggiato da innumerevoli celle di pochi metri quadri.” ---> Credo volessi dire ”passa e ripassa”, comunque lo considero un refuso.

”Mi metto sull’attenti all’udire della voce di una guardia penitenziaria” ---> ”all’udire la voce di una guardia penitenziaria”. (-0,2)

”Chiaramente, voleva che distogliessi lo sguardo dal romanzo e avere gli occhi fissi sulla sua figura possente e muscolosa.” ---> ”e avessi gli occhi fissi…”. (-0,1)

” “Ma perché mi parla della sua vita? Chi gliel’ha chiesto?” Mi domandai” ---> ” “Chi gliel’ha chiesto?” mi domandai”: il “mi” va con la lettera minuscola, dato che non inizia una nuova frase, ma è una prosecuzione del discorso diretto. Lo considero refuso.

”«Per tutto» ---> Manca un punto alla fine della frase, refuso.

Dal punto di vista stilistico, globalmente hai un modo di scrivere molto gradevole e scorrevole, che non risulta mai troppo pesante o eccessivo. Hai una buona padronanza del lessico, che si evince dalla scelta accurata dei termini e dalla loro varietà. L’atmosfera e il tono che hai impresso alla storia si sposano alla perfezione con il genere da te scelto, e vanno a creare quel senso di melanconia e cupezza che s’addice decisamente al protagonista delle tue vicende. L’appunto che ho da fare è sull’uso della punteggiatura, non sempre puntuale e preciso: in particolare, spesso ci s’imbatte in delle virgole mancanti, o che sono inserite dove non sarebbe coretto; questo rende la lettura meno scorrevole e godibile in alcuni punti. Per quanto riguarda la scelta dei termini, hai alternato parole di uso comune e quotidiano a termini più ricercati e desueti, accostandoli alla stessa persona: hai deciso di scrivere la storia in prima persona, dal punto di vista di Dimitrij, che hai dotato di un lessico che oscilla tra termini di uso quotidiano e forbiti, risultando quindi disomogeneo. Ciò causa delle “cadute di stile” non giustificate dall’estrazione sociale del personaggio, che appare anche in grado di destreggiarsi con un linguaggio altolocato. Questa disomogeneità contribuisce a rendere il testo meno godibile.
Dal punto di vista delle descrizioni, ne fai di davvero vivide ed efficaci: dipingi in maniera davvero suggestiva a coinvolgente i luoghi in cui si svolge la vicenda, catapultando il lettore nella tua storia, facendogli sentire il freddo della fetida cella e facendogli rimirare il sole che sorge su San Pietroburgo, o il sofisticato salotto di Igor. Hai un modo di descrivere davvero d’impatto, che riesce a imporsi con intensità sul lettore e a fargli immaginare senza alcuno sforzo ciò che sta accadendo e come.

IC/Caratterizzazione personaggi: 9,5/10

Il protagonista principale della vicenda è Dimitrij, accompagnato da altri due personaggi più marginali, ma comunque importanti per l’economia del racconto: Igor e Lidia.
Per quanto riguarda Dimitrij, hai fatto un lavoro di caratterizzazione e introspezione davvero spettacolare. La decisione di descrivere la vicenda in prima persona e dal suo punto di vista ha sicuramente aiutato a calare il lettore nella torbida e fosca mente di questo personaggio e ad analizzarne i pensieri e la personalità da vicino. Dimitrij riflette, a distanza di tempo, in maniera lucida su ciò che ha commesso e sul perché, e questo consente a chi legge di poter dare una lettura obiettiva dei fatti, pur filtrandoli attraverso gli occhi del protagonista. Quello che ci presenti all’inizio è un personaggio tranquillo, amante della lettura, che non è violento, ma rimane pacatamente al suo posto quando la cella viene aperta e non inveisce contro la guardia, come invece fa il suo nuovo compagno, quasi che reputasse egli stesso di trovarsi dove merita. Sorge, dunque, curiosità nel lettore, curiosità di sapere che cosa ci faccia quell’uomo apparentemente così pacato in una prigione: ovviamente, la condizione del pacchetto me ne svelava già la ragione, ma non per questo tu non hai fatto un ottimo lavoro nel far sorgere domande al lettore. Inizia poi un flashback, scaturito dalla domanda di Georgi, che gli chiede perché si trovi in prigione: Dimitrij si trova così costretto a ripercorrere i dolorosi eventi che lo hanno condotto dove si trova, e che cerca di rifuggire, poiché lo fanno soffrire. Il modo in cui descrive ciò che è accaduto è quello distaccato e rassegnato di chi ha ormai affrontato quei demoni milioni di volte, eppure nel ricordo emergono ancora prepotentemente quelli che sono i sentimenti che l’uomo ha provato all’epoca: la rabbia nel vedere Lidia con Igor, il tentativo di mantenere il controllo e fingersi amichevole solo per poterli controllare, e lo scatto di rabbia che lo ha portato a tentare di compiere un omicidio e di effettuarne uno non voluto. Attraverso delle introspezioni davvero ben fatte e ottimamente curate, emerge quella che è una personalità disturbata, vinta da quell’amore che è diventato per lui ossessione, malattia, ma che Dimitrij vede anche come salvezza e nutrimento. Hai deciso di presentare un personaggio realistico e vivido, vero, che è in grado di riflettere su ciò che ha compiuto e di rammaricarsene: questo non lo rende totalmente irrazionale, ma gli concede di mantenere quel minimo di raziocinio che consente al lettore di riconoscerlo ancora come umano. Hai saputo tratteggiare e delineare un protagonista davvero interessante, di spessore e ben caratterizzato, con cui non è difficile entrare in empatia.
Per quanto riguarda Igor e Lidia, essi rimangono più sullo sfondo come personaggi. Ovviamente, il fulcro del racconto sono Dimitrij e i passi che lo hanno condotto in carcere, ma comunque questi due personaggi risultano piuttosto piatti rispetto a lui. Li hai tratteggiati e delineati nei loro aspetti essenziali, ma questi non sono comunque sufficienti per farsi un’idea ben precisa di questi due personaggi, che rimangono piuttosto anonimi. Soprattutto per quanto concerne Lidia, avrei preferito un approfondimento maggiore sulla sua figura, dato che è il centro dell’ossessione di Dimitrij. Tolto questo, come già detto, l’introspezione e la caratterizzazione del protagonista sono davvero impeccabili.

Trama e originalità: 9/10

Per quanto riguarda la trama, ne hai presentata una davvero molto interessante e ben costruita. In particolare, è stata davvero ottima la scelta di far cominciare il flashback dopo la domanda posta da Georgi, in primo luogo perché è proprio quella domanda che, in parte, scatena i ricordi di Dimitrij; in secondo luogo, quella stessa domanda fa sorgere curiosità nel lettore, gli fa mantenere viva l’attenzione e lo spinge a voler continuare a leggere, sia per conoscere le vicende di Dimitrij, sia per sapere come egli risponderà a quella domanda. E la risposta al quesito arriva alla fine della storia e ne rappresenta la chiusura: hai scelto due parole che formano un’espressione di grande impatto, pregna di significato e che sottende molte sfumature. Hai saputo creare un finale d’impatto, che sa farsi ricordare. La struttura della storia è molto ben fatta e ne hai rotto la linearità con l’apprezzabile escamotage del flashback, che hai presentato non come una mera presentazione di eventi, ma piuttosto come un ricordo che si accende nella mente di Dimitrij a causa del suo confronto con Georgi e della vista di una foto di lui e Lidia. Sei stata molto furba a presentare, nel flashback, un rapporto già avviato e consolidato: Dimitrij e Lidia si conoscono sin da quando sono bambini, e questo spiega il loro legame e il motivo per cui sono tanto uniti, senza dover spendere intorno al loro rapporto troppe parole, per giustificarlo. Questa conoscenza lunga una vita spiega anche perché Igor abbia deciso d’invitare Dimitrij a casa sua, pur avendolo appena incontrato: probabilmente, Lidia gli ha parlato di lui e Igor ha voluto, anche in un moto di gentilezza, invitarlo. Anche qui, hai potuto permetterti di non dilungarti troppo in spiegazioni che avrebbero appesantito la lettura e fatto perdere il focus, senza però risultare sbrigativa o affrettata. Hai costruito una trama solida, ben curata e strutturata e realistica.
Quanto a originalità, la tua storia pecca un po’ su questo punto, perché i delitti d’amore, mossi da gelosia, sono un cliché nella letteratura, soprattutto nel thriller. Hai presentato un uomo completamente assorbito dal suo amore per una donna, che non ricambia, ne hai presentato in maniera ottimale l’introspezione e il suo tormento dovuto a questo amore torbido e malato; hai convolto il lettore nella sua gelosia, nella sua pazzia che esplode quando vede Lidia in compagnia di un altro uomo, quando la vede dirigere le sue attenzioni su qualcuno che non è Dimitrij. Ogni cosa è perfettamente giustificata e al suo posto, non risulta confusa ed è curata nei suoi dettagli, ma la storia presenta un tema classico per il genere, e per questo motivo il punteggio della voce non è pieno.

Sviluppo del pacchetto: 5/5

Ne pacchetto da te scelto, il villain deve cercare di uccidere in ogni modo il “buono” della storia. Nel tuo racconto, la condizione è rispettata in pieno, in quanto Dimitrij si avventa su Igor e cerca di ucciderlo prendendolo a pugni e sragionando, senza riflettere e perdendo qualsiasi tipo di lucidità: tutto ciò che vuole è uccidere Igor, in modo che non gli porti via Lidia. L’unica cosa che riesce a fermarlo è solo ed esclusivamente la consapevolezza di aver ucciso la donna che ama. (+2)
Hai inserito l’oggetto in maniera davvero originale nella storia. Il libro ha due funzioni: la prima è quella di rivelare una foto di Dimitrij e Lidia insieme, risvegliando nell’uomo ricordi dolorosi; la seconda funzione è quella di parallelismo tra la trama del libro che Dimitrij sta leggendo e la sua vicenda personale: ho trovato questa trovata davvero brillante e originale. (+1)
Hai utilizzato l’Inverno come stagione nella tua storia, ponendovi l’accento all’inizio, quando Dimitrij non riesce a scaldarsi nel freddo della sua cella. (+1)
La frase è inserita in maniera ottimale nel racconto, non come pronunciata da un personaggio, ma come parte integrante dei pensieri di Dimitrij. Ho molto apprezzato l’uso che ne hai fatto e il modo in cui hai deciso d’inserirla. (+1)

Gradimento personale: 4,5/5

La tua storia mi è piaciuta molto, sia per il genere, sia per come hai deciso di costruire la vicenda, sia per l’atmosfera che permea la storia. Inoltre, ho grandemente apprezzato l’introspezione di Dimitrij, il modo in cui hai analizzato i suoi pensieri e la sua psicologia, come hai disvelato pian piano la sua interiorità, facendo emergere a poco a poco una personalità disturbata e ossessionata, che non ho potuto non adorare: amo i personaggi foschi e tu qui ne sei riuscita a creare uno di tutto rispetto, un uomo marcio, perseguitato dai fantasmi della sua malvagità, dai sensi di colpa di cui non riuscirà mai a liberarsi. Mi è piaciuto moltissimo anche il modo in cui hai deciso di strutturare la storia e quella risposta - “per tutto” - che arriva solo alla fine, concludendo con forza e impatto una vicenda tetra e fosca, di quelle che piacciono a me. Complimenti!

Punteggio totale: 36,3/40

Io non ho parole per questa valutazione che è riuscita a leggere tutto della mia storia.

Ti ringrazio infinitamente per queste parole che mi sono servite per riprendermi un po' da questo periodo buio per quanto riguarda la scrittura.

Ovviamente voglio la valutazione come recensione e poi lì ti risponderò meglio. Nel frattempo ti ringrazio ancora per questo lavoro superbo!

Complimenti ai podisti!

Buona serata a tutti 😊
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