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[fanfiction e originali] My beloved villain

Ultimo Aggiornamento: 11/05/2020 10:21
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Post: 1.104
Giudice*****
13/01/2020 18:55
 
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Ottava classificata

”Le profondità di un abisso” di Marika Ciarrocchi


Grammatica e stile:
9,3/10 (4,8 grammatica + 4,5 stile)

Di seguito, riporto i refusi e gli errori riscontrati, con il relativo punteggio detratto.

Lungo tutto il testo, hai sempre scritto Devy Jones in luogo di Davy Jones, refuso.

Infondo era questo, ciò che lui faceva, portava sventura e morte a chiunque incrociasse le sue acque.” ---> ”In fondo”, refuso.

”Ma il Capitano era intelligente, conosceva sé stesso e la sua indole, e infondo sapeva che il separarsi dal suo cuore pulsante non l’aveva davvero reso meno incline alle emozioni.” ---> ”in fondo”, refuso.

” Sotto gli occhi spalancati a forza di Jack Sparrow lui gli avrebbe chiesto se fosse davvero così, di riflettere bene a ciò che dicevano.” ---> ”di riflettere bene su ciò che dicevano”. (-0,2)

Dal punto di vista stilistico hai un modo di scrivere semplice e lineare, che predilige frasi brevi e poche subordinate. Ciò rende il tuo stile chiaro e immediato, anche se non molto ricercato. Hai una tendenza a prediligere il punto fermo, rispetto a tutti gli altri segni d’interpunzione: ciò dona alla tua storia un ritmo lento e disteso, che ben s’addice al genere introspettivo da te scelto, tuttavia questa scelta si associa a un, a volte, non puntuale utilizzo della punteggiatura; spesso, si sarebbero potuti sostituire al punto fermo altri segni d’interpunzione, che sarebbe stato più corretto utilizzare. Attenzione, inoltre, all’utilizzo del “ma” per iniziare una frase: in narrativa, è una cosa che è concesso fare, tuttavia in alcuni casi, per logica di costruzione della frase, è più corretto utilizzare l’avversativa come prosecuzione della stessa, piuttosto che per iniziare un nuovo periodo; nel tuo testo, ho riscontrato un paio di casi in cui sarebbe stato più corretto usare il “ma” nella stessa frase, piuttosto che inserirlo come apertura di una nuova.
Per quanto riguarda le descrizioni, a parte quella di apertura del testo, esse sono del tutto assenti, ma ciò non inficia in alcun modo il testo, data la sua natura introspettiva e, anzi, inserire delle descrizioni avrebbe spostato il focus dai sentimenti e dall’interiorità del protagonista al mondo esterno, cosa che avrebbe reso certamente meno intensa e coinvolgente la lettura. Ho trovato molto suggestiva la descrizione che hai fatto all’inizio, così come la scelta dei termini utilizzati, che si sposano alla perfezione con l’atmosfera agghiacciante che hai voluto ricreare nella storia.

IC/Caratterizzazione personaggi: 9/10

Il protagonista indiscusso della vicenda è Davy Jones, di cui restituisci un’immagine puntuale e ben caratterizzata, sia negli atteggiamenti che nei pensieri. Hai deciso di parlare di un villain complesso e pieno di sfaccettature, che non è semplice rendere, e lo hai fatto destreggiandoti molto bene e dando di lui un’immagine molto simile a quella dell’originale. Hai saputo ricreare un’atmosfera agghiacciante e cupa, che fa da sottofondo alla figura immobile del capitano e che è uno specchio della sua arida interiorità. Hai trasmesso bene il reverenziale terrore che la sua ciurma nutre nei suoi confronti, il silenzio che attornia Davy Jones perché nessuno osa fargli domande, osa avvicinarglisi e disturbarlo. Il clima sull’Olandese è pesante, carico di sofferenza e timore e questo passa molto bene in ogni riga della tua storia.
Il livello d’introspezione è altissimo e mi è piaciuto molto il modo in cui hai gestito i pensieri del capitano. Hai toccato ognuno di quelli che sono gli aspetti salienti della sua personalità e le persone per lui più significative e su ognuno di loro hai mostrato i pensieri di Davy Jones, il suo modo cinico e spietato di vedere le cose. l’hai reso estremamente IC nella sua visione dell’amore, nella sua rabbia mai sopita verso Calipso, nella delusione che lei gli ha causato e che l’ha portato a essere ciò che è. Allo stesso modo, hai mostrato il suo sadismo, nel sottolineare come goda e si diverta a tormentare Will e a farlo seviziare dal padre; lampante, è anche il suo odio verso Jack Sparrow, nei confronti del quale nutre desiderio di vendetta. La spietatezza del capitano raggiunge il culmine quando premedita e progetta come uccidere coloro che odia e che gli sono di ostacolo e prepotente emerge il compiacimento della creatura nell’immaginare la morte dell’uno e dell’altro, il modo in cui lo pregheranno di risparmiarlo e come lui rimarrà sordo alle loro richieste. Indubbiamente, hai dipinto un Davy Jones davvero somigliante all’originale e che gli rende giustizia, ugualmente spaventoso, spietato e pieno di rabbia, rammarico e dolore.
Unico appunto che ho da fare è che avrei preferito un approfondimento maggiore riguardo i suoi pensieri e sentimenti verso Jack Sparrow, suo acerrimo nemico e nemesi: la maggior parte della storia si incentra sui pensieri di Davy Jones riguardo Calipso e Will Turner, mentre Jack Sparrow rimane più sullo sfondo e accennato su un paio di passaggi: essendo esso l’avversario primo del capitano, avrei gradito leggere qualcosa in più dei suoi sentimenti e pensieri verso di lui che, sebbene siano più che noti, mi aspettavo avessero uno spazio maggiore. Tolto questo, hai fatto davvero un ottimo lavoro.

Trama e originalità: 8/10

Per quanto riguarda la trama, data la natura introspettiva della storia, essa è ovviamente del tutto assente. Ci presenti un Davy Jones immobile sul ponte della sua nave, che sta avanzando con fatica tra i ghiacci dell’Antartide. La creatura ha modo di riflettere su tutto ciò che, nella sua vita, l’ha portata a essere ciò che è, e il viaggio che ci descrivi non è più dunque solo fisico, ma anche e soprattutto interiore. Davy Jones ricorda il libro che ha ripescato in mare e che gli ha rammentato la donna che ha amato e che lo ha distrutto; ha come prigioniero Will Turner, la persona che più di tutti gli ricorda lui, quando credeva che l’amore fosse importante, la salvezza e il centro di tutto, per poi rimanerne schiacciato: è per questo che lo odia, soprattutto, perché lui ama e Davy Jones non può sopportarlo, non può sopportare la tenacia di Will nel preservare il suo amore nonostante tutto. E poi c’è Jack Sparrow, che cerca di rifuggire un patto che ha stretto con lui anni prima. A vederla così, viene quasi da provare empatia per questa creatura malvagia, con la quale riesci a farci entrare in sintonia, motivando la sua rabbia e il suo cinismo: non ha poi tutti i torti a volersi vendicare, e viene da dire che sia colpa degli altri, se è diventato ciò che è. Come già detto, a livello introspettivo hai fatto davvero un lavoro egregio e hai creato una storia che si tiene in piedi da sola, grazie alla sapiente caratterizzazione che hai fatto di questo personaggio. Gli eventi e l’azione diventano secondari, dinanzi al mondo interiore di Davy Jones, che ci disveli in tutta la sua terribile crudeltà.
Per quanto riguarda l’originalità, la tua storia ne pecca un po’ per via del fatto che non aggiungi nulla di nuovo o di diverso rispetto agli eventi originali della saga. Ci presenti il villain della vicenda così com’è nella storia, senza aggiungere nulla di più. Ovviamente, la natura introspettiva della storia non ha permesso di poter descrivere degli eventi o rielaborare dei fatti e di certo non mi aspettavo che fosse così, proprio per via del fatto che siamo di fronte a un’analisi psicologica del personaggio, piuttosto che ad altro. Rimane indubbio, comunque, che ho grandemente apprezzato il lavoro che hai fatto e il modo impeccabile in cui hai presentato un personaggio davvero complesso.

Sviluppo del pacchetto: 4,5/5

Nel pacchetto che hai scelto, la condizione prevedeva che il villain cercasse di uccidere a tutti i costi il buono della storia e tu l’hai rispettata in peno, anzi: ho davvero apprezzato il fatto che tu non abbia presentato il fatto compiuto, ma solo le intenzioni, per poi lasciar intendere infine che il capitano parte per attuare ciò che ha progettato. È stato certamente un modo molto originale di utilizzare la condizione. (+2)
Hai utilizzato la stagione in maniera molto furba, ambientando la storia in un luogo in cui è sempre Inverno ed è stata una trovata davvero intelligente, dato che nei Caraibi sarebbe stato impossibile inserire la stagione del pacchetto. (+1)
Il libro, nonostante non abbia un’importanza centrale per la vicenda, è inserito ed è molto originale il ruolo che hai deciso di fargli rivestire, ovvero riportare alla mente di Davy Jones Calipso, facendo riemergere la rabbia nei suoi confronti. (+0,5)
La frase è ben inserita e integrata nella storia e, anche qui, ne fai fatto un utilizzo davvero ottimo, inoltre trovo che si sposi alla perfezione che il personaggio a cui hai deciso di farla pronunciare. Non potevi davvero scegliere villain più adatto per questa frase. (+1)

Gradimento personale: 4,2/5

Il genere introspettivo è un genere che gradisco molto, pertanto ho letto la tua storia con piacere, soprattutto per il fatto che le introspezioni siano ben curate e che rispecchino molto bene il personaggio originale. Il focus della tua storia è tutto sul villain, che ne è il protagonista assoluto: hai colto molto bene lo spirito del contest e l’hai saputo riproporre in maniera gradevole. Davy Jones è un cattivo complesso e di tutto rispetto, senza dubbio affascinante e con molte cose da dire, e tu hai deciso di analizzarne la psicologia, l’interiorità, facendone il centro assoluto della vicenda, e questo ha reso la tua storia coinvolgente e molto intensa. Ho apprezzato i riferimenti a Calipso e a Will che si trova prigioniero sull’Olandese. Come già detto, l’unico appunto che ho da fare è che potevi approfondire un po’ di più i pensieri circa Jack Sparrow e dare loro maggior spazio, ma tolto questo ho trovato la tua storia davvero molto interessante.

Punteggio totale: 35/40
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