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MY WAY

Ultimo Aggiornamento: 17/07/2019 17:14
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La storia di un capolavoro

Jacques Revaux, ex-cantante che qualche anno prima aveva abbandonato i microfoni per dedicarsi esclusivamente al mestiere di compositore, abbozza un motivo dandogli anche un testo in inglese maccheronico, e lo intitola "For Me".


"Brano triste, melodia già sentita", fu il giudizio del produttore Gilbert Marouani al primo ascolto.
Anche Hervé Vilard, al quale la canzone era destinata, espresse un parere identico, e la canzone tornò nel cassetto.

Nel 1967 Claude François (1939-1978), cantante nato in Egitto da padre francese e madre italiana, nella Hit Parade francese da alcuni anni, sentì la canzone e la trovò adatta per descrivere la sua vicenda biografica: era stato lasciato da France Gall, al termine di una relazione amorosa di tre anni.
Lavorando con il paroliere Gilles Thibaut, scrisse un testo descrivendo l'interruzione di una relazione ormai divenuta solo routine, ma che avrebbe voluto che continuasse, e gli diede il titolo "Comme d'habitude" ("Come al solito"). Il pezzo così rielaborato a detta dello stesso François «fu un grido che usciva dal cuore perché ero veramente disperato».
Caratteristica della composizione era la linea melodica del ritornello, che lo stesso François definì "refrain pont", costituita da un crescendo fino alla frase clou del pezzo ("Comme d'habitude", che in inglese diventò "I did it my way").

Nel novembre del 1967 Claude François la registrò, e il 45 giri entrò subito nella Hit Parade.





François ne preparò anche una versione per il mercato italiano: i versi furono scritti da Andrea Lo Vecchio e il brano, "Come sempre", uscì nella facciata B del 45 giri "Se torni tu". La canzone uscì in tedesco col titolo "So leb dein Leben" e riproposta da Michel Sardou in francese e in spagnolo col titolo "A mi manera" traduzione ricalcata sul testo inglese.




Paul Anka, che si trovava nel 1968 in Francia, ascoltò "Comme d'habitude" alla radio.
Colpito dal brano, pensò a un adattamento in inglese. Dopo essersi recato a Parigi per trattare l'acquisto dei diritti, compose i versi e sottopose la canzone, intitolata ora "My Way" ("A modo mio)", a Frank Sinatra. Egli la registrò lunedì 30 dicembre 1968.
La versione inglese non è un adattamento, ma un testo a sé stante, che non ha nulla a che vedere con la versione originale: è la storia di un uomo, forse vicino alla morte, che traccia un bilancio della sua vita e non ha molti rimorsi poiché ha sempre vissuto a modo suo. Il tema calzava a pennello per Sinatra, che però non ne fu colpito.
A convincerlo ci pensò sua figlia Nancy: secondo lei era appropriato per il padre che incarnava il mito americano del self-made man.
Sinatra ammise più volte di odiare la canzone, che pure era stata "molto buona con lui", opinione confermata dall'altra figlia Tina in un'intervista alla BBC: il padre la trovava "autoindulgente e autodeclamatoria".





"My way" è diventato un classico della canzone popolare e uno dei pezzi più eseguiti al mondo. Secondo un biografo di Claude François, vi sono circa duemila incisioni del brano.
Molti gli artisti che si sono cimentati nel pezzo. Tra le incisioni in lingua italiana ricordiamo quelle di Bobby Solo ("La mia strada"), di Patty Pravo ("A modo mio", con il testo di Alberto Testa e Andrea Lo Vecchio), di Fred Bongusto ("La mia via"). Nel 2005, Mina, nell'album "L'allieva", dedicato proprio a Frank Sinatra, ha preferito registrarla in lingua inglese.


Patty Pravo. A MODO MIO. 1972.


Fred Bongusto. LA MIA VIA. 1971.


Mina. MY WAY. 2005.


Paul Anka. MY WAY. 1969.




Ecco il testo della versione francese, “Comme d’habitude”:

Je me lève et je te bouscule
Tu n'te réveilles pas, comme d'habitude
Sur toi Je remonte le drap
J'ai peur que tu aies froid, comme d'habitude

Ma main caresse tes cheveux
Presque malgré moi, comme d'habitude
Mais toi tu me tournes le dos
Comme d'habitude

Alors, je m'habille très vite
Je sors de la chambre, comme d'habitude
Tout seul, je bois mon café
Je suis en retard, comme d'habitude

Sans bruit, je quitte la maison
Tout est gris dehors, comme d'habitude
J'ai froid, je relève mon col
Comme d'habitude

Comme d'habitude, toute la journée
Je vais jouer a faire semblant
Comme d'habitude je vais sourire
Comme d'habitude je vais même rire
Comme d'habitude enfin je vais vivre
Comme d'habitude

Et puis, le jour s'en ira
Moi je reviendrai, comme d'habitude
Toi, tu seras sortie, pas encore rentrée
Comme d'habitude

Tout seul, j'irai me coucher
Dans ce grand lit froid, comme d'habitude
Mes larmes, je les cacherai
Comme d'habitude

Mais comme d'habitude, même la nuit
Je vais jouer a faire semblant
Comme d'habitude, tu rentreras
Comme d'habitude, je t'attendrai
Comme d'habitude, tu me souriras
Comme d'habitude

Comme d'habitude, tu te déshabilleras
Oui comme d'habitude, tu te coucheras
Oui comme d'habitude, on s'embrassera
Comme d'habitude
Comme d'habitude, on fera semblant
Comme d'habitude, on fera l'amour
Oui comme d'habitude, on fera semblant
Comme d'habitude.



Ecco invece, il testo della versione inglese. MY WAY:

And now the end is near
And so I face the final curtain.
My friend, I'll say it clear,
I'll state my case of which I'm certain.
I've lived a life that's full,
I've travelled each and every byway,
Oh, and more, much more than this,
I did it my way.

Regrets, I've had a few,
But then again, too few to mention.
I did what I had to do
And saw it through without exemption.
I planned each charted course,
Each careful step along the byway,
Oh, and more, much more than this,
I did it my way.

Yes, there were times, I'm sure you knew,
When/ I bit off more than I could chew,
But through it all when there was doubt,
I ate it up and spit it out,
I faced it all and I stood tall,
And did it my way.

I've loved, I've laughed and cried,
I've had my fill, my share of losing,
And now as tears subside,
I find it all so amusing,
To think I did all that,
And may I say, not in a shy way.
Oh no, oh no, not me,
I did it my way.

For what is a man, what has he got,
If not himself, then he has not.
To say the words he truly feels,
And not the words of one who kneels.
The record shows I took the blows,
And did it my way.
The record shows I took the blows,
And did it my way.


Ad Elvis piacque subito questa canzone, tanto da registrarla nello Studio B della RCA a Nashville, il 10 giugno 1971, alle prime ore del mattino. Purtroppo Elvis non era in piena forma in quel periodo, anche a causa di alcuni guai fisici (era appena stato dimesso dall'ospedale, ricoverato per problemi agli occhi), ed era quindi di pessimo umore. La seduta di registrazione si interruppe dopo alcune incerte takes ed Elvis se ne andò dallo studio furioso, pare, con le sue coriste, solpevoli di non avere imparato la parte. Vero o non vero questo aneddoto, questa registrazione restò nei cassetti fino all'autunno del 1995 quando vide la luce nel meraviglioso cofanetto di 5 CD "Walk a mile in my shoes-The essential 70's masters". Non è una versione memorabile (si può percepire una grande incertezza sul verso "...and I stood tall..." ed Elvis stesso non è asssolutamente convincente come lo sarebbe stato dal vivo (ripeto: la session non era destinata alla pubblicazione) ma resta pur sempre migliore di tante altre di cantanti che l'hanno registrata a loro volta (ogni riferimento alla deturpazione musicale di Sid Vicious di questo capolavoro, NON è casuale !).
Elvis la inserì nel suo repertorio a partire dall'ingaggio dell'estate 1972 a Las Vegas e la eseguì anche nello storico spettacolo noto come "Aloha from Hawaii" il 14 gennaio 1973 (ed in quello di prova di due giorni prima).


Nel 1974 fu accantonata e fu ripresa nel dicembre del 1975, in quel bellissimo ingaggio che fu quello pre-natalizio a Las Vegas.
Da lì in poi fu parte di parecchi spettacoli fino al giugno del 1977.
Memorabile e commovente e, forse la miglior versione di tutti i tempi, fu quella del 21 giugno 1977 registrata a Rapid City ("Elvis in concert") che di seguito possiamo ascoltare in un bellissimo video tradotto e sottotitolato dalla bravissima coppia di amiche Valeria & Teresa.

10/07/2019 22:09
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Adoro la versione del bravissimo Claude François che, per me, è secondo solo ad Elvis ! Non mi stanco mai di ascoltarla.

Non mi è piaciuta per nulla la versione di Mina (per l'arrangiamento) e non mi è mai piaciuta quella di Sinatra (ritengo migliore quella di Paul Anka).

Ovviamente si tratta di pareri personali. [SM=g8431]
10/07/2019 22:12
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Quasi dimenticavo: moli dati sono tratti da WIKIPEDIA.
10/07/2019 22:23
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ADORO QUESTA CANZONE!!!!


10/07/2019 23:38
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Marco, è sempre un piacere seguire i tuoi inserimenti.Sono ricchi di dettagli,si scoprono storie e aneddoti molto interessanti. [SM=g8431]
11/07/2019 16:02
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Re:
vali/g52, 10/07/2019 23.38:

ADORO QUESTA CANZONE!!!!





ANCH'IO!!!! [SM=g8431] Adoro anche Paul Anka, la sua versione non è niente male [SM=g8149] [SM=g8149]
11/07/2019 16:11
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Re:
carolina.ELVIS, 11/07/2019 16.02:

Marco, è sempre un piacere seguire i tuoi inserimenti.Sono ricchi di dettagli,si scoprono storie e aneddoti molto interessanti. [SM=g8431]




Grazie. Purtroppo spesso il tempo è tiranno e non riesco ad inserire tutto quello che vorrei...
Ma per MY WAY, le ho dedicato un'oretta perché mi piace troppo.
11/07/2019 18:23
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Mi inserisco in questo post oggi perché solo oggi ho ascoltato queste versioni di my way ,a parte quella di Elvis che è stata la prima versione che ho conosciuto molti anni fa,e quella di Frank Sinatra; Carina la versione in italiano di Patty Pravo ,meno quella di F. Bongusto mentre quella di Mina anche a me non è piaciuta così come quella di C. Francois. A me piace un po' di più quella di F.Sinatra rispetto a P.Anka.Anche secondo me quella di Elvis è la più bella, tra l'altro quella dell'Aloha è stata la prima che ho ascoltato e comunque è favolosa anche quella di Rapid City.Complimenti Marco per l'inserimento!!!
17/07/2019 17:14
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