E' noto anche come
anno della povertà, a ribadire l'antropica attitudine al caldo piuttosto che al freddo. Rischierò blasfemia e rogo tra i profeti del riscaldamento globale, ma l'
optimun climatico rimanda infatti all'inusuale riscaldamento medievale, occorso tra IX e XIV secolo...senza gas serra, senza abuso di combustibili fossili, senza strilloni portavoce di interessi occulti, senza ansie da estinzione di massa.
Torno al tema.
Il 1816 è ben noto ad addetti ed amatori, ma di quell'anno vorrei focalizzare alcuni aspetti.
L'assenza della stagione estiva, tale da essere registrata e ricordata a oltre 200 anni di distanza, ha attinto da una congiuntura di concause predisponenti:
- il clima usciva dalla Piccola Era Glaciale, terminata intorno al 1850
- il sole attraversò il minimo energetico di Dalton, tra il 1790 e il 1830
- nell'aprile 1815 ci fu l'eruzione esplosiva del Monte Tambora, così potente da riversare 150 miliardi di metri cubi di roccia, cenere e altri materiali nella stratosfera terrestre. Questa circostanza inibì ulteriormente l'attività solare, già ai minimi.
Quanto sopra per evidenziare quanto sia improbabile saltare l'appuntamento con la stagione estiva, ma anche per allegare la mappa delle anomalie termiche di quell'insolita estate; come si vede, anche in quell'occasione, la distribuzione delle anomalie si andò assolutamente a collocare nella dinamica meteorologica delle masse d'aria secondo cui, oggi come allora, ad una forte anomalia negativa corrisponde una limitrofa anomalia postiva...
...le oscillazioni climatologiche, al rialzo e al ribasso, seguono altre dinamiche e altri tempi.
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La colpa dell'ingenuo è la malizia altrui