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Il pagellone 2018-'19

Ultimo Aggiornamento: 29/05/2019 18:34
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27/05/2019 00:38
 
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Strakosha 7 – Sul podio. Rendimento tendenzialmente costante e superiore rispetto alla scorsa stagione, non foss’altro per il fatto che non commette errori nelle partite più importanti (Haidara a Salisburgo, la topica più sanguinolenta 2017/18). In Coppa Italia, percorso netto impreziosito dai due rigori parati a Lautaro Martinez e Nainggolan. Sulla punizione di Kolarov e sul lob di Saponara al ’99, le sue più gravi imperfezioni. Niente di clamoroso, quindi, quanto a errori. Conferma meritata, mi sarei aspettato una stagione peggiore dello scorso anno e invece mi ha smentito.


Proto 6 – Sfortunato in Europa League in cui subisce un gol a ogni tiro, si riscatta solo in parte a Cagliari con delle belle parate. Dicono sia un uomo-spogliatoio e non stento a crederci, viste le sue esultanze dalla panchina. Sufficienza di stima più che di resa.


Guerrieri n.g. – Sarebbe troppo penalizzante dargli un voto per l’unica gara giocata (male, peraltro). Certo, l’unica occasione avuta non l’ha sfruttata. Speriamo non resti a fare il terzo ma che trovi una squadra, anche se meglio della LegaPro sarà difficile trovare, vista l’esperienza di Trapani e diversi anni di sostanziale inattività.


Acerbi 7,5 – Il migliore, medaglia d’oro. Rendimento di alto livello, non fa rimpiangere De Vrij manco ad agosto. Se uno è giocatore, non ha bisogno di 6 mesi per dimostrarlo. È bastato l’esordio col Napoli. Bene anche in proiezione offensiva. I suoi gol sono valsi punti ed è sempre stato una spina nel fianco sui nostri piazzati o nelle mischie finali. Un leader tecnico e morale. Come Marco Parolo.


Radu 6 – Più stop della scorsa stagione, gli anni cominciano a farsi sentire impietosamente. Servirà un titolare nel ruolo e non sarà affatto facile perché lui, a 3 o a 4, per 10 anni è stato quasi sempre una garanzia. Terza Coppa Italia nel suo palmares e agganciato Nesta per numero di finali fatte (ben 7). Penso non serva altro.


Wallace 4,5 – Da salvare, il gol a Marsiglia che è valso mezza qualificazione e una buona prova con l’Inter in Coppa Italia conclusasi col suo opportuno placcaggio, pagato con 3 mesi d’infortunio. Il resto, purtroppo, è un po’ tutto da buttare via. Dopo 3 stagioni penso si possa dire: non adeguato al livello della Lazio. Lazio-Atalanta, il manifesto della sua, purtroppo, totale inaffidabilità.


Caceres 5 – Perlopiù un impiastro, checché se ne sia detto. La cartolina della sua mezza stagione, il rinvio sbucciato costato il gol di Pellegrini al derby. Giusto aver risparmiato metà dell’ingaggio allontanandolo a gennaio.


Bastos 6 – Voto complicato. Diciamolo chiaramente, il suo fallo di mano aveva sderenato una finale e solo una sventagliata di deretano ci ha graziato dal suo errore. Però, finale a parte, nel 2019 aveva giocato alla grande tutti i big match, non fallendone neanche uno (Juve, Inter 2 volte, Milan 3 volte, derby). Però, i primi mesi sono stati più ombre che luci e, più in generale, la sensazione della cazzata in canna te la dà sempre anche quando non la commette. Ma sufficiente, nell’insieme. Uno che terrei per la panchina.


Luiz Felipe 6,5 – Voto esagerato ma solo mezzo punto gli va dato per la finale, in cui è palmarmente nella terna dei migliori in campo. Penalizzato dai ripetuti infortuni, non ha fatto un grande salto di qualità rispetto allo scorso anno ma, come seconda stagione in A, ci si può contentare. Ancora non riesco a vedere in lui questo difensore dal futuro radiosissimo ma spero abbia tempo e modo per smentirmi. Chiaramente, è uno da confermare, altroché.


Patric 5 – Alla fine, ci resta negli occhi, di positivo, la gara di andata col Milan in Coppa Italia (dove comunque avrebbe meritato il rosso a 15’ dalla fine) e qualche altra cosa sparsa qua e là (a Parma, per esempio, aveva giocato discretamente). Ma nell’insieme, non ci siamo. Altra stagione insufficiente. Fin qui, salvo solo la sua seconda annata. Le altre 3, tutte negative. Vedi Wallace. Probabilmente la Lazio è un po’ troppo per lui, anche solo come 17/18esimo in rosa.


Durmisi 4 – Niente di niente da salvare. Non ha molte occasioni ma non ne sfrutta manco mezza, nemmeno coi Ciprioti, nemmeno nell’ultimo spezzone stagionale. E a referto mette quel fallo folle su Musacchio che, “per fortuna” non costa il quarto posto, a conti fatti, ma avrebbe potuto costarlo. Sbaglia anche il rigore nel quarto di finale. Quando non è l’anno…


Lukaku n.g. – Non ho manco capito quand’è che avrebbe smesso di giocare, quest’anno. Cioè, proprio non so collocare il suo abbandono agonistico, visto che non c’è praticamente mai stato.


Lulic 6 – Alla fine, sufficienza piena strappata con l’agonismo, la grinta, la determinazione. Insomma, con tutte quelle prerogative che ne hanno fatto un giusto idolo. Ma sembra davvero un atleta al lumicino e la scena di lui che si piega sulle ginocchia al 65° è stata un’immagine-manifesto della stagione. Vedi Radu. OK, alla fin fine, è stato tendenzialmente affidabile anche quest’anno ma urge titolare nel ruolo per la prossima stagione. Che da titolare sia davvero l’ultima. Con tutti gli onori del caso.


Marusic 5 – Lo scorso anno, perlomeno, aveva fatto quello scorcio autunnale che ci aveva fatto sussultare un po’. Quest’anno, mai la sensazione di essere adeguato e resta uno dei grandi enigmi inzaghiani. In alcune partite, perché è stato preferito al decoroso Romulo? Non so, forse per la corsa e per la maggiore predisposizione a coprire più campo perché altre ragioni non ne ho mai viste o capite. Un quarto di punto in più per il gol-perla di Marsiglia, che chiuse a doppia mandata quella importante sfida.


Romulo 6 – Dignitoso, quella che si dice una riserva affidabile, senza troppi fronzoli. Ma, appunto, una riserva. Si è rivelato, in ogni caso, un buono e intelligente acquisto, una rarità, per la Lazio, nel mese di gennaio.


Basta 4 – Chiude malinconicamente a Francoforte il suo quinquennio alla Lazio. Meritava di chiudere meglio ma non è colpa di nessuno se già da un po’ non aveva più le prerogative dell’atleta. Si lotta col Wallace di Lazio-Atalanta la palma per la peggiore prestazione individuale del decennio.


Murgia 5,5 – Scarsamente utilizzato, fa poco per non essere dato via in prestito; prestito, tra l’altro, risultato, per lui più e per quanto potrà ricavarne la Lazio in caso di cessione, più che proficuo.


Lucas Leiva 6,5 – Come solo i giocatori di una certa levatura sanno fare, si sceglie le partite in cui dare il meglio di sé e lo fa con cura certosina. Non fallisce, a conti fatti, nessun grande appuntamento ed è decisivo, oltre che migliore in campo, nella gara più importante. Ma tra infortunio e un calo verticale di rendimento rispetto alla scorsa stagione, più di una sufficienza larga non gli posso dare. Il campionato non lo ha praticamente fatto se togliamo Juve e Roma nel girone di ritorno.


Parolo 6,5 – Stagione migliore di quella che immaginavo. Fa di più e meglio degli altri due senatori (Radu e Lulic), garantendo un rendimento più che sufficiente per l’intero arco dell’annata. Mette a referto anche gol pesanti. Anche per lui, deve necessariamente profilarsi una stagione da panchinaro di lusso.


Milinkovic-Savic 6,5 – Un punto pieno (ma forse pure un punto e mezzo), per quel gol che cambia una stagione nei suoi esiti, trasformandola da fallimentare a trionfale. Così è il calcio, così è la vita. Magari Djimsiti lo marca meglio e oggi sarebbe il primo capro espiatorio di una stagione da buttare al cesso. Detta chiara chiara, la sua stagione è stata mediocre, hai voglia a dire “sono mancati solo i gol dello scorso anno”. Manco per niente, è proprio mancato tutto. Faccio fatica ad arrivare a 10 partite dal 6,5 in su. Anche nel cammino di Coppa Italia, dove perlomeno i Leiva e i Correa hanno concentrato le cose migliori, aveva perlopiù steccato, fino a quel magnifico minuto 81. Speriamo che quel gol e la punizione-gioiello col Bologna gli abbiano riconferito una più congrua valutazione di mercato.


Luis Alberto 5 – Stagione da dimenticare, di un grigiore costante, interrotto giusto da qualche gara in cui, da mezzala, ha fornito qualità alla manovra, rivelatasi decisiva per il risultato. Penso alla vittoria con l’Inter in campionato. Il suo assist sul palo lontano per Milinkovic è stata la cosa migliore della sua stagione. Ma a parte qualche buona partita distribuita qua e là, nell’insieme, un mezzo disastro.


Berisha 4+ – Va bene la preparazione deficitaria per gli infortuni, va bene gli infortuni in generale, ma siamo davvero di fronte a un flop assoluto, se, confermato come ovvio, non dovesse incidere subito, da agosto/settembre del nuovo anno. Sono stati diversi i casi di giocatori che dopo un anno negativo sono esplosi nella stagione successiva. Speriamo ma quanto visto quest’anno è stato davvero da mani nei capelli. Rispetto a Durmisi, un quarto di punto in più per il rigore procuratosi a Parma.


Badelj 5 – Delusione cocente. Qualche prova decorosa qua e là ma mai la sensazione di essere un’alternativa così credibile da mettere in pericolo la titolarità di Leiva, pure in una stagione per lui (Leiva) resa complicata da infortuni e rendimento insoddisfacente. Si è dovuto, praticamente, lottare il posto con Cataldi. E questo dà la cifra della sua brutta stagione.


Cataldi 6 – Non ha mai davvero sfigurato ma sono state troppo rare le occasioni in cui abbia dato l’idea di aver, definitivamente, fatto quel benedetto salto di qualità. Ci resta il bel gol con la Spal, quello nel derby (con la complicità di Olsen) che da solo è valso potenziale mezzo punto, ma anche prove piatte, senza grandi sussulti, e questo è il suo vero limite, l’incapacità, con la sua resa, di incidere con continuità. Di fronte a un’offerta adeguata (dai 5 milioni in su), lo venderei, altrimenti, OK nel roster ma come 18/19esimo.   


Armini 6 – Voto simbolico perché il minutaggio non consente di dargli un voto. Però, pare davvero avere una personalità interessante. Non si nasconde, è uno che pare non abbia paura di giocare.


Bruno Jordao 5,5 – Anche qui, un voto simbolico. Si vede che ha buoni numeri ma si vede pure che, per il momento, giochi con eccessiva superficialità, che forse gli deriva dalla consapevolezza di saper trattare la palla.  


Immobile 6 – Trascinatore fino al 31 gennaio, poi un’eclissi preoccupante, come se di colpo si fosse spenta la luce. A livello mentale, pesa molto il suo difficile rapporto con la Nazionale ma è sembrato arrancare proprio tecnicamente, come se, di colpa, avesse smarrito l’abbiccì del centravanti. Per fortuna, si spara l’unico colpo in canna del girone di ritorno proprio nel derby, da subentrante.


Correa 6,5 – Il nostro Boniek, si fa bello solo per le gare serali di Coppa. Italia, in questo caso. Tutta la sua stagione la possiamo sintetizzare nei due gol che sono valsi il trofeo nazionale. Per il resto, stagione molto contraddittoria. In campionato, ha lasciato il segno solo nel derby di ritorno e in Europa League ha inciso davvero poco. Non arriva alla doppia cifra nei gol complessivi, pur avendo giocato molto, a dispetto della vulgata che lo ha voluto sacrificato sull’altare delle scelte cervellotiche di Inzaghi. È un buon giocatore, chissà quanto destinato a migliorare ma serve molto di più per farmi innamorare.


Caicedo 7 – Subito fuori dal podio c’è lui. Rare le sue brutte partite, da gennaio in poi è stato tutto un crescendo. È uno di quelli in grado di far giocare bene la squadra, non solo di finalizzare, cosa che ha fatto spesso in relazione alle gare giocate. Si è riscattato dopo la prima stagione nella quale non era manco andato particolarmente male ma aveva fallito i match ball di Champions in modo obiettivamente superficiale.


Pedro Neto 6 – Scampoli discreti ma deve crederci di più. E deve esercitarsi a guardare di più la porta.


Luan Capanni n.g.


Rossi n.g.



Inzaghi 7 – Con un trofeo in mano, impossibile dare di meno. Andrebbero, però, fatte diverse considerazioni di carattere generale. La prima e più importate è che era al terzo anno. E senza dover citare necessariamente Clough, sappiamo cosa significhi il terzo anno per un allenatore. La seconda considerazione, la stagione molto negativa dei due elementi che la squadra la cambiano nel bene e nel male: Milinkovic-Savic e Luis Alberto. E alla loro annata negativa aggiungiamo un Correa che ha faticato troppo a sbocciare e un Immobile che negli ultimi 4 mesi ha praticamente spento l’interruttore. Gli acquisti sbagliati (almeno per l’anno in corso) di Durmisi, Berisha e Badelj hanno fatto il resto. Chiaro che in tutto questo, ci sono stati anche suoi precisi limiti, soprattutto in alcune scelte nelle rotazioni che hanno obiettivamente lasciato perplessi e nell’incapacità di non saper mai gestire un impegno infrasettimanale. Ciò detto, nonostante tanti problemi, è riuscito a tenere la barra diritta e a non sbracare come successo a Pioli ma anche allo stesso Petkovic. Anche nei momenti peggiori del campionato, non si è mai allontanato dal gruppo Champions, restando sempre in scia (quando non direttamente dentro) fino a quando ha deciso di abdicare a un gradino dal trofeo, giocandosi un tutto o niente. Ed è stato tutto. Ma, tolte una decina di partite, fortunatamente ben selezionate, non è stata una bella Lazio, nell’insieme. Ma nel calcio contano le bacheche e nient’altro.

 

 

 

 

 

 



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27/05/2019 14:06
 
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non amo i voti come sapete, però lo sfizio di dare pareri/giudizi me lo tolgo:

Portieri:

Strakosha – Buona stagione, complessivamente lo metto sul mio podio, tolta l’assurdo posizionamento sul gol di Kolarov non ricordo altre smadonnate nei suoi confronti, e in generale ho avuto la sensazione di sicurezza che non sarebbe stato lui la causa di cappelle difensive. si può tenere oppure in caso di super offerta estera, anche cedere ammesso di prendere un buon titolare con parte del ricavato (ad esempio io un pensierino su musso...)

Proto – preso per migliorare rispetto a vargic, in realtà non cambia nulla perché inzaghi schiera comunque sempre strakosha. Mi sembra una brava persona e come secondo ci può stare.

Guerrieri – ruolo marginalissimo. non mi ha mai ispirato fiducia, dopo il premio fedeltà con l’esordio spero si riesca a costruire una carriera di qualche tipo nelle serie minori.

Difesa:

Acerbi – Ottimo acquisto, un tipo di giocatore che quando lo prendiamo raramente fallisce (vedi parolo, basta ecc) ma a differenza degli altri pagato a prezzo pieno. Ne è comunque valsa la pena.

Radu – Meno brillante del super campionato precedente, la sensazione è che possa dare ancora un contributo notevole ma utilizzato in modo sporadico, urge titolare.

Wallace – conferma ancora una volta l’inaffidabilità secondo me acuita dal modulo. Giocando a tre puoi sfruttarlo bene solo come centrale e/o in partite in cui sei assediato. Speriamo che mendes sappia piazzarlo in modo da non rimetterci troppo. Ci costa da solo la sconfitta con l’atalanta con la peggior prestazione singola a memoria d’uomo ma a posteriori lo sprint finale di tutte le altre ha molto ridimensionato l’importanza di quella partita. Da sostituire.

Caceres – grossa delusione da parte mia. In parte non si è mai preso con inzaghi che probabilmente non lo voleva proprio, in parte ci mette del suo giocando sempre male le chance che ha. Bene la società nella gestione, il cambio rapido a gennaio con romulo ha giovato in termini di assortimento.

Bastos – difensore “diverso” dagli altri che abbiamo, è probabilmente il migliore 1v1 ma è un casinaro imprevedibile, in rosa ci può stare ma quando lo usi devi pregare che sia nella giornata buona. Non gli imputo però errori decisivi nel definire la stagione.

Luiz Felipe – Buona stagione quando ha giocato ma i progressi sono meno netti di quanto ci aspettavamo, inoltre ci aggiunge continui infortuni. Anche le comparsate come centrale (finalmente inzaghi lo prova lì dopo che gliel’ho chiesto tutto l’anno scorso) non sono state brillanti, sembra effettivamente piu a suo agio da laterale paradossalmente anche nel giocare la palla. I famosi piedi buoni si sono visti pochissimo. È giusto tenerlo e investirci su ma con buona pace di vocalelli al momento il grande campione non si intravede

Patric – Il primo che avrei ceduto, alla fine è tornato utile vista la scomparsa di basta e caceres, ma è un giocatore modesto e ingestibile tatticamente, oltre che prono all’errore. La sua follia di ferrara dà inizio alla valanga. Spero abbia un minimo di mercato.

Esterni:

Durmisi – acquisto giusto sulla carta, ma completamente toppato come giocatore. Si parla di un malanno cronico ma questa è un’aggravante. Non ho visto nulla che mi possa far pensare che ci siano qualità nascoste da sfruttare in futuro. Spero abbia ancora qualche ammiratore delle sue buone prestazioni in spagna che ci caschi come ci siamo cascati noi. Da sostituire CON UN TITOLARE

Lukaku– Non so cosa stia ancora a fare qua. Dubito si trovi qualcuno che ce lo paghi. Immagino rimarrà a fare la terza ruota di scorta (spero) fino a fine contratto cercando di tornare a sembrare un atleta

Lulic – encomiabile ma serbatoio ormai vuoto, ha il pregio di tenere energie a sufficienza per giocare l’intera finale senza morire sul campo dopo un’ora come gli è capitato in praticamente tutte le altre partite. Fondamentale farlo scalare a riserva multiuso.

Marusic – conferma quello che ormai avevamo capito di lui. Limiti enormi ma anche qualità fisiche che ormai in rosa conservano in pochi e lo rendono piu prezioso di quello che meriterebbe. motivo per cui inzaghi gli affida il compito di contrastare i cavalloni atalantini in finale e lui risponde presente con le poche armi che ha. L’acquisto di romulo “sistema” la fascia ma restare così sarebbe una certificazione di mediocrità. Mi auguro la partenza di uno dei due

Romulo – acquisto intelligente, sistema la rosa al posto di caceres in una rara, per noi, operazione intelligente a gennaio. Andrebbe fuso con marusic per creare un buon giocatore. Al momento, se riscattato, rischia di far giudicare a posto la fascia destra dove invece servirebbe un titolare di livello.

Basta – Malinconico addio purtroppo con annessa prestazione orribile. Andava ceduto prima ma non riesco a fare una colpa a uno che non rinuncia a un contratto.

Centrocampisti:

Murgia – Non ricordo quasi nulla delle sue apparizioni se non che fossi convinto della sua inutilità nella lazio. Fa poi una buona metà stagione a ferrara, probabilmente la sua dimensione è quella. Mi auguro possa venire sfruttato per arrivare a qualcuno piu utile

Lucas Leiva – A mio parere il giocatore piu forte che abbiamo, nel senso che è quello, nel suo ruolo, piu ad alto livello in una scala mondiale. Era impossibile ripetere la stagione precedente e difatti non la ripete soprattutto come continuità, ma quando gioca seriamente fa la differenza. Sceglie bene le partite in cui impegnarsi ma nella prima metà di stagione o è indisponibile o è un fantasma. Manco si può accusare la società di non averci pensato prima perché gli era stato affiancato il miglior vice su piazza, sulla carta.

Parolo – buon finale di stagione e in generale buon contributo nel ruolo che tutti ci auspicavamo da tempo ovvero il panchinaro di lusso, dopo che inzaghi arretra LA. Fino ad allora però contribuisce a mesi di centrocampi sterili come mai. Può continuare ad essere utile fino a fine contratto, e carriera.

Milinkovic-Savic – Molto difficile da giudicare, rendimento assolutamente deludente, ma difficile ripetersi dopo che sei stato il miglior giocatore del campionato l’anno prima. Il punto è che per una squadra del nostro livello, uno come lui è decisivo pure quando gioca come quest’anno, e difatti ti porta il trofeo salva-stagione perché di sergej in rosa ce ne stanno pochi e ce ne staranno pochi pure se lo si cede. Motivo per cui a mio modo di vedere finchè la situazione contrattuale lo consente e lui non punta i piedi per andarsene, alla lazio conviene tenerlo. I soldi ce li faremo comunque prima o poi. E’ fondamentale però capire che bisogna cercarne altri, e bisognava farlo anche fintanto che era qua lui.

Luis Alberto – un fantasma. Alla continua ricerca di quelle imbucate decisive così frequenti un anno prima e ora completamente scomparse. Ritengo strettamente collegate fra loro la stagione di LA, quella di Immobile e il cambio di modulo. Aver arretrato alberto è stato necessario per sfruttare le invenzioni di correa visto che nessun altro le portava, ma ha disinnescato lo spagnolo in fase offensiva (danneggiando indirettamente immobile) e allontanato sergej dalla porta. Il resto lo ha fatto l’assenza di un’altra mezzala di qualità. Se veramente il siviglia lo volesse, visto quanto vuole tornarci, di fronte a una buona offerta andrebbe ceduto.

Berisha – come durmisi e badelj, acquisto giusto sulla carta ma rivelatosi completamente toppato nello specifico. Non so se era già rotto, se si è rotto in ritiro, se l’abbiamo gestito male. Indiretto colpevole dello scazzo estivo fra inzaghi e lotito, non riesce praticamente mai a redimersi. Ci porta 2 punti a parma ma per il resto non dà mai la sensazione di essere un calciatore di livello ma frenato da un infortunio, piuttosto l’impressione è di un giocatore già modesto che l’infortunio ha reso brocco totale. Visto il numero di movimenti di mercato già necessari, immagino finirà per restare sperando nella rinascita del secondo anno.

Badelj – Altro giocatore sulla carta perfetto per quello che doveva fare, ha invece reso pochissimo. Probabilmente è anche inadatto come caratteristiche a quello che gli chiede inzaghi. Un buon palleggiatore ma con cadenze da moviola. Ha il pregio di generare una plusvalenza in ogni caso visto che era un parametro zero e gode comunque di una buona fama. Da cedere e sostituire con un omologo o con una mezzala passando parolo al centro.

Cataldi – giocatorino senza infamia e senza lode, fa piu di quanto mi aspettavo anche perché gioca in un ruolo in cui c’era necessità e mancavano alternative di livello. Ha il pregio di aver scalato le gerarchie e imbustato un paio di gol. Può restare in rosa o essere sfruttato per il mercato, ma in ogni caso ormai a 25 anni è chiaro che non sarà una colonna per il futuro.

Bruno Jordao – Il poco che abbiamo visto sembra discreto, forse poteva giocare un po’ di piu, ma non credo avrebbe inciso granchè in un senso o nell’altro. Lo presterei in A se possibile.

Attaccanti:

Immobile – Non brillante come nei giorni migliori ma comunque ci tiene a galla nel girone di andata. Poi crolla in un abisso senza fondo aiutato anche dal cambio tattico che gli toglie luis alberto e le sue imbucate e gli affianca un solista. Ma lui ci mette del suo sprofondando in una crisi tecnica spaventosa. Spero che il golletto finale segni un punto di svolta e riparta come nuovo l’anno prossimo, è un giocatore dal profilo perfetto per la lazio, lui è il meglio per noi e noi siamo il meglio per lui, ma bisogna trovare il modo di tornare a rendere. In generale credo soffra il dover dividere il fronte offensivo con altri, il che è un limite in una squadra che vuole proporre anche altri talenti offensivi. Da tenere presente quando si programma il modulo per il futuro.

Correa – una specie di genietto che esce dalla lampada una volta ogni tanto, sia nella stagione sia all’interno della partita, spesso scompare. Credo che in generale tendiamo a sopravvalutare la sua stagione perché tolto lui è stata un deserto di guizzi tecnici e quindi le sue giocate solo fra le poche che restano impresse (credo che questo valga anche per chi lo vede dall’esterno il che è un bene quando verrà il momento di cederlo). Resta comunque un acquisto nel complesso azzeccato, ha reso piu o meno quanto l’ultimo anno di anderson che era chiamato a sostituire, non avendone però l’utilità tattica. Visto anche l’investimento è comunque uno da cui ripartire, da stabilire il ruolo in rosa.

Caicedo – Buona stagione, ha praticamente sempre fatto bene quando chiamato in causa, aggiungendo nel girone di ritorno anche insospettate doti di finalizzatore. Ha l’enorme vantaggio rispetto a immobile di trovarsi a suo agio nel dialogo palla a terra il che lo rende compatibile con chiunque gli venga affiancato, oltre a sapersi rendere utile pure quando non conclude. Buon panchinaro, potrebbe continuarlo a fare ma vista la buona riuscita, il prezzo d’acquisto contenuto e il solo anno di contratto che gli resta, non mi stupirei di vederlo trasformato in una piccola plusvalenza e sostituito con qualcuno piu giovane.

Pedro Neto – Non so bene cosa sia, visto troppo poco, ma sembra uno da tridente. Da valutare anche rispetto al modulo se è il caso di fargli fare minutaggio altrove.



Inzaghi – il suo maggior pregio è quello di aver sempre tenuto le redini della squadra. Riuscendo a rimotivarla trovando e condividendo un nuovo obiettivo dopo ogni rovescio, arrivando infine a centrare l’ultimo. Ho però avuto per la prima volta la sensazione di aver consapevolmente rinunciato a dare il massimo per il quarto posto. Il che ci ha portato la coppa quindi bravo, ma mi lascia l’enorme delusione di aver visto episodi di disattenzione e svogliatezza in partite decisive, e il dubbio che questi siano stati figli di una specie di accordo non so quanto tacito all’interno dello spogliatoio. Nelle partite di coppa si poteva vincere o perdere, ma episodi come patric a ferrara, durmisi a milano, wallace con l’atalanta, non li avremmo visti comunque, perché c’era un’altra testa. Niente mi toglie dalla testa che inzaghi ha avuto un qualche peso in questo e io non lo posso accettare. Indigesta anche la tarantella finale con annesse conferenze stampa saltate.
[Modificato da Drenai71 27/05/2019 14:19]

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27/05/2019 14:10
 
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*Strakosha 6,5* non si può dire male. L’impressione però è che non migliori in personalità, nelle uscite e coi piedi. E non è poco.
Bastos 6+ alla fin fine si può dire che il suo l’ha fatto, azzeccando anche partite importanti. Anche se l’affidabilità non lo riguarda. Io lo terrei perché può dare qualcosa.
Radu 6 non più quello degli ultimi due anni, sia fisicamente che per affidabilità. Probabilmente non più un titolare inamovibile ma un ottimo rincalzo
Acerbi 8: non sarà mai Nesta però si è rivelato un grandissimo acquisto. Già il fatto che non si faccia mai male e che per squalificarlo ci voglia la doppia impresa di Rocchi è’ una cosa eccezionale. In una difesa a 4 secondo me ancora meglio. Comunque elemento cardine per almeno altri due anni
Luiz Felipe 6 boh. Bene bene alcune volte, così così altre. Spesso malato. Però giovanissimo ancora per questo livello. Io ancora ci punterei
Wallace 4 una sega purtroppo è anche molto cara. Fallimento totale e non vedo a chi potremmo mai piazzarlo
Marusic 4,5 stesso giudizio di wallace ma con molte più partite giocate. Via il prima possibile
Rómulo 6+ a me non è dispiaciuto. Arrivato senza pretese e talvolta messo in disparte per far giocare il guardalinee montenegrino, ha fatto quasi sempre bene quando ha giocato. Mostrando almeno di essere un giocatore di calcio. Rincalzo da confermare
Lulic 6 note secondo me abbastanza dolenti. Un evidente calo tecnico, una costanza preoccupante nel crollo atletico dopo 50 minuti, e momenti di blackout difensivi troppo frequenti. Grande impegno e capitano coraggioso, ma forse è il caso di relegarlo a un ruolo più marginale e non comunque sulla fascia.
Durmisi 4,5 una bufala. Piccolo, scarso e quindi inutile. Non gli ricordo una cosa fatta bene. Via velocemente
Patric 5+ ti illude qualche partita poi torna a essere la mezza figura che è sempre stato. Abbiamo poi scoperto che è un centrale da difesa a 3 dopo anni.
Caceres 5. Enorme delusione visto il curriculum, l’adattabilità a più ruoli e all’esperienza.
Lukaku ng
Basta ng pace all’anima sua
Parolo 6 costretto da altri ancora a troppe partite consecutive. In calo, ovvio. Qualche buona prova ma un abisso dal Parolo di Pioli. Però fisicamente regge e quindi può rimanere come buon rincalzo.
Murgia ng nella spal non l’ho visto giocare mai ma ritengo che il suo livello può essere quello. Speriamo di monetizzare
Berisha ng??? Voglio essere generoso. Quando è stato vivo (praticamente mai) ci ha illuso a Parma. E ci ha fatto piangere negli altri spezzoni. Invendibile, siamo costretti a dargli ancora un anno di prova. Però...
Jordao ng
SMS 6,5 boh. Alcuni mesi imbarazzanti (non per l’impegno) in cui non gli veniva niente e nel quali almeno provava a rendersi utile. Un buon 2019 con alcune perle. Ma ovviamente ha dato meno di quello che avrebbe dovuto dare. E mezzo voto in meno per la follia col Chievo.
Luis Alberto 5 male perdio, male. Per atteggiamento, condizioni fisiche e rendimento. Un po’ meglio a centrocampo ma a milioni di anni luce dall’anno scorso.
Cataldi 6 qualche cenno di vita, ma a me pare non a livello di una squadra che cerca di essere tra le prime 5 almeno. Neanche come panchinaro.
Badelj 5+ delusione, bisogna ammetterlo. Perché è un giocatore di livello. Potrebbe aver pagato l’inamovibilità di Leiva nonché quella del modulo di Inzaghi che non ha mai previsto l’impiego di due centrali. Ci ha messo comunque del suo, e quando è stato chiamato non ha dato quello che i suoi mezzi avrebbero permesso. Io francamente non me ne priverei a cuor leggero.
Leiva 7 come se avesse scelto le partite importanti per essere il migliore. Resta il fatto che in quelle si è dimostrato assolutamente un gigante. Non è bollito e ha ancora voglia
Correa 7- risolve almeno 3 partite importanti con le sue giocate dopo un inizio così così. Certo che per essere una punta (perché quello è) non segna tanto ed è una cosa che conta.
Caicedo 7 mi sono dovuto ricredere dopo la prima stagione. Bene, talvolta molto bene per la squadra e per se stesso. Si è anche dovuto accomodare in panca quando non lo meritava per poi farsi ritrovare pronto. Bravo
Immobile 6 inizia la stagione con un capolavoro al Napoli. Va avanti a segnare e a gennaio finisce. Ci manda il fratello dilettante. Non azzecca praticamente più niente, tecnicamente e tatticamente. Quasi una sciagura che prova a mascherare sempre con il grande impegno, che però a un certo livello non può bastare. Ovviamente ci aveva abituato troppo bene, bisogna ammetterlo.
Inzaghi 6,5. Si’, bellissima la coppa. Ma sono 4 partite. Premettendo che questa squadra non era una Ferrari come il capo ha voluto dire. Però In campionato finiamo ottavi dietro a squadre come toro e Milan, smettiamo ad aprile di lottare per la CL, facciamo meno di 60 punti e una marea di gol in meno rispetto allo scorso anno, giocando tra l’altro molto peggio. Europa League deludente nonostante il girone passato con anticipo. Buona l’intuizione del centrocampo di qualità. Forse siamo ai titoli di coda ma non vedrei come uno scempio almeno un altro anno con una squadra ringiovanita e rinfrescata in almeno 4,5 titolari.
La squadra 6,5. Sarò chiaro; 1,5 punti sono per la coppa. L’ottavo posto è risultato veramente poco degno.

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28/05/2019 01:07
 
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STRAKOSHA 7: La sua stagione migliore. Tante parate decisive a inizio stagione, qualche flop (Lazio-Chievo compresa), ma una Coppa Italia impeccabile, con la perla dei rigori a San Siro


PROTO 6: Voto alla tranquillità con cui ha accettato di non giocare praticamente mai


GUERRIERI 5.5: Finalmente in campo, non sfrutta la mini-chance


ACERBI 7.5: Pare biancoceleste da una vita, nonostante attorno ruotino continuamente non perde quasi mai la bussola. Annulla fior di attaccanti e contribuisce in modo decisivo alla conquista della Coppa


LUIZ FELIPE 6: Col passare dei mesi si è dimostrato tra i più affidabili dietro. Prova maiuscola in finale di Coppa Italia


WALLACE 4: In campo poco e male, troppo male per essere vero


BASTOS 5.5: Ottima seconda parte di stagione per riscattare parzialmente la prima, orribile. Ma fosse dipeso da lui, la Coppa Italia non sarebbe arrivata 


RADU 6: Qualche acciacco di troppo, ma quando gioca si fa sempre sentire


ARMINI 6.5: Due prove di grande personalità, sembra avere un buon piede e buona lettura di gioco


PATRIC 5: Una partita buona e tre sbagliate. Molto sbagliate


DURMISI 4.5: Sa fare troppo poco per questi livelli. Impresentabile in marcatura 


LUKAKU sv: Se non altro vanta un assist col Novara. Stagione totalmente saltata


BASTA 4: Chiusura peggiore non poteva esserci


LULIC 6.5: A lungo tra i più positivi, chiude la stagione con la lingua di fuori ma sempre con un cuore inesauribile


MARUSIC 4.5: A Siviglia il clou della sua non-stagione, la seconda consecutiva, con qualche raro momento di utilità in mezzo a prestazioni da fantasma o tecnicamente inguardabili


MILINKOVIC-SAVIC 6.5: Inizia la stagione a dicembre, ma ne sbaglia ancora tante di partite, e l’espulsione a Lazio-Chievo è un buco nero. Però la Coppa arriva grazie al suo ingresso, e questo cambia quasi tutto


LUIS ALBERTO 5: Prima la pubalgia, poi l’arretramento in mediana, fatto sta che lo spagnolo è la copia sbiadita del giocatore dello scorso anno


BADELJ 5.5: Fa quello per cui è stato preso, ma potrebbe farlo meglio e con più continuità


LEIVA 7: Raddrizza la stagione con delle prove gigantesche nelle partite che contano, non ultima la finale di Coppa


CATALDI 6: Riguadagna credibilità e va pure in gol al derby


ROMULO 6: Ridà dignità alla fascia destra, senza strafare ma con alcune prove più che buone, anche in Coppa


PAROLO 6.5: Qualche gol, tante rincorse, e un apporto che non viene mai meno neanche nella stagione in cui assaggia per la prima volta la panchina


BERISHA 4: Un manus enorme in organico, sempre rotto e male quelle poche volte che si è visto


JORDAO 6: Qualche spezzone, qualcosa di interessante 


CORREA 7: L’inizio e la fine della stagione lo incoronano, tiene su la squadra, poi non trova i gol che servirebbero, resta tra campo e panchina, infine si sveglia e tra derby, semifinale e finale è il fattore più decisivo della squadra


CAICEDO 6.5: Anche lui a tre fasi, con un buco centrale ma anche con tanti gol pesanti e tanti ingressi finali non banali, compreso quello della finale


IMMOBILE 6.5: La sua stagione finisce anzitempo, ma oltre ai gol del 2018 lascia come dote le prove maiuscole a San Siro in Coppa Italia


NETO 6: Sembra uno in grado di dare la scossa, ha posto le basi per la prossima stagione


INZAGHI 7: Ha saputo anzitutto tenere a galla un gruppo che aveva tutte le carte in regola per “sbracare” dopo la stagione scorsa. Poi ha saputo arginare le contromosse degli avversari inventandosi SMS-LA mezzali. Ed è rimasto lucidissimo nelle partite-chiave, portando a casa il massimo risultato che si poteva tenere (entrambi era impossibile) e che forse lui era uno dei pochi in grado di portare



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29/05/2019 18:05
 
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STRAKOSHA 7 - E' diventato un portiere veramente affidabile, non da miracoli ma con pochi errori. E poi ha giocato una Coppa Italia perfetta: decisivo ai rigori con l'Inter, dopidiché tre clean sheets consecutivi.
PROTO 5,5 -
Si è visto poche volte e ha sempre lasciato a desiderare. Inzaghi non si è fidato a lasciargli nemmeno partite semplici. Non è una priorità sostituirlo, ma se capita una buona occasione pensiamoci.
GUERRIERI 5,5 - Alla fine ha esordito: male. Dispiace giudicarlo per soli 90', ma se ha fatto una partita sola significa che Inzaghi si fida di lui ancora meno di Proto. Ora speriamo che si riesca a darlo in prestito, ha bisogno di tornare a giocare.

BASTOS 6,5 - Errori ne ha fatti, non dico di no. L'ultimo - quello nella finale - poteva essere drammatico. Ma è stato largamente il miglior difensore centrale dopo Acerbi distinguendosi in diverse partite importanti, penso soprattutto all'andata di coppa col Milan quando fu rimesso in piedi all'ultimo, al derby giocato subito dopo e a Inter-Lazio di campionato. Mi pare un giocatore recuperato a buon livello, assolutamente da tenere. A oggi è meritatamente un titolare.
PATRIC 5,5 - Tanto impegno, fischi antipatici dalla curva per essersi messo contro gli ultras, ma anche la solita inadeguatezza tecnica. Il suo fallo da rigore a Ferrara è stato l'inizio della fine dei sogni Champions.
CACERES 4,5 - Gli dobbiamo un derby perso. Grazie e vaffanculo.
ACERBI 7,5 - L'Immobile della difesa, nel senso che come Ciro ha trovato la sua dimensione perfetta alla Lazio dopo un lungo girovagare e dopo aver fatto benissimo in una squadra più piccola (il Torino in un caso, il Sassuolo nell'altra). Meno elegante di De Vrij, ma con un carisma nettamente superiore. Se in un campionato negativo abbiamo preso meno gol dell'anno scorso e di due anni fa, il merito è soprattutto suo.
LUIZ FELIPE 6 - Inizio problematico, finale in crescendo con la ciliegina di una finale perfetta in cui è stato assolutamente decisivo. Ma ancora non mi dà sufficienti garanzie per pensarlo titolare.
RADU 6 - In fisiologico calo anagrafico. Di nuovo problemi fisici, alcune squalifiche, ma in mezzo un rendimento comunque dignitoso. Spero che l'anno prossimo possa essere una riserva, non ha più una stagione intera nelle gambe.
WALLACE 4,5 - Mezzo punto in più perché l'errore contro l'Atalanta è stato fondamentale per estromettere la Roma dalla Champions. Ma in generale un dramma. Giocatore che all'inizio sembrava avere prospettive e che adesso anche a livello nazionale ha la nomea di bidone.
ARMINI sv - Sembra avere personalità e fisico, movenze da giocatore vero. Testa bassa e pedalare.

MARUSIC 5 - Scarso, scarso, scarso. Ha dato segni di reazione (nervosa, mai tecnica) solo quando Inzaghi ha iniziato a sbatterlo in panchina. Uno così scarso l'impegno dovrebbe mettercelo sempre, per lo meno.
ROMULO 6 - Sufficienza stiracchiata che ha agguantato grazie alla buonissima partita di San Siro nella semifinale di ritorno. Ma quello visto a Verona era un altro giocatore, con un'esplosività che evidentemente ha perduto. Utile come toppa, inutile per ripartire con un nuovo ciclo.
BASTA 4 - Ecco appunto: Basta così, Dusan.
PAROLO 6,5
- Sempre più oscuro, tecnicamente non meriterebbe una sufficienza così larga. Ma è uno dei punti fermi morali della squadra: se siamo riusciti a non lasciarci andare a una stagione malinconica lo si deve ad alcune anime dello spogliatoio e lui è certamente una di queste. Per l'anno prossimo, però, vedi Radu.
CATALDI 6
- Dignitoso. Ha fatto il suo, da riserva, e si è tolto pure lo sfizio di un gol al derby. Ha fatto un figlio, ha vinto la coppa, anno memorabile per lui...
BERISHA 4 -
Voto severo non solo per quel che non ha dato, ma per quanto è stato pagato e per quello che ha dimostrato di (non) saper fare: giocatore modesto e fracico, per il quale abbiamo sprecato parecchi denari.
LEIVA 7,5 -
Non ha ripetuto la stagione scorsa, irripetibile, perché all'età sua rigiocare tutte le partite a quel livello sarebbe stato inumano. Quindi ormai le partite se le sceglie, in quelle meno importanti tira il fiato (a volte giocando anche davvero male) ma quando la sfida è di cartello sai che su di lui ci puoi contare. Giocatore di rango superiore, quando il gioco si fa duro sai che la Lazio è Acerbi dietro con l'aiuto di Bastos, Leiva in mezzo e le invenzioni di Correa davanti più i gol di Immobile quando sta bene. Il resto quest'anno è stato contorno più o meno scondito.
BADELJ 4,5
- Delusione cocente. Non gli si chiedeva di essere decisivo, ma almeno affidabile si, visto il curriculum. Invece spesso è stato tra l'inconsistente e il dannoso. Se qualcuno lo volesse, sarebbe da regalare senza problemi.
MILINKOVIC 6
- Di lui, della sua stagione e delle mie posizioni sulla sua conferma ho detto tutto quel che c'era da dire nelle pagelle della finale di coppa. In sede di giudizio quel che conta è il numero: senza il gol all'Atalanta gli avrei messo 4, con quel gol dargli meno della sufficienza è impossibile.
LUIS ALBERTO 5
- Fisicamente ha avuto un sacco di problemi, mentalmente continua ad averne. Vero è che Inzaghi gli ha cambiato ruolo, ma a parte un (comunque prezioso) taglia e cuci nella manovra - che senza di lui fatica drammaticamente a fluire - non ha quasi mai lasciato il segno con le giocate. Giocatore da ricostruire, ma non me ne priverei a cuor leggero. Ossia: non me ne priverei per pochi soldi, uno con le sue doti tecniche non è facile trovarlo a buon mercato.
MURGIA sv
- Decorso con la Spal, qui non ha lasciato tracce.
BRUNO JORDAO sv
- Non ho visto Torino-Lazio, quindi non so veramente che dire.
LULIC 6
- Di stima e di riconoscenza. Di reazione a chi gli manca di rispetto. Il voto vero invece sarebbe 5,5 perché ormai non gliela fa più, ha un'ora di autonomia per volta. Come per Radu e per Parolo, è impossibile pensare a lui come a un titolare per l'anno prossimo.
DURMISI 4
- A differenza di Berisha ci avevo un po' creduto, il suo sinistro non è da buttare. Certo è basso, troppo basso per fare una fase difensiva dignitosa. E poi alla fine mi ha deluso anche tecnicamente, non è mai riuscito a lasciare il segno con qualcosa di significativo. In cambio di qualche milione, anche meno dei 7,5 che abbiamo speso (mortacci nostri) lo darei via al volo.
LUKAKU 4
- Fracico e fastidiosamente imbolsito, si è davvero lasciato andare il che è sintomo di una professionalità inesistrente. Un altro da regalare al primo che passa.

CORREA 7 - Ci ha messo un bel po' prima di ingranare, ma alla fine sulla coppa c'è la sua firma. Lui e Luis Alberto sono rimasti gli ultimi creativi in una squadra che è stata depauperata di fantasia e qualità tecnica. Ovviamente a un attaccante si chiedono anche i gol, e il voto non può essere più alto perché solo nel finale è andato a regime anche da questo punto di vista.
CAICEDO 7
- Probabilmente gli sto regalando mezzo punto ma è il mio attestato di stima verso un giocatore che fino a qualche mese fa non ce l'aveva. Decisivo al derby, decisivo nelle ultime due partite di coppa, sempre all'altezza qualdo è stato chiamato in causa negli ultimi mesi. Diciamo che ha cambiato marcia nel 2019. Detto questo, se arriva Wesley e c'è modo di ricavarne qualche milione lo saluterei. Con affetto, ma lo saluterei.
NETO sv
- Qualche sprazzo ha fatto capire che delle qualità le ha. Poi però vedi che nel Portogallo U20 fa panchina e ti viene il dubbio che la sòla ammollataci da Mendes sia stata integrale.
CAPANNI sv
- In bocca al lupo.
IMMOBILE 6,5
- Ultimi 3-4 mesi drammatici. Anche lui non ha ripetuto l'incredibile 2017-18 e non bisogna stupirsi, perché se quello fosse il suo standard non giocherebbe nella Lazio. Il suo livello è e deve essere almeno quello dei primi mesi di quest'anno, che comunque ha concluso avendola buttata dentro 19 volte. Ora le ultime due partite con la nazionale, poi una bella vacanza e ci rivediamo ad Auronzo con la testa più libera e le gambe più fresche, Ciru'.

INZAGHI 7,5
- Lucido, il più lucido di tutti. Più lucido di Lotito e di molti tifosi nel capire che - dopo aver colpevolmente fallito la Champions un anno fa - questa sarebbe stata una stagione diversa. Una stagione in cui bisognava contenere i danni di una rosa indebolita e colpita nel morale da Lazio-Inter del 20 maggio 2018. Ripartire è stato difficilissimo e in diversi momenti siamo stati sul baratro, la voglia di lasciarsi andare a un pioliano 2015-16 era dietro l'angolo. Ma lui ha dimostrato di non essere un Pioli. Si è aggrappato all'obiettivo più raggiungibile, ha fatto di necessità virtù puntando tutto sulla Coppa Italia. Scelta rischiosa, se avesse perso la finale sarebbe stato certamente esonerato. E invece con due partite - il ritorno di semifinale a San Siro e la finale con l'Atalanta - ha cambiato la storia. Perché la vittoria ce l'hai o non ce l'hai nel dna, in questo ha assolutamente ragione Allegri. E Inzaghino ce l'ha. Ha vinto da giocatore, ha vinto da allenatore nelle giovanili, ha vinto con la prima squadra della Lazio. Due trofei, solo Eriksson meglio di lui in 119 anni. Poi si può discutere sotto altri punti di vista, sul fatto che non abbia mai più messo in discussione il dogma della difesa a tre, sulle sue 3-4 frasi fatte con cui confeziona le interviste (quando vince "era importante", quando perde "dispiace per i ragazzi"), ma pur non essendo uno che fa sognare è riuscito a tenere insieme un gruppo che ad altri sarebbe certamente sfuggito di mano. Le scelte sui singoli gli hanno dato complessivamente ragione, tutti quelli di cui reclamavamo una presenza più assidua hanno puntualmente deluso una volta buttati in campo. Ha dovuto cavarsela con una decina di giocatori veri, non di più. La rosa per metà è da buttare nel cesso e l'ottavo posto ne fotografa il valore assoluto. E lui con questi poveri ingredienti ha cucinato una stagione che il trofeo ha comunque consegnato alla storia. Adesso c'è questo tira e molla sul futuro, io credo che separarsi da vincitori possa essere una possibilità a condizione di trovare di meglio. Lui può trovare di meglio? Se va alla Juve certo, altrimenti non lo so. Il Milan non credo sia meglio, in questo momento. L'estero è una trappola. La Lazio può trovare di meglio? Ovviamente si, ma bisogna alzare il tiro rispetto a tutti gli allenatori dell'era Lotito. Se da Simone bisogna passare a Giampaolo o De Zerbi, che resti per altri mille anni. Magari con una rosa rifondata, con giocatori più giovani e più motivati. Perché il ciclo era finito già un anno fa, e adesso abbiamo fatto anche la scarpetta.

LOTITARE 5,5 - E' stato difficile dare un voto. Da una parte un mercato quasi completamente sbagliato, in cui si sono salvati solo gli acquisti veri, quelli per cui hai pagato in doppia cifra (Acerbi e Correa). Dall'altro la vittoria, che non è mai scontata né banale, ed è la quinta della presidenza Lotito. Firmata oltretutto dal giocatore che io avrei ceduto un anno fa per rifare la squadra. Mi sento di dire che senza Milinkovic ma con i soldi di Milinkovic avremmo avuto una squadra più forte, con più futuro davanti, che si sarebbe piazzata meglio in campionato ma che forse non avrebbe vinto la Coppa Italia. Avrei fatto a cambio? Adesso no, adesso mi tengo il trofeo. Che però non deve mettere in ombra i tanti problemi che ci sono, perché la Lazio attuale è una squadra con troppi vecchi e troppi giocatori scarsi che va rifondata. Quando può schierare gli undici titolari in buone condizioni se la gioca praticamente con tutti, sulla partita secca. Ma nella lunga corsa delle 38 partite di campionato conta la rosa e la nostra rosa nel complesso è modesta. Tare non fa un vero colpaccio da anni, quando li faceva era ignorato da tutti, troppo impegnati a fare pompini a Sabatini, mentre adesso i pompini li fanno a Tare che non ne azzecca una da due anni. Per quanto mi riguarda il bonus è esaurito, è ora di ricominciare a produrre. Basta coi mercati conservativi, si ceda Milinkovic per fare cassa e lo si faccia alla svelta, non dopo Ferragosto. C'è tanto da sistemare, tanto da comprare, servono soldi subito e lui è il nostro bancomat. Vorrei almeno 3, 4, anche 5 acquisti con investimento in doppia cifra per il cartellino. Si venda di più per comprare meglio, si rinunci a qualche eccellenza per innalzare il livello medio e per allargare la rosa dei giocatori utili alla causa. E si scelga un allenatore - Inzaghi o un altro - che comunichi davvero la voglia di alzare il livello, di andare in Champions League non facendo le nozze coi fichi secchi, azzeccando l'annata in cui ti va bene tutto, ma per programmazione. Altrimenti evitiamo di prenderci in giro e di rimanerci male se non ci arriviamo. Con la politica delle romanelle e degli allenatori yesmen la Champions manca dal 2008, anno che peraltro fu particolare perché c'erano le penalizzazioni. Diciamo che in un certo senso con la politica delle romanelle e degli allenatori yesmen in Champions non ci si va. E'ora di cambiare, anche solo per fare un tentativo diverso, è ora di spingere forte sul trading e di rifare la squadra finanziando il mercato con le cessioni. Abbiamo chiuso un ciclo e grazie al cielo siamo anche riusciti a chiuderlo in bellezza. Adesso, però, per favore aria nuova.


[Modificato da Mark Lenders (ML) 29/05/2019 18:34]

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