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Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di aprile 2019...

Ultimo Aggiornamento: 26/04/2019 22:04
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21/04/2019 22:50
 
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Il successivo e ultimo intervento è di don Battista Cadei che affronta il tema: Pasqua di risurrezione o Cena del Signore in commemorazione della morte di Cristo? dicendo:


In questo mese di aprile la Chiesa Cattolica, e non solo, celebra la passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo. I tdG celebrano la Cena del Signore in commemorazione della morte di Gesù. Ne parliamo brevemente, per mostrare le grandi differenze tra noi e i tdG.
Anzitutto professiamo che Gesù è morto su una croce e non su un palo, come insegnano i tdG. La parola greca del Vangelo è 'stauròs' che originariamente significava palo, ma riferita al greco biblico del NT significa croce. Ho insegnato greco per alcuni decenni, quello che dico è confermato da tutti i vocabolari. I tdG dicono che comunque questo legno non è da onorare: «Cosa provereste se un vostro carissimo amico fosse messo a morte dietro false accuse? Vi fareste una copia dello strumento con cui è stato ucciso?» (Ragioniamo facendo uso delle Scritture, p.88). Ma la parola di Dio dice il contrario in Galati 6,14: «Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo». Gesù disse: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici”» (Giovanni 15,13).
I tdG, il 14 del mese di nisan, che quest'anno coincide col nostro venerdì santo il 19 aprile, celebrano la Commemorazione della morte di Gesù, che da essi non è vista come atto gratuito d'amore, bensì come il doveroso pagamento del riscatto. A questa Commemorazione invitano anche i non tdG. Nell’anno 2018 c’erano nel mondo 8.360.594, tdG effettivi, ma i presenti alla Commemorazione erano 20.329.317. Da dove vengono quei presenti in più? Sono quelli che, anche cattolici praticanti, accettano di partecipare alla commemorazione annuale della morte di Gesù. A livello giornalistico alcune volte i tdG affermano di essere nel mondo 20 milioni (quasi tre volte il numero effettivo di tdG predicatori). Anchʼio sono stato invitato. Ma per non gonfiare il loro numero, gentilmente ho rifiutato. Invito a fare altrettanto,
Dopo 3 giorni Gesù è risuscitato col suo vero corpo, e non con un corpo apparente, come dicono i tdG. Gesù risorto disse in Luca 24,43: «Toccatemi e guardate, perché uno spirito non ha carne e ossa come invece vedete che ho io”». E Pietro al centurione Cornelio disse in Atti 10,41: noi «abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti”».
Se domandiamo ai cattolici se è più importante il Natale o la Pasqua, molti rispondono il Natale, ma è più importante non la venuta del Figlio di Dio sulla terra, bensì il compimento della redenzione tramite la sua morte e risurrezione.
I tdG fanno la Commemorazione della morte, ma non festeggiano la Pasqua di Risurrezione, dicendo che la Pasqua è una festa pagana. Ma la Bibbia dice il contrario: gli apostoli, a partire dalla Pentecoste concentrano la loro predicazione su Gesù, Morto, Risuscitato e Signore. Questo è tanto centrale, che i cristiani, fin dai primi tempi, anziché il sabato, celebrano come festiva la domenica (Ne parla s. Ignazio, morto martire nell'anno 107);
Il Catechismo della Chiesa Cattolica n° 1343, dice che ogni domenica è un piccola Pasqua: «“Il primo giorno della settimana”, cioè la domenica, giorno della risurrezione di Gesù, i cristiani si riunivano “per spezzare il pane” (At 20,7)». Deriva dal latino dominica= 'giorno del Signore'; nelle lingue slave è chiamata 'voskresenye'='risurrezione'.
Talora a Pasqua qualche sacerdote, vedendo la Chiesa particolarmente piena, perché vengono anche quei cattolici che normalmente non vanno a messa, non si trattiene dal dire che non basta venire in Chiesa solo a Pasqua. Così uno, quella rara volta che viene in Chiesa, viene rimproverato. Fece diversamente A.G. Roncalli, il futuro Giovanni XXIII (1958-1963), che prima di diventare papa, negli anni 1944-1953 fu nunzio apostolico cioè ambasciatore del papa in Francia. Qui come un buon parroco andava a visitare i malati e i carcerati, e promosse anche la predicazione di una Missione per i tanti italiani emigrati in Francia. Alla fine della predicazione fu organizzato per tutti gli italiani un pranzo, al quale vennero anche tanti uomini che non erano venuti alle prediche. Mons. Roncalli li salutò cordialmente e spiegò che anticamente la santa messa aveva la forma di una cena – a ricordo dell'ultima cena di Gesù – e concluse che essere venuti a pranzo era un po' come esser venuti a messa. Mi auguro che – come raccomanda papa Francesco – i pastori non bastonino le pecore che non vanno a messa, ma diano loro il benvenuto, così che si sentano come accolti a casa loro. Francesco raccomanda di stare nel gregge per sentire l'odore delle pecore e accompagnare quelli che rimangono indietro. Questo non è buonismo, ma mitezza evangelica, come preannunciato dal profeta in Isaia 42,3:
il Messia «non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta».



Lascio la parola a chi desidera replicare...
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