Quest cambiorazza | Tarek
21:51Zukho[Pressi Rudere][Materiale] È a cavallo di Seicentoventi, partito nel pomeriggio dopo l’improvvisa decisione di risolvere la sua questione. Una volta per tutte. L’ennesima visione di Eloy l’ha convinto a prendere il ragazzo, armi, cavallo e partire alla volta di questo fantomatico “nord più a nord”. Visto che si era parlato di portare la Regina con loro, ha giusto avuto il tempo di raggiungere il Palazzo, chiederle la disponibilità a seguirli e mettersi in cammino, dove il rudere ormai bruciato della famiglia Thyegenis si decompone sotto la spinta di venti, pioggia e polvere. Si è messo un’armatura leggera, nera, utile per nascondersi in quel buio senza forma; le armi sono agganciate alla cintura e le retrattili sui polsini che compongono il vestiario. I coltellini, questa volta, sono agganciati su una striscia di cuoio sul petto, così che l’armarsi e l’attacco è più facile e repentino. I capelli li ha tenuti sciolti, legati in ordine da un paio di trecce chiuse dietro la nuca. Non indossa nient’altro di particolare oltre al medaglione e all’anello sulla mano sinistra, il resto è ordinario e classico, come un qualunque assassino. Tiene in mano le redini del destriero nero, la cui criniera bianca è uno dei pochi punti di luce che quella serata riserva oltre alla luna. Non appena qualche ramo, cespuglio e albero inizia a rendere più difficoltoso l’avanzare degli zoccoli, tira le redini e tenta di frenare il cavallo, accostandosi nel primo spazio disponibile per guardarsi attorno e cercare sia Eloy che Rhea, gli unici che conoscono l’ubicazione di questo rudere {Quindi, se ho capito bene, il posto è in rovina. No. Crollato e distrutto} riassume i discorsi che hanno intavolato superficialmente durante il viaggio {Cosa dovrebbe esserci. Un altro antidoto, magari?} la voce che rivolge loro è neutra e bassa, come se non osasse disturbare i dintorni della stessa boscaglia [Innate]
22:06Rhea[Pressi Rudere] Ha portato con sé le prime cose che ha trovato, consapevole fosse giunto il momento, per Eloy, di esplorare più a fondo le sensazioni dell'ultimo periodo. Che poi, alla fine, sono le cose che si porta sempre dietro, ormai lasciate al caso di una scelta sommaria nella premura di trovarsi pronta a partire il prima possibile. A differenza di Zukho, lei non si nasconde. Indossa fiera il taglio chiaro dell'abito in pelliccia bianco e grigio, ed espone senza filtra il taglio crema della trama a scaglie ad impreziosire l'intera schiena sino alla coda dell'abito dispiegato e allargato sul tratto posteriore di Konahrik, l'appaloosa che sta cavalcando verso le disprezzate macerie di un luogo che ha fatto distruggere. Eppure, raccoglie serenamente il respiro profondo sulle parole di Zukho [Già.] il taglio del sorriso si affila, incurvandosi lentamente nell'avanzamento [Distrutto.] placida, rivela un'inclinazione più buia nella violenza promessa da quell'unica parola pronunciata in un tono lineare e deciso di voce. Il respiro, dopo, tende ad ammorbidire la tonalità, riscaldandola [Non so cosa dovrebbe esserci, l'unica cosa certa è che siamo qui per un motivo.] lo sguardo si sposta su Eloy, nella sfumatura più bassa della voce [Come ti senti?] gli chiede, direttamente, tentando di comprendere se effettivamente si stiano avvicinando a qualcosa. Lei, nel frattempo, sistema l'elsa della spada sul fianco sinistro perché non si comprima sul fianco del cavallo. Sul fianco opposto, ha agganciato il pugnale dei cacciatori. La mano destra rivela il profilo delle scaglie e il brillio di due anelli, uno all'indice e uno all'anulare. Sulla sinistra, un anello in oro brunito e diamante all'anulare. Sotto gli abiti, il Vrede. Ha intrecciato i capelli un paio di volte sulle tempie, agganciandoli sulla nuca attorno ad una coda morbida a ricaderle lungo la schiena. Gli occhi scorrono sulla notte davanti a sé, in attesa. [Scurovisione - Perc. Innata - Imm. Sonno e Par.]
22:06Eloy[Boscaglia - Pressi Rudere] Il paesaggio montuoso appare silenzioso e molto più luminoso delle ultime visite, con il cielo sgombro e pieno di costellazioni, una mezza luna che getta ombre argentee di rami e alberi nel terreno, l'aria ferma e secca. L'urgenza di muoversi è ricominciata nel pomeriggio, molto più pressante e con un susseguirsi di sensazioni, che ha costretto lui e Zukho a raggiungere Rhea e mettersi in viaggio. Si sente quasi in colpa ad averli trascinati fin lì, nonostante la splendida serata, e il volto ancora pallido mostra i segni dell'apprensione, volgendosi di tanto in tanto per guardarsi attorno e cercare entrambi con gli occhi. Il mantello scuro lo avvolge, con pelliccia attorno alle spalle, si confonde col manto color inchiostro del meticcio e cela il completo a scaglie che vi è sotto. Solo il viso e il candore delle maniche della camicia ne svelano la posizione, riflettendo la tenue luce lunare, come fa a volte il manico della daga appesa in vita, quando un qualche gesto del braccio la scopre. Il rumore degli zoccoli si accavalla, nello spronare il passo, poi rallenta quando la boscaglia si fa più rada e si frena del tutto, per adeguarsi a Zukho. Riconosce la zona, ma chiede conferma con gli occhi verso Rhea. [Era messo male anche prima che passassimo noi. Non siamo stati molto gentili… credo siano rimaste solo rovine.] Si sporge a lasciare una carezza sulla criniera, poi fa per smontare da cavallo e affonda nel terreno con gli stivali di pelle, un gesto sistema il mantello e lo districa dalla sella, una lieve condensa si forma di fronte al viso quando parla. [Un antidoto, una spiegazione, qualsiasi cosa.] si muove di qualche passo, esplorando in giro, e forse riuscirà già ad individuare le rovine poco distanti. [È come se qualcosa mi chiamasse…] Mormora e segue quella sensazione, resta in ascolto con ogni senso e aggrotta la fronte, pensieroso.
Rhea ha usato Fiuto del Cacciatore
Eloy ha usato Percezione Magica
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L'apertura del cielo si è mantenuta tale per tutto il corso della giornata e, al calar del sole, la fonte di luce si è venuta a creare nell'unione della moltitudine di stelle dai differenti colori, da quelli più caldi a quelli più freddi, con un quarto visibile della faccia del Satellite. Una presenza quasi rassicurante nella sua imposizione ma ciò che si mostra, nella pace indistinta che si respira sulla Via del Nord - se si accantonano pensieri e problemi, ovviamente -, è qualcosa di più impressionante dal punto di vista visivo. Sopra le loro teste, infatti, il cielo comincia a tingersi di sfumature particolari, che dal verde virano al rosa, al viola e al blu. E' come se, nella volta celeste, fosse stata calata una tenda che si estende per chilometri e chilometri, mossa da un vento ben differente e più potente rispetto al semplice anelito che li accarezza nella sua provenienza da Oriente. Una bellezza che comunque viene strappata via dal fastidio provato dai cavalli che nitriscono e scuotono la testa, come se volessero allontanarsi da quel punto preciso dove si trovano ora. Un disagio che, in Rhea, si accentua attraverso il Fiuto come se lì fosse passato da poco qualcosa di oscuro, ma completamente differente rispetto a Zukho. Lì, oltre al rudere che si decompone sotto la pressione degli agenti atmosferici e degli animali - i quali sembrano aver provveduto a creare le loro differenti tane nei punti più disparati -, oltre agli alberi e alle montagne stesse, c'è ben altro e sarà percepibile da tutti come una scossa nelle trame della magia, come se corressero proprio come quelle linee verticali e colorate che si mostrano sopra le loro teste. E in Eloy, nuovamente quella sensazione di richiamo che non si ferma al luogo dove hanno messo fine alla sete di potere di Brandon ma che si spinge oltre, ancora più a Nord ma non molto lontano da lì.
Gdr go. Quest chiusa. Tempo massimo 10 minuti.
Edit: tempo massimo 20 minuti.
22:25Zukho[Pressi Rudere][Materiale] {Siamo qui, Eloy. Qualcosa troveremo…} lo rassicura, anche se con una nota piatta, generata dal suo essere poco propenso all’avvicinarsi con garbo ai problemi delle persone. Sposta gli occhi per riempirli del profilo di Rhea, sentendo come sotto quella sentenza ci sia una soddisfazione che le raddrizza la schiena, costruendogli addosso una fierezza che stima persino se stessa. Ne sorride, ma non commenta, riportando l’attenzione nel punto in cui il ragazzo si ferma. Sta per smontare anche lui da cavallo, quando delle luci che colorano i suoi occhi, lo spingono a guardare in alto. Quella “tenda” di colori freddi lo acciglia, anche se associa la sua visione a un fenomeno naturale dovuto a un colpo di Morwell. È la prima volta che pensa che, a un prodigio del genere, ci sia di mezzo la Dea e per un momento dentro di lui c’è addirittura dello stupore per averlo accolgo in modo così naturale. {Cosa-…} ma la domanda nemmeno nasce, poiché Seicentoventi, assieme agli altri due destrieri, inizia ad agitarsi sotto la sua stretta di gambe. Tenta di governarlo, il tempo di tirare le redini e provare a calmarlo con i classici inviti di parole e suoni. Una carezza lungo il collo dell’animale, poi, decide di scendere appena gli è consentito, provando a liberare il piede da una staffa per ruotare e arrivare con delicatezza verso il terriccio {Lo sentite?} domanda, con probabilmente ancora le mani attaccate alla sella dell’animale. Volta il viso, cerca quello sconvolgimento delle trame e buca ogni ombra, provando ad osservare i suoi angoli e le tane di ogni animale tra le travi di quel rudere, così da anticipare qualunque cosa possa arrivargli addosso in anticipo e prima di qualunque altra [Innate]
Zukho ha usato Allerta
22:30Rhea[Pressi Rudere] Tirate le redini per frenare l'avanzata di Konahrik, tenta di smontare sulla scia dei compagni, con l'intenzione di avvicinare l'appaloosa al primo tronco utile. Il disagio non l'abbandona mai davvero in presenza di Zukho. Sono le proprie stesse consapevolezza e comprimerlo nella sfera più incisiva dell'esperienza, spingendogli addosso il taglio rassicurante di una fiducia complessa, ma in costruzione. In un certo senso, anche lei continua a sentirsi in attesa di qualcosa, stasera, nonostante la propria sia, per ora, solo la pura volontà di arrivare infondo alle sensazioni del ragazzo per scandagliarle e seguirle. Ma ciò che lo spazio siderale sopra di loro rivela attira naturalmente gli occhi di lei che, abituati al buio nella notte, sono costretti ad affilarsi su luminescenze che non ha mai potuto davvero scorgere perché, probabilmente, non ha mai potuto davvero fermarsi a farlo. Il mento si solleva e così fanno gli occhi, spaziando da un colore all'altro nel profilo della bocca a dischiudersi lentamente al respiro rilasciato piano. E' una contemplazione che l'agitazione di Konahrik interrompe, scaricandogli addosso lo sguardo di lei. Ha sollevato una mano per provare a rilasciargli un paio di carezze nel tentativo di calmarlo, ma è un gesto interrotto. Perché non ha bisogno di comprendere. L'associazione con quello che il Fiuto avverte è spontanea. Gli occhi, più aperti, spaziano all'improvviso attorno a sé in un'allerta più evidente. Si limita ad annuire alla domanda di Zukho perché, nella verità delle rune, sta già cercando le risposte, provando a concentrarsi sulla scia che avverte per poterne seguire le tracce. E' ancora ferma, perché consapevole che quella concentrazione abbia un prezzo che, per lei, è la totale immobilità. I respiri si sono fatti più profondi, lenti e ampi come quelli delle bestie. E la stretta dei denti vive oltre la curva della bocca serrata. [Innate - Fiuto - Tent. di Concentrazione 1/1 Fiuto]
22:41Eloy[Pressi Rudere] L'aria è fredda e c'è della brina che scricchiola sotto gli stivali, il respiro si condensa ancora davanti al volto, ma non se ne cura e avanza guidando le redini del cavallo, con cautela. Le pupille dilatate e il retaggio elfico gli permette di vedere bene nella penombra, ma lentamente qualcosa inizia a prendere dei toni verdasti, in una luce vellutata e lieve che muta nel cielo, senza alcun preavviso. Solleva il volto, quando vede le luci nel cielo, e si ritrae istintivamente di un passo, sorpreso per quella stranezza che un ragazzo del Sud non ha mai ammirato prima. Non c'è paura dietro l'espressione sorpresa, anzi arriva a sorridere lievemente, con ingenua meraviglia. [Che strana magia, la vedete anche voi?] E gli passa nel petto la stessa sensazione che sente Zukho, di quel legame con la Dea che vuole manifestare loro qualcosa. Anche lui viene riscosso dallo sbuffare del cavallo, che scuote la testa tirando le redini e si muove di qualche passo, nervoso, prima di venir dolcemente trattenuto e calmato. [Buono… buono… che succede?] Cerca di interpretarne i movimenti, per capire cosa lo ha irritato, e sente che anche gli altri due stanno avendo problemi. Poi un brivido sulla nuca e lungo la schiena gli suggerisca la presenza di magia, qualcosa di diverso da Rhea e Zukho, qualcosa che si agita e che per un attimo lo porta a guardare di nuovo il manto verde e luminoso del cielo. Dilata le narici e raccoglie l'aria fredda e boschiva, respirando a fondo per esaminare e tenere a bada tutte le sensazioni che iniziano ad agitarsi dentro di lui, la percezione magica, il richiamo sempre più forte, un senso di allerta. Istintivamente porta la mano destra alla cintura ed estrae la daga. Sguaina l'arma il più silenziosamente possibile, ma il metallo canta comunque la sua canzone sommessa nel buio della notte. {Perc.Mag.}
Eloy ha usato Affinità animale
Eloy ha usato Muoversi silenziosamente
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Ogni cosa sembra appartenere a Morwell, dove l'unica presenza "umana" le è stata consegnata nella propria decadenza. Lì, nell'asprezza che si mostra, sembra palesarsi il lato meno materno della dea, in netta contrapposizione rispetto ad altri luoghi dove la primavera sta per cedere il proprio posto all'estate. E' facilmente comprensibile come solo la presenza del sole abbia annullato la presenza della neve, in tracce umide e ancora visibili che intrappolano al loro interno la presenza di impronte apparentemente animali, composte da quattro dita e che si interrompono nel nulla dopo qualche metro. Una verità visibile a Zukho, aiutato maggiormente dalla presenza della luce rilasciata dal cielo in quella costante che sembra non voler cessare, una volta che Seicentoventi, infastidito e che cerca di scostarsi dalla carezza del padrone, gli avrà permesso di scendere a terra in totale sicurezza. Dentro di sé la consapevolezza del pericolo, per quanto ancora non sembra esserci alcuna presenza visibile che giustifichi quella sensazione. D'altro canto, Rhea, attraverso la conoscenza e lo sviluppo delle capacità della runa impressa nel proprio braccio, riuscirà a seguire la scia in una costruzione concreta che si materializza nella propria mente, in un disagio e nel fastidio che non possono essere accantonati in nome di una fiducia profonda. Potrà dunque percorrere - sia mentalmente che fisicamente - quella strada invisibile che si interrompe proprio dietro le rovine. I cavalli non sembrano placarsi per quanto tutti quanti abbiano modo di legargli agli alberi lì presenti, ma continuano a nitrire e scuotere la testa come se il loro unico desiderio fosse andare via da lì. Eloy non troverà alcun impedimento nell'estrarre la daga, in quel rumore metallico che viene coperto proprio dal nitrito del suo destriero. E' una questione di una manciata di minuti in cui anche il flebile anelito del vento sembra cessare di esistere e il silenzio si getta sulla Via del Nord, trascinando via
nitriti, parole, versi e respiri. Pochi minuti e Rhea potrà sentire quella scia accorciarsi visibilmente, così come Zukho potrà percepire dei movimenti alla sua destra e a sinistra. Ciò che ha scatenato tutto quanto si rivelerà essere un gruppo di persone divisi per lato: a destra due uomini e una donna mentre a sinistra due donne e un uomo. {Volete forse unirvi per cena?} è la donna a destra a parlare mentre si avvicinano sempre di più, nella presenza del rosso che invade non solo le iridi ma anche la sclera, nel taglio sottile degli occhi che li rende piccolissimi. E nient'affatto amichevoli, a dir la verità, nonostante le parole.
Gdr go. Quest chiusa. Tempo massimo 20 minuti.
23:05Zukho[Pressi Rudere][Materiale] Smontato dal cavallo, tenta come gli altri di legarlo all’albero più prossimo, così nel caso proseguire senza governarne la tempra. Sa che in questo è meglio Eloy, perciò sembra quasi dargli spazio di manovra nel farlo, mentre i sensi si espandono assieme al resto dello sguardo. Cerca di tenere sott’occhio i dintorni, abbassando le palpebre e scandagliando i confini di cosa li circonda. Si scambia un’occhiata veloce con Rhea che, nel silenzio, sa per certo che stia contribuendo ad allertare anche se stessa. Non risponde alla domanda di Eloy ma gli si affianca lentamente, cercando di assecondare sia il legame che lo trattiene al suo fianco, sia la sua indole a difendere ciò che suo. Ha capito che qualcosa si sta avvicinando e quando quel “qualcosa” si mostra, gli occhi guizzano in entrambe le direzioni. {Sono qui. Tre a destra, tre a sinistra} dice velocemente, suggerendo in anticipo agli altri chi e cosa trovarsi ai loro fianchi. Quando quella donna si avvicina al loro cerchio, lui appoggia la mano destra all’altezza dell’elsa sulla sinistra, mentre la mano opposta sfila dalla cintura un coltello da lancio. Si arma, così come fa Eloy, ma non spreca nessuna delle due mani e le occupa entrambe per alzare la spada e porta in guarda destra, assieme al corpo che nella posizione si altera in modo automatico. Cerca di dare le spalle a nessuna di quelle presenze, raggiungendo in realtà i fianchi dei cavalli, così che niente possa coglierlo alle spalle impreparato. I sensi sono sempre vigili {No} il rifiuto ha una forza che scava dentro il disagio di ognuno. Gli occhi brillano e qualcosa nella sua voce si altera e stabilisce: sicurezza e territorio minacciato, chi parla ora è la bestia {Circondare tre persone per un invito così futile non è la mossa giusta. Perciò o indietreggiate e proseguite altrove i vostri interessi, oppure si scontreranno con i nostri} la voce è bassa e trema come un ringhio. Nemmeno lui è amichevole, anzi [Innate - Allerta]
Zukho ha usato Ambidestria
Zukho ha usato Armi corte e da lancio
Zukho ha usato Intimidire
Zukho dado 6.
Zukho tira 1/6
23:14Rhea[Pressi Rudere] La scia si chiarifica nella propria mente assottigliandosi in una traiettoria specifica. Lo fa lentamente, bruciandole il sangue e i pensieri nella realtà della magia che avverte e che rilascia per poterla definire. Il volto si sposta nella direzione che le comunica spingendola a muoversi immediatamente [Lì.] un cenno del mento indica, ai due la direzione che i propri passi intendono intraprendere. Ma nel rallentamento del corpo il volto ruota, cercando naturalmente lo sguardo di Eloy nel tentativo di definire, dalle sue reazioni, se ciò che stanno percependo possa allinearsi con le sensazioni che lo hanno condotto qui. Un'analisi che ha il tempo di svolgersi per poco prima che l'urgenza di determinare la fonte del Fiuto non la induce di nuovo a muoversi. Passi che si esauriscono di lì a poco, nella consapevolezza che, adesso, ciò che ha avvertito si stia avvicinando. E' uno scatto del passo sinistro indietro a metterla in guardia con la meccanicità di chi non sia mai davvero in pace. La rigidità improvvisa della schiena e delle spalle dritte si scioglie nel movimento di chiusura del braccio destro contro il petto quando la mano cerca l'elsa della spada al fianco sinistro per estrarla. Se vi riuscisse, rilasserebbe di poco la guardia spostando la spada a proteggerle il fianco nella necessità delle reazioni più immediate. Prova ad inquadrare ognuno dei sei ai lati, spostandosi di qualche passo indietro per abbracciarli nella propria prospettiva. Prova a mantenersi appena più avanzata degli altri, non solo per un istinto di protezione naturale ma per la possibilità di mantenere il campo davanti a sé pulito. E nelle minacce di Zukho, le proprie si definiscono nel taglio affilato degli occhi, incupendosi ai tratti ostili di un volto giovane, si, ma antico. Solo che lei non parla. Non ha neanche una parola per loro. Solo la realtà di Auron, oltre lo sguardo. O il sangue. [Innate attive - Fiuto del Cacciatore attivo]
Rhea ha usato Terrore del Drago [Drakaal]
Rhea dado 6.
Rhea tira 1/6
23:20Eloy[Pressi Rudere] Neanche la natura è stata gentile con quel rudere e i dintorni, trattenendo le montagne nella sua stretta gelida e lasciando crescere erbacce tra le rocce, dove il soffio flebile del vento è troppo lieve per insinuarsi. Non gli risulta facile calmare il cavallo, lo sente nitrire e muovere gli zoccoli nella penombra, quindi recupera di nuovo le redini e lo conduce all'albero più vicino, legandolo con un paio di giri attorno al ramo. Nella mano destra regge ancora la daga, ora la lama riflette la luce della luna e quella più verde del manto di luci nel cielo, i passi silenziosi lo conducono nuovamente nei pressi di Zukho, a cui si accosta quando nota l'espressione concentrata, in allerta. Sa che anche lui ha sentito quei movimenti nelle trame magiche, e mentre la sensazione interna di richiamo si fa pressante, qualcuno inizia ad avvicinarsi nell'ombra. Non li nota subito, sta osservando intensamente un punto lontano che va oltre gli alberi e le rovine, punta verso le montagne lì dove si cela un luogo a lui sconosciuto, poi coglie con la coda dell'occhio un movimento. Distanzia appena i piedi e impugna meglio la daga, ascolta la frase di allerta di Zukho, che vede meglio di lui al buio, poi si guarda attorno quando una voce femminile vibra nell'oscurità, levandosi fino a loro. [Gentile da parte vostra, ma non siamo venuti fin qui per banchettare tra vecchie rovine.] Non riesce ad eguagliare la minacciosità fisica di Zukho e Rhea, ma la sua voce è altrettanto fredda e decisa, cercando di sfoggiare un senso di sicurezza che non sente a pieno, non lì al buio e in inferiorità numerica. Non con quella sensazione di magia nell'aria.
23:20Eloy{Attive: Percezione Magica - Muoversi Silenziosamente}
Eloy ha usato Improvvisare
Stop azioni. Attendere responso master.
Probabilmente in un'altra situazione e con qualcun altro davanti, Zukho riuscirebbe ad intimidire senza problemi ma stavolta ha effetto solo sulla donna che ha parlato, inducendola a compiere un passo indietro. E neanche lo sguardo intimidatorio di Rhea riesce ad espandersi a dovere, facendo tentennare solamente l'unico uomo presente nel gruppo di sinistra. L'unica cosa che viene concessa a tutti gli effetti è quella di armarsi come meglio preferiscono benchè gli avvenimenti prendano subito una piega piuttosto ostile rispetto a qualche istante prima, nonostante lo spettacolo sopra di loro. {Nessuno, infatti, ha detto che avreste banchettato anche voi.} una precisazione che non va oltre e che viene proferita da un'altra donna, nella piega sinistra che assume la curve delle labbra. Uno sguardo ricambiato tra i suoi compagni e infine un verso che scuote gli animi e che sa di morte, rilasciato dalle gole delle donne e degli uomini. Gli abiti si spaccano al di sopra dell'accrescimento delle ossa in una mutazione che vede un cambio radicale, se non per l'aspetto definibile umanoide solo per la presenza di un corpo simile a quello che appartiene a Zukho, Rhea o Eloy. I piedi si mostrano dotati di quattro dita più uno sperone simile; le mani sono munite di artigli all'apparenza piuttosto affilati ma ciò che varia la componente principale è la presenza di due ali uncinate che partono da dietro la schiena, dove alle estremità sono visibili altre mani dotate di artigli. Nessuna differenza tra uomo e donna essendo tutti quanti perfettamente uguali, anche nella crescita che li vedrà raggiungere i quattro metri di altezza, in una pelle che sembra essere piuttosto difficile da scalfire, simile a pietra e acciaio fusi assieme. Che comunque non impedisce loro di muoversi a proprio piacimento. Nella flessione delle gambe, nella pressione delle zampe sul terreno vi è la spinta necessaria affinchè spicchino il volo, innalzandosi di qualche metro prima di scendere in picchiata verso
di loro, due a testa. In Eloy, tuttavia, si farà presente e marcata un'imposizione all'interno del proprio animo, nella fretta di lasciare spazio ad un'altra entità che risiede dentro di lui, così come quella di privarsi di ogni impedimento che "ostacoli" la manifestazione concreta della propria natura. In questo caso, la presenza di vestiti. Perchè, ormai, in un modo o nell'altro la vita ha deciso di volere Eloy perennemente nudo. O quasi.
Gdr go. Quest chiusa.
23:55Zukho[Pressi Rudere][Materiale] Non riesce ad aizzare la paura in quegli esseri e questo lo mette in guardia in modo maggiore. Li vede indietreggiare, ma non abbastanza da sentirsi al sicuro. La risposta della donna che a quanto pare completa il vero motivo di quella situazione, lo fa sbuffare in una risata di scherno… che si annienta quando la trasformazione di quegli esseri diventa più palese. Ossa, membrane, corpi umanoidi e artigli. Altezza enorme, pelle spessa. Tutto disegnato nelle sclere come un’esagerazione {Dannazione…} stringe tra i denti, mentre vedere le loro ali sbattere e issarsi al di sopra delle loro teste. Si dividono a coppie e due di loro li inquadra come attaccanti. Non può ovviamente aspettare che gli atterrino addosso, perciò piega le gambe e guarda in alto, fissando il punto del più avanti dei due {Eloy, spostati} Alza il debole verso l’alto e spinge il sangue a irrigidirsi tra le vene, gonfiandogli i muscoli e rendendoli più reattivi. Lo comanda nei fianchi, nei polpacci, nell’elastico delle cosce mentre carica il proprio peso in basso e porta la spada ad un’altezza verticale che con il pugno arriva vicino al proprio viso, spostavo verso la destra caricante. La mano opposta, ancora armata di coltellino, si appoggia al pomolo dell’elsa, come se con quella potesse portare e aumentare la forza del colpo che studia. E poi lo fa. Tenta di spiccare un balzo appena la ritirata di manovra è impossibile da recuperare, mira con il debole dell’arma in alto verso il tessuto molle di bocca e occhi, puntando dritto al muso della creatura più vicina, partendo da terra e saltando come una lancia in alto, contrastando quella caduta libera, con la sua ascesa veloce. Salta come un dannato qual’è, rapido, e con tutta la forza che gli scatena in gola un verso feroce. Gli occhi sono riempiti di pece e l’iride d’oro vi affoga [Allerta - Ambidestria - Armi Corte e da Lancio]
Zukho ha usato Forza Bruta [Drakul]
Zukho ha usato Movimenti Veloci [Drakul]
Zukho ha usato Salto Notevole [Drakul]
00:19Eloy[Pressi Rudere] La luce verde nel cielo continua ad illuminare quella scena sinistra, lasciando emergere ora a pieno le figure che li accerchiano. Le ombre nella boscaglia si agitano e all'inizio non capisce che succede, poi li vede crescere in stazza e altezza, con ali che protendono verso il cielo e musi che prendono connotazioni bestiali. Il respiro si condensa più veloce di fronte al volto, mentre il retrogusto amaro della paura gli gela il sangue. [No… no, non doveva-…] gracchia piano tra sé, impallidendo e tranciando la frase, per lo spavento di vedere quei mostri prendere quota e spingersi bruscamente verso l'alto. Non doveva andare così, non voleva condurli lì per farli schiacciare da certe bestie. Il sangue che fluisce via lo fa rabbrividire, le sopracciglia sono ormai contratte e la mascella irrigidita, i denti stretti, eppure deve combattere. Zukho gli intima di farsi da parte e lui indietreggia, mentre dentro di sé comincia a farsi più pressante la bizzarra sensazione che lo ha condotto lì e che ora varia, prende forma, diviene un'imposizione che sembra andare contro ogni logica. Spogliarsi degli indumenti e diventare più vulnerabile lì, al freddo, di fronte a quegli esseri. Il respiro è ormai così intenso che raschia in gola e fa fremere il petto, si guarda attorno confuso, poi la paura viene lentamente ammorbidita da qualcosa, una presenza dentro di sé che gli fa rilassare i lineamenti. Impossibile capire cosa sta provando o sentendo, che senso di completezza gli sta suggerendo che sì, andare contro la logica lo salverà, eppure lascia la spada al suolo e slaccia velocemente il mantello, abbandonandolo. Slega le cinghie degli spallacci, il corpetto di cuoio e i pantaloni, sempre più in fretta. I piedi nudi si adagiano sul terreno, il freddo raggiunge la pelle scoperta, finchè uno sguardo più intenso non si prende il tempo di guardare Rhea. Proprio lei, per un qualche motivo, con un'intensità che potrebbe raggiungerla nel profondo. {Perc.Mag.}
00:22Rhea[Pressi Rudere] Ogni muscolo si contrae e le gambe si flettono. La mano destra si stringe maggiormente sull'elsa, accendendole in volto la rabbia improvvisa della guerra. Le sono bastate le prime parole. E il terrore di Auron scalfisce il minimo necessario, restituendo solo l'improvviso orrore della mutazione cui assiste. Sono sei, sono enormi, e sono feroci nell'istinto che li muove. E quindi lei getta la spada, e oltre le labbra dischiuse i denti si digrignano perché no, quella non è un'arresa. E' la mano destra che, libera, si preme contro l'aggancio dell'abito nello strappo di rabbia che le apre la veste rivelando il ribollire del sangue e il rigore delle scaglie ad espandersi per coprire ogni cicatrice del suo corpo. E' la traccia secca di una svestizione improvvisa, che spinge via dai denti stretti il suono gutturale e profondo di una voce che muta in ogni punto [E nessuno può dire che non siate voi, il banchetto.] trasformazione. Nel richiamo accelerato del sangue che brucia le cellule umane per donare alla pelle nuda la durezza delle scaglie. Nella pressione stessa dei passi che sa di poter muovere, nel tentativo di evitare la traiettoria in picchiata delle creature per allontanarsi dallo spazio ristretto dei compagni e imporre ad esse stesse quella dell'altro. L'altro, Auron, che vorrebbe emergere nel taglio arancio degli occhi, nell'incendio del petto ad espandersi sempre di più, sempre di più, fino a raggiungere le altezze antiche dei Draghi. Le trecce dei capelli si induriscono all'affilarsi delle corna, accorpandoli al profilo bruciato delle creste che si allungano dal centro della testa, alla schiena, fino all'allungarsi della coda. Dalle costole il profilo delle ali comincia a formarsi, espandendosi per metri nell'allungarsi delle ossa riunite dalle membrane arancio. Come quella delle Creature, anche la propria è una trasformazione improvvisa, fatta di rabbia e istinto. Finché di lei non rimarrà solo Auron. [Innate - Fiuto - Trasformazione 1/1]
Rhea ha usato Trasformazione Completa [Drakaal]
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Mentre in lontananza il cielo si chiude nella violenza della tempesta e nella furia del vento del Nord, sopra di loro rimane ancora impresso quel gioco di colori che sembra essere a tutti gli effetti una manifestazione di Morwell. E il suo lato oscuro si mostra nei gesti di Zukho, nel suo spiccare il balzo nel tentativo di infilzare il mostro. E riesce, lasciando penetrare la lama nella bocca, già spalancatasi con un unico obbiettivo - facilmente immaginabile date le parole proferite poco prima - e che mostra lunghi denti affilati. Un ruggito si scontra direttamente con l'udito del drakul prima che la mano destra artigliata non venga spostato nell'intenzione di scrollarselo di dorso e, nella stretta, eliminarlo. La sinistra, invece, cercherà di chiudersi attorno alla spada, col chiaro tentativo di estrarla per liberarsi da quel fastidio nella sua bocca. L'unica nota dolente è che il secondo mostro, essendo stato privato della sua preda, deciderà di concentrarsi altrove. In questo caso sul ragazzo che si troverà con ben tre creature oscure da affrontare. Nei lampi che si mostrano all'orizzonte, seguiti dal boato dei tuoni, qualcosa si innesca in lui. Com'è accaduto per il nemico, anche Eloy, ora privo di qualsiasi indumento ad ostacolarne la crescita, si ritroverà sottoposto a qualcosa di nuovo che però ha avuto modo di vedere in Rhea e che forse spiega l'intensità dello sguardo rilasciato. Il corpo cresce assumendo una forma ben proporzionata nella massa, che lascia spazio ad un perfetto equilibrio tra agilità e resistenza, e che si ricopre di scaglie dalle sfumature verdi, più scure sulla testa e più chiare sull'addome così come nelle ali che compariranno qualche istante dopo, assieme ad un paio di corna e una lunga coda affusolata e con diversi spuntoni sempre più sottili che si mostrano anche sulla mandibola. Un perfetto drago alto al garrese più di quelle creature che li attaccano e lungo una ventina di metri.
Un'imposizione mentale che non richiede spazio ma semplicemente se lo prende, nella gravita e nell'urgenza della situazione, dove Eloy potrà comprendere come non sia altro che l'istinto di protezione di quella creatura che si risveglia in un modo completamente diverso da come era stato scritto nelle proprie intenzioni. Una realtà che si concretizza prendendosi il proprio tempo, proprio come avviene per Rhea, nel cedere il proprio spazio ad Auron, nella potenza del fuoco che al momento viene intrappolata nello sguardo e nel colore delle scaglie. La semplice natura della verità scomoda che lascia interdetti quei mostri, bloccando la discesa di cinque di loro, evidentemente sorpresi di trovarsi davanti non dei poveri sprovveduti ma ben tre creature che potrebbero essere di gran lunga superiori a loro.
Gdr go. Quest chiusa.
00:50Zukho[Pressi Rudere][Materiale] Ha conficcato la spada in gola del mostro, ma a quanto pare non è abbastanza. Cerca di aggrapparsi al volatile per non cadere, usando le gambe e facendo ricorso alla forza e alla destrezza che lo costruisce, ringhiando con la stessa bramosia di sangue che ha spinto quegli esseri ad attaccarli. Si rende conto di cosa succede in basso solo vagamente, guardando la trasformazione di Rhea con la coda dell’occhio e - in modo davvero assurdo - il ritrovo di un nuovo drago che va ad occupare il resto dei metri che ricalca quella radura particolare. Non ha tempo di capire qualcosa, però, poiché il mostro sta tentando di scrollarselo di dosso con delle prese che deve anticipare e contrastare. Cerca di andare oltre la sua mossa con velocità, consumando nuovamente parte del suo sangue, alzando la mano sinistra ancora armata di coltellino per conficcarne la punta, a tradimento, nell’occhio più vicino, affondandolo nella testa fino a raggiungergli il cervello, se necessario {Muori! Sacco di me**a!} stringe la mascella in modo così violento che quasi ferisce se stesso all’interno della bocca, con i canini estratti. Se quel colpo è andato a segno, sia per la vicinanza che per la forza che vi imprime, cercherà di usarlo come leva per il secondo colpo della mano armata approfittando dell’eventuale distrazione che quel primo colpo ha provocato nel mostro. Fa forza nelle spalle, nel bacino che impone la torsione del corpo e prova a contrastare la presa dell’altro per affondare di più la spada nella sua gola, infilandoci dentro tutto il braccio, se necessario, e far uscire il debole della lama dall’altra parte, dopo aver squarciato l’intera trachea. Ci impiega tutta la sua forza e tutta la sua brutalità più istintiva di Defunto. Se non muore così, allora non ha idea di cosa dovrebbe usare per toglierlo di mezzo [Allerta - Ambidestria - Armi Corte e da Lancio ]
Zukho ha usato Forza Bruta [Drakul]
Zukho ha usato Movimenti Veloci [Drakul]
01:00Rhea[Pressi Rudere] Nella sua formazione Auron ha vibrato tutto il tempo, nella potenza vulcanica che gli ha ancorato a terra le zampe posteriori e che, nell'urlo tremendo che il muso spalancato spinge improvviso contro i nemici, ha sollevato le anteriori alla compressione potente delle ali. Un battito solo, prima che il peso venga scaricato a terra. La chiusura delle ali contro i fianchi e un tempo di movimento che non ha alcuna grazia. Ogni spostamento di Auron ha la pesantezza di chi voglia generare una scossa nel terreno, perché il Drago Rosso è una pura espressione di forza. Lo spostamento è uno spostamento di terra, aria e polvere. Avviene nell'intenzione di defilare la traiettoria del proprio muso dalla posizione dei compagni. Ma non può farlo del tutto. Perché la consapevolezza è come una scarica elettrica a ripercorrere ogni tratto del suo corpo bestiale, aprendogli le creste ed espandendo le corna laterali ad un richiamo che gli ruota bruscamente il muso verso Eloy. Il taglio verticale della pupilla si allarga all'improvviso, ampliandogli la visuale su Eloy per scoprirgli dentro una verità più profonda. Quella del proprio Sangue. E' tremendo, il ringhio. Il muso si apre alle file serrate di denti e, dentro la gola, il gorgoglio dell'istinto si fa sentire. Il puro impulso di protezione dettato da quella consapevolezza scatena la realtà più vera della sua essenza. E la sua essenza è distruzione, fuoco, cenere. L'urlo gli spalanca il muso, e oltre il torace si vede, chiaramente, cosa gli stia lavorando dentro. Si illumina, infatti, di venature di fuoco ad accendersi progressivamente risalendo il collo e illuminando di fuoco il fondo non più scuro della gola esposta all'urlo. Che si è spento, provando a scatenare solo l'incendio. Brutale, improvviso, il tentativo di scaricare un cono di fuoco vivo di magia contro le creature, direzionandolo perché non intacchi i compagni, ma li protegga. Perché nessuno dovrà intaccare quel nuovo Sangue. Nessuno. [I-F-Auron 1/7]
01:06Eloy[Pressi Rudere] In un angolo della mente, tra la paura e la rabbia per essere stato la causa di quell'incontro, sente Zukho combatte e Rhea mutare, arrivando a rafforzare l'urgenza di agire. Il vento si alza spostando la polvere e smuovendo le foglie degli alberi, gli raggiunge la pelle nuda e le mani strette a pugno, porta il rumore dei tuoni che squarciano il cielo più scuro tra le cime delle montagne, e tutto quello si mischia al ronzio del sangue nelle orecchie. Non prova dolore mentre la pelle si riempie di scaglie e l'ossatura si ingrossa, le palpebre sfarfallano un'ultima volta contro il vento, mentre il verde delle iridi muta e si estende al nero profondo, celato dagli occhi ora chiusi. È tutto così lento nella sua testa da poterne sentire ogni variazione, compresa quella della coscienza che si fonde e trova il proprio incastro. Essere sempre sé stessi, eppure lasciar spazio a una parte che prima non si conosceva. Le ombre attorno a lui si appesantiscono, nello spessore delle ali che crescono e creano pozze di inchiostro sul terreno, il corpo che richiede il suo spazio in scaglie, zampe appoggiate pesantemente al suolo e collo più lungo. La testa si solleva verso il cielo, con una corona di spuntoni ossei e corna, a onorare la manifestazione di Morwell che ancora brilla. Poi lentamente si abbassa e gli occhi cercano le prede ancora in volo. Non c'è pietà per la natura schiacciata e messa da parte, i rami degli alberi si spezzano nell'apertura delle ali e la terra viene schiacciata in un passo che fa avanzare il maestoso drago, minacciosamente, ad accompagnarne il ruggito profondo che si libera dalla gola e fa eco a quello di Auron. Serra la mandibola nel ringhio di chi raccoglie il proprio veleno, individuando la forma più vicina tra quelle che ancora gli volano attorno, e quando dischiude le fauci libera un'ondata sfavillante di acido verde, avvolto da una nube simile all'aurora sulle loro teste, corrosivo quanto lo è la sua rabbia. {Forma Drago 1/6}
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Ma chi dice che queste creature siano dotate di cervello? O che perlomeno sia funzionante come quello di Zukho stesso, Rhea o Eloy. La violenza che traspare dalla voce, dai gesti e da ogni singola cellula che compone il drakul non sembra essere definitivamente mortale per il mostro che anzi, andrà a serrare i denti proprio nel momento in cui infila dentro alla bocca tutto il braccio con l'intenzione di far uscire la lama dall'altra parte. I denti si sentono dentro al braccio, nella percezione che ha lui del dolore e della stretta che trattiene l'arto, lasciandogli la consapevolezza che basterebbe una forza contraria per strapparlo via. E il colpo di prima, nell'occhio, sembra averlo scosso in maniera irrilevante nonostante qualcosa inizi a cambiare proprio a partire da quel punto. Le venature naturali, visibili in tutto il corpo, sembrano iniziare a solidificarsi come delle crepe nella nuda roccia che, tuttavia, sembra aumentare a dismisura la forza che trattiene Zukho, nell'affondamento dei denti all'interno dell'avambraccio, mentre si alza in volo, macinando metri su metri. La terra trema sotto la potenza di fuoco di Auron mentre la consapevolezza si fa profonda in lui e in Rhea stessa nel volgere lo sguardo verso Eloy, là dove ha ceduto il proprio spazio a Tarek. Sangue del proprio sangue, nell'unione che trattiene al proprio interno tutto il potere e l'energia ancestrale dei Tempi antichi. E ruggisce, manifestando la propria potenza che fa cambiare idea alle due bestie che erano intenzionate ad attaccare Rhea. Volano, si alzano di diversi metri nel tentativo di mettere quanta più distanza fra loro e il Drago che hanno risvegliato e che ora rilascia la propria potenza di fuoco, colpendole in pieno in quelle urla che non hanno nulla di umano ma solo l'oscurità malevola. Un'oscurità che permette loro di opporsi a quel calore tremendo, nel tentativo di contrastarlo e di tagliarsi fuori per poterlo colpire ai fianchi, nella rapidità appesantita dal
solidificarsi maggiormente dell'acciaio e della roccia che li caratterizzano. Eloy, infine, osserva e apprende la propria natura, nel risvegliarsi improvviso di una parte di sé. Qualcosa di potente che ha atteso prima di risvegliarsi e di mostrarglisi in tutta la sua magnificenza. Il ruggito potente segue quello del fratello prima che esso scompaia nel cedere posto alla potenza mortale del veleno, attraverso un fiotto di acido verde. Le urla dei tre mostri colpiti non sono differenti da quelle dei loro simili, in quella rabbia che sfocia nella furia degli istanti ma che agisce con lentezza, penetrando lentamente attraverso le crepe createsi dalla violenza dell'acido corrosivo. Anche questi mostri, tuttavia, sembrano opporre resistenza, in un gioco di forza che non sembrano intenzionati a voler perdere.
Gdr go. Quest chiusa. Prossimo ultimo responso.
01:50Zukho[Pressi Rudere][Materiale] Nemmeno un coltello in un occhio o la spada oltre la gola fa qualcosa, anzi, le fauci si stringono attorno al braccio e un verso che soffoca un dolore ovattato gli fa digrignare i denti. {Ma di cosa diamine sei fatto?} una domanda che non ha bisogno di risposta, visto che l’unica soluzione che ha è liberarsi il braccio da quella stretta, prima che la trasformazione lo blocchi definitivamente. Cerca di ricorrere nuovamente al sangue, accelerando la distribuzione della magia, scomponendosi pezzo dopo pezzo, fino a quando tutto il braccio compresso tra i suoi denti, non si dissipa in un colpo solo. Approfitta di quell’istante per trascinare via l’arto dalla presa della sua bocca, non potendo tenere più la spada ma lanciandola nella sua gola a bloccargli qualunque cosa all’interno abbia. Che fastidio. Una volta estratto e ricomposto, cerca con la sinistra di alzare il coltello dall’occhio accecato e conficcarlo nell’altro, sfruttando nuovamente il doppio colpo della sua ambidestria, così da rendere il mostro totalmente cieco e sperare che sia una mossa utile per costringerlo almeno a scendere di quota. {RHEA!!!} cerca di chiamarla, dimenticandosi che ora è leggermente qualcun altro e non avendo idea che l’altro drago sia Eloy trasformato, sa solo una cosa: quello che vede in basso non è una posizione comodissima; non ha possibilità o modo di concentrarsi abbastanza per riuscire a trasformarsi in animale perciò… o salta o aspetta che un drago gli accorci la caduta in qualche modo [Innate -Allerta - Ambidestria - Armi Corte e da Lancio]
Zukho ha usato Movimenti Veloci [Drakul]
Zukho ha usato Forza Bruta [Drakul]
Zukho ha usato Immaterialità Parziale [Drakul]
02:07Rhea[Pressi Rudere] Cervello o non cervello, Auron ha già perso la pazienza. La resistenza di quelle creature non solo schiaccia la sua pretesa di preservare il Sangue di Drago appena risvegliato, ma nella realtà percepita dal Fiuto è in grado di allertare la Prescelta e lasciare erompere tremenda la furia più profonda di Auron. Che nel serrarsi improvviso del muso ha spezzato il cono di fuoco, e nel vedere interrotto dalle creature che lo attaccano ai fianchi l'impulso di scatenarsi su quelle attorno a Tarek, conflagra nella violenza più pura. Una violenza in cui ha spazio anche Rhea, ormai carica della forza strappata a morsi dalla tempra del Drago, e l'unica in grado di ascoltare davvero il proprio nome. Lei è presente, in un equilibrio raggiunto dopo uno sbilanciamento delle parti durato fin troppo. Quindi lo sente, Zukho. E la carica di distruzione cresce a dismisura, incendiando il petto di Auron e accendendo lampi di lei nella sua mente. Uno scatto improvviso, corroborato dalla potenza delle ali che si spalancano al battito che vorrebbe sollevare il suo corpo. Lo fa solo per provare a scaricare, con una violenza e una forza incisivi di ogni istinto, l'intero peso contro le due creature che lo attaccano. Provando a spingersi nello scatto in avanti contro di loro, nel tentativo di artigliarle al centro del petto, una per zampa, per agganciarvisi contro. Non per strappare, ma per schiacciare. Una scarica brutale che si spinge verso terra, provando a premersi addosso alle creature per interrompere ogni movimento, premerne le ali nel terreno e scaricare in un singolo battito di ali la volontà di trascinarle sul terreno - e trascinarsi sul terreno, finché la propria posizione non si riveli ottimale per attutire la caduta di Zukho contro il proprio dorso, trattenendo le ali spalancate per garantire un maggiore spazio all'atterraggio. Perché solo dopo che si sarà liberato di quelle due, potrà scagliarsi contro quelle che attentano a Tarek. [I-F-Auron 2/7]
Rhea ha usato Benedizione della Discendenza Draconica [Drakaal]
Rhea ha usato Riflessi del Drago [Drakaal]
Rhea ha usato Stabilità Draconica [Drakaal]
Rhea ha usato Terrore del Drago [Drakaal]
02:09Eloy[Pressi Rudere] La foresta viene invasa dalle due forme che ne prendono possesso, ma se anche il cielo è lentamente oscurato dalle nubi in avvicinamento, i getti di fuoco e veleno gettati dalle fauci di entrambi illuminano la notte con vampate di caldo oro e verde acido. Le urla mostruose che si alzano dalle loro prede sono strazianti ed echeggiano tra le montagne, così come i ringhi e ruggiti profondi, in uno scontro tra forze che fa quasi tremare la terra, per la sua intensità. Le scaglie e gli spuntoni lungo il collo vibrano nella rabbia del getto velenoso scaricato sulle tre bestie, poi la sua arma si esaurisce e la foresta stessa prende a fumare, a contatto col veleno, di un odore acre di legno corroso. Eppure li vede resistere e ritrae la testa, mostrando la lunga fila di denti e socchiudendo minaccioso gli occhi, mentre un urlo che chiama il nome di Rhea cattura solo per qualche istante la sua attenzione, in un attimo che assomiglia all'indecisione. Non ha altro veleno da usare, deve distruggere quelle minacce e dovrà andare di forza bruta. Il terreno vibra sotto le zampe che lo percorrono, nel movimento che fa scricchiolare altro legno e altri alberi nella radura, piegati dal suo passaggio e avvicinamento. Perché il corpo si posiziona voltandosi e caricando, con la coda percorsa da spuntoni ossei, proprio come un braccio che carica un pugno. La muscolatura possente si contrae e fende l'aria come una frusta, cercando di raggiungere le tre prede con un colpo possente che, unito alle "spine" di cui è fornito, si spera che andrà a conficcarsi nei punti più deboli e scaraventarli al terreno. È un gesto veloce, puramente istintivo e devastante, che mira a tutte e tre le bestie, ma se anche riuscirà a colpirne due si sentirà ugualmente soddisfatto. Morwell, lo sente, sta assistendo a quello scontro come una presenza eterea sulle loro teste, e non intende deluderla trattenendo la propria potenza distruttiva. {Forma Drago 2/6}
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Sarebbe sicuramente interessante scoprire di cosa sono fatti quei mostri ma, per il momento non è dato saperlo. L'unica risposta che Zukho avrà è quella del proprio corpo, più precisamente delle molecole che si scompongono all'altezza del braccio destro, per ricomporsi poi all'esterno della bocca. Salvato da una morsa distruttiva, si porterà comunque dietro il segno di diversi denti a perforare la carne da parte a parte, nel rilascio di un dolore sordo. Sarà, tuttavia, la decisione finale di accecarlo anche all'altro occhio a comporre l'urlo finale della bestia che ha deciso di mettersi contro colui che è stato scelto per percorrere una strada che potrebbe portarlo a rappresentare, in terra, il lato oscuro di Morwell. La solidificazione delle venature si moltiplica a dismisura, raggiungendo anche le ali. In quel momento vi è una brusca interruzione del volo, per dare spazio ad una caduta dapprima lenta ma che poi si fa sempre più rapida. Una caduta che, nella massa accresciuta del mostro, andrà a spaccare quel corpo in mille e più pezzi, dando una possibilità al diretto proprietario di riprendere coltellino e spada, entrambi perfettamente intatti. Perchè Rhea riesce a sentire il suo nome che viene chiamato, permettendo che Auron possa spazzare via la traccia percepibile di uno schianto al suolo di colui che un tempo fu un elfo e di cui ora ha solo le sembianze. Un Auron mortale nel connubio della forza accresciuta dalla furia di Rhea. Un Auron che riuscirà ad artigliare le bestie nei loro corpi già compromessi e che accolgono la forma delle zampe del drago nella pressione al suolo. Poichè, nel calore impresso dal suo fuoco, la roccia e l'acciaio si sono semplicemente fusi. Una pressione tale che di loro non lascerà che brevi tracce nel suolo che presto verrà bagnato pesantemente dalla presenza dell'acqua. E infine giunge il lato distruttivo del drago Verde, in quegli occhi che Eloy aveva già avuto modo di vedere - seppur solo uno - nella sala dove scelse Morwell.
L'occhio di Raswa-ti che tutto vede. Per le ultime tre bestie, la morte è qualcosa di lento laddove gli spuntoni della coda si conficcano nei corpi, permettendo al veleno di penetrare ancora più a fondo, rilasciando le urla che si mischiano ai boati dei tuoni che si fanno sempre più vicini. Urla che cesseranno di esistere in breve tempo, nell'esplosione di quegli ammassi umanoidi che avevano solo l'intenzione di cenare con i loro corpi. Un cambio di destino nel giro di una ruota che ha fatto trovare loro la morte, attraverso i gesti precisi e calcolati di colui che non è altro che l'Alfa dei Defunti e nella furia più distruttiva di due Draghi, nei loro differenti elementi caratteristici che non cedono il loro spazio davanti al pericolo mortale, tra Fuoco e Veleno. Quando Tarek cederà nuovamente il pieno controllo ad Eloy, nel corpo che tornerà ad assumere le sembianze di un mezz'elfo, potrà trovare un segno di quanto è successo, come a voler spazzare via il dubbio di un segno nell'imponenza terrifica e meravigliosa della realtà. Lì, tra le clavicole, dove mesi fa Zukho ha avuto modo di vedere un bagliore luminoso in risposta alla fede del nuovo drakaal verso Morwell, una macchia cutanea a scaglie del medesimo colore verde di quelle che caratterizzano il drago. Un'appartenenza nuova, che imparerà a conoscere con i propri tempi così come vale per ogni cosa. Così come varrà per Tarek. E l'aurora a far compagnia, nell'esplosione del verde che si farà più intenso e scuro fino a riacquistare nuovamente i colori iniziali, fino a quando la tempesta non ricoprirà l'intero Brehorn, lasciando a Rhea la consapevolezza di avere un nuovo fratello al suo fianco. Così come Eloy ritroverà in lei una sorella.
Gdr End. Punti e resoconto il prima possibile. Siete stati meravigliosi. Buonanotte!