VVRL, 26/03/2019 17:37:
E' un accumulo di batteri a livello dentale...😄
A parte gli scherzi, mi sembra evidente anche dal contesto che sia un "luogo" che indica una condizione di esistenza "imposta" da Dio come punizione per il peccato commesso.
Il testo greco del NT non usa la parola tartaro, ma il verbo ad esso collegato "tartaroô" che significa inabissare, precipitare nel Tartaro.
Questa è l'unica applicazione neotestamentaria di questo verbo, non ci sono quindi paragoni con altre applicazioni per capirne l'uso e lo scopo teologico; giocoforza bisogna quindi andare a vedere l'uso greco del termine, che per i greci indicava una regione inferiore all'Ade dove venivano precipitati le creature non umane ribelli (a Zeus). Lo stesso senso doveva quindi avere per Pietro, come i peccatori umani, dopo la morte, andavano nell'Ades, ancora peggiore era la sorte degli angeli ribelli, dato che il Tartaro si trova in una profondità maggiore rispetto all'Ades e quindi ancora più distante rispetto al Cielo.
Caro VVRL,
La tua è una bella trovata, quasi pubblicitaria.
Uno dei suoi tanti problemi è dato dal fatto, che non hai ancora capito, nè vuoi capire, che gli autori biblici non erano greci o ellenisti, ma ebrei-giudei, e non condividevano affato il background mentale mitologico greco che tu dai per scontato.
Simon