 05/03/2019 21:21 |
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Capo 1
Genesi 25:9
AL FUNERALE DI ABRAHAMO
L'angelo del SIGNORE aveva cosi profetizzato ad Agar, quando, afflitta dalla sua padrona, vagava nel deserto:
«Io moltiplicherò grandemente la tua discendenza e non la si potrà contare, tanto sarà numerosa». L'angelo del SIGNORE le disse ancora: «Ecco, tu sei incinta e partorirai un figlio a cui metterai il nome di Ismaele, perché il SIGNORE ti ha udita nella tua afflizione; egli sarà tra gli uomini come un asino selvatico; la sua mano sarà contro tutti, e la mano di tutti contro di lui; e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli» .
Più tardi avvenne qualcosa che costrinse Abramo a mandare via Ismaele e Agar, sua madre.
La scena fu patetica, ma Dio aveva detto al patriarca di acconsentire a tutte le richieste di Sara, perché é in Isacco, figlio di Sara, che gli avrebbe dato una discendenza.
L'interprete delle Scritture, si occupa di Isacco, e poco di Ismaele che viene presto dimenticato. E poco ci siamo curati di lui anche noi eccetto che per deplorare che sia addirittura venuto al mondo, perché in lui, nella sua discendenza, la chiesa di Cristo ha avuto il piu grande nemico. Infatti, di tutti i persecutori del Cristianesimo, nessuno gli ha fatto piu male dei seguaci di Maometto, in maggioranza discendenti di Ismaele.
I due fratelli non si videro più per lunghi anni ma si ritrovarono al funerale del padre, di Abramo. Uniti nel padre almeno in quella occasione, le divergenze tacquero; si erano dovuti incontrare e tutti e due resero la tenera sepoltura. Davanti alla tomba non si contende : divisi pure, sono uno nel seppellire il vecchio padre.
Quella morte era stata la forza silenziosa che aveva, sia pure per un brevissimo tempo, unito due uomini tanto diversi.
La momentanea unione e quel funerale sono profetici di altro.[Modificato da claudio.41 05/03/2019 21:22]
"tutte le cose dunque, che volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa é la legge e i profeti" Matteo 7:12 |
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| 06/03/2019 10:09 |
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Capo 2
Duemila anni dopo, un Altro più grande di Abrahamo morì in modo violento e ignominioso. Egli aveva profetizzato di Se stesso così: "Ed io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me ». Aveva detto questo per far capire di che morte sarebbe morto.
Quando Egli, gettato un gran grido, chinó il capo e morì, l'ufficiale romano fu il primo a dire quello che pensava di Lui :"veramente quest'uomo era il Figlio di Dio ". Le folle che si erano radunate a quello spettacolo se ne tornarono a casa battendosi il petto.
I pochi che furono alla sepoltura, sono personaggi rappresentativi. Alcune povere donne, una delle quali era stata liberata da sette demoni. I piu attivi furono due vecchi, un consigliere onorato ed un rettore dei Giudei. Uomini diversi, attratti da un unica forza si erano trovati insieme alla sepoltura del Figliolo dell'Uomo. Ed anche questo è profetico. Apriamo l'apocalisse, al capitolo 5: bisognava aprire un libro sigillato da sette sigilli dentro e fuori, e nessuno poteva aprirlo e nemmeno guardarlo. San Giovanni piangeva, ma uno dei vecchi gli disse "non piangere ; ecco il Leone della tribù di Giuda ha vinto, per aprire il libro e sciogliere i sette sigilli ".
"
Poi vidi, (prosegue Giovanni)" in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato........ Egli venne e prese il libro dalla destra di colui che sedeva sul trono ".
Le parole del testo parlano di un Agnello giovane, e questo serve ad indicare la freschezza del sacrificio di Cristo, come indicano anche le parole :sembrava essere stato immolato, cioé portava i segni come di morte recente. Il sangue era su di Lui, ben visibile.
Secoli e millenni non possono impallidire la viva impressione del sacrificio della croce. Leggiamo:
"Quand'ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all'Agnello, ciascuno con una cetra e delle coppe d'oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi. Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione ".
Dopo di questo un gran canto e lodi da migliaia e migliaia di angeli, e poi : "E tutte le creature che sono nel cielo, sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: A colui che siede sul trono, e all'Agnello, siano la lode, l'onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli ".
L'Agnello che è stato ucciso, porta la fresca impronta del sacrificio, costringe ad universale adorazione. Popoli diversi sono uniti dalla forza di quella morte che solo da la vita. Isacco ed Ismaele, che furono insieme al funerale di Abrahamo sono profezia di quei tanti che saranno uniti alla vista di Colui che è stato ucciso, ma vive nei secoli dei secoli.
L'eco tragica degli eccidi avvenuti in Palestina da parte dei discendenti di Ismaele sui Giudei, e poi le rappresaglie degli ultimi contro i primi è ancora recente. Alcuni Giudei Ortodossi, settimana dopo settimana si ritrovano in giorno di Venerdi, al tramonto a leggere e piangere vicino a un pezzo di vecchio muro del tempio di Gerusalemme, come all'ultimo rimasuglio della loro grandezza, e aspettano il Messia.
Gerusalemme la pretendono Ismaeliti e Giudei, tutti e due discendono da Abrahamo : disuniti per parte di madre, sono fratelli per parte di padre.
Le scene dolorose sono profetiche di altro e avvertono l'Ebreo errante che non speri in quel vecchio muro, nè in Gerusalemme terrena, ma in ben altro. Li forza a guardare verso il cielo, dal quale udranno il messaggio della Croce. E ri guarderanno a Colui che è stato trafitto.
Le nazioni cercano di risolvere l'arduo problema dell'unione dei popoli : sono sforzi lodevoli, ma nessuno puó aprire il Libro e neppure guardarlo.
Ed ecco, il Forte dei Forti, il Leone della tribù di Giuda si farà avanti per risolvere Lui tutti i problemi che gravitano sui popoli travagliati. Leone in quanto a forza ed autorità, non provocherà nessuno, ma vincerà i cuori perché si presenta come L'Agnello che sembra proprio ora essere stato ucciso. Il Suo prendere nelle mani il Libro, susciterà adorazione da parte di viventi e anziani e poi lodi e adorazione si allargheranno, fino a che una immensa moltitudine universale avrà un solo coro per lodare Colui che è morto per tutte le genti, e per riconciliare a Sè, nel Suo corpo lacerato, e unire le sparse membra della famiglia umana.
L'Agnello ha vinto: Isacco ed Ismaele si trovano non per poco tempo ma per sempre uniti, non davanti ad un sepolcro, ma a Colui che fu nel sepolcro e ne uscì fuori, e vive nei secoli dei secoli ; e che nella gloria ha per eterno menoriale le fresche impronte del glorioso sacrificio della croce.
Amen
[Modificato da claudio.41 06/03/2019 10:17]
"tutte le cose dunque, che volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa é la legge e i profeti" Matteo 7:12 |
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