IL RAPPORTO CON DIO CHE PIACE A DIO

"il SIGNORE ha dato, il SIGNORE ha tolto; sia benedetto il nome del SIGNORE » (Giobbe 1:21)


È scritto che" tutte le cose che furono scritte in passato furono scritte per nostro ammaestramento, affinché mediante la perseveranza e la consolazione delle Scritture noi riteniamo la speranza " (Romani 15:4).

Nel libro dedicato ad uno degli uomini di fede più giusti e retti, dico di Giobbe, vediamo le improvvise sciagure che gli caddero addosso, con una rapidità tale da non poter prendere fiato tra una e l'altra. E infatti le sciagure avvengono così.
Giobbe era a tal punto identificato con Dio, che faceva sacrifici in favore dei familiari, chissà essi, avessero peccato (1:5).
Vedendo, e di colpo, crollare tutte le certezze della sua vita, il sant'uomo reagì così : "il Signore ha dato, il Signore ha tolto. Sia benedetto il nome del Signore".

"ha dato". Giobbe riconosce che OGNI cosa buona che ha nella vita, gli é venuta da Lui.
Quanti di noi siamo così? Riconosciamo noi che "meriti, talenti, capacita, familiari" ci sono stati dati dal Signore? Meditare.

"ha tolto". LUI é il Padrone di ogni cosa nell'universo, anche di quelle date a noi. Come Padrone, Egli puó dare o togliere quello che vuole. Lo accettiamo noi?

"Sia benedetto il nome del SIGNORE".
Ecco qui la chiave di volta di una vita che Dio gradisce.

Purtroppo, in quanti siamo inclini alla lode a Lui quando tutto scorre sereno. In quanti, camminiamo nelle Sue vie quando sicuri che la sera torniamo a casa e troviamo i nostri cari ad attenderci, nel calore della famiglia, con un lavoro che ci permette di vivere etc, etc. Ma altrettanto purtroppo, quanti di noi diamo gloria al Signore quando eventi inattesi ci tolgono il fiato? Lutti, sciagure di ogni genere, case portate via, il lavoro che viene a mancare, l'improvvisa mancanza di un familiare caro, senza cibo e, o acqua dovute alla mancanza di mezzi di sussistenza e quel senso di "vuoto" quando sei da solo e non ci sono piu le care, abituali presenze, ma l'unica "presenza" é quella di un Dio invisibile.
Quanti di noi riunioni osciamo a dire in circostanze come queste :"sia benedetto il nome del SIGNORE".
Pausa.

È scritto che entriamo nel Regno di Dio a mezzo di sofferenze" (Atti14:22). Giobbe, incalzato dalla moglie con parole che, in quella condizione erano come un girare il coltello nella piaga, " ancora stai saldo nella tua fede? Ma lascia stare Dio, e muori". Cosi rispose e così devono rispondere tutti gli eletti di Lui : "donna insensata! Abbiamo accettato dalla mano di Dio il bene, e non vogliamo accettare il male? " (2:9).
Il Signore è ASSOLUTO PADRONE.
Sia benedetto il Suo Nome

Amen!