Caro VVRL,
Non è come dici tu. Viene disciplinato in questo modo solo colui che pretende di far passare il peccato come non peccato e cerca di sviare gli altri
Il punto è che come al solito
tu aggiungi al testo parole che non ci sono, dove l'apostolo Paolo farebbe questa distinzione nel passo citato, perché tu lo ripeti come un mantra ma il testo non lo dice. Paolo dice di "smettere di stare in compagnia di chi pratica l’immoralità sessuale o è avido, idolatra, oltraggiatore, ubriacone o ladro, non mangiando nemmeno con una persona del genere". Non fa le tue fantasiose distinzioni.
Quindi il tuo fratello che compie di nascosto un determinano peccato (sa quindi che è peccato e non svia nessuno dato che lo compie di nascosto), deve essere ripreso e ammonito, ma non deve essere disciplinato con l'isolamento sociale, lo devi considerare come un pubblicano e fariseo e dal punto di vista pratico gli togli eventuali incarichi
I giudei al tempo di Gesù
praticavano l'isolamento sociale verso le persone delle nazioni e i pubblicani (anche qui aggiungi i farisei di cui in quel passo non si parla) e Paolo dice di "smettere di stare in compagnia". D'altronde se per te un pedofilo o un un idolatra o un ladro che dice di non volersi pentire e di continuare a molestare, ad adorare gli idoli e rubare nella congregazione devono restare componenti approvati della congregazione posso capire molte cose della corruzione esistente in certe religioni.
Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
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