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Nella mia libreria

Ultimo Aggiornamento: 17/06/2019 12:06
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23/04/2019 09:07
 
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blackjessamine, 22/04/2019 22.13:

9° POSTO: Amicadeilibri – Motherhood

Stile e lessico: 7.75/10

Hai utilizzato uno stile piuttosto semplice e pulito, lineare, che arriva in maniera piuttosto diretta al lettore, e la cosa, in generale, mi piace abbastanza.
Non ho trovato imprecisioni o sbavature, se non, ogni tanto, qualche “inciampo” di ritmo, come ad esempio in questa frase: “Non vi è traccia di tentennamento e se da una parte lo vorresti incoraggiare dall’altra se potessi gli urleresti di dileguarsi il più in fretta possibile”. La frase così lascia un po’ senza fiato, se l’avessi ritmata con qualche virgola sicuramente sarebbe apparsa più piacevole alla lettura e meno affannosa.
Io in genere non amo particolarmente l’utilizzo della seconda persona singolare, perché la trovo il più delle volte un po’ abusata e non strettamente necessaria, più un vezzo stilistico quasi “di moda” che una scelta necessaria, ma mi rendo ben conto che, in questo caso, si tratta soprattutto del mio gusto personale. In questo caso, però, l’ho trovata un po’ in contrasto col tono della storia. Cerco di spiegarmi: la seconda persona singolare come voce narrante io la ritengo particolarmente adatta a storie che vogliano rendere in maniera estremamente diretta l’introspezione di un personaggio. A metà strada fra una prima persona, che certo dà molto spazio all’intimità, ma può a volte risultare un po’ macchinosa, se non gestita al meglio, la seconda persona io la vedo adatta ad un racconto vivido, tangibile, dove le emozioni e le azioni si fondono quasi in un tutt’uno. È una voce narrante molto diretta, adatta, forse, più ad uno stile vivido e ricco (non per forza particolarmente elevato e ricercato, anzi: le storie in cui la apprezzo di più sono quelle sul comico andante, a pensarci bene). In questo caso, però, ho trovato tutto il tuo racconto un po’ trattenuto: hai fatto una scelta secondo me coraggiosissima, perché cercare di dar voce ai pensieri di una madre che accompagna il figlio verso la morte è estremamente difficile e rischioso. C’è il pericolo di cadere in un pietismo esagerato, ma tu sei riuscita ad evitare una simile sorte. E c’è il pericolo di non riuscire ad esprimere appieno la drammaticità del momento, e, su questo, devo dire di essere un po’ meno soddisfatta: forse anche a causa dello stile molto semplice e discorsivo, devo ammettere che i pensieri di Lily mi sono sembrati molto trattenuti, un po’ poco comunicativi. Tutto il dolore, il rimpianto, la disperazione di una madre che pur avendo dato tutto non può salvare il figlio arrivano poco. Sono emozioni raccontate, più che mostrate, e questo, a fronte di una tecnica narrativa che ti avrebbe permesso di giocare molto di più, è un po’ un peccato.
Ho trovato poi un po’ confusi i passaggi temporali dei ricordi, perché saltano un po’ a momenti diversi e, in così poche parole, qualche volta mi sono trovata un po’ confusa. Il terzo dialogo, in particolare (quello che inizia con “Ho paura, James”) all’inizio mi ha lasciata un po’ disorientata: arrivando dopo le ultime parole pronunciate da James prima di morire, non ero certa si trattasse ancora di un ricordo del passato. E se fosse stato al presente, mi sarebbe suonato un po’ strano, perché nel bel mezzo della battaglia decisiva è un po’ tardi per temere che Harry venga coinvolto dalla guerra, ecco. Forse avrei invertito l’ordine dei due dialoghi.
La chiusa, invece, mi è piaciuta molto: il dialogo fra James e Lily è distaccato, quasi si trovassero su due piani diversi, con quelle battute brevissime e spezzate. Mi ha, chissà perché, ricordato un brano di teatro dell’assurdo, ma paradossalmente la cosa mi è piaciuta. Del resto, si tratta pur sempre del dialogo fra due morti che osservano il mondo dei vivi.
In generale, ripeto, sotto questo parametro sono piuttosto soddisfatta, anche se, considerando anche l’argomento, probabilmente avrei preferito un po’ di incisività in più.

Sviluppo del pacchetto: 7.25/10

J. Marìas, Domani nella battaglia pensa a me – Lily Evans/Potter
Ero molto curiosa riguardo a questo pacchetto, che ha per protagonista uno dei romanzi più belli fra tutti quelli proposti, nonché uno dei titoli più evocativi (e del resto, il buon Marìas l’ha lui per primo preso in prestito da un certo William Shakespeare… non proprio il primo che passa, insomma). Ho apprezzato moltissimo il modo in cui hai scelto di interpretarlo, affidando la narrazione ad una Lily già morta: considerando tutto il significato simbolico del gesto compiuto da Harry, che va a ricalcare in maniera quasi identica il sacrificio di Lily, sono stata molto colpita dalla tua posizione. Inoltre, sapendo quanto il pensiero dei suoi genitori fosse stato di conforto a Harry, durante la sua avanzata nella foresta, ho amato davvero molto l’idea che quel qualcuno a cui pensare durante la Battaglia fosse proprio Lily. E che lo fosse da protagonista, poi mi è piaciuto ancor di più.
Quello che però mi ha lasciata un po’ insoddisfatta è il fatto che, in fondo, il pacchetto sia solo nominato in un breve passaggio. È vero, lo citi quasi testualmente, e lo fai in un contesto in cui ha perfettamente senso farlo, però tutto si conclude un po’ lì. C’è più un ripercorrere il passato di Lily e James, e le loro apprensioni riguardo alla sorte del figlio, ma il pacchetto in sé passa un po’ in secondo piano. Considerando poi che, nel Canon, esiste un momento in cui Harry vede effettivamente Lily, forse sarebbe stato più incisivo, a livello di contest, spostare la narrazione un po’ più avanti, a quando Harry usa effettivamente la pietra. So che questo avrebbe tolto un po’ di forza emotiva alla narrazione, ma avrebbe anche permesso di approfondire un po’ di più la tematica, perché così quel “pensa a me e prometto che andrà tutto bene” è un po’ una frase vuota, è più una speranza di Lily, che qualcosa a cui Harry possa realmente attaccarsi, dato che nell’ufficio di Silente non la può sentire.

IC/Caratterizzazione: 6,75/10

Per questo punto, devo un po’ riprendere quanto dicevo nello stile.
Non posso certo dire che Lily sia OOC: qui torna il suo amore per Harry, il suo istinto di madre che la porta a sacrificare qualsiasi cosa per proteggere il suo bambino, e ho trovato molto appropriati anche i dialoghi iniziali, quelli in cui, fierissima, tiene giocosamente testa a James. Però, è come se Lily non ci fosse: le sue emozioni, che pure dovrebbero essere una specie di terremoto devastante, data la situazione, arrivano in maniera estremamente smorzata. Lily dice di avere paura, ma questa paura facciamo fatica ad avvertirla. Il personaggio qui viene un po’ appiattito, è poco approfondito, o comunque mi dà l’impressione di essere poco reale, poco “vivo”, non so se mi spiego. Anche la frase in cui presenta il suo dilemma interiore, quando non sa se incoraggiare Harry o urlargli di scappare, è un po’ buttata via: questo dovrebbe essere un momento straziante, un momento che dilania l’animo di una madre (come può una madre incoraggiare un figlio a camminare incontro alla morte, pur sapendo che è l’unica cosa da fare?), eppure, nonostante lei dica di essere divisa, questa divisione non ha grandissimo spessore.
E lo stesso, in un certo senso, ritorna nel finale: tutto il conflitto, il senso di colpa che dovrebbe provare Lily che certo desidera riabbracciare Harry, ma non può desiderarlo davvero, perché questo significherebbe che Harry è morto, non “graffia” quanto mi sarei aspettata. Lily è sicuramente IC, ma è un po’ poco caratterizzata, ecco. Ed è un peccato, perché la storia aveva sicuramente il potenziale adatto per commuovermi.
Poi, trovo un po’ strano il passaggio in cui scrivi “aggrappandosi alla forza delle tue parole, lui esce…” perché, se ci può stare che Lily parli a suo figlio, a livello di Canon Harry in questo momento non può ancora sentire la voce di sua madre, quindi non può trarre forza dalle sue parole, al contrario di ciò che farà poco più avanti nella foresta.

Titolo: 3,25/5

Il titolo non mi ha fatto impazzire, nonostante sia certamente molto calibrato sulla trama. In linea generale, non sono per principio contraria ai titoli in inglese, e di certo intitolare la storia “Maternità” non sarebbe stato granché incisivo, eppure non riesco ad apprezzare del tutto la tua scelta. È breve, certo, ma credo che catturi poco l’attenzione, e tutto sommato risulti un po’ freddo. È innegabile che la storia intesa sia basata forse sull’essenza della maternità, su quell’amore che va oltre la morte, e che continua a legare Lily a Harry, ma così il titolo è molto generico, un po’ vago e poco incisivo.

Gradimento personale: 3.25/5
La storia, pur non essendomi del tutto dispiaciuta, non mi ha nemmeno entusiasmata. Quello che più ti ha penalizzata, temo, è il fatto che in realtà l’idea di base aveva un grandissimo potenziale, che però, a mio parere, non sei riuscita a realizzare in pieno. Hai osato con una tematica difficilissima, che forse richiedeva un grado di introspezione in più, e la storia alla fine è rimasta un po’ in superficie. Avevi tutto il materiale per scavare nell’angst più puro, per farci uscire sanguinanti, da questa storia, e invece non hai graffiato quanto avresti potuto. Se ti fossi concessa un tema più semplice, sicuramente avrei apprezzato molto di più il tutto: qui la “fregatura” è stata più che altro nel fatto che mi hai fatto sbirciare qualcosa di interessantissimo senza mostrarmelo del tutto, e quindi il contrasto fra la storia “in potenza” e quella “in atto” mi ha un po’ delusa.

Totale: 28,25/40


Allora, innanzitutto ti ringrazio per la valutazione così accurata.
Per quel che riguarda lo stile e la caratterizzazione ammetto che mi aspettavo gli appunti che mi hai fatto e per certi versi hai assolutamente ragione. Ho trovato parecchia difficoltà nella scelta dello stile della storia, da una parte sarei potuta essere incisiva e marcare ampiamente la drammaticità della situazione ma dall’altra alcuni fattori mi hanno portata a una scelta che non sono riuscita ad attuare al meglio. Credo che, essendo morti, James e Lily sentissero tutto in maniera più ovattata, come se riuscissero a sentire la distanza tra loro e il mondo dei vivi, come se tendenzialmente non provassero più grandi emozioni ma comunque fossero stati risvegliati dalla portata del loro amore per Harry. D’altra parte avrei voluto far emergere, cosa che poi non ho fatto, un po’ di rassegnazione; insomma sono sette anni che lo vedono rischiare la vita!
Detto questo ti ringrazio ancora per lo splendido contest ❤️
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Post: 1.070
Giudice****
23/04/2019 09:43
 
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blackjessamine, 22/04/2019 22.27:

6° POSTO A PARIMERITO: Inzaghina.EFP – Lacerante felicità

Stile e lessico: 8/10
Devo dire che per me è stato molto strano valutare la tua storia, perché ti leggo ormai da un paio d’anni, ma non mi sono mai trovata a dover analizzare ogni tua parola in questo modo XD
Il tuo stile, come sai, mi piace molto, e anche con questa storia non sei stata da meno: il tuo è uno stile semplice e scorrevole, eppure le tue parole non sono mai scelte a caso, e hai la capacità di creare un’atmosfera sempre molto dolce, anche nelle storie che parlano di argomenti più cupi e strazianti. Questa storia ne è proprio un esempio: non sei mai scesa in dettagli troppo crudi, ma sei riuscita a bilanciare l’argomento con uno stile attento a rispettare il coinvolgimento emotivo dei personaggi.
Sei stata secondo me molto brava a bilanciare bene le descrizioni fisiche, inevitabili per far comprendere il momento storico in cui si svolge la storia, e quelle afferenti alla sfera emotiva dei personaggi, con i momenti più dinamici: le battaglie, o comunque le scene d’azione, dove diversi personaggi agiscono in maniera veloce e confusa, sono sempre complesse da scrivere (la stessa Rowling secondo me non ha gestito al meglio i capitoli sulla battaglia di Hogwarts, ma quello è un altro discorso). Tu invece hai bilanciato tutto molto bene, riuscendo anche a inserire un flashback abbastanza consistente - ma pertinente con la storia – e dei discorsi diretti coerenti e credibili, cosa in generale non sempre facile in 500 parole.
Il lessico che utilizzi è semplice, ma a mio parere efficace: i termini che usi non sono forse ricercatissimi, ma arricchisci il tutto con diversi aggettivi solitamente ben calibrati, che permettono di intuire il tono emotivo della storia. Ci sono solo alcuni termini che secondo me rischiano di stonare un po’, soprattutto quando cerchi dei sinonimi, dei modi alternativi per riferirti ai personaggi senza dover ripetere il loro nome: capisco la tentazione, spesso rischio di farlo anche io, ma in realtà questo rischia di distrarre un po’ il lettore. In non so più quale manuale di scrittura creativa, anni fa, avevo letto che il nome dei personaggi, per i lettori, diventa quasi “trasparente”: rischia di dare meno fastidio leggere spesso un nome proprio che delle perifrasi un po’ poco spontanee. Mi riferisco ad esempio a quando, in poche righe, definisci Remus sia licantropo che Malandrino: non è sbagliato in sé, ma siccome Remus è un personaggio molto conosciuto, e in quel momento della storia non è importante ribadire né che sia un licantropo, né un Malandrino, la cosa rischia di distrarre un pochino il lettore. È una sottigliezza, eh, e forse si appoggia anche un po’ al gusto personale, ma secondo me prestarci un po’ di attenzione aiuterebbe a “snellire” un pochino il testo, permettendo al lettore di concentrarsi meglio.
In alcuni punti avrei anche alleggerito un po’ il ritmo delle virgole, sostituendole con dei due punti o con un punto fermo, come ad esempio nella frase “l’odore della polvere […] proprio come aveva fatto prima di raggiungere Hogwarts”. Lasciare l’ultima frase separata dal resto con una pausa forte secondo me l’avrebbe resa molto più incisiva, anche a livello emotivo, per evidenziare quanto la guerra travolga ogni gioia quotidiana.
Oppure anche “la risposta non stupì Remus, era solo grazie alla caparbietà della moglie…” qui, secondo me, i due punti avrebbero dato un po’ più di ritmo alla frase.
In ogni caso, credo che in generale tu abbia fatto un buon lavoro, mantenendoti su uno stile non troppo sopra le righe, uno stile spontaneo, che non distoglie l’attenzione dagli avvenimenti.

Sviluppo del pacchetto: 8.5/10
D. Grossmann, Che tu sia per me il coltello – Remus Lupin
Questo pacchetto, per quanto secondo me molto bello, era anche piuttosto complesso, lo devo ammettere. Forse anche perché si tratta, in realtà, di un riferimento ad alcune lettere scritte da Kafka, qualcosa che io ho bene in mente e dai cui faccio un po’ fatica a staccarmi, ma in effetti reggere il confronto era una bella sfida.
Credo che tu, però, sia riuscita a fare davvero un buon lavoro, soprattutto nella parte finale. Il coltello, per Remus, è Dora: Dora che lui vorrebbe proteggere ad ogni costo, che ha sempre voluto proteggere, anche allontanandola e facendola soffrire, ignorando in qualche modo la propria sofferenza. Lei, a ben pensarci, è sempre stata un coltello per Remus, sia quando non voleva concedersi di essere felice assieme a lei, sia dopo, quando questa felicità non faceva altro che farlo sentire in colpa.
E Dora è per Remus un coltello, in maniera quasi letterale, anche nella tua storia: vederla soffrire sotto la tortura di Bellatrix fa soffrire Remus, lo fa soffrire quasi come se la persona torturata fosse lui. C’è anche tanta paura in questo momento, perché entrambi sapevano quanto Bellatrix fosse decisa a uccidere personalmente sua nipote. Il fatto poi che questa sia stata la distrazione fatale, ciò che ha costretto Remus ad abbassare la guardia, è particolarmente significativo, e decisamente incentrato sul prompt. Quell’attimo di esitazione, e poi il suo inutile tentativo di proteggerla, sono ciò che lo trasformano in una vittima. Il fatto poi che, seppur per un instante, abbia il tempo di comprendere il destino di Tonks, e soprattutto di ritenersi responsabile anche per quello, è particolarmente crudele e straziante.
Non ti ho assegnato il punteggio pieno perché, per quanto il prompt abbia sicuramente un ruolo molto significativo nella tua storia, mi è sembrato che tutta la prima parte della storia non fosse molto incentrata su questo. È vero che si tratta comunque di una parte di trama in un certo senso “propedeutica” a quel momento, ma forse avresti potuto lasciare qualche “indizio” anche prima (mi rendo conto che non sarebbe stato per niente un compito facile, eh, ci mancherebbe!).

IC/Caratterizzazione: 7.75/10
Come credo tu sappia, Remus è uno dei miei personaggi preferiti, e lo è proprio in virtù del suo carattere estremamente complesso, dove si intrecciano tanti elementi positivi e ombre profondissime.
Io credo che, con lui, tu abbia fatto proprio un ottimo lavoro: seppur in una flash, credo tu sia riuscita ad esprimere molto bene tutta la complessità del suo carattere, le sue contraddizioni, le sue luci e le sue ombre. Lo mostri in un momento complicatissimo, un momento nel quale è terrorizzato, e al tempo stesso determinato a fare il suo dovere.
Ho apprezzato tanto che, in mezzo agli orrori della battaglia, tu abbia stemperato il tutto concedendoci uno sguardo sulla felicità familiare di Remus e Tonks: vedere Remus padre, premuroso e innamorato del suo bambino, è confortante. E al tempo stesso, non hai lasciato che la gioia soffocasse la vera natura di Remus, che nemmeno davanti all’immagine del suo piccolo serenamente addormentato riesce ad essere tranquillo.
La frase “era lui quello sacrificabile” è stata un colpo al cuore, ma è anche, credo, quella più significativa, quella che meglio rappresenta tutta la complessità di Remus: quel costante senso di colpa, l’idea di non essere degno di vivere ed essere felice quanto gli altri, quella consapevolezza, che non lo abbandona mai, di avere sempre sulle spalle il peso di una macchia che lo rende sempre diverso e isolato, sempre inferiore, sacrificabile, appunto.
Il fatto che, anche in punto di morte, lui si senta in colpa per l’amore di Tonks è straziante, ma, purtroppo, molto verosimile.
Anche Tonks, con la sua determinazione a combattere nonostante tutto, con la sua infinita pazienza nei confronti dei demoni di suo marito, mi è piaciuta molto. Mi è piaciuta nel flashback, quando tranquillizza Remus con una dolcezza un po’ esasperata, e mi è piaciuta la sua tenacia nel non scendere a patti con nessuno durante la battaglia.
Mi sono vista costretta a toglierti dei punti, però, per via del finale: è certo coerente con il carattere dei personaggi, però, da quel che scrivi tu, la prima a morire fra i due è Tonks, mentre la Rowling, su Pottermore, spiega che la prima vittima della battaglia sia proprio Remus. Io poi ho sempre immaginato (o forse sperato) che fossero morti separatamente: all’inizio incontriamo Tonks che corre in ogni dove senza trovare Remus, e anche se non è molto chiaro (ecco, quando dicevo che la Rowling non ha secondo me gestito al meglio la battaglia di Hogwarts, mi riferivo anche a questo: un personaggio importante come Remus non doveva morire “fuori campo”, diamine XD), io ho sempre immaginato che a quel punto lui fosse già morto, ahimé, dato che la battaglia era iniziata già da un po’. Anche perché Harry, prima di entrare nella Stanza delle Necessità, incontra Tonks che cerca Remus disperata, e Aberforth dice che l’ultima volta che lo ha visto stava combattendo Dolohov, dunque temo che in quel momento Remus fosse già morto, purtroppo.

Titolo: 3.75/5

Il titolo, a livello generale, mi piace molto: mi piacciono gli ossimori, soprattutto se riferiti a un personaggio come Remus, che effettivamente è un po’ una contraddizione vivente, poverino. In particolare, credo che per la sua vita parlare di lacerante felicità sia particolarmente azzeccato: ha sofferto moltissimo, forse più di quanto sia umanamente concepibile, ma ha anche provato, nei momenti più inaspettati, una grande felicità, soprattutto quando ha abbassato la guardia e ha lasciato che l’amore e l’affetto entrassero nella sua vita. Questo è successo con i Malandrini prima, e poi, ancora di più, con Tonks e Teddy. Eppure, quasi per un crudele scherzo del destino, questa felicità si è sempre sgretolata, ha portato alla morte e alla sofferenza.
In questo caso, però, ho avuto come l’impressione che la tua storia fosse centrata più su altro. È vero che, alla fine, lui si sente responsabile per la morte di Tonks, ma leggendo il tuo titolo io mi sarei aspettata qualcosa dove in maniera più concreta la felicità fosse al centro della storia. In questo caso il ricordo felice io l’ho visto più decentrato, più affidato ad un passato lontano, a cui forse Remus, inconsapevolmente, aveva già rinunciato.
Insomma, comprendo il senso di colpa, ma secondo me in questo caso il senso di colpa era più legato al non essere riuscito a proteggere Tonks, non tanto al fatto che la felicità ha portato alla sua morte, non so se riesco a spiegarmi.

Gradimento personale: 4.25/5

La tua storia mi è piaciuta molto: pur essendo solitamente una che in questo caso sguazza allegramente nell’angst più nero, ho apprezzato molto che tu ti sia tenuta più in equilibrio fra momenti molto dolci e altri sì malinconici, ma tutto sommato non troppo crudi.
Scrivendo di un momento del genere era secondo me molto facile correre il rischio di scadere in un eccesso di crudeltà o pietismo, mentre tu sei riuscita a scrivere una storia molto equilibrata, cosa che non era affatto semplice.
Inoltre, mi è piaciuto tanto come tu abbia condensato in poche parole un arco narrativo piuttosto lungo, dando credibilità alle motivazioni di Remus e al suo agire, alla complessità dei suoi sentimenti e alla difficoltà della situazione.

Totale: 32.25/40




Ciao Jess, non mi aspettavo di trovare già oggi i risultati! :)
In effetti ammetto che è stato piuttosto strano anche per me partecipare ad un tuo contest, visto che ci leggiamo da un paio d'anni, ma è anche stato decisamente stimolante.
Ti ringrazio molto per il giudizio dettagliato, che mi servirà sicuramente da spunto per cercare di migliorarmi.

Sono contenta che lo stile, seppur semplice, ti sia piaciuto e lo abbia trovato scorrevole; so che potrei scrivere testi un po' più ricercati, ma avrei bisogno di più tempo, che nel periodo in cui ho pubblicato questo scritto proprio non avevo. Sull'uso delle virgole, ahimè, devo lavorarci perché tendo spesso a sovra utilizzarle: approfitterò dei tuoi consigli per rivedere la storia non appena mi sarà possibile farlo. Sul lessico ti do pienamente ragione, tendo a non voler ripetere troppe volte il nome di un personaggio, ma in un testo così breve diventa fonte di distrazione per il lettore.

Avrei in effetti potuto facilitarmi la vita, scegliendo un pacchetto un pochino meno complicato, viste le mie capacità di scrivere storie drammatiche, ma Remus è uno dei miei personaggi preferiti e non ho resistito al suo richiamo. Mi fa piacere essere riuscita a farti cogliere il fatto che fosse Dora stessa il coltello per Remus, sia nel bene che nel male. In effetti avrei potuto introdurre l'argomento anche nella parte iniziale della flash, ma non sono riuscita a farlo in modo incisivo e alla fine ho preferito lasciare le cose così come stavano, inserendo il ricordo della felicità così lacerante che Remus ha potuto vivere al fianco della moglie.

Sono contenta del voto che mi hai dato nell'IC, perché ci tengo sempre a cercare di rimanere il più aderente possibile ai personaggi della Rowling. Ammetto di non aver mai letto con molta attenzione gli scritti su Pottermore, quindi non avevo idea che fosse morto prima Remus - pur ricordandomi che Tonks lo aveva raggiunto mentre combatteva con Dolohov. Per cercare di rimanere aderente al canon infatti, ho diviso in due parti il combattimento tra i due: abbiamo Remus che combatte Dolohov e viene salvato da Kingsley, poi ritroviamo Remus che combatte ancora con lui con Tonks al suo fianco. Mi rendo conto che è una scelta un po' tirata per i capelli, ma ci tenevo a spiegarti come ho cercato di non stravolgere quanto scritto nei libri dalla Rowling. Mi rendo comunque conto di aver perso un dettaglio importante, scegliendo di far morire prima lei di lui.

L'aver ottenuto più della metà del punteggio per il titolo è già fonte di gioia per me, conoscendomi da un po' sai bene quanto sia difficile scegliere i titoli per me. Ammetto di aver scelto questo tipo di titolo per cercare di collegare il pacchetto al personaggio protagonista, pur se facendo di fatto una scelta più adatta alla sua vita in generale piuttosto che al momento descritto nella flash. Sono comunque felicissima che tu abbia colto i risvolti che mi hanno convinta a privilegiare questo titolo in particolare.

Sai bene che tendo ad essere piuttosto prolissa, quindi scrivere flash decenti è sempre fonte di somma soddisfazione per me. Vorrei migliorarmi nella scrittura dell'angst, ma amo troppo questa coppia e ci tenevo tanto a racchiudere anche un momento di gioia vissuto a tre, prima dell'inevitabile e tragico epilogo.

Ti chiedo di lasciarmi la valutazione come recensione, visto che hai saputo cogliere davvero ogni sfumatura della flash.

Concludo ringraziandoti per il contest che hai indetto: mi hai davvero stimolata a scrivere una storia di cui sono soddisfatta.
Faccio i complimenti a tutti i partecipanti ed in particolare ai podisti, cercherò di passare dalle vostre storie, sfruttando qualche giorno libero dal lavoro.
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Post: 1.165
Giudice*****
23/04/2019 10:10
 
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Re: Re:
apeirmon, 22/04/2019 23.47:



Mi dispiace che dopo che hai visto l'assenza di errori l'abbia riletta più volte pur di metterne qualcuno.






Non mi pare di aver fatto niente del genere.
Non ci sono oggettivi errori grammaticali, ma avevo delle perplessità riguardanti allo stile, e te le ho espresse. Perplessità che, anche a fronte della tua spiegazione, continuo ad avere: trovo poco efficace la semplicità con cui fai parlare Cedric. Capisco che tu abbia voluto esprimere il distacco che lui sente, ma, a mio parere, non lo hai fatto nel modo più efficace, perché è tutto molto piatto, non si riesce a vedere oltre la patina di soggettività del personaggio per arrivare alla sua complessità.
A maggior ragione a fronte del tuo appunto sulla frase finale: avevo preso in considerazione l'ipotesi che tu avessi voluto descrivere un Cedric aspirante suicida, ma l'ho escluso, perché in tal caso avrei trovato lo stile ancor meno efficace, l'introspezione superficiale e Cedric un bel po' OOC.
O meglio, essendo un personaggio di cui si sa poco, avresti dovuto fare un lavoro molto più accurato e profondo, per presentarlo in una situazione tanto estrema e agli antipodi rispetto a ciò che ci viene mostrato nei libri.

Mi sono effettivamente sbagliata sull'anno frequentato da Cedric, non ero nemmeno andata a controllare perché, per qualche ragione, ero convintissima fosse al settimo. In ogni caso, gli esami ci sono comunque, e mi pare francamente un po' eccessivo credere che Cedric sarebbe stato addirittura bullizzato se non avesse messo il suo nome nel calice.


apeirmon, 22/04/2019 23.47:



Stai dicendo che non volevi una storia introspettiva perché troppo corta?




Sto dicendo che, in una storia breve, a mio parere non sei riuscito ad esprimere al meglio il potenziale della storia.
Il tono del racconto non mi è sembrato uniforme, e lo sviluppo di elementi che rischiano di distanziarsi molto dal canon hanno risentito della brevità. Intendo dire che diversi passaggi mi sono sembrati sbrigativi e poco approfonditi, e ho avuto l'impressione che, con più spazio a disposizione, la storia avrebbe avuto più respiro e più fondamenta.

apeirmon, 22/04/2019 23.47:

ma rimangono vari punti fondamentali (specialmente il finale), che hai letto in modo sbagliato. Spero sia disposta a riconoscerlo.



Ti chiedo scusa se ho frainteso il finale, ma, sinceramente, rileggendo la storia alla luce della tua interpretazione tutto mi appare un po' più tirato e debole.
Se vuoi prendere un personaggio che nella saga originale, per quanto poco indagato, viene descritto in termini positivi, il "ragazzo d'oro" della scuola, circondato da amici, amato dalla famiglia, brillante e felice per trasformarlo in un aspirante suicida, allora devi fare un lavorone con l'introspezione e la caratterizzazione del personaggio. Perché lo so benissimo che dietro la facciata del ragazzo perfetto potrebbe nascondersi un abisso di angoscia e disperazione, ma in una storia del genere questo abisso si dovrebbe vedere, se non esplicitamente, almeno fra le righe.

Ci tengo poi a sottolineare che ho riletto diverse volte tutte le storie, prima, durante e dopo la stesura dei giudizi. E non certo per trovare a tutti i costi degli errori inesistenti, ma per cercare di motivare al meglio le mie affermazioni, in positivo così come in negativo.
Questo chiaramente non mi impedisce di sbagliare, e sono pronta a chiedere scusa, ma vorrei che la correttezza delle mie intenzioni non venisse messa in dubbio (anche perché mi sembra di aver ampiamente motivato le mie perplessità nel parametro stile e lessico).
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Post: 1.165
Giudice*****
23/04/2019 10:50
 
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@wurags: grazie a te per aver partecipato ;) e un po' ti capisco: soprattutto anni fa, anche io avevo un po' quel vizio di appesantire inutilmente il testo... è un po' un peccato, soprattutto perché le capacità stilistiche non ti mancano, quindi basterebbe davvero solo un po' di "leggerezza" in più per ottenere un risultato davvero mirabile.

@RosmaryEFP: mi ero tenuta larga con i tempi per non darvi false illusioni in caso di imprevisti XD
Ti ringrazio per i complimenti: avendo partecipato come concorrente a diversi contest, ho cercato di far trovare qui quello che, da concorrente, mi ha più soddisfatta, ma è un lavoro più tosto di quanto credessi.
Sul trattino, in effetti mi sono permessa di fartelo notare, pur essendo alla fine una sottigliezza che in un certo senso può rientrare anche nel gusto personale, proprio perché il punteggio era davvero alto: insomma, hai fatto un lavoro talmente accurato che mi sono permessa un po' di concentrarmi sul pelo nell'uovo.
Lo stesso, in un certo senso, vale un po' per l'uso del pacchetto: so benissimo che sarebbe stato complicato usare in maniera più fantasiosa un prompt del genere, e infatti ti ho tolto la frazione di punto più piccola, perché ho cercato di riservare il punteggio pieno proprio per quelle situazioni che mi lasciassero del tutto senza parole. Come nel caso della caratterizzazione dei personaggi, dove davvero hai fatto una mezza magia XD
In realtà sul titolo credo di aver colto l'intenzione, ma l'ho trovato, non so, un po' "basso" rispetto al livello della storia. Mi rendo però conto che qui si entra molto nel campo del gusto personale, e, a fine contest, mi sono accorta che faccio molta fatica a giudicare oggettivamente un titolo, motivo per cui, credo, nei prossimi contest modificherò un po' la scaletta di riferimento, per non rischiare di penalizzare così tanto su aspetti soggettivi. Insomma, sto prendendo un po' ancora le misure anche io, e mi dispiace che dobbiate fare un po' da "cavie".
Averti tra i partecipanti è un piacere, quindi sarei lieta di ritrovarti in un prossimo concorso.

@amicadeilibri: grazie a te per aver partecipato!
In effetti, non era affatto facile gestire il tipo di storia che hai scelto di scrivere, questo te lo riconosco. In effetti, è interessante pensare a come possano funzionare le emozioni di un morto, anche se il rischio di perdere un po' di incisività purtroppo c'è. Mi hai fatto un po' sorridere: in effetti, anche una madre a un certo punto non ce la fa più a preoccuparsi per un figlio che rischia la vita un giorno sì e l'altro pure XD
Sono contenta comunque che le mie perplessità ti sembrino sensate, ecco. In fondo, hai scelto un tema davvero complesso, e ho apprezzato l'audacia!

@inzaghina: eh, sì, alla fine sono riuscita a restare ampiamente nei tempi che mi ero data da sola... avevo solo paura di qualche imprevisto, per questo avevo preferito tenermi larga!
Io sono sempre dell'idea che sia molto più efficace uno stile semplice ma curato, piuttosto che uno stile estremamente ricercato ma che non si riesce a controllare appieno, soprattutto nel caso di una storia come la tua, molto malinconica ma anche estremamente dolce.
Gestire al meglio questo prompt non era affatto facile, quindi ti capisco benissimo, però mi sono sentita di farti questo appunto proprio per amore di completezza... in ogni caso, mi è piaciuto il modo in cui lo hai interpretato.
Sulla questione delle tempistiche e Pottermore, in effetti, fuori dal contest, non avrei dato tanto peso a questo dettaglio, perché fondamentalmente anche la tua visione potrebbe essere coerente con quello che sappiamo dai libri. Mi sono però ripromessa di essere un giudice precisino e rompiballe, quindi te l'ho fatto notare XD ripeto che tante cose le avremmo risolto se solo la Rowling avesse dedicato dieci pagine in più a una battaglia che aspettavamo da sette libri, mannaggiallei.
Grazie a te per aver partecipato, è stato un piacere averti qui!


Chiedo scusa a tutti per il multitag un po' casereccio, ma a furia di quote la discussione mi stava sfuggendo di mano.
Nei prossimi giorni passerò a lasciarvi i giudizi come recensioni!
23/04/2019 11:58
 
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Re:
blackjessamine, 22/04/2019 22.17:

8° POSTO:Raffyloveantonio Uwetta – Lacerante silenzio

Stile e lessico: 7,5/10
Ammetto di essermi trovata un pochino in difficoltà, per la tua storia, davanti a questo parametro. Perché è indubbio che tu abbia una grande dimestichezza con le parole: hai scelto di utilizzare uno stile estremamente ricco e vivido, pieno di figure retoriche e aggettivi, basato su scelte lessicali spesso piuttosto raffinate e ricercate. Il problema è che ho trovato questo stile un po’ soffocante, tanto ricercato da risultare, in alcuni passaggi, un pochino esagerato e vuoto.
Forse si tratta più che altro di gusto personale, quindi ho cercato di non toglierti troppi punti sotto questo aspetto, ma se alcune frasi funzionano molto bene, sono di grande effetto e creano immagini molto interessanti, in alcuni punti ho avuto l’impressione che questo tentativo di tenere molto alto lo stile andassero quasi a penalizzare il significato, rendendolo poco immediato e un po’ confuso.
Cerco di spiegarmi con degli esempi (che, ripeto, sono forse più che altro in bilico fra questo parametro e quello riguardante il gusto personale, quindi prendi queste affermazioni per quello che sono).
Già all’inizio scrivi: “Le pareti bianche dell’infermeria lenivano l’eco dell’incandescente sensazione della tua anima che ritrovava la via per il tuo corpo.”, e per quanto questa frase sia curata e ricercata, ho quasi l’impressione che lo sia troppo. Sono immagini belle, ma un po’ vuote, che enfatizzano in maniera quasi esagerata il riprendere conoscenza di una dodicenne (non c’è solo una sensazione, c’è una sensazione che è incandescente, che è poi un’eco, che viene lenita dalla vista di pareti bianche…). Paradossalmente, caricare così tanto di aggettivi la frase va a smorzare la portata del suo significato, secondo me.
Anche mettere in bocca ad una ragazzina un’espressione come “occhi glauchi” mi è sembrato fin esagerato: glauco è un termine estremamente ricercato, che rende il testo in qualche modo artificioso, quasi avessi voluto ad ogni costo usare un registro molto alto, perdendo un po’ di vista l’autenticità della narrazione.
O ancora: “La stanza polverosa era illuminata da un fuoco vacuo azzurrino”: descrivere un fuoco come “vacuo” è un po’ strano, un accostamento che non ha moltissimo senso, e ne ha ancora meno perché va a complicare una frase che, alla fine, voleva significare solo che la stanza era fiocamente illuminata.
Caricare così tanto un testo molto breve rischia di mettere poi tutto sullo stesso piano, “soffocando” un pochino anche quei momenti dove una frase più ricercata o una figura retorica avrebbero motivo di spiccare.
Non ho ben compreso il salto temporale al presente quando descrivi poi il rapporto fra Harry e Ginny: inizialmente pensavo che quello fosse ambientato al presente, mentre i ricordi di quanto accaduto nella Camera dei Segreti al passato, ma poi scrivi “E quando tutto il tuo mondo esplose”, quindi non comprendo se si tratti di una scelta voluta o di una svista. Anche se fosse una scelta, però, la trovo un po’ poco efficace, perché rischia più che altro di confondere il lettore.
C’è poi una svista, quando parli di colonne “grige” invece che “grigie”, ma credo sia solo un errore di battitura.
Ci tengo comunque a ribadire che credo tu abbia un grande potenziale, perché hai saputo destreggiarti molto bene in un registro alto e complesso: “ripulendo” un po’ lo stile per mettere in luce i momenti salienti credo che otterresti un risultato decisamente invidiabile.

Sviluppo del pacchetto: 7.25/10

S. Zweig, – Bruciante segreto, Ginny Weasley
Anche qui, ammetto di aver riflettuto a lungo, prima di stilare il mio giudizio, perché da un certo punto di vista sono rimasta pienamente soddisfatta dal tuo sviluppo del pacchetto, ma ho alcune perplessità di fondo.
Il concetto di un segreto bruciante, di un senso di colpa a lungo custodito e sempre presente, anche nei momenti più belli della vita di Ginny c’è sicuramente, ed è molto presente. È il motivo di fondo che tiene legata tutta la flash, in effetti, e mi è piaciuto molto come lo hai pian piano costruito, partendo dalla sua presa di consapevolezza e dalla sua promessa a Silente, per poi arrivare pian piano a svelare che cosa comporti, e come in qualche modo affligga tutta la vita di Ginny.
Ciò che mi ha convinta meno, invece, è che cosa sia nei fatti questo segreto. Fino alla fine rimane un po’ in ombra, è quasi come se tu avessi giocato con il concetto di un segreto che brucia Ginny, ma quando poi si arriva a mettere le carte in tavola, tutto crolla un po’.
Forse sono io che non ho colto il punto centrale della storia (e in questo caso, mi scuso immensamente), ma mi sembra che qui il segreto fosse che Ginny si è in un certo senso donata volontariamente a Tom Riddle. Ma questo non mi sembra affatto un segreto. Io ho sempre avuto l’impressione che la Rowling non ci abbia insistito troppo perché, all’epoca, il target di lettori della Camera dei Segreti era ancora piuttosto giovane, ma il punto cardine del diario non si basa proprio sul fatto che Ginny, riversando metaforicamente la sua anima fra quelle pagine, si è aperta a Voldemort, consegnandosi così a lui? Di certo questo è un evento traumatizzante, ma non lo considererei proprio un segreto, non tra Harry e Ginny, comunque. Se invece il segreto sta nel fatto che una parte di Ginny abbia continuato a restare fedele a Voldemort (“Perché tu lo volevi, volevi l’eternità decantata da Tom. Perché il tuo stesso nome è un simbolo straziante di infedeltà.”), sono comunque un po’ confusa, dato che questo sarebbe un po’ in contraddizione con tutto ciò che Ginny ha sempre detto e fatto.

IC/Caratterizzazione: 7/10

Per questo parametro mi vorrei riallacciare ad alcune riflessioni iniziate riguardo allo sviluppo del pacchetto, però, prima di arrivarci, partirei dai personaggi secondari, che qui compaiono poco, ma mi sono sembrati caratterizzati molto bene.
Silente, innanzitutto, con la sua mania per fare trame mantenendo le persone a lui vicine ignare dei segreti che le riguardano, e poi lo stesso Harry, leale e un pochino inconsapevole dei sentimenti provati da chi gli sta accanto.
Tom Riddle/Voldemort mi è piaciuto veramente molto (e bisogna tenere conto che credo sia un personaggio difficilissimo): hai colto appieno il suo modo di fare, i suoi modi fintamente carezzevoli, capaci di comprendere in maniera molto lucida quali sono i desideri delle persone che vuole manipolare, e la sua mancanza di scrupoli nell’usare il suo talento per raggirare chiunque. Il modo in cui quasi gioca con Ginny, illudendola di poterle donare l’eternità con Harry, e il contrasto con la crudele freddezza con cui la zittisce e spegne i suoi timori sono molto azzeccati, secondo me. Brava!
Quella che mi ha convinto meno, invece, è proprio Ginny. Non tanto la Ginny ragazzina, quella un po’ ingenua che – comprensibilmente – si lascia stravolgere da Voldemort al punto tale da sacrificarsi volontariamente, ma la Ginny più grande.
Riallacciandomi a quello che scrivevo sul contenuto del pacchetto, io non credo che Ginny fosse ancora così tanto legata a Voldemort: sicuramente quell’esperienza l’ha segnata molto, ma non credo al punto da restare per sempre legata a lui. Ginny è una ragazza forte, che ha saputo fare dei suoi traumi la sua forza, andando avanti, sbocciando e combattendo sempre. Questa Ginevra infedele mi è sembrata un’interpretazione un po’ forzata… sicuramente funziona molto bene ai fini della storia, ma la trovo un po’ distante dal personaggio originale.
Anche la parte in cui parli del primo bacio fra Harry e Ginny mi ha lasciata un po’ perplessa: inizialmente avevo pensato che i singhiozzi fossero arrivati dopo, in un secondo momento di riflessione, ma da come scrivi, sembra quasi che lei pianga prima di lasciare con Harry la Sala Comune, quando dai libri è piuttosto chiaro che le cose non siano andate così. Insomma, la tua mi è sembrata sì una bella interpretazione, ma un’interpretazione estremamente libera.

Titolo: 4/5

Il titolo mi è piaciuto molto: è breve e abbastanza accattivante, ma soprattutto si adatta molto bene al contenuto della storia: il silenzio di Ginny, il suo segreto covato tanto a lungo è qualcosa che, alla fine, finisce per lacerare la sua vita e la sua relazione, rendendola incapace di vivere davvero la sua quotidianità con Harry. Non ho assegnato il punteggio pieno più che altro perché “Lacerante silenzio” mi è sembrato un po’ un titolo già sentito, non l’accostamento più originale, ecco, qualcosa che mi fa pensare a tante altre cose, qualcosa che non mi stupirei di trovare nella cascata di aggiornamenti, ma in generale mi piace molto.

Gradimento personale: 3/5
La storia, in generale, non mi è dispiaciuta, anche se ci sono appunto degli elementi che non mi hanno convinta del tutto. Lo stile così pomposo mi ha fatto perdere un po’ di interesse, facendo quasi da barriera fra me e i temi della storia: pur trattando di elementi piuttosto delicati e dolorosi, ho fatto fatica a sentirli davvero.
Se si fosse poi trattato di qualcosa di più slegato dal fandom, sicuramente lo avrei apprezzato molto di più, perché, ci tengo a sottolinearlo, hai fatto un ottimo lavoro, e di certo ti muovi molto a tuo agio in mezzo alle parole scritte. Quello che qui mi ha un po’ frenata è stata appunto l’interpretazione del personaggio di Ginny, che mi è sembrato andare su una china molto più oscura di quello che è nel Canon. Ed è un peccato, perché io ho sempre trovato la storia di Ginny estremamente positiva e confortante, col suo in un certo senso rinascere dalle ceneri, diventando una donna forte e determinata nonostante gli abusi subiti da giovanissima.

Totale: 28,75/40






ciao, prima di tutto volevo ringraziarti e farti i complimenti per questo tuo primo contest portato a termine con successo.
in caso mi dimentico vorrei il giudizio come commento alla storia, grazie.
ora vediamo di togliere ogni dubbio [SM=g27990]
per quanto riguarda lo stile credo che ormai sia il mio biglietto da visita per ogni contest a cui partecipo. può piacere o no, ma è difficile cambiare soprattutto quando ci si butta a capofitto in un'idea cercando le parole giuste per rappresentarla. in ogni caso cercare di smussarlo fa parte di quei buoni propositi che non vengono mai messi in pratica [SM=g27992]
a proposito, per quanto riguarda glauco ho pensato a lungo se scrivere o meno una parola così ricercata e i miei voli pindarici mi hanno portato alla piccola storiella che ginny scrive per san valentino e al fatto che passa un intero anno scribacchiando con un ragazzo che già all'epoca si poteva definire colto. quindi, perché no? azzardato? dalla tua nota negativa direi di sì.
l'aver appesantito la frase iniziale è voluto. nella camera dei segreti è quasi morta, la sua anima l'aveva quasi del tutto abbandonata, mancava davvero poco alla sua fine. mi sono ricordata della sensazione 'bruciante' di quando il sangue riprende a circolare dopo il famoso: mi si è addormentato il braccio, gamba, arto ecc. ecco, semplicemente ho voluto ricreare questa sensazione, che a quanto pare non ha funzionato.
per fuoco vacuo intendevo quello che ermione usa spesso per scaldare.
per l'espressione 'e quando tutto esplose' intendevo che raggiunto l'orgasmo ( scusa il termine diretto ) lei si trattiene. e sì, doveva essere 'esplode'. mi scuso per la svista.
per quanto riguarda il segreto intendevo che ginny accetta la sua morte in favore della rinascita di voldemort in cambio, tom riddle, la convince che morirà con harry e staranno insieme per l'eternità. quindi è cosciente che condanna a morte il ragazzo che ama ( parole a mio avviso grosse ). in più non sono per nulla convinta che ginny sia stata in qualche modo posseduta, se aprire la camera dei segreti è stato facile per ron, figuriamoci per lei con tom al suo fianco. questo comunque non toglie che abbia avuto dei ripensamenti, come effettivamente ci sono stati.
a mio avviso, tutto ciò che è stato scritto di lei nei libri successivi è stata una forzatura. dopo un'esperienza così, minimo minimo avrebbe dovuto passare anni da uno specialista.
grazie per aver apprezzato tom, pensavo di aver azzardato troppo invece è emerso tutto il suo lato subdolo e manipolatore. sono soddisfatta.
purtroppo non andremo mai d'accordo sulla caratterizzazione di ginny. in lei non vedo tutta questa grande volontà e questo carattere forte. è rimasta perché era destinata a essere la moglie di harry al posto di ermione ( da drarrista mi piange il cuore scrivere ciò [SM=g27993] ) e basta. nulla di più nulla di meno. per questo la rappresento quasi sempre come un personaggio 'negativo' o per lo meno pieno di ombre. se fosse dipeso da me l'avrei raffigurata come l'alter ego al femminile di sirius.
i singhiozzi non li ho intesi come un pianto vero e proprio. è l'anima che soffre. e poi, dopo tutto questo tempo, non ci potevano stare due lacrime ( apparentemente ) di gioia?
mi spiace solo non essere riuscita nel mio intento, perché per me ginny rimane una creatura in parte oscura.
grazie di tutto. è stato bello partecipare e spero che, con questo sproloquio, di aver squarciato qualche velo. in caso chiedi pure [SM=g28003]



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Post: 1.044
23/04/2019 12:32
 
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Ciao cara! Che gioia trovare i risultati con così tanto anticipo! E non ti dico la felicità nel leggere il giudizio e ritrovarmi addirittura al primo posto, con così tante storie partecipanti! :) mi ha fatto super piacere leggere il giudizio sulla caratterizzazione, perchè Merope affascina molto anche me, ma era la prima volta che scrivevo su di lei. Sulla questione titolo non posso che darti ragione, ma io ho sempre problemi con i titoli, quindi si tratta comunque di un bel traguardo xD vorrei ricevere il giudizio come recensione alla storia, se possibile... Per i premi lascio a te la scelta, perchè non so cosa possa piacerti... Considera che scrivo esclusivamente sul fandom di HP, fatta eccezione per due drabble su Game of Thrones. Ti chiedo solo di attenerti alle storie dal 2016 in poi :)
Grazie ancora, complimenti per la cura con cui hai svolto il tuo primo contest e complimenti a tutti i partecipanti... Spero di riuscire presto a leggere anche le loro storie!

July

23/04/2019 16:38
 
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Re: Re: Re:
"Non mi pare di aver fatto niente del genere.
Non ci sono oggettivi errori grammaticali, ma avevo delle perplessità riguardanti allo stile, e te le ho espresse. Perplessità che, anche a fronte della tua spiegazione, continuo ad avere: trovo poco efficace la semplicità con cui fai parlare Cedric. Capisco che tu abbia voluto esprimere il distacco che lui sente, ma, a mio parere, non lo hai fatto nel modo più efficace, perché è tutto molto piatto, non si riesce a vedere oltre la patina di soggettività del personaggio per arrivare alla sua complessità.
A maggior ragione a fronte del tuo appunto sulla frase finale: avevo preso in considerazione l'ipotesi che tu avessi voluto descrivere un Cedric aspirante suicida, ma l'ho escluso, perché in tal caso avrei trovato lo stile ancor meno efficace, l'introspezione superficiale e Cedric un bel po' OOC.
O meglio, essendo un personaggio di cui si sa poco, avresti dovuto fare un lavoro molto più accurato e profondo, per presentarlo in una situazione tanto estrema e agli antipodi rispetto a ciò che ci viene mostrato nei libri."

Se avessi messo frasi disperate e intense sarei stato davvero fuori dal personaggio, che rimane molto pacato nonostante le pressioni esterne. Inoltre, l'intensità emotiva si capisce dalla leggerezza con cui prende la mortalità del torneo, che fa capire bene (comunque si interpretino le ultime due parole) che c'è autocontrollo, non tranquillità profonda nel racconto di Cedric. Quindi ti chiedo cosa intendi che avrei dovuto fare.
Poi, nei libri ci viene mostrato come è considerato dagli altri. Le poche azioni di Cedric che vediamo sono sempre per dare più meriti a Harry e toglierli a sé stesso (la partita al suo quarto anno, l'uovo d'oro e l'arrivo alla Coppa nel labirinto), quindi mi sembra in linea con l'introspezione.

"Mi sono effettivamente sbagliata sull'anno frequentato da Cedric, non ero nemmeno andata a controllare perché, per qualche ragione, ero convintissima fosse al settimo. In ogni caso, gli esami ci sono comunque, e mi pare francamente un po' eccessivo credere che Cedric sarebbe stato addirittura bullizzato se non avesse messo il suo nome nel calice."

Forse non avrebbe subito bullismo, questa è una situazione che ho visto nella realtà, ma la delusione verso un ragazzo tanto popolare che rifiuta un'occasione di vanto per Tassorosso inaccessibile da secoli è pesante, sia da parte dei compagni che da parte di Amos, e credo sia sufficiente a spaventarlo.

"Sto dicendo che, in una storia breve, a mio parere non sei riuscito ad esprimere al meglio il potenziale della storia.
Il tono del racconto non mi è sembrato uniforme, e lo sviluppo di elementi che rischiano di distanziarsi molto dal canon hanno risentito della brevità. Intendo dire che diversi passaggi mi sono sembrati sbrigativi e poco approfonditi, e ho avuto l'impressione che, con più spazio a disposizione, la storia avrebbe avuto più respiro e più fondamenta."

Il concorso richiedeva flashfiction. Ho usato anche quasi tutto lo spazio a disposizione. Ho anche aggiunto momenti pratici per fargli vivere le situazioni descritte. Più esplicito di così credo lo si possa essere ben poco.

"Ti chiedo scusa se ho frainteso il finale, ma, sinceramente, rileggendo la storia alla luce della tua interpretazione tutto mi appare un po' più tirato e debole.
Se vuoi prendere un personaggio che nella saga originale, per quanto poco indagato, viene descritto in termini positivi, il "ragazzo d'oro" della scuola, circondato da amici, amato dalla famiglia, brillante e felice per trasformarlo in un aspirante suicida, allora devi fare un lavorone con l'introspezione e la caratterizzazione del personaggio. Perché lo so benissimo che dietro la facciata del ragazzo perfetto potrebbe nascondersi un abisso di angoscia e disperazione, ma in una storia del genere questo abisso si dovrebbe vedere, se non esplicitamente, almeno fra le righe."

Grazie per le scuse, per me valgono molto. Cedric non mi è mai sembrato felice nei libri, ma oppresso dalle aspettative di Amos. Gli ho solo dato più spessore sotto la maschera che la Rowling indica con l'imbarazzo del Tassorosso prima del Campionato di Quidditch.
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Post: 3.804
Giudice*****
23/04/2019 16:59
 
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Ciao ^^
Grazie infinite per la valutazione! Grazie per la segnalazione dei refusi, purtroppo ne faccio sempre... i tutte le storie xD sono al solito una pasticciona. Grazie mille per avermelo segnalato. E grazie per i bellissimi commenti!

Dunque... per la caratterizzazione sono felice che Andromaca ti sia piaciuta specie se poi è uno dei tuoi personaggi preferiti.. a me piace molto specie se abbinata a Ted in gioventù. Forse la frase di Ted non era azzeccata... ma io l'ho pensata detta da un ragazzo poco più che diciottenne che stava perdendo la sua anima gemella (forse melodrammatico, ma chi non lo è a quell'età?). Per Bellatrix... sono sincera, non avevo pensato alla guerra e tu hai ragione... anche se credo che una capatina a casa ogni tanto la facesse :).

Il titolo non piace neanche a me molto. Ma volevo qualcosa che fosse collegato alla storia ^^.
Potrei avere la valutazione come recensione? Grazie mille :).

Per il premio potresti recensire Profumo di rose? È nella raccolta A un centimetro dal cuore ^^ grazie mille.

Un bacio.
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Post: 465
23/04/2019 23:04
 
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Ciao :-)

Grazie mille per la valutazione precisa e, soprattutto, costruttiva.

Per quanto riguarda lo stile e la grammatica, mi mangerei le mani: ora che mi hai fatto notare quelli errori, li vedo (è questa la cosa assurda, eppure l'ho riletta più volte!) cercherò di fare più attenzione. Specialmente la seconda virgola di troppo che mi hai segnalato... Beh non so proprio perché l'ho messa, visto che divide soggetto e predicato, ed è un errore abbastanza grave 😥

Ho preso un punteggio piuttosto alto per l'attinenza al pacchetto e ne sono molto contenta. 😀😀😀Anche perché hai colto perfettamente come ho scelto di svolgerlo: notte malinconica.

Personaggi. In realtà per quanto riguarda Ron sono d'accordo con te: il suo atteggiamento è più una posa, un'abitudine. In fondo è cresciuto anche lui, man penso che faccia fatica ad accettarlo e a mettere totalmente da parte il passato.
Scorpius secondo me è stato toccato dal passato della sua famiglia perché, al di là di Ron, anche gli altri maghi fanno fatica a dimenticare il ruolo di Lucius e Draco Malfoy nella guerra; Scorpius, però, ha avuto la fortuna di conoscere Rose e Albus e, grazie all'amicizia e al suo carattere, ha fatto fronte alla stupidità dei compagni e della società.
Ammetto che il fatto che Rose sacrificherebbe la sua felicità per il padre potrebbe apparire un po' iperbolico, ma volevo soltanto indicare quanto vuole bene al padre. Non intendevo di certo che Rose non rinuncerebbe a Scorpius solo per accontentare il padre. Rose ha semplicemente paura e credo sia normale ingrandire le conseguenze di una determinata cosa quando si è spaventati. Specialmente lei ha paura di deludere il padre (ti ricordi nell'epilogo dove Ron le dice che 'nonno Arthur non la per donerebbe se sposasse un purosangue'?). In questo caso ritengo che la sua reazione sia verosimile: non ha paura del futuro lavorativo, perché per lei il Quidditch è una certezza e si fa trascinare dall'entusiasmo della giovinezza; ma la sua famiglia è fondamentale nella sua vita, perciò ha timore di rovinare tutto e di non poter esser felice.

Per quanto riguarda il titolo: in questo caso la virgola è voluta, ho riflettuto parecchio prima di metterla. Ho scelto di mettere una pausa che amplificasse l'idea del passaggio dalla Scuola al mondo degli adulti.

Mi rendo conto che il tema dell'amore avversato dalle famiglie nemiche è vecchio, ma io ho sempre visto il rapporto da consuonceri tra Draco e Ron in chiave decisamente comica; inoltre immagino che quando le famiglie lo sapranno vi sarà molta confusione, ma Hermione e Astoria non avranno nulla da ridire (se non che ci abbiano messo tanto tempo a raccontarlo a tutti).

Mi piacerebbe avere la valutazione come recensione su EFP😊
Complimenti a tutti i concorrenti e ai vincitori 😉
Grazie a te Blackjessamine per averci dato quest'opportunità 😄
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Post: 1.165
Giudice*****
24/04/2019 09:51
 
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@Raffyloveantonio Uwetta: grazie a te, è stato un piacere averti fra i partecipanti!
Per lo stile, mi rendo conto che un pochino centra anche il gusto personale, ma davvero credo che smussare almeno alcune parti (non cambiare radicalmente, ci mancherebbe) metterebbe meglio in luce i passaggi più riusciti. Anche perché scrivi davvero bene, quindi è un po' un peccato che espressioni efficaci, belle e significative vengano un po' "soffocate", ecco.
Come ad esempio la prima frase: secondo me non è tanto esagerata la sensazione, caspita, Ginny ha davvero rischiato di morire, quindi ci sta che le sensazioni siano dolorose e amplificate, è proprio un po' lo stile ad essere così carico da soffocare un po' il significato e a rendere la frase meno efficace, secondo me.
Mmh, è vero, non avevo pensato che effettivamente Ginny ha passato un anno intero a scribacchiare, e soprattutto a quell'età è facile utilizzare anche un po' a sproposito termini estremamente ricercati... secondo me "glauco" stona un po' nel momento in cui però riporti i pensieri di una dodicenne, ma forse, di nuovo, si tratta anche di sensibilità personale.
Ah, ecco, ammetto che non mi era chiarissimo il punto del segreto: in effetti, credevo fosse solo il donarsi volontario di Ginny a Voldemort. Il fatto che il suo gesto prevedesse la condanna di Harry rende la cosa un po' più rilevante, però il passaggio non è forse chiarissimo. Ti chiedo scusa per non aver colto tutte le implicazioni di questo passaggio!
Però per Ron aprire la Camera dei Segreti è stato facile perché ha solo dovuto imitare Harry (cosa che, a cinque anni di distanza, a me è sempre sembrata un po' una forzatura, ma va be' XD) mentre Ginny ha effettivamente tutti quei vuoti di memoria che non si spiegherebbero se non con una vera e propria possessione.
Sulla caratterizzazione di Ginny fatta dalla Rowling, in parte non hai torto: credo anche io che la sua "ripresa" sia stata trattata in maniera un po' sbrigativa. Però c'è anche da dire che, fino all'Ordine dell Fenice, Harry non se la fila manco di pezza, quindi io ho sempre pensato che la sua "rinascita" sia passata un po' sotto silenzio... è indubbio che gli eventi della Camera dei Segreti devono averla segnata, sicuramente in maniera più significativa di quanto lei ci faccia vedere, ma è anche vero che su queste cose Harry non è un osservatore granché attento.
Ci sta tutto secondo me mostrare anche le ombre di Ginny, che sicuramente ci sono (anche se la Rowling le ha un po' nascoste), però in questo caso mi sembra che tu sia andata un po' oltre. Come dire, la tua è una interpretazione plausibile del personaggio a partire dagli eventi della Camera dei Segreti, ma tiene poco conto di ciò che, ci piaccia o meno, la ROwling ha fatto di lei negli ultimi libri. Anche se capisco le tue perplessità e quindi il tuo sviluppo... i miei appunti sono, infatti, legati strettamente ad una caratterizzazione in vista del contest, in un altro contesto avrei apprezzato molto lo spessore con cui l'hai caratterizzata, ecco.

@JulyChan: grazie a te, è stato davvero un piacere leggere la tua storia!
Sui titoli in realtà ho sempre un po' di problemi anche io, tanto che, stilando questi giudizi, mi sono resa conto che forse, per me, considerarlo una voce di giudizio a parte e tanto rilevante è un po' una scelta poco saggia. Nei prossimi contest sicuramente modificherò un po' la scaletta di valutazione, dando al titolo meno rilevanza o accorpandolo al gradimento personale, perché mi rendo conto che non è correttissimo rischiare di penalizzare tanto una storia per un parametro in cui io stessa ragiono molto più "di pancia" che di testa. Insomma, mi spiace che abbiate fatto un po' da cavia, ma sto prendendo anche io le misure con l'essere giudice XD
Nei prossimi giorni allora mi studierò un po' la tua pagina ;)

@apeirmon: non sto dicendo che la tua caratterizzazione o introspezione sia completamente sbagliata, tant'è che non mi pare di averti dato punteggi bassi. Ci sono degli elementi che, a mio parere, come ti ho ampiamente motivato, non sono espressi nel più efficace dei modi. Mi scuso di nuovo per aver frainteso alcuni passaggi, pur restando dell'idea che la storia, pur buona, non abbia espresso appieno il suo potenziale.

@S.Elric: figurati, i refusi sono il mio pane quotidiano, io ne faccio sempre in quantità imbarazzante XD però leggendo opere altrui è molto più facile individuarli, e soprattutto in storie molto brevi saltano abbastanza all'occhio.
Nei prossimi giorni passerò sia a lasciare il giudizio come recensione, che a recensire la storia ;)

@Carme93: grazie a te per aver partecipato!
Per gli errori, in realtà ti capisco benissimo, perché io posso rileggere le mie storie anche cinque volte al giorno per un mese, e me ne scapperanno sempre. Quando si leggono storie altrui è tutto più facile XD però, purtroppo, trattandosi soprattutto di una storia molto breve ho dovuto segnalarteli.
Capisco le tue motivazioni sui personaggi, e infatti le mie riflessioni erano, più che altro, delle riflessioni, e non ti ho tolto tanti punti per questo. Forse, soprattutto in una flash, era un po' difficile essere molto espliciti con le loro motivazioni, e alcune definizioni risultano un po' "assolute" e quindi leggermente fuori fuoco, ma in generale credo tu abbia fatto un ottimo lavoro!
No, ma alla fine anche a me fa molto ridere l'idea di vedere Draco e Ron consuoceri, perché è chiaro che non cercherebbero davvero di dividere i due ragazzi, ma anzi, ci sarebbe tanto spazio per situazioni esilaranti. Non amo molto la coppia Rose/Scorpius, ma l'ho detto più che altro per contestualizzare il giudizio, non ti ho assolutamente penalizzata per questa scelta (anche perché mi è piaciuto tanto come hai costruito il rapporto tra i due, e tutte le conseguenze erano verosimili).

Di nuovo, scusate il multitag esagerato XD
24/04/2019 15:30
 
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Mi sono concentrato sui testi della valutazione anziché sul punteggio, come hai chiesto, e se davvero la storia è "sbrigativa" ti ripeto la domanda: che metodo avresti voluto che usassi dato che ho impiegato quasi tutte le 500 parole e ho esemplificato con situazioni raccontate il suo stato d'animo, nonostante fosse un'introspettiva?
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Post: 1.165
Giudice*****
24/04/2019 16:01
 
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Re:
apeirmon, 24/04/2019 15.30:

Mi sono concentrato sui testi della valutazione anziché sul punteggio, come hai chiesto, e se davvero la storia è "sbrigativa" ti ripeto la domanda: che metodo avresti voluto che usassi dato che ho impiegato quasi tutte le 500 parole e ho esemplificato con situazioni raccontate il suo stato d'animo, nonostante fosse un'introspettiva?



Non ho una ricetta della storia perfetta, mi dispiace.
Non c'è un metodo universale, io non faccio di lavoro l'editor, quindi, più che ribadire quelle che sono state le mie sensazioni (inevitabilmente soggettive, filtrate dalla mia esperienza, dal mio gusto e dalla mia formazione) non so dirti come avrei voluto che scrivessi (anche perché, a quel punto, la storia me la sarei scritta da sola, invece di aver voglia di leggere punti di vista e interpretazioni diverse).
Quello che a mio parere nella tua storia ha funzionato meno (meno, attenzione, non ho detto che non ha funzionato in generale) è stata la resa dell'introspezione: forse anche a causa dello stile molto semplice e distaccato, la storia mi è sembrata una pagina di diario che raccontasse delle emozioni, invece di mostrarle.


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Post: 1.165
Giudice*****
25/04/2019 21:56
 
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Sono passata sul sito a lasciare le valutazioni come recensione.
Nel caso qualcuno fra coloro che non mi hanno ancora risposto non la volesse, me lo faccia sapere, e provvederò a cancellarla.

C'è però un problema con la storia di wurags: il link che ho nel bando mi riporta ad una storia cancellata. Che cosa è successo?
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Post: 328
26/04/2019 16:20
 
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Re:
Giudizio


Ciao Blackjassamine!
Scusami tantissimo per il ritardo, non credevo che i risultati sarebbero arrivati tanot presto! Devo dire che è stata una bellissima sorpresa ^^
Per quel che riguarda la valutazione, che dire... sono molto soddisfatta! Ti ringrazio per aver stilato un giudizio accurato e schietto. Sono contenta che lo stile, nonostante la semplciità, ti sia sembrato efficacie: in effetti, ho cercato di intonare il senso del discroso alla "voce" che immaginavo potesse avere questa mia Asteria, quindi un mix tra la formalità di una ragazza di buona famiglia, la durezza di alcune sue parole e, infine, un tocco più brioso per non appesantire il tutto e lasciar emergere la sua vena di furbizia. Per il fatto che non colpisca, che non attiri l'attenzione, sono d'accordo con te... non è speciale e non ha nulla che lo distingua, un po' per necesità di trama ma un po' anche per colpa mia, che di certo potevo lavorare meglio ^^ 
Ti ringrazio anche per le parole sui personaggi, mi fa molto piacere sapere che ti sono parsi coerenti e ben caratterizzati... non è mai scontato! Ammetto che questa storia si allontana anche dal mio haedcanon su Asteria, è stata una sorta di esperimento, guidato dal tema del promt. Tuttavia, mi intriga sempre molto mettere in scena personaggi negativi, oppure ambigui (o inetti, come in questo caso) e cercare di dare loro una voce e una caratterizzazione che non sia di parte, ma il più schietta possibile. 

Sono molto contenta anche della valutazione del pacchetto, era quella che forse temevo di più. In un certo senso, sospettavo di essermi allontanata un po' da un'interpretazione base del promt (e quando lo faccio di solito combino guai!): ero partita con una storia diversa, in cui descrivevo i due coniugi Malfoy già sposati e tutto un altro contesto: tuttavia, mi sembrava una storia noiosa, scontata, così ho cancellato tutto, ho atteso un paio di settimane e poi ho ricominciato con nuova ispirazione!

Infine, i tuoi dubbi sul titolo li trovo più che legittimi, non piace nemmeno a me al 100%! Purtroppo, arrivati allo scadere del contest, qualcosa dovevo scrivere, ma nessuna delle ipotesi che avevo preso in considerazione mi convinceva di più, purtroppo. 
In conclusione, ti ringrazio ancora tanto, per aver ideato, letto, valutato con passione (e si vede!). Sono davvero contenta di aver partecipato a questo concorso e ti faccio i complimenti per come hai gestito il tutto, di certo non deve essere stato semplice alla prima esperienza ^^ se deciderei di organizzarne altri, mi farò viva di sicuro!
Alla prossima

p.s. grazie mille anche per aver inserito già la valutazione come recensione, di certo te l'avrei chiesta! 
 

[Modificato da Ester.EFP 26/04/2019 16:21]
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Post: 202
26/04/2019 21:11
 
Quota

Ciao!
Ti ringrazio per la valutazione e non solo, su molti aspetti "a mente fredda" non posso che concordare con te. Sul fronte della grammatica, non posso che scusarmi perché per contingenze temporali e cattivo tempismo non ho consegnato un lavoro del tutto corretto. Ho sempre avuto il brutto vizio di non rileggere o di farlo senza attenzione, cosa che sto cominciando pian piano a correggere, ma che qui si è mostrato al suo peggio e mi dispiace moltissimo, come mi dispiaceva l'idea di ritirarmi (forse un po' di più perché i pacchetti erano estremamente interessanti, lo ammetto).
Ho sviluppato entrambi i personaggi, scegliendo alla fine la flash con l'idea migliore. In entrambi i casi, ho interpretato "morte a credito" con "morte a pezzi", anche se nel caso di Ariana l'interpretazione poteva essere un'altra a cui non ho proprio pensato e cioè che data la giovane età in cui è morta, la morte stessa le "dovesse" qualcosa (altro punto interessante da sviluppare, tra l'altro, mannaggia). Quindi, dato che il focus era la morte stessa, ho pensato di raccontare di essa in particolare.
La questione della spiaggia: ero veramente convinta che fosse canon, ne ero talmente sicura che neppure ero andata a controllare; invece si tratta di una scena di corto realizzato dai fan sulla scia dei vari film amatoriali sul mondo di Harry Potter.
In definitiva, grazie della valutazione e per quanto riguarda la recensione non ho niente in contrario, anzi grazie per averla lasciata così presto.
Alla prossima!
OFFLINE
Post: 1.165
Giudice*****
28/04/2019 10:47
 
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@Ester.EFP: grazie a te, mi ha fatto davvero piacere leggere a tua storia.
Be', per essere la prima volta che sperimentavi con questa caratterizzazione di Astoria, hai fatto davvero un lavorone! E hai ragione, è sempre più interessante lavorare con personaggi che abbiano qualche macchia, anche se a volte si rischia di fare qualche scivolone... cosa che tu, decisamente, non hai fatto.
Sul prompt sei stata davvero brava, quello che hai scelto era forse il più difficile del gruppo, secondo me, ma sei riuscita a interpretarlo in maniera originale e coerente.
Sul titolo, in realtà, come ho accennato anche a qualcun altro, durante la stesura dei giudizi mi sono trovata abbastanza in difficoltà, perché mi rendo conto che è un parametro in cui faccio molta fatica a staccarmi dal gusto personale, per cui nei prossimi contest credo che cercherò di modificare un po' la scaletta per non rischiare di penalizzare in due parametri diversi solo a causa del mio gusto (che per i titoli è pure un po' particolare).

@Silkworm25: ciao!
Per la grammatica, in realtà ti capisco: fino a qualche anno fa ero un'autrice che faceva moltissima fatica a tornare su ciò che avevo scritto, perché una volta concluso avevo bisogno di "staccarmene" completamente, e quindi coi refusi ci andavo proprio a nozze. La cosa ideale sarebbe poter rileggere con calma a distanza di qualche settimana dalla conclusione, perché si riesce ad essere abbastanza lucidi e distaccati, ma capisco che non sempre sia fattibile (soprattutto in vista delle scadenze di un contest).
Ah, ecco! Io non credo di aver mai visto un corto fanmade, per questo non riuscivo proprio a capire il riferimento alla spiaggia! Però capisco benissimo la sensazione di essere talmente convinti della canonicità di qualche dettaglio che è in realtà frutto del lavoro dei fan da non sentire nemmeno il bisogno di andare a controllare XD
Grazie a te per aver partecipato!
28/04/2019 17:21
 
Quota

Re:
blackjessamine, 22/04/2019 22.08:


10° POSTO: Iamamorgenstern – L’ultimo giorno


Stile e lessico: 6/10
Lo stile che hai utilizzato è molto semplice e colloquiale, il che, in generale, non è necessariamente un male, soprattutto perché tutta la prima metà della storia riprende delle scene di vita quotidiana piuttosto semplici e genuine.
La prima cosa che mi è saltata all’occhio, però, e che mi ha lasciata un po’ stranita, è il salto temporale della narrazione. Il primo paragrafo comincia al presente, ma dal secondo in poi la narrazione si trasforma in un passato remoto, e sinceramente non sono riuscita a trovare un motivo a questa scelta. Avrei capito (non del tutto apprezzato, ma capito) il passaggio dal passato al presente, per rendere più immediata la descrizione di eventi sconvolgenti e che in qualche modo portano ad un eterno presente vissuto da Alice, ma così è un salto che non riesco proprio a spiegarmi, e che trovo abbastanza fastidioso, perché distrae molto dalla lettura.
Ho trovato poi la scelta della prima persona singolare come voce narrante un pochino incoerente rispetto allo stile utilizzato: Alice racconta in prima persona, ma lo fa in maniera molto descrittiva, quasi distaccata, senza mai immergersi davvero nelle emozioni che la travolgono. Ad esempio, quando arriva la lettera dal Ministero, lei racconta l’aumento del battito di cuore, ma non si sente la sua emozione, non ci mostra la paura, il terrore, l’agitazione. Così come quando scopre che Frank è stato catturato: ci dice solo di sentire un groppo in gola, ma non mostra nessun’altra emozione, e questo, soprattutto narrando tutto in prima persona, è un po’ un peccato, perché la scena descritta avrebbe avuto un altissimo potenziale emotivo.
Ho trovato poi alcuni passaggi un po’ imprecisi, o comunque un po’ sbrigativi, anche a fronte di alcune scelte stilistiche o lessicali che in qualche modo appiattiscono un po’ il significato della narrazione, banalizzando un pochino quella che avrebbe potuto essere una scena molto graffiante.
Ad esempio, “quello fu l’ultimo istante insieme come famiglia, se solo l’avessi saputo…”: credo sarebbe stato meglio separare le due frasi con un punto fermo, sia per dare più ritmo a un momento estremamente drammatico e incisivo, sia perché così si ha quasi l’impressione di trovarsi davanti ad un periodo ipotetico dove la reggente è “quello fu…”. Ovviamente il significato si coglie lo stesso, ma è un’imprecisione che, proprio nel picco drammatico del paragrafo, fa distrarre un po’.
Nella frase “venni strattonata… e fu così che lo seguii inerme” avrei aggiunto delle pause, o comunque gestito diversamente l’uso delle virgole, perché in questo modo il ritmo è un po’ affannoso.
Ti è sfuggito un verbo all’infinito qui “Il mio cuore prendere a battere”: immagino sia solo un errore di battitura, magari una frase cambiata all’ultimo per accorciare la storia, ma soprattutto in una flash la cosa salta abbastanza all’occhio.
Ci sono alcune espressioni che secondo me non sono perfettamente a fuoco, che descrivono dei dettagli in maniera un po’ approssimativa, come “fu come se migliaia di spilli mi colpissero simultaneamente”: ecco, capisco che migliaia di spilli assieme non siano esattamente piacevoli, ma la Maledizione Cruciatus dovrebbe essere la fonte di dolore più grande al mondo, e descriverla come “punture di spilli” non credo sia proprio la metafora più azzeccata. O anche “sentivo il sangue come bollire nelle mie vene” è un’espressione un po’ strana, un po’ confusa: capisco che volesse indicare anche lo smarrimento di Alice che non trova un modo efficace di descrivere il dolore che prova, ma purtroppo rischia di risultare un po’ vaga anche per il lettore.
Insomma, in generale non sono convintissima di questo parametro: nelle note dici di aver dovuto fare un po’ di taglia e cuci per rientrare nei limiti della flash, e ti capisco (succede spesso anche a me), so che in questi casi si rischia di perdere un po’ la vista d’insieme, ma ci sono diverse imprecisioni che purtroppo distolgono l’attenzione del lettore dallo scorrere della storia.

Sviluppo del pacchetto: 7/10
W. Falukner – Mentre morivo, Alice Paciock
In un certo senso, hai interpretato in maniera quasi letterale il prompt (per quanto, strettamente parlando, Alice in realtà non muoia).
Hai però scelto di descrivere l’ultimo giorno di vita cosciente e consapevole di Alice, e hai aggiunto anche il momento vero e proprio della morte della coscienza di Alice, sotto tortura.
Mi è piaciuto molto il fatto che, anche se forse non in maniera diretta, tu abbia descritto effettivamente il percorso compiuto da Alice per giungere ai suoi ultimi momenti coscienti.
Mentre va incontro a quella che potremmo definire morte, Alice cerca di proteggere il suo bambino, si preoccupa per la sorte di suo marito, lo cerca, e combatte contro i Mangiamorte.
Devo ammettere che la parte che mi è piaciuta un po’ meno è proprio quella del momento della tortura: il momento vero e proprio in cui Alice perde la sua sanità mentale passa un po’ in sordina, è un po’ sottotono rispetto al resto della storia. Sembra quasi che la tortura duri pochi minuti, ma, avendo visto la Maledizione Cruciatus all’opera su altri personaggi, credo che in realtà la cosa sia andata avanti per diverse ore. Oltretutto, i pensieri di Alice, mentre perde coscienza, sono estremamente lucidi: riconosce l’arrivo della pazzia, riconosce il momento esatto in cui tutto si spegne, è tutto abbastanza repentino ed estremamente veloce. Mi piace molto che uno degli ultimi pensieri coerenti di Alice sia rivolto a Frank e soprattutto a Neville, però, anche qui, è tutto sopraggiunto un po’ troppo in fretta, senza che si abbia il tempo di metabolizzare ciò che sta accadendo.
Forse avrei asciugato un po’ la parte iniziale per concentrarmi maggiormente sul momento finale, che è quello più significativo sia per quanto riguarda il prompt, sia in generale nell’arco narrativo del destino di Alice.

IC/Caratterizzazione: 6.5/10
Anche nel tuo caso, non credo fosse facile caratterizzare in una flash un personaggio di cui, sostanzialmente, sappiamo molto poco. O meglio, conosciamo abbastanza bene il destino dei Paciock, ma non sappiamo quasi nulla sul loro carattere, sul loro modo di fare, su di loro come persone.
Da questo punto di vista, ho trovato la tua storia un pochino fredda: nonostante ci mostri Alice nel giorno peggiore della sua vita, quello in cui perde tutto, quello in cui suppongo provi alcune delle sue emozioni più forti, lei rimane un po’ poco caratterizzata.
Di lei, anche dopo la lettura di questa storia, continuiamo a non sapere quasi niente: sappiamo che ama suo figlio e suo marito, intuiamo che sia un’Auror, ma poco di più.
Da una storia di genere introspettivo mi sarei aspettata di entrare un po’ di più nella testa della protagonista, di conoscere le sue sensazioni, le sue emozioni, i suoi dubbi e i suoi timori, ma in realtà la tua storia mi è sembrata molto più d’azione che introspettiva.
Oltretutto, devo dire che il comportamento di Alice non mi è sembrato molto in linea col suo essere un Auror: in teoria gli Auror dovrebbero essere un po’ l’equivalente dei corpi speciali, maghi estremamente addestrati, capaci, i migliori nei duelli, preparati e prudenti, ma qui sia Alice che Frank cadono nell’imboscata dei Mangiamorte con una facilità estrema. Anzi, in realtà non mi è nemmeno molto chiaro come abbia fatto Frank a finire in mano ai Mangiamorte: se l’obiettivo era recarsi al Comando per seguire le istruzioni per cercare di catturare i Mangiamorte, perché non ci è andato? Si è Smaterializzato direttamente nel luogo in cui i Mangiamorte erano stati avvistati? Perché? E poi, Alice si fa catturare in maniera proprio un po’ sciocca, e non oppone la minima resistenza, non cerca di combattere, non ci prova neanche. Capisco che fosse sconvolta per la scomparsa del marito, ma insomma, un Auror viene letteralmente strattonato da un passante (strattonato, non urtato) e non fa una piega? È un po’ strano… e poi, d’accordo, l’hanno messa sotto Imperio, ma anche quando vede Frank ferito e inerte Alice non prova nemmeno a difendersi, se non fisicamente, almeno a ribellarsi mentalmente. Sembra più che altro che si comporti come qualcuno che non ha mai combattuto, quando in realtà non solo faceva parte del corpo di combattenti più addestrati, ma era anche una strega molto abile, essendo riuscita a sfuggire a Voldemort in persona per tre volte, secondo la profezia.
Oltretutto (ma questo mi rendo conto sia un dettaglio, una fissa mia, ecco), all’inizio lei definisce Neville “maghetto”: in realtà, Neville stesso racconta che per tanti anni nessuno nella sua famiglia aveva colto dei segni dei suoi poteri magici (nonostante avesse dimostrato di averne già in culla, appena nato), tanto che la maggior parte dei suoi parenti erano preoccupati potesse essere un Magonò. So che è un dettaglio, ed era solo un modo carino per Alice di riferirsi al suo bimbo, ma suppongo che anche i suoi genitori fossero stati in attesa di vedere qualche segno magico su Neville.
Anche i Mangiamorte mi sono sembrati rappresentati in maniera un po’ superficiale: è vero che compaiono poco, ma il loro scambio di battute è un po’ rigido, quasi stereotipato, e le loro motivazioni mi sono sembrate un po’ deboli, ecco. Non ho visto tutta la folle crudeltà di Bellatrix, che perde il controllo ed è talmente persa nei suoi vaneggiamenti nel tentativo di ritrovare il suo signore da ridurre addirittura alla follia le sue vittime.

Titolo: 4/5
Il titolo non mi è dispiaciuto, nonostante io, per gusto personale, preferisca dei titoli un po’ più criptici o simbolici. È breve, è significativo, e incuriosisce anche abbastanza il lettore. Inoltre, si adatta molto bene alla storia, pur essendo abbastanza didascalico: la storia racconta dell’ultimo giorno in cui Alice Paciock è stata realmente viva e cosciente di ciò che aveva intorno, e mi è piaciuto soprattutto che il titolo facesse riferimento, in un certo senso, anche al significato del pacchetto.
Forse io personalmente avrei preferito un qualcosa di meno diretto, di meno esplicito, ecco, ma mi rendo conto che in questo caso entra in gioco soprattutto il gusto personale.

Gradimento personale: 2.75/5
Devo dire che la storia non mi ha convinta sotto diversi punti di vista. Mi è piaciuto molto il fatto che tu abbia scelto di dare voce ad un personaggio che nella saga viene solo raccontato, senza avere veramente voce in capitolo (senza avere letteralmente più voce, ahimé). Trovo che la sorte dei Paciock sia davvero straziante, al pari se non peggiore ancora della sorte dei Potter, e credo che il potenziale narrativo legato a loro sia davvero altissimo.
La loro è una vicenda terribile, e Neville si porta dietro una storia tristissima, per questo mi sarei aspettata di trovare molto più pathos in questa storia: pur trattando di momenti estremamente drammatici e dolorosi, ho fatto fatica ad avvertire le emozioni della protagonista, e questo, secondo me, è un po’ un peccato.
Inoltre, credo che alcuni passaggi siano un po’ confusi, forse, appunto, anche a causa del fatto che hai dovuto rimaneggiare un po’ la storia per farla rientrare nei limiti della flash. Non è chiaro come Frank venga catturato, e, anzi, ad una prima lettura non avevo nemmeno capito che il secondo paragrafo fosse ambientato al Comando Auror, anzi, credevo che lo scambio di battute avvenisse tra Alice e Augusta, di fatti le cose non mi tornavano.
Forse, trattandosi di una storia breve, sarebbe stato più efficace concentrarsi su un solo momento, e dedicargli un po’ più di attenzione, piuttosto che suddividere la narrazione in tre momenti distinti che, per forza di cose, si “rubano” spazio l’uno con l’altro.

Totale: 26.25/40





Scusa l'immenso ritardo nella risposta ma non so perché pensavo li consegnassi più avanti e non ho più controllato (complice anche il lunghissimo ponte).
Passando alla valutazione, mentirei se dicessi che sono soddisfatta del piazzamento ma apprezzo molto il modo in cui hai argomentato ogni singola decisione (vorrei tanto essere così prolissa come te nelle spiegazioni, dove io invece tendo a essere sempre più sinteica).
L'errore dei tempi mi è completamente sfuggito, e, rileggendo ora, sono un po' imbarazzata di essermi fatta sfuggire una cosa simile.
Il pacchetto che ho scelto mi è da subito piaciuto e ho iniziato a scrivere e scrivere, senza controllare le parole perché mi ero dimenticata che fosse un concorso di sole flashfic. Quando ho riletto con più attenzione il bando, mi sono resa conto di avere un testo che ritenevo decente con decisamente troppe parole e ho iniziato il lungo processo di taglia e cuci. Questo non è proprio a mia discolpa perché avrei potuto provare a riscrivere il tutto da capo ma sapevo già che sarei finita nello stesso circolo vizioso delle troppe parole. Per un po' ho pensato di ritirarmi dato che le flashfic non sono per niente le mie preferite ma mi sarei sentita in colpa verso coloro a cui avevo "negato" la possibilità di scrivere un testo sul mio stesso pacchetto, perciò ho deciso di partecipare comunque.
Nella storia "originale", era presente addirittura una quarta parte che si svolgeva anni dopo, all'ospedale, durante una delle visite che Neville e la signora Augusta facevano ai coniugi Paciock. A posteriori forse avrei dovuto inserire solo quella ma amen, questa volta è andata così. L'idea di inserire solo un elemento non mi è mai venuta ed effettivamente trattandosi si una flashfic avrebbe dato spazio ad un approfondimento maggiore ma è andata come è andata.
Grazie comunque per il tempo che hai dedicato a questo concorso e alle valutazioni molto approfondite

La mia pagina efp
La mia pagina giudice

Jonathan Christopher Morgenstern
“My name is Jonathan Christopher Morgenstern. I had a father but he is dead. I have a mother but she is dead to me. I have a brother and I will bind him to me. I have a sister and I will teach her to love me. My name is Jonathan, but everyone calls me Sebastian. And I am going to burn down the world.”
OFFLINE
Post: 1.165
Giudice*****
29/04/2019 14:16
 
Quota

Re: Re:
Iamamorgenstern, 28/04/2019 17.21:




Scusa l'immenso ritardo nella risposta ma non so perché pensavo li consegnassi più avanti e non ho più controllato (complice anche il lunghissimo ponte) [...]




Ciao!
Grazie a te di aver partecipato!
In effetti, credo che la struttura di base della tua storia fosse appunto molto più adatta ad una long, dove sicuramente gli elementi che sono rimasti un po' più stringati avrebbero avuto più spazio per essere approfonditi al meglio, avendo quindi più rilevanza. Non è facile riadattare così una storia più lunga, ti capisco benissimo ;)
Alla prossima!
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