| | | OFFLINE | | Post: 1.070 | Giudice**** | |
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23/04/2019 09:43 | |
blackjessamine, 22/04/2019 22.27:
6° POSTO A PARIMERITO: Inzaghina.EFP – Lacerante felicità
Stile e lessico: 8/10
Devo dire che per me è stato molto strano valutare la tua storia, perché ti leggo ormai da un paio d’anni, ma non mi sono mai trovata a dover analizzare ogni tua parola in questo modo XD
Il tuo stile, come sai, mi piace molto, e anche con questa storia non sei stata da meno: il tuo è uno stile semplice e scorrevole, eppure le tue parole non sono mai scelte a caso, e hai la capacità di creare un’atmosfera sempre molto dolce, anche nelle storie che parlano di argomenti più cupi e strazianti. Questa storia ne è proprio un esempio: non sei mai scesa in dettagli troppo crudi, ma sei riuscita a bilanciare l’argomento con uno stile attento a rispettare il coinvolgimento emotivo dei personaggi.
Sei stata secondo me molto brava a bilanciare bene le descrizioni fisiche, inevitabili per far comprendere il momento storico in cui si svolge la storia, e quelle afferenti alla sfera emotiva dei personaggi, con i momenti più dinamici: le battaglie, o comunque le scene d’azione, dove diversi personaggi agiscono in maniera veloce e confusa, sono sempre complesse da scrivere (la stessa Rowling secondo me non ha gestito al meglio i capitoli sulla battaglia di Hogwarts, ma quello è un altro discorso). Tu invece hai bilanciato tutto molto bene, riuscendo anche a inserire un flashback abbastanza consistente - ma pertinente con la storia – e dei discorsi diretti coerenti e credibili, cosa in generale non sempre facile in 500 parole.
Il lessico che utilizzi è semplice, ma a mio parere efficace: i termini che usi non sono forse ricercatissimi, ma arricchisci il tutto con diversi aggettivi solitamente ben calibrati, che permettono di intuire il tono emotivo della storia. Ci sono solo alcuni termini che secondo me rischiano di stonare un po’, soprattutto quando cerchi dei sinonimi, dei modi alternativi per riferirti ai personaggi senza dover ripetere il loro nome: capisco la tentazione, spesso rischio di farlo anche io, ma in realtà questo rischia di distrarre un po’ il lettore. In non so più quale manuale di scrittura creativa, anni fa, avevo letto che il nome dei personaggi, per i lettori, diventa quasi “trasparente”: rischia di dare meno fastidio leggere spesso un nome proprio che delle perifrasi un po’ poco spontanee. Mi riferisco ad esempio a quando, in poche righe, definisci Remus sia licantropo che Malandrino: non è sbagliato in sé, ma siccome Remus è un personaggio molto conosciuto, e in quel momento della storia non è importante ribadire né che sia un licantropo, né un Malandrino, la cosa rischia di distrarre un pochino il lettore. È una sottigliezza, eh, e forse si appoggia anche un po’ al gusto personale, ma secondo me prestarci un po’ di attenzione aiuterebbe a “snellire” un pochino il testo, permettendo al lettore di concentrarsi meglio.
In alcuni punti avrei anche alleggerito un po’ il ritmo delle virgole, sostituendole con dei due punti o con un punto fermo, come ad esempio nella frase “l’odore della polvere […] proprio come aveva fatto prima di raggiungere Hogwarts”. Lasciare l’ultima frase separata dal resto con una pausa forte secondo me l’avrebbe resa molto più incisiva, anche a livello emotivo, per evidenziare quanto la guerra travolga ogni gioia quotidiana.
Oppure anche “la risposta non stupì Remus, era solo grazie alla caparbietà della moglie…” qui, secondo me, i due punti avrebbero dato un po’ più di ritmo alla frase.
In ogni caso, credo che in generale tu abbia fatto un buon lavoro, mantenendoti su uno stile non troppo sopra le righe, uno stile spontaneo, che non distoglie l’attenzione dagli avvenimenti.
Sviluppo del pacchetto: 8.5/10
D. Grossmann, Che tu sia per me il coltello – Remus Lupin
Questo pacchetto, per quanto secondo me molto bello, era anche piuttosto complesso, lo devo ammettere. Forse anche perché si tratta, in realtà, di un riferimento ad alcune lettere scritte da Kafka, qualcosa che io ho bene in mente e dai cui faccio un po’ fatica a staccarmi, ma in effetti reggere il confronto era una bella sfida.
Credo che tu, però, sia riuscita a fare davvero un buon lavoro, soprattutto nella parte finale. Il coltello, per Remus, è Dora: Dora che lui vorrebbe proteggere ad ogni costo, che ha sempre voluto proteggere, anche allontanandola e facendola soffrire, ignorando in qualche modo la propria sofferenza. Lei, a ben pensarci, è sempre stata un coltello per Remus, sia quando non voleva concedersi di essere felice assieme a lei, sia dopo, quando questa felicità non faceva altro che farlo sentire in colpa.
E Dora è per Remus un coltello, in maniera quasi letterale, anche nella tua storia: vederla soffrire sotto la tortura di Bellatrix fa soffrire Remus, lo fa soffrire quasi come se la persona torturata fosse lui. C’è anche tanta paura in questo momento, perché entrambi sapevano quanto Bellatrix fosse decisa a uccidere personalmente sua nipote. Il fatto poi che questa sia stata la distrazione fatale, ciò che ha costretto Remus ad abbassare la guardia, è particolarmente significativo, e decisamente incentrato sul prompt. Quell’attimo di esitazione, e poi il suo inutile tentativo di proteggerla, sono ciò che lo trasformano in una vittima. Il fatto poi che, seppur per un instante, abbia il tempo di comprendere il destino di Tonks, e soprattutto di ritenersi responsabile anche per quello, è particolarmente crudele e straziante.
Non ti ho assegnato il punteggio pieno perché, per quanto il prompt abbia sicuramente un ruolo molto significativo nella tua storia, mi è sembrato che tutta la prima parte della storia non fosse molto incentrata su questo. È vero che si tratta comunque di una parte di trama in un certo senso “propedeutica” a quel momento, ma forse avresti potuto lasciare qualche “indizio” anche prima (mi rendo conto che non sarebbe stato per niente un compito facile, eh, ci mancherebbe!).
IC/Caratterizzazione: 7.75/10
Come credo tu sappia, Remus è uno dei miei personaggi preferiti, e lo è proprio in virtù del suo carattere estremamente complesso, dove si intrecciano tanti elementi positivi e ombre profondissime.
Io credo che, con lui, tu abbia fatto proprio un ottimo lavoro: seppur in una flash, credo tu sia riuscita ad esprimere molto bene tutta la complessità del suo carattere, le sue contraddizioni, le sue luci e le sue ombre. Lo mostri in un momento complicatissimo, un momento nel quale è terrorizzato, e al tempo stesso determinato a fare il suo dovere.
Ho apprezzato tanto che, in mezzo agli orrori della battaglia, tu abbia stemperato il tutto concedendoci uno sguardo sulla felicità familiare di Remus e Tonks: vedere Remus padre, premuroso e innamorato del suo bambino, è confortante. E al tempo stesso, non hai lasciato che la gioia soffocasse la vera natura di Remus, che nemmeno davanti all’immagine del suo piccolo serenamente addormentato riesce ad essere tranquillo.
La frase “era lui quello sacrificabile” è stata un colpo al cuore, ma è anche, credo, quella più significativa, quella che meglio rappresenta tutta la complessità di Remus: quel costante senso di colpa, l’idea di non essere degno di vivere ed essere felice quanto gli altri, quella consapevolezza, che non lo abbandona mai, di avere sempre sulle spalle il peso di una macchia che lo rende sempre diverso e isolato, sempre inferiore, sacrificabile, appunto.
Il fatto che, anche in punto di morte, lui si senta in colpa per l’amore di Tonks è straziante, ma, purtroppo, molto verosimile.
Anche Tonks, con la sua determinazione a combattere nonostante tutto, con la sua infinita pazienza nei confronti dei demoni di suo marito, mi è piaciuta molto. Mi è piaciuta nel flashback, quando tranquillizza Remus con una dolcezza un po’ esasperata, e mi è piaciuta la sua tenacia nel non scendere a patti con nessuno durante la battaglia.
Mi sono vista costretta a toglierti dei punti, però, per via del finale: è certo coerente con il carattere dei personaggi, però, da quel che scrivi tu, la prima a morire fra i due è Tonks, mentre la Rowling, su Pottermore, spiega che la prima vittima della battaglia sia proprio Remus. Io poi ho sempre immaginato (o forse sperato) che fossero morti separatamente: all’inizio incontriamo Tonks che corre in ogni dove senza trovare Remus, e anche se non è molto chiaro (ecco, quando dicevo che la Rowling non ha secondo me gestito al meglio la battaglia di Hogwarts, mi riferivo anche a questo: un personaggio importante come Remus non doveva morire “fuori campo”, diamine XD), io ho sempre immaginato che a quel punto lui fosse già morto, ahimé, dato che la battaglia era iniziata già da un po’. Anche perché Harry, prima di entrare nella Stanza delle Necessità, incontra Tonks che cerca Remus disperata, e Aberforth dice che l’ultima volta che lo ha visto stava combattendo Dolohov, dunque temo che in quel momento Remus fosse già morto, purtroppo.
Titolo: 3.75/5
Il titolo, a livello generale, mi piace molto: mi piacciono gli ossimori, soprattutto se riferiti a un personaggio come Remus, che effettivamente è un po’ una contraddizione vivente, poverino. In particolare, credo che per la sua vita parlare di lacerante felicità sia particolarmente azzeccato: ha sofferto moltissimo, forse più di quanto sia umanamente concepibile, ma ha anche provato, nei momenti più inaspettati, una grande felicità, soprattutto quando ha abbassato la guardia e ha lasciato che l’amore e l’affetto entrassero nella sua vita. Questo è successo con i Malandrini prima, e poi, ancora di più, con Tonks e Teddy. Eppure, quasi per un crudele scherzo del destino, questa felicità si è sempre sgretolata, ha portato alla morte e alla sofferenza.
In questo caso, però, ho avuto come l’impressione che la tua storia fosse centrata più su altro. È vero che, alla fine, lui si sente responsabile per la morte di Tonks, ma leggendo il tuo titolo io mi sarei aspettata qualcosa dove in maniera più concreta la felicità fosse al centro della storia. In questo caso il ricordo felice io l’ho visto più decentrato, più affidato ad un passato lontano, a cui forse Remus, inconsapevolmente, aveva già rinunciato.
Insomma, comprendo il senso di colpa, ma secondo me in questo caso il senso di colpa era più legato al non essere riuscito a proteggere Tonks, non tanto al fatto che la felicità ha portato alla sua morte, non so se riesco a spiegarmi.
Gradimento personale: 4.25/5
La tua storia mi è piaciuta molto: pur essendo solitamente una che in questo caso sguazza allegramente nell’angst più nero, ho apprezzato molto che tu ti sia tenuta più in equilibrio fra momenti molto dolci e altri sì malinconici, ma tutto sommato non troppo crudi.
Scrivendo di un momento del genere era secondo me molto facile correre il rischio di scadere in un eccesso di crudeltà o pietismo, mentre tu sei riuscita a scrivere una storia molto equilibrata, cosa che non era affatto semplice.
Inoltre, mi è piaciuto tanto come tu abbia condensato in poche parole un arco narrativo piuttosto lungo, dando credibilità alle motivazioni di Remus e al suo agire, alla complessità dei suoi sentimenti e alla difficoltà della situazione.
Totale: 32.25/40
Ciao Jess, non mi aspettavo di trovare già oggi i risultati! :)
In effetti ammetto che è stato piuttosto strano anche per me partecipare ad un tuo contest, visto che ci leggiamo da un paio d'anni, ma è anche stato decisamente stimolante.
Ti ringrazio molto per il giudizio dettagliato, che mi servirà sicuramente da spunto per cercare di migliorarmi.
Sono contenta che lo stile, seppur semplice, ti sia piaciuto e lo abbia trovato scorrevole; so che potrei scrivere testi un po' più ricercati, ma avrei bisogno di più tempo, che nel periodo in cui ho pubblicato questo scritto proprio non avevo. Sull'uso delle virgole, ahimè, devo lavorarci perché tendo spesso a sovra utilizzarle: approfitterò dei tuoi consigli per rivedere la storia non appena mi sarà possibile farlo. Sul lessico ti do pienamente ragione, tendo a non voler ripetere troppe volte il nome di un personaggio, ma in un testo così breve diventa fonte di distrazione per il lettore.
Avrei in effetti potuto facilitarmi la vita, scegliendo un pacchetto un pochino meno complicato, viste le mie capacità di scrivere storie drammatiche, ma Remus è uno dei miei personaggi preferiti e non ho resistito al suo richiamo. Mi fa piacere essere riuscita a farti cogliere il fatto che fosse Dora stessa il coltello per Remus, sia nel bene che nel male. In effetti avrei potuto introdurre l'argomento anche nella parte iniziale della flash, ma non sono riuscita a farlo in modo incisivo e alla fine ho preferito lasciare le cose così come stavano, inserendo il ricordo della felicità così lacerante che Remus ha potuto vivere al fianco della moglie.
Sono contenta del voto che mi hai dato nell'IC, perché ci tengo sempre a cercare di rimanere il più aderente possibile ai personaggi della Rowling. Ammetto di non aver mai letto con molta attenzione gli scritti su Pottermore, quindi non avevo idea che fosse morto prima Remus - pur ricordandomi che Tonks lo aveva raggiunto mentre combatteva con Dolohov. Per cercare di rimanere aderente al canon infatti, ho diviso in due parti il combattimento tra i due: abbiamo Remus che combatte Dolohov e viene salvato da Kingsley, poi ritroviamo Remus che combatte ancora con lui con Tonks al suo fianco. Mi rendo conto che è una scelta un po' tirata per i capelli, ma ci tenevo a spiegarti come ho cercato di non stravolgere quanto scritto nei libri dalla Rowling. Mi rendo comunque conto di aver perso un dettaglio importante, scegliendo di far morire prima lei di lui.
L'aver ottenuto più della metà del punteggio per il titolo è già fonte di gioia per me, conoscendomi da un po' sai bene quanto sia difficile scegliere i titoli per me. Ammetto di aver scelto questo tipo di titolo per cercare di collegare il pacchetto al personaggio protagonista, pur se facendo di fatto una scelta più adatta alla sua vita in generale piuttosto che al momento descritto nella flash. Sono comunque felicissima che tu abbia colto i risvolti che mi hanno convinta a privilegiare questo titolo in particolare.
Sai bene che tendo ad essere piuttosto prolissa, quindi scrivere flash decenti è sempre fonte di somma soddisfazione per me. Vorrei migliorarmi nella scrittura dell'angst, ma amo troppo questa coppia e ci tenevo tanto a racchiudere anche un momento di gioia vissuto a tre, prima dell'inevitabile e tragico epilogo.
Ti chiedo di lasciarmi la valutazione come recensione, visto che hai saputo cogliere davvero ogni sfumatura della flash.
Concludo ringraziandoti per il contest che hai indetto: mi hai davvero stimolata a scrivere una storia di cui sono soddisfatta.
Faccio i complimenti a tutti i partecipanti ed in particolare ai podisti, cercherò di passare dalle vostre storie, sfruttando qualche giorno libero dal lavoro.
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