Giovedì 5 settembre
O Daniele, uomo molto desiderabile (Dan. 10:11)
Daniele era in esilio a Babilonia, una città piena di idolatria e spiritismo. I babilonesi inoltre disprezzavano gli ebrei, e schernivano sia loro che il loro Dio, Geova (Sal. 137:1, 3). Daniele e gli altri ebrei fedeli devono aver sofferto molto per questo. L’alimentazione diventò presto un problema, perché Daniele aveva deciso che “non si sarebbe contaminato con i cibi prelibati del re” (Dan. 1:5-8, 14-17). Daniele potrebbe aver affrontato anche una difficoltà più insidiosa. Aveva eccezionali capacità, e per questo ricevette privilegi speciali (Dan. 1:19, 20). Ma non diventò una persona arrogante o che pensava di avere sempre ragione; rimase umile e modesto, e attribuì sempre a Geova il merito dei suoi risultati (Dan. 2:30). Fatto interessante, Daniele era ancora un ragazzo quando Geova lo menzionò come esempio di giustizia insieme a Noè e Giobbe (Ezec. 14:14). La fiducia che Dio aveva in Daniele era malriposta? Niente affatto! Daniele mostrò fede e ubbidienza per tutta la vita. w18.02 5 parr. 11-12