Anni fa lo scrittore di questo "lavoro straordinario" offriva ai posteri la seguente, equilibrata valutazione (grassetto mio):
"
Non c'è un solo Testimone di Geova al mondo al quale sia consentito scrivere. Per quanto incredibile possa sembrare, in tutta la loro storia
nessuno di loro ha mai prodotto nulla che fosse frutto delle sue riflessioni.
È assolutamente vietato loro scrivere libri, saggi, articoli o altro,
che contengano il frutto di una loro ricerca, di un loro pensiero. Quei pochissimi che hanno osato farlo sono stati puniti con la disassociazione".
www.cesnur.org/2002/geova_tic_aud.htm
Al seguente link:
testimonidigeova.freeforumzone.com/discussione.aspx?idd=...
ho raccolto un elenco di oltre 100 testimoni di Geova che hanno dato alle stampe dei libri; alcuni di essi (es. le opere di
Paul Adshead) sono dei veri e propri
bestsellers.
I soggetti di questi libro sono i più disparati, ma sottilineo che in moltissimi casi (es. Carr, Arduini, Calvirani, Flemings, Siracusa, Ignesti, Gertoux, Fontaine) trattano di teologia o di argomenti comunque relati all'interpretazione biblica.
Il valore di una fonte è funzione della sua lunghezza (in pagine) o piuttosto della veridicità, e coerenza, delle dichiarazioni del proprio autore?
Che ne dite?
[Modificato da EverLastingLife 28/01/2019 13:59]