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Informazioni brigata Aquila e Tevere ottobre/novembre 1918

Ultimo Aggiornamento: 04/02/2019 23:27
16/12/2018 20:58
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Ciao a tutti. Cerco delle informazioni sulle azioni compiute dalle brigate Tevere e Aquila nel corso dell'offensiva di Vittorio Veneto.
Vanno bene anche testimonianze, diari o quant'altro.
Grazie mille
16/12/2018 21:00
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Re:
Ezio.81, 16/12/2018 20.58:

Ciao a tutti. Cerco delle informazioni sulle azioni compiute dalle brigate Tevere e Aquila nel corso dell'offensiva di Vittorio Veneto.
Vanno bene anche testimonianze, diari o quant'altro.
Grazie mille




potresti iniziare con alcune info "di massima" reperibili nel forum nella sezione "Riassunto dei diari storico-reggimentali"

www.cimeetrincee.it/riassunti-storici/
17/12/2018 16:28
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Ciao Ezio.81
Eh si, giustissimo leggersi i "Riassunti";
un po' stringati, ma sempre utili..

In ogni caso, qualche particolare in più, almeno per quanto riguarda il 215° reggimento della Tevere (e, citati brevemente il 216° e la brigata Aquila) eccolo qua:

Da "Lotte e glorie del 215° reggimento Fanteria", a cura del Comando del 215° reggimento, Catania, 1919 - pagg.45-51

[...] Rimane in linea fino al 4 agosto e viene sostituito dal 164° fanteria. Si alternano così periodi di linea e periodi d'istruzione sulle seconde linee, fino al 2 ottobre. Il 30 agosto il comando del Reggimento col 2° battaglione e con il 2° battaglio-ne del 216° si trasferisce a Fontaniva ed ivi si compiono esercitazioni di passaggio sul Brenta in unione ad altre truppe della 48a Divisione. Il 2 ottobre si iniziano esercizii di guerra di movimento, che si sviluppano con intensità, malgrado la pioggia insistente. È un fervore di opere, instancabile ed incessante; gli animi sono preparati; l’ora del grande cimento si avvicina. Il 22 ottobre il Reggimento si trasferisce sul Montello, in posizione di attesa, in Val dell'Acqua. Esso è incaricato, in giorno da destinarsi, ad attaccare le posizioni avversarie fra Villa Iacur e S. Daniele. Non si perde tempo ed è un continuo ispezionare ed analizzare da vari punti il terreno che il Reggimento deve attaccare: si ripartiscono i compiti e si fissano i capisaldi dell’azione.
Il giorno 24 il Reggimento è pronto a muovere. Arde in tutti il desiderio di passare il sacro fiume, che pare sempre più ingrossare; alle 19,45 un breve fonogramma sospende l’operazione e le truppe ritornano al loro posto di attesa, quasi sconfortate.
Passano tre giorni; si sa che altri reparti sono passati sulla riva sinistra e che vittoriosamente lottano; è un accorrere sui punti culminanti del Montello a spiare sulla non lontana pianura di Moriago e di Susegana, ma poco si nota; la nostra artiglieria bersaglia le posizioni nemiche.
Il 28 a sera il Reggimento scende dal Montello e va ad attestare a S. Andrea.
All’alba del 29 il Reggimento, preceduto dal Colonnello Boschi, dal Maggiore Venara, Comandante il 1° Battaglione e dal Capitano Aiutante Maggiore in 1°, Piacentini, inizia il passaggio del fiume. I battaglioni si dispongono nella loro direzione di attacco e le operazioni procedono con regolarità e precisione. Al Rio delle Zocche si hanno le prime perdite; precedono i battaglioni gli arditi del Reggimento, guidati dal tenente Sandri, che catturano numerosi prigionieri. Il 1° Battaglione attacca e giunge a S. Daniele e rinvia al fiume un'intera compagnia austriaca; il 3° Battaglione attacca la vallata fra S. Daniele e Villa Iacur, e, rapido si avvia al suo obbiettivo, collegandosi col 1° Battaglione; il 2° si dirige sul ripido costone di Villa Iacur, sconvolto dai tiri della nostra artiglieria, cattura numerosi prigionieri, costituisce il fianco difensivo sinistro e, collegatosi colle truppe del 22° Corpo, segue quale rincalzo, i due battaglioni che lo precedono. Alle ore 11 tutta la linea delle alture, che costituiva le potenti posizioni nemiche, è in nostro possesso.
Il movimento non si arresta; a cominciare dalla destra, il 1° Battaglione, in perfetto ordine di combattimento, inizia l'avanzata verso Col della Guardia e M. Cucco; gli altri battaglioni lo seguono sugli obbiettivi a ciascuno assegnato dal Comando del Reggimento, che segue in ogni movimento i battaglioni. Alle ore 17 il Reggimento è tutto sulle nuove posizioni: colloca un sistema d’avamposti e si collega sulla sua sinistra con le truppe della Brigata Porto Maurizio e sulla destra con reparti di assalto prima e con le truppe della Brigata Aquila poi.
Collocato il servizio di avamposti le truppe riposano all’ adiaccio.
Qualche tiro di artiglieria di piccolo calibro nemico. Il Reggimento lasciò alle sue spalle numeroso materiale bellico nemico: pezzi d’artiglieria, bombarde, mitragliatrici e numerose munizioni; 1263 prigionieri, dei quali 19 ufficiali, furono catturati dai reparti del Reggimento ed avviati sulla destra del Piave.
Il mattino del 30, alle ore 3, il Reggimento, incolonnato con tutti i reparti della 48a Divisione si avvia a S. Maria di Feletto, e di lì, dopo breve sosta, si dirige su Vittorio, ove giunge alle ore 3 del 31, ed alle ore 6 riprende la marcia per Fadalto.
A San Floriano si sosta in attesa che la Brigata Aquila infranga le resistenze nemiche di Col Colesel; quindi raggiunge quest’ultima località e riceve ordine di iniziare l'attacco della stretta di Fadalto, occupata dal nemico ed in rincalzo al 216° fanteria. Il 216° inizia l’attacco, che è fortemente contrastato dal nemico con tiro violento di mitragliatrici e di alcuni cannoni di piccolo calibro. La notte scende; è impossibile determinare i punti di attacco. Urge impadronirsi. della stretta ed il Comandante della Brigata (Brigadiere Generale Zirano) ordina al Reggimento di retrocedere a Col Colesel per rinnovare l'attacco con manovra aggirante, e per questo divide il Reggimento in due colonne: colonna di destra, affidata al maggiore Venara, composta del 1° Battaglione del 215° e del 1° Battaglione del 216°; colonna di sinistra, 2° e 3° Battaglione del 215° col Comando del Reggimento. La colonna di destra deve, risalendo le pendici di M. Costa, piombare sul fianco sinistro ed a tergo dell'avversario; la colonna di sinistra deve, risalendo la vetta di Col Vicentin per M. Faverghera, attaccare il nemico sul suo fianco destro, mentre il 216° continua a puntare sul fronte.
La natura del terreno rende particolarmente difficile l’operazione, ma ogni difficoltà è superata; la resistenza nemica è vinta e la stretta di Fadalto è sorpassata. Il 1° Battaglione giunge primo a Fadalto e prosegue, insieme al 216° Fanteria, per la Secca, Vich, e passando il Piave, con infinite difficoltà a causa della rottura dei ponti, si porta a Ponte nelle Alpi e quindi a Polpet ove costituisce, coi tre Battaglioni del 216°, una larga testa di ponte.
Nella giornata il 1° Battaglione cattura 179 prigionieri, di cui 4 ufficiali; il 2° Battaglione è a Cadola, il 3° a Canevoi. Il mattino del 2, mentre il Comandante della Brigata studia personalmente il posto per il gittamento di passarelle e aumentare la possibilità del passaggio del fiume, il Comandante del Reggimento si reca al 1° Battaglione per assumere informazioni. Al suo ritorno, riferite le notizie assunte, e poichè carreggi’ nemici erano ammassati lungo la strada Polpel-Longarone, invia un plotone fucilieri della 48 Compagnia ed una sezione mitragliatrici Fiat, della 718a, al Passo di Logher, col compito di battere e molestare la colonna nemica. Il compito viene assolto in modo brillante e produce sensibili danni al nemico già tormentato dal fuoco delle pattuglie spiccate dal 216° fanteria e dal 1° Battaglione del Reggimento.
Con queste pattuglie, donne di Polpet, armate di fucili nemici, sfogano, sparando contro il nemico, il loro odio per i soprusi patiti. Nelle giornate del 2 e 3 pochi prigionieri sono ancora catturati. Il 4 viene comunicato alle truppe che il nemico aveva chiesto ed ottenuto l'armistizio. La guerra è vinta, la santa opera è compiuta, l’Italia è interamente unificata nei suoi confini segnati dalla natura. Il 7 novembre il Reggimento è ad Ospitale; 18 è a Valle di Cadore, col 3° Battaglione a Vodo ed a Borca, il 10 la 7a Compagnia è a Cortina d’ Ampezzo, ove è raggiunta dal Reggimento il 16. Nello stesso giorno del 16 la 1a Compagnia è a Schluderbac. Il 19 S. E. il tenente Generale Caviglia, Comandante l’ 8a Armata, è a Cortina e dopo aver conferito col Comandante del Reggimento, prosegue per Toblacco. La freddezza della popolazione di Cortina, notata ai primi giorni di permanenza del Reggimento, presto fu vinta dalla cordialità e cortesia schietta degli Ufficiali e della truppa.
Le relazioni cominciano ad intrecciarsi; il sentimento d’Italianità, soffocato da quattro secoli, comincia a rifiorire; la bella gente della bellissima valle, si sente finalmente libera e parte di un po- polo libero; sente che le truppe d’Italia non sono usurpatrici, ma liberatrici.
L’8 dicembre, sostituito nel presidio dal 163° fanteria, il Reggimento lascia Cortina salutato dalla rappresentanza della Magnifica Comunità d’ Ampezzo, che per bocca del Sindaco esprime rammarico per la partenza del Reggimento ed ha parole di ammirazione per la correttezza delle truppe. Per via ordinaria, si trasferisce in Carnia, istituendo presidi a Forni di sopra, Ampezzo, Enemonzo, Prato Carnico, Comeglians e Rigolato. Il Comando del Reggimento è a Comeglians.
Sul declinare del gennaio giunge al Reggimento la triste nuova che esso, fra altri Reggimenti della sua serie, deve essere sciolto. È per gli Ufficiali e per le truppe doloroso dividersi; il 6 febbraio il Comandante del Reggimento rivolge un saluto alle sue belle truppe, con le quali divise fatiche, pericoli e gioie; rievoca le glorie del Reggimento ed esprime la ferma convinzione che i Fanti del 215° porteranno nei vari corpi le tradizioni reggimentali: tradizioni di disciplina sentita e salda, di ordine e di coraggio, virtù che contribuirono alla gloria del Reggimento.
Il giorno 10 febbraio il Reggimento è sciolto; di esso rimane il solo Comando del Reggimento nel suo organico ed un piccolo nucleo di uomini.
Il santo dovere è compiuto, la Patria non dimenticherà il Reggimento che devotamente e con ferma fede la servì.



(C'è qualcosa anche in "La Brigata Tevere dal Carso al Piave" monografia del Ministero della Guerra, ma qui é più particolareggiata)

Ciao e buon Natale a tutti
Enrico
[Modificato da Hunold 17/12/2018 16:46]
17/12/2018 21:06
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Post: 57
Registrato il: 06/09/2015
Grazie mille per le preziose informazioni Enrico!!
04/02/2019 23:27
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Post: 17
Registrato il: 18/08/2016
Ciao Hunold, interessantissimo quel riassunto!
Volevo chiederti se avevi lo stralcio dei giorni a cavallo del 19 agosto 1917. Mio bisnonno venne insignito di una medaglia di bronzo in quei giorni come fante del 215°...
Grazie ancora!
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