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14/11/2018 17:41
 
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ma quello che mi lascia basito cè il negare l'evidenza di ciò che ha detto ed è stato detto dopo dallo SFD



E cosa è stato detto se non che la fine è imminente? Questo è il punto a cui mi pare resti inchiodato. Fino agli anni sessanta-settanta certamente lo SFS ha molto indagato la cronologia biblica in relazione alle profezie, ha anche ammesso in piena sincerità di aver esagerato con le aspettative, dunque quale sarebbe l'evidenza che si nega? Io qui vedo un'unica evidenza, che da almeno 50 anni a questa parte gli unici a parlare di date con tanto zelo sono i nostri detrattori, forse rimasti al secolo scorso, mentre i testimoni di Geova non ne sembrano affatto preoccuapati. Ti chiedo: ci sarà uan ragione, non credi? Dire che è per la "scarsa memoria" è come minimo offensivo per la nostra intelligenza, ma anche per la tua...

Shalom
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FORUM TESTIMONI DI GEOVA
14/11/2018 17:42
 
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Re: Re:
Vostok1, 14/11/2018 17.29:



A me Russell piace, in realtà i calcoli che ha fatto sui 7 tempi erano condivisibili, come anche la Generazione iniziale.

ma quello che mi lascia basito cè il negare l'evidenza di ciò che ha detto ed è stato detto dopo dallo SFD

Per quanto riguarda Adamo da solo, visto che ha detto FINALMENTE, ipotizzo un bel po di tempo!

Io non nego l'evidenza lo schiavo ha sbagliato in certi passaggi ma mai per malafede. Infatti anche nella rivista che hai citato c'è una frase in cui lo schiavo scrive di non essere infallibile.
14/11/2018 17:50
 
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Re: Re:
verderame.1958, 14/11/2018 16.48:




Che un giorno creativo abbia una durata di settemila anni, è sempre d'attualità? [SM=g2037509]

No ho dato un' occhiata adesso lo schiavo riconosce che la Bibbia non lo dice

wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1102010234

Però , appunto , anche questo presupposto su cosa si basava ?

Saluti
14/11/2018 18:17
 
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Re: Re: Re:
claudio2018, 14/11/2018 17.42:

Io non nego l'evidenza lo schiavo ha sbagliato in certi passaggi ma mai per malafede. Infatti anche nella rivista che hai citato c'è una frase in cui lo schiavo scrive di non essere infallibile.



Se è per malafede presunzione arroganza ecc. sarà l'Altissimo a stabilirlo.

però è scritto:

(Deuteronomio 18:22) quando il profeta parla nel nome di Geova e la parola non avviene o non si avvera, quella è la parola che Geova non ha pronunciato. Il profeta la pronunciò con presunzione. Non ti devi spaventare di lui’.
14/11/2018 18:19
 
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Re: Re: Re: Re:
Vostok1, 14/11/2018 18.17:



Se è per malafede presunzione arroganza ecc. sarà l'Altissimo a stabilirlo.

però è scritto:

(Deuteronomio 18:22) quando il profeta parla nel nome di Geova e la parola non avviene o non si avvera, quella è la parola che Geova non ha pronunciato. Il profeta la pronunciò con presunzione. Non ti devi spaventare di lui’.

"Significa questo che l’anno 1975 recherà la battaglia di Armaghedon? Nessuno può dire con certezza ciò che recherà qualsiasi particolare anno. Gesù disse: “In quanto a quel giorno o all’ora nessuno sa”. (Mar. 13:32) "

"NESSUNO SA"

Gesù disse però che la buona notizia del regno sarebbe stata predicata .

PREDICATORI NON PROFETI NEL SENSO DI DEUTERONOMIO PERCHÉ IL GIORNO E L'ORA ...

NESSUNO SA !

W 68 15/9 p 561
[Modificato da claudio2018 14/11/2018 18:22]
14/11/2018 18:25
 
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Re: Re: Re:
claudio2018, 14/11/2018 17.50:

No ho dato un' occhiata adesso lo schiavo riconosce che la Bibbia non lo dice

wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1102010234

Però , appunto , anche questo presupposto su cosa si basava ?

Saluti




Forse sul fatto che siamo ancora nel "giorno" di riposo di Dio, e che sono passati più di seimila anni dalla creazione del primo uomo Adamo. Che il numero 7 ha una suo particolare significato?

A causa dei sette tempi dei gentili?

Ma quando Genesi dice si fece sera e si fece mattina indica che solo allora si poteva capire quello che Dio aveva creato, alla mattina.
Però non penso che Dio avesse un orario imposto dal suo datore di lavoro e che appena scoccava l'ora, smetteva di operare. Tutta la sua creazione si riassume in un "giorno". Mattina e sera erano solo per separare delle fasi del suo creato;Tra quello che non era chiaro al principio e la fase finale dicendo "che era buono".

Questo per dire che non è neanche sicuro che i "giorni" furono uguali in durata, dato che le azioni compiute, gli atti creativi erano per cose diverse tra loro.Per esempio il quarto giorno non fece altro che rendere visibili le fonti di luce per separare il giorno dalla notte.
[Modificato da verderame.1958 14/11/2018 18:28]



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Isaac Asimov
14/11/2018 18:26
 
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Per Vostok:

Ne abbiamo gia parlato nella discussione sul termine "profeta" . Possibile sia così difficile capire la differenza ?

I testimoni di Geova PREDICANO , non PREDICONO la fine.
[Modificato da claudio2018 14/11/2018 18:31]
14/11/2018 18:30
 
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Re: Re: Re: Re:
verderame.1958, 14/11/2018 18.25:




Forse sul fatto che siamo ancora nel "giorno" di riposo di Dio, e che sono passati più di seimila anni dalla creazione del primo uomo Adamo. Che il numero 7 ha una suo particolare significato?

A causa dei sette tempi dei gentili?

Ma quando Genesi dice si fece sera e si fece mattina indica che solo allora si poteva capire quello che Dio aveva creato, alla mattina.
Però non penso che Dio avesse un orario imposto dal suo datore di lavoro e che appena scoccava l'ora, smetteva di operare. Tutta la sua creazione si riassuma in un "giorno". Mattina e sera erano solo per separare delle fasi del suo creato;Tra quello che non era chiaro al principio e la fase finale dicendo "che era buono".

Questo per dire che non è neanche sicuro che i "giorni" furono uguali in durata, dato che le azioni compiute, gli atti creativi erano per cose diverse tra loro.Per esempio il quarto giorno non fece altro che rendere visibili le fonti di luce per separare il giorno dalla notte.

Si che i giorni non siano necessariamente uguali in durata lo penso anch'io come non escludo che potessero esserlo . Forse le considerazioni dello schiavo tengono conto anche della questione del Sabato , del giubileo e del grande giubileo , dovrei fare una ricerca
14/11/2018 18:43
 
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Re: Re: Re: Re:
Vostok1, 14/11/2018 18.17:



Se è per malafede presunzione arroganza ecc. sarà l'Altissimo a stabilirlo.

però è scritto:

(Deuteronomio 18:22) quando il profeta parla nel nome di Geova e la parola non avviene o non si avvera, quella è la parola che Geova non ha pronunciato. Il profeta la pronunciò con presunzione. Non ti devi spaventare di lui’.

Non è in malafede , per una semplice considerazione :

Se la mira dello schiavo sarebbe solo quella di tenersi stretti i fedeli forse per motivi economici o per altri motivi non pubblicherebbe asserzioni che rischierebbero di causare una defezione in massa di un gran numero di fedeli . Sarebbe un controsenso.
14/11/2018 18:46
 
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Re: Re: Re: Re:
Vostok1, 14/11/2018 18.17:



Se è per malafede presunzione arroganza ecc. sarà l'Altissimo a stabilirlo.

però è scritto:

(Deuteronomio 18:22) quando il profeta parla nel nome di Geova e la parola non avviene o non si avvera, quella è la parola che Geova non ha pronunciato. Il profeta la pronunciò con presunzione. Non ti devi spaventare di lui’.




ma questo passo non è applicabile allo SFS, che prima di tutto non è un profeta ispirato come lo erano i profeti dell' antichità.
Seconda poi, come ti ho detto, lo SFS non ha detto nulla di diverso, circa la parousìa e la fine imminente, di quello che dissero Pietro e Paolo, che certamente non possono essere classificati come falsi profeti.




[Modificato da Aquila-58 14/11/2018 18:47]
14/11/2018 19:08
 
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Re: Re:
Vostok1, 14/11/2018 17:29:



A me Russell piace, in realtà i calcoli che ha fatto sui 7 tempi erano condivisibili, come anche la Generazione iniziale.

ma quello che mi lascia basito cè il negare l'evidenza di ciò che ha detto ed è stato detto dopo dallo SFD

Per quanto riguarda Adamo da solo, visto che ha detto FINALMENTE, ipotizzo un bel po di tempo!



Caro Vostok,

Ogni generazione di cristiani ha fatto i suoi calcoli e applicato le profezie bibliche ai propri tempi, a cominciare dagli apostoli che le applicavano al I sec.

Detto questo, nelle nostre pubblicazioni degli ultimi 25 anni non ci sono nè date nè speculazioni relative a scadenze precise.
Se ci fossero stati, tutti noi avremmo atteso la fine proprio nel dicembre 1999, cosa che non è affatto accaduta.
Altre gruppi invece l'hanno attesa, cosi' come nel 2012 col presunto calendario maya, e oggi non so piu' dove sono finiti.


Simon
15/11/2018 02:32
 
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Re: Re:
Vostok1, 11/13/2018 11:01 PM:



E' una questione di VERITA'






Ma la verita' Che cosa ?!! Neanche il "trino Gesu conosce " LOL

SOLO conosciamo , predica a rotto di collo :)
23/11/2018 14:22
 
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Per chi è legato a Dio il giorno della morte in realtà non è il giorno della "fine" ma è il giorno del "cambiamento"
[Modificato da claudio2018 23/11/2018 14:23]
17/11/2019 08:13
 
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Paolo in 2 Tessalonicesi rivede la sua posizione sull'imminenza della fine?

Shalom
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FORUM TESTIMONI DI GEOVA
17/11/2019 08:21
 
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riprendo il post di Angelo da un altro 3D


Angelo Serafino53, 16/11/2019 22.47:


(condivido questo post di Verde)

i Santi o unti della Grecia (Tessallonica) credevano erroneamente che la presenza di Cristo fosse già avvenuta

più volte lo sfs ha citato questo avvenimento come esempio che anche gli unti ellenici considerati "uniti a Dio nostro Padre e al Signore Gesù Cristo"2 Tessalonicesi 1:1
hanno potuto sbagliare.

(2 Tessalonicesi 2:1, 2) ...Comunque, fratelli, riguardo alla presenza del nostro Signore Gesù Cristo e al nostro radunamento presso di lui, vi preghiamo 2 di non essere presto scossi dalla vostra ragione né di eccitarvi sia per un’espressione ispirata che per un messaggio verbale o per una lettera come se [venisse] da noi, secondo cui il giorno di Geova sia venuto...






Angelo, il punto è questo.
Il verbo presente in 2 Tessalonicesi 2:2 può significare sia "essere imminente" che "essere presente (o venuto)".

Paolo - dopo aver messo se stesso tra i viventi alla parousìa di Cristo in 1 Tessalonicesi 4:17 - dice ai fratelli di Tessalonica, che pensavano che la parousìa fosse già venuta, di darsi una calmata e di non farsi sviare, perché prima doveva venire l' apostasia e l' illegale.

Ma Paolo non aspetta questo dopo 2000, perché poi dice che il mistero dell' illegalità è gia presente!
Qual' è il "succo" di tutto questo?
Semplice: Dio permette a Paolo di parlare "da uomo" e di riportare nella Bibbia delle sue opinioni (1 Corinti 7:12, 25 , 40) come anche delle sue aspettative (come in 1 Tessalonicesi 4:17).

Geova tiene conto dell' uomo e delle sue speranze, per questo si è servito di uomini per far scrivere la Bibbia e non, per esempio, di angeli.
Non c' è NESSUNA evidenza - dico NESSUNA - che faccia pensare che gli apostoli si aspettassero la parousìa e la fine dopo 2000 anni e le Scritture sono chiare.

Quando la Bibbia termina con l' esortazione di Giovanni: "Amen, vieni Signore Gesù", questo indica che il cristiano, in ogni epoca, deve vivere avendo sempre in mente quel Giorno e anzi, bramandolo.
E' scritto in 2 Pietro 3:11-12.

Ecco perché Geova ha fatto riportare nella sua parola le aspettative degli apostoli, anche se non realizzate in epoca apostolica.
Perché le loro aspettative siano anche le nostre e in ogni tempo….






17/11/2019 09:04
 
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Re:
Aquila-58, 17/11/2019 08.21:

riprendo il post di Angelo da un altro 3D





Angelo, il punto è questo.
Il verbo presente in 2 Tessalonicesi 2:2 può significare sia "essere imminente" che "essere presente (o venuto)".

Paolo - dopo aver messo se stesso tra i viventi alla parousìa di Cristo in 1 Tessalonicesi 4:17 - dice ai fratelli di Tessalonica, che pensavano che la parousìa fosse già venuta, di darsi una calmata e di non farsi sviare, perché prima doveva venire l' apostasia e l' illegale.

Ma Paolo non aspetta questo dopo 2000, perché poi dice che il mistero dell' illegalità è gia presente!
Qual' è il "succo" di tutto questo?
Semplice: Dio permette a Paolo di parlare "da uomo" e di riportare nella Bibbia delle sue opinioni (1 Corinti 7:12, 25 , 40) come anche delle sue aspettative (come in 1 Tessalonicesi 4:17).

Geova tiene conto dell' uomo e delle sue speranze, per questo si è servito di uomini per far scrivere la Bibbia e non, per esempio, di angeli.
Non c' è NESSUNA evidenza - dico NESSUNA - che faccia pensare che gli apostoli si aspettassero la parousìa e la fine dopo 2000 anni e le Scritture sono chiare.

Quando la Bibbia termina con l' esortazione di Giovanni: "Amen, vieni Signore Gesù", questo indica che il cristiano, in ogni epoca, deve vivere avendo sempre in mente quel Giorno e anzi, bramandolo.
E' scritto in 2 Pietro 3:11-12.

Ecco perché Geova ha fatto riportare nella sua parola le aspettative degli apostoli, anche se non realizzate in epoca apostolica.
Perché le loro aspettative siano anche le nostre e in ogni tempo…









Scusami Aquila

ma Paolo col "noi" non voleva parlare come gruppo?


*** w75 15/7 p. 441 par. 11 Continuate a guardare avanti e a progredire con Geova ***
Riguardo ai rimanenti di questo gruppo che muoiono dopo tale risurrezione, Paolo dice ulteriormente: “In seguito noi viventi che sopravvivremo, saremo rapiti insieme con loro nelle nubi per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore”. (1 Tess. 4:17; Riv. 14:13)

*** w79 15/12 p. 26 par. 14 Stiamo vivendo in quell’“ultimo giorno” della risurrezione ***
14 Nei tempi moderni, quelli del rimanente ravvivato degli israeliti spirituali che intrapresero nuovamente l’opera di testimonianza nella primavera del 1919 furono coloro cui si riferiva l’apostolo Paolo dicendo: “Noi viventi che sopravvivremo alla presenza del Signore”. (1 Tess. 4:15








17/11/2019 09:18
 
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Re:
barnabino, 17/11/2019 08.13:

Paolo in 2 Tessalonicesi rivede la sua posizione sull'imminenza della fine?

Shalom




No!

Qualcuno nella congregazione però sosteneva che la presenza di Gesù Cristo fosse imminente. Forse anche una lettera erroneamente attribuita a Paolo veniva usata per sostenere che “il giorno di Geova [fosse] venuto”. (2Ts 2:1, 2) Potrebbe essere questa la ragione per cui l’apostolo ribadisce l’autenticità della sua seconda lettera, dicendo: “Ecco il mio saluto, di Paolo, di mia propria mano, che è un segno in ogni lettera; io scrivo in questo modo”. (3:17) Non volendo che i fratelli fossero indotti ad accettare un insegnamento sbagliato, Paolo spiegò che altri avvenimenti dovevano precedere la venuta del giorno di Geova, e scrisse: “Esso non verrà se prima non viene l’apostasia e non è rivelato l’uomo dell’illegalità”. — 2:3. it-2 Tessalonicesi, lettere ai


Queste cose erano nuove? No!
Infatti l'apostolo prosegue dicendo...:

"Ora, fratelli, per quanto riguarda la presenza del nostro Signore Gesù Cristo e il nostro radunamento con lui vi preghiamo 2 di non farvi confondere la mente così in fretta e di non allarmarvi per qualche affermazione ispirata, discorso o lettera spacciata per nostra secondo cui il giorno di Geova è venuto.
3 Non fatevi sviare da nessuno, in nessun modo, perché esso non verrà se prima non viene l’apostasia e non è rivelato l’uomo dell’illegalità, il figlio della distruzione. 4 Questi si pone come nemico e si esalta al di sopra di chiunque sia definito dio o sia oggetto di adorazione; si insedia così nel tempio di Dio, mostrando pubblicamente di essere un dio. 5 Non ricordate che vi dicevo queste cose quando ero ancora con voi?" 2 Tess. 2.1-5

Quindi il discorso di Paolo non era per nulla cambiato.
[Modificato da verderame.1958 17/11/2019 09:20]



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Re:
Aquila-58, 17/11/2019 08.21:

riprendo il post di Angelo da un altro 3D






Semplice: Dio permette a Paolo di parlare "da uomo" e di riportare nella Bibbia delle sue opinioni (1 Corinti 7:12, 25 , 40) come anche delle sue aspettative (come in 1 Tessalonicesi 4:17).

Geova tiene conto dell' uomo e delle sue speranze, per questo si è servito di uomini per far scrivere la Bibbia e non, per esempio, di angeli.








caro Aquila
ho sempre pensato in questo modo

*** g72 8/4 p. 29 La parte avuta dallo spirito di Dio nella composizione della Bibbia ***
. (1 Cor. 7:12, 25, 40) Evidentemente Paolo voleva dire di non poter citare nessun diretto insegnamento del Signore Gesù Cristo su certi punti. Per cui Paolo dava la sua personale opinione. Comunque, giacché questa lettera è parte delle Sacre Scritture, la sua opinione era ispirata



17/11/2019 10:50
 
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Re:
Aquila-58, 17/11/2019 08.21:

riprendo il post di Angelo da un altro 3D





Angelo, il punto è questo.
Il verbo presente in 2 Tessalonicesi 2:2 può significare sia "essere imminente" che "essere presente (o venuto)".






Nei miei libri tra cui "the analytical greek lexicon" a pag 140

dice:
ἐνέστηκε 3 pers. sing.perf. ind..

Quindi di quello che hai detto va bene "essere presente(forma attiva) o venuto"

Quei cristiani credevano che il giorno di Geova fosse già avvenuto, uno sbaglio peggiore di dire che era vicino.

17/11/2019 11:39
 
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ma Paolo col "noi" non voleva parlare come gruppo?



Certamente, è una spiegazione plausibile e possibile, ma in generale Paolo a quanto pare era convito di poter essere ancora vivo quando ci sarebbe stata la parousia di Cristo, altrimenti non si spiegherebbero i numerosi appelli al senso di urgenza e di imminenza della fine. Io non credo che Paolo si aspettasse due millenni di attesa prima della venuta di Cristo, infatti coem già ossrvato dice che il mistero dell'illegalità "era già all'opera" e che quando sarebbe rivelato, dopo la morte degli apostoli, allora sarebbe tornato Cristo. Non parla di un tempo lunghissimo ma pare che il tutto sia vicino, per questo si deve essere desti, non addormentarsi.

Certo per Paolo, a differenza di altri che sostenevano il contrario, il Regno non era ancora arrivato, era certamente futuro. Ma tutti gli scritti apostolici trasudano di una senso di imminenza incomprensibile se gli apostoli avessero immaginato due millenni, o anche un secolo, di attesa. Nessuno avrebbe pensato un'attesa tanto lunga... eppure, ed ecco la forza dell'ispirazione, anche se Paolo probabilmente come Daniele scriveva e non capiva, i suoi scritti permettono oggi di capire che l'attesa era più lunga di quanto Paolo probabilmente la immaginasse.

Shalom
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