È un giovane toscano la vittima italiana del disastro aereo costato la vita a 189 persone in Indonesia. Si chiamava Andrea Manfredi, aveva 26 anni ed era un ciclista professionista. Ieri si trovava a Giakarta e, come da programmi del suo viaggio, ed era andato all’aeroporto per far tappa sull’isola di Bangka, al largo di Sumatra. Le ultime fotografie, postate sul suo profilo Facebook, sono delle 7,05 di ieri, domenica.
Lo si vede vestito da ciclista in una zona centrale di Giacarta e probabilmente le immagini sono state postate mentre Andrea stava aspettando di imbarcarsi sul Boeing 737 Max 8, precipitato 13 minuti dopo il decollo. Sempre ieri mattina su un altro social, Instagram, Andrea aveva scritto: «Potrei cambiare la mia vita, ma non la mia passione». E poi nel post aveva allegato alcune foto di lui con la inseparabile bici. E le sue passioni erano soprattutto due: la bicicletta e i viaggi.
Andrea Manfredi era partito il 17 ottobre dall’aeroporto Galileo Galilei di Pisa per una «nuova avventura ciclistica», come aveva scritto agli amici e sarebbe dovuto rientrare in Italia tra un paio di giorni. La prima tappa era stata Hong Kong, poi il trasferimento a Giakarta. Andrea era molto conosciuto in Toscana e non solo nell’ambiente sportivo. Nel 2013 aveva gareggiato con la Ceramica Flaminia, poi era passato ai professionisti con la Bardiani CSF, prima di creare l’azienda Sportek. Un ragazzo che gli amici ricordano sensibile, appassionato, innamorato del mondo che voleva conoscere ed esplorare, soprattutto in sella della sua inseparabile bici che portava sempre con sé.
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