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03/12/2018 22:37 | |
Prima classificata: L'albero di ciliegio della signora Venturina
Grammatica e stile: 10\10;
Non ho trovato alcun errore grammaticale e il tuo stile di scrittura l’ho letteralmente adorato. Mi ha ricordato molto quello di alcuni autori giapponesi, in particolare Murakami, poiché durante l’intera narrazione si percepisce una sfumatura di poesia che permane sempre, dall’inizio del tuo testo fino all’ultima parola. Hai saputo amalgamare al meglio introspezione, narrativa, parti descrittive, dialoghi. Nonostante la tua storia non si sviluppi in ordine cronologico, quindi ogni paragrafo possiede un tempo e un personaggio proprio, hai saputo gestire quest’alternanza con maestria, senza creare assolutamente confusione nel lettore, riuscendo a infondere le giuste anticipazioni e i giusti flashback per aumentare la curiosità e la voglia vorace di proseguire nella lettura. Questo tuo talento nel riuscire a incastrare personaggi e tempi differenti con così tanta naturalezza, penso sia un elemento che necessiti di essere sottolineato, perché richiede un lavoro particolarmente minuzioso e curato. Il tuo stile ha rappresentato, per me, un fiume che scorre con regolarità, scivolando penetrante sul terreno, scorrevole, d’impatto, capace di conquistare tutti i lettori, assolutamente NON complicato o tortuoso. Tuttavia, nonostante questa sua ‘parvente semplicità’, l’acqua che scorre è densa, carica, quasi straripante di una varietà di temi, sentimenti ed emozioni che ti travolgono come se il fiume fosse in piena. Un mix assolutamente perfetto!
Affinità tra la storia e il pacchetto scelto: 5\5;
La traccia è stata pienamente rispettata, e aggiungerei con classe, stile, e fantasia. Non so se ti sei ispirato al libro ‘Cronache di un gatto viaggiatore’, in ogni caso hai fatto davvero un ottimo lavoro. L’idea del gatto che al termine della sua settima vita è destinato a trasformarsi nella forza di un sentimento per l’umano con il quale deciderà di restare per sempre è geniale. Io ho un gatto, si chiama Natsu ed è arancione anche lui, inoltre nel mio giardino sbuca spesso un altro gatto (randagio, al quale diamo da mangiare) rosso anch’esso, per di più senza coda! Ho trovato che si rispecchiasse perfettamente nella tua descrizione, quindi ho subito sentito il testo ‘vicino’ a me. Inoltre, l’affermazione iniziale che il gatto, in quanto spirito guida, al termine della sua vita resterà per sempre con l’umano che ha scelto, l’ho trovata in qualche modo confortante, perché ho subito pensato al mio micio!
Garibaldi ha migliorato la vita della signora Venturina, confortandola, supportandola, persino salvandola, per poi addirittura seguirla nella casa per gli anziani; Mozzicone ha accompagnato l’umano con lo zaino durante le sue incertezze, le difficoltà nel dover scegliere, la fase della crescita. Due esseri viventi ai quali si è dedicato, adempiendo al meglio ai suoi doveri di protettore, rispettando ciò che sua mamma gli aveva insegnato prima che venisse portato via nella scatola. Insomma, il pacchetto praticamente è più sviluppato nella tua storia che nel racconto da cui è tratto, più inerente di così!
caratterizzazione personaggi\IC: 5\5
Direi di procedere con ordine.
Mozzicone\Garibaldi: questi sono i due nomi con i quali ce lo presenti, anzi che ci presenta lui stesso, precisando che appartengono alla sua settima vita. Io direi di partire proprio da qui: questa caratteristica del nome molteplice la trovo particolarmente poetica fin dall’inizio, e la ritengo anche fondamentale, un elemento tanto semplice quanto grande. Due nomi quindi due vite diverse, con due persone diverse, tuttavia destinate, infine, a fondersi insieme. La tua storia inizia con un gatto, di nome Mozzicone, con un determinato stile di vita, e Garibaldi, che sembra un altro gatto, con uno stile di vita totalmente diverso. Abbiamo poi il personaggio della signora Venturina, con la sua storia, e il personaggio del Fratellone, con una storia altrettanto differente. Insomma, inizialmente abbiamo tante personalità, con stili di vita, età, carattere, pensieri propri. Al termine del tuo testo, queste personalità così diverse tra di loro diventano un’unica cosa. La scena finale del ragazzo, della signora anziana e del gatto, che per una è Garibaldi e per l’altro è Mozzicone, ma per entrambi è il loro spirito guida, l’ho trovata molto forte ed emozionante.
Anche il fatto che tu abbia scelto un gatto come protagonista è già di per sé meraviglioso, e sei stato davvero bravissimo a narrare la storia dal suo punto di vista, tuttavia senza ‘umanizzarlo’. Cioè, che lui sia un gatto si percepisce sempre, nonostante le emozioni e i sentimenti di cui ci parli potrebbero portare a rendere la sua introspezione più ‘umana’. Hai utilizzato davvero espressioni fantastiche nella tua fanfiction per descrivere il suo ‘essere gatto’, come quando inizialmente dici che questi animali hanno occhi e orecchie sul pelo, e quindi quando un essere vivente li accarezza riescono subito a capire con chi hanno a che fare, o la lista delle sue attività fisiche, come arrampicarsi sulle tende, o dei suoi passatempi, come inseguire il rotolo di carta igienica e portare a spasso il gomitolo. Ho apprezzato tanto la parte della soffiata!
Signora Venturina: ‘vecchia sì, bacucca neanche per sogno’, questa è la frase che ho trovato più d’impatto in assoluto per la sua descrizione! Una signora vitale, gioviale, riuscivo a vedere la luminosità nei suoi occhi. L’hai caratterizzata davvero benissimo, mi è piaciuto molto come hai fatto emergere il suo lato più ‘affettuoso’ quando parli della sua relazione con i nipoti (con i quali non ha mai perso la pazienza se non quando hanno fatto del male al suo micio), o con i figli (nonostante loro non si facciano mai vivi, lei si dedica con impegno a leggere le lettere con la calligrafia incomprensibile, e quando pensa al suo albero di ciliegio ricorda sempre che è stato un dono del figlio), o quando si dedica, semplicemente, con cura e passione alla sua vita quotidiana, alla cucina, al suo giardino, al suo Garibaldi. Ho adorato, inoltre, la figura del quadro che ritraeva il marito, che ha avuto una parte quasi come fosse un personaggio del tutto reale! E’ stato commovente il pensiero dei carillon, e soprattutto quando, una volta trasferitasi nel gattile, arriva Garibaldi e le salta subito in braccio. Lì ho pianto!
Livietta\Fratellone\Umano con lo zaino: questo personaggio è stato quanto di più opposto possibile potesse esserci alla signora Venturina. Un personaggio ambiguo, indeciso, dinamico, durante tutto il testo notiamo come si sviluppi, a differenza della signora Venturina, che resta un personaggio statico. Sicuramente una figura con un interessantissimo e originalissimo background alle spalle, sviluppato davvero con maestria nonostante la difficoltà e la complicatezza della sua personalità. Lo definirei semplicemente un ‘colpo di genio’, perchè non riesco a pensare proprio ad altro! La sua lotta tremenda con il suo corpo che si contrappone alla sua passione, le indecisioni, la sua fuga, un personaggio tanto turbato ma tanto delicato, un personaggio così tanto frustrato ma contemporaneamente percepiamo, quando suona, la serenità: ‘in breve, un enigma’, come scrivi tu stesso, e non c’è niente di più adatto! Un fiume in piena. Mi è piaciuta moltissimo la parte in cui narri dei benefici di quando suona in ospedale, del sangue che torna a scorrere con più vigore nelle persone, anche quando declina la proposta della coach giustificandosi dicendo di essere un uomo, ma tu rendi presente che in realtà avrebbe voluto dire molto di più, semplicemente il suo carattere schivo glielo ha impedito. In questo mi sono ritrovata tanto, e penso che il talento e la bellezza di una storia risiedano anche nella capacità dell’autore di coinvolgere i lettori. Anche la contrapposizione di ‘Veritas’, che lei\lui ha sempre seguito e sempre continuerà a farlo, prima come suo sogno in quanto palestra di ginnastica, e dopo come veritas vera e propria. Ho particolarmente adorato anche quando hai scritto che la rabbia se la portava dietro insieme allo zaino e alla chitarra, l’ho trovata un’espressione molto d’impatto.
I personaggi secondari li ho apprezzati tutti indistintamente, la coach, la capocuoca, il ragazzo con le cuffie nella casa anziani, ma voglio soffermarmi su alcuni che ho trovato particolarmente intensi.
Mamma gatta: la sua è una brevissima comparsa, ma questa frase è riuscita a dare davvero tantissima importanza alla sua presenza, insieme al suo ruolo di ‘guida’ nei confronti del figlio: ‘A noi gatti sono affidati gli spiriti più solitari: la nostra specialità è sanare le ferite che portano alla durezza, che fanno calli nell’anima difficili da sciogliere.’
Evelina ‘Femore’ Poggi: la sua storia è stata davvero bellissima, quando afferma che la canzone di Livietta le ha riportato un altro prezioso ricordo è stato fantastico, una battuta davvero molto intensa, e la parte dove lei viaggia in universi infiniti per poi andar via con suo marito Arturo che è venuta a prenderla è stata meravigliosa, ed è stato ancor più meraviglioso quando ci spieghi che sotto il suo letto c’erano granelli di sabbia. Hai dato un tocco così magico e poetico, davvero!
Dr. Luong: una comparsa breve, ma come dice Livietta, risulta subito simpatica. Ho apprezzato tanto la sua descrizione, dove dici che pareva disegnato con il compasso e che le rughe spuntavano sulla fronte simile al Buddha cinese. Ho adorato quando chiama ‘anima lunga’ la ragazza, dicendo che nel paese era tutto più grande, e ovviamente una delle frasi portanti della tua storia: ‘ il corpo sa tutto’.
Anche il ragazzo senza nome che lascia il biglietto ‘grazie per la vita’ è stato incredibilmente d’impatto, sei riuscito a trasmettere tantissime emozioni in un paio di righe!
gradimento personale: 5\5;
Che dire, una storia magnifica. Ci hai presentato dei personaggi formidabili, intensi, vincenti. E’ pieno di contrasti, compari realtà diverse, mondi diverse, storie diverse, sentimenti diversi, e in soli quattro capitoli sei riuscito a farmi immedesimare in tutto ciò che scrivevi, nonostante fosse appunto tutto così diverso! Mio padre, cuoco, dice che per fare un buon piatto servono i contrasti, e tu ne hai inseriti a bizzeffe nella tua storia, senza ovviamente farli stonare tra di loro! E’ stato emozionante, introspettivo, avventuroso, sei riuscito a lasciarmi qualcosa, e penso sia proprio questo ciò che fanno gli scrittori! Ottima scelta dei titoli, ho particolarmente apprezzato gli haiku che hai inserito, inoltre il primo è uno dei miei favoriti in assoluto! Ti faccio tanti e sentiti complimenti.
totale: 25\25.
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