Pagelle Lazio-Frosinone 1-0

Strakosha sv: Mai seriamente impegnato
Wallace 5: Torino è già un ricordo. Soffre Cassata quando lo punta, poi Perica cui lascia due occasioni in sequenza, su azione e successivo corner. Per sua fortuna c'è Acerbi
Acerbi 7: Gigante, salva due gol fatti, non sbaglia un colpo e si rende pericoloso davanti, con l'assist a SMS e l'errore sotto porta
Radu 6.5: Primo tempo di grande spinta con Lulic, dietro è una roccia tranne che per un buco nella ripresa, ma anche qui c'è Santo Acerbi
Marusic 5: Le pietre di Stonehenge, la Madonna di Fatima, la presenza in campo di Marusic: i 3 grandi misteri del Mondo
Parolo 5.5: Si inserisce sempre bene, ma sbaglia troppo, palo a botta sicura compresa
Leiva 5.5: E' quello di fine stagione scorsa, non fa la differenza dietro ma neanche trova imbucate davanti, e infatti è stranamente nervoso
Milinkovic-Savic 5.5: In lieve crescita ma non sufficiente, qualche tiro da fuori e un'ottima azione con Immobile che però vanifica con una puntata insensata. Bello il filtrante per Lulic che porta all'occasione di Immobile
Lulic 8: Il Signor Mezzalazio oggi è lui. In forma strepitosa, mette palloni su palloni denro, come quelli divorati da Parolo e Immobile e gli appoggi per i tiri di Milinkovic. Gli servono altri due cross consecutivi per procurare il gol di Luis Alberto e spaccare una partita che senza di lui sarebbe stata diversa. Enorme anche la mole di palloni recuperati dietro e riportati rapidamente davanti
Luis Alberto 6.5: Mezzo voto in più per l'importanza del gol, ma la sua partita inizia solo verso fine primo tempo con due assist e prosegue a inizio ripresa con un altro assist e un gol. Bene sui piazzati, ancora maluccio sui 90' in manovra
Immobile 5: In bianco e nero, sbaglia un'occasione clamorosa. Almeno entra nell'azione del gol
Murgia sv
Caicedo sv
Badelj sv
Inzaghi 6: Lazio inerziale, ancora bloccata e nervosa, incapace di dominare nei gol oltre che nelle statistiche. Un uomo in più davanti e uno in meno dietro poteva essere una soluzione, in casa col Frosinone, ma non per lui

Strakosha 6 – tendenzialmente non impegnato, non perché il Frosinone non si renda pericoloso ma perché ci pensano i compagni a intercettare tiri o ultimi passaggi.

Acerbi 7 – se non fosse che è il Frosinone in casa e se non fosse che al ’91 commette una sbavatura importante, avrei potuto dare anche di più. Quello che si dice un leader difensivo. Va vicino al gol anche stavolta, ma è più impreciso che sfortunato. Anche se arriva in corsa, da lì va messa dentro.

Wallace 6 – scivola un paio di volte ma nel complesso è sufficiente. Assesta le solite due pedate e forse un giallo lo meriterebbe pure.

Radu 6 – anche lui fa un brutto scivolone nel finale ma regge complessivamente bene e dà la sensazione di essere già cresciuto di condizione rispetto a Napoli e Juve.

Marusic 5 – l’inutilità fatta giocatore. Nulla, non sa fare nulla. Ogni pallone lo ripassa indietro. E, tra l’altro, è dal suo lato che si soffre di più, manco a dire che perlomeno chiude gli spifferi.

Lulic 7 – due potenziali assist clamorosi (anche se per me era in fuorigioco sull’occasione sprecata da Immobile), contributo determinante sul gol, discese, recuperi (uno da applausi sotto i distinti ovest). Peccato finisca la benzina al ’60 ma senza di lui non si sarebbe vinto manco col Frosinone in casa. Ah, un rischio troppo grande al ’92. Mi dicono non sia rigore – dai replay dall’alto non si capisce nulla – ma quel rischio non va comunque preso.

Lucas Leiva 5,5 – mezzo punto in più per un intercetto fondamentale in tempo di recupero e, più in generale, per la testa fredda nella fase finale. Ma nei primi 70 minuti non è che mi fosse piaciuto. Tra l’altro, inutilmente nervoso. Un passo indietro rispetto a Torino.

Parolo 4,5 – si divide con Immobile la palma del peggiore in campo. Dopo Torino, sbaglia un altro gol dei suoi: se non fa più manco questi, mi chiedo a cosa serva averlo in campo in luogo di un Cataldi qualsiasi…
Schianta al ’55, regalando, tra l’altro, un contropiede molto pericoloso, ciccando male un pallone in mezzo al campo. Si trovi il modo per non farlo giocare finché non arriva una condizione decente.

Milinkovic-Savic 6 – la partita la fa anche se non la cambia. Ci prova tante volte ma con imprecisione. Nel complesso, benino. Ma siamo ancora al Milinkovic 2015/16.

Luis Alberto 6 – sufficienza solo per il gol, altrimenti anche lui competeva per il peggiore in campo. Va detto, però, che prima del gol aveva fatto quel tacco smarcante per Lulic che ha ricordato tanto le combinazioni Mancini-Fuser. Ma siamo ancora molto indietro.

Immobile 4,5 – ecco, quando due anni fa storsi la bocca al suo arrivo, preferendogli un Lapadula, è perché - a parte l’anno monstre col Torino -, ricordavo esattamente questo giocatore e non quello sensazionale poi visto qui per due intere stagioni. Intruppone, impreciso, nervoso, avulso. Speriamo sia solo un momento anche se siamo già alla seconda di fila davvero mal giocata.

Subentrati: n.g.


Inzaghi 5,5 – alla fine l’insufficienza è minima perché la squadra vince con merito in una situazione psicologica comunque non agevole. Però sono tante le cose che non tornano. Dall’insistenza per un modulo che costringe a vedere in campo giocatori inadeguati (Marusic) o in condizioni indecenti (Parolo), a sostituzioni troppo tardive (il primo cambio all’’81 con 7-8 elementi che boccheggiavano), a una sensazione diffusa di non voler mai provare nulla di nuovo e di diverso e che il solo, chimerico obiettivo, sia quello di ritrovare la Lazio di ottobre scorso. Ma non è mettendo gli stessi effettivi che la ritrovi, perché il mondo intorno cambia e cambiano anche i valori degli interpreti, da un anno all’altro.

Non è scoccata la scintilla, né nelle gambe né, tantomeno, nella testa.
Il punto che mi interessa è quello centrato da Cuchillo nel giudizio su Inzaghi. Questa ossessione nel voler replicare il progetto tattico che l'anno scorso si era concretizzato in un efficace ed armonioso congegno mi preoccupa.
L'allenatore è lo stesso, gli interpreti più o meno gli stessi (Berisha, Correa, Badelj troveranno ampio spazio ma dubito possano avere un impatto sovversivo sulle convinzioni del mister), il modulo è lo stesso, le competizioni da affrontare saranno le stesse... Senza un elemento di novità, con un finale di stagione scioccante che ancora pesa nelle menti dei giocatori, sarà molto complicato ritrovare stimoli, entusiasmo, fame di emergere.