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Ricandidatura Califa

Ultimo Aggiornamento: 12/09/2018 22:06
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Registrato il: 22/04/2014
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Utente Junior
27/08/2018 17:07
 
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Dopo diverso tempo di inattività dovuto ad alcuni problemi off game che mi hanno spinto, purtroppo, ad allontanarmi da Legacy, ho sentito forte il bisogno di ritornare a giocare e la cosa che più mi è mancata è stata giocare la razza in assoluto migliore per il mio personaggio. In questo mese ho risentito molto la mancanza di alcune cose che prima facevo essendo il mio pg mannaro e sono giunta alla conclusione che Califa non è veramente un ottimo personaggio da giocare se non da Mannaro. Giocare tutti i piccoli dettagli che la razza mi concedeva mi manca veramente tanto ed è il fondamentale motivo per cui ripropongo la candidatura. Califa senza la razza non è più Califa. Ho anche apportato qualche cambiamento al mio personaggio, on game, proprio per adattarla ancora di più al ritrovo della bestia che c'era in lei. Sempre se la moderazione deciderà di ridarmi fiducia.
Fondamentalmente è rimasto tutto uguale alla candidatura precedente, ho apportato giusto qualche modifica alla psicologia pre-cambio razza.

1. Califa, Umano lv 6

2. Background:

Il mio nome è Califa, o meglio, Selyan. E' importante che non sappiate altro, che non indaghiate troppo, sul mio passato, sui miei retroscena, su quello che mi riguarda, non ne parlo volentieri, anche se, da qualche parte, deve pur essere cominciata la mia storia.
Sono nata a Dalen, da una famiglia povera, secondogenita, anche in questo caso mia sorella Avery mi ha superata. Non ho mai davvero provato rancore per lei ma, per quanto mi impegnassi, non riuscivo ad essere alla sua altezza, riusciva in tutto, dalle cose più banali a quelle più complesse, ma forse ero solo io che percepivo le cose in maniera distorta, con gli occhi dell'invidia, con la brama di emularla.

Era bella, parlo di lei al passato, per una serie di fatti che l'hanno coinvolta, era spigliata, simpatica, sapeva parlare con la gente, sapeva anche parlare della gente, ma nessuno riuscì mai davvero ad odiarla, a trovarla, per certi versi, insopportabile. Io sì, non potevo farci niente, nonostante i tentativi dei miei genitori di smorzare le nostre dispute. Del resto, che cosa avrebbero potuto fare loro che pensavano solo a sopravvivere?

Accadde in un giorno di autunno, un giorno limpido, di quelli che ancora conservano il sapore dell'estate, non lo feci apposta, ancora ora, quando ci penso, immagino di non essere stata in me in quel momento, immagino che sia stato tutto un incidente, imputabile all'implacabilità del fato, al ghigno di scherno della malasorte. Quello che avvenne, tuttavia, permane indelebile nella mia mente, avevo quattordici anni allora, penso che sia la sfortuna insita all'interno di quel numero, congetturo che si sia trattato della mia scarsa disinvoltura.

VII giorno del mese di Lunasdar del VI anno

Mi piaceva molto, era un ragazzino di Galadorwen, ai miei occhi, un principe delle terre elfiche anche se di elfico aveva solo parte del sangue, qualche volta ci parlavo, riuscivo a parlarci, anche se di rado, sempre di argomenti che mi parevano futili. Quel giorno, meraviglioso, aveva persino un colore ed un profumo per me, quel giorno, Darren girovagava per il cimitero di Dalen, a portare fiori sulla tomba del padre, uno dei tanti tagliaborse che muoiono o, forse, uno dei tanti paladini che cadono, divorati dal Vuoto. Timidamente, volli avvicinarmi, non per chiedere, non per domandare del padre, non volevo essere indelicata, non avrei mai voluto ferirlo, solo amarlo, di quel sentimento innocente che si prova a quell'età.

Nascosta, celata dal tronco di un albero, mi lambiccavo su come approssimarmi, sceglievo con cura le parole, forse fu per questo che non la vidi, non mi accorsi di lei.
Anche mia sorella era là, apparve, quasi l'avesse partorita la terra, con quel suo passo lieve, con quel suo incedere nobile, anche se nobile non era, era bella, alla luce del tramonto che lambiva i suoi capelli, era splendida, nonostante gli abiti abituali, nonostante la povertà dilagante che ci segnava.

Restai a guardare, ad osservare, come pietrificata, quegli istanti che si sono impressi, indelebili, nella mia mente, i gesti di mia sorella, il modo in cui lo abbracciò, la maniera in cui le sue labbra sfiorarono quelle di lui per lunghi secondi. Attesi ancora, attesi, che il ragazzo se ne andasse, che rimanesse mia sorella e che il mio furore esplodesse.

Ero più bassa di lei, più piccola e minuta, eppure fu la rabbia a parlare per me, ad agire per me, le chiesi il perché, perché fosse sempre superiore in tutto, perché, nonostante mi impegnassi, non riuscivo ad eguagliarla, ad avvicinarmi, anche solo minimamente, ai suoi risultati. E poi la spinsi.

Non lo volevo fare.

Accadde e basta.

Picchiò la testa, forte, su quella stessa lapide ove il padre di Darren era sepolto, un rivolo di sangue colò, lieve, illuminato dall'ultimo sole d'autunno, i suoi occhi rimasero sbarrati, le sue labbra articolarono il mio nome mentre una mano si tendeva verso di me a ghermirmi...'Selyan'...

Corsi, finché ebbi fiato e poi corsi ancora, fino a quando non sentii la cassa toracica vicina all'implosione, eppure Dalen era ancora troppo vicino, ancora troppo prossimo il mio delitto, avevo le mani pulite, ma il sangue era sgorgato e mia sorella era... morta.

Avevo ucciso, un'assassina inconsapevole, mi definivo tale, innocente, vittima del destino avverso, non avrei pagato, era colpa sua, solo sua, io ero solo la sorella minore, quella che nessuno poteva amare, perché era arrivata dopo, una bocca in più da sfamare.
Il mio nome, adesso, è Califa, questa è la mia storia.

Ho cambiato nome, il nome con cui, a Dalen, erano soliti chiamarmi, era Selyan, io decisi di cambiare quel nome. L'ultima volta che lo sentii pronunciare fu quando vidi mia sorella morente stesa a terra, quel nome mi tormenta tutt'ora la notte. Decisi di cambiare nome perché quello che ero prima non sarò in futuro, decisi di cambiare nome perché volevo ricominciare daccapo.

Giunsi quindi a Dirhae quasi per caso, sentendo parlare della fama delle Frecce Nere come mercenari, che cosa c'entravo io con i mercenari? Poco o niente. Dovevo tuttavia rifarmi una vita, ricominciare in qualche modo, anche se avevo solo quindici anni.


C'è qualche cosa che mi minaccia, se lo chiamassi passato sarebbe una definizione inesatta, c'è qualche cosa che mi minaccia, che mi spinge ad una sotterranea rivolta. Per questo ho deciso di impugnare una spada, per combattere quel qualcosa, quel qualcuno, anche se non ha un volto, anche se è evanescente come un'ombra ed inafferrabile, come il vento. Posso rendermi conto, però, che questa minaccia delle notti riesce ad avere un aspetto, un nome, una forma brutale. Una volta, forse due, è successo qualcosa di spaventoso, di notte qualcosa ha azionato una molla che mi ha fatto fare l’impensabile. Eppure io non ne ho ricordo alcuno. Sangue, tanto sangue, di nuovo, ancora una volta, sangue. Il ricordo più evidente è quello delle pecore, la lana bianca macchiata di sangue, le urla di un povero pastore ed il latrato sordo e incessante dei cani che fuggono via con la coda tra le gambe. Non riesco bene a comprendere cosa sia ma, attualmente, ho timore di me stessa.


3. Psicologia Pre-Cambio Razza

Prima della sua fuga da Dalen si era sempre ritenuta una ragazza abbastanza normale, come tutte le altre, seppur dai modi probabilmente più maschili, più propensa alla forza. Da quando uccise sua sorella ottenne sempre di più la consapevolezza che, in fondo, non fu un incidente ma che fu proprio ciò che in quel momento desiderò fare. Questa consapevolezza divenne una sorta di assillante desiderio di ripetere quel misfatto, come un istinto che di tanto in tanto le scaldava il sangue nelle vene.
Inizialmente considerò questo istinto un puro caso, una sorta di pensiero da debellare. Da quando fa però parte del gruppo di Mercenari delle Frecce Nere, questo istinto è andato fortificandosi, ogni sera, ogni notte, giorno dopo giorno, quel bisogno di menar le mani, si sentire l’odore acre di sangue tra le mani, il respiro affannato dell’avversario, le urla di dolore, gli ultimi istanti di vita e gli sguardi tetri. E’ sempre stato comunque un istinto controllato che si limitava a concederle adrenalina in più durante le missioni ed i combattimenti.
Da quando è stata vittima della Maledizione di Shaanas (Riporto qui di seguito la dicitura: Maledizione di Shaanas: schiena cosparsa di cicatrici irregolari, bruceranno ogni volta che toglierà una vita e quel bruciore in realtà le darà un piacere intenso, quasi fino allo spasmo dei sensi. Anche la vista del sangue, persino il proprio, sarà fonte di sollievo. -Tendenze aggressive ed anche autolesionistiche, pulsioni di morte o omicidio frequenti, aspetto imbruttito nei tratti del volto, labbra assottigliate, capelli divenuti paglierini e biondi. (M.Kaderin 04/06) il suo comportamento è cambiato. Più spavalda, istintiva, sarcastica, propensa allo scontro, difficile da intimorire.


Psicologia dopo l’eventuale cambio razza

Istintività che la contraddistingue durante le azioni più pericolose e gli scontri in prima fila, verrebbe senza ombra di dubbio notevolmente accentuata, rendendo anche, probabilmente, il suo carattere decisamente più propenso alla pericolosità per chi le sta attorno. Sarebbe però la stessa consapevolezza di ciò che è a poter provocarle un duplice effetto, quello di una follia pura e sfrenata, una paura di ciò che è e di cosa potrebbe fare se dovesse trovarsi senza controllo. D’altro canto l’inebriante sensazione di forza e potere la condurrebbe ad affinare istinto e forza creando anche una sorta di sicurezza in più che potrebbe anche donarle un buono spunto di gioco per quanto riguarda la personalità di ogni giorno che diventerebbe quindi più sicura ma allo stesso tempo anche egocentrica.


4. Forma Bestiale:

Animale: Leonessa
Le caratteristiche corporee sono quelle di un leone maschio adulto la cui lunghezza, esclusa la coda, arriva quindi ai 250 cm. L’altezza al garrese è di circa 160cm mentre il peso risulta essere un po’ più del quadruplo del peso corporeo del mio personaggio ovvero 300 chili (considerato anche che generalmente un leone maschio adulto può arrivare ai 250 chili, un piccolo aumento a 300 ci può stare).
La forma fisica da mannaro è quella di una leonessa con delle specifiche umane quali la possibilità di star su due zampe (posteriori):
-Dentizione tipica dei carnivori, con incisivi sviluppati, denti ferini ( particolari molari ) adattati a strappare la carne che ingoiano e canini lunghi 10 cm, ben saldi, con una radice di 5 cm di diametro;
-Mascella grande che permette una potente morsa;
-Struttura ossea e articolare flessibile che gli permette grande mobilità al momento di balzi o rotazioni e che lo rende allo stesso tempo adatto al combattimento, spalle leggermente più strette per permettere movimenti più umani;
-Torace possente, arti anteriori di forma quasi umana, leggermente più lunghi di quelli posteriori con peluria tipica dell’animale, gli arti posteriori ne permettono la permanenza su due zampe per una posizione eretta come un umano senza troppi sbilanciamenti (aiutata in questo dalla coda), le zampe posteriori sono come quelle di un normale leone, quelle anteriori hanno sembianze umane, dita affusolate e corte, callose con tanto si cuscinetti che però permettono una possibile presa grazie al pollice opponibile, comprendono anche gli artigli retrattili (vedi giù) di misura ridotta (4cm) che vengon fuori come quelli delle normali zampe di un leone;
-Artigli retrattili lunghi fino a 6cm, andatura digitigrada con cuscinetti presenti sotto le zampe che permettono una silenziosa avanzata.
-Capacità di compiere balzi di anche 12 metri in lunghezza e 3 metri in altezza da fermo;
-Velocità massima raggiungibile è quella di 75km/h (stando su 4 zampe) in uno scatto che però, vista la scarsa resistenza, può mantenere per non più di 200 metri, la velocità su due zampe è nettamente ridotta a causa di sbilanciamenti e di scarsa resistenza sulle sole due zampe posteriori.
-Il colore degli occhi varia da dorato a rosso in caso di perdita di controllo
[Modificato da Califa_Larkhill 27/08/2018 17:07]
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Post: 20
Registrato il: 02/07/2016
Città: MILANO
Età: 38
Sesso: Maschile
Utente Junior
02/09/2018 20:59
 
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Prendo visione della tua candidatura e mi riservo del tempo per valutare con calma la tua situazione e la tua ritornata attività ... Scusa il ritardo ma Agosto quest'anno è stato del tutto feriale per me
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Post: 9.402
Registrato il: 15/09/2005
Sesso: Maschile
Utente Master
12/09/2018 22:06
 
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In qualità di moderatore pro tempore, approvo la richiesta

§§ Chi segue le orme altrui non giungerà mai primo! §§

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