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Non è una questione di scelta se l’uomo si rivela un carnefice

Ultimo Aggiornamento: 30/08/2018 08:53
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21/08/2018 11:05
 
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Dante.V, 18/08/2018 00.14:



Anche se riconosco sia moderatamente misogino, non posso far altro che dar ragione alle donne in questo tread, e come uomo mi sento anche offeso per alcuni interventi. Ma cosa vuol dire che la donna 'provoca' ? Siamo forse bestie selvagge incapaci di dominarci?




Prima di andarmene definitivamente da questo tipo di thread, non posso fare a meno di rispondere a questo thread. Perché? Perché sembra che sono importanti solo le sofferenze delle donne. E quelle degli uomini invece non si devono mai nominare. Sofferenze dovute a un mondo storto. Ad un mondo falso. Dove anche le donne fanno il male e non solo gli uomini. Cosa significa provocare? Significa di quella categoria di donne che vogliono distruggere gli uomini. E mi domando perché in questi casi bisogna fare sempre orecchie da mercante. Come se non esistessero donne che fanno il male. Anche la Bibbia è piena di esempi di donne che hanno fatto il male.

Parlare non solo delle sofferenze delle donne, ma anche di quelle degli uomini potrebbe essere utile per tutti e due i generi. Ma il problema è che non si riesce a parlare.




È come voler far passare l'inquietante pensiero secondo il quale chi subisce uno stupro sia in qualche modo connivente perché si 'vestiva provocante'. Il solo pensarlo è aberrante e soprattutto incredibilmente squalificante.




Non è questo il senso della provocazione. Come ho detto si tratta di quella categoria di donne che vogliono distruggere gli uomini. Come quelle ragazze che negli anni 70 e 80 prendevano in giro i ragazzi per vendetta, perché a loro volta erano state prese in giro da dei ragazzi. Il mondo è a questi livelli e non è cambiato. Anzi è peggiorato. Prendevano in giro i ragazzi, magari anche ragazzi che le avrebbero amate. Io l'ho subito. Dei miei amici lo hanno subito. Ah! Però, scusa la mia esperienza è come quella di un formaggino scaduto di 40 anni fa. Scusatemi! Scusatemi! Non si può raccontare. Non ha nessun valore.




Sei timido e insicuro? Inizia a lavorare su te stesso per capire che non sei sbagliato e che questa impostazione non dipende dagli altri. Scoprirai che anche nella timidezza si nasconde una grande risorsa emotiva e costituirà la consapevolezza che fugherà ogni insicurezza.




Sono d'accordo che la timidezza si può vincere. Ma tu la fai troppo facile. Dimentichi che viviamo in un mondo storto e malvagio. Viviamo in un mondo falso. Viviamo in un mondo dove regna l'egoismo.

Personalmente avevo cercato con tutti i mezzi di vincere la timidezza. E riuscivo a conoscere tutte le ragazze delle sale da ballo che frequentavo. Ma non bastava. Che cosa mancava ancora? Quella capacità di fare colpo che aveva solo il bastardo. Di quell'uomo che in questo mondo falso appare. Appare un eroe. Non c'è niente da fare il mondo è questo. E' inutile che volete convincervi che le cose non stanno così. Ah! Ma la mia esperienza è quella di un formaggino scaduto di 40 anni fa. Non conta niente. Però non è la mia sola esperienza. Ma guarda caso è l'esperienza di tanti uomini. Uomini scartati. Sputati in faccia in senso figurato. Perché non erano degli eroi.

Il male ricevuto dipende anche dagli altri. Non solo da noi stessi. Non ho mai creduto che solo noi siamo gli artefici del nostro destino. Conta anche quello che fanno gli altri. Eccome! Gli altri hanno il potere di farti del bene o del male.

Non ho dubbi che il timido. Sia molto più forte dentro, dell'uomo che appare. L'uomo che appare, al contrario è fragile. Perché è solo un grande attore. Non è se stesso.

Ma nel caso che uno non riesce a vincere la timidezza? Deve essere messo da parte da questa società storta?

Proprio l'ultima torre di guardia che abbiamo studiato diceva questo:

Uniti come lo sono Geova e Gesù. Edizione per lo studio Giugno 2018. Paragrafo 18.

È bene ricordare che anche noi siamo stati “estranei”, o stranieri, cioè lontani da Dio (Efes. 2:12). Ma Geova ci ha attirato “con le corde dell’amore” (Osea 11:4; Giov. 6:44). E Cristo ci ha accolto; ci ha, per così dire, aperto le porte per permetterci di entrare a far parte della famiglia di Dio. (Leggi Romani 15:7.) Quindi, dal momento che Gesù ci ha accolto nonostante la nostra imperfezione, l’idea di respingere un’altra persona non dovrebbe neanche sfiorarci!

Quindi si può benissimo applicare ad una donna che scarta un uomo solo perché è timido. Magari gli piace. Ma non accetta egoisticamente il fatto che è timido. E non appare il suo grande eroe.

Troppa strada bisogna fare per essere nella perfezione! E questo mondo ne ha molta da fare per seguire completamente i principi di Dio.

Ciao
anto_netti
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