QUARTO POSTO PARIMERITO
RUN THROUGH THE JUNGLE - SILDORYL
Pacchetto e bonus: 9/10
Sfortunatamente hai scelto una situazione da +2 e e 3 bonus laddove era specificato che ne avrei valutati solo due. Dico sfortunatamente perché li hai inseriti in maniera ottimale. Il pacchetto PRESAGIO OSCURO è stato sviscerato davvero benissimo e ti ha permesso di portare a casa un missing moments da antologia, che non solo spiega come siamo arrivati alla scena di Randa e Conrad nel bar losco, ma anche cosa c’è nello sguardo cangiante e troppo inquieto del nostro Capitano preferito. Il sogno appare alla vigilia di una battaglia come nella migliore tradizione del doppio ed è un vero e proprio presagio, perché ricalca una scena del film – e, di conseguenza, una scena futura. L’idea di utilizzare la frase all’interno dell’oggetto è senza dubbio geniale. L’ho apprezzata tantissimo anche perché sembrava davvero che Randa stesse scrivendo a Conrad. Era non solo inserita nello spirito entusiastico e determinato di Randa, che troverà la morte proprio sull’isola, ma anche di un certo spirito che ancora permeava un mondo dove c’era ancora qualcosa di inesplorato. Il viaggio verso una meta oscura ovviamente è intrinseco e non è solo accennato, dato che la parte finale della shot – lunga e accattivante – è ambientata sulla nave che porterà i nostri eroi vicino alla Skull Island. La scena dell’incubo e il successivo racconto alla veggente (in lingua!) sono stati districati in maniera perfetta: è la veggente/mendicante la confidente, per bocca della ragazza, di Conrad e il bello è che non si tratta di una confidenza che rende il personaggio fuori carattere, tutt’altro: suona come una mezza ammissione ed è assolutamente perfetta. L’ultimo elemento che dovevi inserire era un bacio. Hai scelto una coppia su cui non ti nascondo che ho fatto qualche pensierino: Conrad e Weaver. È una ship plausibile perché è a lei che James – ma come mai non usi mai il suo nome di battesimo tranne che in un momento? – dona l’accendino cimelio di suo padre che si è portato in tasca dall’età di sei o sette anni (presumo che Conrad fosse del 1938). Il bacio è bellissimo. Sensuale, carico di desiderio, ma leggero. Il lettore rimane senza dubbio col fiato sospeso.
Grammatica e stile: (8,1) 4 grammatica/4.1 stile
Il tuo stile è chiaro ed efficace, si legge bene ed è molto scorrevole. Ho trovato pochissimi refusi dovuti a distrazione (che, come per gli altri, non ho conteggiato), ma ahimè ti “fregano” le virgole. Sebbene sia una fautrice dell’ ,e in alcuni punti non erano necessarie, mentre laddove servivano, non c’erano. Ho dato un voto penalizzante per racchiuderle tutte, ma riguardatele con calma perché è un vero peccato. Altra cosa: gli aggettivi utilizzati non sono molti e c’è un abuso del pronome dimostrativo quel/quello/quella che, sebbene in alcuni casi abbia il chiaro intento di mettere a fuoco un concetto, in altri appare semplicemente ridondante.
Esempio:
Il suolo dello stretto sentiero era reso scivoloso dal fango, e i rami delle piante formavano una
parete compatta e oscura, e incombevano protesi verso di lui come se volessero catturarlo, e
impedirgli di proseguire/ Afferrò la bottiglia di whisky appoggiata sul tavolo, con l’intenzione di portarsela alle labbra, ma
notò stupito che il liquido ambrato era finito
[,e in questo specifico caso rende la lettura difficoltosa]
Ripetizione molto vicina rami/rami – spezzato/spezzati – quel/quella – ricordò/ricordava – lettera/lettera
È vero che fanno parte dello stile, però gli aggettivi utilizzati sono pochi rispetto allo spettro che poteva essere impiegato.
Se gli alleati smobilitavano [avessero smobilitato] le truppe, non ci sarebbe più stato bisogno di lui per recuperare i piloti abbattuti in azione. Il suo lavoro sarebbe finito = è vero che l’indicativo si usa in modo colloquiale, ma inserito in un flusso di coscienza mi stona.
Ripetizione complessiva di gesti e azioni…
Impegnato nella zuffa con quel fottuto bastardo, non avrebbe percepito l’uomo che si avvinava alle sue spalle finché non si fosse ritrovato il suo coltello nella schiena, se non fosse stato per quel sesto senso che aveva sviluppato in anni di missioni nella giungla. [?]
Uscì dalla doccia senza essere riuscito a sciogliere i muscoli tesi, per cui si rivestì turbato e decise /di uscire, perché il rumore della vita nelle strade del quartiere soffocasse quella voce insiste[nte] che gli stava gridando di non partire [affinché]
Il cargo Athena aveva appena lasciato gli ormeggi, quando era iniziata la riunione informativa sulla
spedizione. [iniziò]
IC/Personaggi: 9,9/10
Conrad:
Scegliere James Conrad non era affatto facile. Era un vero terno al lotto perché, diciamolo, più che una scrittura occorreva fare una riscrittura del personaggio. Una delle critiche mosse a Kong: Skull Island riguarda proprio la caratterizzazione piatta di Conrad e degli altri protagonisti. L’abilità, in questo caso, stava nel mantenerlo IC e coerente con la sua figura di ex Capitano delle SAS con un disturbo post traumatico in corso andando a indagare proprio sui motivi dietro a quel disturbo. Ecco allora che l’abile cacciatore/esperto in missioni di recupero ha perso qualcuno, nella guerra. Un amico carissimo, il migliore amico: e questa perdita si ricollega all’altra, a quella appena accennata nel film, del padre aviatore nella RAF morto presumibilmente nei cieli di una città tedesca bombardata. Il senso di inadeguatezza di Conrad, il suo cercare nella bottiglia e nelle risse una ragione per sentirsi vivo e stordirsi sono presenti nel film, ma apparivano come senza una ragione precisa. Tu hai dato corpo a questo personaggio regalandogli un passato e una storia robustissimi, un rimpianto e un amore perduto e persino una famiglia d’origine. Ma anche delle abitudini, degli atteggiamenti, dei termini (il riferimento costante alla parola “bastardo”).
Tìen e bambino:
OC che compaiono poco, ma quando lo fanno reggono la scena in maniera ottima. Tra l’altro è bello anche come li hai inseriti all’interno del contesto narrativo, rendendoli da figure di contorno a personaggi reali e vibranti, portatori del messaggio esplicativo della profezia.
Randa:
Giustamente hai soprasseduto su quanto già visto nel film. Randa compare nelle riflessioni di Conrad e nella lettera e… niente, è proprio lui, esattamente lui.
Weaver:
Weaver è sfuggente e sensuale. Appare come pensiero riflesso di Conrad e poi come presenza reale e tangibile. La nostra tostissima fotografa è stata resa in maniera davvero perfetta, tranne che per un piccolo dettaglio. Chiama Conrad Conrad. Capisco che voglia tenere le distanze con un Capitano, ma questi due hanno trascorso una notte di passione, secondo il tuo canone. Almeno un “James” nicchiante lo avrei visto plausibile, sebbene ovviamente non con intenti volti al flirt (ecco perché il punteggio non è pieno). A Weaver non sarebbe interessato, la sua sete di sapere è molto più ampia.
Introspezione: 10/10
Quanto ho apprezzato questo lavoro di introspezione! Mi è piaciuto davvero, davvero tanto. Di più non avresti potuto davvero fare. Ognuna delle azioni di James Conrad è giustificata da un passato plausibile e storicamente accurato, che consente di vedere finalmente il personaggio a tutto tondo. È come se lo avessi vestito della sua essenza. Ottimo il riferimento alla madre, unico legame dato che il padre è morto durante il Secondo Conflitto Mondiale. Epico il dramma del corpo non ritrovato e privo di sepoltura, che tanta letteratura classica ha ispirato; profondo il senso di colpa per una promessa non mantenuta e per la fratellanza smarrita, altro importantissimo leitmotiv appartenente alla letteratura di guerra. A questa ripresa si sposa anche la volontà autodistruttiva di un uomo che non ha (più) niente e discende lentamente verso una china fatta di alcool, rimpianti e zanzare. Come detto sopra, non era facile scrivere di Conrad, occorreva inventare. Tu lo hai fatto senza remore. Brava!
Gradimento personale: 5/5
Me la sono goduta, questa lettura. Ha stimolato la mia curiosità e mi ha tenuta incollata allo schermo tutto il tempo. È un missing moments perfetto, una shot che si ricollega come lo spin-off che tutti avremmo voluto vedere al cinema. Le esitazioni prima di Randa, le riflessioni argute e acute… ho davvero bevuto ogni parola. Hai un’abilità speciale nel descrivere le scene d’azione, ma ho anche amato il fatto che la rissa di James si svolga per salvare una prostituta, che lui paghi per del sesso (accenno lieve, ma presente). E per come hai utilizzato la mendicante, cosa che non ho potuto inserire nel pacchetto, ma che ho apprezzato grandemente. Ti invito a proseguire su questo fandom, perché hai sviscerato e raccontato Conrad in maniera impagabile.
Punteggio: 42/45
QUARTO POSTO PARIMERITO
WODKAEIFFEL - ZOMBIE
Uso del pacchetto e degli eventuali bonus: 9/10
Non c’è che dire: in questa storia hai usato davvero tutto quello potevi/dovevi C’è la parte oscura che alberga dentro di noi, c’è il dialogo con l’inquietante nonna, c’è la rivelazione che chiude tutta la vicenda e sorprende come ne “Il sesto senso” e in “Fight Club”, c’è l’arma per effettuare la lobotomia e, ovviamente, l’esperimento scientifico un filo inquietante e assolutamente preponderante. Ogni elemento si è fuso davvero alla perfezione creando una storia horror dal taglio originale che ho letto con molto piacere e interesse. La tematica che hai scelto è particolarmente avvincente e si sposava molto bene con il pacchetto. Il tuo doppelganger è confuso all’inizio per una vera e propria persona reale e solo un paio di indizi (credo) voluti mi hanno suggerito circa a metà storia la realtà su Quentin. Sebbene la rivelazione finale per me sia stata solo una conferma perché avevo già colto gli indizi, la drammaticità del contesto, la voce narrante e l’intero spaccato che hai creato mi è piaciuto davvero moltissimo. Complimenti!
Grammatica e stile: 8,20/10 (4,2 grammatica /4 stile)
Hai scelto un tema su cui ho visto tutto lo scibile e, pur essendo il testo in italiano, hai usato la grafia inglese con la “e” finale. È un’inezia tale che non l’ho conteggiata come errore, però sappi che il termine zombi in italiano esiste e si scrive senza e. Il tuo stile mi piace molto: accattivante e coinvolgente, usi le parole e ci giochi, così come con le ripetizioni. Tuttavia, nel testo sono presenti una serie di refusi e sviste che non ho potuto non conteggiare e che, purtroppo, hanno abbassato un punteggio tra i più alti: perché intendiamoci, la tua shot è veramente bella e d’impatto. Come dicevo, alcune ripetizioni sono state inserite per suggerire i pensieri folli e contorti del protagonista, altre però sono superflue. Sono presenti refusi ripetuti che rendono difficoltosa la lettura e in un contest purtroppo questo vuol dire “segarsi le gambe”, per rimanere in tema, ma questo dettaglio ovviamente non toglie nulla alla storia.
Bulldog : maiuscolo
Quentin si inginocchiò di fronte a me prendendo[mi] il viso con una mano e pulendomelo con l’altra,
Ricordo che la bava diventava schiuma più lui girava gli occhi. [frase non chiara]
«Nemmeno questo è sopravvissuto?» Disse, con le mani in tasca e lo sguardo a scrutare tutto il corpo. «Ci metteresti troppo a scavare una buca adatta per tutto il corpo, e in ogni caso non... [ripetizione] abbastanza profonda.» [ “Disse” andava in minuscolo].
Il mattino dopo la serata più brutta della mia vita, sentivo il cuore a pezzi e la voglia di vivere mi si affievoliva ora dopo ora. Avevo preso il male di vivere, ne ero sicuro. [v. sopra]
Gli piaceva[no] l’autunno e gli smoothie
Affianco = a fianco; affianco (io affianco, voce del verbo affiancare)
Nè quando gli raccontai di Jeff né quando gli dissi che era alto un metro e novanta. [accentazione del né errata].
Con voce calma e il fiato caldo disse: «Magari a me riescono ad amare senza gli si frigga il cervello.» (frase poco scorrevole).
Mi sentì come si sentì la Madonna quando gli dissero di essere incinta del figlio di dio. [Mi sentii… figlio di Dio] perché si riferisce alla divinità cristiana e cattolica. per sentì in luogo di sentii è ripetuto anche oltre nel testo)] Dissero: «Se colpisci le parti intime sono dieci dollari in più» e io annuì. [annuii]
Un ameba = un’ameba [0.10]
«Amore di nonna ma che hai fatto?» [0.20 vocativo e avversativa: ci andava la virgola]
IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10
Tony
Sei entrata nella testa di Tony in maniera perfetta, creando un personaggio totalmente folle, ma lucido nella sua pazzia. Anche il modo in cui lo hai caratterizzato e descritto l’ho adorato ed è frutto di una narrazione che sta diventando matura. Vizi e psicosi vengono analizzate con incredibile perizia e mi ha convinta la motivazione alla base della sua scelta leggermente sui generis.
Quentin
Mi spiace parlarne approfonditamente per non spoilerare alcune delle caratteristiche del personaggio. Essendo conoscitrice del genere, avevo capito dove tu volevi andare a parare, ma nonostante questo e il mancato colpo di scena (per me) l’ho trovato perfetto. Il contrasto che si crea tra lui e il fratello Tony è davvero qualcosa che colpisce in profondità il lettore, soprattutto perché accompagnate da una profonda introspezione.
Nonna e Jeff
Non è vero che è necessario spendere decine di righe per descrivere un personaggio e con la Nonna tu ci sei riuscita in pieno. I tanti riferimenti sparsi incuriosiscono il lettore e creano un quadro interessantissimo che non viene risolto. Non ha importanza, è perfetto così. La nonna è un personaggio potentissimo proprio perché sinistra, con quella sua demenza senile non diagnosticata e i possibili abusi che le hanno alienato i nipoti. Dall’altro lato abbiamo Jeff. Al contrario dei suoi predecessori non ha nomignoli, come Occhi Belli, e il suo carattere rimane totalmente estraneo al lettore, ma egli in fondo è una preda, un oggetto da sfruttare. Perfettamente in linea con la storia trattata.
Livello di introspezione: 10/10
Ti ho dato il massimo del punteggio perché di questa storia mi ha convinta tutto. Sei entrata nella testa di Tony e mi hai presentato una follia che per lui è assolutamente logica e, per questo, ancora più spaventosa. Hai creato un racconto dell’orrore che si basa sul tema classico del colpo di scena finale e lo hai iniziato con una scena davvero interessante, la prima, che ci cala immediatamente dentro la testa di Tony. La sua inadeguatezza nei confronti del mondo si scontra con quella di Quentin, la sua volontà di rendere uno zombie il proprio partner ha a che fare con gli studi di suo padre in un modo che il lettore può solo immaginare. Ed ecco il punto: Tony vuole qualcuno che lo ami incondizionatamente – Quentin non lo fa più – e allora non gli resta che provare a creare qualcosa. Hai creato dei personaggi veri e reali e li hai indagati alla perfezione. Bravissima!
Gradimento personale: 4,8/5
“Lo presi per il colletto della maglia e lo spinsi contro la parete, naso contro naso, occhi contro occhi, respiro dentro respiro.” Mi è piaciuta tantissimo questa storia e se non ha punteggio pieno è per la revisione poco accurata. Ma per il resto, si è trattato davvero di una shot ben congegnata e con un finale spumeggiante. Hai scelto anche un punto di vista interno che si sposa benissimo con il tipo di storia che hai ideato. Insomma, i miei più sentiti complimenti.
Totale: 42/45