02/07/2018 10:39 |
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Non ho gli strumenti concettuali per fare un'analisi seria del soggetto ma quel che a memoria mi sembra certo è che la disassociazione come la conosciamo oggi è un fenomeno degli anni '50 nato in un contesto di maccartismo e guerra fredda dove la cospirazione nemica e la paura della quinta colonna divennero il fulcro della politica internazionale su ambo gli schieramenti. Trovo sgradevole che tra genitori e figli o fratelli si decida di incrinare i rapporti per ragioni religiose e ciò a prescindere dalla specifica fede di appartenenza, non perché il «religioso» si debba per forza considerare secondario ma anche per questioni di mera opportunità. Un figlio che rivolgendosi al genitore senteziasse “torneremo a frequentarci assiduamente solo se torni ad essere cattolico” o “testimone di Geova” non sta creando un cattolico o un testimone di Geova bensì getta le basi per un fenomeno simile a quelli dei marrani, gli ebrei “convertiti” al cattolicesimo per finta, per opportunismo, necessità o forza maggiore. |
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