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ascoltando Elvis...

Ultimo Aggiornamento: 21/10/2021 19:36
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ascolti in ordine sparso....& opinioni a confronto
Un recente prodotto della discografia bootleg di Elvis è il corposo box set di 4 CD dal titolo "I walk the line" , emesso dalla label pirata "Redemption". Gli show proposti sono stati registrati dal pubblico nell'agosto 1970, shows che seguirono le riprese per il film TTWII. Elvis ha terminato gli impegni con la MGM e si sente ! il cantante è sereno, divertito e con una energia pazzesca. Queste audience recordings vennero edite sia in cd che in cd-r tempo fa, ma stavolta la qualità audio (consiglio ascolto in cuffia) è molto godibile.
La mia scelta ricade oggi sul primo dischetto, quello contenente il midnight show del 14 Agosto 1970. Scelgo proprio questo in quanto si tratta di uno spettacolo molto particolare nel quale Elvis, dopo essersi scherzosamente presentato come Johnny Cash, esegue ben due spezzoni di I walk the line e Folsom Prison blues. Fantastico!!! Addirittura questo show, nel medley i got a woman/amen, offre pure una più che accennata you don't know me!!! E' incredibile come Elvis aveva in mano la situazione musicale e l'intero orizzonte del suo repertorio. Ah, se solo avesse voluto spaziare un po di più nello stesso! Ritornato nelle sue vesti, eccolo cimentarsi in energiche johnny be goode, whole lotta shakin goin on, un accenno di blueberry hill e la sempre maestosa the wonder of you. Il resto della scaletta, tra gags e battutine, è quello tipico del periodo, fatta eccezione di una "oh happy day" inaspettata!
Si, Elvis è in forma strepitosa (come tutto il 1970) e stavolta la sua straripante allegria non si limita esclusivamente a battute e monologhi...ma sfocia in musica!!! un motivo per il quale questo audience verrà suonato tante altre volte dal sottoscritto.
Chi di voi lo ha già ascoltato?

The king will never die....Elvis forever!!
13/04/2018 16:44
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The king will never die....Elvis forever!!
13/04/2018 16:47
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Personalmente non lo prenderò... Lo ritengo un ennesimo riconfezionamento...
Certo che se avessero migliorato la resa sonora...
Ma non penso...
13/04/2018 20:29
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Re:
marco31768, 13/04/2018 20.29:

Personalmente non lo prenderò... Lo ritengo un ennesimo riconfezionamento...
Certo che se avessero migliorato la resa sonora...
Ma non penso...



si, tutta roba già edita. Da quel poco che ho avuto modo di ascoltare però, la qualità audio sembra migliorata rispetto alle vecchie pubblicazioni. Ovviamente non si tratta di chissà quali migliorie...ma in cuffia l'ascolto risulta molto godibile.


The king will never die....Elvis forever!!
14/04/2018 01:11
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continuando nell'ascolto, trovo che il secondo dischetto, contenente un estratto dal dinner del 20 Agosto, si rivela di qualità audio godibilissima. Della manciata si songs presenti, si distingue "Memphis Tennessee"....poco più che un accenno...ma comunque particolare. Dallo show di mezzanotte, sempre dello stesso giorno, troviamo invece una inaspettata "sweet inspiration" e un brevissimo accenno di "more", prima di passare a una fantastica bridge over troubled water. Piccole chicche di una stagione concertistica eccezionale. A fine cd, un salto all'indietro di dieci giorni: sono raccolte infatti le prove sul palco, senza pubblico, che ci restituiscono, in qualità anche qui godibile, un Elvis in palla, tra l'impegnato e lo scherzoso.

[Modificato da reggae..79 14/04/2018 15:34]
The king will never die....Elvis forever!!
14/04/2018 15:20
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Come ti dicevo, non ho acquistato questo set ma ricordo benissimo il contenuto: ottimi spettacoli. Elvis nel 1970 era un marziano!!!

Se non vado errato, fu la "Memory Records" ad emetterli una dozzina di anni fa... Ed allora avevano una valida resa sonora.
Mi dici che il tutto è ancora migliore?
14/04/2018 20:53
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si, da quello che ho avuto modo di ascoltare il risultato è migliore rispetto alle vecchie emissioni in cd-r e cd...ma non aspettarti chissà quali rivoluzionarie migliorie....insomma, non è un box da acquistare....per chi ha già gli shows in questione. ... ovvero, i cd "the man in white vol 1", "a dinner date with Elvis", "a dinner bell in Vegas" etc.

The king will never die....Elvis forever!!
15/04/2018 14:23
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The Asheville Marathon '75




E’ divenuto luogo comune e ben radicato che gli shows di Elvis negli anni 70 si caratterizzavano per la ripetitività della scaletta, ed in parte questo è vero.
E’ difficile però immaginare come possa un artista con una frequenza di shows forsennata come la sua, impensabile per artisti di oggi ancorché di più giovane età di quanto lo era lui all’epoca, permettersi di trovare il tempo di cambiare scaletta di volta in volta. Si aggiunga a questo la noia data dalla stressante routine di impegni obbligati come per esempio Las Vegas...e il gioco è fatto: Così come negli anni Hollywoodiani per i films, anche i concerti divennero pian piano mero lavoro di routine; Tuttavia, se andiamo ad osservare l’attività concertistica di tutto il decennio da una prospettiva più ampia, troviamo che periodicamente delle modifiche di rinfresco al repertorio vennero comunque apportate, a volte in modo voluto, altre volte nate così, in modo estemporaneo, delle quali abbiamo per fortuna testimonianza.

Andiamo per esempio alla fine di Luglio del 1975, alla fine di un ottimo tour di Elvis iniziato il giorno 8 chiuso con una tre giorni nella città di Asheville, NC, dal 22 al 24 Luglio.

Elvis si presenta al proprio pubblico in ottima forma e di buon umore, proponendo una scaletta in tutti e tre gli shows veramente eccezionale, dove addirittura esaudisce alcune richieste del pubblico. Proprio l’interazione con il suo pubblico qua raggiunge i massimi livelli: addirittura in uno spettacolo riesce a regalare la chitarra e svariati anelli!


il 23 Luglio, al primo dei tre spettacoli, troviamo una energica Big boss man come terza canzone in scaletta, seguita da una estemporanea Why me Lord cantata in “solo” da Elvis. Le richieste del pubblico precedentemente accennate ci danno la possibilità di ascoltare dal vivo la rarissima Memphis Tennessee. La promozione dell’ultimo album “Elvis Today” ci regala inoltre la bella Shake a Hand, cantata solo ed esclusivamente in occasione di questa tre giorni di Asheville.
Il giorno dopo lo spettacolo è ancora più energico e, udite udite, Elvis si cimenta in una dolcissima versione di Turn around, look at me. Una esecuzione magistrale, per essere nient’altro che semplice improvvisazione. Il senso di gioia e pazzia che permea lo show non risparmia curiosi siparietti, come quando Elvis si deve assentare per una manciata di minuti dal palco per correre in bagno, lasciando a JD Sumner il compito di presentare la band. Al ritorno sul palco il nostro esclama “ho sempre sognato che prima o poi sarebbe successo!”, e via con il proseguo dello spettacolo. Anche stavolta destano la nostra attenzione bellissime versioni live di Fairytale, T.R.O.U.B.L.E e soprattutto Shake a Hand e promised land. Mai visto prima Elvis alle prese con un repertorio recentissimo come in questa occasione, se non durante il famoso opening del 19 Agosto 1974 a Las Vegas.
Ultimo show dei tre, quello più interessante datato 24 Luglio, inizia con una strepitosa That’s all right (mama) al posto di See See Rider, prosegue con l’adrenalinica big boss man, raggiunge momenti di grande canto con American Trilogy e poi, sempre per esaudire le incessanti richieste del pubblico, spazia dalla bella Something a Return to sender, si ritorna bambini con Wooden Heart e ci si culla in ricordi Hollywoodiani con Hawaiian wedding song. Il pubblico è in delirio: l’idolo è li davanti a cantare dal vivo canzoni sentite solo attraverso i films.
Trova spazio anche una corposa versione di Bridge over trouble water a conferma del fatto che sempre e comunque Elvis e Band hanno piena padronanza della situazione e del repertorio. Segue poi una infuocata Polk Salad Annie, forse in una delle migliori versioni in assoluto di tutti i 70’s.
Verso la fine dello spettacolo arriva però il momento più importante di tutti, l’inedito assoluto: l’unica versione live esistente di Pieces of my life dall’album Today. Una chicca che, ringraziamo Dio, seppur in registrazione amatoriale, è giunta intatta sino a noi, così come tutte e tre le registrazioni. In passato questi spettacoli sono stati emessi più volte dai pirati. La pubblicazione più recente, migliorata nel suono, è quella della AudiRec che in un cofanetto di 4 CD raccoglie tutti gli shows descritti.
La qualità audio non è certo per audiofili, ma l’eccezionalità del contenuto “obbliga” il fan di Elvis di tenere in casa queste registrazioni

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[Modificato da reggae..79 20/10/2019 10:11]
The king will never die....Elvis forever!!
20/10/2019 10:05
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THE PERFECT 1



CD 1:



01) Such A Night (take 1)
02) Make Me Know It (take 1)
03) Fever (take 1)
04) I Met Her Today (take 1)
05) I Believe In The Man In The Sky (take 1)
06) Joshua Fit The Battle (take 1)
07) Lonely Man (take 1, solo version)
08) Forget Me Never (take 1)
09) In My Way (take 1)
10) In Your Arms (take 1)
11) Anything That’s Part Of You (take 1)
12) Please Don’t Drag That String Around (take 1)
13) Memphis, Tennessee (take 1, 1963 version)
14) Down In The Alley (take 1)
15) You’ll Never Walk Alone (take 1)
16) Wonderful World (take 1)
17) It Hurts Me (spliced master, 1968 version)
18) If I Can Dream (take 1)
19) Without Love (There Is Nithing) (take 1)
20) Power Of My Love (take 1)



CD 2:


01) Cindy, Cindy (take 1)
02) Bridge Over Troubled Water (take 1)
03) How The Web Was Woven (take 1)
04) Heart Of Rome (take 1)
05) Snowbird (take 1)
06) Where Did They Go Lord (take 1)
07) Miracle Of The Rosary (take 1)
08) I’ve Got Confidence (take 1)
09) Put Your Hand In The Hand (take 1)
10) He Is My Everything (take 1)
11) Fool (take 1)
12) Girl Of Mine (take 1)
13) I Miss You (take 1)
14) I’ve Got A Feelin’ In My Body (take 1)
15) My Boy (take 1)
16) Loving Arms (take 1)
17) And I Love You So (take 1)
18) T-R-O-U-B-L-E (take 1)
19) It’s Easy For You (take 1)
20) Moody Blue (take 1)

Se c’è un modo per rendersi conto dell’infinita musicalità di Elvis Presley basta semplicemente approcciarsi ai lavori svolti in studio di incisione per renderci conto di come già dalla primissima take le sue performances risultano praticamente perfette.
Curiosamente, tutto ciò non veniva quasi mai preceduto da delle lunghe prove. Spesso infatti lo stesso Elvis sceglieva i pezzi che più lo colpivano sul momento, in alcuni casi songs che già conosceva bene o in altri casi semplicemente brani scelti dalla pila di acetati messi a sua disposizione in studio. Gli bastava effettivamente poco più di un ascolto per entrare in sintonia con l’anima della canzone, rimodularla e plasmarla di sentimento e farla sua in modo indelebile. Una capacità unica questa, molto probabilmente mai più ripetutasi nella storia della musica moderna.
Lo scopo di questa compilation in doppio CD dell’etichetta pirata “Gladyson” è proprio quello di raccogliere le migliori primissime takes dalle session di incisione che vanno dal 1960 sino alle session di Graceland del 1976.
Sostanzialmente una raccolta di brani “buoni alla prima”.
Tutti i brani verranno poi perfezionati take dopo take, ma la magia è già presente ed integra al primo colpo. Godiamoci dunque la calda voce dei primi anni 60 in ballads come I met her today dove la sensualità impregna l’aria, o il contagioso trasporto in movimentati gospel quali Joshua fit the battle. Con la versione del 1963 di Memphis Tennessee arriviamo alla produzione dei mid sixties con brani del calibro di Anything that’s part of you o la magistrale You'll never walk alone -nella quale Elvis si lascia trasportare completamente dalla musica tanto da prolungare infinitamente il brano - per finire con It hurts me e If I can dream a chiusra del decennio.
Il secondo dischetto ci accompagna invece attraverso gli anni settanta: una carrellata di gemme preziose dalle sessions del decennio, dalle prime incisioni di Nashville del 1970, tra le più celebri del decennio, passando per gli Stax records del 1973 sino ad arrivare infine a Moody blue e alla malinconica It’s easy for you, da quelle che furono le ultime session di incisione della sua carriera.
The perfect 1 non offre nulla di inedito al collezionista di lunga data, ma rappresenta, con le sue mille sfaccettature, generi e stili, una inconfutabile prova della grandezza artistica, della enorme musicalità, di una ineguagliata versatilità e della assoluta maestria di Elvis al canto, tanto da fugare ogni eventuale dubbio su chi possa esser stato il più grande interprete della musica moderna.

Buon ascolto a tutti.

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[Modificato da reggae..79 20/10/2019 14:34]
The king will never die....Elvis forever!!
20/10/2019 14:21
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FIRING ON ALL CYLINDERS

doppio CD della Straight Arrow che ci propone due registrazioni audience di ottima qualità altamente godibili, specialmente con l'ascolto in cuffia. Gli show presentati sono il midnight show del 7 Agosto 1972 e il closing show del 4 Settembre successivo,ovviamente all'Hilton di Las Vegas. Una stagione eccezionale per Elvis che trova conferma anche in questi due spettacoli. Il primo dei due, in particolare, è assolutamente da avere per due motivi: uno per il già decantato stato di grazia di Elvis, l'energia profusa sul palco e la scaletta veramente avvincente con il suo giusto mix di rock, country, blues e ballads....ma sopratutto perché in questo spettacolo per la prima volta viene eseguita STEAMROLLER BABY, una versione abbastanza diversa da quelle che siamo abituati ad ascoltare, nella quale Elvis interpreta il pezzo forse con non troppa sicurezza, ma con un anima e un trasporto profondamente blues. Anche gli assolo e i fraseggi di James Burton, che verranno perfezionati e standardizzati sempre più nei mesi a venire, sono qui di una genuinità assoluta.
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10/01/2020 22:32
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Ho sempre amato gli spettacoli del Sahara Tahoe, caratterizzati da un’atmosfera più intima e contenuta rispetto alla caotica Las Vegas.

Il Sahara Tahoe, solo 1800 posti a sedere, rappresentava la situazione ambientale ottimale che permetteva ad Elvis una sorta di “recupero attivo” tra un tour e l’altro nel quale, pur continuando a lavorare e a concedersi al proprio pubblico ogni sera, poteva comunque lasciarsi andare e rilassarsi un po.

La stagione che va dal 30 Aprile al 9 Maggio 1976 ci da l’ennesima testimonianza di ciò attraverso le registrazioni, purtroppo solo amatoriali, giunte sino a noi. Registrazioni ricche di simpatiche improvvisazioni, performances estemporanee che si affiancano ad altre decisamente robuste e collaudate eseguite magistralmente, soprattutto quelle che comportano delle prove vocali importanti da parte del nostro artista: da You Gave Me a Mountain a Hurt, passando per How Great Thou Art. L’interazione con il pubblico da quell’idea di assistere ad una festa in salotto tra amici, con Elvis grande cerimoniere della serata. Si pensi che proprio in questa season diede il concerto più lungo della sua carriera, ben oltre 90 minuti di spettacolo in occasione del closing show.

Nonostante i problemi di salute (si passò dalle classiche due performances ad una sola a serata, escluso il weekend) , una stampa sempre più maligna e i ritmi di lavoro sempre più forsennati, questa parentesi al Lake Tahoe sembra riuscire nell’intento, probabilmente non preventivato, di ricaricare le batterie e con le nuove forze gettarsi in un nuovo tour, questo si, faticoso ma bellissimo, caratterizzato da performances incredibili e che vedrà Elvis esibirsi on the road dal 27 Maggio al 6 Giugno, 9 città in 12 giorni con gran finale negli strabilianti spettacoli di Atlanta, Georgia, roccaforte storica dell’Elvis Mania, prima di concedersi tre settimane di riposo che, purtroppo, non restituirono un Elvis pienamente in forma come ci si sarebbe aspettati da un break, in quello che fu il difficile tour di Luglio 1976, Il Tour del bicentenario.

Discografia consigliata:

Per la stagione al lake Tahoe consiglio l’ascolto dell’opening night, uno dei migliori in assoluto, dal titolo Opening Night At Lake Tahoe (registrazione amatoriale) e il Closing Show, “And Then the lights went down” (resistrazione amatoriale riproposta anche con il titolo “Exceeding al Expetations”).

Per il Tour di Maggio/Giugno 1976 c’è l’imbarazzo della scelta tra tante registrazioni soundboard. Oltre agli spettacoli di Atlanta, consiglio il FTD “Tucson 1976”, unica versione live di Danny Boy e il bellissimo “Holding down the fort” della Madison con lo spettacolo di Fort Worth, Texas.


[Modificato da reggae..79 18/11/2020 14:25]
The king will never die....Elvis forever!!
18/11/2020 14:14
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18/11/2020 21:45
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Una volta che ascolti Elvis puro, senza sovraincisioni ma così come realmente incideva in studio, troverai assolutamente difficile tornare alle classiche versioni note, con sovraincisioni.

È quello che vi capiterà all'ascolto del contenuto del recente cofanetto della Sony legacy "From Elvis In Nashville", titolo questo che, all'epoca, sarebbe potuto e dovuto essere quello di uno specifico album come seguito al celebre "from Elvis in Memphis" generato dalle session agli American studios del 1969.
Purtroppo la casa discografica, come sempre poco accorta, spalmo' il contenuto di queste sedute in diversi singoli e alcuni album come "Elvis country" e "love letters". Bellissimi, per carità, ma con una veste e concetto diversi, un album "cugino" di quello degli American studios avrebbe avuto un impatto diverso sul mercato discografico americano e sicuramente sulla considerazione artistica del nostro anche da parte dei non addetti ai lavori, in quel 1970.

Tornando al box, in 4 dischetti troviamo tutti i masters di questa session di Giugno 1970 in versione pura, senza sovraincisioni (che venivano apportate per la pubblicazione su disco come cori e fiati) che ci offrono in versione cristallina la voce del nostro artista in tutta la sua irraggiungibile versatilità e bravura, nonché il lavoro incredibile dei musicisti, veri mostri di bravura. Una seduta di musica dal sapore prettamente country della quale nei CD 2 e 3 ascoltiamo tante bellissime outtakes.

Il set di cui parliamo è assolutamente da avere. Con il suo prezzo contenuto, 39 € circa per 4 CD e libretto, spazza via qualsiasi "concorrente" sulla questione Nashville 1970 e tecnicamente su tutta la discografia di Elvs: Dopo aver ascoltato cotanta purezza viene difficile riprendere in mano qualsiasi altro disco del nostro artista "manipolato" con sovraincisioni di ogni sorta...non si potrà più rinunciare al piecere dell'Elvis undubbed.

Elvis at his best. Provare per credere!


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25/11/2020 16:11
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Box davvero favoloso.
La sola pecca è l'alloggio dei dischetti... Ho rimediato inserendoli in buste apposite, per evitare che si graffino quando si estraggono.

Elvis senza sovraincisioni: ho sempre avuto l'idea che nella maggior parte dei casi, esse penalizzavano ogni canzone.
Soprattutto quelle del disco "From EP Boulevard".
In questo box, è un vero piacere per le orecchie ascoltare Elvis puro e i miei "brani minori" preferiti sono ancora più belli ("I'll never know", "This is our dance" e "Heart of Rome").
26/11/2020 20:00
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Re:
marco31768, 26/11/2020 20:00:

Box davvero favoloso.
La sola pecca è l'alloggio dei dischetti... Ho rimediato inserendoli in buste apposite, per evitare che si graffino quando si estraggono.

Elvis senza sovraincisioni: ho sempre avuto l'idea che nella maggior parte dei casi, esse penalizzavano ogni canzone.
Soprattutto quelle del disco "From EP Boulevard".
In questo box, è un vero piacere per le orecchie ascoltare Elvis puro e i miei "brani minori" preferiti sono ancora più belli ("I'll never know", "This is our dance" e "Heart of Rome").




hai ragione Marco. Anche io adoro This is our dance e soprattutto I'll never know: ma che gemma nascosta è??? un capolavoro veramente sconosciuto ai più.

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26/11/2020 22:58
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"FROM ELVIS IN NASHVILLE" ha,non solo confermato,ma superato
le mie speranze.Lavoro fantastico di una session meravigliosa.
Concordo con Marco,l'unica pecca negativa è l'alloggio dei
cd,molto scomodo e che ricorda molto "ELVIS AT STAX".Comunque
a parte questa piccola cosa è veramente un prodotto eccezionale
che sto praticamente ascoltando ininterrottamente da una settimana

27/11/2020 17:58
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Those were the days!

Ascoltando il recente audience recordings della Touchdown con la performance del midnight show del 9 Agosto 1972, registrazione amatoriale di qualità veramente godibile con il basso del buon Jerry Sheff in pieno risalto, non possiamo fare a meno di ammirare un Elvis in piena forma nonostante un 1972 che è stato veramente intenso, con esaltanti tourneè, ingaggi a Las Vegas, concerti al Madison Square Garden e , non ultimo, il documentario "Elvis On Tour". Tuttavia nell'Agosto di quell'anno Elvis ha talmente ancora tanta benzina in corpo che, nonostante la routine e l'acquisito "mestiere", offre delle performances mozzafiato: poco ciarliero e concentrato sul suo lavoro, intento ad offrire una scaletta che mixa sapientemente del genuino rock&blues a delle ballads dal sapore sentimental-malinconico. Insomma, un prodotto sempre fresco ed energico -se pur collaudatissimo- in grado di soddisfare tutti i palati. La forma fisica è eccezionale, quella vocale altrettanto. Una menzione d'onore meritano tutti i suoi musicisti, In particolare la spina dorsale composta da Tutt, Sheff, Hardin e Burton, quest'ultimo in particolarmente ispirato nell' apportare delle piacevoli varianti cariche di virtuosismo in alcuni dei suoi solos. Che dire, l'Elvis dell'Agosto 1972 è rappresentativo della intera figura artistica in questo decennio: Un navigato performer dalla voce angelica, irraggiungibile interprete di ballads con un animo genuinamente rock che continua a covare sotto il peso del mito.



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03/12/2020 14:01
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Sarei impazzito solo a vederlo per un istante,ma
tralasciando questo particolare che per qualsiasi
fan di Elvis è normale,se dovessi scegliere un anno
probabilmente sceglierei il 1972.Da Gennaio fino a
Novembre Elvis regala show memorabili,sembra quasi
non esserci il top,ma lo standard è eccellente
praticamente sempre.Il 1973 per noi è Aloha,il 1974
è la fantastica tournèe di Marzo e poi,pur mantenendo
ottimi standard sembra leggermente scemare (Anche se
a vedere Sold Out di Rex Martin sto quasi cambiando
idea di College Park),il 1975 e frenetico ma poi pagherà
lo sforzo in agosto e se devo scegliere sempre Luglio.
Nel 1976 prediligo Marzo e poi la minitournèe di Dicembre.

20/12/2020 11:30
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Stamattina mi è capitato di ascoltare in anteprima il bonus cd del Nuovo Box con materiale dell'Elvis On Tour 1972, comprendente sei 45 giri e appunto un bonus cd che ne ripete il contenuto in silver disc. Niente di nuovo ovviamente per i fans di più lunga data, ma la qualità audio eccezionale e la logica con cui è stato compilato il prodotto, una piacevole tracklist che mixa sapientemente live performances a prove in studio, ci riapre una finestra su uno dei periodi migliori in assoluto della carriera di Elvis.

Per quanto concerne l'Elvis Live, da sempre sostengo che non può esserci una fase considerata migliore di un altra: l'adrenalina del 69, l'energia del 72, la precisione del 73, la potenza del 74, la padronanza e maestria del 75 e 76 e la profondità emotiva del 77, mettono a dura prova il nostro essere obiettivi, portandoci a dover rimodulare di volta in volta i parametri di giudizio.

Forse nell'Aprile 1972 non ascoltiamo la migliore forma vocale di sempre , non abbiamo quella precisione e perfezione del 1970, non abbiamo la maturità vocale che ascolteremo dal 74 in poi e che andrà via via crescendo sino ai toni operistici di Elvis In Concert 77 e molti brani devono ancora trovare il giusto "tiro"... ma quell'energia inebriante di rock e blues, unitamente alla magica patina di malinconica nostalgia delle ballads più intime, continuano ininterrottamente ancora oggi a trasportarci in quei "good times", eterni istanti di intima magia del nostro mondo Elvis.


Don't look so sad...
[Modificato da reggae..79 14/01/2021 12:04]
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14/01/2021 12:03
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Aprile 1972: adoro quel tour !
14/01/2021 22:02
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Per chi se lo fosse perso nel corso degli anni, un ascolto di sicuro gradimento per le vostre orecchie e per il vostro spirito sarebbe sicuramente il volume 5 di quella che fu la mitica serie "essential Elvis", antesignana della odierna FTD. In questo volume, edito ormai più di 20 anni fa, potrete godere di un Elvis puro, senza sovraincisioni, direttamente dalle session di incisione agli stax records di Luglio e Docembre 1973, sedute che diedero vita ai tre album storici dei 70's come "Raised on rock", "Good Times" e "Promised Land". Lo sto riascoltando in cuffia dopo tantissimo tempo e, devo ammettere, non ricordavo pienamente quanto fosse bello questo album. E' difficile trovare un brano minore anche tra quelli che "minori" lo furono nei rispettivi album di appartenenza: se brani come "good time charlie got the blues" , "loving arms", "for 'ol time sake" , "promised Land" e altri non hanno mai avuto bisogno di presentazioni, è sorprendente invece come in versione pura possiamo riscoprire la celata e sorprendente bellezza di brani meno celebri come addirittura "She wears my ring" o " Girl of mine".
Nel corso degli anni è arrivato poi il cofanetto della sony Legacy contenente tutta la produzione stax che ha di fatto chiuso il discorso su queste session...ma questo Essential volume 5 resta comunque un gioiellino, un piccolo grande capolavoro da riscoprire, una produzione di quella BMG che aveva ancora intatto il potere di farci sognare.

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10/07/2021 18:30
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Splendido !
11/07/2021 16:49
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BARILI VUOTI E MAGRE CONSOLAZIONI: BENVENUTI NELL'ERA DELLE SPLICED TAKES!
Negli ultimi anni assistiamo sempre più spesso ad una produzione bootleg che, a corto ormai di materiale inedito, tende a concentrarsi su audience recordings, in alcuni casi molto buoni e migliorati nel suono ma quasi sempre già ascoltati in passato...e in continue riproposizioni di soundboard recordings che conosciamo dagli ormai lontani anni 90.
Se dal punto di vista live la situazione ha preso la direzione della monotonia, sulla sponda del materiale studio la situazione non è migliore: non essendoci più nulla da offrire dagli archivi ufficiali e non, salvo forse in qualche fantomatica collezione privata chiusa a chiave da qualche parte, il campo è letteralmente invaso da labels che propongono "spliced takes", composte allacciando appunto diverse takes alternative per costruirne una "nuova".
Niente di nuovo quindi.

Mi è capitato di imbattermi oggi in uno di questi lavori: "Elvis 25 essential sixties splices volume one" della CMT. Il materiale ivi trattato proviene al 95% dalle prime session successive al ritorno alla vita civile dopo il servizio militare, Marzo/Aprile 1960, quelle dell'album "Elvis is Back!", per intenderci.
Beh, che dire...per uno che ama alla follia il suddetto album l'ascolto, tra l'altro in qualità audio ottima e in scintillante stereo, risulta assolutamente piacevole: pezzi da 90 cantati da una voce angelica capace però di diventare impovvisamente graffiante e selvaggia ...ma sempre e comunque controllata, matura e sicura e ben supportata da un incredibile lavoro della super sezione ritmica.

Crudo Blues e calde ballads, un connubio perfetto.

Impossibile non schioccare le dita con la swingante "Such a night", così come è difficile non rimanere ammaliati dalla animalesca "It feel so right", giusto per citarne un paio.
Qua e là il lavoro di "allaccio" mostra i suoi limiti, con cambi di tempo evidenti tra le diverse takes allacciate tra loro ...ma tutto sommato, grazie alla eccelsa qualità della materia prima, il disco scivola via bene, rendendo l'ascolto una esperienza piacevole, un'approccio alternativo e particolare alla musica di Elvis.

Un disco da "toggata e fuga" ma che non vale assolutamente l'acquisto.

Una buona occasione per risparmiare i soldi per qualcosa di più meritevole o per andare alla ricerca dei tesori del passato editi sia da pirati che dalla casa ufficiale.


[Modificato da reggae..79 01/09/2021 00:17]
The king will never die....Elvis forever!!
01/09/2021 00:15
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L'ultima frontiera dei fakes, adesso, sono i video... Sbalorditivi tecnicamente parlando (un po' come le spilced takes) ma che mi lasciano l'amaro in bocca per vari motivi...
01/09/2021 19:43
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mi trovi d'accordo. Se le spliced, ancorché rielaborate, offrono un sound autentico, i video "fake" sono spesso raccapriccianti , con il loro "spliced faces" tra l'originale e l'impersonator.





The king will never die....Elvis forever!!
02/09/2021 23:45
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BORN TO GIVE US FEVER....La calda estate del 1973....


Il tour estivo che si svolse dal 20 Giugno al 3 Luglio del 1973 offrì a migliaia di fortunatissimi spettatori uno dei migliori Elvis live di sempre. Nonostante un anno di intensi impegni ed emozioni uniche, si pensi all'Aloha in apertura di anno, o alle estenuanti quanto noiose seasons al Las Vegas Hilton che ne seguirono, o quelle del Lake Tahoe , sfide non certo entusiasmanti e degne del calibro di un artista che aveva appena conquistato il mondo via satellite, il nostro artista si "butta" in un tour adrenalinico con una profusione di energia che nulla ha da invidiare a quelle dell'anno prima, nemmeno agli storici spettacoli del madison square garden.
Proprio nei pressi del Garden Elvis fece tra l'altro ritorno, esibendosi per ben quattro spettacoli a Uniondale, NY.
Le registrazioni giunte sino a noi sono, purtroppo, audience recordings....che al momento restano gli unici documenti sonori che di buono riescono a dare l'idea dell'eccitazione che pervadeva gli stati all'apparire di Elvis on stage, ma che allo stesso tempo ci privano di godere appieno della perfezione e maestria delle performances di questo periodo, veramente di un livello altissimo come non mai.
Tuttavia, è palese all'ascolto la carica che lo stesso pubblico riusciva ad infondere in Elvis: l'energia del proprio pubblico veniva assorbita completamente, rielaborata e restituita, mille volte più potente, sotto forma di musica e portanza scenica, in un turbine di eccitazione e isterismo di massa mai più visti per nessun'altro artista nel mondo dello spettacolo.
Ascoltare per credere gli spettacoli di Uniondale appunto, oppure quelli di Nashville - il primo nella capitale del Tennessee dagli anni 50! - o quelli di chiusura di Tour di Atlanta, spettacoli spesso aggiuntivi dietro grande richiesta a furor di popolo.
Concerti abbastanza lunghi con un sapiente mix di rock, blues , gospel e ballads interpretate con una maturità vocale da far rimanere attoniti e senza fiato.
Un vero peccato che questo tour non sia stato registrato professionalmente...speriamo presto salti fuori almeno qualche soundboard di questo tour che mixa perfettamente l'energia dell'Elvis del 1972 e la matura estensione vocale e padronanza dell'Elvis dell'Aloha.
The king will never die....Elvis forever!!
18/09/2021 00:38
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Kansas City '74 Revisited


Dopo un infinito periodo nel quale sembrava che l’unica produzione alternativa riguardasse solo spliced takes, audience recordings e riproposte di soundboard già editi da decenni, ecco arrivare la Millbranch Music che con il suo doppio Kansas City revisited, composto da due registrazioni soundboard e un DVD, porta una boccata d’aria fresca all’ormai agonizzante ambiente bootleg.
Gli show proposti, tratti dal tour estivo del 1974, esattamente i due spettacoli tenuti a Kansas City il 29 Giugno, si presentano in eccellente soundboard e, uno dei due, esattamente lo show pomeridiano, è assolutamente inedito. Lìevening lo ascoltammo invece già dalla metà anni 90 all’interno del favoloso box “A profile, the king on stage vol. 1” .
La qualità audio beneficia in questa occasione di tutti gli accrgimenti tecnici odierni che donano al suono originale una maggiore limpidezza.
Gli spettacoli sono quelli tipici del tour, con un Elvis veramente in palla intento a dare il meglio di se dinnanzi ad un pubblico infuocato. Non mancano le battutine spiritose nell’ambito di una continua interazione con il pubblico, mentre snocciola uno dopo l’altro successi storici e pietre miliari del suo sterminato repertorio. Molte sono le prove vocali mozzafiato, quali Help Me e Bridge over troubled water , giusto per citarne un paio. Altrettanto accattivanti sono i momenti più blues dello spettacolo, come in occasione di stearmroller blues o di big boss man o la spettacolare e molto fisica Polk salad annie.
Tra le vecchie care dei 50’s si distingue sempre la magica trying to get to you che con la quale Elvis ci riporta a quei magici momenti in Union Avenue, Memphis Tennessee e la sensuale, praticamente sexy, Fever.
La band non è da meno, sempre preisa, puntuale e “sul pezzo”, pronta a supportare in maniere energica ed infuocata il proprio condottiero.
Il set propone anche un DVD con immagini di altissima qualità, seppu amatoriali, dagli show in questione. Filmati che conosciamo da tempo ormai ma che in questa qualità sarebbe un delitto non avere.
Elvis nell’estate del 74, in particolare in questo tour, era veramente al top, carico di energia ed entusiasmo…il contatto con il suo pubblico “vero” lo faceva espromere sempre a livelli di intensità assoluti.
Da segnalare che di questo cofanetto è subito seguita una versione in limited edition, con i soli die dischetti audio, riarrangiati in studio per dar loro un effetto stereo.
Un set dunque che vale la pena avere, dopo anni di bootlegs da skyppare, proprio per la presenza di un inedito assoluto, per una qualità audio godibilissima e , ovviamente, per un Elvis al top.

CD 1: June 29, 1974 - Afternoon Show

See See Rider
I Got A Woman / Amen
Love Me
Trying To Get To You
All Shook Up
Love Me Tender
Hound Dog
Fever
Polk Salad Annie
Why Me Lord
Suspicious Minds
Band Introductions
I Can’t Stop Loving You
Help Me
Bridge Over Troubled Water
Let Me Be There (with reprise)
Funny How Times Slips Away (last line reprise)
Big Boss Man
Steamroller Blues
Can’t Help Falling In Love / Closing Vamp


CD 2: June 29, 1974 - Evening Show

See See Rider
When My Blue Moon Turns To Gold Again (one-line)
Blue Christmas (excerpt)
I Got A Woman / Amen
Love Me
Trying To Get To You
All Shook Up
Love Me Tender
Hound Dog
Fever
Polk Salad Annie
Why Me Lord
Suspicious Minds
Band Introductions
I Can’t Stop Loving You
Help Me
Bridge Over Troubled Water
Let Me Be There (with reprise)
Funny How Times Slips Away (last line reprise)
Big Boss Man
Steamroller Blues
Can’t Help Falling in Love
Closing Vamp


CD 1: Track 20 recorded at the Tarrant County Convention Center, Fort Worth, June 15, 1974 - AS
CD 2: Tracks 19 - 23 recorded at the Omaha Civic Auditorium, Omaha, June 30, 1974 - AS

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The king will never die....Elvis forever!!
03/10/2021 11:44
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SOUTHBOUND - LUXOR 1998 - Macon, Georgia, 31 Agosto 1976.



Nelle prossime pubblicazioni in programma in casa FTD ci sarà un doppio CD dal titolo “Southbound”, contenente due spettacoli del 1975.
Un titolo che mi ha riportato alla mente un bootleg omonimo che ho ascoltato tantissimo negli anni che furono e che in questa occasione ho deciso di rispolverare.

Edito nel 1998 dalla Luxor nel 1998, “Southbound” è stato recentemente riproposto in versione deluxe in combo con un elegante vinile.

Il 31 Agosto 1976, alle 20:30, Elvis si presenta davanti ad uno scatenatissimo pubblico a Macon, Georgia, in uno stato e in una città che stravedeva letteralmente per il re del rock, alla pari della vicina Atlanta.
Elvis, dal canto suo, ricambiava sempre con affetto ed energia tutto questo amore nei suoi confronti.
Non è dunque da meno in questa occasione di fine estate 1976 dove, allo stremo delle forze dopo un’interminabile estate di impegni logoranti on the road, riesce ad offrire una performance degna del suo blasone, nonostante la stanchezza sia palese e percettibile dalla sua voce.

Le higlights dello spettacolo sono le magistrali You gave me a mountain, primo momento saliente dopo un adrenalinico e caotico inizio dove a far da padrone sono l’eccitazione del pubbico che senza fatica sovrasta il sound dell’auditorium. Come dicevamo prima, la stanchezza della voce è a tratti paese e chiara, ma l’impegno profuso da Elvis e il tiro eccellente della band rendono l’ascolto veramente godibile.

Una registrazione che restituisce perfettamente la brillantezza del pacchetto finito di un Elvis show e che ci da la misura di quanto anche un “ultimo Elvis”, non al top, ha la capacità innata di tirare fuori dal cappello magico il colpo da fuoriclasse, sempre e comunque.
Ad un certo punto dello spettacolo lo stesso Elvis, in risposta ad una richiesta del pubblico, ci illude facendoci credere che stia prendendo in considerazione la possibilità di eseguire “crying in the chapel”, ma purtroppo la richiesta viene disattesa …e via dunque con le "oldies" che sul pubblico hanno lo stesso effetto della benzina sul fuoco….povere sedie dell’auditorium…quello che si sente oltre Elvis ….è un delirio completo di fans impazzite!

And I love you so, ben interpretata, fallisce nel suo intento di riportare la calma in platea, e allora tanto vale rituffarsi un Jailhouse rock e in una sempre sensuale Fever.
La temperatura ora è alle stelle, America The Beautiful, nell’anno del bicentenario, cerca attraverso il patriottismo di coinvolgere il pubblico in qualcosa che non sia adulazione verso il cantante. Risultato: ancora più delirio!

La presentazione della band offre sempre l’occasione delle benne esecuzioni di Early morning rain, Johnny b. Goode e whadt’I say da parte dei chitarristi, nonché dei solos del resto dei musicisti, orchestra compresa.
Ci avviamo così verso la parte finale dello spettacolo, con un altro pezzo forte della scaletta di questo periodo: l’urlo iniziale di Hurt lascia per un istante attoniti e senza fiato: potenza vocale e presenza scenica, un uomo che è spettacolo nello spettacolo senza bisogno di effetti speciali. A dire la verità abbiamo ascoltato versioni molto più accattivanti, ma comunque il risultato finale è di assoluto impatto.
Con Hound dog ci si riscuote un po dopo tanta ammirazione e con that’s all right mama e Blue christmas godiamo anche dell’iconica immagine del mito con indosso la chitarra. Due performances semi acustiche che è sempre un bel piacere ascoltare. That’s all right è magia pura e manda Il pubblico in estasi, tanto da chiedere a gran voce Blue Christmas …in Agosto..come lo stesso Elvis, sorpreso, sottolinea.

C’è ancora qualche minuto da spendere in compagnia del re…che ci prende per mano e ci riporta tutti ai magici giorni della SUN records con una a dir poco infuocata Mistery Train/Tiger Man, così come intensa è la magia dal sapore hollywoodiano che pervade la sala alle prime note di Can’t help falling in love che però, come è risaputo, preannuncia che il viaggio nel magico mondo di Elvis è giunto al termine, lasciandoci con le nostre sensazioni, le nostre emozioni, i nostri ricordi più profondi…e anche un po di malinconia, il cui unico antidoto a nostra disposizione consiste nel riascoltare ancora una volta questa magica voce, balsamo per le corde dell’anima, come è solito dire un un mio carissimo amico.

In chiusura del dischetto troviamo una incredibile Trying To Get To You da Johnson City, Tennessee, 17 marzo 1976, spettacolo serale .. in una esecuzione come sempre al top che non mi stancherò mai di ascoltare. Non ho mai sentito una versione “out” di questa canzone… ma sempre e solo esecuzioni al top.

Sempre dalla stesso spettacolo troviamo una bella Hurt nella sua prima versione live in assoluto e con la quale termina questo piacevole CD.

Che dire? Un viaggio attraverso gli anni d’oro della produzione bootleg che si rivelano pretesto per riassaporare sprazzi di magia assoluta tra ricordi ed emozioni intrisi di tanta bella musica.

[01] Also Sprach Zarathustra 0:58
[02] See See Rider 3:21
[03] I Got A Woman - Amen 6:04
[04] Elvis Talks 3:19
[05] Love Me 2:47
[06] If You Love Me 3:01
[07] You Gave Me A Mountain 3:41
[08] All Shook Up 1:03
[09] Teddy Bear - Don't Be Cruel 2:00
[10] And I Love You So 3:25
[11] Jailhouse Rock 1:32
[12] Fever 3:48
[13] America The Beautiful 2:51
[14] Band Introductions 3:16
[15] Early Mornin' Rain 1:03
[16] What'd I Say (by James Burton) 0:52
[17] Johnny B. Goode (by James Burton) 0:54
[18] Band Solos 3:34
[19] Love Letters 2:42
[20] Band Introductions 0:30
[21] School Day 1:00
[22] Hurt 2:00
[23] Hound Dog 2:18
[24] That's All Right 1:59
[25] Blue Christmas 2:16
[26] Mystery Train - Tiger Man 2:33
[27] Can't Help Falling In Love 1:42
[28] Closing Vamp 1:28
[29] Tryin' To Get To You 2:57
[30] Hurt 2:10

August 31, 1976 (8:30 PM) Macon, GA.
March 17, 1976 Johnson City, TN.


[Modificato da reggae..79 20/10/2021 23:16]
The king will never die....Elvis forever!!
20/10/2021 23:11
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Qualche mia riflessione:

il suono è valido come sempre ma anche è un po' peggio del solito, di come ci aveva abituato questa label (avercene, comunque, di questi soundboards !!!).
Le due tracce più interessanti di Macon sono "rovinate" a causa di problemi tecnici. Quando Elvis canta "That's Alright, Mama", sembra che lui e la band abbiano le batterie scariche. Il nastro usato dalla Luxor deve aver davvero faticato a girare in alcune parti. Fortunatamente 'Blue Christmas' non soffre così tanto, anche se è lontana dalla perfezione sonora. Questi problemi iniziano già quando Elvis canta 'America', e vanno e vengono per tutto il resto del concerto.

Il concerto in sé è non è fra i migliori di quel difficile anno, il 1976.
Il libro di Stein Erik Skar, The Concert Years, ci dice che questo concerto era migliore di quello che aveva fatto a Tuscaloosa il giorno prima. Quest'ultimo è presente su 'Old Times They Are Not Forgotten'. Beh, qui si sbaglia. A Tuscaloosa Elvis aveva una voce molto ferma. Questo lo rese capace di fare versioni molto potenti di 'Love Letters', 'Hurt', 'America' e persino 'Jailhouse Rock'. Non una sola canzone è stata eseguita perfettamente qui a Macon. La migliore è 'Blue Christmas'. Elvis sapeva davvero come eseguire questa canzone natalizia, indipendentemente dal periodo dell'anno.

Questo concerto a Macon ricorda un po' quello di Hampton Roads del 1 agosto, presentato su 'Bicentennial Elvis Experience'. In quel duro anno, non era insolito ascoltare Elvis fare un buon show un giorno e poi uno pessimo il giorno dopo.
È divertente, comunque, ascoltare Elvis rispondere prontamente alle richieste del pubblico. Si sente un uomo chiedere ad Elvis di suonare la chitarra e cantare 'That's Alright, Mama'. Quando Elvis decide di farlo, quest'uomo dice "Thank You, Elvis", a cui Elvis risponde semplicemente "sure!".

Alla fine ci sono due canzoni bonus provenienti da Johnson City, 17 marzo 1976.
La prima è 'Trying To Get To You', una bella versione. Prima di questa, Elvis dice al pubblico che vuole fare una canzone che hanno appena fatto di recente (!!).
La successiva è la prima versione live di "Hurt". Questa prima versione non è, amio avviso, fra le migliori di quelle che avrebbe poi eseguito con grandissimo trasporto. Elvis cantò spesso delle grandi "prime versioni", ma non è questo il caso, secondo me.
21/10/2021 19:36
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