il cavallo va

Fiera e ispessita ha la criniera,
e il mantello infuocato come il più bel sogno,
leggero si invola con gli zoccoli fedeli
nel vento a ricamare la sua via;
corri baio corri, la curva t’attende,
o l’abbraccio estasiato d’una nuova inconsueta prateria
e ogni corsa inventarsi sa poesia.
Il cavallo va, il cavallo va,
carezzato dal suo regale manto
a violare il segreto della velocità ,
il cavallo va, il cavallo va,
vertigine d’azzurro e di battiti di cuore,
e il nitrire poderoso
custodire sa il suo amore.
Il cavallo va, va,
trotti e galoppi scolpiti dentro il fango,
e nello sguardo lo scintillio della sua regalità,
altro governo ammettere no n vuole,
che il suo incedere maestoso e regolare,
e va, va,
correndo fili d’erba bacia,
e lo scorrere indiavolato del tempo
vince e vincerà .
Più non scorgi sul suo pelo,
schegge di finitudine,
ma solo intarsi appaganti di vittorie,
e una docilità mai lavata via dagli anni,
quel saper decifrare dell’uomo
il bene egli inganni,
il cavallo va, il cavallo va,
morbido e leggiadro amoreggia con il sole,
sfreccia immacolato tra i sussurri delle viole,
il cavallo va, va
e nel suo intangibile manto
sempre leggerai le sue parole e la sua verità.