Un augurio a tutti voi ed alle vostre famiglie ed un costante pensiero a chi, meno fortunato di noi, trascorse la Pasqua "dei suoi vent'anni" in trincea...buona Pasqua!
Di seguito la Pasqua in trincea di Mario Ceola..
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23 aprile. Pasqua! D'ordine del comando si è sparato tutto il giorno sul nemico. Un colpo ad intervalli di 5-8 minuti. Bersagli ... da scegliere a volontà.
Un vero sfottimento per loro e per noi, che dovemmo passare questo giorno, caratteristico e pieno di ricordi, in mezzo all'alta neve caduta negli ultimi tre giorni, sotto quella abbondante che stava cadendo dal cielo e nella furiosa tormenta che a momenti impediva perfino di respirare. La direzione del tiro toccò a me. Ridussi gli uomini al minimo possibile per lasciargli passare allegramente in baracca la Pasqua. Io ed i pochi rimasti, ci scavammo delle cavernette nella neve per ripararci in qualche modo dall'intensissimo freddo e dalla tormenta. Quel proietto che ai minuti stabiliti partiva fischiando rabbiosamente verso il nemico, faceva una stranissima impressione sull'animo di tutti noi.
La nostra fu l'unica batteria attiva della fronte: non una fucilata, non un rumore. Senza dubbio quella attività fu semplicemente cretina. "
Tratto da “Dalle trincee alle nubi – 1915-1918” di Mario Ceola, edito dal Museo Storico Italiano della Guerra.
[Modificato da Enzo1966 30/03/2018 21:38]