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Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di marzo 2018...

Ultimo Aggiornamento: 31/03/2018 11:45
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31/03/2018 11:45
 
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viceadmintdg1, 28/03/2018 22.23:



Evidentemente la Parola di Dio parla della croce non nei termini (umani) usati dai tdG (strumento di supplizio, oggetto di ripulsione), ma in termini di esaltazione e vanto, poiché la croce è divenuta mezzo di salvezza, il segno più grande dell'amore di Dio per gli uomini: cf. Gal 6,14: Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.




Cadei dice che la croce è "il segno più grande dell'amore di Dio per gli uomini".

Converrà quindi vedere anzitutto in cosa è consistito l' amore più grande di Dio per gli uomini:


"16 Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. " (Giovanni 3:16 CEI)


"9 In questo si è manifestato l'amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. 10 In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. " (1 Giovanni 4:9-10 CEI).

L' aver dato il Suo Figlio Unigenito per la salvezza dell' umanità è stato, quindi, l' atto di amore sublime di Dio.



Prendiamo per esempio Galati 3:1, tanto per restare nell' epistola citata dagli amici di Radio Maria:

"O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi, agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso! " (Galati 3:1 CEI)

La nota in calce della cattolicissima Bibbia di Gerusalemme afferma:

"Gesù Cristo crocifisso: la dottrina della redenzione mediante la morte e la risurrezione di Cristo costituisce la base della catechesi Paolina (confronta Gal. 6:14 ; 1 Cor. 1:17-25)" [i richiami sono della Bibbia di Gerusalemme, non certo miei!].



Come visto, la cattolicissima Bibbia di Gerusalemme cita allo scopo proprio i due passi evidenziati da Cadei.

Riprendiamo quindi Galati 6:14: i cristiani erano "morti", messi allo stauros rispetto al mondo della sfera della vita umana (kosmos), in cui erano state in vigore regole quali la circoncisione della carne; erano divenuti una “nuova creatura” (Galati 6:12-15).

Certamente non dovevano tornare ai “deboli e miserabili elementi” della sfera umana (Galati 4:9 CEI).

Il passo va letto quindi nel suo contesto (Galati 6:12-14) e non estrapolato, oltre che alla luce di altri passi della stessa lettera ai Galati.

Poiché dichiarava che la morte di Gesù sullo stauros era l’unico mezzo per avere la salvezza, Paolo fu perseguitato dagli ebrei. In conseguenza di tale dichiarazione il mondo era per l’apostolo come qualcosa di messo allo stauros, condannato, morto, mentre il mondo considerava Lui con odio, come un criminale messo allo stauros.

Il "vanto" paolino consisteva non nello stauros in se come "segno dell' amore di Dio", ma perchè per mezzo del sacrificio di Cristo il mondo precedente era stato "messo allo stauros", cioè non esisteva più!



Lei può controbattere a queste mie affermazioni alla prossima trasmissione di Radio Maria?




[Modificato da Aquila-58 31/03/2018 11:58]
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