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Raccontami una fiaba — II edizione

Ultimo Aggiornamento: 30/10/2018 19:32
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24/06/2018 12:18
 
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Storia pubblicata
Ciao Freya, ti scrivo qui che ho pubblicato la storia sul mio account EFP.

Ti lascio il link!

A presto [SM=g27986]


GiulyHermi96 su EFP
GiulyHermi96 su Facebook



______________________________________________________________________________________________________________________________








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Post: 328
24/06/2018 15:42
 
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Ciao Freya, mi scuso tantissimo per non aver segnalato, sono stata proprio presa e mi è passato di mente. non succederà ancora e scusa di nuovo!
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Post: 234
24/06/2018 20:04
 
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Anche la mia storia è stata pubblicata qui! :)



Essere vivente in parte biologico e in parte Adobe.

«Billy Bones se ne infischia» ma io no, sono un pirata sulle nuvole che crede troppo a troppe favole.

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25/06/2018 11:19
 
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buon giorno, ecco il link della storia. buona lettura e buon lavoro [SM=g28003]

www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3775783&i=1

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Giudice*****
27/06/2018 14:41
 
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Re:
mystery_koopa, 23/06/2018 11.33:

Che pacchetti bellissimi! Se solo avessi visto uno tra Atlantis e Anastasia... Anche perchè di horror e Dark non se ne parla, avrei scritto solo cose ridicole^^
Per ottobre spero di riuscire a partecipare!




Ti ringrazio. Magari la prossima volta sarai più fortunato!


Senza_corona, 23/06/2018 21.48:

Non ho capito se è ancora possibile scrivere qui, visto che il contest è scaduto >.< nel caso, cancellerò il post.

Questo è il link della storia:

www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3775053&i=1

Per sapere come procedono le valutazioni, hai detto che dobbiamo cliccare accanto al nostro nick, quindi sull'email?
Se poi potessi dirmi come si svolgono le valutazioni, te ne sarei grata: essendo il mio primo contest, non so esattamente che pesci prendere XD
Probabilmente, avrei dovuto chiedere prima




Certo che puoi ancora scrivere qui. Il contest è stato spostato nella sezione scaduti perché non si possono più iscrivere altri partecipanti con altre storie, ecco tutto :D Per le valutazioni non ho detto di cliccare su nessun link, ma semplicemente che accanto al tuo nick scriverò "valutata" quando appunto avrò valutato la tua storia. Non preoccuparti, pian piano acquisirai dimestichezza col forum e le procedure dei contest xD Per darti un'idea su come valuto ti lascio il link della prima edizione del contest Raccontami una fiaba.








Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
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Post: 2.167
Giudice*****
27/06/2018 14:50
 
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Re: Storia pubblicata
GiulyHermi96, 24/06/2018 12.18:

Ciao Freya, ti scrivo qui che ho pubblicato la storia sul mio account EFP.

Ti lascio il link!

A presto [SM=g27986]




Perfetto!


Ester.EFP, 24/06/2018 15.42:

Ciao Freya, mi scuso tantissimo per non aver segnalato, sono stata proprio presa e mi è passato di mente. non succederà ancora e scusa di nuovo!




Non preoccuparti, capita!



Nemesis_, 24/06/2018 20.04:

Anche la mia storia è stata pubblicata qui! :)



Perfetto, solo che c'è un problema d'impaginazione che da regolamento dovresti risolvere il prima possibile. L'intero testo di EFP, riquadro dell'introduzione e link vari compresi, è tutto spostato al centro, forse c'è un tag dell'HTML che non è stato chiuso bene. Prova a verificare e poi fammi sapere se hai risolto!


Raffyloveantonio Uwetta, 25/06/2018 11.19:


buon giorno, ecco il link della storia. buona lettura e buon lavoro [SM=g28003]

www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3775783&i=1




Perfetto, grazie!







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Post: 234
28/06/2018 22:13
 
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Re: Re: Storia pubblicata


Nemesis_, 24/06/2018 20.04:

Anche la mia storia è stata pubblicata qui! :)



Perfetto, solo che c'è un problema d'impaginazione che da regolamento dovresti risolvere il prima possibile. L'intero testo di EFP, riquadro dell'introduzione e link vari compresi, è tutto spostato al centro, forse c'è un tag dell'HTML che non è stato chiuso bene. Prova a verificare e poi fammi sapere se hai risolto!




Penso di aver risolto... Scrivo con google doc quindi non sempre mi salva il codice html nella maniera giusta D: ma ora dovrebbe essere ok. Ti ringrazio [SM=g27998]




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Giudice*****
29/06/2018 19:01
 
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Di nulla! Sì, ora è perfetto :D





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raffyloveantonio/uwetta
[Non Registrato]
09/07/2018 12:34
 
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ciao, procede tutto bene? [SM=g28003]
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09/07/2018 16:22
 
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Re:
raffyloveantonio/uwetta, 09/07/2018 12.34:


ciao, procede tutto bene? [SM=g28003]



Ciao! Sì, anche se sto andando molto a rilento. Mi ci vorrà tutto il mese di tempo per consegnare i risultati, ma portate pazienza, dal 17 in poi sarò libera dagli esami :D





Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
uwetta
[Non Registrato]
09/07/2018 18:34
 
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Re: Re:
_ Freya Crescent _, 09/07/2018 16.22:



Ciao! Sì, anche se sto andando molto a rilento. Mi ci vorrà tutto il mese di tempo per consegnare i risultati, ma portate pazienza, dal 17 in poi sarò libera dagli esami :D




grazie per la precisazione. auguri per gli esami e buon lavoro con le storie. [SM=g28003]
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Post: 2.167
Giudice*****
20/07/2018 20:02
 
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Re: Re: Re:
uwetta, 09/07/2018 18.34:




grazie per la precisazione. auguri per gli esami e buon lavoro con le storie. [SM=g28003]




Grazie a te! Pazientate ancora un pochino, mi resta una sola storia da valutare, posterò i risultati domenica sera. Vi anticipo che essendoci solo quattro storie in gara il podio verrà ridimensionato: spetteranno quindi 2 recensioni premio solo al primo classificato.
Nemesis, l'ho notato ora che sono da cellulare, l'immagine nella tua firma è gigantesca, supera le dimensioni consentite dal regolamento e mette a soqquadro l'impaginazione dell'intero topic xD Non comporta penalità alcuna ai fini del contest, ma devi comunque correggere, mi raccomando!





Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
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Post: 2.167
Giudice*****
22/07/2018 16:02
 
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Discorso pre-risultati



Visto che sono riuscita a trovare tempo me ne approfitto per lasciarvi subito i risultati! Come sempre vi ricordo di non scrivere nulla mentre posto (anche se con questo caldo dubito siate qui appostate xD) e di aspettare il riepilogo finale di classifica + premi. A proposito dei premi, dato che con sole quattro storie in gara non c'era competizione per decretare la miglior dark, romantica, ecc... gli unici premi in lizza erano quelli per il miglior personaggio maschile e per il miglior personaggio femminile. Non ho trovato storie eleggibili per il miglior personaggio maschile, quindi l'unico premio assegnato è Fix You . Una volta letti i giudizi fatemi sapere se volete riceverli come recensione su EFP, mi raccomando!
Vi rimando alla mia pagina giudice e alle specifiche effettuate nel bando di questo contest per avere un'idea più chiara sul mio metro di giudizio. Ad ogni modo se avete dubbi sono qui! Ricordo che questa volta non ho segnalato tutti gli errori grammaticali, ma che ho fatto la media.
Vi ringrazio per esservi cimentate in questo contest e per avermi presentato le vostre storie, la sfida non era affatto semplice!
Bene, ho finito. Buona lettura dei giudizi!





Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
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Post: 2.167
Giudice*****
22/07/2018 16:05
 
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Quarta classificata "Se guardassi dentro me" di Nemesis__




Grammatica: 8/10
In linea generale non ci sono moltissimi errori, ma uno di questi è piuttosto rilevante (si tratta del primo esempio riportato).
"È indescrivibile quanto una piccola possibilità possa portare gioia nel cuore di chi ha speranza... neanche James Potter.": questa frase è confusa, non ho capito cosa vuol dire. Quel "neanche James Potter" non è un segmento della frase di senso compiuto, eppure tu lo impieghi come tale perché lo isoli dal resto della frase e subito dopo metti il punto. Prima il soggetto è 'possibilità', poi diventa 'James', ma manca un verbo. Volevi forse esprimere il concetto che "anche James Potter può portare speranza"?
"non c’era da meravigliarsi se tutti adulavano il Grifondoro e fossero, invece, spaventati dal Serpeverde": il verbo essere va reso all'indicativo "erano"
"Per l’occasione, aveva trasfigurato una piuma in un giglio arancione, lo aveva decorato con un nastrino di raso verde smeraldo e lo custodiva gelosamente mentre saliva le scale per raggiungere la biblioteca": il problema è la scelta della congiunzione coordinante "e", "aveva trasfigurato", "aveva decorato" e "custodiva" risultano così erroneamente legati da un rapporto di contemporaneità; "custodiva" ha in realtà un rapporto di posteriorità coi primi due verbi, nel senso che l'azione si verifica in un arco temporale diverso - prima Severus trasfigura e decora la piuma, poi la custodisce mentre sale le scale per andare in biblioteca. In questo periodo va bene coordinare "aveva trasfigurato" con "aveva decorato", ma NON "aveva decorato" con "custodiva". Le due azioni non si collocano nello stesso piano, lo dimostra il fatto che si passa dal trapassato prossimo all'imperfetto, ecco perché usare la "e" per unire le due frasi è sbagliato. Un'alternativa corretta, e che allo stesso tempo non andrebbe ad alterare troppo il testo originale, potrebbe essere:
"Per l’occasione, aveva trasfigurato una piuma in un giglio arancione e lo aveva decorato con un nastrino di raso verde smeraldo. Mentre saliva le scale per raggiungere la biblioteca lo custodiva gelosamente."
"ashwinder, grifondoro, hominum revelio": i nomi di creature, case e incantesimi si scrivono con la lettera maiuscola



Stile: 8/10
Questo stile è piacevole da leggere, anche se un po' altalenante. Ci sono punti in cui risulta estremamente pulito, fluido e incisivo, altri in cui si avverte un minore senso di accuratezza e i periodi risultano meno eleganti. L'inizio della storia è la parte in cui lo stile mi sembra più riuscito. "Severus si accorgeva di un nuovo difetto: i capelli troppo lisci e perennemente unti nonostante i frequenti lavaggi, il naso pronunciato e fin troppo aquilino, le mani scheletriche quasi femminili, un fisico gracilino quanto quello di un asticello, la pelle biancastra da malaticcio, gli occhi stretti, i denti sporgenti, le rughe d’espressione. La sicurezza in se stesso vacillava insistentemente ogni volta che si rifletteva in una qualsiasi superficie o che metteva un piede fuori dal suo guscio; restava fermo, quasi immobile, come una presenza impercettibile ad osservare dal suo piccolo e mostruoso buio il mondo passargli attraverso, e si ricordava di essere vivo solo quando, invece, si incrociava negli occhi di Lily." Qui ad esempio crei un effetto climax notevole, le descrizioni aumentano virgola dopo virgola, ma s'accorciano progressivamente di durata, facendo sì che l'attenzione si riversi tutta su quel "gli occhi stretti, i denti sporgenti, le rughe d'espressione" che rende la presentazione di Severus memorabile e ben impressa nella mente. Nel secondo periodo che cito riesci a gestire in modo ottimo lunghezza delle frasi, scelte lessicali e impostazione delle pause, conferendo alla lettura un ritmo incalzante che invoglia a chiederne di più. Mano a mano che la narrazione prosegue s'intuisce come un'improvvisa fretta dell'autrice di scrivere il resto della storia. "Severus oltrepassò i corridoi di una biblioteca completamente deserta a quell’ora e andò a passo spedito verso la sezione di Erbologia, ma rallentò a pochi passi prima di raggiungere la meta per darsi un contegno, per non far captare che lui proprio non vedeva l’ora di passare del tempo con la sua amica.
C’era un’unica complicazione: non c’era nessuno
."
Qui ad esempio sarebbe meglio evitare le ripetizioni di "passi/passare, ecc..." e di "c'era". Ad ogni modo si tratta di una piccolezza rispetto alla resa complessiva. La ragione principale per cui ho abbassato il punteggio è dovuta al fatto che questo stile ha avuto su di me un effetto neutro. Non credo brilli in modo particolare. Salvo la parte introduttiva, non ci sono immagini estremamente incisive o evocative, inoltre l'introspezione di Lily è pressoché inesistente. Credo manchi un po' di personalità al testo, qualche picchio di colore in più grado di dare un'impronta decisa a quanto raccontato e ai personaggi coinvolti in scena. Al tuo posto mi sarei soffermata di più sui dettagli, sulle descrizioni di gesti e stati d'animo durante gli appuntamenti, per darti un'idea.
"Il Serpeverde si alzò dalla sedia e si guardò intorno, fece qualche passo verso la scansia e rimase fermo con la mano allungata a mezz’aria;
Perché non poteva raggiungerla?
"
Non so a cosa sia dovuto il punto e virgola, se a un errore di distrazione o una scelta voluta, in ogni caso agli occhi di chi legge l'effetto creato può piacere o far rabbrividire a seconda della soggettività di ognuno. A me questo effetto piace moltissimo e preferisco quindi pensare che si tratti di una scelta stilistica. Il ";" presuppone sia una cesura intermedia che un collegamento intermedio col resto della frase, è quindi un segno di punteggiatura complesso da gestire, che spesso trovo sia utilizzato in modo debole, inefficace, se non addirittura inappropriato. Qui mi sembra di sentire i pensieri singhiozzanti di Severus, avverto la spaccatura e il collegamento tra l'immagine del ragazzo esitante, fermo davanti alla scansia, e quella del ragazzo che sta per agire ma poi si ferma ancora, incapace di raggiungere ciò che desidera, impaziente, dubbioso, tormentato. Tramite un semplice "punto e virgola + a capo, lettera maiuscola, frase interrogativa" sei stata capace di rappresentare un'immagine di Severus estremamente ricca, almeno secondo il mio punto di vista, e questo è assolutamente pregevole. E qui: "Fu solo in quel momento che Severus si concentrò su quello che di reale lo stava circondando: il profumo di Lily, Emily del terzo anno, Pix il poltergeist, un gruppetto di tassorosso del primo anno e poi... Sirius Black e James Potter.
James Potter che rideva insieme al suo migliore amico
."
l'impostazione stilistica gioca a tuo favore; offrendo dei particolari che permettono di visualizzare Severus attiri il lettore verso di lui e lo allontani dal mondo reale, in più andando a capo con l'ultima frase focalizzi l'attenzione sulla risata di James, rimandando di riflesso al conseguente senso d'umiliazione che proverà Severus subito dopo. Ecco, è tutto questo che rende un testo coinvolgente, ed è su questo che dovresti spingere in modo più costante.



Titolo e Introduzione: 5/10

Al titolo ho assegnato 3, all'introduzione 2.
Il titolo non mi ha catturata, per gusto personale lo trovo stucchevole, banale, letto e riletto. Il suo legame con la storia invece è molto forte, soprattutto in questo caso particolare dov'è proprio Quasimodo, il gobbo di Notre Dame brutto e deforme, a rispecchiare Severus; "Se guardassi dentro me" assume i connotati di una supplica e di un desiderio inascoltato, è sia un grido disperato che un mormorio rassegnato, è la radice del male di Severus. L'introduzione mi ha annoiata, non è accattivante, complice il fatto che quanto dice risulta a sua volta già letto e riletto. Lily è bellissima, dolce, allegra, James le ronza attorno e Severus si macera per la gelosia rimanendo nell'ombra: è una cosa che tutti i lettori di Harry Potter sanno già, metterla in evidenza nell'introduzione secondo me è banale, è una scelta che si rivela efficace solo quando ci sono immagini particolarmente evocative e taglienti a descrivere il tutto.
"È indescrivibile quanto una piccola possibilità possa portare gioia nel cuore di chi ha speranza... neanche James Potter.": qui non ho capito cosa volessi dire, quel "neanche James Potter" è un segmento grammaticale logicamente scollegato dalla frase precedente, non sta in piedi da solo e non comunica nulla. In linea generale avrei preferito qualcosa di più originale in grado di generare suspense, magari un riferimento al misterioso e inaspettato appuntamento che Lily dà a Severus.



IC e Caratterizzazione personaggi: 12/15

Ho qualche appunto da fare su Severus di cui ti parlerò a breve. Inizio col dire che non ce lo vedo a definire apertamente James "maiale", tralasciando il fatto che questa è una cosa che succede soltanto nel film, il Severus dei libri mi è sempre sembrato incline a insulti sì velenosi, ma più elaborati, in stile "Straordinario quanto somigli a tuo padre", zeppi di sottintesi - meno da straccivendolo sbronzo in pre-ciclo, per intenderci. Gli altri personaggi mi hanno convinta. La Lily in stile Mary Sue non l'ho mai concepita, ma ce la descrive l'innamoratissimo Severus, quindi questa sua aura d'immacoalta perfezione può anche starci. La Lily su cui mi sono soffermata maggiormente è poi quella che agisce in diretta, quella che non sopporta i prepotenti, che difende Severus e bisticcia con James - la Lily, insomma, che abbiamo visto tutti e che non si discosta minimamente da quella canonica.
«Non ti sei accorta che questo coso ti sbava dietro?»
«Smettila, James!»
«Andiamo, è così palese: questo coso dal naso lungo, questa palla al piede, non ha fatto altro che lamentarsi, ricordare i tempi andati, sembrava mia nonna!»
«Più la mia, in realtà» aggiunse Sirius, ridendo.

Ho citato questi dialoghi per complimentarmi con te sulla resa di James e Sirius. Scanzonati, immaturi, maligni nei confronti di Severus, i classici ribelli e prepotenti che fanno sempre battute e si credono divertenti. L'ultima battuta di Sirius mi ha strappato una risata, è decisamente nel suo stile, complimenti. Anche il modo in cui James sceglie d'imitare Lily - in stile Febo superficiale e negativo del romanzo - mi è sembrato appropriato. Credo che con loro due tu abbia dato il meglio.
Tornando a Severus, il Severus che ci mostri è quello sconfitto e frustrato che non si sente accettato, quello profondamente innamorato che crede ancora di poter sperare in un futuro con Lily, ma poi scopre di essere un illuso. Il tuo Severus accetta di parlare con Lily al buio, non pretende, vorrebbe spiegazioni, ma si accontenta. In tutto questo mi ha convinto, ma ho abbassato il punteggio perché mi è sembrato troppo ingenuo, remissivo e arrendevole. Mi ha stupita il fatto che non abbia mai sospettato di quei misteriosi appuntamenti con Lily. Severus è di natura diffidente, è senza amici, di sgradevole aspetto e oggetto di scherno. Capisco il detto "l'amore è cieco", ma possibile che di fronte all'improvvisa voglia di Lily di stare con lui - voglia che nella vita pubblica s'azzera - non gli siano mai venuti dubbi? Quando dico che mi è parso troppo remissivo mi riferisco invece alla fine della storia. Severus scopre che James e Sirius gli hanno giocato un brutto tiro e non reagisce, incassa e basta, una cosa che non è assolutamente da lui.



Utilizzo fiaba: 8/15
Integrare "Il Gobbo di Notre Dame" al mondo di Harry Potter non è difficile se si parla dei personaggi. Il paragone Severus/Quasimodo, Lily/Esmeralada, James/Febo risulta quasi immediato. La complessità sta più che altro nel mettere in luce cosa effettivamente accomuna Severus a Quasimodo, Lily a Esmeralda e via dicendo. Se in questo sei stata efficace e convincente, sul versante dell'originalità sono rimasta delusa. Hai seguito le mie indicazioni senza svilupparle, la tua storia finisce sul più bello senza aggiungere nulla di nuovo: Severus scopre l'inganno, stop. Avrei voluto leggere anche del "dopo", della reazione di Lily - scoprirà cos'è successo? Se sì, come si comporterà con James e Sirius? Ci saranno conseguenze? Come ho specificato nel bando seguire le mie indicazioni non era certo obbligatorio, il punto è che la tua storia non prende nemmeno una direzione tutta sua, rimane arenata nel mezzo, come un bozzolo che si richiude su se stesso poco prima di aprirsi. Non c'è una sostanza vera e propria su cui poter basare il giudizio, non c'è rielaborazione, non c'è originalità. Quello che mi è piaciuto è il messaggio finale di un amore che, esattamente come succederà nel canon, dura per sempre. A differenza di Quasimodo che volta pagina, Severus non si rassegna a farlo nemmeno di fronte alla morte. Per il resto purtroppo non posso dirmi né stupita né soddisfatta, lo dimostra il fatto che non mi viene altro da aggiungere al riguardo. Ho deciso comunque d'assegnarti uno dei tre punti bonus per aver creato il parallelo fra i tre personaggi de "Il Gobbo di Notre Dame" con quelli di Harry Potter.



Gradimento personale: 6/10
Lo spunto di partenza poteva essere gestito meglio. La storia non mi ha catturata, è poco avvincente e non ha nulla di originale se si escludono le indicazioni del mio pacchetto. Mi piace il fatto che la narrazione si chiuda a cerchio e che, nonostante tutte le pecche che ci ho visto, riesca comunque a rivelarsi toccante - angst, se pensiamo al fatto che il tuo Severus, proprio come nel canon, si sente vivo solo quando guarda Lily. In caso in futuro decidessi d'iscriverti ancora a questo contest, ti suggerisco di prendere una strada tutta tua con la fiaba, secondo me così riusciresti a liberare meglio la tua fantasia.



Totale: 49 + 1 bonus = 50/73






Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
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Post: 2.167
Giudice*****
22/07/2018 16:09
 
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Terza classificata "Be Monster" di Senza__corona





Grammatica: 8/10
Ci sono diversi errori di distrazione, incisi non chiusi e nomi d'incantesimi scritti con la minuscola al posto della maiuscola. Non si tratta di strafalcioni gravi, ma attenzione, perché ce ne sono davvero parecchi che si susseguono per tutto il testo.
"Li avevi notati anche tu, ma a differenza della ragazza non ti eri affatto aspettato che i tuoi compagni sarebbero intervenuti in tua difesa.": serve il congiuntivo al posto del condizionale, dovresti correggere con 'intervenissero'
"Mio padre non poteva accettare di avere un mostro per figlio e accusava lei, il suo sangue di avermi infettato, di avermi reso una creatura orribile.": questa è l'unica frase effettivamente ambigua del testo, indica forse che Tobias sta accusando Eileen di aver infettato Severus con il suo sangue di strega? Se è così non puoi scrivere 'accusava lei, il suo sangue di avermi infettato', bensì devi mettere 'il suo sangue' tra due virgole; per rendere la frase più chiara suggerisco invece di scrivere "e accusava lei di avermi infettato col suo sangue".
"Ora come non mai il suo bisogno, di vederla, di toccarla sembra corroderti dentro come un acido": c'è un errore di distrazione, dovresti correggere 'suo' con 'tuo'. Non si potrebbe mettere la virgola dopo 'bisogno', ma è evidente che la sua presenza sia il frutto di una scelta voluta, di una pausa mirata a sottolineare il bisogno di Severus di vedere Lily. A questo punto però avresti dovuto mettere una virgola anche dopo 'toccarla', altrimenti senza incisi la lettura non procede in maniera fluida. Inoltre (è un discorso sullo stile, te ne parlo direttamente qui per non ripetermi dopo) consiglio di mettere 'di vederla, di toccarla' tra due trattini anziché tra virgole per isolare meglio i due concetti dal resto della frase e lasciarli al tempo stesso in evidenza; in questo modo otterresti lo stesso effetto, ma manterresti anche una forma grammaticalmente corretta.
"di Peter, sempre così pavido e accomodante, di Remus sempre pronto a fingere di non vedere e l’unica cosa che riesci a fare e ridere": hai giustamente creato un inciso nella parte di testo che si riferisce a Peter, ma non hai fatto lo stesso con quella che parla di Remus; 'sempre pronto a fingere di non vedere' va messo a sua volta tra due virgole. C'è un errore di distrazione, la 'e' del verbo essere non è accentata.
Quindi, finalmente, riprendi il controllo ingiungi: anche qui c'è un errore di distrazione, manca una 'e'.
"a ché": si scrive 'acché', anche se stilisticamente parlando consiglio di evitarlo (è veramente obsoleto) a meno che non siano personaggi come Sr Cadogan a parlare.
"rimedio.” scatti": se il discorso diretto termina con un punto nella descrizione esterna che lo segue serve la maiuscola.



Stile: 8/10
Lo stile con cui è scritta questa storia è buono, sufficientemente chiaro e privo di periodi nebulosi. I periodi sono ricchi di incisi e le frasi prevalentemente coordinate per asindeto, il che a lungo andare può creare un effetto monotono, complice il fatto che non sempre l'uso della punteggiatura è corretto. Ad ogni modo questa "monotonia" si adatta bene al personaggio principale, a quell'implosione che lui stesso decide d'attuare nel finale, e non mi è quindi dispiaciuta del tutto. L'introspezione è curata, scende nei dettagli con un lessico piuttosto ricco che non risulta mai né ampolloso né elementare. Purtroppo la presenza di ripetuti errori di distrazione rovina un po' il risultato finale, ma nel complesso gli errori presenti non sono gravi e la scorrevolezza del testo si salva. Uno degli aspetti che mi è piaciuto di meno riguarda la gestione delle pause.
"L’unica pecca è data dalla decisione di lei di non farsi ancora vedere: onestamente, si nasconde da te con una timidezza e una risoluzione che non ti saresti mai aspettato; ma non vuoi forzarla, anzi: pensi che potresti aspettare anche all’infinito, almeno finché potrai bearti delle sue attenzioni, della sua dolcezza, dell’allegria della sua voce."
Qui ad esempio utilizzi nello stesso periodo i ":" per due volte, credo spezzino troppo la lettura e che al tempo stesso tolgano quel che di naturale al testo. I due punti secondo me vanno usati di rado e con estrema cautela in un testo introspettivo, altrimenti si rischia di dare alle descrizioni un'impronta meccanica, un effetto impostato da saggio tecnico più che da storia d'intrattenimento. L'uso di quell''onestamente' lo trovo fastidioso, mette in primo piano la presenza di chi scrive la storia, la sua opinione, estraniando di conseguenza il lettore dall'universo fittizio per riportarlo alla realtà. Secondo me questo va assolutamente evitato, altrimenti si spezza l'atmosfera. Stesso discorso per l'impostazione dei dialoghi in stile "disse + due punti, a capo, aperte le virgolette" che rimanda a uno stile elementare e toglie a sua volta spontaneità al testo. Attenzione anche ai dialoghi: per quanto James e Sirius possano essersi impegnati per imitare Lily al meglio dubito che due adolescenti malandrini come loro arriverebbero a parlare in modo tanto curato ed elegante. Per il resto devo dire che il modo in cui hai gestito l'introspezione mi è piaciuto. Ci sono alcune metafore, in particolare quella che citi nell'introduzione, che mi sono rimaste impresse. Ad esempio il bisogno di Severus di stare con Lily, anche solo di poterla vedere, che descrivi con "sembra corroderti dentro come un acido, ti brucia tanto da creare piaghe invisibili sul tuo corpo" mi ha colpito per la sua forza, è un'immagine di una disperata aggressività, di una fragilità affranta che ben si presta a rappresentare Severus e, al tempo stesso, a richiamare alla mente il parallelo col deforme Quasimodo.



Titolo e introduzione: 6/10
Al titolo ho assegnato 2, all'introduzione 4.
Il titolo è veramente banale, se n'è abusato talmente tanto che ormai risulta inespressivo e nella mia testa l'associo alla peggiore categoria di fanfiction in circolazione. Da amante dell'inglese non storco affatto il naso quando vedo un titolo in questa lingua, però in questo caso un semplice "Mostro", per quanto scarno, sarebbe risultato più incisivo. La resa inglese del sostantivo è infatti più musicale, più "dolce" di quella italiana, mentre "mostro" ha un suono più aggressivo e diretto. Questo titolo rispecchia la condizione del protagonista, ma potrebbe rispettare quella di altri centinaia di migliaia di personaggi, è talmente generico da non comunicare e credo che stuzzichi pochi lettori. L'introduzione invece mi piace parecchio, meno la prima frase (un tantino noiosetta), decisamente molto di più la seconda. "Avresti voluto dimostrarle quanto tu possa essere forte, quanto la tua magia sia potente e la tua mente vivace, perché sai di non possedere alcuna bellezza che potrà mai incantarla, né interiore né esteriore: sei una creatura deforme sia fuori che dentro." Mi ha incantata. Avrei solo scelto un aggettivo diverso da "vivace" per descrivere la mente di Severus, magari 'abile', perché 'vivace' stride con l'immagine generalmente cupa del personaggio, ad ogni modo: invece di dirigerti verso la solita strada del "sono bello dentro, perché nessuno se ne accorge?" ci hai mostrato un personaggio che si dice consapevole di non avere alcuna bellezza, ma comunque capace di trovarne una tutta sua, non convenzionale, di cui si sente a suo modo fiero. Severus non si limita a piangersi addosso, si accetta e, in modo paradossale, trova in questo la sua vera bellezza. Mi è davvero piaciuta come descrizione e credo tu abbia fatto bene a usarla nell'introduzione. Complimenti!



IC e Caratterizzazione: 13/15

Sono combattuta sull'assegnazione del punteggio. Per quanto possa stranire in un primo momento l'atteggiamento maturo del tuo James, ben presto ci si rende conto che il suo altruismo è giustificabile. Il James adolescente è superficiale, ma quando vuole sa usare il cervello, sa capire quando si è spinto troppo oltre con gli scherzi meschini e quando è il momento di dire 'basta' (leggasi l'episodio dello scherzo del Lupo Mannaro che citi nelle note). James non decide di porre fino allo scherzo ai danni di Severus di punto in bianco, bensì dopo essere venuto a conoscenza del suo orribile passato. James è sgradevole, fastidioso, seccante, ma non è maligno, non è perfido: c'è una bella differenza. Alla fine ci mostri il personaggio umano che sa provare compassione, quello che non supera mai un certo limite. A non convincermi è la resa di Sirius, non tanto per il fatto che continui a tortuare psicologicamente Severus (il Sirius adolescente è decisamente più egoista e velenoso di James nei suoi confronti), ma perché il suo ruolo nella storia non è ben chiaro. Certo, è un personaggio marginale, eppure nella sua marginalità dovrebbe denotare un minimo di spessore, invece qui sembra un burattino un po' scemo che "voglio divertirmi a infastidire Severus perché mi annoio/perché, boh, mi va e basta". Da un lato penso che questo si addica al Sirius adolescente, almeno in apparenza, dall'altro lo trovo troppo semplicistico. Qual è la differenza tra lui e James? Perché James decide di smettere con gli scherzi e Sirius invece vuole continuare? Sarebbe stato bello vedere trasparire una motivazione diversa da un "non butterò questi tre mesi al vento solo perché la tua codardia ti ha spinto a fare marcia indietro.”Magari c'è e sono io che non l'ho colta, magari è volutamente sottintesa, fatto sta che avrei preferito qualcosa di più approfondito e che la sua resa nella storia non mi convince del tutto.
Se mi hai convinta appieno con James, si può dire quasi lo stesso di Severus. Trovo che tu sia stata addirittura originale con la sua introspezione. Mostri pur sempre il Severus "sfigato", il ragazzino "unto, brutto, antipatico", scavando a fondo nel suo passato, ma nel mettere a nudo i suoi pensieri fai qualcosa di diverso dal solito. Come ho scritto parlando dell'introduzione apprezzo il fatto che Severus non appaia come una povera, penosa vittima degli eventi, ma come un ragazzo consapevole di non avere belle qualità (il fatto che si sbagli è un altro discorso). Severus è consapevole d'essere "deforme sia dentro che fuori", eppure cammina a testa alta. Severus non finge d'essere fiero di appartenere ai Serpeverde per consolare se stesso, lo è davvero. A lui non importa di piacere agli altri, né di cambiare né di dimostrare che ha qualcosa di buono: vuole solo essere accettato e amato da Lily così com'è. Per quanto possa sembrare banale come concetto in questo caso non lo è, perché tu hai saputo descriverlo in un modo diverso dal solito. Mi avresti conquistata del tutto con questo Severus se non l'avessi reso troppo loquace nelle conversazioni: va bene che Lily è l'eccezione alla regola, ma mi sembra si sia lasciato andare un po' troppo mentre riviveva alcuni tra i momenti più brutti e delicati della sua infanzia. Ha parlato troppo e troppo apertamente, cosa che non si addice a un personaggio così chiuso in se stesso come lui. Per il resto non ho altri appunti da farti, il tuo Severus quand'è venuto a sapere dell'appuntamento con Lily si è comportato esattamente come avrebbe fatto quello dei libri, almeno secondo il mio punto di vista.



Utilizzo fiaba: 15/15
Parto col dire che la marginalità di Lily nella storia non mi disturba affatto. La vera Lily non sarà presente fisicamente, eppure è il perno attorno al quale ruotano i passi di Severus. Ad avermi colpita particolarmente è la direzione opposta presa dai tuoi protagonisti. James (che all'inizio è uno dei cattivi, il Febo del romanzo) compie un'evoluzione positiva perché mette Severus al corrente della verità e decide di porre fine al suo scherzo meschino. Severus, al contrario, compie un'evoluzione negativa: arriva a calpestare l'amore che nutre per Lily, a pensare "Da oggi ti concentrerai solo su di te, sul potere e sul modo per ottenerlo: se come mostro non puoi essere amato, quanto meno sarai temuto." A differenza di Quasimodo, che nel finale si rassegna ad accettare l'amore tra Febo ed Esmeralda, Severus ferisce la sua Esmeralda, le si rivolta contro, dimostrando così di non aver affatto accettato quell'amore. In questo modo hai fornito una versione alternativa alla fine dell'amicizia tra Lily e Severus. Il fatto che ti sia servita dello scherzo di James e Sirius per assolvere a questo compito non solo mi piace, ma mi sembra pure una scelta verosimile e ben giustificata. Complimenti per il parallelo tra Tobias e Frollo, molto calzante!, non risulta affatto forzato ai fini della narrazione. Anche per quanto riguarda Eileen/madre di Quasimodo sei stata convincente: il passato dei Piton è piuttosto oscuro, ma innegabilmente segnato dalla violenza, e non è difficile immaginare che proprio Tobias abbia causato la morte della moglie. Non ti sei limitata a seguire la mia traccia, l'hai resa tua nel momento in cui hai posto James e Severus di fronte a una scelta. Non mi sarei mai aspettata di leggere una versione dei fatti in cui James stesso pone fine allo scherzo, scherzo che tra l'altro segna la fine dell'amicizia di Lily e Severus. Uno degli aspetti più inquietanti è poi l'ambivalenza di James. Lui è sicuramente un doppio Febo, sia quello negativo che quello positivo - e non è mai soltanto l'uno o l'altro. Nel finale, ad esempio, compie sia una buona che una cattiva azione: dice la verità a Severus, non a Lily, e provoca la fine di un'amicizia senza intervenire. James si limita a salvaguardare la sua bella immagine di fidanzato presente, ergendosi a cavaliere della sua Esmeralda sulla base di una bugia che non verrà mai svelata. Tutto questo sì che è dannatamente amaro, proprio come volevo. Nella scelta della Torre di Astronomia come luogo d'incontro per gli appuntamenti fra Severus e (la finta) Lily, inoltre, ci vedo un che di simbolico: la madre di Quasimodo è morta su una torre, la fine dei rapporti tra Severus e Lily è determinata da incontri avvenuti a loro volta su una torre. L'effetto che ne deriva è sconcertante, ma mi è piaciuto. Complimenti!



Gradimento personale: 7.5/10

La tua storia mi ha messo suspense. Anche se in alcuni punti non mi hanno convinta del tutto i dialoghi e la caratterizzazione sei stata capace d'incuriosirmi. Hai rispettato le indicazioni del pacchetto al meglio, integrando in modo eccellente gli elementi fiabeschi al contesto potteriano, fornendone uno sviluppo tutto tuo e originale. La tua storia non mi ha fatta innamorare, ma mi è comunque piaciuta.



Totale: 57.5 + 3 bonus = 60.5/73










Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
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22/07/2018 16:13
 
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Seconda classificata "Maledico te"
di Raffyloveantoniouwetta




Grammatica: 10/10
Mi complimento con te per la cura che hai messo nella stesura di questa storia. In 17 pagine non ho trovato nemmeno un refuso, il testo è pulito, complimenti! L'unico errore è in questa frase (dato che è l'unico e per tutto il testo hai dimostrato un'ottima padronanza dell'italiano, sono più propensa a credere che si tratti di un errore di distrazione).
"Cautamente, lanciando un debole Confundus, costrinse la ragazza a inoltrarsi nel fitto bosco finché non cadde inciampando su una radice sporgente, ferendosi alla caviglia, rotolò di qualche metro lungo un morbido pendio fino al letto di un rigagnolo asciutto.": dovresti correggere con "e rotolò". Scrivere "virgola + 'rotolò di qualche metro' + punto" senza una congiunzione significa introdurre una frase principale indipendente, cioè una frase di senso compiuto slegata dalle altre. In questo caso è però evidente che la frase in questione sia legata a "finché non cadde", dato che descrive gli effetti conseguenti all'azione dell'essere caduti.



Stile: 9/10

Lo stile di cui ti sei servita è denso e sensoriale. È denso il lessico, è densa la punteggiatura, è denso il ritmo della narrazione, è denso l'intreccio della narrazione. Fai un ampio uso di frasi lunghe e coordinate per asindeto, il lessico è vario, studiato, e le descrizioni estremamente dettagliate. Non ti ho dato il massimo perché questa sua densità di fondo è una lama a doppio taglio che inficia la comprensione della storia stessa. Per cominciare il testo è diviso in macro-blocchi in cui non si va mai a capo, un tipo d'impaginazione che appesantisce la lettura e fa perdere concentrazione, in più i periodi che costruisci sono quasi tutti molto lunghi e dettagliati: unendo le due cose ne consegue che l'effetto finale genera confusione. Anche la scelta di collocare i flashback alla fine della storia disorienta, descrivere prima la morte di un personaggio e poi mostrarcelo nuovamente in azione nel passato è una scelta azzardata. In un primo momento ho pensato che Merope si fosse risvegliata in una sorta di Aldilà senza essersene nemmeno resa conto, e che stesse rivivendo il proprio passato a mo' di personale Paradiso; il dubbio mi rimane tutt'ora, per quanto adorerei questa scelta non posso fare a meno di notare che il testo risulti poco chiaro.
A volte tendi a rallentare eccessivamente la lettura con la punteggiatura. "Da oltre la siepe, giunse l’eco della voce soave di una bella ragazza che stava civettando, camminando a braccetto, sotto l’ombra protettiva dei faggi, assieme all’affascinante Tom Riddle; mentre ignari la oltrepassavano, digrignò i denti, rosa dalla gelosia."
Dal mio punto di vista si potrebbero eliminare alcune virgole per rendere la lettura meno singhiozzante e più fluida. Nell'esempio che cito secondo me se togliessi quella dopo 'siepe' e quella dopo 'faggi' la frase suonerebbe meglio. Coi dialoghi invece mi hai suscitato la sensazione inversa, cioè un che di frettolosità.
"Delle corde presero vita dal nulla e, come serpenti, avvolsero in spire i corpi recalcitranti dei due avventori. — Appena in tempo, — disse sollevato mentre allungava il braccio verso la ragazza ancora stesa a terra, — tu devi essere Merope, — sussultò lievemente alla vista di quel corpo macilento, trattenendo a stento una smorfia disgustata, — sono venuto più in fretta che ho potuto, — le sorrise triste, a mo’ di scusa. — Non è stato facile convincere i miei superiori, il messaggio che hai spedito non era molto chiaro. — In sottofondo le voci dei due disgraziati si sovrapponevano tra loro."
Con uno stile così denso, caratterizzato da periodi lunghi e numerose virgole, l'uso di dialoghi che si susseguono uno dietro l'altro senza mai andare a capo tra una descrizione e l'altra mette al lettore una certa fretta. In questo caso credo sarebbe meglio andare a capo con "In sottofondo..." per dare maggiore respiro, dato che la frase è slegata dalle altre. Inoltre spezzare un singolo dialogo in quattro parti, secondo lo schema "dialogo + descrizione, dialogo + descrizione, dialogo + descrizione + dialogo" rende a sua volta la lettura ulteriormente singhiozzante, effetto che creano già le tante virgole che si susseguono per tutto il testo. Ho notato che per tutta la OS tendi a usare questa impaginazione, dividendo il testo in macro-blocchi in cui dialoghi e descrizioni s'accavvallano e andare a capo è un tabù: dal mio punto di vista l'armonia interna del testo ne risente, la lettura risulta un tantino caotica e si tende a perdere il filo del discorso, specie durante le parti dialogate. In diversi punti ho dovuto rileggere tutto due volte perché avevo perso la concentrazione, e ti assicuro che ero molto presa dalla trama! Per rendere meglio l'idea, mi è sembrato di avere di fronte un cassetto zeppo di oggetti impilati strettamente l'uno sopra l'altro in uno stesso punto, anziché distribuiti in modo uniforme su tutta la sua superficie. Non sono critiche volte a dirti che scrivi male, anzi, il tuo stile è davvero pregevole e proprio per questo ti consiglio di limarlo per renderlo ancora più accattivante. La tua storia è interessante, sarebbe un peccato privarsi di una fetta di lettori per una questione legata all'impaginazione!
In ultimo, "La porta alle sue spalle cigolò piano e il giovane Tom Riddle scivolò al suo interno, stampata sul viso la noia": un "la noia stampata sul viso" suonerebbe decisamente meglio, ai miei occhi e alle mie orecchie l'inversione soggetto/verbo risulta davvero sgradevole. Per il resto, come ti ho già anticipato, ho apprezzato il tuo stile. Lo reputo sensoriale perché è estremamente attento a richiamare l'attenzione su suoni, profumi, colori, sapori, ambiente. Tutto ciò che circonda Merope si apre a ventaglio di fronte al lettore, in questa storia tu gli permetti di percepire vividamente cosa prova la protagonista e di vedere altrettanto nitidamente cosa la circonda. Riesci ad essere così ricca di dettagli senza risultare prolissa - l'effetto dispersivo del tuo testo è dovuto infatti a un'impaginazione in blocco e a un ampio uso di virgole, non a un'incapacità descrittiva. Utilizzi metafore pregnanti e sai dare spessore tanto a stati d'animo e gesti dei personaggi quanto ad ambienti circostanti. Ad esempio con "fuori brillavano due sole candele i cui cerchi di luce accarezzavano morbidamente i tessuti alle pareti accendendoli di rosso sangue; parevano respirare." riesci a rendere pulsante l'immagine che descrivi. "Con morboso interesse guardò la bella ragazza perdere lentamente conoscenza e afflosciarsi delicatamente su se stessa, composta, quasi avesse un pubblico a cui offrirsi": qui ad esempio non mostri solo la cattiveria di Merope in due parole, ma in modo indiretto anche la grazia innata di Cecilia, che persino nell'afflosciarsi non si scompone, "quasi avesse un pubblico a cui offrirsi."
Nonostante l'impostazione a blocco sei riuscita a mantenere vivo il mio interesse durante la lettura e renderla piacevole con descrizioni efficaci e una cura estrema per i dettagli. Il tuo stile è pieno, evocativo, ricco di sfumature. Se lo limassi un po' secondo me risalterebbe ancora di più!



Titolo e introduzione: 4.5/10
Al titolo ho assegnato 2.5, all'introduzione 2.
Penso che entrambi non rendano giustizia alla storia. Il primo è banale, fuorviante, a mio parere dirotta l'immaginazione verso un tipo di storie molto superficiali e infantili, cosa che non riflette assolutamente la tua bellissima storia. Merope maledice Cecilia, Merope è maledetta da Salazar, Tom è maledetto da Merope, Voldemort bambino è maledetto da sua madre: potrei continuare così all'infinito, a dimostrazione del fatto che il collegamento tra significato del titolo e storia è forte, però resta il fatto che preso in sé il titolo non è in grado di rievocare tutte queste sfumature, è davvero troppo generico. L'introduzione va di pari passo, è molto scarna e altrettanto banale, ci dice troppo poco, non stuzzica la curiosità del lettore - un vero peccato, perché basterebbe estrapolare un pezzo qualsiasi del testo della storia per accendere l'interesse. La tua storia è zeppa di vivide descrizioni, è originale, ha un intreccio studiato nei minimi dettagli, dà un respiro nuovo alla coppia senza uscire esageratamente dai cardini del canon: perché non metterla in risalto? "E se Merope fosse diversa da come l’abbiamo sempre immaginata? Da come ce l’hanno sempre raffigurata?Merope sa che è nata per esaudire il proprio Desiderio e ha tutta l’intenzione di portare a termine i suoi propositi: a qualsiasi costo, con qualsiasi mezzo." spegne tutto quello che colora il tuo testo, lo mette in ombra sino a spegnerlo. Io stessa non avrei cliccato sul link della tua storia se non avessi dovuto valutarla per il contest - e al solo pensiero mi viene voglia di mangiarmi le mani, perché merita davvero tanto. Spero che tu prenda in considerazione il mio consiglio, sono convinta che così attireresti più lettori.



Caratterizzazione personaggi: 13/15
Mi hai davvero sorpresa con questa storia perché è sempre difficile leggere una Merope/Tom Sr/Cecilia diversa dalle solite. Della Merope che descrivi non tralasci nulla: ci permetti d'entrare letteralmente nella sua testa, di capire le sue scelte, i suoi pensieri, i suoi sentimenti e i suoi gesti. Ho adorato questa Merope che agisce come un serpente, "preda di una gioia furiosa" di fronte alla propria vittoria, per citarti, che "mentre il padre cadeva addormentato in preda ai fumi dell’alcol e il fratello raggiungeva il villaggio Babbano per seminare terrore, la ragazza riuniva davanti a sé diverse erbe raccolte lungo i fossi per combinarle in vari decotti e unguenti, che poi aggiungeva in piccole dosi ai miseri piatti che presentava in tavola, con la speranza che i suoi aguzzini morissero avvelenati." La tua Merope è tridimensionale, respira attraverso il testo, è una calcolatrice, è crudele, ed è capace di covare "un amore fanciullesco" che però è all'opposto anche "fatto di rimpianto miscelato a un bisogno viscerale", un bisogno talmente viscerale da non farle battere ciglio nemmeno quando vede il suo Tom avvinghiato a un'altra ragazza. Merope non si scompone neanche in quella circostanza, quasi fosse lei ad essere stata stregata al suo posto, e continua in modo sconcertante ad adorarlo, a pretenderlo, immune persino alla stessa gelosia vorace che tanto le aveva fatto odiare Cecilia per averlo avuto prima di lei. Merope ci appare quindi sia vittoriosa, ma anche vinta, vittima di un amore malato che le offusca la mente e le fa perdere la ragione, e in questo ho rintracciato più che mai la Merope dipinta nei libri. La tua Merope è inquietante, si fa detestare, ma al tempo stesso sa incatenare il lettore a sé con una personalità stratificata, tramite descrizioni che permettono al lettore persino d'immedesimarsi in lei.
"Deliziata, assaporò il fruscio leggero della stoffa compiuto a ogni movimento, la dolce carezza del tessuto sul piccolo seno: si sentì libera e potente. Per anni aveva domato il proprio Desiderio, l’aveva nascosto nelle viscere del cuore, seppellito sotto strati di lividi, soffocato dagli abusi, ma ora, tutto quello, stava per finire!"
Qui ad esempio si sentono tutto il livore e il senso di rivalsa che l'animano. Le cose che ho senz'altro apprezzato di più riguardano due aspetti del tutto inediti: il fatto che Merope in realtà finga di essere Maganò e che Tom non sia un amante devoto nei confronti di Cecilia sono aspetti nuovi che tu hai saputo inserire in modo ben congeniato nella storia, dando alla coppia un respiro diverso dal solito. Davvero brava! Mi è dispiaciuto abbassare il punteggio, ma purtroppo ci sono due cose che non mi hanno convinta. In alcuni momenti hai dato a Merope una scaltrezza e una grazia singolari - al ballo la descrivi addirittura capace di strisciare silenziosamente tra la folla come una biscia, cosa che mi pare eccessiva. L'hai trasformata da ragazzina goffa e maldestra in una sorta di temibile regina intrisa di veleno capace di raggirare chiunque al proprio volere. L'essere "sicura di sé, crudele, calcolatrice", per citare la mia indicazione, non implica un'inevitabile muta da bruco a farfalla, per intenderci, ed è un'immagine che non si addice alla vera Merope. L'altro aspetto che non mi convince è l'odio che lei nutre per il figlio. Nel canon sappiamo che ha insistito tanto per farlo chiamare come suo padre: se l'avesse odiato, se davvero non gli fosse importato nulla di lui, non credo avrebbe impiegato le sue ultime forze per esprimere quel desiderio. Per il resto rinnovo i miei complimenti, inutile dire che con Tom Sr hai fatto un lavoro magistrale. Meschino, superficiale, arrogante, ma innegabilmente affascinante agli occhi di Merope. Anche coi personaggi secondari sei stata superba. Hai delineato figure a tutto tondo che si sono rivelati estremamente realistiche. Se non fosse per quelle pecche di cui ti ho parlato il risultato sarebbe davvero eccellente!



Utilizzo fiaba: 15/5

Non avrei potuto chiedere di meglio di quanto hai creato in questa storia. Non solo sei riuscita a integrare gli elementi fiabeschi all'universo potteriano senza snaturare uno dei due, ma sei stata anche capace di rendere il tutto verosimile, originale, intrigante. L'idea di rievocare Salazar tramite la pietra della Resurrezione è geniale, bizzarra e rischiosa, ma davvero geniale - e lasciami dire che nella scelta della fata madrina mi hai davvero stupita! Giuro, se fossi una persona estranea alla tua storia mi verrebbe voglia di darci un'occhiata soltanto leggendo questo appunto, proprio per vedere come hai fatto a integrare Salazar alla vicenda. La fata madrina del tuo racconto è decisamente ambivalente, è sia aiutante che carnefice della tua Cenerentola, dato che l'aiuta col desiderio di vederla morire, ritenendola un'erede indegna della propria stirpe. In questo, così come nella scelta di rovesciare i ruoli di Merope e Cecilia, rispettivamente da Cenerentola a sorellastra e viceversa, sei stata incredibilmente originale. Hai saputo rivisitare la fiaba in modo tutto tuo, dando allo stile stesso il sapore di un'epoca passata che ben si adatta sia alla generazione dei personaggi potteriani che a un mondo lontano, da fiaba. Alla fine nella scelta di presentare a chiusa della storia il flashback del ballo ci ho visto un intento d'esprimere il personale "e vissero felici e contenti" di Merope col suo arrogante principe. La storia di Cenerentola si chiude mostrandoci una ragazzina ormai non più vestita di stracci e infelice, ma una principessa vittoriosa, fianco a fianco del suo principe. Non so se effettivamente i flashback servano a dire al lettore che Merope, dopo la morte, è finita in un'Aldilà che le permette di rivivere il proprio trionfo. Fatto sta che ce la mostri per l'ultima volta quand'è prigioniera del ricordo di quel ballo, il giorno in cui è riuscita a stregare Tom e a portarselo via, in un'immagine speculare rispetto a quella della fiaba. Mi piace questo rovesciamento di fondo: la scarpetta è un anello maledetto, l'amore del principe per Cecilia è fasullo, i veri cattivi sono Cenerentola e la fata madrina - persino la madre di Merope in veste di un'altra fata madrina, che in punto di morte dovrebbe suscitare compassione, si trasforma in un personaggio negativo regalando alla figlia una pozione maledetta. Avevo voglia di leggere qualcosa di diverso dal solito, un esperimento capace di rivelasi intrigante e originale, e devo dire che in questo mi hai decisamente accontentata al massimo!



Gradimento personale: 9/10
La tua storia mi è piaciuta tanto, è ricca di dettagli perfettamente studiati che contribuiscono a renderla convincente e appassionante. Hai sperimentato con pozioni, ingredienti, incantesimi, conferendo al racconto un tocco del tutto personale. Anche se a mio avviso hai calcato un po' troppo la mano con Merope, sei riuscita a rappresentarne una molto simile a quella che volevo vedere in scena. L'intreccio, per quanto complesso, è davvero avvincente e crea notevole suspense. Non ti ho dato il massimo per le ragioni elencate in precedenza, ma sappi che sei comunque riuscita a regalarmi una lettura indimenticabile!



Totale: 60.5 + 3 bonus = 63.5/73





Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
OFFLINE
Post: 2.167
Giudice*****
22/07/2018 16:17
 
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Prima classificata e vincitrice del premio speciale Fix You
"Troverò la strada e poi da te arriverò"
di GiulyHermi96





Grammatica: 9.5/10
A parte un paio di strafalcioni col congiuntivo il testo si presenta ordinato, ho notato pochissimi errori di distrazione, come Magizzologi' scritto in un singolo caso con due 'z' al posto di due '0'. Nel complesso il testo si rivela curato.
"So che debba solo trovare la strada giusta e arrivare da me": dovresti correggere con l'indicativo 'deve'; dato che 'sapere' esprime certezza è sbagliato usare il congiuntivo.
"Se fosse stato più lucido, Rolf avrebbe notato che avesse addosso un vestito": 'aveva', anche qui il problema è dovuto all'uso improprio del congiuntivo, fai attenzione!
Ho notato che metti il punto nel discorso diretto anche quando questo prosegue con una descrizione, ad esempio
⦁ "Non torneranno più." disse: in questi casi l'uso del punto è scorretto.



Stile: 9.5/10
Stile semplice, fresco, immediato, specchio dell'atmosfera stessa della storia. Mi è piaciuto parecchio, davvero. Credo proprio che invogli a rileggere tutto fin dall'inizio, perché è sempre molto equilibrato. Le descrizioni di azioni e stati d'animo s'intrecciano armoniosamente le une alle altre senza fronzoli o giri di parole inutili. Il lessico è vario, né pretenzioso né banale, e le pause sono calibrate in modo da mantenere fluido il ritmo della lettura. L'immediatezza di fondo che lo caratterizza non solo rende la narrazione spontanea, ma si adatta anche alla tua Luna: chiaro, diretto, disarma e strappa sorrisi proprio come continua a fare lei per tutto il testo. Ma non è solo Luna a divertire, ad esempio quando finisci il paragrafo con "Mentre guardava l’amica ridere, Luna pensò che Rolf Scamander non era mai stato tipo da cambiare idea. Ma quella sarebbe stata l’eccezione alla sua inutile regola. Luna l’avrebbe fatta diventare la prima di tante eccezioni, ne era certa." e introduci quello successivo con "Rolf Scamander voleva morire." crei un contrasto dall'effetto comico del tutto spontaneo. Una delle cose che ho apprezzato di più è sicuramente questo filo di umorismo che pervade tutto il testo, frasi del tipo "impalato a sorridere come una statua a tutti coloro che fermavano lui e suo nonno. D'accordo, a tutti coloro che fermavano suo nonno e basta" mi hanno strappato diversi sorrisi e a mio parere sono servite a rendere lo stesso Rolf più simpatico; la loro presenza ha bilanciato quell'aura d'eccessiva serietà che caratterizza il tuo protagonista, un uomo tutto d'un pezzo, sempre composto, sempre attento a controllare le proprie emozioni e quello che dice. I tuoi personaggi si mostrano al lettore per quello che sono più tramite gesti e dialoghi che descrizioni, secondo il modello dello "show don't tell" che personalmente apprezzo molto. Hai saputo ricreare un'atmosfera sia delicata che vivace, uno sfondo perfetto per raccontare una storia contenente richiami a "L'incantesimo del lago". Questo stile è chiaro come la tua protagonista, non pone veli tra sé e il lettore, e in questo modo ci permette di capire appieno il percorso di Rolf verso una nuova consapevolezza di sé. L'evoluzione del suo rapporto con Luna ci viene mostrata tramite fatti: sono i tuoi personaggi a raccontarsi, non le parole a raccontarli. Il suo pregio più grande è senza dubbio la capacità di dare personalità e spessore tramite poche, limpide pennellate, con frasi del tipo "A Rolf ricordò moltissimo gli Snasi quando venivano scoperti con le mani nel sacco", oppure "Lei aveva occhi bellissimi. Sembravano pronti a confessare ogni verità nel mondo", o ancora "A volte il peso di quella mancanza lo disturbava, come se dei giganteschi massi rocciosi impedissero a tutta la sua persona di respirare e camminare nel modo giusto." Non ho citato queste tre frasi a caso, voglio infatti complimentarmi con te per la tua capacità di risultare incisiva allo stesso modo in contesti diversi fra loro. Risate, romanticismo, senso di pesantezza: li trasmetti tutti con la stessa intensità. Credo che il tuo stile sia molto versatile e che si presti bene ad ogni tipo di racconto!




Titolo e introduzione: 5.5/10
Al titolo ho assegnato 2, all'introduzione 4. Il legame col testo è senz'altro forte, dato che il titolo sintetizza su di sé il senso della fiaba e della tua OS, ma è davvero inascoltabile. Avrei preferito evitassi il rimando alla canzone, dato il risultato. A parte che il concetto che vi si cela dietro viene espresso in modo banale, trovo l'inversione soggetto/verbo ("da te arriverò") disturbante. Non mi piace per niente: lungo, cacofonico, banale, invece d'invitarmi a leggere - fossi stata estranea al contest - mi avrebbe istigata a scappare, per queste ragioni non ho voluto alzare il punteggio.
L'introduzione invece non mi dispiace. Carina, simpatica, dal sapore fiabesco, permette al lettore d'inquadrare il tipo di storia che ha di fronte, lo catapulta immediatamente in un contesto estraneo a qualsiasi forma di dark o angst. Credo sia un buon biglietto da visita per i lettori che cercano qualcosa di romantico e magico allo stesso tempo. Il quadretto "opposti s'attraggono", la presenza di un cigno, di un Demiguise e della Magizoologia fungono infatti da cornice per ricreare il classico quadretto che introduce questo tipo di storie. Consiglierei però di sintetizzare, di creare un'introduzione con frasi più corte e conseguentemente più dirette.




IC e caratterizzazione: 15/15

Per un momento ho avuto paura di leggere di una Luna snaturata. Al ballo appare meravigliosamente femminile, elegante, di classe: mentre leggevo pensavo "Ecco, adesso smette improvvisamente di parlare di Nargilli e Gorgosprizzi, di fare le sue uscite strampalate, di manifestare tutto il suo estro e diventa 'straordinariamente ordinaria.'" Scoprire che mi sbagliavo è stato sia un sollievo che un piacere. Luna non è un personaggio semplice da gestire, ma te la sei cavata alla grande: è lei che parla, agisce e pensa, non c'è che dire. Viene morsa da uno Gnomo e dice che la sua saliva è curativa, si mette un vestito elegante soltanto perché il suo "attira-Nargilli" è rotto, va a un Ballo e invece di ballare s'immerge in vecchi tomi, crede a creature mai viste e alle visioni provocate da quest'ultime, costruisce le proprie convinzioni sulla base di ciò che un tipo come Rolf chiamerebbe nulla assoluto, si muove e parla con leggerezza, senza imbarazzo, senza risentimento di fronte alle risatine di scherno che le vengono rivolte. Nel suo sembrare perennemente stralunata coglie in realtà dettagli piccoli come macchie d'inchiostro sulle dita, è una rivelazione continua. Una delle scene che me l'hanno ricordata come non mai è stata quella in cui Rolf viene a sapere della morte di sua madre: “Mi- mi dispiace.” disse, incapace di pensare a un commento più intelligente.
Luna, che aveva cominciato a spostare i fogli di pergamena che Rolf aveva posizionato sul tavolo, lo guardò confusa: “Perché?” gli chiese fissandolo.
Il giorno in cui Luna Lovegood avesse avuto una reazione normale, Rolf avrebbe segnato la data sul calendario.
“Come perché? Perché… perché…” non sapeva cosa dire, quindi si appoggiò allo schienale della sedia col viso rivolto verso il sole, troppo esasperato dall’intera conversazione.
“Sei un uomo strano, Rolf Scamander.” disse con leggerezza lei
.
Più IC di così si muore. Non solo sei stata incredibilmente IC, ma hai anche saputo rendere vivo questo personaggio, sia in modo diretto che indiretto. Persino Rolf contribuisce infatti a farlo brillare sotto diverse angolazioni. Attraverso il suo punto di vista, quello di un personaggio dall'indole completamente opposta, vediamo una Luna irritante, "che fa uscire dai gangheri", ma che allo stesso tempo conquista così com'è senza che ce ne si possa rendere conto. “Se io fossi strano dovrei definirti noiosamente normale e entrambi sappiamo che non c’è nessuno lontano dalla normalità quanto te.”
Luna sorrise vedendo che aveva le guance leggermente arrossate e gli occhi che brillavano alla luce del sole: “Ed è una cosa positiva?” gli chiese.
Lui si passò una mano tra i capelli, imbarazzato: “Purtroppo per me, temo proprio che lo sia.” disse deglutendo e soppesando ogni parola
.
Questa è una delle parti che ho preferito di tutta la storia, è in grado di riassumere in modo incisivo il contrasto tra Luna e Rolf, l'evoluzione del loro rapporto, il motivo per cui lui s'innamora di lei. Anche in questo rinnovo i miei complimenti sull'efficacia dello stile. Luna mi ha convinto da cima a fondo, ma posso dire lo stesso anche di Rolf. Con lui potevi avere carta bianca, dato che non sappiamo nulla nel canon, ma hai preferito attenerti alle mie indicazioni: in questo modo hai avuto un altro percorso già tracciato da seguire, un altro IC da rispettare. Inutile dire che non avrei potuto chiedere di meglio. Rolf è esattamente come me l'ero immaginata: metodico, serio, amico della logica, allergico alla stravaganza ma inevitabilmente incapace di sottrarsi all'ascendente che quest'ultima esercita su di lui, che "non aveva avuto molte relazioni in passato. C’era stata una ragazza, ai tempi di Hogwarts, ma la relazione non era certamente nata per i sentimenti da parte di lui. Secondo la sua testa era semplicemente il momento giusto di averla, ecco tutto." Leggendo la tua storia si capisce che questo Rolf adolescente non c'è più, al suo posto c'è quello schiacciato dai massi rocciosi di una mancanza inspiegabile, quello che desidera avere qualcuno al proprio fianco e che, prima ancora di rendersene conto - ci arrivano tutti prima di lui - finisce per innamorarsi di quella ragazza che tanto lo irrita. I tuoi personaggi sono l'esempio che il cliché de "gli opposti si attraggono" può essere sempre raccontato in modo unico e accattivante, che questo tipo d'amore dall'impronta ingenua può trasformarsi in quello definitivo, che certi cliché non invecchiano mai. Rolf non mi è piaciuto soltanto perché è fedele a quello abbozzato nel mio pacchetto, ma anche perché l'hai fatto avvicinare a Luna in un modo del tutto spontaneo e realistico, come accade alle persone della vita vera, e perché in una singola OS hai saputo metterlo in risalto tanto quanto la sua controparte canonica. Bellissimi.



Utilizzo fiaba: 15/15
Non ho avuto bisogno di leggere le note per sentire il sapore de "L'incantesimo del lago", i rimandi sono evidenti da sé, riadattati con una leggerezza e una naturalezza disarmante all'universo potteriano. Mi hai messo nostalgia del film e allo stesso tempo me l'hai fatto rivivere sotto una luce nuova, per questo ti ringrazio. La scelta di rendere Luna un'Animagus, per quanto potesse sembrare scontata, mi ha stupita e divertita allo stesso tempo. Luna Lovegood associata a un cigno è insolita quanto perfetta, dato che questo animale è spesso associato alla saggezza, alla purezza e alla sincerità d'animo. Nelle ricerche di Magizoologia commissionate da Newt e Tina a Rolf e Luna ho colto il rimando ai sovrani che cercano di fare innamorare i loro figli per unire i regni - devo dire che è stato divertente vederli ricoprire questo ruolo! De "L'incantesimo del lago" hai preso un concetto stra-abusato, quello del "conta soltanto la bellezza?" e l'hai usato per sviluppare la storia a modo tuo. L'amore tra Luna e Rolf nasce con innocenza, si svela al lettore un passo alla volta, con delicatezza. La presenza del cigno si riflette così anche nella forma stilistica e nello sviluppo della coppia, in questi personaggi privi di malizia che si studiano, si cercano e si raggiungono in modo altrettanto sincero, grazie a una Odette che costringe il suo Derek a mettersi in discussione e a capire cosa vuole veramente. Se Luna rimanda al cigno prima di tutto a livello concreto in veste di Animagus, Rolf vi rimanda in senso metaforico: la sua liberazione vera e propria, infatti, avviene con l'arrivo dell'amore, è Luna a permettergli di scacciare il peso di una mancanza "che non lo fa respirare". Rolf evolve durante la storia e, come Derek, impara a capire che amare una persona non significa desiderarne soltanto la bellezza fisica, ma l'intera persona con le sue stranezze, anche quando "manda fuori dai gangheri", e passare dal non capire nulla dei suoi pensieri a capirli senza bisogno d'esternazioni vocali, come scrivi nel finale. Ti sei servita sia di riferimenti letterali che metaforici per far combaciare due universi distanti e hai creato una OS estremamente originale. I miei complimenti!



Gradimento personale: 10/10

Con questi personaggi cercavo qualcosa di "pulito", qualcosa d'introspettivo, di ingenuamente fiabesco, divertente e romantico. La tua storia presenta tutte queste caratteristiche. Ah, benedetto Demiguise... posso eleggerlo a mia mascotte personale? E che dire delle battute finali? Una chiusura perfetta per una OS fresca e simpatica come la tua. Ti consiglio di non interrompere più la scrittura, sarebbe un peccato perdersi le tue creazioni!




Totale: 64.5 + 3 bonus = 67.5/73





Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
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Post: 2.167
Giudice*****
22/07/2018 16:22
 
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Riepilogo classifica

1. "Troverò la strada e poi da te arriverò" di GiulyHermi96: 67.5/73
2. "Maledico te" di Raffyloveantoniouwetta: 63.5/73
3. "Be Monster" di Senza_corona: 60.5/73
4. "Se guardassi dentro me" di Nemesis__: 50/73


Premi


3 recensioni a GiulyHermi96, due per essersi classificata prima e una per il premio speciale Fix You (col personaggio di Luna Lovegood)



Questo è tutto. A presto e grazie per aver partecipato!





Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
23/07/2018 10:00
 
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Re:
_ Freya Crescent _, 22/07/2018 16.13:

Seconda classificata "Maledico te"
di Raffyloveantoniouwetta




Grammatica: 10/10
Mi complimento con te per la cura che hai messo nella stesura di questa storia. In 17 pagine non ho trovato nemmeno un refuso, il testo è pulito, complimenti! L'unico errore è in questa frase (dato che è l'unico e per tutto il testo hai dimostrato un'ottima padronanza dell'italiano, sono più propensa a credere che si tratti di un errore di distrazione).
"Cautamente, lanciando un debole Confundus, costrinse la ragazza a inoltrarsi nel fitto bosco finché non cadde inciampando su una radice sporgente, ferendosi alla caviglia, rotolò di qualche metro lungo un morbido pendio fino al letto di un rigagnolo asciutto.": dovresti correggere con "e rotolò". Scrivere "virgola + 'rotolò di qualche metro' + punto" senza una congiunzione significa introdurre una frase principale indipendente, cioè una frase di senso compiuto slegata dalle altre. In questo caso è però evidente che la frase in questione sia legata a "finché non cadde", dato che descrive gli effetti conseguenti all'azione dell'essere caduti.



Stile: 9/10

Lo stile di cui ti sei servita è denso e sensoriale. È denso il lessico, è densa la punteggiatura, è denso il ritmo della narrazione, è denso l'intreccio della narrazione. Fai un ampio uso di frasi lunghe e coordinate per asindeto, il lessico è vario, studiato, e le descrizioni estremamente dettagliate. Non ti ho dato il massimo perché questa sua densità di fondo è una lama a doppio taglio che inficia la comprensione della storia stessa. Per cominciare il testo è diviso in macro-blocchi in cui non si va mai a capo, un tipo d'impaginazione che appesantisce la lettura e fa perdere concentrazione, in più i periodi che costruisci sono quasi tutti molto lunghi e dettagliati: unendo le due cose ne consegue che l'effetto finale genera confusione. Anche la scelta di collocare i flashback alla fine della storia disorienta, descrivere prima la morte di un personaggio e poi mostrarcelo nuovamente in azione nel passato è una scelta azzardata. In un primo momento ho pensato che Merope si fosse risvegliata in una sorta di Aldilà senza essersene nemmeno resa conto, e che stesse rivivendo il proprio passato a mo' di personale Paradiso; il dubbio mi rimane tutt'ora, per quanto adorerei questa scelta non posso fare a meno di notare che il testo risulti poco chiaro.
A volte tendi a rallentare eccessivamente la lettura con la punteggiatura. "Da oltre la siepe, giunse l’eco della voce soave di una bella ragazza che stava civettando, camminando a braccetto, sotto l’ombra protettiva dei faggi, assieme all’affascinante Tom Riddle; mentre ignari la oltrepassavano, digrignò i denti, rosa dalla gelosia."
Dal mio punto di vista si potrebbero eliminare alcune virgole per rendere la lettura meno singhiozzante e più fluida. Nell'esempio che cito secondo me se togliessi quella dopo 'siepe' e quella dopo 'faggi' la frase suonerebbe meglio. Coi dialoghi invece mi hai suscitato la sensazione inversa, cioè un che di frettolosità.
"Delle corde presero vita dal nulla e, come serpenti, avvolsero in spire i corpi recalcitranti dei due avventori. — Appena in tempo, — disse sollevato mentre allungava il braccio verso la ragazza ancora stesa a terra, — tu devi essere Merope, — sussultò lievemente alla vista di quel corpo macilento, trattenendo a stento una smorfia disgustata, — sono venuto più in fretta che ho potuto, — le sorrise triste, a mo’ di scusa. — Non è stato facile convincere i miei superiori, il messaggio che hai spedito non era molto chiaro. — In sottofondo le voci dei due disgraziati si sovrapponevano tra loro."
Con uno stile così denso, caratterizzato da periodi lunghi e numerose virgole, l'uso di dialoghi che si susseguono uno dietro l'altro senza mai andare a capo tra una descrizione e l'altra mette al lettore una certa fretta. In questo caso credo sarebbe meglio andare a capo con "In sottofondo..." per dare maggiore respiro, dato che la frase è slegata dalle altre. Inoltre spezzare un singolo dialogo in quattro parti, secondo lo schema "dialogo + descrizione, dialogo + descrizione, dialogo + descrizione + dialogo" rende a sua volta la lettura ulteriormente singhiozzante, effetto che creano già le tante virgole che si susseguono per tutto il testo. Ho notato che per tutta la OS tendi a usare questa impaginazione, dividendo il testo in macro-blocchi in cui dialoghi e descrizioni s'accavvallano e andare a capo è un tabù: dal mio punto di vista l'armonia interna del testo ne risente, la lettura risulta un tantino caotica e si tende a perdere il filo del discorso, specie durante le parti dialogate. In diversi punti ho dovuto rileggere tutto due volte perché avevo perso la concentrazione, e ti assicuro che ero molto presa dalla trama! Per rendere meglio l'idea, mi è sembrato di avere di fronte un cassetto zeppo di oggetti impilati strettamente l'uno sopra l'altro in uno stesso punto, anziché distribuiti in modo uniforme su tutta la sua superficie. Non sono critiche volte a dirti che scrivi male, anzi, il tuo stile è davvero pregevole e proprio per questo ti consiglio di limarlo per renderlo ancora più accattivante. La tua storia è interessante, sarebbe un peccato privarsi di una fetta di lettori per una questione legata all'impaginazione!
In ultimo, "La porta alle sue spalle cigolò piano e il giovane Tom Riddle scivolò al suo interno, stampata sul viso la noia": un "la noia stampata sul viso" suonerebbe decisamente meglio, ai miei occhi e alle mie orecchie l'inversione soggetto/verbo risulta davvero sgradevole. Per il resto, come ti ho già anticipato, ho apprezzato il tuo stile. Lo reputo sensoriale perché è estremamente attento a richiamare l'attenzione su suoni, profumi, colori, sapori, ambiente. Tutto ciò che circonda Merope si apre a ventaglio di fronte al lettore, in questa storia tu gli permetti di percepire vividamente cosa prova la protagonista e di vedere altrettanto nitidamente cosa la circonda. Riesci ad essere così ricca di dettagli senza risultare prolissa - l'effetto dispersivo del tuo testo è dovuto infatti a un'impaginazione in blocco e a un ampio uso di virgole, non a un'incapacità descrittiva. Utilizzi metafore pregnanti e sai dare spessore tanto a stati d'animo e gesti dei personaggi quanto ad ambienti circostanti. Ad esempio con "fuori brillavano due sole candele i cui cerchi di luce accarezzavano morbidamente i tessuti alle pareti accendendoli di rosso sangue; parevano respirare." riesci a rendere pulsante l'immagine che descrivi. "Con morboso interesse guardò la bella ragazza perdere lentamente conoscenza e afflosciarsi delicatamente su se stessa, composta, quasi avesse un pubblico a cui offrirsi": qui ad esempio non mostri solo la cattiveria di Merope in due parole, ma in modo indiretto anche la grazia innata di Cecilia, che persino nell'afflosciarsi non si scompone, "quasi avesse un pubblico a cui offrirsi."
Nonostante l'impostazione a blocco sei riuscita a mantenere vivo il mio interesse durante la lettura e renderla piacevole con descrizioni efficaci e una cura estrema per i dettagli. Il tuo stile è pieno, evocativo, ricco di sfumature. Se lo limassi un po' secondo me risalterebbe ancora di più!



Titolo e introduzione: 4.5/10
Al titolo ho assegnato 2.5, all'introduzione 2.
Penso che entrambi non rendano giustizia alla storia. Il primo è banale, fuorviante, a mio parere dirotta l'immaginazione verso un tipo di storie molto superficiali e infantili, cosa che non riflette assolutamente la tua bellissima storia. Merope maledice Cecilia, Merope è maledetta da Salazar, Tom è maledetto da Merope, Voldemort bambino è maledetto da sua madre: potrei continuare così all'infinito, a dimostrazione del fatto che il collegamento tra significato del titolo e storia è forte, però resta il fatto che preso in sé il titolo non è in grado di rievocare tutte queste sfumature, è davvero troppo generico. L'introduzione va di pari passo, è molto scarna e altrettanto banale, ci dice troppo poco, non stuzzica la curiosità del lettore - un vero peccato, perché basterebbe estrapolare un pezzo qualsiasi del testo della storia per accendere l'interesse. La tua storia è zeppa di vivide descrizioni, è originale, ha un intreccio studiato nei minimi dettagli, dà un respiro nuovo alla coppia senza uscire esageratamente dai cardini del canon: perché non metterla in risalto? "E se Merope fosse diversa da come l’abbiamo sempre immaginata? Da come ce l’hanno sempre raffigurata?Merope sa che è nata per esaudire il proprio Desiderio e ha tutta l’intenzione di portare a termine i suoi propositi: a qualsiasi costo, con qualsiasi mezzo." spegne tutto quello che colora il tuo testo, lo mette in ombra sino a spegnerlo. Io stessa non avrei cliccato sul link della tua storia se non avessi dovuto valutarla per il contest - e al solo pensiero mi viene voglia di mangiarmi le mani, perché merita davvero tanto. Spero che tu prenda in considerazione il mio consiglio, sono convinta che così attireresti più lettori.



Caratterizzazione personaggi: 13/15
Mi hai davvero sorpresa con questa storia perché è sempre difficile leggere una Merope/Tom Sr/Cecilia diversa dalle solite. Della Merope che descrivi non tralasci nulla: ci permetti d'entrare letteralmente nella sua testa, di capire le sue scelte, i suoi pensieri, i suoi sentimenti e i suoi gesti. Ho adorato questa Merope che agisce come un serpente, "preda di una gioia furiosa" di fronte alla propria vittoria, per citarti, che "mentre il padre cadeva addormentato in preda ai fumi dell’alcol e il fratello raggiungeva il villaggio Babbano per seminare terrore, la ragazza riuniva davanti a sé diverse erbe raccolte lungo i fossi per combinarle in vari decotti e unguenti, che poi aggiungeva in piccole dosi ai miseri piatti che presentava in tavola, con la speranza che i suoi aguzzini morissero avvelenati." La tua Merope è tridimensionale, respira attraverso il testo, è una calcolatrice, è crudele, ed è capace di covare "un amore fanciullesco" che però è all'opposto anche "fatto di rimpianto miscelato a un bisogno viscerale", un bisogno talmente viscerale da non farle battere ciglio nemmeno quando vede il suo Tom avvinghiato a un'altra ragazza. Merope non si scompone neanche in quella circostanza, quasi fosse lei ad essere stata stregata al suo posto, e continua in modo sconcertante ad adorarlo, a pretenderlo, immune persino alla stessa gelosia vorace che tanto le aveva fatto odiare Cecilia per averlo avuto prima di lei. Merope ci appare quindi sia vittoriosa, ma anche vinta, vittima di un amore malato che le offusca la mente e le fa perdere la ragione, e in questo ho rintracciato più che mai la Merope dipinta nei libri. La tua Merope è inquietante, si fa detestare, ma al tempo stesso sa incatenare il lettore a sé con una personalità stratificata, tramite descrizioni che permettono al lettore persino d'immedesimarsi in lei.
"Deliziata, assaporò il fruscio leggero della stoffa compiuto a ogni movimento, la dolce carezza del tessuto sul piccolo seno: si sentì libera e potente. Per anni aveva domato il proprio Desiderio, l’aveva nascosto nelle viscere del cuore, seppellito sotto strati di lividi, soffocato dagli abusi, ma ora, tutto quello, stava per finire!"
Qui ad esempio si sentono tutto il livore e il senso di rivalsa che l'animano. Le cose che ho senz'altro apprezzato di più riguardano due aspetti del tutto inediti: il fatto che Merope in realtà finga di essere Maganò e che Tom non sia un amante devoto nei confronti di Cecilia sono aspetti nuovi che tu hai saputo inserire in modo ben congeniato nella storia, dando alla coppia un respiro diverso dal solito. Davvero brava! Mi è dispiaciuto abbassare il punteggio, ma purtroppo ci sono due cose che non mi hanno convinta. In alcuni momenti hai dato a Merope una scaltrezza e una grazia singolari - al ballo la descrivi addirittura capace di strisciare silenziosamente tra la folla come una biscia, cosa che mi pare eccessiva. L'hai trasformata da ragazzina goffa e maldestra in una sorta di temibile regina intrisa di veleno capace di raggirare chiunque al proprio volere. L'essere "sicura di sé, crudele, calcolatrice", per citare la mia indicazione, non implica un'inevitabile muta da bruco a farfalla, per intenderci, ed è un'immagine che non si addice alla vera Merope. L'altro aspetto che non mi convince è l'odio che lei nutre per il figlio. Nel canon sappiamo che ha insistito tanto per farlo chiamare come suo padre: se l'avesse odiato, se davvero non gli fosse importato nulla di lui, non credo avrebbe impiegato le sue ultime forze per esprimere quel desiderio. Per il resto rinnovo i miei complimenti, inutile dire che con Tom Sr hai fatto un lavoro magistrale. Meschino, superficiale, arrogante, ma innegabilmente affascinante agli occhi di Merope. Anche coi personaggi secondari sei stata superba. Hai delineato figure a tutto tondo che si sono rivelati estremamente realistiche. Se non fosse per quelle pecche di cui ti ho parlato il risultato sarebbe davvero eccellente!



Utilizzo fiaba: 15/5

Non avrei potuto chiedere di meglio di quanto hai creato in questa storia. Non solo sei riuscita a integrare gli elementi fiabeschi all'universo potteriano senza snaturare uno dei due, ma sei stata anche capace di rendere il tutto verosimile, originale, intrigante. L'idea di rievocare Salazar tramite la pietra della Resurrezione è geniale, bizzarra e rischiosa, ma davvero geniale - e lasciami dire che nella scelta della fata madrina mi hai davvero stupita! Giuro, se fossi una persona estranea alla tua storia mi verrebbe voglia di darci un'occhiata soltanto leggendo questo appunto, proprio per vedere come hai fatto a integrare Salazar alla vicenda. La fata madrina del tuo racconto è decisamente ambivalente, è sia aiutante che carnefice della tua Cenerentola, dato che l'aiuta col desiderio di vederla morire, ritenendola un'erede indegna della propria stirpe. In questo, così come nella scelta di rovesciare i ruoli di Merope e Cecilia, rispettivamente da Cenerentola a sorellastra e viceversa, sei stata incredibilmente originale. Hai saputo rivisitare la fiaba in modo tutto tuo, dando allo stile stesso il sapore di un'epoca passata che ben si adatta sia alla generazione dei personaggi potteriani che a un mondo lontano, da fiaba. Alla fine nella scelta di presentare a chiusa della storia il flashback del ballo ci ho visto un intento d'esprimere il personale "e vissero felici e contenti" di Merope col suo arrogante principe. La storia di Cenerentola si chiude mostrandoci una ragazzina ormai non più vestita di stracci e infelice, ma una principessa vittoriosa, fianco a fianco del suo principe. Non so se effettivamente i flashback servano a dire al lettore che Merope, dopo la morte, è finita in un'Aldilà che le permette di rivivere il proprio trionfo. Fatto sta che ce la mostri per l'ultima volta quand'è prigioniera del ricordo di quel ballo, il giorno in cui è riuscita a stregare Tom e a portarselo via, in un'immagine speculare rispetto a quella della fiaba. Mi piace questo rovesciamento di fondo: la scarpetta è un anello maledetto, l'amore del principe per Cecilia è fasullo, i veri cattivi sono Cenerentola e la fata madrina - persino la madre di Merope in veste di un'altra fata madrina, che in punto di morte dovrebbe suscitare compassione, si trasforma in un personaggio negativo regalando alla figlia una pozione maledetta. Avevo voglia di leggere qualcosa di diverso dal solito, un esperimento capace di rivelasi intrigante e originale, e devo dire che in questo mi hai decisamente accontentata al massimo!



Gradimento personale: 9/10
La tua storia mi è piaciuta tanto, è ricca di dettagli perfettamente studiati che contribuiscono a renderla convincente e appassionante. Hai sperimentato con pozioni, ingredienti, incantesimi, conferendo al racconto un tocco del tutto personale. Anche se a mio avviso hai calcato un po' troppo la mano con Merope, sei riuscita a rappresentarne una molto simile a quella che volevo vedere in scena. L'intreccio, per quanto complesso, è davvero avvincente e crea notevole suspense. Non ti ho dato il massimo per le ragioni elencate in precedenza, ma sappi che sei comunque riuscita a regalarmi una lettura indimenticabile!



Totale: 60.5 + 3 bonus = 63.5/73



ciao [SM=g27998] che dire sono piacevolmente colpita dal risultato! ero stra convinta di essere uscita dal seminato invece, più o meno, ho centrato l'obiettivo. come sempre sei stata esaustiva nei giudizi e li apprezzo sempre - devi sapere che ogni tanto mi capita di leggere quelli che lasci nei tuoi contest, sebbene io non partecipi, per cercare di migliorarmi. [SM=g27995]
veniamo nello specifico. per quanto riguarda l'impaginazione è una mia svista dettata dal non aver tener conto dell'impatto dello scritto una volta pubblicato; quando l'ho fatto ormai era troppo tardi [SM=g27992] in ogni caso è un parametro su cui devo lavorare ancora. la punteggiatura invece mi risulta ancora un po' ostica, purtroppo; terrò conto del tuo suggerimento sulle frasi brevi.
il titolo. è l'unico che mi è venuto in mente perché è il nocciolo della questione, non saprei che altro fare in proposito ( anche perché in alternativa c'era: la favola bella esiste davvero? [SM=g27994] )
introduzione. altro tasto dolente [SM=g27992] però, visto che l'interpretazione di Salazar ti è piaciuta così tanto posso rivelarti che, in effetti, se avessi davo ascolto al mio istinto, avrei proprio messo un trafiletto su di lui. usare Salazar è stato un colpo di genio! [SM=g27987] alla luce di questo proverò a cambiare l'introduzione, e forse anche il titolo. grazie!
per quanto riguarda Merope mi sono 'limitata' a seguire la citazione d'apertura, rendendola schiava di un amore che in effetti esiste solo nella sua testa. tratteggiarla non è stato impegnativo, la parte più difficile è stata quando ho dovuto inserirla nel contesto per non uscire dal canon.
Tom non è il classico principe azzurro, in realtà non ce lo vedo proprio in queste vesti, per cui non mi sono sentita neanche un pochino in colpa nel descriverlo libertino e dedito solo a se stesso.
devo fare una precisazione. la storia finiva con la morte di Merope ( la scelta di farle maledire il figlio, per me, è coerente con la traccia del racconto in cui Merope vive per Tom e Tom la rifiuta quando scopre che è incinta, perché in quel momento non si rende conto che non ha più l'aspetto di Cecilia. [ spero di aver reso al meglio il pensiero ] ma rileggendo il tutto mi ero accorta che mancava qualcosa, che sembrava incompiuta, così, in fretta e furia, ormai mancava paco alla consegna, mi sono 'inventata' il seguito.
qui c'è stata un po' di confusione e non ho reso bene il messaggio. Merope si risveglia 'viva' perché in precedenza ha ingerito un intruglio propinatole dal fratello che le ha fatto vivere un incubo-profetico che lei deliberatamente ignora perché vuole vivere fino in fondo il suo amore per Tom. ( in fondo Cenerentola esige il suo lieto fine [SM=g27988] ) spero che ora capirai perché hai letto di due Merope diverse e tu mi possa scusare per questa mia libertà.
che altro dire se non grazie, grazie grazie? grazie! [SM=g27987] [SM=g27998]
in caso di altri dubbi fammi sapere.
p.s. mi piacerebbe ricevere il giudizio nei commenti [SM=g28003]






23/07/2018 10:04
 
Quota

complimenti alla vincitrice e agli altri concorrenti.
OFFLINE
Post: 301
23/07/2018 11:28
 
Quota

Re:
_ Freya Crescent _, 22/07/2018 16.17:


Prima classificata e vincitrice del premio speciale Fix You
"Troverò la strada e poi da te arriverò"
di GiulyHermi96





Grammatica: 9.5/10
A parte un paio di strafalcioni col congiuntivo il testo si presenta ordinato, ho notato pochissimi errori di distrazione, come Magizzologi' scritto in un singolo caso con due 'z' al posto di due '0'. Nel complesso il testo si rivela curato.
"So che debba solo trovare la strada giusta e arrivare da me": dovresti correggere con l'indicativo 'deve'; dato che 'sapere' esprime certezza è sbagliato usare il congiuntivo.
"Se fosse stato più lucido, Rolf avrebbe notato che avesse addosso un vestito": 'aveva', anche qui il problema è dovuto all'uso improprio del congiuntivo, fai attenzione!
Ho notato che metti il punto nel discorso diretto anche quando questo prosegue con una descrizione, ad esempio
⦁ "Non torneranno più." disse: in questi casi l'uso del punto è scorretto.



Stile: 9.5/10
Stile semplice, fresco, immediato, specchio dell'atmosfera stessa della storia. Mi è piaciuto parecchio, davvero. Credo proprio che invogli a rileggere tutto fin dall'inizio, perché è sempre molto equilibrato. Le descrizioni di azioni e stati d'animo s'intrecciano armoniosamente le une alle altre senza fronzoli o giri di parole inutili. Il lessico è vario, né pretenzioso né banale, e le pause sono calibrate in modo da mantenere fluido il ritmo della lettura. L'immediatezza di fondo che lo caratterizza non solo rende la narrazione spontanea, ma si adatta anche alla tua Luna: chiaro, diretto, disarma e strappa sorrisi proprio come continua a fare lei per tutto il testo. Ma non è solo Luna a divertire, ad esempio quando finisci il paragrafo con "Mentre guardava l’amica ridere, Luna pensò che Rolf Scamander non era mai stato tipo da cambiare idea. Ma quella sarebbe stata l’eccezione alla sua inutile regola. Luna l’avrebbe fatta diventare la prima di tante eccezioni, ne era certa." e introduci quello successivo con "Rolf Scamander voleva morire." crei un contrasto dall'effetto comico del tutto spontaneo. Una delle cose che ho apprezzato di più è sicuramente questo filo di umorismo che pervade tutto il testo, frasi del tipo "impalato a sorridere come una statua a tutti coloro che fermavano lui e suo nonno. D'accordo, a tutti coloro che fermavano suo nonno e basta" mi hanno strappato diversi sorrisi e a mio parere sono servite a rendere lo stesso Rolf più simpatico; la loro presenza ha bilanciato quell'aura d'eccessiva serietà che caratterizza il tuo protagonista, un uomo tutto d'un pezzo, sempre composto, sempre attento a controllare le proprie emozioni e quello che dice. I tuoi personaggi si mostrano al lettore per quello che sono più tramite gesti e dialoghi che descrizioni, secondo il modello dello "show don't tell" che personalmente apprezzo molto. Hai saputo ricreare un'atmosfera sia delicata che vivace, uno sfondo perfetto per raccontare una storia contenente richiami a "L'incantesimo del lago". Questo stile è chiaro come la tua protagonista, non pone veli tra sé e il lettore, e in questo modo ci permette di capire appieno il percorso di Rolf verso una nuova consapevolezza di sé. L'evoluzione del suo rapporto con Luna ci viene mostrata tramite fatti: sono i tuoi personaggi a raccontarsi, non le parole a raccontarli. Il suo pregio più grande è senza dubbio la capacità di dare personalità e spessore tramite poche, limpide pennellate, con frasi del tipo "A Rolf ricordò moltissimo gli Snasi quando venivano scoperti con le mani nel sacco", oppure "Lei aveva occhi bellissimi. Sembravano pronti a confessare ogni verità nel mondo", o ancora "A volte il peso di quella mancanza lo disturbava, come se dei giganteschi massi rocciosi impedissero a tutta la sua persona di respirare e camminare nel modo giusto." Non ho citato queste tre frasi a caso, voglio infatti complimentarmi con te per la tua capacità di risultare incisiva allo stesso modo in contesti diversi fra loro. Risate, romanticismo, senso di pesantezza: li trasmetti tutti con la stessa intensità. Credo che il tuo stile sia molto versatile e che si presti bene ad ogni tipo di racconto!




Titolo e introduzione: 5.5/10
Al titolo ho assegnato 2, all'introduzione 4. Il legame col testo è senz'altro forte, dato che il titolo sintetizza su di sé il senso della fiaba e della tua OS, ma è davvero inascoltabile. Avrei preferito evitassi il rimando alla canzone, dato il risultato. A parte che il concetto che vi si cela dietro viene espresso in modo banale, trovo l'inversione soggetto/verbo ("da te arriverò") disturbante. Non mi piace per niente: lungo, cacofonico, banale, invece d'invitarmi a leggere - fossi stata estranea al contest - mi avrebbe istigata a scappare, per queste ragioni non ho voluto alzare il punteggio.
L'introduzione invece non mi dispiace. Carina, simpatica, dal sapore fiabesco, permette al lettore d'inquadrare il tipo di storia che ha di fronte, lo catapulta immediatamente in un contesto estraneo a qualsiasi forma di dark o angst. Credo sia un buon biglietto da visita per i lettori che cercano qualcosa di romantico e magico allo stesso tempo. Il quadretto "opposti s'attraggono", la presenza di un cigno, di un Demiguise e della Magizoologia fungono infatti da cornice per ricreare il classico quadretto che introduce questo tipo di storie. Consiglierei però di sintetizzare, di creare un'introduzione con frasi più corte e conseguentemente più dirette.




IC e caratterizzazione: 15/15

Per un momento ho avuto paura di leggere di una Luna snaturata. Al ballo appare meravigliosamente femminile, elegante, di classe: mentre leggevo pensavo "Ecco, adesso smette improvvisamente di parlare di Nargilli e Gorgosprizzi, di fare le sue uscite strampalate, di manifestare tutto il suo estro e diventa 'straordinariamente ordinaria.'" Scoprire che mi sbagliavo è stato sia un sollievo che un piacere. Luna non è un personaggio semplice da gestire, ma te la sei cavata alla grande: è lei che parla, agisce e pensa, non c'è che dire. Viene morsa da uno Gnomo e dice che la sua saliva è curativa, si mette un vestito elegante soltanto perché il suo "attira-Nargilli" è rotto, va a un Ballo e invece di ballare s'immerge in vecchi tomi, crede a creature mai viste e alle visioni provocate da quest'ultime, costruisce le proprie convinzioni sulla base di ciò che un tipo come Rolf chiamerebbe nulla assoluto, si muove e parla con leggerezza, senza imbarazzo, senza risentimento di fronte alle risatine di scherno che le vengono rivolte. Nel suo sembrare perennemente stralunata coglie in realtà dettagli piccoli come macchie d'inchiostro sulle dita, è una rivelazione continua. Una delle scene che me l'hanno ricordata come non mai è stata quella in cui Rolf viene a sapere della morte di sua madre: “Mi- mi dispiace.” disse, incapace di pensare a un commento più intelligente.
Luna, che aveva cominciato a spostare i fogli di pergamena che Rolf aveva posizionato sul tavolo, lo guardò confusa: “Perché?” gli chiese fissandolo.
Il giorno in cui Luna Lovegood avesse avuto una reazione normale, Rolf avrebbe segnato la data sul calendario.
“Come perché? Perché… perché…” non sapeva cosa dire, quindi si appoggiò allo schienale della sedia col viso rivolto verso il sole, troppo esasperato dall’intera conversazione.
“Sei un uomo strano, Rolf Scamander.” disse con leggerezza lei
.
Più IC di così si muore. Non solo sei stata incredibilmente IC, ma hai anche saputo rendere vivo questo personaggio, sia in modo diretto che indiretto. Persino Rolf contribuisce infatti a farlo brillare sotto diverse angolazioni. Attraverso il suo punto di vista, quello di un personaggio dall'indole completamente opposta, vediamo una Luna irritante, "che fa uscire dai gangheri", ma che allo stesso tempo conquista così com'è senza che ce ne si possa rendere conto. “Se io fossi strano dovrei definirti noiosamente normale e entrambi sappiamo che non c’è nessuno lontano dalla normalità quanto te.”
Luna sorrise vedendo che aveva le guance leggermente arrossate e gli occhi che brillavano alla luce del sole: “Ed è una cosa positiva?” gli chiese.
Lui si passò una mano tra i capelli, imbarazzato: “Purtroppo per me, temo proprio che lo sia.” disse deglutendo e soppesando ogni parola
.
Questa è una delle parti che ho preferito di tutta la storia, è in grado di riassumere in modo incisivo il contrasto tra Luna e Rolf, l'evoluzione del loro rapporto, il motivo per cui lui s'innamora di lei. Anche in questo rinnovo i miei complimenti sull'efficacia dello stile. Luna mi ha convinto da cima a fondo, ma posso dire lo stesso anche di Rolf. Con lui potevi avere carta bianca, dato che non sappiamo nulla nel canon, ma hai preferito attenerti alle mie indicazioni: in questo modo hai avuto un altro percorso già tracciato da seguire, un altro IC da rispettare. Inutile dire che non avrei potuto chiedere di meglio. Rolf è esattamente come me l'ero immaginata: metodico, serio, amico della logica, allergico alla stravaganza ma inevitabilmente incapace di sottrarsi all'ascendente che quest'ultima esercita su di lui, che "non aveva avuto molte relazioni in passato. C’era stata una ragazza, ai tempi di Hogwarts, ma la relazione non era certamente nata per i sentimenti da parte di lui. Secondo la sua testa era semplicemente il momento giusto di averla, ecco tutto." Leggendo la tua storia si capisce che questo Rolf adolescente non c'è più, al suo posto c'è quello schiacciato dai massi rocciosi di una mancanza inspiegabile, quello che desidera avere qualcuno al proprio fianco e che, prima ancora di rendersene conto - ci arrivano tutti prima di lui - finisce per innamorarsi di quella ragazza che tanto lo irrita. I tuoi personaggi sono l'esempio che il cliché de "gli opposti si attraggono" può essere sempre raccontato in modo unico e accattivante, che questo tipo d'amore dall'impronta ingenua può trasformarsi in quello definitivo, che certi cliché non invecchiano mai. Rolf non mi è piaciuto soltanto perché è fedele a quello abbozzato nel mio pacchetto, ma anche perché l'hai fatto avvicinare a Luna in un modo del tutto spontaneo e realistico, come accade alle persone della vita vera, e perché in una singola OS hai saputo metterlo in risalto tanto quanto la sua controparte canonica. Bellissimi.



Utilizzo fiaba: 15/15
Non ho avuto bisogno di leggere le note per sentire il sapore de "L'incantesimo del lago", i rimandi sono evidenti da sé, riadattati con una leggerezza e una naturalezza disarmante all'universo potteriano. Mi hai messo nostalgia del film e allo stesso tempo me l'hai fatto rivivere sotto una luce nuova, per questo ti ringrazio. La scelta di rendere Luna un'Animagus, per quanto potesse sembrare scontata, mi ha stupita e divertita allo stesso tempo. Luna Lovegood associata a un cigno è insolita quanto perfetta, dato che questo animale è spesso associato alla saggezza, alla purezza e alla sincerità d'animo. Nelle ricerche di Magizoologia commissionate da Newt e Tina a Rolf e Luna ho colto il rimando ai sovrani che cercano di fare innamorare i loro figli per unire i regni - devo dire che è stato divertente vederli ricoprire questo ruolo! De "L'incantesimo del lago" hai preso un concetto stra-abusato, quello del "conta soltanto la bellezza?" e l'hai usato per sviluppare la storia a modo tuo. L'amore tra Luna e Rolf nasce con innocenza, si svela al lettore un passo alla volta, con delicatezza. La presenza del cigno si riflette così anche nella forma stilistica e nello sviluppo della coppia, in questi personaggi privi di malizia che si studiano, si cercano e si raggiungono in modo altrettanto sincero, grazie a una Odette che costringe il suo Derek a mettersi in discussione e a capire cosa vuole veramente. Se Luna rimanda al cigno prima di tutto a livello concreto in veste di Animagus, Rolf vi rimanda in senso metaforico: la sua liberazione vera e propria, infatti, avviene con l'arrivo dell'amore, è Luna a permettergli di scacciare il peso di una mancanza "che non lo fa respirare". Rolf evolve durante la storia e, come Derek, impara a capire che amare una persona non significa desiderarne soltanto la bellezza fisica, ma l'intera persona con le sue stranezze, anche quando "manda fuori dai gangheri", e passare dal non capire nulla dei suoi pensieri a capirli senza bisogno d'esternazioni vocali, come scrivi nel finale. Ti sei servita sia di riferimenti letterali che metaforici per far combaciare due universi distanti e hai creato una OS estremamente originale. I miei complimenti!



Gradimento personale: 10/10

Con questi personaggi cercavo qualcosa di "pulito", qualcosa d'introspettivo, di ingenuamente fiabesco, divertente e romantico. La tua storia presenta tutte queste caratteristiche. Ah, benedetto Demiguise... posso eleggerlo a mia mascotte personale? E che dire delle battute finali? Una chiusura perfetta per una OS fresca e simpatica come la tua. Ti consiglio di non interrompere più la scrittura, sarebbe un peccato perdersi le tue creazioni!




Totale: 64.5 + 3 bonus = 67.5/73



Oh mamma mia, da dove parto?
Intanto mi scuso se rispondo solo oggi. Ieri ho visto i messaggi e ho letto il giudizio ma ero ancora nello studio matto e disperatissimo di un esame bello grosso (biologia) che ho fatto questa mattina (e che è andato benissimo, chissà forse merito anche della positività di questo risultato! [SM=g27988] ).

Ad ogni modo, ho letto il risultato frettolosamente ieri e ho deciso di rileggerlo con calma oggi, per godermelo veramente.
Per prima cosa, perciò, ti ringrazio di tutto cuore [SM=g27998] Sei stata una giudiciA fenomenale e capisco perché tu abbia voluto prenderti il tuo tempo per pubblicare classifica e giudizi.

Quelli che hai pubblicato non li definirei, in effetti, dei giudizi, ma delle vere e proprie analisi. Mi sono sentita vagamente come durante le analisi del testo che facevo di Leopardi al liceo ah ah ah

Chiaramente i prodotti finale da analizzare sono di qualità leggermente diversa, ma sappi che mi hai fatta sentire "importante".

Sono positivamente sorpresa dalla grammatica. Di solito faccio dei disastri con le virgole, è sempre stato il mio cruccio, quindi sono contenta che il testo sia stato scorrevole.
Grazie per avermi segnalato il problema dei punti nel discorso diretto prima di una descrizione. Sono stata indecisa fino all'ultimo e poi li ho lasciati. D'ora in poi li toglierò. E grazie anche per i congiuntivi! In effetti rendono non solo la frase pesante, ma cambiano il significato. Segnato anche questo.

Sono davvero felice che lo stile sia risultato scorrevole. Sto uscendo da un terzo anno universitario (di una laurea a ciclo unico) bello pesantuccio, che è stato costellato di relazioni di tirocinio e tesine di varie materie, quindi avevo paura che la scrittura di tanti lavori universitari avesse appesantito anche la stesura di qualsiasi altro scritto. È stato bello constatare, invece, che lo stile fosse leggero e scorrevole e che si adattasse bene alle note del racconto.
Con i personaggi molto seri (Rolf) mi piace ironizzare o sdrammatizzare proprio per smorzare la loro serietà che, alla lunga, può risultare veramente pesante a livello di trama e di apprezzamento del personaggio. Sono contenta che la storia ti abbia strappato dei sorrisi.

Sul titolo e sull'introduzione sapevo che sarei scivolata. Sinceramente: non convincevano nemmeno me. Soprattutto il titolo ah ah ah
La cosa più buffa è che, in un certo senso, l'avevo trovato anche io abbastanza cacofonico. Avevo pensato di chiamare la OS "La voce dell'amore" o anche "Tu sei la luce dell'alba", ma non ero riuscita a collegare la cosa col testo, mentre il tema della strada l'avevo inserito. Poi tra scadenza in arrivo e mancanza di idee dopo due esami ho lasciato perdere e ho detto "Va beh" :')
Però concordo, col senno di poi avrei scelto qualcos'altro, anche se non volevo cadere nello stra-usato "Di gorgosprizzi, demiguise e cigni bianchi" o una roba simile (che, per carità, ho usato comunque anche io talvolta... e sono le mie storie peggiori ah ah ah).
Per l'introduzione devo essere più sintetica, purtroppo ne sono consapevole. Anche quando parlo/scrivo/chiacchiero (come vedi) faccio un bel po' fatica eh eh

Arriviamo alla caratterizzazione.
Sono così felice che vorrei urlare! Come ho scritto nei commenti alla storia pubblicata, Luna non è mai stato un personaggio che ho amato alla follia. In un certo senso ho preferito la Luna dei film a quella dei libri, che spesso trovavo fin troppo assurda. Sebbene sia stato davvero divertente scriverne (a volte sfidare noi stessi è il modo migliore di ripartire a fare cose che si amano), è stato anche e soprattutto sfiancante. Per questo motivo sono contentissima del premio per il miglior personaggio femminile. È stato anche molto piacevole seguire le indicazioni datemi da te su Rolf. Il signor Scamander è diventato la controparte perfetta per Luna in un lampo. Mi hai dato davvero molto credito al riguardo, ma sappi che me l'hanno chiesto loro di mettersi insieme. Io non ho fatto proprio nulla. Semplicemente i loro cuori mi gridavano di voler stare insieme, quindi è stato semplice farlo succedere.
Ciò che volevo comunicare da parte di Luna (e che fortunatamente è passato) era proprio la sua capacità di sorprendere gli altri. Il fatto che sia una ragazza fuori dal comune perché affascinata dalle creature più strane lo sapevamo già tutti, perciò volevo raccontare di come un uomo potesse innamorarsi di tale stranezza e del perché alla fine lo attirassero tanto.
Sono contenta che tutto ciò sia stato chiaro fin dall'inizio [SM=g27985]

L'utilizzo della fiaba è stato davvero semplice. Quasi non ho dovuto pensarci. A parte l'escamotage dell'animagus quasi non ho fatto caso alle altre aggiunte (escluse le altre due o tre palesi). La storia della principessa che si trasforma in cigno è una delle mie preferite e trovo che questo adattamento animato sia adorabile. Ovviamente adoro il balletto del Lago dei Cigni, ma in questo caso sono contenta di essermi basata su questa versione ancora più romantica.
All'università ho studiato la letteratura per l'infanzia e, di conseguenza, le fiabe e mi affascinano tantissimo, quindi sono stata felicissima che l'unione di questi due temi/mondi non sia risultata forzata. D'altronde avevo paura di non aver inserito abbastanza elementi e, in un certo senso, tu ne hai trovati anche più di me (giuro! Non ricordo se avessi davvero pensato al parallelismo Re Guglielmo + Regina Oberta = Newt + Tina [SM=g27995] ).

Che dire, quindi, grazie, grazie, grazie e grazie ancora. Sono contentissima che ti sia piaciuto leggere la mia storia, in fondo è uno dei motivi per cui scrivo: arrivare al cuore dei lettori. Non nego di essermi quasi commossa anche io quando Rolf ha ceduto al suo amore per Luna.
Seguirò con piacere tutti i tuoi consigli e, ora che ho finito gli esami, leggerò anche le altre storie del contest, che non ero riuscita a guardare prima.
Cercherò anche di non interrompere più così tanto la scrittura (sebbene l'università sia sempre dietro ogni angolo). Sicuramente questo contest è arrivato al momento giusto e perciò ti ringrazio nuovamente.

Per le recensioni ti lascio carta bianca. Personalmente ti consiglio una delle mie OS preferite che è questa , ma davvero, recensisci ciò che più ti ispira.

Ovviamente mi piacerebbe anche ricevere questo bellissimo commento come recensione della OS del contest, non so se valga come premio, nel caso non c'è problema [SM=g27998]

Che dire, complimenti anche alle altre, sono sicura che abbiano scritto delle bellissime storie (che ora, giuro, leggerò) e grazie (sono ripetitiva), grazie di cuore. Sei stata meravigliosa.

P.S. Anche io voglio adottare/avere come mascotte un Demiguise! [SM=g28000] [SM=g27998]


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23/07/2018 19:34
 
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Re:
_ Freya Crescent _, 22/07/2018 16.05:


Quarta classificata "Se guardassi dentro me" di Nemesis__




Grammatica: 8/10
In linea generale non ci sono moltissimi errori, ma uno di questi è piuttosto rilevante (si tratta del primo esempio riportato).
"È indescrivibile quanto una piccola possibilità possa portare gioia nel cuore di chi ha speranza... neanche James Potter.": questa frase è confusa, non ho capito cosa vuol dire. Quel "neanche James Potter" non è un segmento della frase di senso compiuto, eppure tu lo impieghi come tale perché lo isoli dal resto della frase e subito dopo metti il punto. Prima il soggetto è 'possibilità', poi diventa 'James', ma manca un verbo. Volevi forse esprimere il concetto che "anche James Potter può portare speranza"?
"non c’era da meravigliarsi se tutti adulavano il Grifondoro e fossero, invece, spaventati dal Serpeverde": il verbo essere va reso all'indicativo "erano"
"Per l’occasione, aveva trasfigurato una piuma in un giglio arancione, lo aveva decorato con un nastrino di raso verde smeraldo e lo custodiva gelosamente mentre saliva le scale per raggiungere la biblioteca": il problema è la scelta della congiunzione coordinante "e", "aveva trasfigurato", "aveva decorato" e "custodiva" risultano così erroneamente legati da un rapporto di contemporaneità; "custodiva" ha in realtà un rapporto di posteriorità coi primi due verbi, nel senso che l'azione si verifica in un arco temporale diverso - prima Severus trasfigura e decora la piuma, poi la custodisce mentre sale le scale per andare in biblioteca. In questo periodo va bene coordinare "aveva trasfigurato" con "aveva decorato", ma NON "aveva decorato" con "custodiva". Le due azioni non si collocano nello stesso piano, lo dimostra il fatto che si passa dal trapassato prossimo all'imperfetto, ecco perché usare la "e" per unire le due frasi è sbagliato. Un'alternativa corretta, e che allo stesso tempo non andrebbe ad alterare troppo il testo originale, potrebbe essere:
"Per l’occasione, aveva trasfigurato una piuma in un giglio arancione e lo aveva decorato con un nastrino di raso verde smeraldo. Mentre saliva le scale per raggiungere la biblioteca lo custodiva gelosamente."
"ashwinder, grifondoro, hominum revelio": i nomi di creature, case e incantesimi si scrivono con la lettera maiuscola



Per quanto riguarda questo, devo ammettere che purtroppo molti errori non sono riuscita a scovarli. Non ho trovato una beta e di conseguenza mi è risultato veramente difficile correggermi: faccio parte di quell'orribile fetta di persone col prosciutto sugli occhi e pertanto una rilettura da occhi diversi mi avrebbe sicuramente aiutata. Ti ringrazio per i suggerimenti, li correggerò quanto prima!




Stile: 8/10
Questo stile è piacevole da leggere, anche se un po' altalenante. Ci sono punti in cui risulta estremamente pulito, fluido e incisivo, altri in cui si avverte un minore senso di accuratezza e i periodi risultano meno eleganti. L'inizio della storia è la parte in cui lo stile mi sembra più riuscito. "Severus si accorgeva di un nuovo difetto: i capelli troppo lisci e perennemente unti nonostante i frequenti lavaggi, il naso pronunciato e fin troppo aquilino, le mani scheletriche quasi femminili, un fisico gracilino quanto quello di un asticello, la pelle biancastra da malaticcio, gli occhi stretti, i denti sporgenti, le rughe d’espressione. La sicurezza in se stesso vacillava insistentemente ogni volta che si rifletteva in una qualsiasi superficie o che metteva un piede fuori dal suo guscio; restava fermo, quasi immobile, come una presenza impercettibile ad osservare dal suo piccolo e mostruoso buio il mondo passargli attraverso, e si ricordava di essere vivo solo quando, invece, si incrociava negli occhi di Lily." Qui ad esempio crei un effetto climax notevole, le descrizioni aumentano virgola dopo virgola, ma s'accorciano progressivamente di durata, facendo sì che l'attenzione si riversi tutta su quel "gli occhi stretti, i denti sporgenti, le rughe d'espressione" che rende la presentazione di Severus memorabile e ben impressa nella mente. Nel secondo periodo che cito riesci a gestire in modo ottimo lunghezza delle frasi, scelte lessicali e impostazione delle pause, conferendo alla lettura un ritmo incalzante che invoglia a chiederne di più. Mano a mano che la narrazione prosegue s'intuisce come un'improvvisa fretta dell'autrice di scrivere il resto della storia. "Severus oltrepassò i corridoi di una biblioteca completamente deserta a quell’ora e andò a passo spedito verso la sezione di Erbologia, ma rallentò a pochi passi prima di raggiungere la meta per darsi un contegno, per non far captare che lui proprio non vedeva l’ora di passare del tempo con la sua amica.
C’era un’unica complicazione: non c’era nessuno
."
Qui ad esempio sarebbe meglio evitare le ripetizioni di "passi/passare, ecc..." e di "c'era". Ad ogni modo si tratta di una piccolezza rispetto alla resa complessiva. La ragione principale per cui ho abbassato il punteggio è dovuta al fatto che questo stile ha avuto su di me un effetto neutro. Non credo brilli in modo particolare. Salvo la parte introduttiva, non ci sono immagini estremamente incisive o evocative, inoltre l'introspezione di Lily è pressoché inesistente. Credo manchi un po' di personalità al testo, qualche picchio di colore in più grado di dare un'impronta decisa a quanto raccontato e ai personaggi coinvolti in scena. Al tuo posto mi sarei soffermata di più sui dettagli, sulle descrizioni di gesti e stati d'animo durante gli appuntamenti, per darti un'idea.
"Il Serpeverde si alzò dalla sedia e si guardò intorno, fece qualche passo verso la scansia e rimase fermo con la mano allungata a mezz’aria;
Perché non poteva raggiungerla?
"
Non so a cosa sia dovuto il punto e virgola, se a un errore di distrazione o una scelta voluta, in ogni caso agli occhi di chi legge l'effetto creato può piacere o far rabbrividire a seconda della soggettività di ognuno. A me questo effetto piace moltissimo e preferisco quindi pensare che si tratti di una scelta stilistica. Il ";" presuppone sia una cesura intermedia che un collegamento intermedio col resto della frase, è quindi un segno di punteggiatura complesso da gestire, che spesso trovo sia utilizzato in modo debole, inefficace, se non addirittura inappropriato. Qui mi sembra di sentire i pensieri singhiozzanti di Severus, avverto la spaccatura e il collegamento tra l'immagine del ragazzo esitante, fermo davanti alla scansia, e quella del ragazzo che sta per agire ma poi si ferma ancora, incapace di raggiungere ciò che desidera, impaziente, dubbioso, tormentato. Tramite un semplice "punto e virgola + a capo, lettera maiuscola, frase interrogativa" sei stata capace di rappresentare un'immagine di Severus estremamente ricca, almeno secondo il mio punto di vista, e questo è assolutamente pregevole. E qui: "Fu solo in quel momento che Severus si concentrò su quello che di reale lo stava circondando: il profumo di Lily, Emily del terzo anno, Pix il poltergeist, un gruppetto di tassorosso del primo anno e poi... Sirius Black e James Potter.
James Potter che rideva insieme al suo migliore amico
."
l'impostazione stilistica gioca a tuo favore; offrendo dei particolari che permettono di visualizzare Severus attiri il lettore verso di lui e lo allontani dal mondo reale, in più andando a capo con l'ultima frase focalizzi l'attenzione sulla risata di James, rimandando di riflesso al conseguente senso d'umiliazione che proverà Severus subito dopo. Ecco, è tutto questo che rende un testo coinvolgente, ed è su questo che dovresti spingere in modo più costante.



Apprezzo la critica. Non ho mai scritto di questa coppia nè in questa categoria, e quindi già aver raggiunto questo voto mi soddisfa, facendo vincere una sfida contro me stessa.




Titolo e Introduzione: 5/10

Al titolo ho assegnato 3, all'introduzione 2.
Il titolo non mi ha catturata, per gusto personale lo trovo stucchevole, banale, letto e riletto. Il suo legame con la storia invece è molto forte, soprattutto in questo caso particolare dov'è proprio Quasimodo, il gobbo di Notre Dame brutto e deforme, a rispecchiare Severus; "Se guardassi dentro me" assume i connotati di una supplica e di un desiderio inascoltato, è sia un grido disperato che un mormorio rassegnato, è la radice del male di Severus. L'introduzione mi ha annoiata, non è accattivante, complice il fatto che quanto dice risulta a sua volta già letto e riletto. Lily è bellissima, dolce, allegra, James le ronza attorno e Severus si macera per la gelosia rimanendo nell'ombra: è una cosa che tutti i lettori di Harry Potter sanno già, metterla in evidenza nell'introduzione secondo me è banale, è una scelta che si rivela efficace solo quando ci sono immagini particolarmente evocative e taglienti a descrivere il tutto.
"È indescrivibile quanto una piccola possibilità possa portare gioia nel cuore di chi ha speranza... neanche James Potter.": qui non ho capito cosa volessi dire, quel "neanche James Potter" è un segmento grammaticale logicamente scollegato dalla frase precedente, non sta in piedi da solo e non comunica nulla. In linea generale avrei preferito qualcosa di più originale in grado di generare suspense, magari un riferimento al misterioso e inaspettato appuntamento che Lily dà a Severus.



Mi dispiace tu non abbia apprezzato il titolo. Era un chiaro riferimento alla "Notre Dame" da cui ho tratto spunto. Probabilmente ho sbagliato questo: mi sono ispirata ad un dramma piuttosto che a una fiaba, e ho sviluppato tutto secondo questo stile. Non so se tu conosci questo musical, nel dubbio, te lo consiglio perchè merita; e nonostante le frasi "stucchevoli" ti renderai conto che non è banale. Poi, ovviamente, sono gusti.




IC e Caratterizzazione personaggi: 12/15

Ho qualche appunto da fare su Severus di cui ti parlerò a breve. Inizio col dire che non ce lo vedo a definire apertamente James "maiale", tralasciando il fatto che questa è una cosa che succede soltanto nel film, il Severus dei libri mi è sempre sembrato incline a insulti sì velenosi, ma più elaborati, in stile "Straordinario quanto somigli a tuo padre", zeppi di sottintesi - meno da straccivendolo sbronzo in pre-ciclo, per intenderci. Gli altri personaggi mi hanno convinta. La Lily in stile Mary Sue non l'ho mai concepita, ma ce la descrive l'innamoratissimo Severus, quindi questa sua aura d'immacoalta perfezione può anche starci. La Lily su cui mi sono soffermata maggiormente è poi quella che agisce in diretta, quella che non sopporta i prepotenti, che difende Severus e bisticcia con James - la Lily, insomma, che abbiamo visto tutti e che non si discosta minimamente da quella canonica.
«Non ti sei accorta che questo coso ti sbava dietro?»
«Smettila, James!»
«Andiamo, è così palese: questo coso dal naso lungo, questa palla al piede, non ha fatto altro che lamentarsi, ricordare i tempi andati, sembrava mia nonna!»
«Più la mia, in realtà» aggiunse Sirius, ridendo.

Ho citato questi dialoghi per complimentarmi con te sulla resa di James e Sirius. Scanzonati, immaturi, maligni nei confronti di Severus, i classici ribelli e prepotenti che fanno sempre battute e si credono divertenti. L'ultima battuta di Sirius mi ha strappato una risata, è decisamente nel suo stile, complimenti. Anche il modo in cui James sceglie d'imitare Lily - in stile Febo superficiale e negativo del romanzo - mi è sembrato appropriato. Credo che con loro due tu abbia dato il meglio.
Tornando a Severus, il Severus che ci mostri è quello sconfitto e frustrato che non si sente accettato, quello profondamente innamorato che crede ancora di poter sperare in un futuro con Lily, ma poi scopre di essere un illuso. Il tuo Severus accetta di parlare con Lily al buio, non pretende, vorrebbe spiegazioni, ma si accontenta. In tutto questo mi ha convinto, ma ho abbassato il punteggio perché mi è sembrato troppo ingenuo, remissivo e arrendevole. Mi ha stupita il fatto che non abbia mai sospettato di quei misteriosi appuntamenti con Lily. Severus è di natura diffidente, è senza amici, di sgradevole aspetto e oggetto di scherno. Capisco il detto "l'amore è cieco", ma possibile che di fronte all'improvvisa voglia di Lily di stare con lui - voglia che nella vita pubblica s'azzera - non gli siano mai venuti dubbi? Quando dico che mi è parso troppo remissivo mi riferisco invece alla fine della storia. Severus scopre che James e Sirius gli hanno giocato un brutto tiro e non reagisce, incassa e basta, una cosa che non è assolutamente da lui.



Ti ringrazio per i complimenti in questo caso; per fortuna sono troppo poco Serpeverde per caratterizzare Piton alla perfezione. Non essendo tra i miei preferiti ho avuto non molte difficoltà, ma da buona Grifondoro mi fa piacere aver reso IC i miei compagni di casata!




Utilizzo fiaba: 8/15
Integrare "Il Gobbo di Notre Dame" al mondo di Harry Potter non è difficile se si parla dei personaggi. Il paragone Severus/Quasimodo, Lily/Esmeralada, James/Febo risulta quasi immediato. La complessità sta più che altro nel mettere in luce cosa effettivamente accomuna Severus a Quasimodo, Lily a Esmeralda e via dicendo. Se in questo sei stata efficace e convincente, sul versante dell'originalità sono rimasta delusa. Hai seguito le mie indicazioni senza svilupparle, la tua storia finisce sul più bello senza aggiungere nulla di nuovo: Severus scopre l'inganno, stop. Avrei voluto leggere anche del "dopo", della reazione di Lily - scoprirà cos'è successo? Se sì, come si comporterà con James e Sirius? Ci saranno conseguenze? Come ho specificato nel bando seguire le mie indicazioni non era certo obbligatorio, il punto è che la tua storia non prende nemmeno una direzione tutta sua, rimane arenata nel mezzo, come un bozzolo che si richiude su se stesso poco prima di aprirsi. Non c'è una sostanza vera e propria su cui poter basare il giudizio, non c'è rielaborazione, non c'è originalità. Quello che mi è piaciuto è il messaggio finale di un amore che, esattamente come succederà nel canon, dura per sempre. A differenza di Quasimodo che volta pagina, Severus non si rassegna a farlo nemmeno di fronte alla morte. Per il resto purtroppo non posso dirmi né stupita né soddisfatta, lo dimostra il fatto che non mi viene altro da aggiungere al riguardo. Ho deciso comunque d'assegnarti uno dei tre punti bonus per aver creato il parallelo fra i tre personaggi de "Il Gobbo di Notre Dame" con quelli di Harry Potter.



Ho basato tutto sull'introspezione. Mea culpa. Ma per estensione di uno dei punti precedenti, ripeto che semplicemente mi sono ispirata a un tipo di fiaba diversa. Secondo me "Il Gobbo di Notre Dame" è quello di Hugo, non quello della Disney (nonostante sia una disneyiana convinta). Forse semplicemente non ho appreso a pieno lo spirito di questo bando :D




Gradimento personale: 6/10
Lo spunto di partenza poteva essere gestito meglio. La storia non mi ha catturata, è poco avvincente e non ha nulla di originale se si escludono le indicazioni del mio pacchetto. Mi piace il fatto che la narrazione si chiuda a cerchio e che, nonostante tutte le pecche che ci ho visto, riesca comunque a rivelarsi toccante - angst, se pensiamo al fatto che il tuo Severus, proprio come nel canon, si sente vivo solo quando guarda Lily. In caso in futuro decidessi d'iscriverti ancora a questo contest, ti suggerisco di prendere una strada tutta tua con la fiaba, secondo me così riusciresti a liberare meglio la tua fantasia.



Totale: 49 + 1 bonus = 50/73




Ti chiedo scusa se ho spezzettato tutto, ma hai sicuramente impiegato molto tempo nel leggere e dare un parere e mi sembrava giusto un confronto "alla pari".
Ti ringrazio per i suggerimenti dati, magari migliorerò in futuro!
Un saluto! [SM=g27998]





Essere vivente in parte biologico e in parte Adobe.

«Billy Bones se ne infischia» ma io no, sono un pirata sulle nuvole che crede troppo a troppe favole.

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25/07/2018 11:09
 
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Re:
_ Freya Crescent _, 22/07/2018 16.09:

Terza classificata "Be Monster" di Senza__corona





Grammatica: 8/10
Ci sono diversi errori di distrazione, incisi non chiusi e nomi d'incantesimi scritti con la minuscola al posto della maiuscola. Non si tratta di strafalcioni gravi, ma attenzione, perché ce ne sono davvero parecchi che si susseguono per tutto il testo.
"Li avevi notati anche tu, ma a differenza della ragazza non ti eri affatto aspettato che i tuoi compagni sarebbero intervenuti in tua difesa.": serve il congiuntivo al posto del condizionale, dovresti correggere con 'intervenissero'
"Mio padre non poteva accettare di avere un mostro per figlio e accusava lei, il suo sangue di avermi infettato, di avermi reso una creatura orribile.": questa è l'unica frase effettivamente ambigua del testo, indica forse che Tobias sta accusando Eileen di aver infettato Severus con il suo sangue di strega? Se è così non puoi scrivere 'accusava lei, il suo sangue di avermi infettato', bensì devi mettere 'il suo sangue' tra due virgole; per rendere la frase più chiara suggerisco invece di scrivere "e accusava lei di avermi infettato col suo sangue".
"Ora come non mai il suo bisogno, di vederla, di toccarla sembra corroderti dentro come un acido": c'è un errore di distrazione, dovresti correggere 'suo' con 'tuo'. Non si potrebbe mettere la virgola dopo 'bisogno', ma è evidente che la sua presenza sia il frutto di una scelta voluta, di una pausa mirata a sottolineare il bisogno di Severus di vedere Lily. A questo punto però avresti dovuto mettere una virgola anche dopo 'toccarla', altrimenti senza incisi la lettura non procede in maniera fluida. Inoltre (è un discorso sullo stile, te ne parlo direttamente qui per non ripetermi dopo) consiglio di mettere 'di vederla, di toccarla' tra due trattini anziché tra virgole per isolare meglio i due concetti dal resto della frase e lasciarli al tempo stesso in evidenza; in questo modo otterresti lo stesso effetto, ma manterresti anche una forma grammaticalmente corretta.
"di Peter, sempre così pavido e accomodante, di Remus sempre pronto a fingere di non vedere e l’unica cosa che riesci a fare e ridere": hai giustamente creato un inciso nella parte di testo che si riferisce a Peter, ma non hai fatto lo stesso con quella che parla di Remus; 'sempre pronto a fingere di non vedere' va messo a sua volta tra due virgole. C'è un errore di distrazione, la 'e' del verbo essere non è accentata.
Quindi, finalmente, riprendi il controllo ingiungi: anche qui c'è un errore di distrazione, manca una 'e'.
"a ché": si scrive 'acché', anche se stilisticamente parlando consiglio di evitarlo (è veramente obsoleto) a meno che non siano personaggi come Sr Cadogan a parlare.
"rimedio.” scatti": se il discorso diretto termina con un punto nella descrizione esterna che lo segue serve la maiuscola.



Stile: 8/10
Lo stile con cui è scritta questa storia è buono, sufficientemente chiaro e privo di periodi nebulosi. I periodi sono ricchi di incisi e le frasi prevalentemente coordinate per asindeto, il che a lungo andare può creare un effetto monotono, complice il fatto che non sempre l'uso della punteggiatura è corretto. Ad ogni modo questa "monotonia" si adatta bene al personaggio principale, a quell'implosione che lui stesso decide d'attuare nel finale, e non mi è quindi dispiaciuta del tutto. L'introspezione è curata, scende nei dettagli con un lessico piuttosto ricco che non risulta mai né ampolloso né elementare. Purtroppo la presenza di ripetuti errori di distrazione rovina un po' il risultato finale, ma nel complesso gli errori presenti non sono gravi e la scorrevolezza del testo si salva. Uno degli aspetti che mi è piaciuto di meno riguarda la gestione delle pause.
"L’unica pecca è data dalla decisione di lei di non farsi ancora vedere: onestamente, si nasconde da te con una timidezza e una risoluzione che non ti saresti mai aspettato; ma non vuoi forzarla, anzi: pensi che potresti aspettare anche all’infinito, almeno finché potrai bearti delle sue attenzioni, della sua dolcezza, dell’allegria della sua voce."
Qui ad esempio utilizzi nello stesso periodo i ":" per due volte, credo spezzino troppo la lettura e che al tempo stesso tolgano quel che di naturale al testo. I due punti secondo me vanno usati di rado e con estrema cautela in un testo introspettivo, altrimenti si rischia di dare alle descrizioni un'impronta meccanica, un effetto impostato da saggio tecnico più che da storia d'intrattenimento. L'uso di quell''onestamente' lo trovo fastidioso, mette in primo piano la presenza di chi scrive la storia, la sua opinione, estraniando di conseguenza il lettore dall'universo fittizio per riportarlo alla realtà. Secondo me questo va assolutamente evitato, altrimenti si spezza l'atmosfera. Stesso discorso per l'impostazione dei dialoghi in stile "disse + due punti, a capo, aperte le virgolette" che rimanda a uno stile elementare e toglie a sua volta spontaneità al testo. Attenzione anche ai dialoghi: per quanto James e Sirius possano essersi impegnati per imitare Lily al meglio dubito che due adolescenti malandrini come loro arriverebbero a parlare in modo tanto curato ed elegante. Per il resto devo dire che il modo in cui hai gestito l'introspezione mi è piaciuto. Ci sono alcune metafore, in particolare quella che citi nell'introduzione, che mi sono rimaste impresse. Ad esempio il bisogno di Severus di stare con Lily, anche solo di poterla vedere, che descrivi con "sembra corroderti dentro come un acido, ti brucia tanto da creare piaghe invisibili sul tuo corpo" mi ha colpito per la sua forza, è un'immagine di una disperata aggressività, di una fragilità affranta che ben si presta a rappresentare Severus e, al tempo stesso, a richiamare alla mente il parallelo col deforme Quasimodo.



Titolo e introduzione: 6/10
Al titolo ho assegnato 2, all'introduzione 4.
Il titolo è veramente banale, se n'è abusato talmente tanto che ormai risulta inespressivo e nella mia testa l'associo alla peggiore categoria di fanfiction in circolazione. Da amante dell'inglese non storco affatto il naso quando vedo un titolo in questa lingua, però in questo caso un semplice "Mostro", per quanto scarno, sarebbe risultato più incisivo. La resa inglese del sostantivo è infatti più musicale, più "dolce" di quella italiana, mentre "mostro" ha un suono più aggressivo e diretto. Questo titolo rispecchia la condizione del protagonista, ma potrebbe rispettare quella di altri centinaia di migliaia di personaggi, è talmente generico da non comunicare e credo che stuzzichi pochi lettori. L'introduzione invece mi piace parecchio, meno la prima frase (un tantino noiosetta), decisamente molto di più la seconda. "Avresti voluto dimostrarle quanto tu possa essere forte, quanto la tua magia sia potente e la tua mente vivace, perché sai di non possedere alcuna bellezza che potrà mai incantarla, né interiore né esteriore: sei una creatura deforme sia fuori che dentro." Mi ha incantata. Avrei solo scelto un aggettivo diverso da "vivace" per descrivere la mente di Severus, magari 'abile', perché 'vivace' stride con l'immagine generalmente cupa del personaggio, ad ogni modo: invece di dirigerti verso la solita strada del "sono bello dentro, perché nessuno se ne accorge?" ci hai mostrato un personaggio che si dice consapevole di non avere alcuna bellezza, ma comunque capace di trovarne una tutta sua, non convenzionale, di cui si sente a suo modo fiero. Severus non si limita a piangersi addosso, si accetta e, in modo paradossale, trova in questo la sua vera bellezza. Mi è davvero piaciuta come descrizione e credo tu abbia fatto bene a usarla nell'introduzione. Complimenti!



IC e Caratterizzazione: 13/15

Sono combattuta sull'assegnazione del punteggio. Per quanto possa stranire in un primo momento l'atteggiamento maturo del tuo James, ben presto ci si rende conto che il suo altruismo è giustificabile. Il James adolescente è superficiale, ma quando vuole sa usare il cervello, sa capire quando si è spinto troppo oltre con gli scherzi meschini e quando è il momento di dire 'basta' (leggasi l'episodio dello scherzo del Lupo Mannaro che citi nelle note). James non decide di porre fino allo scherzo ai danni di Severus di punto in bianco, bensì dopo essere venuto a conoscenza del suo orribile passato. James è sgradevole, fastidioso, seccante, ma non è maligno, non è perfido: c'è una bella differenza. Alla fine ci mostri il personaggio umano che sa provare compassione, quello che non supera mai un certo limite. A non convincermi è la resa di Sirius, non tanto per il fatto che continui a tortuare psicologicamente Severus (il Sirius adolescente è decisamente più egoista e velenoso di James nei suoi confronti), ma perché il suo ruolo nella storia non è ben chiaro. Certo, è un personaggio marginale, eppure nella sua marginalità dovrebbe denotare un minimo di spessore, invece qui sembra un burattino un po' scemo che "voglio divertirmi a infastidire Severus perché mi annoio/perché, boh, mi va e basta". Da un lato penso che questo si addica al Sirius adolescente, almeno in apparenza, dall'altro lo trovo troppo semplicistico. Qual è la differenza tra lui e James? Perché James decide di smettere con gli scherzi e Sirius invece vuole continuare? Sarebbe stato bello vedere trasparire una motivazione diversa da un "non butterò questi tre mesi al vento solo perché la tua codardia ti ha spinto a fare marcia indietro.”Magari c'è e sono io che non l'ho colta, magari è volutamente sottintesa, fatto sta che avrei preferito qualcosa di più approfondito e che la sua resa nella storia non mi convince del tutto.
Se mi hai convinta appieno con James, si può dire quasi lo stesso di Severus. Trovo che tu sia stata addirittura originale con la sua introspezione. Mostri pur sempre il Severus "sfigato", il ragazzino "unto, brutto, antipatico", scavando a fondo nel suo passato, ma nel mettere a nudo i suoi pensieri fai qualcosa di diverso dal solito. Come ho scritto parlando dell'introduzione apprezzo il fatto che Severus non appaia come una povera, penosa vittima degli eventi, ma come un ragazzo consapevole di non avere belle qualità (il fatto che si sbagli è un altro discorso). Severus è consapevole d'essere "deforme sia dentro che fuori", eppure cammina a testa alta. Severus non finge d'essere fiero di appartenere ai Serpeverde per consolare se stesso, lo è davvero. A lui non importa di piacere agli altri, né di cambiare né di dimostrare che ha qualcosa di buono: vuole solo essere accettato e amato da Lily così com'è. Per quanto possa sembrare banale come concetto in questo caso non lo è, perché tu hai saputo descriverlo in un modo diverso dal solito. Mi avresti conquistata del tutto con questo Severus se non l'avessi reso troppo loquace nelle conversazioni: va bene che Lily è l'eccezione alla regola, ma mi sembra si sia lasciato andare un po' troppo mentre riviveva alcuni tra i momenti più brutti e delicati della sua infanzia. Ha parlato troppo e troppo apertamente, cosa che non si addice a un personaggio così chiuso in se stesso come lui. Per il resto non ho altri appunti da farti, il tuo Severus quand'è venuto a sapere dell'appuntamento con Lily si è comportato esattamente come avrebbe fatto quello dei libri, almeno secondo il mio punto di vista.



Utilizzo fiaba: 15/15
Parto col dire che la marginalità di Lily nella storia non mi disturba affatto. La vera Lily non sarà presente fisicamente, eppure è il perno attorno al quale ruotano i passi di Severus. Ad avermi colpita particolarmente è la direzione opposta presa dai tuoi protagonisti. James (che all'inizio è uno dei cattivi, il Febo del romanzo) compie un'evoluzione positiva perché mette Severus al corrente della verità e decide di porre fine al suo scherzo meschino. Severus, al contrario, compie un'evoluzione negativa: arriva a calpestare l'amore che nutre per Lily, a pensare "Da oggi ti concentrerai solo su di te, sul potere e sul modo per ottenerlo: se come mostro non puoi essere amato, quanto meno sarai temuto." A differenza di Quasimodo, che nel finale si rassegna ad accettare l'amore tra Febo ed Esmeralda, Severus ferisce la sua Esmeralda, le si rivolta contro, dimostrando così di non aver affatto accettato quell'amore. In questo modo hai fornito una versione alternativa alla fine dell'amicizia tra Lily e Severus. Il fatto che ti sia servita dello scherzo di James e Sirius per assolvere a questo compito non solo mi piace, ma mi sembra pure una scelta verosimile e ben giustificata. Complimenti per il parallelo tra Tobias e Frollo, molto calzante!, non risulta affatto forzato ai fini della narrazione. Anche per quanto riguarda Eileen/madre di Quasimodo sei stata convincente: il passato dei Piton è piuttosto oscuro, ma innegabilmente segnato dalla violenza, e non è difficile immaginare che proprio Tobias abbia causato la morte della moglie. Non ti sei limitata a seguire la mia traccia, l'hai resa tua nel momento in cui hai posto James e Severus di fronte a una scelta. Non mi sarei mai aspettata di leggere una versione dei fatti in cui James stesso pone fine allo scherzo, scherzo che tra l'altro segna la fine dell'amicizia di Lily e Severus. Uno degli aspetti più inquietanti è poi l'ambivalenza di James. Lui è sicuramente un doppio Febo, sia quello negativo che quello positivo - e non è mai soltanto l'uno o l'altro. Nel finale, ad esempio, compie sia una buona che una cattiva azione: dice la verità a Severus, non a Lily, e provoca la fine di un'amicizia senza intervenire. James si limita a salvaguardare la sua bella immagine di fidanzato presente, ergendosi a cavaliere della sua Esmeralda sulla base di una bugia che non verrà mai svelata. Tutto questo sì che è dannatamente amaro, proprio come volevo. Nella scelta della Torre di Astronomia come luogo d'incontro per gli appuntamenti fra Severus e (la finta) Lily, inoltre, ci vedo un che di simbolico: la madre di Quasimodo è morta su una torre, la fine dei rapporti tra Severus e Lily è determinata da incontri avvenuti a loro volta su una torre. L'effetto che ne deriva è sconcertante, ma mi è piaciuto. Complimenti!



Gradimento personale: 7.5/10

La tua storia mi ha messo suspense. Anche se in alcuni punti non mi hanno convinta del tutto i dialoghi e la caratterizzazione sei stata capace d'incuriosirmi. Hai rispettato le indicazioni del pacchetto al meglio, integrando in modo eccellente gli elementi fiabeschi al contesto potteriano, fornendone uno sviluppo tutto tuo e originale. La tua storia non mi ha fatta innamorare, ma mi è comunque piaciuta.



Totale: 57.5 + 3 bonus = 60.5/73









Finalmente ho anch'io la possibilità di leggere il giudizio e commentare, anche se con un po' di ritardo >.< purtroppo non avevo connessione.

Dunque, sono molto soddisfatta del risultato che ho ottenuto, soprattutto nelle ultime tre voci: rendere giustizia al tuo pacchetto, rispettare l'IC e utilizzare al meglio la fiaba erano i punti a cui tenevo di più e quelli che più mi preoccupavano.

Come prima esperienza è stata interessante e produttiva; leggere il tuo giudizio, così curato e dettagliato, mi è stato molto d'aiuto nel comprendere in cosa ho un gran bisogno di migliorare.

Mi rendo conto che il mio stile, soprattutto l'impostazione dei dialoghi, possa risultare elementare e un po' costruito; in realtà, ad oggi, sono ancora alla ricerca di uno stile che possa definire davvero mio, perciò scrivo basandomi un po' su quanto letto e un po' su ciò che ritengo essere grammaticalmente corretto.

Diciamo che sono ancora in fase di rodaggio XD

Qualcosa che, invece, caratterizza molto il mio modo di scrivere sono metafore e uso degli aggettivi.
Dedico sempre molta cura alla ricerca e all'utilizzo dei termini che impiego, soprattutto quando voglio descrivere particolari sensazioni o sentimenti, perchè in questo modo ho quasi l'impressione di poter dar loro vita.

Nel farlo ho sempre il timore di risultare troppo ridondante e ripetitiva, piuttosto che incisiva, perciò sapere che hai apprezzato lessico e metafore e che, addirittura, alcune di queste ti hanno colpito particolarmente è una grande gioia.

Vengo alla nota dolente, ossia la grammatica xD
Sfortunatamente, sono una di quegli autori che commettono molti errori di distrazione e che, anche rileggendo molte volte, non se ne rendono conto.
Quando controllo uno scritto, mi succede spesso di leggere le frasi nel modo in cui penso di averle scritte, cioè in modo corretto... anche se poi corrette non sono >.<; per ovviare al problema, ho preso l'abitudine di ricontrollare storie e ff dopo un paio di giorni da che le ho ultimate e devo dire che rivederle con più calma mi aiuta molto.

Purtroppo, questa volta, non avevo proprio il tempo materiale per attuare questo stratagemma e ho lasciato perdere.
Di alcuni errori che mi hai segnalato mi sono accorta in seguito, rileggendo la storia per sistemare alcuni problemi di impaginazione;
altri non sapevo neanche che venissero considerati come errori grammaticali, come l'uso del minuscolo per gli incantesimi: non li ho considerati come nomi propri, perciò credevo che usare la lettera iniziale minuscola fosse corretto.

In ogni caso, farò tesoro dei consigli che mi hai dato e, per l'impegno e il tempo impiegato per scrivere questi giudizi, ti ringrazio sinceramente.

Il titolo è di una banalità fastidiosa xD ahimè, ne ero consapevole, ma non mi sono venute altre idee.
Sono, invece, molto felice che ti abbia colpito l'introduzione; volevo servirmene per dare un assaggio del modo in cui avevo deciso di rendere il personaggio di Severus, perciò sapere che colpisce e suscita un minimo di curiosità è una soddisfazione.

Ho sempre amato particolarmente il personaggio di Severus Snape, il suo essere così tormentato, le sue dicotomie.

Severus ha conoscenze di magia nera, cova e si lascia trasportare da sentimenti di odio e vendetta, quegli stessi sentimenti che lo spingeranno ad unirsi a Voldemort, ma è anche capace di amare in modo assoluto e totalitario e di compiere atti di grande eroismo.

Non avrei mai potuto servirmi della classica contrapposizione 'bruttezza esteriore/bellezza interiore' perchè, a mio avviso, non si adatta alla complessità di questo personaggio.
Ho voluto rischiare, seguendo la personale idea che ho di lui e che traspare, credo, dalla descrizione che ne ho fatto e sono davvero molto felice che sia stata apprezzata.

So di aver rovinato un po' l'effetto rendendolo particolarmente loquace, ma mi sembrava l'unico modo per informare i lettori e James di alcuni accadimenti del suo passato.
Inoltre ho pensato che, essendo più giovane e non avendo ancora vissuto alcune delle tragedie che lo segneranno in futuro (morte di Lily, guerra, ecc), renderlo un po' più propenso a raccontarsi o aprirsi, almeno con lei, non snaturasse l'essenza del personaggio.

Per quanto riguarda James, sono davvero contenta che tu abbia intuito a quale personaggio della fiaba l'avessi ricollegato, ma soprattutto che tu abbia notato un dettaglio a cui non ho dato particolare risalto, ossia il fatto che lui dica la verità a Severus, ma non a Lily.

Ci ho riflettuto parecchio e ho pensato che questa fosse la scelta migliore, considerato che James vede Snape come un rivale e che il suo processo di maturazione ha appena avuto inizio; inoltre, dicendo la verità, potrebbe anche rischiare di perdere la donna che ama e che, di fatto, ha raggirato per ottenere informazioni che avrebbero potuto rendere la farsa sua e di Sirius più credibile.

Il discorso da fare su Sirius è un po' più lungo [SM=g28000]
Sì, ho i miei motivi per farlo comportare in modo tanto infantile, ma non ho deciso di esplicitarli nella ff per due ragioni: mancanza di tempo e timore di diventare troppo prolissa.

Secondo la mia personalissima interpretazione, Black rivede molto di sè stesso in Severus; entrambi hanno un passato di violenza famigliare alle spalle e sappiamo tutti che la famiglia di Sirius avrebbe voluto vederlo a serpeverde.

Anche per Sirius Hogwarts rappresentava un nuovo inizio, un luogo in cui trovare una 'casa', amore, affetto, amicizia e sapeva che, finire nella casata di Salazar, non gli avrebbe mai dato quello che cercava, ne sono convinta.

Vedere come una persona così simile a lui si sia adattata a quella che avrebbe potuto essere la sua vita e che lo abbia fatto con le sue sole forze, è un pensiero insopportabile per Black.
Non riuscirà mai a comprendere Severus, ad accettare che abbia trovato un suo posto in quella stessa realtà ostile da cui lui è fuggito; lo spinge, in qualche modo, a sentirsi inferiore e da qui si origina il desiderio di vederlo piegato, sconfitto, distrutto.

Inoltre, ad alimentare il tutto, credo ci sia anche un senso di invidia e non solo per il mago potente, fiero e determinato che è Severus Snape, ma anche e soprattutto perchè lui ha avuto qualcosa che Sirius non potrà mai avere: l'amore incondizionato di sua madre.

Quindi, mentre per James conoscere certi dettagli è una ragione valida per ricredersi, questi alimentano in Black l'intenzione di ferire e spezzare.

Spero di aver detto tutto xD
Mi ha reso contenta sapere che la storia ti sia piaciuta e che, nel suo piccolo, ti abbia lasciato qualcosa.
E sì, sarei molto contenta se lasciassi il giudizio come recensione alla ff :3

Per finire, voglio fare i complimenti alle altre partecipanti e, soprattutto, alla vincitrice: bellissima storia, era la mia preferita xD

Al prossimo contest <3

Senza_corona





OFFLINE
Post: 2.167
Giudice*****
29/07/2018 17:04
 
Quota

Grazie a voi per esservi cimentate in questo contest. Mi ha fatto piacere leggere le vostre risposte dettagliate!
Passo a lasciare il giudizio a chi l'ha richiesto. A presto :D





Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
OFFLINE
Post: 301
15/09/2018 17:36
 
Quota

Ciao giudiciA.
Scusa se disturbo il vontest chiuso, forse ho capito male io, ma mi devo aspettare delle recensioni premio?
Te lo chiedo perché non ricordo cosa avessi deciso dal momento che eravamo rimaste in poche.
Comunque non ho fretta [SM=g27986]
A presto


GiulyHermi96 su EFP
GiulyHermi96 su Facebook



______________________________________________________________________________________________________________________________








OFFLINE
Post: 2.167
Giudice*****
30/10/2018 19:32
 
Quota

Re:
GiulyHermi96, 15/09/2018 17.36:

Ciao giudiciA.
Scusa se disturbo il vontest chiuso, forse ho capito male io, ma mi devo aspettare delle recensioni premio?
Te lo chiedo perché non ricordo cosa avessi deciso dal momento che eravamo rimaste in poche.
Comunque non ho fretta [SM=g27986]
A presto




Ciao Giuly, mi spiace per la lunga assenza! Come vedi non sono riuscita a rispondere prima, comunque sì, ti spettano 3 recensioni premio! Te le lascerò nell'arco della settimana, a presto :D





Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
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