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Pagelle Dinamo Kiev-Lazio 0-2

Ultimo Aggiornamento: 16/03/2018 15:24
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15/03/2018 22:29
 
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STRAKOSHA 6 - Quelle 2-3 volte che gli ucraini tirano verso la porta sembra battuto, ma lo stellone torna ad assisterlo.
LUIZ FELIPE 6,5 - Immancabile l'appuntamento col fallaccio, evitato quello con la cappella. Gioca bene ed entra pure nell'azione del raddoppio, bravo.
DE VRIJ 7,5 - Gol che mi fa fare un po' pace con lui e che arriva a coronamento di una buonissima partita.
RADU 7 - In grande spolvero dopo la battuta a vuoto di Cagliari, non sbaglia nulla.
PATRIC sv - Ce la mette tutta, anche se crossa come Basta. Il punto è che quel gol non devi sbagliarlo. E siccome sono raggiante evito sia di mettergli il voto sia di riferire cosa gli ho augurato a caldo.
PAROLO 7 - Un secondo tempo monumentale, con palloni riconquistati ed assist a cucchiaio per Immobile. Qualità come non se ne vedeva da tempo.
LEIVA 9 - Una partita commovente, da portargli la colazione a letto per un anno. Che giocatore fantastico. Vorrei amare una donna come amo lui.
LUIS ALBERTO 7 - Lui invece - come ormai è consuetudine - va meglio nel primo tempo e poi si spegne piano piano. Però fa un partitone da interno, cambia proprio la qualità della squadra in mezzo al campo.
LULIC 6 - Una cazzata all'inizio e nessuna giocata memorabile, però sempre tanto impegno che non ho cuore di mettergli l'insufficienza.
FELIPE ANDERSON 7,5 - Di solito è uno da giocate, stavolta gioca - e bene - per tutti e 95 i minuti. Si vede proprio che sta benissimo, sia di gambe che di testa dopo il chiarimento con Inzaghi.
IMMOBILE 4 - Tiene in bilico una partita che doveva finire 0-4 sbagliando tutto quello che può sbagliare. Se non altro non si è fatto ammonire, sarebbe stata la ciliegina...

LUKAKU 6,5 - Va via due volte al suo uomo. Era tipo da un mese che non gli riusciva.
MARUSIC 6 - Non fa danni.
CAICEDO sv

INZAGHI 8 - Una delle più belle vittorie europee di sempre della Lazio, frutto di una superiorità clamorosa. Avrei messo Bastos al posto di Luiz Felipe e non vedevo di buon occhio Patric così alto, al punto che speravo in un 4-1-4-1: dettagli insignificanti col senno di poi. Dai, dai e dai a forza di insistere coi titolari sempre e comunque ha ritrovato la squadra all'ultima chiamata, perché se stasera uscivamo calava il sipario sulla stagione. Invece questa vittoria è una grande iniezione di entusiasmo che spero ci darà la forza di riprendere il cammino anche in campionato. Dopo cinque mesi fantastici non potevamo buttare via tutto in una settimana. Mica siamo la Roma...

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15/03/2018 23:21
 
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Strakosha 6: La Dinamo non prende mai lo specchio, lui sbriga bene coi piedi e in un'uscita
Luiz Felipe 6.5: Due assist, uno bellissimo non concretizzato da Immobile, l'altro decisivo che chiude la partita. Ma dietro balla spesso, prende il solito giallo a inizio partita e perde anche l'uomo su un corner a inizio ripresa
De Vrij 6.5: Da destra arrivano pericoli che qualche volta lo trovano poco reattivo, cresce nella ripresa fino a trovare il gol che chiude il match
Radu 6.5: Ha la fortuna di non avere Tsyngakov dal suo lato, ma a prescindere da questo chiude tutto. Altra grande prova
Patric 5: Sembra avere come unico obiettivo quello di crossare, non importa come. Sta alto e non demerita, ma il gol che si mangia è inquietante e poteva costare la qualificazione
Parolo 7: Nel primo tempo emergono soprattutto i limiti tecnici, la ripresa è mostruosa, nei recuperi difensivi, nei duelli soprattutto aerei, negli inserimenti e con la ciliegina dell'assist-scavetto lisciato da Immobile
Leiva 8.5: Per un'ora è subumano, tra chiusure, gestione palla, imbucate anche pericolose come quella per Immobile con l'uscita al limite del portiere. E segna il gol più importante con un inserimento perfetto. Anche l'occasione di Patric arriva da un suo cross
Luis Alberto 7.5: Qualcosina la sbaglia, ma nella gestione del pallone ha sempre tempi giusti e la squadra ne giova. Dai suoi splendidi corner arrivano entrambi i gol: decisivo
Lulic 6.5: Una palla persa regala l'unica occasione della Dinamo nel primo tempo, ma attacca con costanza formando un ottimo binario con Anderson (come nell'azione sprecata da Immobile) e trovando con un cross l'angolo del vantaggio
Felipe Anderson 7.5: Grandissima prova, è in fiducia e salta avversari per tutti i 90', con movimenti sempre utili. Due assist splendidi dilapidati da Immobile, e all'ennesima giocata trova l'angolo del raddoppio
Immobile 4: Quattro come le palle gol clamorosamente sprecate: fossimo usciti avrebbe avuto pesanti responsabilità. E anche sull'uscita al limite del portiere forse poteva fare meglio. Ma la prestazione, almeno fisicamente, è incoraggiante
Lukaku 6: Se non altro ritrova o spunto, ma al dunque si perde sempre
Marusic 5.5: Ingresso che non porta migliorie
Caicedo 6: Buono spezzone, gestisce bene le palle che tocca
Inzaghi 7.5: Schiera tutti i migliori che ha e vince dominando il match per 90 minuti e nonostante 5 occasioni clamorosamente sbagliate. Oltre ai quarti di finale, la buona notizia è la miglior Lazio degli ultimi due mesi

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Post: 652
15/03/2018 23:48
 
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STRAKOSHA 6-Nessun intervento di particolare rilievo. Un po’ sorpreso dalla conclusione di Cyhankov nel primo tempo, sugli altri tiri che sibilano vicino ai pali sembra sul pallone. Non accusa cali di concentrazione, e in una partita del genere era fondamentale.

LUIZ FELIPE 7-Rischia un’entrata, che in questo sport dovrebbe essere ancora consentita, e si ritrova un giallo nonostante l’intervento reciproco e la gamba dell’avversario in una postura assai più pericolosa rispetto alla sua. Da quel momento inizia un’altra partita nella quale non prende altri rischi, gestisce il cartellino in scioltezza, non concede nulla di significativo nonostante il collega di fascia Patric si dedichi soprattutto alla fase offensiva. Sua la torre che libera de Vrij per il raddoppio. Solo a tempo scaduto si concede un coast to coast di pura potenza, con avversari che gli si aggrappano inutilmente come se tentassero di prendere un pullman al volo. Prova di grande maturità dopo le recenti sbandate. E bravo Inzaghi a dargli fiducia, senza lasciarsi sedurre dalla “maggiore esperienza” (in cosa?) del trio monnezza.

DE VRIJ 6-Sul corner Bjesjedin colpisce di testa senza muoversi, e senza l’ombra di una marcatura, in una zona teoricamente di sua competenza. Sulla conclusione da fuori di Derlis González, un difensore dovrebbe uscire e un altro raddoppiare alle sue spalle: invece il reparto continua a muoversi in linea, rinunciando a contrastare l’avversario e lasciandogli lo spazio per il tiro da posizione pericolosa. Si disimpegna bene in impostazione bassa, salvo un paio di circostanze nelle quali attira il pressing sulle linee di passaggio tenendo un po’ troppo palla. Si riscatta con un gol di enorme importanza, ma la sua prestazione difensiva non convince del tutto, considerando anche le poche iniziative portate dagli ucraini.

RADU 7.5-Quando Boyko gli incastra una rotula fra le gengive, la mente va ad Antognoni-Martina o a contrasti finiti ancora peggio. Per fortuna recupera quasi subito uno sguardo vigile e la posizione eretta, continuando la gara come se nulla fosse. A velocità di crociera, senza sbandate e con una sicurezza persino deterrente per i tentativi di convergenza al centro e tiro, che pure rientrano nel DNA del calcio ucraino.

PATRIC 5-Chi sbaglia quel gol, esponendo la squadra a un improvvido pari avversario e a un’impresa buttata, non può meritare la sufficienza. Di suo meriterebbe un 6.5 con un buon contributo in fase di spinta, punte di grande intensità nel pressing alto, pochi errori di piede dove, senza brillare, dimostra perlomeno il buonsenso di cercare soluzioni semplici. Più Marušić che Basta, appare forse troppo tenero contro formazioni di livello e avversari che lo puntano: ma almeno nelle gare casalinghe, e contro provinciali chiuse a riccio che gli lasciano spazio per avanzare, non si intuiscono motivi validi per preferirgli l’attuale Basta.

PAROLO 8.5-Semplicemente gigantesco, anche nel lavorare palloni che ai taglialegna ucraini lasciano solo ruvidissimi interventi sulle gambe. Autentico martello, stronca i dirimpettai della Dynamo sul piano dell’intensità ma anche dell’intelligenza nei movimenti. Prestazione nella Storia: non solo la sua personale, ma anche quella dei centrocampisti in maglia biancoceleste.

LUCAS LEIVA 9-A lui mezzo voto in più e la palma indiscussa del migliore per la testa, che ne fa un elemento a parte rispetto agli altri ventuno, e per un gol che faticava maledettamente ad arrivare su azione: Luis Alberto lo agevola con una pennellata d’autore, ma lui c’è e concretizza. Con Parolo forma una vera e propria diga umana: non ci sarebbe riuscito senza il fondamentale contributo del compagno di reparto, ma è lui a dettare regia e sceneggiatura. Esce forse un po’ frettolosamente su Derlis González, e non toccava comunque a lui intervenire in ultima istanza, ma stasera è davvero il pelo nell’uovo. Monumentale.

LUIS ALBERTO 8-Da tramandare ai posteri la sua pérformance dalla bandierina: taglia fuori la difesa e il non irreprensibile Boyko, che esce nella posa di chi sta leggendo il giornale, lasciando a Leiva solo l’onere della spizzata vincente; costringe il portiere a un intervento alla disperata, senza il quale accederebbe direttamente a una meritata segnatura; disegna sul campo, come se si trattasse di una lavagna tattica, la traiettoria millimetrica per lo schema che porta al raddoppio. Direttore in carica di un’orchestra quasi perfetta.

LULIĆ 6.5-Negli highlights non resterà traccia delle sue giocate, e neppure al cross regala qualcosa di indimenticabile. Eppure, appena esce la squadra perde terreno: segno di come, in quell’equilibrio ideale, ci fossero anche la corsa e la generosità che non fa mai mancare. Sottolineatura inclemente ma inevitabile: quando si gioca sulla qualità e sul palleggio, deve rimanere defilato sulla fascia.

FELIPE ANDERSON 8-Con tutta la libertà tattica del mondo, ma decisamente per la squadra. Ha voglia di rendersi utile, perde pochissimi palloni anche quando non gli riesce il colpo da copertina, si spende nel tenere palla per dosare il ritmo o lasciare agli altri il tempo di prendere posizione. Sbaglia in una circostanza nel tentare il tiro anziché un più immediato assist, ma è davvero l’unico dettaglio. Creativo, ma al tempo stesso continuo e concreto: pace fatta con l’undici titolare e col calcio come gioco di squadra o “è tutto un equilibrio sopra la follia” (cit.), quindi destinato alla precarietà? Dalla risposta, a giudicare da stasera, dipende in misura non banale la stagione della Lazio.

IMMOBILE 4-Per trovare una prestazione così sconsiderata e autolesionista, bisogna scomodare qualche concerto di Grignani quando proprio non gli va. Sbaglia semplicemente tutto, a partire dai gol che potrebbero regalare una goleada personale e di squadra per gli statistici. Chissà, forse non voleva togliere al suo allenatore il record contro l’Olympique Marsiglia. Evita il votaccio solo per l’impegno, che non gli fa difetto neppure stasera, e per la comprensibile stanchezza.

LUKAKU 6-Un paio di buone iniziative sulla fascia, lumicini in fondo a un tunnel che sembrava infinito. Certo che, in termini di strategia ed equilibri tattici, con la staffetta fra Lulić e lui si passa da Napoleone a Meo Patacca.

MARUŠIĆ 6-Un paio di traversoni radenti e un ingresso nel match discretamente in scioltezza. Si spera lo aiuti a sbloccarlo dopo un periodo di implosione tecnica e mentale.

CAICEDO s.v.-Date le condizioni di Ciro, forse poteva dargli il cambio prima.


INZAGHI 9-L’assenza di Milinković-Savić, potenzialmente devastante, lo allontana da tentazioni troppo conservative “stappando” un assetto di squadra al limite della perfezione.
Prova di forza, anche psicologica, con la quale ritrova il meglio di sé, vale a dire il coraggio di provare qualcosa di diverso e di dare fiducia ai giovani (Luiz Felipe): e la squadra, non a caso, ritrova freschezza e bel gioco.
E le inconcepibili difficoltà nel concretizzare una superiorità imbarazzante?
Al tecnico si può forse segnalare qualche azione in velocità, nella quale uno-due uomini in più avrebbero offerto soluzioni di tiro sicure.
Il resto dipende dalla scarsa vena di qualche singolo con la spia della riserva accesa, e magari dall’assenza di un ricambio in grado di farlo rifiatare per tempo.
Quale futuro, dunque, per questo modulo, in grado di concedere una pausa a Milinković-Savić senza indebolire più di tanto la formazione titolare?
Inizialmente si pensava che solo una Steaua debole, e in campo con un atteggiamento da grande che lasciava giocare troppo liberamente, ne avesse nascosto la fragilità in fase di non possesso palla.
La modesta, ma più competitiva e fisicamente probante Dynamo, ne è uscita schiantata.
L’adattamento al nostro campionato, poco propenso a premiare chi rischia e costruisce, non è automatico: ma gli stenti e la necessità di variazioni sul tema, emersi nelle gare contro provinciali catenacciare d’antan, rendono obbligatorio almeno un tentativo.
[Modificato da Er Matador 15/03/2018 23:49]

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Post: 321
16/03/2018 08:39
 
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Re:
Strakosha 6: Bene coi piedi e in un paio di uscite di routine
Luiz Felipe 7: Ormai l'ho adottato e ho deciso che merita la mia fiducia e speranza. SOno 21 anni e al momento qualche errore gli si può concedere. Errori che mi pare stavolta non faccia, nonostante un giallo al 20'
De Vrij 6.5: Così freddo al cuore non può arrivare. Ma sono contento che il gol sia suo. e sono certo che lo rimpiangeremo.
Radu 7: Altra partita sontuosa. In un'annata strepitosa. E inaspettata.
Patric 5,5: Era stato onesto e brillante, seppur con piedi così così. Ma quel gol divorato gli toglie un punto secco
Parolo 7: Primo tempo da fantasma, secondo di fisico, intelligenza e sostanza
Leiva 8.5: Una partita mostruosa; è ovunque, sbaglia un solo pallone all'85° e segna. Enorme. E benedetta la pausa che lo aspetta.
Luis Alberto 7: Tocca moltissimi palloni, moltissimi con sagacia, alcuni anche con sufficienza. Però è stradecisivo.
Lulic 6.5: Corre e si sbatte come sempre. Piedi sempre rivedibili ma stavolta si perdonano
Felipe Anderson 7.5: Una delle partite in cui mi è più piaciuto perchè ne ha capito l'importanza e di cosa la squadra aveva bisogno. E non così spesso è da lui
Immobile 4: Male male male praticamente in tutto. Gol mangiati, stop, sponde. QUando poi si innervosisce viene a prendere palloni a 300 metri dalla porta senza alcun motivo. Lui purtroppo non usufruirà della pausa ed è un problema ed un peccato
Lukaku 6: Mi è riparso almeno vivo e mi accontento
Marusic s.v.: Decido di non commentarlo
Caicedo s.v.: Lotta
Inzaghi 7.5: Bene la formazione. Bene l'atteggiamento. Bene i cambi.

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Post: 637
16/03/2018 08:59
 
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Su Leiva volevo scrivere un commento simile a quello di Mark, lo amo svisceratamente.

Finalmente una prestazione convincente di Felipe.

Ciro ieri peggio del peggior Djordjevic.

Ah, anche in Europa vessati da arbitri incompetenti (in Italia è malafede).

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Post: 1.694
16/03/2018 15:24
 
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Strakosha 6 – praticamente inoperoso, i 4 tiri pericolosi degli Ucraini vanno tutti fuori di poco. È tornato il suo deretano, almeno per una sera.

De Vrij 7 – cresce a dismisura nel secondo tempo e sembra una piccola costante di questo periodo. Il gol, poi, è stato pesantissimo.

Luiz Felipe 6,5 – mezzo punto in meno per il solito, immancabile giallo. Dopo venti minuti, poi, poteva far temere davvero il peggio. Per il resto, partita seria e di grande concentrazione. Decisivo la sua spizzata sul gol che chiude match e qualificazione.

Radu 7 – altra partita magnifica della sua magnifica stagione. Determinante.

Lulic 6 – sufficienza per il cuore e le corse. Perché tecnicamente, questa volta, è un nano in mezzo ai giganti. Esce stremato.

Patric 5 – un punto secco in meno perché non è tollerabile divorarsi un gol del genere, rischiando di mandare tutto a puttane. Peccato, perché la sua partita era stata onesta. Censurabile, invece, la sua uscita polemica dal campo e la sua faccia plumbea durante i festeggiamenti finali.

Lucas Leiva 8,5 – giocatore che commuove e che ti fa piangere al pensiero che un giorno smetterà di far parte della tua squadra. La sblocca lui con un inserimento perfetto e anche sull’occasione di Patric, è lui a costringere all’errore il difensore. Ma a parte la poco frequente decisività in zona offensiva è tutta la partita che gioca da autentico dominatore. Mezzo punto in meno per come affronta Gonzalez sul loro tiro più pericoloso, che mi ha fatto tornare alla mente Hoedt contro Suso all’Olimpico.

Parolo 7 – vedi De Vrij, è nel secondo tempo a emergere in modo prepotente. Nel primo tempo la partita era andata su altri interpreti. La scucchiaiata per Immobile semplicemente sublime.
Luis Alberto 7 – i gol vengono dai suoi piazzati e il suo primo tempo è semplicemente perfetto per qualità e personalità. Cala vistosamente alla distanza e anche questa è una costante, direi degli ultimi 4 mesi.

Felipe Anderson 7,5 – partita ottima nella sua interezza, mai una pausa, mai un momento di mancato contatto con la partita. Prima della partita avevo detto che l’unica possibilità per farcela (forse esagerando) era un Felipe Anderson in formato dicembre ‘14/marzo ’15. In questo momento, 2 maglie sicure, per Leiva e per lui, poi le altre 9.

Immobile 4 – partita imbarazzante, con almeno 3 errori sotto porta più altri meno rilevanti. Anche nell’azione poi fermata per fuorigioco, aveva tirato fuori da mezzo metro. Tecnicamente, manco il Kovacevic di Perugia e Nantes aveva esibito un repertorio così raccapricciante. Per fortuna che non abbiamo pagato dazio. E, comunque, parliamo di Immobile. È un brutto passaggio a vuoto ma parliamo di un fenomeno, per il nostro livello. Guai a non ricordarselo in ogni istante.


Lukaku 6 – finalmente decoroso. Forse meriterebbe perfino mezzo punto in più ma essendo un fan tradito, per ora non glielo do e resto manzo.

Marusic 6 – non fa danni e già non è poco, per lui, di questi tempi.

Caicedo 6 – gioca bene i palloni che, nel traffico, passano dalle sue parti.


Inzaghi 8 – mette la formazione migliore, ci “sorprende” con Luis Alberto messo là, insiste con Luiz Felipe, bravo a cambiare quando deve. Mi regala la più bella serata europea, per quanto mi riguarda, da Chelsea-Lazio 1999/00. Anche se pure Wisla Cracovia-Lazio fu una grande impresa, su un campo rattoppato col letame. Ma almeno la Dinamo Kiev aveva nome e tradizione.

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