Una bussola per fermare le fake news
Gianni Riotta
Non chiamiamole più «fake news», false notizie, chiamiamole per quel che sono davvero, «disinformazione», manovre globali per creare in quantità industriale, con l’appoggio di Stati, lobby e poteri occulti nascosti nel web, campagne di menzogne ad hoc per inquinare il libero dibattito delle nostre democrazie: questa la scelta del Rapporto finale dell’High Level Group convocato dalla Commissione Europea per combattere il fenomeno.
Il Rapporto, presentato ieri dalla Commissaria Digitale Ue Mariya Gabriel e dalla presidente Madeleine de Cock Buning, non è punto d’arrivo ma di partenza, e vale la pena di esaminarlo, dopo le elezioni Usa e Brexit 2016, la Francia 2017 e certi focolai sospetti in Italia 2018.
Il commissario speciale Usa Mueller, che indaga sulla disinformazione russa, ha già incriminato i capi dell’Agenzia Ricerca Internet che, da San Pietroburgo, diffondono odio online, come denunciato per prima da «La Stampa».
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www.lastampa.it/2018/03/13/cultura/opinioni/editoriali/una-bussola-per-fermare-le-fake-news-DZsTHA8QnoGYBYyEBRbbXI/pag...