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....: Scrittura del Giorno :....

Ultimo Aggiornamento: 31/12/2018 08:04
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08/02/2018 07:42
 
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Giovedì 8 febbraio
Smettete di essere ansiosi per la vostra anima (Matt. 6:25)
Con queste parole Gesù stava dicendo ai suoi ascoltatori di smettere di preoccuparsi di cose per cui non avrebbero dovuto essere ansiosi. E aveva buone ragioni per dare questo consiglio: preoccuparsi inutilmente, anche di questioni che potrebbero essere del tutto legittime, può assorbire i pensieri di una persona al punto da farle perdere di vista le cose più importanti della vita, quelle spirituali. Gesù amava tanto i suoi discepoli che nel Sermone del Monte li mise in guardia altre quattro volte contro questa pericolosa tendenza (Matt. 6:27, 28, 31, 34). Gesù conosceva bene le necessità quotidiane della gente. Inoltre era consapevole delle difficoltà che avrebbero dovuto affrontare i suoi discepoli secoli dopo, “negli ultimi giorni”, quando ci sarebbero stati “tempi difficili” (2 Tim. 3:1). Oggi queste difficoltà includono problemi molto diffusi, come disoccupazione, aumento dei prezzi, carenza di generi alimentari ed estrema povertà. Gesù comunque riconobbe che la vita di una persona vale “più del cibo e il corpo più del vestito”. w16.07 1:8, 9
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09/02/2018 00:01
 
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Venerdì 9 febbraio
Io ne divenni ministro secondo il gratuito dono dell’immeritata benignità di Dio (Efes. 3:7)
Se riuscissimo a fare alla perfezione tutto ciò che Geova richiede da noi, meriteremmo la sua benignità. La realtà però è ben diversa. Infatti il saggio re Salomone scrisse: “Non c’è uomo giusto sulla terra che continui a fare il bene e non pecchi” (Eccl. 7:20). Anche l’apostolo Paolo disse che “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”, e aggiunse che “il salario che il peccato paga è la morte” (Rom. 3:23; 6:23a). Questo è ciò che meritiamo. Geova però manifestò amore nei confronti degli esseri umani peccatori con un gesto di immeritata benignità davvero senza pari: mandò “il suo unigenito Figlio” sulla terra a morire per noi (Giov. 3:16). Ecco perché Paolo scrisse che ora Gesù è “coronato di gloria e di onore per aver subìto la morte, affinché per immeritata benignità di Dio egli gustasse la morte per ogni uomo” (Ebr. 2:9). Come dice la Bibbia, “il dono che dà Dio è la vita eterna mediante Cristo Gesù nostro Signore” (Rom. 6:23b). w16.07 3:3, 4
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Sabato 10 febbraio
Gli farò un aiuto (Gen. 2:18)
Il matrimonio è parte integrante della vita di molte persone. Un esame delle sue origini e del suo scopo può aiutarci ad avere il corretto punto di vista su questa istituzione e a gustare ancora di più le benedizioni che ne derivano. Dio creò il primo uomo, Adamo, e gli affidò l’incarico di dare il nome agli animali. Tuttavia, “per l’uomo non si trovava un aiuto come suo complemento”. Quindi Dio fece cadere Adamo in un sonno profondo e prese una delle sue costole. Da questa formò la donna e poi la condusse all’uomo (Gen. 2:20-24). Il matrimonio quindi è di origine divina. Gesù confermò che era stato Geova a dire: “L’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne” (Matt. 19:4, 5). Il fatto che la prima donna fosse stata creata da una costola di Adamo probabilmente aiutò entrambi a capire quanto fosse stretta la loro unione. Non c’era alcuna disposizione che consentisse il divorzio o la poligamia. w16.08 1:1, 2
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11/02/2018 08:21
 
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Domenica 11 febbraio
Gesù partì di là per insegnare e predicare nelle loro città (Matt. 11:1)
Gesù parlava spesso del Regno con le persone. Per esempio ebbe un’interessante conversazione con una donna al pozzo di Giacobbe, vicino a Sichar (Giov. 4:5-30). Parlò anche con Matteo Levi, un esattore di tasse. Matteo accettò l’invito di Gesù a diventare suo seguace. Poi, a un banchetto in casa di Matteo, lui e altri ebbero modo di ascoltare Gesù abbastanza a lungo (Matt. 9:9; Luca 5:27-39). In un’altra occasione Gesù parlò in modo amichevole con Natanaele, che non vedeva di buon occhio chi veniva da Nazaret. Natanaele però fu spinto a cambiare il suo modo di pensare. Decise di conoscere meglio gli insegnamenti di Gesù, un uomo che veniva proprio da Nazaret (Giov. 1:46-51). Ci sono quindi buoni motivi per insegnare ai nuovi proclamatori a conversare con le persone in maniera amichevole e informale. Grazie a questo addestramento, i nuovi avranno la gioia di vedere la reazione positiva delle persone sincere quando si mostra loro interesse e si parla in modo gentile. w16.08 4:7-9
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12/02/2018 07:29
 
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Lunedì 12 febbraio
La moglie non si separi dal marito; e il marito non lasci la moglie (1 Cor. 7:10, 11)
Se ci sono problemi seri che durano nel tempo, uno o entrambi i coniugi potrebbero essere tentati di pensare alla separazione o al divorzio. Separarsi dal proprio coniuge non dovrebbe essere una decisione da prendere a cuor leggero. Anche se la separazione potrebbe sembrare la via d’uscita quando sorgono gravi difficoltà, in realtà spesso causa problemi più grandi. Dopo aver ribadito le parole di Dio sul fatto che l’uomo dovesse lasciare suo padre e sua madre e tenersi stretto a sua moglie, Gesù disse: “Quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi” (Matt. 19:3-6; Gen. 2:24). Quindi nemmeno il marito o la moglie dovrebbero separare ciò che Dio ha aggiogato insieme. Per Geova il matrimonio è un legame che dura tutta la vita (1 Cor. 7:39). I coniugi dovrebbero ricordare che ognuno renderà conto a Dio: questo li spingerà a fare tutto il possibile per risolvere velocemente i problemi prima che diventino più seri. w16.08 2:10, 11
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Martedì 13 febbraio
Non farti vincere dal male (Rom. 12:21)
Dato che i nostri nemici possono attaccarci quando meno ce l’aspettiamo e colpirci nei momenti di maggiore difficoltà, dobbiamo rimanere all’erta. L’incoraggiamento a non farsi vincere dal male dimostra che sconfiggerlo è possibile, ma solo se continuiamo a lottare. Se invece abbassassimo la guardia e smettessimo di combattere, Satana, il suo mondo malvagio e l’imperfezione potrebbero avere la meglio su di noi. Non dovremmo mai farci intimidire da Satana al punto di darci per vinti! (1 Piet. 5:9). Per riuscire nel nostro intento, non dovremmo perdere di vista il motivo per cui lottiamo: ricevere l’approvazione e la benedizione di Dio. È quindi necessario rimanere concentrati sulla promessa riportata in Ebrei 11:6: “Chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. Il verbo greco tradotto “cercare premurosamente” è in una forma che esprime intensità e sforzo energico (Atti 15:17). w16.09 2:4, 5
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Mercoledì 14 febbraio
Fate ogni cosa alla gloria di Dio (1 Cor. 10:31)
Gli utili consigli contenuti nella Bibbia ci possono aiutare a prendere decisioni sagge che daranno gloria a Dio. Naturalmente quando si parla di abbigliamento entrano in gioco i gusti personali. Tuttavia, anche se possibilità economiche e preferenze variano, i nostri vestiti dovrebbero sempre essere ordinati, puliti, modesti, adatti alla situazione e accettati dalle persone del posto. Non è sempre facile prendere decisioni ragionevoli, basate sul buon senso e che tengano conto di tutti i fattori implicati. In molti negozi si trovano solo vestiti che rispecchiano le mode del momento. Quindi potrebbero essere necessari più tempo e più impegno per riuscire a trovare gonne, camicette e abiti modesti, come pure completi e pantaloni che non siano troppo attillati. Comunque i nostri compagni di fede notano e apprezzano gli sforzi che facciamo per trovare abiti sia belli che appropriati. Inoltre, le difficoltà che forse affrontiamo per scegliere vestiti adatti vengono ampiamente ripagate dalla soddisfazione che proviamo sapendo che stiamo dando gloria al nostro amorevole Padre celeste. w16.09 3:15, 16
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15/02/2018 00:01
 
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Giovedì 15 febbraio
Egli distende il nord sullo spazio vuoto, sospende la terra sul nulla (Giob. 26:7)
Dato che i bambini di solito hanno una fervida immaginazione, i genitori dovrebbero cercare di fare largo uso di esempi quando insegnano. Si possono usare esempi efficaci per rafforzare la fede dei figli nell’accuratezza della Bibbia. Prendiamo in considerazione la scrittura di oggi. Come potreste dimostrare che questo passo biblico è ispirato? Certo, potreste limitarvi a esporre i fatti. Ma perché invece non stimolare l’immaginazione di vostro figlio? Fate notare che Giobbe visse molto prima che fossero inventati il telescopio e le navicelle spaziali. Chiedete a vostro figlio di spiegare quanto potrebbe essere difficile per alcuni credere che un oggetto molto grande, come la terra, non si appoggi su nulla. Vostro figlio potrebbe usare una palla o un sasso per mostrare come oggetti dotati di massa debbano poggiare su qualcosa. Grazie a questo esempio vostro figlio capirà chiaramente che Geova ha fatto scrivere nella Bibbia certe verità ben prima che l’uomo fosse in grado di provarle scientificamente (Nee. 9:6). w16.09 5:9, 12
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16/02/2018 00:11
 
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Venerdì 16 febbraio
Esercita fede nel tuo cuore (Rom. 10:9)
La fede implica molto più che comprendere a livello mentale il proposito di Dio. È una potente forza motivante che spinge ad agire in armonia con la sua volontà. Chi ha fede nel mezzo di salvezza provveduto da Dio prova il desiderio di parlare ad altri della buona notizia. La possibilità di ricevere la vita eterna nel nuovo mondo di Dio dipende dall’avere fede e dal mantenerla forte. La necessità di prendersi cura della propria fede si può paragonare al bisogno di una pianta di essere innaffiata. Una pianta è un organismo vivente in continuo cambiamento: se non riceve acqua, anche una pianta florida col tempo appassirà; se invece viene innaffiata regolarmente, si manterrà rigogliosa. Lo stesso vale per la nostra fede: se la trascuriamo, si indebolirà fino al punto di svanire (Luca 22:32; Ebr. 3:12). Se ce ne prendiamo cura, invece, continuerà a crescere, e così ci manterremo “sani nella fede” (Tito 2:2; 2 Tess. 1:3). w16.10 4:4, 5
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17/02/2018 07:50
 
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Sabato 17 febbraio
Il principale funzionario di corte assegnò loro dei nomi. Assegnò dunque a Daniele il nome di Baltassar (Dan. 1:7)
Quando Daniele e i suoi compagni andarono in esilio, i babilonesi cercarono di far adottare la propria cultura a questi ragazzi insegnando loro “la lingua dei caldei”. Inoltre, il funzionario di corte che si occupava dell’educazione di questi giovani ebrei diede loro nomi babilonesi (Dan. 1:3-7). Il nome dato a Daniele faceva riferimento a Bel, la principale divinità del paese. Probabilmente in questo modo il re Nabucodonosor voleva imprimere nella mente di Daniele l’idea che il suo Dio, Geova, fosse stato soggiogato dal dio di Babilonia (Dan. 4:8). Anche se gli furono offerti i cibi prelibati del re, Daniele “determinò in cuor suo che non si sarebbe contaminato” (Dan. 1:8). Pur vivendo in un paese straniero, si mantenne spiritualmente sano perché continuò a studiare gli scritti sacri nella sua madrelingua (Dan. 9:2). Infatti, una settantina d’anni dopo il suo arrivo a Babilonia Daniele era ancora conosciuto con il suo nome ebraico (Dan. 5:13). w16.10 2:7, 8
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18/02/2018 00:01
 
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Domenica 18 febbraio
Dovunque lo spirito fosse incline ad andare, andavano (Ezec. 1:20)

Gesù ha nominato lo “schiavo fedele” come unico canale per fornire cibo spirituale (Matt. 24:45-47). Dal 1919 il glorificato Gesù Cristo impiega questo gruppo di uomini per aiutare i suoi seguaci a comprendere la Parola di Dio e a seguirne le indicazioni. Attenendoci alle istruzioni che troviamo nella Bibbia, promuoviamo la purezza, la pace e l’unità della congregazione. Chiediamoci: “Dimostro lealtà nei confronti del canale che Gesù sta utilizzando oggi?” La Bibbia ci fa conoscere la parte celeste dell’organizzazione di Geova. In una visione ricevuta dal profeta Ezechiele, ad esempio, viene rappresentata da un carro celeste (Ezec. 1:4-28). Dato che tra poco Cristo e i suoi santi angeli distruggeranno questo mondo malvagio, il carro celeste si dirige rapidamente verso la rivendicazione della sovranità di Geova e la santificazione del suo nome. w16.11 3:9, 10
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19/02/2018 00:02
 
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Lunedì 19 febbraio
Incoraggiamoci l’un l’altro e tanto più mentre vediamo avvicinarsi il giorno (Ebr. 10:25)
A imitazione dei primi seguaci di Gesù, ci raduniamo per imparare e per essere incoraggiati (1 Cor. 14:31). Anche i servitori di Dio maturi hanno bisogno di incoraggiamento. Prendiamo il caso di Giosuè. Aveva servito Geova fedelmente per molti anni. Comunque, Geova diede a Mosè il compito di incoraggiarlo dicendo: “Dà incarico a Giosuè e incoraggialo e rafforzalo, perché è lui che passerà davanti a questo popolo ed è lui che farà loro ereditare il paese che vedrai” (Deut. 3:27, 28). Di lì a poco Giosuè si sarebbe assunto l’onerosa responsabilità di condurre gli israeliti alla conquista della Terra Promessa. Avrebbe subìto delle battute d’arresto e almeno una sconfitta (Gios. 7:1-9). Aveva certamente bisogno di essere incoraggiato e rafforzato! Allo stesso modo, oggi è importante incoraggiare personalmente gli anziani, inclusi i sorveglianti di circoscrizione, che si danno molto da fare per aver cura del gregge di Dio (1 Tess. 5:12, 13). w16.11 1:12, 13
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20/02/2018 00:05
 
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Martedì 20 febbraio
Ti mostrerò il giudizio della grande meretrice che siede su molte acque (Riv. 17:1)
Gli Studenti Biblici compresero che non bastava spiegare la loro posizione riguardo alla falsa religione a parenti, amici e membri della stessa chiesa. Il mondo intero doveva vedere Babilonia la Grande per ciò che era realmente: una simbolica prostituta! Ecco perché tra il dicembre 1917 e l’inizio del 1918 gli Studenti Biblici, pur essendo poche migliaia, distribuirono con zelo 10 milioni di copie di un volantino che trattava il tema “La caduta di Babilonia” e conteneva una sferzante accusa nei confronti della cristianità. Naturalmente il clero si infuriò, ma gli Studenti Biblici continuarono a portare avanti quest’opera importante senza farsi intimidire. Erano decisi a “ubbidire a Dio come governante anziché agli uomini” (Atti 5:29). A quale conclusione possiamo giungere? Quei cristiani non divennero prigionieri di Babilonia la Grande durante la guerra; piuttosto in quel periodo si stavano liberando dalla sua influenza e stavano aiutando altri a fare lo stesso. w16.11 5:2, 4
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21/02/2018 07:22
 
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Mercoledì 21 febbraio
Quelli che sono secondo la carne rivolgono la loro mente alle cose della carne, ma quelli che sono secondo lo spirito alle cose dello spirito (Rom. 8:5)
Si potrebbe pensare che la contrapposizione sia fra chi non è nella verità e chi lo è, fra chi non è cristiano e chi lo è. Ma Paolo stava scrivendo a “quelli che sono a Roma come diletti di Dio, chiamati ad essere santi” (Rom. 1:7). Quindi stava parlando di cristiani che camminavano secondo la carne e cristiani che camminavano secondo lo spirito. Mise in relazione l’essere “in armonia con la carne” con “le passioni peccaminose” che un tempo “operavano nelle [loro] membra” (Rom. 7:5). Parlando di quelli che “rivolgono la loro mente alle cose della carne”, Paolo si riferiva dunque a persone dominate da inclinazioni e desideri peccaminosi o concentrate su tali cose. Persone del genere assecondano i loro desideri, i loro impulsi e le loro passioni, che siano di natura sessuale o di altro tipo. w16.12 2:5, 7
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22/02/2018 08:59
 
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Giovedì 22 febbraio
Felice è colui la cui rivolta è perdonata (Sal. 32:1)
Azioni o errori del passato potrebbero causarci una certa ansia. A volte il re Davide aveva la sensazione che ‘i suoi errori passassero sulla sua testa’, tanto che disse: “Ho ruggito a causa del gemito del mio cuore” (Sal. 38:3, 4, 8, 18). In quella situazione cosa sarebbe stato saggio fare? Davide decise di confidare nella misericordia e nel perdono di Geova (Sal. 32:2, 3, 5). Anche situazioni che stiamo vivendo oggi potrebbero renderci ansiosi. Ad esempio, quando scrisse il Salmo 55, Davide era in pericolo di vita (Sal. 55:2-5). Comunque non lasciò che l’ansia demolisse la sua fiducia in Geova. Davide pregò con fervore riguardo ai suoi problemi. Allo stesso tempo capì l’importanza di compiere passi concreti per affrontare ciò che gli causava ansia (2 Sam. 15:30-34). Cosa possiamo imparare da Davide? Anziché farci schiacciare dall’ansia, dovremmo fare il possibile per affrontare la situazione e poi lasciare le cose nelle mani di Geova, fiduciosi che egli ci aiuterà. w16.12 3:14, 15
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23/02/2018 06:45
 
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Venerdì 23 febbraio
Ho peccato contro Geova (2 Sam. 12:13)
Davide accettò di essere corretto dal profeta Natan, un rappresentante di Geova. Inoltre si rivolse a Geova in preghiera, confessando i propri peccati ed esprimendo il profondo desiderio di riguadagnare il suo favore (Sal. 51:1-17). Non si fece paralizzare dai sensi di colpa; piuttosto imparò dai suoi errori e non ripeté più quei gravi peccati. Diversi anni dopo morì fedele, e il suo esempio di integrità è ben custodito nella memoria di Geova (Ebr. 11:32-34). Cosa ci insegna l’esempio di Davide? Se commettiamo un peccato grave, dobbiamo mostrare sincero pentimento, confessare a Geova i nostri peccati e chiedere il suo perdono (1 Giov. 1:9). Dobbiamo anche rivolgerci agli anziani, che possono offrirci aiuto spirituale (Giac. 5:14-16). Avvalendoci di tutto ciò che Geova ha disposto per noi, dimostreremo di confidare nella sua promessa di sanarci spiritualmente e di perdonarci. Inoltre, è importante imparare dai nostri errori, continuare a impegnarci nel servizio a Geova e guardare al futuro con fiducia (Ebr. 12:12, 13). w17.01 1:13, 14
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24/02/2018 07:39
 
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Sabato 24 febbraio
Dagli atti presuntuosi trattieni il tuo servitore (Sal. 19:13)
Cosa sono questi “atti presuntuosi”? Sono azioni non autorizzate compiute in modo avventato o impertinente. A causa del peccato che abbiamo ereditato, capita a tutti di comportarsi in modo presuntuoso. Ma come dimostra l’esempio del re Saul, se sviluppiamo l’abitudine di andare oltre le nostre competenze, prima o poi rovineremo la nostra relazione con Dio. Riferendosi a Geova, Salmo 119:21 dice: “Hai rimproverato i [...] presuntuosi”. Per quale motivo? Le azioni presuntuose sono più gravi degli sbagli fatti in buona fede. Per prima cosa, quando manchiamo di modestia non onoriamo Geova quale nostro legittimo Sovrano. Inoltre, se varchiamo i limiti della nostra autorità, è probabile che ci scontreremo con gli altri (Prov. 13:10). Infine, quando chi ci sta intorno si rende conto che ci siamo comportati in modo presuntuoso, potremmo sentirci in imbarazzo o addirittura umiliati (Luca 14:8, 9). Le azioni presuntuose non portano a nulla di buono. Come indicano le Scritture, agire con modestia è sempre la cosa giusta da fare. w17.01 3:4, 5
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25/02/2018 07:32
 
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Domenica 25 febbraio
Essi da parte loro hanno agito rovinosamente; non sono suoi figli, è il loro proprio difetto (Deut. 32:5)
Essendo diventato imperfetto, Adamo non era più in grado di riflettere le qualità di Dio alla perfezione. Perse la speranza di un meraviglioso futuro e trasmise ai suoi figli l’imperfezione, il peccato e la morte (Rom. 5:12). Privò tutti i suoi discendenti della prospettiva di vivere per sempre. Inoltre né Adamo ed Eva né i loro figli avrebbero più potuto generare figli perfetti. Dopo aver allontanato Adamo ed Eva da Dio, Satana il Diavolo ha continuato a ingannare gli esseri umani fino a oggi (Giov. 8:44). Nonostante tutto, Dio non ha mai smesso di amare il genere umano. Malgrado la ribellione di Adamo ed Eva, Geova vuole che tutti godano di una buona relazione con lui. Non desidera che le persone muoiano (2 Piet. 3:9). Per questo, subito dopo la ribellione, prese provvedimenti affinché gli esseri umani tornassero a essere suoi amici, e lo fece senza compromettere le sue giuste norme (Giov. 3:16). w17.02 1:12-14
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26/02/2018 06:40
 
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Lunedì 26 febbraio
Presso quelli che si consultano c’è sapienza (Prov. 13:10)
Apprezzeremo di più il nostro ruolo nel servizio che rendiamo a Geova se cerchiamo il buono che c’è negli altri, proprio come fa lui. Invece di voler essere al centro dell’attenzione o di prendere sempre il sopravvento sugli altri, troveremo più facile chiedere consigli e accettarli. Saremo felici quando qualcun altro riceve un privilegio, e daremo lode a Geova vedendo come benedice l’“intera associazione dei [nostri] fratelli che sono nel mondo” (1 Piet. 5:9). Inoltre, se impariamo a vedere le cose dal punto di vista di Geova svilupperemo buon senso. Studiando regolarmente, pregando e mettendo in pratica ciò che apprendiamo, rafforzeremo gradualmente la nostra coscienza (1 Tim. 1:5). Inoltre, impareremo a dare la precedenza agli altri. Se facciamo la nostra parte, Geova ‘completerà il nostro addestramento’ aiutandoci a sviluppare la modestia e altre qualità divine (1 Piet. 5:10). w17.01 4:17, 18
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27/02/2018 08:32
 
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Martedì 27 febbraio
Gli anziani che presiedono in modo eccellente siano ritenuti degni di doppio onore, specialmente quelli che faticano nel parlare e insegnare (1 Tim. 5:17)
I nostri compagni di fede meritano sicuramente di ricevere onore e rispetto. Questo vale in particolar modo per gli anziani, che hanno incarichi di responsabilità. Mostriamo onore a questi fratelli a prescindere dalla loro nazionalità, istruzione, estrazione sociale o condizione economica. La Bibbia li definisce “doni negli uomini”, e Dio ha affidato loro un ruolo importante nel prendersi cura dei suoi servitori (Efes. 4:8). Pensiamo agli anziani di congregazione, ai sorveglianti di circoscrizione, ai membri dei Comitati di Filiale e ai membri del Corpo Direttivo. I fratelli e le sorelle del I secolo mostravano grande rispetto nei confronti di chi ricopriva incarichi di responsabilità, e anche noi facciamo lo stesso. Tuttavia, non consideriamo rappresentanti ben noti della congregazione cristiana come idoli e in loro presenza non reagiamo come se ci trovassimo di fronte ad angeli. Piuttosto mostriamo rispetto e onore a questi fratelli per il loro duro lavoro e la loro umiltà (2 Cor. 1:24; Riv. 19:10). w17.03 1:13
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