Il Corvo: Parte I - L'inizio

La piccola scialuppa fendeva le calme acque intorno all'isola di Pyke. Il Corvo stava in piedi a prua, con le braccia conserte dietro alla schiena, e scrutava avanti a lui. Il vento che tagliava il viso dei marinai e del loro carico non lo sfiorava, imbacuccato com'era sotto la sua maschera nera e le sue vesti.

Già da qualche anno era il maestro ufficioso di Pyke, da quando era giunto alle isole di Ferro da Old Town. La sua vita precedente non importava più, non da quando aveva contratto il morbo grigio ed era stato cacciato dalla cittadella. Lord Quellon aveva dato a lui la fiducia e l'incarico che non avrebbe mai potuto sperare di avere altrove, e per questo gli era grato.

Il compito che gli era stato assegnato era semplice: usare le sue conoscenze, anche quelle più proibite, per creare una nuova razza di guerrieri. Soldati più forti, più resistenti, dall'obbedienza cieca e privi di alcuna pietà.
Quando aveva fatto presente che sarebbe stato difficile trovare volontari per questa trasformazione, Lord Quellon gli aveva prontamente risolto il problema.

Nessun volontario, solo un carico di ribelli appartenenti alla cosiddetta Fratellanza, rastrellati nei vari attacchi respinti durante il mese scorso.

Nessuna prigione, solo un laboratorio segreto allestito su uno scoglio al largo di Pyke.

Lo sguardo del corvo vago all'indietro, posandosi sul carico. Uomini e donne, legati mani e piedi, bendati e imbavagliati. Presto avrebbero imparato a desiderare la morte al loro nuovo destino.

La scialuppa si accostò allo scarno pontile, e con un piccolo balzo il Corvo fu davanti alla grotta che conduceva allo stesso tempo nel laboratorio e nei più bui recessi della mente umana.

La sua nuova casa.