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Serbava queste cose, meditandole... (Lc.2,19)

Ultimo Aggiornamento: 19/04/2024 08:15
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21/08/2022 08:05
 
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«Signore, sono pochi quelli che si salvano?»

Rev. D. Pedro IGLESIAS Martínez
(Rubí, Barcelona, Spagna)
Oggi, il Vangelo ci presenta la questione della salvezza delle anime. Questo è il cuore del messaggio di Cristo e la "legge suprema della Chiesa" (come lo afferma, senza andare oltre, il Codice di Diritto Canonico). La salvezza dell'anima è una realtà dono di Dio, ma per coloro che non hanno ancora varcato i confini della morte è solo una possibilità. Salvarci o condannarci!, cioè accettare o rifiutare l'offerta di amore di Dio per tutta l'eternità.

Sant'Agostino manifestava che «è diventato degno di punizione eterna l'uomo che distrusse il bene che poteva essere eterno». In questa vita ci sono solo due possibilità: o con Dio, o il vuoto, perché senza Dio nulla ha senso. Visto in questo modo, la vita, la morte, la gioia, il dolore, l'amore, ecc. sono privi di concetti logici quando non partecipano dell'essere di Dio. Quando l'uomo pecca, evita lo sguardo del Creatore e centra l'attenzione su di sé. Dio guarda incessantemente con amore il peccatore, e non forzando la sua libertà, aspetta un gesto minimo di volontà di ritorno.

«Signore, sono pochi quelli che si salvano?» (Lc 13,23). Cristo non risponde alla citazione. Restò dunque una domanda senza risposta, e ancora oggi, per «Questo è un mistero, veramente inscrutabile, tra la santità di Dio e la coscienza dell’uomo. Il silenzio della Chiesa è, dunque, l’unica posizione opportuna del cristiano» (Giovanni Paolo II). La Chiesa tace su quelli che abitano l'inferno, ma, sulla base delle parole di Gesù Cristo, sì si pronuncia sulla loro esistenza e il fatto che ci saranno condannati nel giudizio finale. E chi nega questo, sia chierici che laici, senza ulteriori indugi commette eresia.

Siamo liberi di girare gli occhi dell'anima al Salvatore, e siamo anche liberi di essere ostinati nel suo rifiuto. La morte pietrificarà questa opzione per tutta l'eternità ...
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