Se ci soffermiamo sull'aspetto più mysteryoso del cervello, ovvero l'autoconsapevolezza, si può giungere a considerare che la sua residenza non sia in un quantitativo di molecole o tra i "lampi"... elettromagnetici delle sinapsi neuroniche. Questo considerando che una persona soggetta al morbo di Alzheimer, che si ritrova con i circuiti distrutti dalla memoria, mantiene intatta la coscienza fino a sorprendersi del proprio stato, come se fosse un doppione. Chi dunque risiede nella nostra vera coscienza, il nostro intimo "IO"? Si può pensarlo come un campo di pura energia a se stante? Supponendo cioè che la coscienza sia una proprietà fisica dell'Universo, tipo Spazio/Tempo?
Ci si può domandare questo in considerazione che Atomi e Particelle di Neuroni e Sinapsi, isolatamente NON hanno autocoscienza. Un enigma, un "optional" quasi metafisico... divino o naturale che risiede nella nostra capa-TOSTA...
Un quid immateriale paragonabile al tempo e allo spazio, che eppur esistono.Una "proprietà extra" del cervello, la classica "anima" che alcuni vogliono intravvedere: quella delle religioni, delle NDE, delle OBE, dello spiritismo... e via via, oltre i limiti della parapsicologia.
L'"anima" è stata messa alla porta dalla scienza ufficiale, ma poi rientra da qualche finestra in gioco, con le innumerevoli diatribe non soltanto tra materialisti e spiritualisti, ma pure dagli stessi (la stragrande maggioranza) neuroscienziati. Uno dei quali che non "troneggia" e non sindaca come il premio Nobel per la medicina Eccles, arrivò a dire che: "Dobbiamo avere il coraggio di affrontare problemi che possono non avere soluzione, come quello dell'anima...
Un saluto