| | | OFFLINE | | Post: 4 | Registrato il: 15/11/2017 | Città: MANTOVA | Età: 27 | Sesso: Maschile | Utente Junior | |
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26/11/2017 21:42 | |
Role 1, Psicologia Ivy/Leira/riferimenti Aria 21:50 Keris [Namsos-locanda] {stanza} Si trova nella sua stanza il mezzo, sceso solo di tanto in tanto a dare un'occhiata al piano inferiore ma per ora la situazione è in stallo. E' sdraiato sul letto, con lo sguardo rivolto al soffitto, pensieroso, cercando di far quadrare la situazione che ha ancora molte domande in sospeso. Indossa solo i pantaloni scuri, mentre il resto delle sue cose è poggiato su una sedia, tanto non sta aspettando nessuno. Sospira appena dalle labbra cercando di trovare quella calma che ogni giorno è sempre più flebile, vuole uscire da quel posto e andare via, non ce la fa più a restare rinchiuso. Decide di mettersi a sedere poi, sempre sul letto, portando le gambe a scivolare oltre il bordo e poggiando i piedi nudi sul pavimento legnoso. Si passa una mano sul viso come per svegliarsi da quel suo stato leggermente apatico.
21:57 Ivy_Vontilen [Namsos . Locanda] {Stanza Keris} Dopo le vicende della sera precedente e quelle della sera prima, la sanguemisto era totalmente stufa della solitudine, delle quattro maledette mura da cui uscivano piccoli spifferi di aria che non le bastavano, non riusciva più a convivere con quella prigionia. Muove qualche passo verso le scale, indecisa se procedere a fare avanti e indietro nel corridoio del piano superiore o scendere, ma scendere significa fare buon viso a cattivo gioco e lei, di buon viso, non ne ha per nessuno stasera. Sentiva il sangue ribollire nelle vene, il volto pallido che non dava segni di particolari espressioni e le iridi ghiaccio incredibilmente spente ed opache. Era qualche sera che non aveva modo di parlare con Keris, in fondo la rilassava la sua compagnia.. Un passo incerto, fino alla stanza del parirazza cobalto e la mancina a mezz'aria, col pugno chiuso, pronta a battere per tre volte sulla superficie lignea della porta. Il pavimento sotto i suoi passi scricchiola, mentre permane dinnazi al legno, attendendo una risposta dell'altro.
22:01 Keris [Namsos-locanda] {stanza} Volge lo sguardo qualche secondo verso la finestra della sua stanza, osservando l'esterno con fare sognante. Scrolla appena un po' la testa per evitare di pensarci, prima devono risolvere la questione del garzone e magari da lì troveranno anche il responsabile di tutto questo casino. Il suo flusso di pensieri viene interrotto dal bussare sulla sua porta, cosa che lo fa sobbalzare appena, visto il silenzio che c'era e dato che non se lo aspettava. Si riprende subito andando a rispondere [avanti] non ha molti dubbi su chi possa essere, in fondo non ci sono molte persone lì che gli fanno visita a sorpresa. Si rimette in piedi quindi avvicinandosi alla sedia con le sue cose, riprendendo la giacca e indossandola, iniziando ad allacciarla, in attesa dell'entrata del suo ospite.
22:07 Ivy_Vontilen [Namsos . Locanda] {Stanza Keris} Spinge la porta, portando la destra sul pomolo, per poi fare il suo ingresso nel mentre l'altro si riveste. Una volta dentro, richiude la porta alle sue spalle, cercando di fare piano.. Poi si gira e lo coglie allacciarsi gli ultimi tre bottoni, a partire circa da metà dell'addome fino in alto. [Buonasera. Perdonami se sono piombata qui..] Comincia la favella, distogliendo lo sguardo dal ragazzo, momentaneamente.. Certo era, che pensava potesse attendere a farla entrare.. Ad ogni modo, si metterebbe ad osservare la stanza.. Né ordinata, né disordinata.. Vissuta, forse.. Vissuta come la sua stanza.. Peccato, che quando v'è uscita, sembrava fosse passato un ciclone. [Come stai?] Chiederebbe, sbirciando con la coda dell'occhio, se poteva tornare a guardarlo o stava ancora armeggiando.
22:15 Keris [Namsos-locanda] {stanza} Allaccia gli ultimi bottoni della giacca giusto perché non gli piace presentarsi a quel modo, mezzo nudo, tanto non deve impressionare nessuno, eppure la ragazza sembra imbarazzarsi ugualmente. Aggrotta appena un po' la fronte ascoltando il suo dire. [Puoi guardare ora] dice semplicemente dato il suo repentino cambio di sguardo [non aspettavo nessuno, perdonami se non ero presentabile] continua poi sempre senza nessuna particolare inflessione nella voce, in fondo non pensava si sarebbe imbarazzata. Alla sua domanda scrolla appena un po' le spalle [mentirei se dicessi bene, quindi abbastanza male] sorride leggermente, seppur sia un sorriso ironico. [Te come stai?] domanda a sua volta sempre con lo sguardo rivolto sul suo viso [come mai sei venuta qui?] altro quesito che pone e che forse lo incuriosisce, non che pensi a chissà cosa.
22:20 Ivy_Vontilen [Namsos . Locanda] {Stanza Keris} Prima di riportare lo sguardo sul parirazza, ne ascolta il dire... Dire che le fa storcere un po' il viso in una smorfietta. [Io imbarazzata? Potresti essere mezzo nudo che non mi cambierebbe.] Fa spallucce, consapevole di aver un pochettino esagerato nel dire.. [Era rispetto, magari ti vergognavi tu..] Favella, compiendo ancora qualche passo verso il mezzosangue. [Prego Leira affinchè sta prigionia finisca, sono stanca, mi sembra di non respirare neanche più e non spira aria in questo posto.. Solo tanta oscurità maledettamente angosciante.] Sarà sincera nel suo dire.. Prima di continuarlo. [Invero mi sentivo troppo in solitudine per rinchiudermi in stanza.. E non so, ho visto la tua porta e ho bussato. Ma se disturbo..] Lascia in sospeso la frase, tanto l'altro dovrebbe intendere il proseguo.
22:28 Keris [Namsos-locanda] {stanza} Fa qualche passo ora verso il centro della stanza, distogliendo per qualche istante gli occhi dalla parirazza. Le sue orecchie mezze appuntite però sentono bene il suo dire al quale sorride leggermente [io non mi vergogno, volevo solo evitarti tentazioni] dice semplicemente con forse leggera superbia, anche se è ironico. [Leira?] domanda poi, non perché non sappia chi è ma più per capire come mai proprio lei. Si avvia quindi verso la finestra andando poi ad aprirla, con l'aria fresca della sera che fa capolino nella stanza. In verità anche lui aveva bisogno di respirare un po' d'aria nuova, invece che quella pesante e oppressiva della locanda. Torna quindi a voltarsi verso la ragazza facendo sempre spallucce [non disturbi, però pensavo che se avevi bisogno di compagnia tu ce l'avessi] mirato il dire, quasi una stilettata, in fondo ricorda abbastanza la discussione avvenuta poche sere fa dai due. In silenzio, ma con un mezzo sorriso maligno sul volto, attende la risposta dell'altra.
22:34 Ivy_Vontilen [Namsos . Locanda] {Stanza Keris} [Tentazioni? A me?] Scuote il capo, inarca il sopracciglio e disegna con le rosse labbra un sorriso sarcastico. [Semmai, le tentazioni vengono a te.] Fa spallucce, seguendo il parirazza e posizionandosi dinnanzi alla finestra, dopo che si sarà scostato da li. [Oggi non spira aria nemmeno fuori..] Favella, a bassa voce, distraendosi momentaneamente. [Perchè è la dea che mi ha scelto e si è fatta scegliere.] Favella, semplicemente. [Il suo culto mi è stato d'aiuto quando non ero altro che un'errante per l'Aengard, senza casa o abilità..] Cerca di tagliare corto, non vuole annoiarlo.. Ma ce ne sarebbero da raccontare, invero. [Ah, che simpatico Keris. Mi fai quasi pentire di essere venuta.] La lingua tagliente non tarda ad uscire, non ha apprezzato particolarmente il dire sardonico di lui.
22:45 Keris [Namsos-locanda] {stanza} Si discosta dalla finestra andando a posizionarsi vicino al letto, senza sedersi però, osservando l'altra che si avvia verso la finestra comprendendo bene il suo desiderio dell'esterno, nessuno dei due sembra adatto a restare rinchiuso per troppo tempo. Sorride poi, al dire della parirazza, scuotendo appena il capo lentamente [ma quali tentazioni mi devono venire? E' passato quel tempo] dice come se fosse stato secoli fa ma infondo il mezzo non sembra più pensarci troppo, seppur ogni tanto gli ritorna quella sensazione di solitudine, ma sono come dei lampi, arriva e poi sparisce. [Capisco] dice semplicemente riguardo la scelta della sua divinità [io non ancora so a chi votarmi, certe volte penso che a loro non interessa più di tanto il nostro destino] commenta leggermente affranto, altrimenti non si troverebbero in questa situazione. Alle sue ultime parole si siede sul letto andando poi ad indicare la porta con la mano destra [se vuoi andare non posso fermarti] il dire sempre divertito, non preoccupandosi di essere stato forse indelicato. [C'è per caso qualche problema tra voi?] chiede infine con tranquillità, forse non gli interessa neanche tanto ma la ragazza potrebbe avere bisogno di sfogarsi.
22:57 Ivy_Vontilen [Namsos . Locanda] {Stanza Keris} [Le tentazioni possono venire in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo!] Favella, lasciando permanere il viso sul paesaggio. [Non penso che siamo noi a decidere chi celebrare.. Sono loro a sceglierci. Sono loro che osservano le nostre vite, osservano il fato manovrarle come burattinaio.. E decidono di darci un appiglio che spetta a noi, afferrare.] Laconica, invero, nel dire.. Ma pur sempre realista per il suo passato. [Simpatico.] Storce le labbra, al dire successivo del parirazza. [Semplicemente abbiamo visioni diverse di alcune cose..] Visioni che lei non riesce a condividere, invero.. [Ad ogni modo, ad ogni discussione si trova una soluzione.] E spera, anche in questo caso.
23:09 Keris [Namsos-locanda] {stanza} Seppur non tiri troppa aria all'esterno comunque il freddo si fa largo nella stanza, anche se il mezzo non lo sente dati i vestiti che ha addosso. Si stiracchia appena portando le braccia sopra la testa per poi incrociare le mani dietro la nuca. Continua ad osservare la parirazza che permane con lo sguardo rivolto verso l'esterno. Lascia correre il suo primo dire, non comprendendo appieno a cosa si riferisca ma si concentra maggiormente sulle parole successive. [Certo, ma ognuno viene scelto per le sue attitudini, e quindi è una decisione reciproca, magari prima o poi attirerò l'attenzione di qualcuna di esse]sorride leggermente, ci starebbe proprio bene un aiuto divino in quella circostanza. Inclina appena il capo all'ultimo dire della ragazza, tornando in piedi e riportando le braccia lungo i fianchi. [Ovviamente] dice semplicemente prima di aggiungere [non mi impiccio oltre, non sono affari miei] il tono del tutto sereno mentre ora si avvicina alle spalle di Ivy per guardare verso l'esterno anche lui [voglio uscire] sussurra con tono malinconico ma data la vicinanza dovrebbe sentirlo.
23:18 Ivy_Vontilen [Namsos . Locanda] {Stanza Keris} [Keris, non ho un passato e non ho un futuro, ho solo un presente a cui appellarmi e che Leira mi ha aiutato a tessere con le mie mani. Ognuno di noi nasce con un'attitudine per tutte.. Semplicemente, gli dei decidono di darci maggior capacità per una cosa piuttosto che un'altra e se decidiamo di seguire questo filo.. Automaticamente ci ha scelti ancor prima che noi scegliessimo lei. Devi solo guardare dentro te stesso, lasciare che i pensieri siano liberi come l'aria e che ti avvolgano totalmente.. Presto o tardi capirai chi ha voluto fortemente che tu fossi dalla sua parte.] Un lungo dire, ogni tanto interrotto da pause brevi, sospiri e mezzi sorrisi. Sente la presenza del parirazza alle sue spalle, che con fare malinconico prosegue il suo dire. [Io sono sempre stata avversa alle catene o alla prigionia... Sono come l'aria, voglio essere libera di girare le terre che mi circondano senza legami infrangibili. Stare qui, mi soffoca lentamente..] E' un sussurro anche il suo, pieno di tristezza malcelata.
23:28 Keris [Namsos-locanda] {stanza} Permane per qualche istante con le iridi azzurre puntate verso l'esterno, il solito paesaggio cittadino, non è quello che realmente desidera, vorrebbe andare oltre, rivedere gli alberi, sentire l'odore del mare. Quasi si perde in quell'immagine, lasciandosi cullare da quell'illusione, prima di essere riportato alla realtà dalle parole della parirazza. Ascolta attentamente il suo dire, incamera ogni lemma, sembra proprio un discorso sentito con il cuore. [Magari hai ragione, mi lascerò guidare dall'istinto, e quando succederà saprò qual è la scelta da fare] il dire sereno. La vede, davanti a sé, quasi si sfiorano i corpi ma non fa altro, seppur ora sente quella tentazione di cui la ragazza parlava prima. Stringe i denti distogliendo lo sguardo da lei, deve resistere. [Ti capisco perfettamente] commenta riguardo il suo ultimo prima di cercare di riprendersi. [Basta con questa malinconia, stiamo tirando fuori troppo la nostra parte elfica] dice con lieve divertimento quasi ricordando quel discorso che avevano fatto molto tempo addietro sulle razze a cui appartengono. [Come mai ti sei stabilita a Narvick alla fine? Uno spirito libero come te] il tono un po' meno serio, cercando di stemperare la situazione, anche se gli interessa la risposta.
23:33 Ivy_Vontilen [Namsos . Locanda] {Stanza Keris} Volta quindi il viso verso il parirazza, accompagnandosi successivamente col busto, finendo poggiata al davanzale e precisamente dinnanzi a lui. [Dunque..] Favella, cercando di mostrare il miglior sorriso che riesce a fare.. [Sentivo Narvick come casa, in realtà, quando sono arrivata.. Sono finita lì per via di racconti di mia madre e successivamente per la magione di mio... insomma, quello lì.] Certo, padre non riusciva a nominarlo. [Ho conosciuto gli artisti, ho compreso il loro concetto di famiglia e ho amato il loro modo di essere così uniti ed omogenei nonostante le diversità.] Sospira, quindi. [Ho pensato che potesse realmente essere casa mia, ma dopo essere stata qui, non so. Ho solo voglia di tornarci, per decidere lì il da farsi.] Stava vivendo un particolare conflitto.. Stabilirsi a Narvick, significava per lei, darsi un limite e crearsi una sorta di pseudo prigione senza sbarre. [E tu? Come mai sei capitato li? Solo per caso?]
Role2, spezzone quest, psicologia/aria [Namsos - Locanda] {Luogo sconosciuto} C'era quasi, era arrivata giusto a pochi metri dal garzone.. E un nugolo di serpentelli piccoli, quasi quanto vipere, le accerchiano. Cerca di posizionare i piedi e abbassarsi il giusto, in modo tale da ritrovare il destrorso avanti e il mancino di poco indietro, la daga a mezz'aria, abbassata verso i serpentelli e le ginocchia di poco piegate. Concentra tutta la sua attenzione su quegli animaletti maledetti, che la separano dal garzone. Si munisce dell'autocontrollo imparato negli anni, respira a fondo e cerca di colpirli con la lama, lama posta in modo orizzontale quasi a voler tagliare di netto il capo dei serpenti.. In ovvio, prova a indietreggiare se questi tentano un attacco e di rimando, si dribla tra destra e sinistra nel tentativo, confidato nella dea che serve, di avvicinarsi al garzone. Probabilmente è più il rischiare di essere attaccata da quei cosini inutili, quanto l'effettivo attacco che tenterebbe di sferrare.. Ad ogni modo, non si perde d'animo e procede nel suo intento.. Se era arrivata lì, c'era un motivo e lei avrebbe fatto tutto quello che era necessario per adempiere al suo scopo.
attendere responso [23:52]
Poco alla volta, i serpenti finiscono tra le lame delle spade e il campo è libero in direzione del garzone ancora sensa sensi e intrappolato, e il baule a pochi passi da lui. Laksa pensa a qualcosa e forse non ha tutti i torti, poiché dalla galleria in fondo inizia a strisciare e palesarsi un serpente grosso circa dieci volte più degli altri. Non li attacca subito ma sembra rimanere in allerta a studiarli, quasi come stesse aspettando. Tutti i presenti sentiranno qualcosa di strano all'interno di se stessi, come se le proprie paure più profonde venissero messe a nudo. Il buio attorno a loro si farebbe più forte, più profondo e intenso. Ma capiranno ben presto che non si tratta del buio di quella caverna nascosta ma quella all'interno del loro stesso animo. Pian piano potrebbero iniziare a capire una parte di quello che era accaduto fin'ora, sebbene non abbiano ancora tutte le informazioni al loro posto. Buio, buio assoluto, come se fossero altrove. Non vedranno più i serpenti, i compagni di quella disavventura, l'interno della caverna. Le loro paure peggiori prenderebbero il sopravvento per lunghi istanti, come l'oscurità attorno a loro. Urona e Dergrau aspettano in cucina e vedranno uno dei garzoni, quello rimasto, incamminarsi tranquillamente verso il buco, senza dire nulla e nemmeno guardarli. Capiranno che qualcosa deve essergli successo, che i suoi occhi sembrano vacui e non sembrano guardarli davvero. Meccanicamente, cammina come un sonnambulo verso il buco senza curarsi di loro. [00:05]
GDR ON -quest CHIUSA- turni liberi- max 20 minuti a post [00:05]
[Namsos - Locanda] {Luogo sconosciuto} Se i serpentelli pian piano perdevano la vita, il buio attorno a lei pareva farsi più profondo ed intenso che mai. Non era il buio della caverna a dare quell'improvvisa sensazione di freddo, quel'improvviso vento gelido nell'animo.. Vento di cui lei non dovrebbe avere paura, figlia dell'aria come potrebbe essere. Inizia a percepire un accrescere di inquietudine dalle viscere fino al cuore: un lungo filo intriso di oscurità, di viscida paura che attanaglia e stringe in un morso estremamente doloroso. Gli occhi si chiudono, celando il velo che vi è ricaduto sopra, le orecchie odono schiocchi dapprima lontani e poi vicini, uniti ad un grido di donna riconducibile alla madre. Due idee si palesano nella mente della sanguemisto, che lascia cadere la lama e comincia a ripercorrere le sue paure. Cicatrici sul corpo che pulsano, immaginariamente, sensazioni di dolore metaforico che la riportano ad alcuni anni prima. Uno, due, mille schiocchi che fendono l'aria e le ricadono addosso in una bolla, mentre nell'altra la figura di donna che la incinta a fuggire lontano da quel posto.. Ma quest'ultima viene spazzata via dall'altra, più forte e solida nella sua mente. L'abbandono e quelle ferite perpetrate per via della sua razza sono la sua paura maggiore.. Non è il dolore il problema, ma quello che ne ha derivato: la perdita prima della madre e poi della piccola famiglia di artisti.
*Le paure sono brutte bestie quando vengono provate. Indeboliscono, rendono vulnerabili e donano una sofferenza notevole. E' Laksa la prima a capirlo e, nononostante ella tema per sua madre e per quella situazione, la sua forza è tale che riesce a fare un passo in avanti con la spada sguainata. Alla cieca, si avvicina ancora e riuscirà a toccare qualcosa. Ed è in quel momento che l'oscurità andrebbe a dossolversi e si troverebbe davanti l'enorme serpente, innalzato sulle sue spire, pronto a chiudere le fauci appuntite su di lei. Anche Admor pianta i piedi a terra, cercando di resistere a quella visione che probabilmente in passato aveva già cercato di combattere. Anche Ivy ha avuto la sua dose di dolori nonostante la giovane età ma la mente sembra essere sufficientemente forte da accettarlo. Keris è probabilmente colui che avrà maggiori difficoltà. Sentirà parte della propria forza vitale venire risucchiata perché il suo è un timore ancora costante, fresco, che deve ancora essere elaborato. Potrebbe riuscirci ora in effetti. [Abbandonati a me, non soffrirai più] una voce sconosciuta che si fa largo nella sua mente, dolce e comprensiva. Urona sprona Dergrau a fare qualcosa ed egl tenta di cantargli una ninnananna ma forse non lo fa con troppa convinzione perché il garzone sembra ancora mezzo addormentato. Tuttavia, riesce a fermarne la traiettoria, anche perché Urona ci mette del suo a bloccarlo, e ora l'uomo si volta verso di lui e Urona, gli occhi talmente trasparenti da essere quasi bianchi [vuole mangiarli, vuole mangiarli] mormora confuso. [00:40]
GDR ON -quest CHIUSA- turni liberi- max 20 minuti a post - prossimi ultimi responsi [00:40]
[Namsos - Locanda] {Luogo sconosciuto} Scuote il capo, mentre un ruggito dentro di lei risuona a gran voce. Lei non è quella ragazza della bolla, lei è una persona totalmente diversa. Lei è forte, lei è libera proprio come l'aria che tanto agogna. Nel suo interiore, qualcosa si smuove e non può che farle spalancare gli occhi color del ghiaccio, cercando di ritornare alla realtà del momento. Realtà che di certo non le è più gradevole. Ringhia, a denti stretti, mentre cerca di comprendere il da farsi, a tentoni tenta di riprendersi la lama (nella speranza di non beccarne proprio il filo ma l'impugnatura) e sempre a tentoni cerca di intercettare il serpentone e accorrere in aiuto di Laksa che era quella più vicina, ma poi avverte il dire di Admor e comprende che sarebbe totalmente inutile andare dal mostro anche lei, quanto più utile volgersi al garzone e alla sostanza biancastra che lo avvolgeva. Qualsiasi cosa potesse succedere, non le sarebbe interessato, da li dovevano uscire tutti ed uscire vivi. Nel mentre, tende l'oto, provando a concentrarsi sui rumori presenti nel luogo, nella speranza di essere in grado di isolare i rumori inutili e incentrarsi su quello prodotto dal serpente per trovare la giusta via per giungere al garzone. Se vi arrivasse.. [Ehi, svegliati!] Favellerebbe, cercando di arrivare a scuoterlo leggermente... Ammesso e non concesso che l'entità debolmente luccicante glielo avesse permesso. [Cosa sei? Cosa vuoi?] Chiede poi, a quella specie di lenzuolino immateriale.
-Ivy |