Ingerire la placenta? È solo una moda, inutile e anche dannosa per la salute
fabio di todaro
A lanciare la moda, come spesso accade, sono stati alcuni personaggi famosi come Nicole Kidman e Claudia Galanti. La questione ruota attorno all’opportunità di ingerire un estratto della placenta a poche ore dal parto. Una scelta che, se in Italia stenta a raccogliere proseliti, negli Stati Uniti è molto in voga.
Mamme e papà - tra gli adepti ci sarebbe stato infatti anche Tom Cruise - ascrivono a questo comportamento una serie di presunti benefici (per la pelle e il tono dell’uomo) e l’opportunità di costruire fin da subito un rapporto più solido con il neonato. Ma in realtà la pratica - più estrema, ma che si inserisce lungo lo stesso solco della scelta di partorire in casa o di rimandare il taglio del cordone ombelicale - non è esente da rischi.
Cosa dice la scienza?
Negli ultimi anni sul tema hanno deciso di intervenire diversi ricercatori. Il contributo più recente è stato ospitato sulle colonne dell’«American Journal of Obstetrics and Ginecology». La scelta di ingerire la placenta - cruda, cotta o disidratata: queste le modalità più in voga - è priva di benefici per la salute e può risultare finanche dannosa.
Nella metanalisi si fa riferimento anche al caso di un neonato che aveva contratto l’infezione da streptococco di tipo B - uno dei batteri che oggi meno risponde agli antibiotici: nel neonato può provocare sepsi, polmonite e meningite - dopo che la madre aveva consumato capsule di placenta contaminate.
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