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Fantagiro 2018 by SaloNico

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2017 16:18
15/10/2017 20:23
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Tappa 16: Morbegno-Madonna di Campiglio (145 km) (High Mountain ****) ^
Dopo l'ultimo giorno di riposo e il trasferimento, la terza settimana di gara prende il via subito con una dura tappa alpina, che prevede quattro GPM di 2^ cat., compreso quello finale molto breve che porta all'arrivo di Madonna di Campiglio.
La partenza è da Morbegno, alle porte della Valtellina, con i primi 40 km facili fino a Tresenda.
E' da qua però che inizia la tappa vera e propria, con le scalate in successione dell'Aprica, Passo del Tonale e Campo Carlo Magno, prima dello strappo finale che conduce al traguardo posto in prossimità del Rifugio Patescoss (Madonna di Campiglio).
Frazione che ben si presta al compimento di una fuga, ma che essendo posta subito dopo l'ultimo giorno di riposo potrebbe diventare indigesta anche a qualche big.
15/10/2017 20:37
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Tappa 17: Pinzolo-Sirmione (154 km) (Sprinters **)
Diciassettesima tappa interlocutoria, prima del pirotecnico finale del Fantagiro, con un percorso che può esser favorevole ai velocisti sopravvissuti alle grandi montagne.
Si parte da Pinzolo, ai piedi dell'arrivo del giorno precedente, e si scende con un lungo falsopiano la vallata fino a giungere all'abitato di Pieve Vecchia.
Qua si affronta il GPM di Capovalle (3^ cat.) per poi attraversare i suggestivi paesaggi dell'Alto Garda, e scendere a Toscolano Maderno (1° TV).
Si affronta l'ultima asperità data dalla salita di Val di Sur-San Michele (4^ cat.), al culmine della quale mancheranno circa 40 km poco ondulati al traguardo, nei quali si transiterà da Salò, San Felice di Benaco (2° TV), Desenzano del Garda, fino all'arrivo piazzato sul lungolago della bellissima cittadina fortificata di Sirmione.
[Modificato da SaloNico 15/10/2017 20:38]
15/10/2017 21:35
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Tappa 18: Peschiera del Garda-Vicenza (196 km) (Medium mountain **)
La tappa che apre il trittico di montagna finale, è quasi per la sua interezza facile, ad eccezione del finale molto insidioso, adatto ad azioni da finisseur.
Si riparte da Peschiera del Garda, suggestivo centro sull'omonimo lago, e ci si sposta in pianura per i primi 170 km della frazione, transitando da importanti città storiche come Verona (1° TV) e Padova (2° TV).
Poi giunti all'abitato di Ponte di Nanto inizia il difficile finale con le brevi ma secche salite di Crosara (GPM 3^ cat.) e Arcugnano (GPM 4^ cat.), prima del traguardo di Vicenza posto in Viale Roma (già più volte al Giro).
Attenzione perchè il percorso seppur apparentemente banale, con questo insidioso finale, dopo 18 giorni di corsa impegnativa dal punto di vista fisico e mentale, potrebbe far registrare anche se lieve qualche distacco.
[Modificato da SaloNico 15/10/2017 21:46]
15/10/2017 23:00
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Tappa 19: Schio-Bassano del Grappa (218 km) (High mountain *****)
Il venerdì che apre l'ultimo weekend di gara, tappone di alta montagna di 218 km e 5000 m di dislivello, negli scenari protagonisti della Grande Guerra, a 100 anni esatti dalla fine del conflitto.
Ufficialmente sono "solo" 3 i GPM, ma tanti i km in salita quest'oggi.
Partenza da Schio, neanche il tempo di riscaldarsi che si sale subito per la prima asperità di giornata del Passo di Pian delle Fugazze (GPM 2^ cat.), dopodichè discesa su Rovereto dove è posto il 1° TV, e da Calliano dura ascesa fino al Passo del Sommo (GPM 2^ cat.).
Da qui articolato passaggio, transitando dal Passo Vezzena, sull'Altopiano di Asiago, dove nel centro cittadino vi è il rifornimento fisso.
Successivamente si scende di quota fino a Primolano, dal quale attraverso la salita delle Scale si giunge ad Arsiè (2° TV).
Da Caupo poi, l'inizio dell'interminabile e irregolare scalata al Monte Grappa (GPM 1^ cat.), che sebbene affrontato da uno dei versanti meno duri, arriva dopo tanta salita e km nelle gambe.
Oltre alla salita, molto selettiva sarà la discesa, su Semonzo, prima del traguardo di Bassano del Grappa dopo 5 km di leggera discesa.
Se i big decideranno di non scannarsi potrebbe ancora giocarsela una fuga per la vittoria di tappa, ma il terreno per attaccare in salita e in discesa è molto e i più coraggiosi potranno sfruttarlo.
In ogni caso, la frazione di oggi si farà sentire nelle gambe degli atleti domani..
[Modificato da SaloNico 15/10/2017 23:35]
15/10/2017 23:23
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Tappa 20: Vittorio Veneto-Monte Zoncolan (153 km) (High Mountain *****) ^
Il sabato, l'ultima occasione per chi vuole vincere questo Fantagiro.
Il giudice finale sarà questa terribile tappa che prevede la tanto discussa doppia ascesa del Kaiser (a 15 anni dalla sua prima apparizione al Giro).
Più di 4500 m di dislivello in soli 153 km, potrebbero rivelarsi un vero calvario.
Il via da Vittorio Veneto, con prima parte di tappa più facile, sempre in leggera salita transitando da conosciuti centri come Ponte nelle Alpi, Longarone (1° TV) e Pieve di Cadore, prima di arrivare dopo 73 km di gara al rifornimento di Lozzo di Cadore.
Qua inizia quello che è solamente l'antipasto della frazione odierna, la salita abbastanza pedalabile al GPM di Sella Ciampigotto (2^ cat.) che porta allo sconfinamento in Friuli-Venezia Giulia.
Dopodichè lunga e costante discesa fra i suggestivi paesaggi della Carnia, fino ad arrivare ad Ovaro (2° TV). Da qui inizia la terribile parte finale della frazione, con la prima ascensione dal versante più battuto, che potrebbe far già malissimo a molti.
Scollinamento, e discesa tecnica, molto ripida soprattutto nei primi km, fino a Sutrio.
Poi da Priola l'attacco dal versante inedito alla seconda ascesa sullo Zoncolan (8.3 km al 13.3% medio), che sarà la Montagna Pantani e l'ultima salita che deciderà il vincitore di questo Fantagiro 2018.
[Modificato da SaloNico 15/10/2017 23:26]
15/10/2017 23:34
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Tappa 21: Tolmezzo-Trieste (144 km) (Sprinters *)
Tappa finale con la classica passerella dedicata agli sprinters.
Il percorso privo di ondulazioni, se non lievi e blande, parte da Tolmezzo, e transitando da importanti centri come Udine (1° TV) e Monfalcone (2° TV), giunge nella bellissima Trieste (che festeggia il centesimo anniversario dell'annessione all'Italia).
Si effettueranno qui 3 giri sul circuito cittadino prima dell'arrivo fissato in Riva III Novembre.
15/10/2017 23:34
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16/10/2017 14:40
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La prima parte mi pare buona, movimentata e non banale mentre la seconda parte non mi convince.
Sia dal lato delle alpi versante francese sia dall'altro lato.
Per quel che riguarda il versante francese, la tappa del nviolet ci può anche stare ma se affiancata da un'altra tappa di montagna magari anche senza arrivo in salita ma che sia una tappa di montagna vera e propria. Invece la tappa di Cuneo non mi convince, il Colle di Tenda è molto bello anche per la strada sterrata ma è molto lontano dall'arrivo ed il Colletto del Moro verrà affrontato dal lato meno duro e la discesa invece potrebbe rivelarsi pericolosa su quelle terribili pendenze. Mi sembra più una tappa da fughe che una tappa per i big.
Nella seconda parte la tappa di Madonna di Campiglio è una tappa non molto dura con tutti GPM di seconda, paradossalmente il più duro è il primo, l'Aprica dal lato serio.
La tappa del Grappa presenta lo stesso problema con il Monte affrontato dal lato più facile. Di per sè la cosa non sarebbe negativa ma il problema è che il Grappa è preceduto da un tratto facile. Solo le prime salite sono dure e poi c'è un tratto di falsopiano. Si poteva salire dal salto della Capra e poi scendere a Bassan.
Insomma io avrei indurito almeno una delle due tappe oi Madonna di Campiglio o Bassano e poi avrei indurito la tappa del Colle di Tenda.
Infatti il Nivolet è una bella salita ma piazzata da sola genererà lo scatto nel finale e quindi andrebbe preceduta da una tappa di montagna dura che possa lasciare gli strascichi di stanchezza che poi potrebbero presentare il conto lungo le rampe del Nivolet.
Complessivamente è comunque un bel tracciato specie nella prima parte. La seconda è in linea con gli standard attuali del giro reale che però suscitano almeno a mio parere alcune perplessità.
16/10/2017 22:53
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Diciamo che in linea generale oltre a cercare di equilibrare il disegno complessivo, volevo anche rendere vari i singoli percorsi delle tappe di montagne, inserendo quindi tappe dal chilometraggio consistente e tappe molto brevi, tappe con la singola salita finale e tappe con salite in successione (sia più pedalabili che molto dure).

Nello specifico, a posteriori, ti do ragione sulla tappa di Cuneo con il Colle di Tenda. Nel senso che il giorno successivo, volevo che la tappa vedesse comunque come unica protagonista la Cima Coppi Nivolet. Ora, sebbene l'idea per il giorno prima inizialmente fosse quella di creare una tappa di montagna molto breve che diventasse nervosa proprio per l'eventuale poco spazio a disposizione per il recupero, effettivamente il rischio è che invece i km allo scollinamento del Tenda non la facciano interpretare ai big con la giusta cattiveria, e che la bassa difficoltà della frazione non sia sufficiente a portare stanchezza per quella del giorno successivo.

Per quanto riguarda quella di Madonna di Campiglio, è stata creata invece con salite tutto sommato pedalabili per renderla proprio appetibile a una fuga, con la difficoltà che invece per i big è data dal finale e dal collocamento dopo il giorno di riposo (che molte volte sappiamo creare crisi inaspettate).
Quella del Grappa sono sincero, inizialmente prevedeva l'ascesa dal duro versante che porta prima al Monte Tomba, ma proprio l'eccessiva lunghezza del tratto in falsopiano da Primolano all'inizio della salita mi ha fatto cambiare idea. Fondamentalmente è stata creata con l'intento soprattutto di appesantire le gambe in vista del doppio Zoncolan dell'ultimo giorno. Ma tutto sommato credo che il chilometraggio, i km percorsi precedentemente, il fatto che manchino due tappe al termine, possano portare i presupposti per la battaglia anche con questo disegno, che può esser selettivo comunque per l'irregolarità della salita e soprattutto della discesa.
17/10/2017 09:36
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Re:
SaloNico, 16/10/2017 22.53:

Diciamo che in linea generale oltre a cercare di equilibrare il disegno complessivo, volevo anche rendere vari i singoli percorsi delle tappe di montagne, inserendo quindi tappe dal chilometraggio consistente e tappe molto brevi, tappe con la singola salita finale e tappe con salite in successione (sia più pedalabili che molto dure).

Nello specifico, a posteriori, ti do ragione sulla tappa di Cuneo con il Colle di Tenda. Nel senso che il giorno successivo, volevo che la tappa vedesse comunque come unica protagonista la Cima Coppi Nivolet. Ora, sebbene l'idea per il giorno prima inizialmente fosse quella di creare una tappa di montagna molto breve che diventasse nervosa proprio per l'eventuale poco spazio a disposizione per il recupero, effettivamente il rischio è che invece i km allo scollinamento del Tenda non la facciano interpretare ai big con la giusta cattiveria, e che la bassa difficoltà della frazione non sia sufficiente a portare stanchezza per quella del giorno successivo.

Per quanto riguarda quella di Madonna di Campiglio, è stata creata invece con salite tutto sommato pedalabili per renderla proprio appetibile a una fuga, con la difficoltà che invece per i big è data dal finale e dal collocamento dopo il giorno di riposo (che molte volte sappiamo creare crisi inaspettate).
Quella del Grappa sono sincero, inizialmente prevedeva l'ascesa dal duro versante che porta prima al Monte Tomba, ma proprio l'eccessiva lunghezza del tratto in falsopiano da Primolano all'inizio della salita mi ha fatto cambiare idea. Fondamentalmente è stata creata con l'intento soprattutto di appesantire le gambe in vista del doppio Zoncolan dell'ultimo giorno. Ma tutto sommato credo che il chilometraggio, i km percorsi precedentemente, il fatto che manchino due tappe al termine, possano portare i presupposti per la battaglia anche con questo disegno, che può esser selettivo comunque per l'irregolarità della salita e soprattutto della discesa.




Appunto è proprio questo che volevo dire. Nella terza settimana abbiamo tre tappe di montagna. Se una (Madonna di Campiglio) vuole essere dedicata alle fughe e l'altra quella del Grappa è destinata ad appesantire le gambe in vista del doppio Zoncolan alla fine l'unico appuntamento per la battaglia dei big rimane la tappa dello Zoncolan che essendo al penultimo giorno se ti va storto qualcosa addio giro.
Io (ma è una mia opinione personale) preferisco giri con diverse tappe di montagna anche di diverse tipologie per permettere di orchestrare azioni in tutte le tappe di montagna, poi è chiaro che non si può attaccare sempre ma se ci sono tante occasioni ci sta che magari capiti anche un attacco a sorpresa.
La prima parte del tuo fantagiro ad esempio mi piace perché é mossa e varia, la seconda l'avrei fatta un po' più dura.
17/10/2017 15:29
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In linea generale condivido.
Probabilmente nel cercare di disegnarlo offrendo molte occasioni per attaccare, ma rendendolo però equilibrato e tirato fino all'ultima tappa, potrebbe uscir fuori lo scenario che dici (bisogna evitare però anche la situazione opposta in cui, percorsi troppo duri potrebbero creare eccessivi tatticismi o addirittura ammazzare la corsa ad ancora molte tappe dal termine).

Nello specifico, non sono d'accordo invece sulla tappa del Grappa. Nel senso che è vero si che servirà ad appesantire le gambe in vista del doppio Zoncolan, ma credo anche che il terreno per attaccare, ci sia in salita (perchè se è vero che da Caupo, non è il versante più duro, c'è da dire che è affrontato dopo molti km percorsi e comunque che la salita è lunga e irregolare, con tratti comunque difficili) e in discesa (perchè scendendo il versante di Semonzo, la discesa è ripida e tecnica, e si può quindi fare la differenza anche qui), tenendo presente che è comunque la penultima occasione sulle montagne.
17/10/2017 16:18
Post: 2.982
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Re:
SaloNico, 17/10/2017 15.29:

In linea generale condivido.
Probabilmente nel cercare di disegnarlo offrendo molte occasioni per attaccare, ma rendendolo però equilibrato e tirato fino all'ultima tappa, potrebbe uscir fuori lo scenario che dici (bisogna evitare però anche la situazione opposta in cui, percorsi troppo duri potrebbero creare eccessivi tatticismi o addirittura ammazzare la corsa ad ancora molte tappe dal termine).

Nello specifico, non sono d'accordo invece sulla tappa del Grappa. Nel senso che è vero si che servirà ad appesantire le gambe in vista del doppio Zoncolan, ma credo anche che il terreno per attaccare, ci sia in salita (perchè se è vero che da Caupo, non è il versante più duro, c'è da dire che è affrontato dopo molti km percorsi e comunque che la salita è lunga e irregolare, con tratti comunque difficili) e in discesa (perchè scendendo il versante di Semonzo, la discesa è ripida e tecnica, e si può quindi fare la differenza anche qui), tenendo presente che è comunque la penultima occasione sulle montagne.



Sì alla fine slla tappa del Grappa hai ragione E' che io avrei messo un'altra salita vicina in modo da avere una salita dura prima dell'ultima in modo da fiaccare chi non è al top.IlGrappa avendo diversi versanti si può affrontare anche due volte come avevo proposto in n fantagiro femminile

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