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Al paiolo fumante

Ultimo Aggiornamento: 08/10/2017 10:42
03/10/2017 21:12
 
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Notte brava per Lord Robert


Non c’era voluto poi molto per trovare un posto come quello. Ogni città ne aveva uno e quando poi in quella città si organizzava un evento importante come un torneo, posti come quello spuntavano come funghi dopo un acquazzone autunnale.

Robert uscì dalla tenda quando le ombre della sera iniziavano ad allungarsi, indossava un lungo e pesante mantello bruno che gli arrivava sino ai piedi.
“Lord Robert..” Lo saluto il piantone con una vena forse un po’ troppo dubbiosa nella voce.
Robert fecce un cenno di saluto con la mano e poi si portò il dito indice alle labbra e strinse l’occhio sorridendo in segno di intesa.
Il ragazzo sorrise di rimando e scosse leggermente il capo.
Si tirò il cappuccio ben sul viso e si diresse tra i budelli delle strade cittadine, mancavano ancora un paio di giorni all’ inizio del grande torneo, ma le strade brulicavano già di vita. Si potevano udire le parlate dure del Nord, o quelle suadenti del Dorne. Ballate che non aveva mai sentito cercavano di sovrastare non senza fatica il brusio che usciva dalle taverne. Agli angoli delle città donne di ogni risma, forma e colore cercavano di attirare l’attenzione dei passanti mettendo in mostra, a volte in maniera eccessiva, le loro virtù tra gli odori dei vari banchetti che offrivano una zuppa o delle frittelle.
Robert camminava con passo deciso, ma non troppo svelto per non dare dell’occhio, cercando di tenere lo sguardo basso e di non incrociare mai quello degli altri. Era sicuro che difficilmente chi avesse buttato per caso uno sguardo su di lui lo avrebbe riconosciuto come il Signore di Casata Baratheon, più probabilmente lo avrebbe preso per un contadino, ma la prudenza non era mai troppo, infondo non c’erano molti uomini con un fisico come il suo e la chioma corvina.
Indossava dei pantaloni di pelle di capra, e una camicia di lana grezza color panna rancida, non portava anelli, ne altri ninnoli, calzava un vecchio paio di stivali consunti coperti in più punti di fango, aveva legato i capelli con un laccetto di cuoi come aveva visto fare a volte agli uomini del volgo delle sue terre.

Riconobbe la forma squadrata della sua meta infondo alla via. Un edificio in legno di tre piani. Il primo piano era completamente sotterrato, una piccola cantina dove Rodgar il proprietario stivava le scorte e organizzava delle “feste private” per arrotondare. Al pian terreno c’era la taverna del “Paiolo Fumante” e un grande salone con una quindicina di tavoli e una cucina. Al piano superiore oltre alle stanze di Rodgar e della sua famiglia c’erano anche un paio di stanze in affitto.
Robert si infilò la mano in tasca ed estrasse un pezzo di tessuto scuro. Lo aprì tra le mani e lo sollevo davanti al viso. Una maschera di pelle raffigurante il viso di un cinghiale. La maschera era stata ornata con inchiostro nero attorno agli occhi, due piccole zanne erano tate fissate ai lati bella bocca e una criniera attraversava come una cresta l’intera sommità del capo concludendo alla base del collo con la coda dell’animale.
“Stasera ci sarà da divertirsi vecchio amico, speriamo di esserne all’altezza” così dicendo fissò i due occhi vuoti della maschera e poi la indossò.
Bussò tre volte alla buca dove solitamente venivano scaricati i barili di birra, poi due e poi ancora tre. Questo era il segnale concordato e infatti le ante di spalancarono per farlo entrare. Lui discese la scaletta alla luce di una lanterna che una giovane ragazza sorridente teneva sollevata verso l’alto per agevolare la sua discesa.
“Immagino che voi siate il “Cinghiale dell’Est” sorrise lei un po’ intimorita, se vuole seguirmi nell’altra stanza dovremmo inziare tra poco, lei è il prossimo.”
Robert assentì con un cenno di capo e segui la ragazza.
Il gabinetto della sua stanza a Capo Tempesta era più grande di quello stanzino, per terra c’erano dei sacchi che potevano contenere o riso o farro, su di un barile una lanterna accesa, il resto dell’arredamento era una panca su cui era seduti un ragazzo dalla pelle scura e un altro barile pieno di grasso. Il ragazzo fissò l’uomo-cinghiale con uno sguardo beffardo, non era neppure la metà di Robert, ma si vedeva che aveva un corpo pieno di muscoli guizzanti. Un pescatore o un boscaiolo pensò Lord Baratheon.
Entrò la ragazza a chiamarlo e lui lasciò la stanza. Robert si sfilò la camicia, rimanendo a petto nudo, assicurò i bracciali di pelle e infilò una mano nel barile di grasso iniziando a cospargerselo sul corpo.
“Grasso di maiale o forse di bue. Questa era una pratica comune nelle arene di combattimento del popolo, il grasso serviva per rendere la pelle scivolosa così che le prese e i colpi scivolassero sul corpo dell’avversario facendo durare più a lungo lo scontro così da dare più tempo agli allibratori di raccogliere le scommesse.

La ragazza venne a chiamarlo dopo un quarto d’ora circa, il ragazzo moro doveva essersi battuto bene.
Rob_cinghiale



Il boato della folla lo accolse.
Il salone dove avrebbe combattuto era più ampio di quello che pensasse, avevano spostato tutti i barili e le vettovaglie adiacenti alle pareti e creato una fila di panche poco più avanti. C’erano spettatori di ogni risma chi era seduto sulle botti chi in piedi e chi sulle panche.
Un rapido sguardo alla folla suggerì a Robert che non solo il popolo era presente a quell’ incontro. Barbe curate, signore con gioielli e acconciature arzigogolate, movenze eleganti sottolineava come ci fossero tra il pubblico anche nobili e cavalieri. Non era una cosa strana, un combattimento come quello era diverso dal Grande Torneo, qui si combatteva a mani nude, le ossa si rompevano e il sangue scorreva. Non c’erano pomposi rituali e etichette da rispettare, questa era la vera lotta, un combattimento istintivo e ferale che provocava uno malsano senso di eccitazione nella nobiltà. Il fatto che oltretutto spesso questi incontri fossero illegali dava quel brivido in più.
“Ecco a voi Il Cinghiale dell’Est” gridò Rodgar agli astanti “ un uomo davvero colossale. Questa sera sarà il suo primo incontro e sfiderà il nostro campione Jaff “Cane pazzo”....” Un ragazzo sulla ventina con i capelli rossi si fece largo tra la folla, aveva un fisico ben scolpito e sembrava sapere il fatto suo. Il pubblico accolse con un boato il nome del proprio paladino. “...per un borsa di 200 monete di rame. Ma ora basta parlare lasciamo lo spazio ai lottatori.”
Una corda appoggiata al suolo delimitava il cerchio che doveva essere l’arena del combattimento. Per terra le assi erano state coperte di sabbia e segatura.
Il ragazzo si fece sotto all’improvviso appena Rodgar superò la corda, e sferrò un pugno al volto con il braccio sinistro.
“Lento” pensò Robert sollevando al guardia, il ragazzo si abbassò all’istante e sferrò un uno-due al fianco di Robert lasciato scoperto. Non mancava certo di forza, ma il corpo di Robert poteva sopportare ben altro. L’uomo cinghiale provò un destro, ma il ragazzo gli danzò attorno colpendolo alla schiena all’altezza del rene. Robert fece un paio di passi avanti per riguadagnare l’equilibrio.
“Non male davvero, è un buon combattente, è rapido e sa dove colpire.”
“AUUUUUUUUUUHHHHHHH” ululò Jaff. Tra gli applausi della folla.
Un sorriso si spalancò sotto la maschera da cinghiale. “Qui ora stiamo esagerando” pensò divertito.
Robert si voltò e repentino afferrò il ragazzo per un braccio cercando di tirarlo a se per prenderlo nella morsa dell’orso, ma il ragazzo sfruttando tutto il grasso che aveva sul corpo scivolò via dalla presa e colpì l’avversario prima al volto e poi nuovamente al cosata.
“Perché porti una maschera? Ti sei forse bruciato con l’acido? Sei forse sfigurato?”
Robert non rispose, ma provò un paio di colpi al corpo che il giovane schivò tranquillamente e poi provò una ginocchiata che con altrettanta facilità Robert parò.
La differenza tra un buon guerriero e un grande guerriero non è in quanti colpi riesci ad incassare e neppure in quanti colpi riesci a portare a segno, ma è nella capacità di leggere il nemico .
In quell’ istante Robert seppe che la sfida era finita. Quando il suo avversario schivava lo faceva prima con il busto e poi con le gambe che rimanevano immobili per qualche istante.
Robert partì con un destro il Cane Pazzo fletté il busto.
“Fottuto” disse Robert.
Il piede destro del uomo cinghiale schiacciò con forza il piede sinistro del ragazzo ancorandolo al suolo, gli stivali non erano coperti di grasso e non scivolavano via tanto facilmente, poi il mastodontico guerriero inarcò la schiena allargando le braccia e contemporaneamente con entrambi i pugni colpì l’antagonista in pieno petto. Il ragazzo fu come colpito da un colpo di catapulta, si sollevò da terra e volò indietro di qualche passo. Riuscì miracolosamente a stare in piedi, ma era piegato come un vecchio ramo ritorto e tossiva con forza. Robert non perse tempo e caricò a testa bassa, quando Jeff alzò il viso lo vide franare su di lui e sbatterlo a terra. Robert salì a cavalcioni sul ragazzo e gli sferrò quattro pugni sul volto. Lo zigomo del uomo iniziò a sanguinare copiosamente da un brutto taglio profondo. Ma ancora una volta Jeff trovò la forza di divincolarsi, afferrò le ginocchia piegati dell’ uomo cinghiale e strisciò sotto di lui.
Roebrt non si fece trovare impreparato, torse il busto e proprio mentre il ragazzo passava sotto di lui si lasciò cadere con tutto il suo peso andando ad impattare con il gomito lo sterno già martoriato del ragazzo.
Robert si alzò in piedi osannato dalla folla. Rodgar gli afferrò subito la mano sollevandola al cielo.
“Ecco il campione!” una ragazza arrivò a portargli un sacchetto pieno di monete tintinnanti.
“Ed ecco il suo premio.” Così dicendo passò il sacchetto nelle mani di Robert che infilò una mano prendendo a manciate le monete e lanciandole al pubblico ancora più in visibilio.
Alla fine, prima tornare nella stanza adiacente andò a complimentarsi con il suo avversario.
“Hai combattuto bene ragazzo.” E stringendogli la mano gli passò una dragone d’oro.




NEL GIOCO DEL TRONO:
Lord ROBERT BARATHEON




CRONOLOGIA PG:
- Nella seconda partita: Styr un Uomo Libero!!!
- Nella terza partita: Re Jon Arryn, Signore del Nido dell'Aquila,Protettore della Valle e dell'Est. Primo cavaliere, Protettore delle terre della tempesta e signore di Capo Tempesta,Sangue dei Re delle Montagne.
- Nella quarta partita: Tywin Lannister, morto nelle sale del dio Abissale, ultimo Re sul Trono di Spade. Distruttore del mondo.
- Nella quinta partita: Tormund "Orso Bianco" Re Oltre e sopra la Barriera, Gran Maestro Guaritore, uomo libero
- Nella sesta partita: Quellon Greyjoy Sommo Sacerdote,Lord Mietitore delle isole di Ferro, Principe di Lancia del sole, signore di Castel Granito, protettore del Mare(ex protettorato di Dorne) e dell'Occidente


CITAZIONI
"Sono stata Arya di casa Stark, Arya Piededolce, Arya Faccia da cavallo.Sono stata Arry e la Donnola, Squab e Salty, Nan la coppiera, un topo grigio, una pecora, il fantasma di Harrenhal...cat, la gatta...nessuno!"
"Quando cade la neve e soffiano venti ghiacciati, il lupo solitario muore, ma il branco sopravvive"
04/10/2017 00:50
 
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Quella sera Jon decise di lasciare l'ambiente già fin troppo noto dell'accampamento Stark e di gironzolare un po' per le vie della città.
Aveva bisogno di svagarsi, l'attesa per l'inizio del torneo lo stava uccidendo e non riusciva a star fermo da nessuna parte.
Era già stato in una paio di taverne, ma senza trovare nulla che suscitasse il suo interesse.
Finora le uniche attività a cui aveva assistito erano lunghe chiacchere, brindisi e qualche sfida ai dadi... non si erano nemmano accesi gli animi, lord Whent doveva aver limitato il gioco d'azzardo o quanto meno non era ancora riuscito a trovare il luogo giusto in cui venisse praticato.
Entrò in una terza taverna in una delle zone più povere della città.
Appena varcata la soglia carpì uno stralcio di conversazione che attirò la sua attenzione.
"...inizia tra poco ti dico, e ci sarà da scommettere forte. Ci saranno diverse sfide questa notte. Dai, butta giù quella birra che dobbiamo andare!"
L'uomo che aveva parlato strattonò il compare per il mantello che riuscì, tra un tremito e l'altro, a finir di tracannare il contenuto del bicchiere. Quando fu il momento di posarlo l'amico lo trascinò di forza fuori tanto che il bicchiere barcollò sul bordo del tavolo e finì a terra.
Jon aspettò qualche istante e poi li seguì in mezzo ai vicoli.
Li vide entrare in quello che sembrava un magazzino.
La strada era deserta. In lontananza si sentiva il vociare proveniente dagli altri locali.
Come ogni volta che stava per affrontare una situazione ignota il suo corpo si mosse istintivamente senza che lui se ne rendesse conto.
La mano sinistra uscì da sotto il mantello di lino grezzo e spostò tutta la porzione del tessuto che gli copriva il fianco destro al di sopra della spalla in modo che il braccio della spada fosse limbero da qualsiasi impedimento.
Poi la mano sinistra tornò ad essere occultata dalla stoffa e raggiunse l'elsa della spada corta, che aveva sempre al fianco, e con una decisa leva del pollice sollevò l'arma di qualche centimetro, in maniera che il fodero non la rallentasse.
Quando aprì il portone vi trovò un uomo nerboruto ad attenderlo.
"Che ci fate voi qui?"
Jon era certo che non l'avesse riconosciuto, del resto era da tanto che non scendeva al sud e, dal suo arrivo, era praticamente rimasto sempre all'interno dell'accampamento.
"Ho saputo delle scommesse e ho qualche moneta da investire."
Solo in quel momento si rese effettivamente conto che aveva il fianco destro in bella mostra e che attaccata alla cintura si notava chiaramente la scarsella, la daga... ed anche la sacchetta con le monete.
Decise di sfruttare la situazione e con la mano destra gli diede un colpetto in modo da farne tintinnare il contenuto.
"Che ci provino a borseggiarmi, sarò felice di alleggerirli di una mano... o due."
L'uomo si prese qualche istante per valutare il contenuto della sacchetta... e doveva aver pensato che fosse soddisfacente dato che si fece da parte per farlo passare.
Jon varcò una seconda porta e si trovò in un ambiente molto ampio, ma stipato di gente. Vi erano persone di diverso lignaggio, dai più poveri a qualche lord minore ed anche alcuni provenienti dalle terre al di là del mare.
Ammassate ai lati vi erano botti e sacchi con la merce di quella che doveva essere l'attività diurna di quel luogo, mentre le pareti del locale e la porta che aveva appena superato erano 'addobbate' da leggeri sacchi pieni di paglia.
A giudicare dal vociare entusiastico che c'era all'interno contrapposto al silenzio che regnava all'esterno svolgevano egregiamente il compito di mantenere le attività notturne di quel luogo segrete.
I due uomini che l'avevano condotto fin lì erano poco dinnanzi a lui.
Il giovane che aveva strattonato l'amico sembrava estremamente euforico.
Jon si fece più vicino di qualche passo per sentire meglio e la sua stazza gli diede così modo di vedere bene l'arena di sabbia al centro della stanza.
"Ci siamo persi un paio di incontri per la tua dannata sete" stava dicendo il giovane "ma il mio preferito, Cane pazzo, deve combattere ora."
Proprio in quel momento un uomo di mezza età entrò al centro dell'arena e presentò i due contendenti.
L'idolo della folla, nonchè campione del locale, si fece largo tra il pubblico a pochi metri da Jon.

Lo scontro non fu particolarmente lungo, ne troppo brutale, ma sufficiente a mostrare senza ombra di dubbio la superiorità dello straniero venuto dall'est.
Qualcuno che ovviamente doveva aver raggiunto Harrenhal per il torneo.
Jon girò intorno all'arena, passando il più possibile adiacente alle pareti, ma anche così, tra la gente accalcata ed il materiale stivato, il percorso non fu particolarmente rapido e riuscì a raggiungere il Cinghiale dell'est appena prima che sparisse dalla porticina posteriore dalla quale era entrato.
Bloccato da un'ultimo ostacolo fu costretto ad allungare il braccio destro catturando il suo polso sinistro dopo che la mano gli scivolò sul bracciale di cuoio ingrassato.
La maschera dell'uomo si voltò verso di lui.
"Vorrei scambiare qualche parola con voi, se non vi spiace."





Lord Jon Umber di Ultimo focolare
04/10/2017 18:49
 
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Jon Umber.
L'uomo che aveva appena parlato era il Lord di Ultimo Focolare, Robert lo aveva conosciuto un paio di mattine prima al campo degli Stark e anche in quel caso si era trattato di un duello. Ma quello era una questione ben diversa.
Cosa poteva fare ora? Lord Umber si era dimostrato un uomo tutto d'un pezzo, gli aveva prestato la sua armatura e la sua arma, ma qui la situazione era completamente diversa non si trattava di una questione d'onore, ma di un futile combattimento. Come avrebbe preso la cosa l'uomo del Nord?
C'è da dire che anche Lord Jon Umber quella sera era al Paiolo Fumante, certo lui non aveva fatto a pugni al centro di una arena, ma era pur sempre in un luogo poco onorevole.
Robert rispose con voce rauca cercando anche di camuffare il proprio accento

"Gerdo mi zegua pure."
Così dicendo guidò l'uomo nella stanzetta sul retro degli atleti. Un ragazzo gli si parò davanti.
"Solo i lottatori posso entrare qui" poi però guardando i due colossi che aveva davanti aggiunse repentinamente. "ma per il campione possiamo fare un eccezione" e scartò di lato con la velocità di una lepre inseguita dai segugi.


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Lord ROBERT BARATHEON




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- Nella sesta partita: Quellon Greyjoy Sommo Sacerdote,Lord Mietitore delle isole di Ferro, Principe di Lancia del sole, signore di Castel Granito, protettore del Mare(ex protettorato di Dorne) e dell'Occidente


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"Sono stata Arya di casa Stark, Arya Piededolce, Arya Faccia da cavallo.Sono stata Arry e la Donnola, Squab e Salty, Nan la coppiera, un topo grigio, una pecora, il fantasma di Harrenhal...cat, la gatta...nessuno!"
"Quando cade la neve e soffiano venti ghiacciati, il lupo solitario muore, ma il branco sopravvive"
04/10/2017 22:18
 
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La stanzetta in cui il Cinghiale dell'est lo condusse non aveva nulla a che fare con la grande sala dell'arena, il che era perfetto, dato che la questione di cui dovevano parlare richiedeva una certa riservatezza.
Jon da quando aveva visto combattere l'uomo aveva avuto un forte sospetto ed era il momento di verificarlo.
Vi era una stretta panca vicino ad un barile pieno di grasso e Jon vi si accomodò.
"Mi scuso per come vi ho afferrato, spero di non avervi fatto temere di avere cattive intenzioni. Anche se da quel che ho visto nell'arena non siete di certo il tipo d'uomo che s'intimorisce per così poco." Non attese la risposta dell'altro e proseguì con quello che più gli premeva.
"Sono arrivato in questo luogo, senza sapere esattamente dove mi trovi ad essere sincero, per caso. Ero alla ricerca di un po' di emozioni e devo dire di averle trovate, anche se avrei preferito prendere parte allo scontro piuttosto che assistervi." Si fermò un altro istante mentre si sfregava le mani cercando ancora di tenere a bada l'adrenalina che gli ribolliva il corpo.
"Sono entrato giusto in tempo per assistere al vostro scontro... e devo confidarvi di aver riconosciuto in voi delle movenze che giusto qualche mattina fa ho ammirato in un altro giovane duellante con la stessa vostra stazza, che come ben sapete non è così comune.
Le cose sono due: o avete un modo di duellare molto simile anche se provenite da ceti sociali differenti o siete la stessa persona.
Propenderei per la seconda ipotesi anche perchè se voi foste un semplice popolano, o cavaliere errante, giunto ad Hannenhal per il torneo difficilmente, credo, avreste gettato il compenso alla folla. Oltre alla maschera, che ovviamente deve celare la vostra identità. Ora la vera domanda è..."
Fissò per un lungo istante gli occhi dell'uomo dietro la pelle trattata del cinghiale.
"...non mi interessa nulla di aver ragione o meno, se volete o meno rivelarmi la vostra vera identità, ma come diavolo avete fatto ad entrare in questo giro? Ho voglia di menar le mani, di sentir scricchiolare qualche osso, son stufo di trattenermi nei duelli cortesi all'accampamento... o devo finirvi addosso anch'io? AHAHAHAHAHAH!!!!"





Lord Jon Umber di Ultimo focolare
05/10/2017 19:47
 
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Robert era stato scoperto, indubbiamente.
L'uomo del nord che aveva davanti gli piaceva però, al loro primo incontro gli aveva fatto una buona impressione, forse in effetti tra loro potevano condividere qualcosa di più della mole mastodontica.
"AH AH AH AH" Robert si unì alla ristate del suo ospite. La risata del Lord della tempesta era inconfondibile, una risata di pancia, una risata di cuore dove non vi era nascosto un secondo fine, una risata che trasmetteva gioia e buon umore, una risata carica di divertimento.
"L'importante è rimanere anonimi, mio caro....Tod. posso chiamarti Tod giusto? Una volta avevo un cane che si chiamava Tod ed era un vero mastino, una volta ha ucciso un tasso tutto da solo."
Robert chiuse la porta poi sollevò il barile di grasso e lo pose davanti bloccandola e si sedette a terra poggiando la schiena alle assi curve del barile per essere certo che nessuno potesse entrare e si sfilò la maschera.
"Io sono.... Pit!" e così dicendo gli fece l'occhiolino. "Se vuoi menare i pugni Tod non è una cosa tanto difficile, l'unico problema è cospargersi di questa merda!" e così dicendo picchiettò la mando contro il barile alle sue spalle.
"A me ogni tanto piace passare una serata come questa e mi sembra di capire che anche tu si di cosa parlo. Ne salamelecchi ne regole, o meglio di regole me ne sono date giusto un paio per evitare troppi casini.
Allora per prima cosa mandi un uomo di cui ti fidi per trovare un posto come questo. Non ti preoccupare ce ne sono in ogni città, qui ad Harrenhal ho trovato questo, "l'occhio ammiccante" nel quartiere ad Est e "la pescheria di Yanis" accanto alla meridionale.
Poi ti presenti già mascherato, uno con il fisico come il tuo lo accettano senza troppe domande.
Tre sono le cose fondamentali.
Uno, non levarti mai la maschera neppure nello spogliato, levatela solo quando sei certo di essere solo, e stai attento perché se porti via la vincita è probabile che nel vicolo arrivino dei tagliaborse interessati al rame. Poi sta a te quanto vuoi divertirti Ah Ah Ah. Io di mio i soldi li tiro sempre alla povera gente del pubblico perché vengo qui per divertirmi e mica per far soldi.
Due, non parlare mai o fallo il meno possibile. Non sai mai chi potrebbe esserci tra il pubblico mio buon Tod e il tuo accento è inconfondibile, potrebbe farti riconoscere.
Tre, non fare mai troppo sul serio. Ricordati che tu sei un uomo addestrato che non fa altro che combattere nella vita e che hai avuto l'opportunità di essere addestrato e di confrontarti con grandi maestri. Loro spesso sono fabbri, marinai, contadini e quindi per quanto fisicamente prestanti non avranno mai la tua malizia, la tua tecnica o la tua esperienza nel combattimento e soprattutto se gli spezzi una gamba o un braccio, se li ferisci gravemente loro non potranno tornare a lavorare il giorno dopo e probabilmente loro e la loro famiglia soffriranno la fame." c'era serietà e saggezza nella voce e nello sguardo di Robert mentre elencava le sue regole " dimenticavo. Quattro divertiti, fallo finché hai piacere di sentirti indolenzito il mattino seguente, soddisfatto la sera quando vai a dormire e gratificato da quello che è un vero scontro e non un gioco per divertire gli altri."
[Modificato da Faccia da cavallo 05/10/2017 19:47]


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"Ti ringrazio molto per i consigli, Pit. Io a quanto pare ho viaggiato molto meno di te e non sono mai giunto a prendere parte a questi scontri.
Ma dalle mie parti ogni tanto capita che si faccia qualche sano incontro di lotta.
Ma nulla di così clandestino, lo facciamo alla luce del sole, un po' per noia, un po' per superare le giornate particolarmente fredde, o solo come allenamento.
Ho finito per scontrami con gente di ogni ceto. Con chiunque avesse voglia di affrontarmi e dato che pagavo anche qualora non fosse riuscito a battermi ho sempre trovato qualche sfidante pronto ad accettare lo scontro.
Da noi ci siamo dati come limite il primo sangue.
Quindi comprendo e condivido appieno le tue imposizioni, che ti fanno molto onore."
Un sorriso soddisfatto gli affiorò sul viso mentre proseguiva.
"Ad essere sincero io questi combattimenti li cerco soprattutto per rafforzarmi.
Tendo ad accusare quanti più colpi possibile e quando ne ho avuto abbastanza ed inizio a sentir le ossa doloranti parto al contrattacco. In genere mi bastano un paio di colpi ben assestati per stordire il mio avversario. Nulla che gli tolga la voglia di riprovarci... o che gli impedisca di lavorare il giorno seguente, altrimenti chi lo sentirebbe mio padre! AHAHAHAHAH!!!"
Il suo volto si fece estremamente serio e i suoi occhi si piantarono in quelli del lord di Capo tempesta.
"Mi auguro però PIT che questo passatempo non ti diverta troppo nelle prossime serate, non vorrei finire per incontrarti alla luce del sole e, nel caso in cui sia io a lasciarti col culo per terra, finire per domandarvi se son veramente riuscito a sconfiggerti nel pieno della tua forza o se eri già debilitato perchè con te non hanno usato la stessa cura che tu riservi  loro.
Anche un uomo non addestrato o privo del nostro grado di marzialità può riuscire a mettere a segno un colpo vincente o aver imparato qualche buona leva che possa indebolirti sensibilmente per ciò che ti attende."





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"Non temere Pit non sono venuto ad Harrenhal per diventare campione degli scantinati, ma per far scrivere il mio nome negli annali dai Maestri della cittadella.
Spero di incontrati sul campo alle finali e in quel caso credimi l'accusare più colpi possibili non sarà la tecnica adatta" così dicendo di diede due pacche sul vasto torace, schizzando grasso qui e là.
"Finito il torneo, se ancora ci reggeremo in piedi me la farei volentieri una scazzottata con uno come te." poi si passò la mano sulla coscia dei pantaloni per pulirla alla bene e meglio e la tese all'uomo del Nord.
"Spero che la vita ci dia l'opportunità di stare sempre dallo stesso lato del campo di battaglia, ma se così non fosse sarebbe un onore averti per nemico."



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- Nella seconda partita: Styr un Uomo Libero!!!
- Nella terza partita: Re Jon Arryn, Signore del Nido dell'Aquila,Protettore della Valle e dell'Est. Primo cavaliere, Protettore delle terre della tempesta e signore di Capo Tempesta,Sangue dei Re delle Montagne.
- Nella quarta partita: Tywin Lannister, morto nelle sale del dio Abissale, ultimo Re sul Trono di Spade. Distruttore del mondo.
- Nella quinta partita: Tormund "Orso Bianco" Re Oltre e sopra la Barriera, Gran Maestro Guaritore, uomo libero
- Nella sesta partita: Quellon Greyjoy Sommo Sacerdote,Lord Mietitore delle isole di Ferro, Principe di Lancia del sole, signore di Castel Granito, protettore del Mare(ex protettorato di Dorne) e dell'Occidente


CITAZIONI
"Sono stata Arya di casa Stark, Arya Piededolce, Arya Faccia da cavallo.Sono stata Arry e la Donnola, Squab e Salty, Nan la coppiera, un topo grigio, una pecora, il fantasma di Harrenhal...cat, la gatta...nessuno!"
"Quando cade la neve e soffiano venti ghiacciati, il lupo solitario muore, ma il branco sopravvive"
08/10/2017 07:57
 
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"Ma Pit non eri te? AHAHAHAH! Spero che quell'allenamento mi abbia preparato a reggere il più a lungo possibile nell'ultima fase del torneo, e non vi preoccupate una volta sceso in lizza il mio obiettivo sarà quello di terminare ogni scontro con il minor dispendio di energia possibile... anche se so già che con avversari come te lo scontro sarà alquanto faticoso. Ricambio l'augurio. Che i vecchi e i nuovi Dei ti accompagnino. Quanto al resto quando vorrai sarò ben lieto di mettermi alla prova con te." Allungò la mano e gliela strinse con forza. "É stato un piacere parlarti al di fuori delle formalità dell'accampamento. Buona fortuna per tutto." Concluse con un ampio sorriso che gli illuminava il viso.





Lord Jon Umber di Ultimo focolare
08/10/2017 10:42
 
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Signore della Guerra

Robert strinse la mano con forza all'amico e ricambiò il sorriso di commiato.
"Devo andare Pit..tod...alla malora! Lasciami andare Jon, mi ci vorranno ore a togliermi questa merda di dosso prima di andare a dormire!"
Così dicendo si gratto la ferita sotto allo zigomo che iniziava a prudergli e si rinfilò la maschera da cinghiale, dopo aver strizzato l'occhio in maniera complice al compagno.
Poi spostò il barile e imboccò l'uscita.


NEL GIOCO DEL TRONO:
Lord ROBERT BARATHEON




CRONOLOGIA PG:
- Nella seconda partita: Styr un Uomo Libero!!!
- Nella terza partita: Re Jon Arryn, Signore del Nido dell'Aquila,Protettore della Valle e dell'Est. Primo cavaliere, Protettore delle terre della tempesta e signore di Capo Tempesta,Sangue dei Re delle Montagne.
- Nella quarta partita: Tywin Lannister, morto nelle sale del dio Abissale, ultimo Re sul Trono di Spade. Distruttore del mondo.
- Nella quinta partita: Tormund "Orso Bianco" Re Oltre e sopra la Barriera, Gran Maestro Guaritore, uomo libero
- Nella sesta partita: Quellon Greyjoy Sommo Sacerdote,Lord Mietitore delle isole di Ferro, Principe di Lancia del sole, signore di Castel Granito, protettore del Mare(ex protettorato di Dorne) e dell'Occidente


CITAZIONI
"Sono stata Arya di casa Stark, Arya Piededolce, Arya Faccia da cavallo.Sono stata Arry e la Donnola, Squab e Salty, Nan la coppiera, un topo grigio, una pecora, il fantasma di Harrenhal...cat, la gatta...nessuno!"
"Quando cade la neve e soffiano venti ghiacciati, il lupo solitario muore, ma il branco sopravvive"
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