Accampamento baratheon:

Forse non era il più ordinato, forse non era il più quieto e silenzioso, ma era l'accampamento di Casata Baratheon. gli uomini della tempesta erano chiassosi, iracondi a volte, ma sapevano godersi la vita e questo era sufficiente. Molti attendenti e cavalieri erranti la sera si accalcavano tra quelle tende, perché c'era sempre una festa, un racconto, una rissa un motivo per sentirsi vivi.
Lord Robert per lo più gironzolava tra i vari accampamenti e per la città in cerca di qualcosa che lo aiutasse a passare il tempo prima della tenzone, ma un messo sapeva sempre dove trovarlo se qualcuno lo attendeva alla sua tenda e Robert era ben felice di scambiare due parole con chiunque lo desiderasse.

Lord Jon era rimasto nell'accampamento Arryn fino a che tutte le tende non erano state tirate su. Poi chiese notizie dello scudiero che aveva mandato in cerca di Lord Tully: nulla per ora. Chiese ai suoi di sorvegliare l'accampamento e di chiamarlo nel caso si fosse presentato qualcuno.
Aveva visto delle tende gialle in lontananza e non voleva farsi scappare l'occasione di salutare un giovane amico prima che il sole tramontasse definitivamente.

Si allontanò cosi dalla sua tenda in groppa al suo cavallo, da solo, verso l'accampamento Baratheon. Chissà se Robert era a bere del buon vino nella sua tenda.
Arrivato nei pressi delle tende, chiamò a sé il primo giovane che trovò e gli chiese di farsi annunciare.

GEOFFREY STORM

"E allora quella ragazza che credetemi aveva i capelli che non solo avevano il colore del miele, ma ad annusarli ti veniva l'acquolina in bocca..."
Geoffrey si fermò notando l'uomo che era appena arrivato al campo, il portamento elegante lo denotava come Lord, la gualdrappa azzurra con una luna bianca sormontata da un falcone toglieva ogni dubbio si trattava di Jon Arryn.
Il ragazzo gli corse in contro proprio mentre il Lord stava per intavolare un discorso con un fante prima di essersi guardato attorno con fare dubbioso.
"Mi signore, mio signore se permettete, posso accompagnarvi io al padiglione di Lord Baratheon. Così dicendo poggiò un ginocchio a terra ai piedi del cavallo di Lord Arryn e chinò il capo in segno di riverenza.

Jon scese da cavallo e tenendo ben fisse le redini nella mano sinistra salutò il giovane.
Sorridendo, disse: "Siete uno scudiero di qualche cavaliere giunto fin qui per gareggiare?"
Mentre aspettava la risposta aggiunse: "Come penso abbiate capito sono Lord Arryn, spero che Robert abbia la pazienza di salutare un vecchio amico da poco sceso dalle montagne. Vedo che qui gli rendete onore" ammiccò riferendosi alle poche parole che aveva sentito "evidentemente non è l'unico nelle terre della Tempesta che ama giocare con le giovani donne."
Sorridendo e pensando i numerosi bastardi di Robert che probabilmente popolavano la Valle, seguì il ragazzo verso la tenda del giovane Lord.

GEOFFREY STORM

"Lord Arryn è un onore conoscervi. Io sono Geoffrey Storm se cosi vi compiace, un umile servitore di Lord Robert, che senza dubbio, come voi dite, è degno di ogni onore che gli si voglia attribuire. Anche se negli ultimi tempi il suo cuore è stato rapito da una gentil dama e da allora, si dice, attenda concedersi a lei in castità. Mi permetta di portare il suo splendido destriero e di annunciarla al mio signore." accolse le redini che il lord gli pose e lo guidò fino alla tenda di Robert chiedendo con cortesia e discrezione del viaggio dalla Valle sino a lì e di descrivere la porta insanguinata e le altre ricchezze della sua terra.

"Eccoci giunti mio Signore disse assicurandole redini dello stallone ad una palizzata poco distante da una grande tenda gialla.
Prima di varcare la soglia salutò con un cenno il piantone.
"Theodor".
"Geof, sipsoe in modo informale poi rimettendosi sull'attenti quando riconobbe l'uomo accanto all'araldo. "Mio Signore" Aggiunse.
I due entrarono nella tenda, all'interno alla scrivania vi era solo Robert alzò lo sguardo dalle carte che stava guardando.
"Permette" disse Geoffry a Lord Arryn.

"Lord Baratheon ho l'onore di introdurre al vostro cospetto Jon Arryn, Lord di Nido dell’Aquila, Difensore della Valle e delle montagne della Luna, Protettore dell’Est. Figlio Lord Jasper Arryn. Discendente di Artys Arryn, il cavaliere alato, primo Re della montagna e della valle uccisore del Re Grifone.
L'uomo che avete difronte è uomo il cui onore viene cantato nelle storie da poeti e bardi e la cui vita è portata ad esempio da seguire da a tutti i fanciulli dei Sette Regni. Il suo nome è sinonimo di rettitudine e lealtà. La sua strategia in battaglia...."

"Credo che possa bastare Geoffry.. conosco bene Jon Arryn" Lo interruppe Robert.
Il ragazzo fece l'occhiolino al suo Lord, poi con un inchino chiese congedo al protettore della Valle e uscì dalla stanza.

"Che piacere vederti Jon, ti trovo in forma. Ho saputo del tuo arrivo questo pomeriggio, ti avrei fatto visita domattina." Disse Robert mentre alzatosi dalla sedia andò incontro al nuovo venuto per abbracciarlo.

"Robert!" Disse a gran voce Jon abbracciando il giovane Lord di Capo Tempesta. Sentiva che l'abbraccio del suo amico era ben più vigoroso del suo, ma era normale: ormai gli anni si facevano sentire. Qualche volta durante il lungo soggiorno di Robert e Ned al Nido aveva pensato a come sarebbe stato tornare ad avere la loro età ed accompagnarli negli allenamenti con la spada, negli studi e nelle scorribande nelle taverne e nei bordelli. Robert in particolare lo colpiva sempre per la sua energia vitale, molto più contenuta nel ragazzo di Grande Inverno.

"Che bello rivederti, figliolo! Come si sta al Sud? Nella Tempesta si sono abituati al loro giovanissimo capo?"
Era un piacere vederlo e guardare quanto era cresciuto da quando aveva perso il padre e gli era stato affidato.

Non attese neppure la risposta e gli chiese a bruciapelo: "Allora chi è questa gentil dama per cui hai perso la testa? Non credo sia della Valle purtroppo ma sai... Magari conosco il tuo futuro suocero e posso metterci una buona parola" ammiccò Jon strizzandogli l'occhio.
Che il maggiore dei Baratheon stesse per mettere la testa a posto?

"Jon non la decenza mi impone di non dirvi il nome di tal madonna, poiché non so ancora se il mio sentimento è corrisposto. Vi basti sapere che lei ha il volto dell'Amore, non vi è uomo su questa terra che posandole gli occhi su di lei possa rimanerle indifferenti. E' una bellezza così fulgida e una anima così nobile che potrebbe essere certamente una principessa delle saghe per la cui mano interi regni scendono in guerra." gli occhi e la voce di Robert erano trasognate mentre descriveva la dama che gli aveva rapito il cuore.
"Ma prego siediti jon, gradisci un calice di rosso? faccio portare qualcosa son cui stuzzicare il nostro appetito prima di cena? So che un paio di miei uomini hanno avuto fortuna oggi andando a pesca, degli spiedini di rane? tranci di persico? e dimmi Jon chi rappresenterà la Valle? Spero non il Bronzeo e serio Lord Royce con quella sua armatura coperta di Rune..."

"Capisco, Robert. Allora lasciamo stare, rispetterò la tua riservatezza ed eviterò di chiederti nuovamente il suo nome. Anche se, devo proprio dirlo, mi fa piacere che tu stia mettendo la testa a posto. Sono convinto che verrai ricambiato, dato che mi sembra capire che tu debba ancora dichiararti. Ti chiedo solo questo, quando verrà il momento: vieni a trovare il tuo vecchio amico al Nido, quando ti sarai sistemato. E' un po' vuoto da quando ve ne siete andati."
Sorrideva sempre, anche se una velatura di tristezza compariva nei suoi occhi. Accanto a questa c'era però anche una goccia di malizia: anche se Robert non voleva parlargliene, contava di scoprire il nome di questa splendida ragazza molto presto.
"E ora veniamo al torneo. Ti posso dire che ho da poco fatto iscrivere tre nomi per la Valle alla competizione. Ci sara il mio giovane nipote Denys, che ha accumulato non poca esperienza negli anni di allenamento a cui è stato sottoposto. Ci sarò io stesso, a sfidare più l'età che l'avversario. E poi il tuo amato Royce: è il migliore della Valle, c'è poco da fare. Ha! Scommetto che il Bronzeo sarebbe capace di far mangiare la polvere persino a te in men che non si dica!" prese Robert per il braccio e lo scosse un po', per vedere la sua reazione.
"A proposito di te, credo che stavolta non si possa usare il martello! Almeno così ho sentito mormorare. E che arma userai nei prossimi giorni?"

"Vecchia volpe, pensi davvero che io ti dica come scenderò campo?" disse Robert ridendo a squarcia gola. "Ti posso solo dire che forse qualche cavaliere potrà pure mettermi in difficoltà nel duello, o magari che il mio stile di cavalcata non sarà eccellente alla giostra, ma metterò ben più di uno di quei damerini con il culo per terra nella grande mischia!" così dicendo picchiò con il pugno della mano destra contro il palmo della sinistra, come il maglio picchia sull'incudine.
"Ma non glissiamo l'argomento donne. Non sei poi così vecchio per guardarti intorno. magari non una fanciulla come Cersei, Catelyn, Lisa o Lyanna" pronunciare il nome della sua amata incrinò per un attimo al sua voce, tanto da fargli temere che il vecchio amico potesse intendere qualcosa, "ma magari qualcuna la trovi...ah ah ah...magari Lady Olenna vorrà darti un pegno per il torneo..." lo canzonò il giovane punzecchiandolo al fianco.

"Suvvia, Robert, davvero pensi che ti faccia delle domande su come combatterai per tentare di sabotare la tua gara? Se tu o Ned vinceste un torneo sarei persino più felice che se lo vincesse Denys."
Il suo pensiero andò per un attimo al nipote, il suo unico erede. Era un uomo valido, ed un ottimo combattente. Sarebbe stato un buon protettore per la Valle, ma di certo gli dispiaceva non poter lasciare la sua terra ad un figlio suo.
Quando Robert fece i nomi delle fanciulle, si accorse di una nota diversa sul nome di Lyanna. Decise allora di indagare con discrezione.
"Haha Robert" rise "non penserai mica che io riesca a sfiorare l'idea di accostarsi alla giovane Stark. La mattina mi sembrerebbe di svegliarmi con Ned al mio fianco, sarebbe molto imbarazzante!" Rise ancora di gusto.
"Di certo rimane un buon partito per un giovane aitante, ma per me proprio no. Non per chi ha cresciuto il suo fratellino. Riguardo alle altre, non posso negare che la bellezza di una ventenne mi sarebbe sgradita." E neanche un erede, pensò tra sé e sé.
"Arrivando a Lady Olenna, scommetto che avrebbe molto da insegnare ad entrambi. Benché io abbia avuto più d'una moglie, e tu ti sia dato da fare con non poche fanciulle, sono sicuro che potrebbe mostrarci qualche tecnica interessante!"
Ridendo, diede una pacca sulla spalla al giovane di Capo Tempesta.

"Beh voi siete stato il mio mentore, e forse losiete ancora, perciò torvo giusto che siate voi a sperimentare per primo le "tecniche segrete" della Regina di Spine stando attento a non pungervi troppo, poi sarò lieto di apprendere da voi la teoria" rispose Robert enfatizzando le parole come se fossero parole sincere.
"Sono lieto della vostra visita Jon, ricambierò non appena mi sarà possibile, anche solo per godere dell'ospitalità della Valle e per salutare qualche volto noto. Ora ti lascio ai tuoi doveri, son certo che toccherà anche a te fare il giro delle grandi casate, e qualche Alto Lord potrebbe storcere il naso se sapesse che sei venuto a rendere omaggio prima a me che a lui."
Così dicendo abbracciò l'amico con una stretta sincera.
E i due si congedarono.

"Ah, che vadano a quel paese i Lord che storcono il naso. Tanto sai che tornerò qui molto presto per raccontarti cosa si nasconde sotto la selva di spine! Sarò anche invecchiato, ma lo charme non si perde mai!" rise Jon, stringendo la mano al giovane e, fatto un cenno con la testa, si voltò verso l'uscita della tenda.
Era sempre un piacere vedere come cresceva quel bravo ragazzo.

GEOFFREY STORM

" E' GRANDE, E' GROSSO,
VI SPEDIRÀ IN UN FOSSO!
E' FORTE, E' BELLO,
VI ABBATTE COL MARTELLO!
ROOOBEERT ROOOBEERT!"

"Ah ah ah" la risata di Robert si unì a quella dei soldati "spero Geoffrey che avrai qualcosa di meglio per domani. Non credo che il Re o Lord Tywin apprezzeranno quanto me questa presentazione! ah ah ah"
"Certo mia signore, questa non è una presentazione per le orecchie dei nobili, è il grido che si solleverà dagli spalti del popolo quando abbatterete il vostro primo sfidante." l'araldo sorrise al suo signore.
Robert non dubitava del suo araldo, era sicuramente un ragazzo sopra le righe e le sue presentazioni spesso non erano proprio canoniche, ma neppure lui era il classico Lord austero e composto, non c'era bisogno di dire come Stannis non vedesse di buon occhio la cosa.

"Geoffrey va a cercare Lord Caron, dovrebbe essere arrivato pure lui a questo punto, anche perché domani devo combattere stando a vedere quanto dice il tabellone."
Il ragazzo si alzò dalla botte su cui era seduto, salutò i compagni di bevute e si dirette fischiettando il motivetto appena cantato tra le tende dell'accampamento in cerca di quella con i fringuelli di Canto Notturno.